Marcel Duchamp Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 20 Oct 2022 05:31:44 +0000 it-IT hourly 1 L’arte-non arte di Marcel Duchamp https://cultura.biografieonline.it/marcel-duchamp-arte-non-arte/ https://cultura.biografieonline.it/marcel-duchamp-arte-non-arte/#comments Thu, 20 Oct 2022 04:26:43 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7641 Marcel Duchamp è stato un grande pittore, scultore e scacchista francese. Nacque nel 1887 in Francia a Blanville Crevon ma visse una vita movimentata in tutto il mondo. Prima si trasferì a Buenos Aires nel 1918, poi tornò a Parigi dove per un certo periodo si dedicò soltanto alla sua passione per gli scacchi, infine nel 1942 decise di stabilirsi definitivamente a New York per continuare a coltivare la strada artistica.

Foto di Marcel Duchamp davanti a una scacchiera con la sua pipa
Marcel Duchamp

La novità della sua arte sta nell’aver abbandonato la pittura di tele dai venticinque anni e aver proseguito una strada diversa, quella della pittura idea, dell’arte che non è arte. Egli aspira ad una revisione profonda dell’arte per approdare al risultato del ready made. Di cosa stiamo parlando?

Marcel Duchamp
Marcel Duchamp, ritratto da Man Ray (1930)

Duchamp crea per la prima volta il ready-made, opere che sono in realtà già fatte. Porterà ad una svolta unica nell’arte contemporanea, che non avrà solo esiti immediati nella cultura dadaista e surrealista che stava sorgendo ma si ripercuoterà in tutta l’arte della seconda metà del Novecento. L’obiettivo: una profonda revisione del linguaggio artistico. Si possono fare opere che non siano arte?

Questa è la domanda che si pone Duchamp, ma in che senso? Egli vuole ottenere delle opere che abbiano una diversa relazione tra arte e componente fisica, egli cambia i segni del linguaggio artistico. Con i ready-made vuole superare l’aspetto estetico dell’opera d’arte: l’atto artistico è un atto mentale.

Marcel Duchamp, ruota di bicicletta
Ruota di bicicletta

Si dedica così ai disegni meccanici e prende oggetti reali per trasformarli in un’opera d’arte. Ricordiamo per esempio Macinatrice di cioccolato, una visione molto nitida di un apparecchio meccanico posto su un tavolino in stile Luigi XV.

Più famosa ancora la Ruota di bicicletta: egli pone una ruota di bicicletta su uno sgabello di legno e la chiama opera d’arte.
Ma come è possibile questa rivoluzione?

Non è importante che cosa sia l’oggetto nella vita pratica, è importante perché l’artista lo ha scelto. Ha scelto di contestualizzarlo e renderlo creativo. L’importante delle opere di Duchamp è che appunto esse non hanno nulla di unico, anzi sono riproducibilissime. Ovviamente si sottintende la grande ironia della sua arte: egli vuole andare oltre la rigida oggettività del mondo dei prodotti industriali per penetrare nella vita interiore dell’uomo.

Ducahmp: Monnalisa con i baffi
Monnalisa con i baffi

A partire dal 1915 lavora al suo più famoso lavoro che è il Grande Vetro, due enormi lastre di vetro che ospitano al loro interno fili di piombo, polvere e metallo. Nel 1912 realizza invece Nudo che scende le scale, che fa parte della corrente artistica del cubismo. Un’altra opera da menzionare è l’orinatoio Fontana e l’indimenticabile Monnalisa con i baffi.

Fontana - Fountain - Opera di Duchamp - R Mutt - 1917
Fontana – Fountain – Opera di Duchamp – R Mutt – 1917

Un’arte che ha rivoluzionato tutti gli schemi, dopo di lui nulla sarà più come prima.

Duchamp muore il 2 ottobre 1968 a Neuilly-sur-Seine, in Francia e sulla sua tomba viene posto l’epitaffio scritto dall’artista stesso che recita: d’altronde sono sempre gli altri che muoiono! E il caro Duchamp grazie alla sua arte rivoluzionaria  non è mai morto davvero.

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Fontana (opera di Duchamp) https://cultura.biografieonline.it/fontana-duchamp/ https://cultura.biografieonline.it/fontana-duchamp/#comments Sat, 27 Feb 2016 17:23:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16909 Fontana è un’opera realizzata nel 1917 da Marcel Duchamp. Si tratta di una realizzazione di tipo ready-made, ovvero pronta all’uso, che non venne mai esposta al pubblico e che dopo qualche tempo venne anche perduta. Nella fattispecie, si tratta di un comunissimo orinatoio, realizzato da Duchamp, firmato “R. Mutt” e chiamato Fontana, e ancora oggi viene considerato da alcuni storici dell’arte di fama mondiale, come una delle maggiori opere realizzate nel corso del XX secolo.

Fontana (Fountain) – L'orinatoio - opera di Marcel Duchamp, firmata come R. Mutt (1917)
Fontana (Fountain) – Opera di Marcel Duchamp, firmata come R. Mutt – L’originale del 1917 andò persa. Duchamp realizzò in seguito altre copie.

A partire dal 1946, ovvero dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, quest’opera è stata replicata più volte, anche se l’originale mantiene sempre il suo unico, inimitabile, tratto distintivo.

Fontana: l’invenzione dell’opera

Intorno al 1915, un paio di anni prima di concepire Fontana, Marcel Duchamp arriva negli Stati Uniti dove entra a far parte, anche se in maniera tardiva, del Dada, un  movimento che sin dai suoi albori si presenta al grande pubblico come anti-razionale e anti-artistico.

In seguito a questa sua decisione, si dice, dopo aver acquistato un comunissimo orinatoio modello Bedfordshire a New York, comincia a delinearsi, nella testa di Duchamp, l’idea di Fontana. Pare infatti che dopo aver fatto ritorno nel suo studio, l’artista decise di ruotare di novanta gradi l’oggetto appena acquistato e di apporvi la firma “R. Mutt 1917“.

Secondo un’altra versione, invece, l’opera “Fontana” sarebbe frutto di una collaborazione. In una lettera del 1917, indirizzata alla sorella Suzanne, Duchamp avrebbe confessato di aver concepito un’opera ready-made grazie ad una sua amica, che gli aveva inviato un orinatoio con sopra apposta la firma dello pseudonimo “R. Mutt“.

Chi sia questa amica non è dato saperlo con certezza. Il dubbio, invece, è che si tratti dell’artista Elsa von Freytag-Loringhoven oppure di Luoise Norton che qualche tempo dopo scrisse un articolo dedicato all’opera sulla rivista dada “The Blind Man“.

La mancata esposizione

Pare inoltre che in quel periodo Duchamp fosse membro del consiglio della “Society of Indipendent Artists” e che dopo un lungo dibattito con gli altri associati sull’artisticità di “Fontana“, si decise di non mostrare l’opera al grande pubblico durante quella che sarebbe dovuta essere la sua prima esposizione. E fu proprio in seguito a tale decisione che, in segno di protesta, l’artista decise di dimettersi dalla commissione.

La prima apparizione di “Fontana” avvenne invece attraverso l’articolo pubblicato da Luoise Norton sul secondo e ultimo numero di “The Blind Man“, corredato di una foto di Alfred Stieglitz intitolata, in segno di protesta, “The exhibit refused by the indipendents“.

In questo articolo, che si rivelò molto importante per la carriera a venire di Duchamp, si leggeva:

“Se Mr. Mutt abbia fatto o no la fontana con le sue mani non ha importanza. Egli l’ha SCELTA. Ha preso un comune oggetto di vita, l’ha collocato in modo tale che un significato pratico scomparisse sotto il nuovo titolo e punto di vista; egli ha creato una nuova idea per l’oggetto. Le uniche opere d’arte che l’America ha dato sono le sue tubazioni e i suoi ponti”.

Su di sé  e la sua opera, invece, Duchamp diceva:

Ho avuto l’intento di spostare l’attenzione e l’interpretazione artistiche dall’aspetto fisico a quello intellettuale.

Questa però fu l’unica presentazione di “Fontana” che non è mai stata esposta in pubblico.

Lo smarrimento di Fontana e le repliche

Poco tempo dopo questa presentazione, l’opera venne perduta. Secondo Calvin Tomkins, l’orinatorio fu gettato nella spazzatura da Stieglitz, ma questa fu una sorte che capitò a molte delle prime opere ready-made di Duchamp.

Nel corso degli anni vennero però realizzate diverse repliche dell’opera. La prima venne autorizzata dallo stesso artista nel 1950 per una mostra che si tenne a New York. Altre due copie vennero invece realizzate nel 1953 e nel 1963. L’annoo seguente, invece, lo stesso Duchamp ne commissionò altre otto.

Tutte queste copie di Fontana vennero distribuite in diversi musei del mondo come per esempio: L’Indiana University Art Museum, il San Francisco Museum of Modern Art, il Philadelphia Museum of Art, la National Gallery of Canada, il Centre Georges Pompidou, la Tate Modern e la Scottish National Gallery of Modern Art. Le ultime otto repliche vennero realizzate utilizzando una ceramica dipinta e lucidata, così che potesse somigliare il più possibile all’opera originale. La firma apposta era invece in vernice nera.

Nel 2006 una replica di Fontana venne danneggiata nel corso di una mostra organizzata al Centre Pompidou da un artista di nome Pierre Pinocelli. Il suo intento era quello di rendere omaggio a Duchamp ma, visto che nessuno lo credette, venne ugualmente tratto in arresto.

Dopo questo danneggiamento, in diverse occasioni, numerosi artisti urinarono nella Fontana di Duchamp in segno di omaggio. Tra questi spiccano personalità come quella di Kendell Geers, Brian Eno e il duo composto da Yuan Cai e Jian Jun XI.

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