lingua inglese Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 13 Jan 2025 16:33:49 +0000 it-IT hourly 1 Flash Mob, cosa significa e da dove arriva questo termine https://cultura.biografieonline.it/flash-mob/ https://cultura.biografieonline.it/flash-mob/#respond Mon, 13 Jan 2025 14:40:46 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10393 Negli anni 2010 ha preso sempre più piede il fenomeno del “Flash Mob“.

Cosa significa questo termine inglese?

Proviamo a spiegarlo.

Il termine Flash Mob

Il termine Flash Mob significa letteralmente “raduno-lampo”.

Esso incarna esattamente l’attività svolta da un assembramento di persone, sconosciute tra loro, che si danno appuntamento attraverso il tam tam di messaggi personali inviati attraverso e-mail, telefoni, o messaggi collettivi attraverso i Social Network, tra cui Facebook.

Le persone si radunano improvvisamente, realizzano la performance prevista e altrettanto rapidamente spariscono lasciando nello sbigottimento il pubblico inconsapevole delle loro imprese.

Flash Mob

Guru del Flash Mob è il sociologo americano Howard Rheingold che scrisse nel 1993 “The Virtual Community” (in italiano: Comunità virtuali. Parlare, incontrarsi, vivere nel ciberspazio, Milano, Sperling & Kupfer, 1994).

A lui si attribuisce la creazione della locuzione stessa.

Un video

Flash mob di Roberto Bolle sulle note di Fame: a Milano Piazza della Scala diventa un teatro all’aperto.

 

Flash Mob e le parole

  • MOB: Folla, Assembramento
  • To Mob: raggruppare, assediare, circondare, attaccare (da qui la parola Mobbing)
  • Flash Mob: raduno-lampo
  • The Mob: è invece la criminalità organizzata.
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Mayday: perché per segnalare un’avaria si usa questa parola https://cultura.biografieonline.it/mayday/ https://cultura.biografieonline.it/mayday/#comments Wed, 27 Mar 2024 07:49:28 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=684 La parola Mayday non ha nulla a che vedere con la traduzione di Primo Maggio, Festa dei Lavoratori che si festeggia nella maggior parte dei paesi del mondo. Il segnale internazionale di richiesta di aiuto deriva dal francese venez m’aider!” (venite ad aiutarmi).

Mayday
Mayday Mayday

L’utilizzo di questo termine è attribuito a Frederick Stanley Mockford, addetto alle comunicazioni radio impiegato nell’aeroporto di Croydon (Londra) che nel 1923 riceve l’incarico di trovare una parola facile e riconoscibile da ogni nazione, da utilizzare in caso di richiesta d’aiuto.

In quegli anni la maggior parte del traffico aereo avviene tra Croydon e l’aeroporto parigino Le Bourget; propone quindi l’espressione mayday che è una deformazione anglofona dell’espressione francese “m’aider”.

Tale espressione è ufficialmente utilizzata dal 1927.

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All right e Alright: differenze, come si dice e come si scrive https://cultura.biografieonline.it/all-right-alright/ https://cultura.biografieonline.it/all-right-alright/#comments Sat, 04 Feb 2023 16:14:30 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10414 Chi non ricorda il personaggio di Alberto Sordi, innamorato degli Stati Uniti ma che non sapeva spiccicare una parola di inglese…. a parte “alright”? Vediamo in questo breve articolo cosa vuol dire, come usare la parola inglese alright, e qual è la differenza con la forma non contratta all right.

Alberto Sordi in una celebra scena del film "Un americano a Roma"
Alberto Sordi nella celeberrima scena del film “Un americano a Roma”, in cui pronuncia la frase: Macaroni … m’hai provocato e io te distruggo!

Alright / all right

“Alright” (a volte scritto anche “awright”) è la forma contratta di “all right” che, lo saprete già, significa letteralmente “tutto bene”. L’espressione può essere usata in alternativa ad “ok” – altra espressione di cui ci siamo occupati in un precedente articolo: Perché si dice OK?. Ci sono però alcuni significati di all right che forse non tutti conoscono. Vediamoli.

I significati

  • E’ un sinonimo di “certamente”, “senza dubbio”
    • “Is this the one you were looking for?” “Yes, that’s it alright”.
  • Per declinare un’offerta:
    • “May I help you?” “No, you’re alright”.
      Nota: a quanto ci risulta questa è una forma tipicamente British; un interlocutore americano potrebbe restare un po’ disorientato; in effetti nell’esempio chi sta offrendo aiuto riceve come risposta che egli stesso sta bene, non l’interlocutore il quale avrebbe invece bisogno di aiuto.
  • Come saluto. Anche questa e’ una forma colloquiale tipicamente British: se incrociate un collega e questo vi dice “alright”, non si risponde “yes”, né si inizia a raccontargli di quello che si è fatto la sera prima, o del mal di schiena che vi sta tenendo lontani dalla palestra… Risponderete a vostra volta “alright”, magari seguito da un “mate”, “pal” o “buddy”. Poi, ognuno per la sua strada. E’ un comportamento cordiale ma asciutto.

La forma scritta

Come abbiamo detto la forma è contratta, tuttavia nell’inglese scritto è bene continuare a indicare l’espressione come all right per esteso, soprattutto quando è richiesta una certa formalità.

Tra le celebri canzoni che riportano questa parola nel titolo, ne citiamo due nelle due diverse forme: “Saturday Night’s Alright (For Fighting)” di Elton John, contenuta nel disco Goodbye Yellow Brick Road (1973); “That’s All Right (Mama)”, uno dei più grandi successi di Elvis Presley.

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Perché si usa il codice SOS per le chiamate di soccorso? https://cultura.biografieonline.it/sos-morse/ https://cultura.biografieonline.it/sos-morse/#comments Sun, 18 Apr 2021 17:27:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9972 Il codice SOS viene utilizzato per la sua semplicità ad essere recepito, anche dai meno esperti, durante le chiamate di soccorso nelle comunicazioni telegrafiche ed acustiche. Si tratta di un codice facile da trasmettere e inconfondibile, essendo formato dalla sola successione di tre punti, tre linee e tre punti (• • • – – – • • •).

S.O.S.
SOS nel Codice Morse è una sequenza veloce da trasmettere e semplice da recepire

Utilizzato nel 1906 per la prima volta e, a livello internazionale, nella seconda conferenza radiotelegrafica internazionale svoltasi a Berlino per sostituire il segnale CQD di più difficile interpretazione. Ma già un anno prima della sua messa in uso, il governo tedesco utilizzò questa sequenza Morse, tre punti, tre line e tre punti, come segno universale di richiesta di soccorso. Le tre lettere SOS si rifarebbero alle iniziali della frase inglese “save our souls” (salvate le nostre anime) o ad acronimi del tipo “Save Our Ship“.

L’adozione a livello internazionale del codice risale al 1° luglio 1908.

In Italia invece SOS si rifà ad acronimi del tipo “Salvateci O Soccombiamo” o “Soccorso Occorre Subito”. L’SOS più famoso della storia della navigazione è quello che fu lanciato, poco prima di affondare, dal Titanic, raccolto dalla nave Carpathia, ma che giunse a destinazione troppo tardi per evitare il disastro e salvare la nave e la maggior parte dei passeggeri. In ogni caso, la chiamata di soccorso ha la precedenza assoluta su tutte le altre comunicazioni.

Invece, per le richieste di aiuto immediato da parte di un velivolo o di un’imbarcazione, attraverso la diffusione delle comunicazioni radiofoniche, utilizziamo il codice Mayday. Questo segnale internazionale si basa sull’enunciare la parola Mayday che deriva dalla pronuncia delle ultime parole della frase francese “venez m’aider” (venite ad aiutarmi).

In ogni caso, nella storia della navigazione e dell’aeronautica, l’introduzione delle comunicazioni radio ha contribuito di gran lunga a salvare migliaia e migliaia di vite umane, trovatesi in situazioni di difficoltà sia in mare che in cielo.

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John Doe: perché in film e telefilm si sente spesso questo nome https://cultura.biografieonline.it/john-doe/ https://cultura.biografieonline.it/john-doe/#comments Sun, 02 Sep 2018 07:41:05 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10404 Chi segue con attenzione i dettagli dei film polizieschi così come delle numerose serie tv – soprattutto di stampo americano – avrà notato come ricorre il nome di John Doe. Si tratta di un nome di fantasia, usato comunemente per indicare un uomo senza un’identità certa. In italiano lo chiameremmo colloquialmente Pinco Pallino, oppure solo Tizio: in un altro articolo abbiamo spiegato perché si dice Tizio, Caio e Sempronio. La principale differenza tra il nostro Pinco Pallino e l’anglosassone John Doe è l’uso di quest’ultimo in ambito legale.

Magritte Gli Amanti
I volti di due sconosciuti che si baciano, nel celebre quadro “Gli Amanti”, di Magritte (1928)

John Doe in ambito legale

Il termine, come dicevamo, viene usato in ambito legale per:

  • Riferirsi ad un corpo non identificato – vittima ad esempio di un incidente o di un delitto.
  • Proteggere l’identità di una persona coinvolta in un delitto, un’indagine o un processo.
  • Fornire un esempio sulla compilazione di moduli

Fuori dal contesto legale invece il termine viene usato per indicare l’uomo comune.

Alternative e curiosità

Il nome di fantasia John Doe è utilizzato soprattutto in USA e Canada; nel Regno Unito, in Australia e Nuova Zelanda si usano soprattutto i nomi alternativi: John Public, John Smith, Joe Bloggs.

In Italia, oltre al già citato Tizio, si usa il nome comune Mario Rossi, oppure in ambito più formale il termine Ignoto. A volte in italiano si usa anche la sigla N.N., dal latino: nomen nescio (nome che non conosco), letta anche come Non Nominato.

La variante femminile di John Doe è: Jane Doe. Quando si indicano dei bambini si usano i nomi Jonnie Doe (per i maschi) e Janie Doe (per le femmine).

Il termine inglese Doe indica la femmina del cervo, tuttavia non ha alcuna relazione con i significati sin qui espressi.

Storicamente si pensa sia stato usato per la prima volta al tempo di Re Edoardo III di Inghilterra durante una diatriba legale chiamata Acts of Ejectment; durante questa diatriba, per comodità, ci si riferì ad un ipotetico proprietario terriero, utilizzando il nome inventato di John Doe.

Al cinema

Le citazioni cinematografiche in cui compare un John Doe sono molteplici. Tra le più celebri ricordiamo: il film del 1941 di Frank Capra intitolato “Meet John Doe”, con Gary Cooper e Barbara Stanwyck; il film del 1995 “Seven“, di David Fincher, con Morgan Freeman, Brad Pitt e, nei panni di John Doe, Kevin Spacey. E voi dove l’avete sentito nominare? Scrivetelo nei commenti.

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Differenza tra job e work https://cultura.biografieonline.it/job-work-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/job-work-differenze/#comments Mon, 23 Jun 2014 07:35:24 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11302 Job e work sono due termini simili, utilizzati nella lingua inglese ma che comportano differenti significati. Gli studenti si trovano spesso di fronte al dilemma di quale tra i due vocaboli sia meglio utilizzare: tutti e due vengono tradotti con il termine lavoro. I due termini sono sinonimi ma spesso vengono utilizzati in maniera errata. Nel caso di job, la parola indica in modo più specifico una professione, mentre work è usato come verbo ed è utilizzato in modo più generico. Work è usato sia come verbo che come sostantivo, mentre job è usato solamente come sostantivo.

Lavoratori: job e work
Quando usare il termine job e quando usare il termine work.

Il termine work

Nel caso in cui work sia utilizzato come sostantivo, è considerato un “uncountable noun“, ovvero un sostantivo non numerabile, che si utilizza sempre in forma singolare.

Con il termine work si fa riferimento a qualsiasi tipo di attività che la persona svolge in senso generale, quindi non sempre legata al percepire uno stipendio. Work viene utilizzato nel senso più ampio del termine. Alcuni vocaboli che sentiamo spesso nella lingua inglese come homework (compiti a scuola), housework (lavori domestici) e workout (fare esercizi in palestra) ne sono una vera e propria testimonianza e sono entrati a far parte del linguaggio comune.

Il termine job

Al contrario, con il termine job si fa riferimento in modo specifico alla professione che una persona svolge e per la quale percepisce uno stipendio. Il termine viene usato solo come sostantivo con il significato di lavoro, impiego, occupazione e più raramente, come incarico o compito.

Inoltre, a differenza di work, job è un “countable noun” ossia un sostantivo numerabile ed è piuttosto frequente trovare il plurale di job per indicare i posti di lavoro frequentati durante la vita lavorativa di una persona.

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Coming out e outing, differenze tra i termini https://cultura.biografieonline.it/coming-out-outing-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/coming-out-outing-differenze/#comments Fri, 11 Apr 2014 11:25:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10497 Con il termine outing si indica quella azione, fatta da terzi, che permette di rendere deliberatamente pubblico e senza consenso del soggetto, l’orientamento sessuale. Nella nostra lingua italiana non esiste la traduzione del verbo “to out“, che pertanto viene sostituito da verbi analoghi. Solitamente si utilizzano i verbi infamare, sbugiardare o screditare una persona, mentre viene definito outer chi fa outing nei confronti di qualcun altro.

Coming out e Outing: differenze
Mentre il concetto di coming out è abbastanza chiaro ai più, il termine outing è talvolta usato in modo improprio

Fare outing non è mai accettato dai movimenti per i diritti dei gay che continuano ripetutamente a disapprovare questa pratica d’uso, soprattutto quando essa è usata per discriminare personaggi pubblici. Questi movimenti sostengono che le persone abbiano il diritto alla privacy della loro vita sessuale personale.

L’outing one self, ossia fare outing su se stesso, consiste nella dichiarazione spontanea da parte del soggetto di dichiarare la propria sessualità allo scopo di precedere qualcun altro dal farlo in un modo, molto spesso, sconveniente e diffamante. L’elenco delle persone che hanno subito l’outing sociale include personaggi quali Pete Williams, Richard Chamberlain, Chad Allen e Chastity Bono.

Viceversa, il coming out è un’azione svolta da parte di un soggetto che rivela, in modo spontaneo, la sua identità sessuale. Coming out deriva dalla frase inglese “coming out of the closet”, che significa “uscire dal ripostiglio” o “uscire dal nascondiglio”, in sintesi “uscire allo scoperto”. Nella nostra lingua italiana, questa espressione significa “uscir fuori” (uscire allo scoperto).

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Si tratta di una vera e propria liberazione quella di rendere pubblico, uscendo allo scoperto, dimostrando il coraggio nel vivere se stessi e la propria sfera sessuale. Il termine, purtroppo, viene spesso utilizzato in modo errato e lo si confonde con l’outing. Tra i personaggi celebri che hanno fatto coming out troviamo Freddie Mercury, Ricky Martin, George Michael, Elton JohnKeanu Reeves e Ellen Page. In Italia, invece, i più celebri “coming out” sono quelli di Lucio Dalla, Alessandro Cecchi Paone e Tiziano Ferro.

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