Il protagonista, l’attore Luca Argentero, ha raccontato al settimanale “Oggi” di essere impegnato, insieme al dottor Piccioni, nella promozione della fiction in giro per il mondo.
Il medico ha dichiarato: “Quando ci siamo sentiti con Argentero, gli ho detto: ma ti rendi conto che tutti parlano di come dovrebbe essere il Presidente della Repubblica, e fanno la descrizione di Doc? Empatico, equilibrato, in mezzo alla gente. Mi ha risposto con il sorrisino: “Ci potrei pensare”.
Insieme Piccioni e Argentero presenteranno la fiction Festival internazionale della fiction Series Mania di Lille, in Francia.
“Presenteremo la seconda serie di Doc. La prima ha avuto un successo straordinario in Francia, raddoppiando addirittura lo share di Tf1, benché trasmessa in lingua originale con i sottotitoli. E hanno già comprato la seconda a scatola chiusa. È un successo mondiale, incredibile: è la fiction italiana più venduta al mondo, più di Montalbano, acquistata da cento Paesi“.
“Con Argentero ci invitano in tutto il mondo a presentare la serie… Siamo stati chiamati in un mucchio di quei Paesi che non li ricordo tutti, dal Canada alla Nigeria, dal Sudafrica alla Spagna, al Brasile, all’Australia. È diventato quasi un secondo lavoro, che faccio fatica a ritagliarmi negli spazi che mi restano in ospedale, dove lavoro a Lodi e Codogno, che non so se vi ricorda qualcosa, ma è la parte d’Italia dov’è scoppiato il Covid.
Noi, è da allora che siamo in trincea. È necessario fare proprio i salti mortali per riuscire a mettere insieme gli appuntamenti. C’è la sofferenza nel recuperare il rapporto con i figli. Rispondo che sono stati bravissimi a rappresentare le difficoltà che ha Doc nei confronti della figlia. È quello che è successo a me”, ha aggiunto Piccioni.
]]>Ad apprezzare il bel Luca sono soprattutto le donne, ma anche gli uomini ammettono che, oltre ad avere un sorriso disarmante, questo attore è anche molto bravo e preparato.
Tuttavia, proprio a causa della popolarità del marito, Cristina Marino ha rivelato di provare un certo fastidio nei confronti di alcune fan di sesso femminile.
“Su di lui sono tranquillissima, assolutamente. Mi fido. Ma mi irrita la mancanza di rispetto di alcune donne”, ha dichiarato.
“Mi indispongono le donne che davanti a me palesemente sono invadenti, quelle che urlano ‘Oddio ti amo’, ‘Oddio che bello’, come se io non ci fossi. Non sono giustificabili solo perché è famoso. Ci sono tanti modi per manifestare il prossimo essere fan, ben venga quello educato“, ha aggiunto la signora Argentero.
Come darle torto? Non dev’essere facile essere la moglie di un attore così bello e famoso. Non solo: pare che Luca sia anche un papà premuroso e affidabile.
“Luca è un papà incredibile, molto presente e fa esattamente quello che faccio io. Nina, nonostante io sia davvero una mamma presente, ha un “mammo” a casa: le prepara da mangiare, la cambia, la fa giocare e le fa fare il bagnetto“.
]]>Leo è un liceale appassionato di musica e calcio. Disinteressato alla scuola, passa il suo tempo a chiacchierare e distrarre i compagni dalle lezioni. Un giorno entra in classe un nuovo professore di italiano, che sostituisce la collega rimasta vedova e Leo si prende gioco dell’insegnante e lo accoglie tirandogli palline di carta. Per lui però la vita da alunno discolo è breve: incalzato dal nuovo insegnante, resta intrappolato dalle sue parole durante le lezioni.
È un insegnante diverso dagli altri, che mostra subito un forte interesse per questi ragazzi che rappresentano il futuro. Parla di sogni, invita i suoi studenti a sognare, a cercare di realizzare i propri sogni, senza cadere mai nel banale, ma catturando l’attenzione degli allievi del terzo anno, riuscendo a coinvolgerli.
Ma torniamo a Leo. Due colori si contrappongono nella vita del ragazzo, protagonista del romanzo: il bianco e il rosso. Il colore bianco per lui rappresenta il vuoto, la perdita di qualcuno, di una persona cara della sua vita. Il rosso lo interpreta come l’amore, la passione e il sangue, ovvero la vita.
Alle parole interessanti del professore inizialmente Leo contrappone il suo primo innamoramento, quello nei confronti di Beatrice, una ragazza dai capelli ricci, rossi, dagli occhi grandi e verdi, dai toni pacati, gentili, con fare elegante. E mentre lui sogna di svelarle il suo amore, Silvia, sua compagna e amica, ha il cuore pieno d’amore per il suo Leo. Ma Silvia tace e si presta al gioco del ragazzo, facendogli sempre da spalla.
Sino a qui il romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue sembra la classica storia d’amore tra adolescenti, una commedia a lieto fine. Poi però la storia prende una piega diversa, diventando una lezione di vita. Sì, perché, la giovane Beatrice dai capelli rossi di cui è invaghito Leo, ha la leucemia ed è proprio Silvia a dare la notizia al ragazzo. Leo non si perde d’animo, trova il coraggio di dichiararsi, di dare a Beatrice l’amore che merita.
Lo fa attraverso la musica, suonando per lei la chitarra, lo fa con le parole, facendo il giullare mentre la ragazza è costretta a fare le cure per sopravvivere. Ma a Leo non basta: vuole aiutare Beatrice a vivere. Così, dopo aver parlato con i genitori e aver ricevuto un “no” per donare il suo midollo alla ragazza, decide di farsi aiutare da Silvia per falsificare le firme dei genitori.
Dietro insistenza, Silvia lo aiuta e lui si presta alla donazione, ma il midollo non è compatibile. Poi, dopo aver effettuato i prelievi, partecipa alla partita di pallone con i compagni. Ha un malore perché è troppo debole e viene accusato dai ragazzi di aver fatto perdere la partita alla squadra. Leo si sfoga scrivendo una lettera al suo amore Beatrice, ma non riesce a consegnargliela perché subisce un incidente mentre è in motorino e viene ricoverato in nosocomio.
È lo stesso ospedale dove si trova Beatrice ma non riesce a parlarle. Così pensa che il suo sogno, i sogni invocati dal suo professore, siano destinati a rimanere nel cassetto o comunque difficili da realizzare.
Finita la degenza, il sedicenne torna a scuola e grazie all’aiuto dell’amica Silvia, Leo riesce a recuperare a scuola ma soprattutto a realizzare il suo sogno, seppure per un breve periodo: riesce a vedere Beatrice, va insieme a Silvia a trovarla a casa, anche se la ragazza è debole perché ha subìto un trapianto di midollo, ma l’intervento è andato male.
I due ragazzi vengono accolti dalla madre di Beatrice. Poi riescono a vedere la ragazza, che li ringrazia della visita. Da quel momento in poi, per Leo, i giorni di visita a Beatrice diventano routine: le prepara cd musicali, presentazioni powerpoint su alcune belle città, allo scopo di distrarla e farla viaggiare virtualmente. Canta per lei, ballano, la aiuta a scrivere il suo diario: sono delle lettere a Dio, dalle quali si evince la sua serenità.
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Dal romanzo è stato tratto un film di Giacomo Campiotti del 2013. Gli attori sono: Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Gaia Weiss, Luca Argentero, Romolo Guerreri, Gabriele Maggio, Roberto Salussoglia, Pasquale Salerno, Michele Codognesi, Flavio Insinna, Cecilia Dazzi.
L’interpretazione degli attori che hanno contribuito alla realizzazione del film è impeccabile. Un Luca Argentero formidabile nei panni dell’insegnante. Il film, trasposizione del romanzo, affronta il tema dell’adolescenza, un film che recita la morte e parla di vita. È una pellicola semplice, che lancia un messaggio carico di amore e di vita.
Bianca come il latte, rossa come il sangue è una pellicola dalla forte carica emotiva, ma che sa regalare anche momenti piacevoli, sorrisi. E’ un film che resta pieno di vita, pur narrando la morte. Un film d’amore puro. È una deliziosa e infinita dichiarazione d’amore, la vita vista con gli occhi degli adolescenti.
È una lezione di vita: il film affronta anche il tema della morte, della terribile malattia, la leucemia, che porta a spegnere per sempre i sogni di Beatrice. Affronta il tema della crescita dovuta al confronto con le difficoltà della vita. Tutto è narrato bene, con delicatezza, persino la musica scelta: la colonna sonora del film, “Se si potesse non morire”, è dei Modà. La band di Francesco Silvestre si è classificata al terzo posto, con questa canzone, al Festival di Sanremo 2013.
Il film, della durata di 102 minuti, distribuito nelle sale cinematografiche, a partire dal 4 aprile 2013, ha incassato nel primo weekend 1.163.036 €.
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