lupi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 15 Feb 2022 11:42:29 +0000 it-IT hourly 1 Homo homini lupus: significato e origine https://cultura.biografieonline.it/homo-homini-lupus-significato/ https://cultura.biografieonline.it/homo-homini-lupus-significato/#comments Tue, 15 Feb 2022 11:41:40 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=38742 Sono tante le locuzioni prestate dal latino ed entrate a pieno titolo nella lingua italiana parlata comunemente. Alcune sono più utilizzate e quindi hanno un significato più chiaro e condiviso, altre meno. Carpe diem è cogli l’attimo, per esempio; non tutti sanno cosa significa esattamente l’espressione latina homo homini lupus.

Qual è il significato? Quando usarla? Da dove ha origine?

Rispondiamo a queste domande.

homo homini lupus - uomo con la maschera di lupo

Traduzione letterale dall’Asinaria di Plauto

L’espressione “homo homini lupus” si trova nell’Asinaria (La commedia degli asini) di Plauto.

La frase originale recita:

lupus est homo homini, non homo

ovvero “l’uomo è un lupo per l’uomo, non un uomo”.

La commedia è datata fra il 206 e il 211 a.C. e la sua particolarità è che ha tutti i tratti di una “commedia nuova”, successiva alla sua datazione.

C’è un giovane innamorato di una fanciulla, l’antagonista che contrasta il loro amore, due servi astuti che interverranno per far funzionare le cose e permettere al protagonista di ottenere, nel finale, la sua amata.

Già da Plauto, in ogni caso, la condizione umana è quella di conflitto con l’altro, incarnato in una belva famelica.

Nella filosofia: da Plauto a Hobbes

Questa espressione, “homo homini lupus”, verrà ripresa diversi secoli dopo dal filosofo Thomas Hobbes, vissuto nel ‘600 in Inghilterra.

In particolare si tratta dell’opera “De cive” ovvero “Il cittadino” pubblicato nel 1642. De Cive insieme a De Corpore e De Homine daranno poi origine al capolavoro di Hobbes, il Leviatano, del 1651. Al centro della trattazione c’è la contrapposizione tra stato di natura e stato civile.

L’uomo nello stato di natura

Secondo Hobbes la natura umana è fondamentalmente egoistica.

L’uomo si muove nel mondo seguendo due istinti:

  1. sopravvivenza
  2. sopraffazione.

Hobbes nega l’amore naturale come motore di ogni uomo per avvicinarsi a un altro della sua stessa specie. Sarebbe invece il timore reciproco la vera ragione per cui gli uomini stringono relazioni, dall’amicizia alla società. In questo senso, un uomo nell’altro non vede altro che “un lupo“, una minaccia e un nemico che ama solo per difendersi da lui, per tenerlo buono – potremmo dire.

Ognuno vive in perenne conflitto con l’altro e da qui in guerra già con se stesso.

Il punto non è nemmeno il torto o la ragione, ma lo scontro e il diritto di ognuno su ogni cosa, compresa la vita altrui.

Il significato di homo homini lupus, oggi

Quando ancora oggi a distanza di tutto questo tempo, da Plauto come da Hobbes, utilizziamo l’espressione “homo homini lupus” stiamo parlando del conflitto esistente, quasi ancestrale, fra gli uomini. Una situazione basta su egoismo, malvagità, malizia.

In questo la dinamica diventa – sempre per restare sul latino – “mors tua vita mea“.

Laddove cioè la visione è prettamente egoistica, laddove l’uomo pensa solo a sopravvivere e sopraffare, l’unico modo di vivere è nel conflitto e nel posizionare l’altro come nemico di se stesso.

L’interpretazione di Gramsci

In epoca moderna questa espressione è stata ripresa da Antonio Gramsci. In una nota dei suoi Quaderni dal carcere parlando di questa citazione la estende in un climax ascendente. Scrive Gramsci:

homo homini lupus, foemina foemina lupior, sacerdos sacerdoti lupissimus

ovvero “l’uomo è un lupo con l’uomo, la donna è ancora più lupo con la donna, il prete è il più lupo di tutti con il prete”.

In Plauto era commedia, in Hobbes era filosofia; Gramsci chiaramente ne ha fatto una sintesi di denuncia sociopolitica.

Di lupi abbiamo parlato anche in questi articoli:

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Lupus in fabula: significato e interpretazioni https://cultura.biografieonline.it/lupus-in-fabula/ https://cultura.biografieonline.it/lupus-in-fabula/#comments Fri, 04 Feb 2022 15:34:10 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=38744 Lupus in fabula è una delle espressioni latine entrate a pieno nella lingua italiana. Abbiamo probabilmente molto chiaro come usarlo ma sappiamo di quale lupo si parla? E, soprattutto, di quale fabula? Lo usiamo nel modo corretto? Proviamo a rispondere a queste domande.

Eccolo, è arrivato: “lupus in fabula”.

Lupus in fabula - Disegno
Lupus in fabula

Cosa significa: la corrispondenza

L’espressione “lupus in fabula” si potrebbe tradurre in italiano con

  • il lupo nella favola“;
  • forse, meglio così: “il lupo della favola“;
  • oppure, traslando: “il lupo nel discorso“.

E probabilmente si commetterebbe comunque un errore.

Quel che riguarda il significato è il gioco della corrispondenza.

Così come il lupo nella favola, molto ricorrente e facilmente associato, allo stesso modo l’espressione – o il modo di dire – indica una determinata persona in arrivo, rispetto al discorso che si stava facendo un minuto prima che questa si palesasse.

Il lupo e la favola di Esopo

Quando diciamo “lupus in fabula” stiamo utilizzando un parallelo fra la vita e la favola. Non è impensabile che questa espressione possa rimandare ad Esopo nelle cui favole il lupo è molto ricorrente. Lo usa spesso come incarnazione dell’antagonista.

Esopo
Esopo

Esopo è stato l’iniziatore della favola in forma scritta. Dopo di lui sono venuti altri grandi scrittori di fiabe come Fedro e Jean de La Fontaine.

L’origine latina: Terenzio, Plauto e Cicerone

C’è un “lupus in fabula” in Terenzio nell’opera Adelphoe. In forma poco diversa si legge in Plauto. Infine anche in Cicerone troviamo la frase “lupus in fabula venit enim ad me”. Ma per i latini questa fabula non è la favola, né il discorso. La fabula è la favella (la lingua, la parola o la facoltà di parlare).

Vede il lupo e perde la favella

Più che “parli del diavolo e spuntano le corna“, stando all’origine latina, “lupus in fabula” indicherebbe l’azione di smettere di parlare all’arrivo del lupo.

I latini credevano che quando qualcuno fosse visto per primo dal lupo, smettesse di parlare.

Allo stesso modo il sopraggiungere di una persona, tronca il discorso che si stava facendo. Tanto è vero che in alcune culture quando si ha mal di gola o la voce fioca per un raffreddore, si dice che quella persona abbia visto il lupo.

Lupus in fabula, in sintesi

C’è un significato più superficiale che ci porta a pensare al protagonismo assoluto del lupo nella favola: lo stesso della persona di cui stavamo parlando un attimo prima che si palesasse. Meno superficialmente c’è una credenza che ci racconta che chi vede il lupo, smette di parlare come facciamo quando stiamo parlando di qualcuno che poi improvvisamente sopraggiunge.

Quando il “lector” prese il posto del “lupus”

L’espressione “lupus in fabula” è stata presa in prestito dal semiologo italiano Umberto Eco che nel 1979 ha pubblicato un testo dal titolo “Lector in fabula“. Nel saggio Eco parla di interpretazione testuale e di come il lettore in qualche modo si ponga egli stesso dentro la lettura di un testo. Eco spiega come, approcciando un volume, ognuno di noi porti dentro la comprensione dello stesso i suoi “non detti”, “già detti” e quell'”enciclopedia” di sensi epocali che cooperano in una direzione particolare di lettura.

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Il lupo della steppa (romanzo di Hermann Hesse): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-lupo-della-steppa/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-lupo-della-steppa/#comments Sun, 07 Feb 2016 21:48:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16595 Tra le opere rappresentative dello scrittore svizzero-tedesco Hermann Hesse troviamo il libro “Il lupo della steppa”, datato 1927. Nel romanzo, vengono raccontate le vicende di Harry Haller e della sua relativa sofferenza psicologica.

Il lupo della steppa - Hermann Hesse - riassunto libro
Il lupo della steppa (1927, Hermann Hesse) – Titolo originale: “Der Steppenwolf”

Temi trattati nel libro

I temi fondamentali affrontati dall’autore nel romanzo “Il lupo della steppa” sono quelli:

  • dell’isolamento;
  • del mancato riconoscimento da parte della società;
  • della dualità della personalità “umana”

La società borghese di quel tempo, a detta dell’autore, limitava la libertà di spirito di ognuno.

La dualità da un lato porta il personaggio principale Harry ad aprirsi al mondo circostante e ad allacciare rapporti sociali costruttivi; dall’altra parte, lo porta invece a fuggire dalle relazioni interpersonali che lo conducono a trovare isolamento in se stesso, a causa della sua anima definita “lupina”.

Il concetto dell’uomo, del lupo e delle relazioni trova origine antica nell’espressione homo homini lupus.

Nel romanzo Hermann Hesse utilizza elementi:

  • fantastici,
  • psicoanalitici,
  • biografici.

Su quest’ultimo punto, fa riferimento alla sua profonda crisi spirituale: famiglia distrutta, secondo matrimonio fallito, disagio nei confronti della guerra che inequivocabilmente si sente ormai vicina.

Il lupo della steppa: riassunto

Il libro narra la vita di Harry Haller, un uomo dal carattere piuttosto cupo e ombroso, che sparisce all’improvviso dalla camera che aveva affittato, lasciando solo come ricordo un manoscritto al quale aveva dedicato del tempo nei mesi precedenti. In questo suo manoscritto, Harry racconta della sua vita e della sua dualità dell’anima.

Harry Haller e le sue due personalità

Il protagonista, da una parte, è un intellettuale di mezza età che dopo aver conseguito una brillante carriera nel vasto campo dello studio poetico, della musica e della filosofia, ha subito purtroppo diversi colpi bassi dal destino perdendo: la reputazione, la ricchezza e la moglie (che lo abbandona senza se e senza ma); dall’altra invece presenta un’anima cupa, oscura, aggressiva e animalesca tipica del lupo.

L’uomo si presenta quindi agli occhi degli altri come una persona scettica, solitaria, antisociale e fortemente critica nei riguardi della società borghese del tempo. Si dice estraneo alla politica ma intimamente rivoluzionario.

Le sue due anime contrapposte lo rendono incapace di vivere una vita serena, rendendolo insofferente. Il protagonista è spesso tentato, appena raggiunta la soglia dei cinquant’anni di età, dall’idea di suicidarsi; egli pensa sia l’unica soluzione possibile ai suoi problemi esistenziali.

L’incontro con Erminia

Proprio quando la situazione sembra volgersi al peggio, Harry conosce in una trattoria Erminia; è una donna molto sensuale che gli fa riscoprire pian piano i piaceri della vita; gli fa anche recuperare, a modo suo, tutto il tempo perduto.

Harry vede la donna proprio come una guida interiore paragonandola a Virgilio nella Divina Commedia; mentre Erminia si rispecchia molto in Harry.

L’uomo si confida con la donna, tanto da confessarle anche l’idea di volerla fare finita. La donna lo consola facendogli comprendere quale sia il significato della vita e gli insegna che a volte è necessario anche ridere sopra alle disgrazie, al fine di esser felici. In fondo, vivere ha tanti pregi e pure abbandonarsi al piacere delle piccole cose è utile.

Harry inizia così a cambiare vita; è convinto di aver recuperato la capacità di amare, creduta perduta per sempre. Si dedica ai piaceri della vita quotidiana.

La donna lo spinge a consumare perfino sostanze stupefacenti e a dedicarsi a rapporti sessuali con amanti occasionali.

Dapprima, Erminia diventa l’amante di Harry, poi la donna gli presenta una sua amica, Marie. I due, poco più tardi, intrattengono una relazione occasionale.

Hermann Hesse
Hermann Hesse

Finale

Un giorno a tarda notte, alle quattro del mattino, Harry viene introdotto in una sorta di “teatro magico” che si sta svolgendo nei seminterrati di un edificio: qui ritrova l’amante Erminia vestita da uomo, in compagnia dell’amica Marie. Harry all’inizio sembra contento di vedere le due donne ma poi comincia ad avere strane allucinazioni.

Harry è in preda all’effetto delle droghe che assunto da Pablo, un amico musicista di Erminia; il protagonista si immagina Emilia a letto con il musicista Pablo.

A quel punto Harry, in preda alla gelosia e al delirio, non ci pensa due volte, impugna un coltello e in poco tempo pugnala la donna, uccidendola.
Erminia muore da lì a poco.

Invece di pugnalare la donna, Harry avrebbe dovuto ridere di se stesso e della sua stessa assurda gelosia, senza dare un peso eccessivo ai propri sentimenti.

Il romanzo “Il lupo della steppa” si conclude in modo ironico: il gesto compiuto da Harry gli costa la condanna alla vita eterna, con lo scherno dei grandi del passato, tra cui Mozart e Goethe, che lo invitano a non prendersi mai troppo sul serio di fronte alla contraddittorietà della vita e alle disgrazie umane.

Infatti, l’essere umano non è in realtà né unario, né binario; bensì è caratterizzato da infinite personalità differenti tra loro. Solo riconoscendo questa frammentarietà ed abbandonandosi ad essa, l’uomo riuscirà a vivere. Questo insegnamento permetterà a tutti, compreso il protagonista, di vivere la vita in modo più sereno.

Il successo del libro

Il romanzo è stato redatto nel 1927 ed ha avuto un ottimo riscontro di pubblico: sono infatti state realizzate diverse traduzioni del libro.

=> Il lupo della steppa: il libro <=

Dal romanzo, è stato tratto il film del 1974 di Fred Haines, con Max von Sydow e Dominique Sanda, dal titolo “Il lupo della steppa”; un gruppo musicale, gli Steppenwolf, ha deciso di usare il titolo di questo romanzo come proprio nome, ispirandosi a Hermann Hesse.

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In bocca al lupo: sinonimi, frasi e come si dice in inglese https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-in-bocca-al-lupo/ https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-in-bocca-al-lupo/#comments Mon, 20 May 2013 15:18:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7215 L’espressione in bocca al lupo è un modo di dire molto noto, utilizzato per augurare buona fortuna in occasione di eventi particolari; per esempio un esame, una visita medica, un avvenimento importante. Vi siete mai chiesti quale sia l’origine?

Lupo
Da dove deriva il detto “In bocca al lupo” ?

Le interpretazioni

In realtà il modo di dire in bocca al lupo, che oggi è usato comunemente in senso scaramantico per augurare la buona sorte alla persona cui lo rivolgiamo, si presta a numerose e diverse interpretazioni.

Anticamente l’allevamento di bestiame, insieme all’agricoltura, era l’unica forma di sostentamento. Gli allevatori e i pastori utilizzavano questo modo di dire per indicare che il lupo è il nemico numero uno per gli animali.

Per i cacciatori, invece, l’espressione “in bocca al lupo” era l’equivalente di “buona caccia“, proprio perché consideravano questo animale pericoloso anche per gli uomini.

Nella realtà il lupo è un animale schivo e riservato: raramente arriva ad attaccare l’uomo o a fargli del male, se non per difendersi.

La risposta che si è soliti dare, “crepi il lupo” è una consuetudine più recente, e deriva dalla circostanza che per affrontare questo animale ci vuole audacia e fortuna.

C’è chi ritiene che il detto in bocca al lupo sia di origine greca e significa: “Prendi la strada giusta“, la cui risposta è appunto “la prenderò“.

Un lupo

In bocca al lupo: da dove deriva il detto

Un’altra interpretazione possibile del modo di dire “in bocca al lupo” affonda le radici nella storia dell’Antica Roma.

I due gemelli Romolo e Remo secondo la leggenda della fondazione di Roma, vengono salvati da una lupa che li allatta; quindi questo animale viene considerato salvifico. In tale periodo storico, “in bocca al lupo” diventa un vero e proprio augurio di fortuna. La risposta crepi, però, non ha senso, dato che il lupo è ritenuto “la salvezza”.

Nella tradizione della navigazione la “bocca di lupo” è una lavagna dove i marinai appuntavano i nomi degli uomini e delle merci a bordo; quindi il termine sta per “buona navigazione”. La risposta in questo caso, però, non è quella solita, ma più appropriata alla situazione: “che il Dio del mare ti ascolti”.

Gli animalisti preferiscono un’altra interpretazione: essa si riferisce al comportamento materno della lupa, che per proteggere i lupacchiotti dalle interferenze esterne, li spostano da un luogo all’altro portandoli in bocca. La risposta corretta in questo caso è “grazie”. L’espressione “crepi” si rivolge pertanto a qualsiasi persona o animale che mette a repentaglio la tranquillità di questi animali.

Sempre nel campo della filosofia animalista, di amore e protezione verso gli animali e in particolare del lupo, si è soliti rispondere “evviva il lupo” (o solo “viva il lupo“) anziché crepi, così da evitare di sembrare una risposta che augura la morte dell’animale.

C’è chi personalizza l’espressione in base al luogo in cui ci si trova: per esempio a Siena c’è la contrada della Lupa che si oppone a quella dell’Istrice. Se l’augurio viene rivolto ad un appartenente alla contrada dell’Istrice questo può rispondere, a giusta ragione: “Crepi il lupo, la lupa e tutti i Lupaioli” (che sono gli appartenenti alla Contrada della Lupa).

Dal gergo di cacciatori, allevatori e navigatori questa espressione è diventata di uso comune da Nord a Sud dell’Italia. Questo augurio è pronunciato da adulti e bambini. E’ pronunciato nelle più disparate situazione della vita, quando è necessario avere particolare coraggio o fortuna.

Auguri sinonimi e auguri alternativi

Nella lingua italiana parlata, in alternativa al lupo si augura buona fortuna anche con l’espressione: in culo alla balena. Si tratta di un modo di dire che però in alcuni contesti può risultare volgare.

Allora l’alternativa è augurare semplicemente Buona Fortuna. Lo si può fare anche in altre lingue, per risultare simpatici o alternativi. Fortunatamente – è il caso di dirlo – esiste una traduzione in ogni lingua. Ne citiamo alcune:

  • Albanese: Fat i mirë
  • Tedesco: Viel glück
  • Arabo: Had saiid
  • Bulgaro: Na dobŭr chas
  • Catalano: Bona sort
  • Cinese: Hǎo yùn
  • Croato: Sretno
  • Danese: Held og lykke
  • Spagnolo: Buena suerte
  • Estone: Edu
  • Greco: Kalí týchí
  • Ebraico: Mazal Tov
  • Hindi: Guḍa laka
  • Ungherese: Sok szerencsét
  • Giapponese: Kōun
  • Latino: Felicitas
  • Maltese: Xorti tajba
  • Olandese: Veel geluk
  • Portoghese: Boa sorte
  • Rumeno: Baftă
  • Russo: Udachi
  • Serbo e Sloveno: Srećno
  • Slovacco: Veľa šťastia
  • Svedese: Lycka till
  • Swahili: Bahati nzuri
  • Ceco: Hodně štěstí
  • Thai: Chokh dī
  • Turco: Iyi şanslar

In bocca al lupo in inglese

Come si dice in inglese?

Diciamo subito che la traduzione letterale “in the mouth of the wolf” (o similari) non esistono!

Esiste un augurio di buona fortuna piuttosto rude, che ha lo stesso impatto di “in bocca al lupo”; è il seguente:

Break a leg.

Letteralmente: rompi una gamba. O anche: rompiti una gamba.

Anche in lingua inglese l’espressione sempre opportuna rimane la traduzione di Buona fortuna:

Good luck.

Altri modi di augurare buona fortuna in inglese sono:

  • Knock ‘em dead
  • Best of luck
  • You’ll do great
  • Fingers crossed
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