Lina Wölfler Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 01 May 2020 09:07:23 +0000 it-IT hourly 1 A mia moglie, analisi della poesia di Umberto Saba https://cultura.biografieonline.it/a-mia-moglie-umberto-saba/ https://cultura.biografieonline.it/a-mia-moglie-umberto-saba/#comments Wed, 11 May 2016 15:58:13 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18024 La poesia “A mia moglie è una delle più significative dell’opera di Umberto Saba. Scritta nel 1911 fa parte della raccolta de Il canzoniere, che racchiude tutta la produzione poetica dell’autore. L’edizione definitiva è del 1961 ed è divisa in tre volumi, composti da varie sezioni. Dal titolo della raccolta, si nota che Saba si è voluto allacciare alla grande tradizione letteraria italiana e quindi direttamente al capostipite Petrarca. Il canzoniere infatti è una sorta di autobiografia del poeta e racconto della sua ricerca del senso della vita.  La differenza con Montale e Ungaretti è proprio l’utilizzo di una forma chiara, precisa, senza incorrere in poesie ermetiche o contratte. I temi che dominano la raccolta di Umberto Saba sono proprio l’eros e l’amore: secondo Saba l’amore è la verità che unifica tutti gli esseri viventi.

Umberto Saba con la moglie Lina a cui dedicò la poesia "A mia moglie"
Umberto Saba con la moglie Lina (Carolina Wölfler) a Trieste, città Natale del poeta, a cui ha dedicato un’altra sua celebre poesia.

La poesia “A mia moglie” è infatti dedicata a Carolina Wölfler, detta Lina, dalla quale il poeta ebbe la figlia Linuccia; essa fa parte della sezione Casa e campagna.

Analisi della poesia “A mia moglie

Il componimento consta di sei lunghe strofe di versi di varia lunghezza, con prevalenza di settenari. La moglie viene accostata a tutti gli animali femmina mansueti e non assomiglia a nessun’altra donna.

Lina viene paragonata a:

  1. una gallina, che ha la stessa camminata lenta delle regine;
  2. una mucca gravida, che quando la accarezzi rivolge il viso verso di te;
  3. una lunga cagna, gelosa e protettiva;
  4. una coniglia paurosa che nessuno avrebbe mai il coraggio di far soffrire;
  5. una rondine leggera che torna sempre in primavera;
  6. una formica previdente, che conserva le provviste per l’inverno.

Gli animali non hanno nulla di umano ma sono rappresentati realisticamente proprio per mettere in evidenza tutte le qualità della donna e vengono visti nel loro significato oggettivo per essere ricollegati alle caratteristiche di Lina. Inizialmente sia la critica che la moglie stessa risero di questo componimento ma, con una semplice analisi delle similitudini (tu sei come…), si nota come viene esaltata la vitalità femminile e profondamente positiva degli istinti naturali. Il componimento presenta anche una serie di anafore (tu sei come) ed ha una struttura ad anello (vengono utilizzate le stesse parole all’inizio e alla fine).

Carlo Levi - Umberto Saba - Carolina Wölfler
Una foto che ritrae Carlo Levi, Umberto Saba (seduto) e Lina Wölfler

Lina Wölfler: il ritratto della moglie di Saba

Il ritratto della moglie evidenzia quindi una figura materna molto affettuosa, presente, che si sacrifica per i propri figli: la figura di Lina viene quindi sublimata nonostante il contatto col mondo animale.

Lina viene ritratta quindi come una donna molto presente, in antitesi con la madre di Saba, che lo affidò per la crescita ad una balia e segnò profondamente il poeta, in particolare nel suo rapporto con l’eros.

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A mia moglie, testo della poesia di Saba https://cultura.biografieonline.it/a-mia-moglie-testo-poesia/ https://cultura.biografieonline.it/a-mia-moglie-testo-poesia/#comments Wed, 11 May 2016 15:57:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18377 Quello che segue è il testo della poesia “A mia moglie” scritta da Umberto Saba, scritta nel 1911. Per un approfondimento è possibile leggere il nostro articolo con la storia e l’analisi di questa poesia. La poesia “A mia moglie” di Saba è presente nella sua grande raccolta (divisa in 3 volumi) “Il canzoniere”, un’opera che racchiude in modo autobiografico quasi tutta la vita letteraria di Umberto Saba.

Umberto Saba - Il canzoniere
Umberto Saba – Il canzoniere

A mia moglie

Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell’andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull’erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l’occhio, se il giudizio mio
non m’inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun’altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.

Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l’incontri e muggire
l’odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l’erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t’offro quando sei triste.

Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d’un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.

Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l’angusta
gabbia ritta al vederti
s’alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?

Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest’arte.

Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un’altra primavera.

Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l’accompagna.

E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun’altra donna.

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