Longanesi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 11 Dec 2019 16:53:48 +0000 it-IT hourly 1 su donato carrisi https://cultura.biografieonline.it/donato-carrisi/ https://cultura.biografieonline.it/donato-carrisi/#respond Tue, 04 Aug 2015 08:19:25 +0000 http://girolepagine.com/?p=89 piuttosto dico sì a valsoia

non so perché lo faccio, di leggere cose che già so non mi piaceranno. forse per dare una seconda possibilità, forse per masochismo, forse perché così dopo apprezzo di più le altre letture, forse perché sono defisciente.
già l’ho detto che donato carrisi non mi ha convinto ma non paga – nel senso di soddisfatta non nel senso che carrisi c’ha il braccino corto – ho letto anche i due romanzi il tribunale delle anime – longanesi 2011 e il cacciatore del buio – longanesi 2014.
non vedevo l’ora di finirli. non sono contraria all’abbandono dei libri, a volte li pianto lì, ma qui, volevo capire dove l’autore volesse andare a parare, manco fossimo ai rigori di italia-francia nel 2006. quei rigori poi io mica li ho guardati, ero in piedi su una panca del maybe e gli occhi chiusi e le mani sulle orecchie e poi quando abbiamo vinto (non è uno spoiler vero?) è iniziato di tutto, ma immagino voi abbiate fatto lo stesso. bella quella sera. non capisco solo perché un mio ex francese, ex di 10 anni prima, continuasse a chiamarmi. ‘azzo vuoi? essere preso per il culo in diretta? scemo forte, quello. carino assai, ma scemo. più sentito.

Fotografia di Donato Carrisi
Una foto di Donato Carrisi

dicevo, carrisi. nozionismo a manetta in thrilleroni a mio parere relativamente coinvolgenti. troppa chiesa, e quando c’è troppa chiesa anna si annoia da morire. non mi interessano gli intrighi vaticani. non mi interessa affatto tutto quel nero che c’è dietro il bianco dei marmi e dei vestiti del papa. me ne disinteresso perché  per me ha tutto la stessa serietà di un fotoromanzo sudamericano. sbaglio, perché tutto è governato da quello, la nostra vita è sottomessa ad un clericalismo indotto, imposto, spesso totalmente incosciente, ma che condiziona forte quello che siamo, quello che facciamo. nervi.

troppo nozionismo anche relativamente alla storia dell’arte, che invece mi piace. ma non c’è bisogno de metter tutto, dona’. è un romanzo non wikipedia. idem per la roba che sei criminologo, non t’affanna’ a dare troppe spiegazioni.
i personaggi sono meh, pure. non mi hanno suscitato empatia, né altre emozioni se non la noja.

per un attimo però uno di questi libri mi ha fatto qualcosa. mi ha fatto venire l’ansia. non il libro in sé ma adesso che mi sto sforzando di dormire a letto anche quando sono da sola, rinunciando al divano come facevo prima in modo da sentire e riconoscere tutti i rumori di casa e mi dico dai che poi hai male di schiena e sei grande vai su a letto che non succede niente ecco insomma ero su e stavo leggendo e avevo paurissima qualcuno entrasse e mi accoltellasse. più volte. o mi torturasse con dei cavi elettrici incandescenti. o prima una cosa e poi l’altra. e mi dicevo se proprio deve succedere magari facciamo che succede settimana prossima dopo che sono stata dall’estetista per la ceretta? giusto per non fare brutta figura.

Donato Carrisi - Il tribunale delle anime Donato Carrisi - Il cacciatore del buio

cosa mi han lasciato questi libri? niente tranne l’insoddisfazione. però non importa dai. leggere è la cosa più bella che ho, in ogni caso. è come essere su un pianerottolo, tante porte, apri quelle che vuoi. a volte dentro trovi appartamenti fighissimi, buon cibo, gente che ti fa sentire a casa. a volte invece entri in posti dove stai a disagio, coi divani con ancora su la plastica dopo 20 anni per non rovinarli, puzza di cavolfiore e gente un po’ stronza, però tu guardi, impari come non vuoi essere, saluti, ringrazi e te ne vai. e fortuna che la bottiglia di vino che avevi portato per l’ospitalità non l’hai tirata fuori dalla borsa. chiuditi bene la porta alle spalle e vedi che lì accanto forse c’è un’altra porta da cui vien fuori un profumo di zuppa di pesce, e sul campanello c’è scritto izzo.

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donato carrisi e il ciclo di mila vasquez https://cultura.biografieonline.it/donato-carrisi-mila-vasquez/ https://cultura.biografieonline.it/donato-carrisi-mila-vasquez/#comments Mon, 08 Jun 2015 09:50:50 +0000 http://girolepagine.com/?p=65 it’s not my cup of tea

SBADABAM.
deve essere più o meno questo il rumore che faccio quando ci ricasco. perché ci ricasco, sempre.
allora tutti che parlano di donato carrisi e io non prendo solo un libro suo, ne prendo un tot. ma di un altro libro suo già parlai, mentre ora ho appena finito di leggere il suggeritore – longanesi, 2009 e l’ipotesi del male – longanesi, 2014. li metto insieme perché compongono il ciclo di mila vasquez, o, dato che sono due, dovrei dire il biciclo, ma non è specificato nei libri se mila vasquez oltre all’auto abbia anche una bicicletta.

Donato Carrisi - Il suggeritore
Donato Carrisi – Il suggeritore (2009)

thrilleroni, ma non è cosa per me. già non reggo bene il fatto che non sia geograficamente ben definito il luogo dove si ambientano le storie. mi urta, devo sapere dove si è. poi le discrepanze, nel primo libro la protagonista vive da un’altra parte e prende il treno per andare nella città dove si svolge la storia e conosce dellaggente, nel secondo è già lì vive lì, pare sempre stata lì. o magari non ho capito una tega io, mi succede spesso.
ma il problema più grosso è che mi manca qualcosa. mi manca tantissimo in realtà. mi manca quello che fa la differenza tra il noir e l’hard boiled, e invece il thrillerone da spiaggia. questo mi manca tanto pure se non so spiegare troppo bene cosa sia.

Donato Carrisi - L'ipotesi del male
Donato Carrisi – L’ipotesi del male (2013)

i libri scorrono veloci, si fanno leggere, si girano le pagine volentieri – anche quelle che ti rimangono in mano grazie a una rilegatura precaria – però non mi han dato emozioni, né al cuore né al cervello.

magari poi cambio idea, ne ho altri due suoi da leggere.

disclaimer: questa è la mia opinione, non dico né che i libri siano scritti male né che non vadano letti né altro. dico quello che ho sentito io.
un po’ tipo il tiramisù. a me non piace. e non mi importa quanto metà delle persone a cui l’ho detto mi han risposto “ah ma non hai mai mangiato il mio, ti piacerebbe sicuramente”. non dubito i vostri tiramisù siano buonissimi e leggeri e mio fratello ne mangia sempre una pirofila intera, a me il tiramisù non piace.

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la donna dei fiori di carta https://cultura.biografieonline.it/carrisi-donna-fiori-di-carta/ https://cultura.biografieonline.it/carrisi-donna-fiori-di-carta/#respond Thu, 12 Mar 2015 14:12:14 +0000 http://girolepagine.com/?p=36 proviamolo, ‘sto carrisi

e iniziamo con donato carrisi da la donna dei fiori di carta – longanesi 2012.

ok, ci sta, potrei dire altre cose, ma niente non riesco a dire più che
pagina 140.

La donna dei fiori di carta
Donato Carrisi – La donna dei fiori di carta
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Intervista ad Alessia Gazzola https://cultura.biografieonline.it/intervista-ad-alessia-gazzola/ https://cultura.biografieonline.it/intervista-ad-alessia-gazzola/#respond Wed, 20 Jun 2012 12:14:22 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2711 Alessia Gazzola. Nata a Messina nel 1982. Medico chirurgo dal 2007, si è specializzata in Medicina legale nel luglio 2011. Alla sua attività di accademica e professionista di questo delicato settore chirurgico, ha affiancato una brillante carriera da scrittrice di thriller, per quanto la definizione del genere sia oltremodo riduttiva per quanto riguarda la sua carriera letteraria e il stile narrativo.

Alessia Gazzola e la copertina del suo libro "Un segreto non è per sempre" (2012)
Alessia Gazzola e la copertina del suo libro “Un segreto non è per sempre” (2012)

Con la pubblicazione de “L’allieva”, edito dalla casa editrice Longanesi nel 2011, la giovanissima autrice siciliana si è fatta conoscere in Italia e all’estero, forte di un grandissimo successo: ben 4 edizioni del suo romanzo, 60.000 copie vendute e in corso di pubblicazione in 4 paesi europei (Germania, Spagna, Turchia e Francia). Inoltre, “L’allieva” e la sua protagonista, Alice Allevi, presto diventeranno anche una serie televisiva, visto che i diritti del libro sono stati già venduti per una futura produzione sul piccolo schermo.

Nel 2012 poi, puntuale, è arrivato il secondo libro della serie, dal titolo “Un segreto non è per sempre”, edito ancora una volta da Longanesi. In questo secondo romanzo, Alessia Gazzola ha dato prova della sua maturazione stilistica e non solo, raccontando le gesta della sua alter ego, Alice, alle prese con un caso ben più grande del precedente, riguardante la misteriosa morte di un grande scrittore conosciuto in tutto il mondo.

Intervistata, la giovane autrice e medico legale ha risposto ad alcune domande sulla sua vita di scrittrice, e non solo.

“Medical thriller”, “forensic thriller”, thriller a sfondo “rosa”… Nell’editoria italiana, hai di certo creato un nuovo genere e le definizioni, in tal senso e ormai da due anni, si sprecano, talvolta accavallandosi tra loro. Ma che genere si sente di dare l’autrice per la sua eroina Alice Allevi?

Credo che i miei romanzi siano innanzitutto delle commedie che raccontano la vita di una ragazza comune alle prese con i piccoli problemi della vita quotidiana – sentimentali e professionali. Il fatto che poi sia un medico legale spolvera la storia con un po’ di “giallo”.

Com’è cambiata la protagonista dei tuoi due libri, da “L’Allieva” a “Un segreto non è per sempre”? Riusciresti ad immaginare per lei (prim’ancora che per te) un certo tipo di futuro, della serie “cosa farà da grande” Alice?

Alice è andata incontro a una piccola evoluzione personale, dovuta a tutti i guai combinati nel primo libro. Ma chi nasce tondo non muore quadrato, e così lei è sempre abbastanza intempestiva e maldestra. Nella mia mente ho chiaro cosa il destino ha in serbo per lei, ho materiale ancora per molti libri. Il mio sogno è di vederla diventare una brava professionista e di darle anche un minimo di stabilità sentimentale.

Nelle tue storie non c’è mai un accanimento sul cadavere e sui dettagli di sangue, ci si concentra di più sui personaggi, sulle loro intimità. Come mai questa scelta?

Probabilmente è una scelta di pudore nei riguardi della professione che svolgo realmente, quella di medico legale. E poi è un fatto di gusto personale, non amo i dettagli macabri, li consiglio pornografia thrilleristica.

Quali i tuoi riferimenti letterari?

Sono onnivora. Adoro Jane Austen, Sophie Kinsella, Alicia Gimenez Bartlett, Haruki Murakami e Marcela Serrano.

Domanda ineludibile: come fai a conciliare la tua vita di studiosa in campo accademico e quella di scrittrice? E, in ultimo, non pensi che prima o poi dovrai fare una scelta? E quale sarà?

Attualmente le due attività si conciliano senza troppe difficoltà, bisogna soltanto sapersi organizzare. Non credo che dovrò mai compiere una scelta, anche perché scrivere non potrebbe mai sembrarmi un vero lavoro: mi diverto troppo.

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