Libri per ragazzi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 20 Dec 2024 16:17:44 +0000 it-IT hourly 1 La storia infinita: riassunto del romanzo di Michael Ende https://cultura.biografieonline.it/riassunto-storia-infinita/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-storia-infinita/#respond Fri, 20 Dec 2024 14:41:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14177 Il libro più celebre dell’autore tedesco Michael Ende è “La storia infinita” (titolo originale: Die unendliche Geschichte), pubblicato nel 1979. A rendere ancor più celebre il romanzo è stato il film di Wolfgang Petersen del 1984.

L’opera è ambientata a Fantàsia. È un mondo fantastico continuamente minacciato dall’espansione di una forza misteriosa denominata Nulla, che porta alla sparizione di regioni sempre più estese del regno.

A sconfiggere il male ci pensa un giovane guerriero di nome Atreyu che viene incaricato dall’Infanta Imperatrice di trovare una soluzione al problema; ma non è solo. Con lui c’è Bastiano Baldassarre Bucci, un ragazzo che si trova ben presto coinvolto nelle splendide avventure del regno di Fantàsia.

Ai due giovani è affidato il destino dell’Imperatrice e del regno.

La storia infinita - libro - Michael Ende - 1979
La storia infinita“, scritto del 1979, è il libro più celebre di Michael Ende

Incipit

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ilodnairoC odarroC olraC eralotiT

Questa scritta stava sulla porta a vetri di una botteguccia, ma naturalmente così la si vedeva solo guardando attraverso il vetro dall’interno del locale in penombra.
Fuori era una fredda, grigia giornata novembrina e pioveva a catinelle. Le gocce di pioggia correvano giù lungo il vetro, sopra gli svolazzi delle lettere. Tutto ciò che si riusciva a vedere attraverso il cristallo era un muro macchiato di pioggia dall’altro lato della strada.
D’improvviso la porta venne spalancata con tanta violenza che un piccolo grappolo di campanellini d’ottone sospeso sul battente cominciò a tintinnare tutto eccitato e ci volle un bel po’ prima che si rimettesse tranquillo. […]

Riassunto del romanzo

Prima parte

La vicenda si apre con Bastiano, un bambino orfano di madre e con un padre con il quale non riesce a comunicare. Per fuggire all’ennesimo rimprovero scolastico decide di rifugiarsi nella libreria antiquaria del signor Carlo Corrado Coriandoli.

Qui trova un libro fantastico che sottrae al librario. Il ragazzo si reca poi nella soffitta della scuola e inizia a leggere l’appassionante romanzo dal titolo “La storia infinita”.

Il romanzo racconta le vicende del regno di Fantàsia e della sua sovrana, l’Infanta Imperatrice. Essi sono minacciati dalla inarrestabile avanzata del “Nulla“, che rischia di eliminare completamente il regno con la sua sovrana.

A questo punto, viene convocato in aiuto il giovane Atreyu. Egli si reca presso la Torre d’avorio dai capi del Regno di Fantàsia. Qui viene incaricato di trovare una soluzione al problema che affligge l’Imperatrice e tutta Fantàsia.

Atreyu dovrà affrontare, armato soltanto di un medaglione-talismano fatato per proteggerlo da ogni male, tutte le varie prove e peripezie che troverà sul cammino.

Atreyu attraversa Fantàsia e parla con tutti i suoi abitanti, tra cui Ygramul, Uyulala e infine Mork.

Il ragazzo si trova a fronteggiare una serie di imprevisti ed ostacoli ma alla fine giunge alla conclusione che l’unica possibilità di salvezza per il regno e la sua Imperatrice è quello di condurre a Fantàsia un essere umano che dia alla sua sovrana un nuovo nome.

Lentamente, Bastiano si lascia sempre più prendere dal libro e dalla sua storia, diventando ben presto il protagonista stesso della vicenda, tanto da rendersi conto di poter influenzare attivamente il proseguimento della vicenda.

Seconda parte

Capisce di essere lui, l’unico in grado di salvare Fantàsia, una città che si sta cancellando inghiottita dal Nulla. Ma inizialmente non si mette in gioco, pensando di non essere all’altezza del compito.

A questo punto, la regina è costretta a recarsi dal Vecchio della Montagna Vagante, colui che scrive ogni cosa che accade nel regno di Fantasia, in modo da convincere Bastiano ad intervenire per salvare il suo regno.

Il ragazzo, sfogliando le pagine, si accorge che l’Imperatrice ed il Vecchio della montagna iniziano a parlare di lui e del fatto che aveva sottratto il libro alla libreria. Capisce così di essere realmente l’unico che può salvare il regno di Fantàsia.

Bastiano allora decide di pronunciare finalmente il nome che ha scelto per l’Imperatrice e che aveva pensato da tempo ovvero: “Fiordiluna“.

Il ragazzo, subito dopo, viene risucchiato dal libro e catapultato a Fantàsia. Qui l’Infanta Imperatrice lo incarica di ricreare il regno fatato che ormai era ridotto solo ad un granello di sabbia.

Con l’amuleto fatato, che riceve in dono dall’imperatrice, Bastiano inizia la sua avventura a Fantàsia e il suo compito è quello di ricreare il regno attraverso i suoi desideri.

Tra strane creature e avventure emozionanti il ragazzo perde l’atteggiamento goffo e timido che aveva, trasformandosi in un giovane coraggioso che riesce a realizzare i propri desideri e quelli altrui. Solo Atreyu e Fucur si rendono presto conto che, ad ogni desiderio che esprime l’amico, perde un ricordo legato alla sua vita da umano. Se il ragazzo dovesse finire i suoi ricordi non potrà più esprimere desideri, rimanendo intrappolato nel regno di Fantàsia per sempre.

Finale del romanzo

Alla fine, infatti, Bastiano ricorda solo il proprio nome ed il ragazzo, con l’aiuto dell’amico Atreyu, accede alle Acque della Vita dove si immerge e così riesce a ritrovarsi ancora una volta nella soffitta della scuola e ritornare a casa per poter riabbracciare il padre.

Il suo compito invece verrà portato a termine dall’amico Atreyu ed il regno di Fantàsia sarà salvo. A quel punto Bastiano si reca nella biblioteca per restituire il libro e racconta tutta la storia al librario che gli confessa che anche lui, tempo addietro, era entrato nel regno di Fantàsia e aveva dato un nuovo nome all’Imperatrice.

Il romanzo si chiude con il libraio Coriandoli che guarda Bastiano dicendogli che lui è uno di quelli che indicherà a molti altri ragazzi la strada per il regno di Fantàsia.

La storia infinita
La storia infinita, poster del film

“La storia infinita” al cinema

Il libro ottenne un grande successo di pubblico e di critica tanto da essere stato tradotto in ben più di quaranta lingue. Oggi è considerato uno tra i più influenti romanzi classici della letteratura rivolto ai ragazzi.

Numerose sono state le trasposizioni cinematografiche e televisive ispirate al libro di Michael Ende.

Quella più significativa è il celebre lungometraggio “La storia infinita” di Wolfgang Petersen del 1984. Il film ha avuto due seguiti nel 1990 con la “Storia infinita 2” e, nel 1994, con la “Storia infinita 3”.

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Harry Potter e la Pietra Filosofale: breve riassunto e storia del libro https://cultura.biografieonline.it/riassunto-di-harry-potter-e-la-pietra-filosofale/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-di-harry-potter-e-la-pietra-filosofale/#comments Thu, 28 Sep 2023 13:01:40 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=583 Harry Potter e la pietra filosofale” è stato pubblicato il 30 giugno 1997 e ha avuto, fin da subito, un successo straordinario sia in Inghilterra che nel mondo. La sua autrice J. K. Rowling ha scritto quasi tutto il romanzo in un pub di Edimburgo durante un periodo drammatico della sua vita. La sua situazione finanziaria era a dir poco disastrosa e viveva con una figlia grazie ai sussidi statali.

Harry Potter e la pietra filosofale
La copertina italiana del libro “Harry Potter e la pietra filosofale”

Il manoscritto, dopo ripetuti tentativi fu sponsorizzato da un agente letterario che si vide opporre diversi rifiuti da alcune delle principali case editrici del Regno Unito, fino a quando la Blomsbury accettò di pubblicarlo senza immaginare il successo incredibile che avrebbe avuto.

Il successo di un libro è un mistero per tutti, addetti ai lavori compresi, ma in questo caso, oltre ad essere un mistero è un fatto davvero singolare perché l’autrice era sconosciuta e perché la letteratura per l’infanzia ha raggiunto raramente successi planetari in così poco tempo. Attualmentela Rowling grazie alle royalties dei suoi libri è la donna più ricca d’Inghilterra. La serie di libri su Harry Potter consta di 6 storie e “La pietra filosofale” è la prima.

Harry Potter e la pietra filosofale - copertina del libro
Harry Potter e la pietra filosofale – copertina del libro: edizione del 25° anniversario

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Harry Potter e la Pietra Filosofale: riassunto

Prima parte

Harry Potter ha un anno di età quando Albus Silente lo lascia davanti alla porta della casa degli zii con una lettera nella quale spiega che il bambino è orfano e ha bisogno delle cure attente e amorevoli dei suoi zii. Nella casa degli zii Harry, però, cresce infelice e solo, perché deve subire ogni tipo di angheria del cugino Dudley, un bambino cattivo e arrogante, spalleggiato e protetto dai suoi genitori. Inoltre è osteggiato e guardato con diffidenza anche a causa di strani fenomeni che lo vedono protagonista come volare sul tetto della scuola per scappare dagli amici del cugino oppure farsi ricrescere i capelli dopo che glieli hanno tagliati. Tutto questo continua fino a quando Harry compie 11 anni.

Da quel giorno la casa degli zii viene raggiunta da un numero impressionante di lettere indirizzate a lui e tutte prontamente eliminate dai suoi parenti fino a quando si presenta un omone barbuto di  nome Rubeus Hagrid il quale spiega a Harry che lui  in realtà è un maghetto figlio di due maghi Lily e James Potter che sono morti dieci anni prima assassinati da Voldemort un mago crudele e molto potente.

Voldemort era il signore oscuro di un regno del terrore ed era l’autore di un numero elevato di omicidi di maghi e di persone comuni chiamate dai maghi stessi i Babbani. La notte in cui Voldemort uccise i genitori di Harry qualcosa cambiò. Una forza, infatti, protesse Harry rimbalzando la magia di Voldemort contro se stesso. Il mago oscuro, però, non morì ma perse tutti i suoi poteri e scomparve. Tutto ciò che rimase di quella notte è una cicatrice che Harry porta sulla fronte e che lo ha reso famoso in tutta la comunità dei maghi. Harry in questo modo prende consapevolezza del suo passato e della sua identità e anche del fatto che andrà a Hogwarts: una scuola di magia.

Seconda parte

L’omone Hagrid prima di partire lo accompagna a Diagon Alley, una strada misteriosa di Londra e inaccessibile ai Babbani, dove Harry potrà acquistare ciò che gli occorre per l’anno scolastico: solo ed esclusivamente materiale magico. Partendo per la scuola Harry incontra, su un binario magico, alcuni dei  suoi futuri compagni di scuola: Hermione Granger, intelligente e saccente, Ron Weasley che sarà il suo migliore amico e i suoi fratelli Fred e George Weasley. Incontrerà anche Draco Malfoy, un ragazzino cattivo e arrogante che sarà in qualche modo la sua nemesi durante tutto l’anno scolastico. Una volta arrivati ad Hogwarts, un antichissimo castello nel nord dell’Inghilterra, Harry e tutti i ragazzi del primo anno vengono sottoposti alla selezione del Cappello magico il quale li smista in quattro casate diverse: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.

Harry, Hermione e Ron finiscono nella casa di Grifondoro. Così inizia la scuola dove Harry e i suoi amichetti si dovranno confrontare con una serie di materie impreviste: Incantesimi, Trasfigurazione, Pozioni,  Erbologia,  Astronomia, Storia della Magia, Difesa contro le Arti Oscure e Volo sui manici di scopa. Mentre i giorni si susseguono con nuove e stravaganti esperienze Harry approfondisce l’ amicizia con Hermione  e Ron e con loro affronta la prima avventura. Durante un giro notturno per il castello, di nascosto dai professori e dai sorveglianti, i tre si imbattono in un cane a tre teste messo a protezione di una botola. Scampati al pericolo vengono a sapere da Hagrid che il cane è lì per proteggere una pietra filosofale molto potente.

Nei giorni successivi Harry si imbatte in un essere incappucciato che si nutre del sangue degli unicorni. L’essere si scaglia sul maghetto che viene salvato in extremis da un centauro. Harry capisce che l’essere è Voldemort. Passano altre settimane di lezioni, scoperte e giochi magici. Verso la fine dell’anno scolastico i tre maghetti  scoprono che uno dei loro professori, Piton, ha trovato il modo per superare il cane a tre teste e avvicinarsi quindi alla pietra filosofale. Decidono di fermarlo, lo seguono dentro la botola e affrontano una serie di prove prima di arrivare alla pietra.

Finale

Solo Harry in realtà riesce ad arrivare alla fine del percorso e scoprire che non è Piton colui che vuole rubare la pietra bensì un altro professore, Raptor, che è in realtà posseduto da Voldemort. Harry riesce ad uccidere Raptor e a rendere Voldemort ancora una volta un essere senza corpo. Lo scontro però è talmente intenso che il maghetto sviene.

Si risveglia alcune ore dopo in infermeria dove trova il volto bonario e intelligente del preside della scuola: il grande mago Silente che spiega ad Harry perché Voldemort non è riuscito ad ucciderlo.

Il motivo è semplice e misterioso, il maghetto ha una protezione magica attorno a sé che la mamma Lily gli ha lasciato prima di essere ucciso.

Harry Potter e la pietra filosofale
Locandina del film “Harry Potter e la pietra filosofale

Ma qual è il motivo per il quale Voldemort lo vuole morto?

Silente non gli risponde ma gli dice soltanto che la pietra è stata distrutta per sicurezza.

Una volta che si è rimesso Harry può assistere alla premiazione di fine anno provando la gioia di vincere con la sua casa del Grifondoro la Coppa delle Case.

La sua felicità è al culmine e se anche dovrà tornare dagli zii per le vacanze è consapevole del fatto che lo aspetta un altro anno scolastico a Hogwarts.

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Marcovaldo: riassunto e analisi del libro di Calvino https://cultura.biografieonline.it/riassunto-marcovaldo/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-marcovaldo/#comments Sat, 16 Sep 2023 13:12:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9364 Tra le pubblicazioni di maggiore spicco dello scrittore Italo Calvino, troviamo “Marcovaldo, ovvero Le stagioni in città”, una raccolta di 20 novelle, pubblicata per la prima volta nel novembre del 1963, in una collana di libri per ragazzi dell’editore Einaudi.

Le 20 novelle e il legame con Torino

Le venti novelle che compongono l’opera di Italo Calvino si presentano come delle vere e proprie favole contemporanee, con uno stile ed un tono che richiamano le narrazioni orali tradizionali.

Marcovaldo, di Italo Calvino riassunto
Marcovaldo: un’immagine relativa a una copertina del libro e una foto dell’autore, Italo Calvino

Le novelle sono ambientate in una grande città imprecisata. Probabilmente Italo Calvino fa riferimento a Torino, una delle città protagoniste del boom economico degli anni Sessanta, dove Calvino ha lavorato e vissuto per molti anni.

“Le montagne ed i grandi corsi, il fiume, le colline prossime alla città”, sono tutti elementi caratteristici del capoluogo piemontese che compaiono nei racconti.

Torino diventa lo specchio di mescolanza di quotidianità mediocre mista ad invenzione creativa che per l’autore è il modello di città.

Marcovaldo: il protagonista

Attraverso le vicende del protagonista Marcovaldo, Italo Calvino si sofferma sulla minuziosa descrizione della città industrializzata italiana moderna, tutta fumo e ciminiere, figlia del miracolo cosiddetto economico, mentre il protagonista vuole evadere dalla routine asfissiante, alla continua ricerca di aria pulita e del mondo della natura. Nell’arco di venti novelle, si susseguono situazioni descritte in modo semplice e piacevole, il tempo è scandito dal passaggio delle varie stagioni dell’anno.

Il sottotitolo “Le stagioni in città”, difatti, si riferisce alla struttura dei racconti, associati ognuno ad una delle quattro stagioni dell’anno.

Il protagonista principale delle novelle è un manovale con problemi economici che lavora in una grande città industriale, presso la ditta Sbav che è il prototipo dell’azienda che sfrutta i suoi lavoratori e al tempo stesso il simbolo di una società dei consumi che non appartiene al protagonista.

Marcovaldo è un uomo sensibile, ingenuo, creativo, un po’ buffo e malinconico interessato all’ambiente.

La prospettiva della narrazione oscilla così tra picchi di realismo e di comicità.

Le avventure del protagonista ci mostrano come la società delle città moderne possa arrivare ad influenzare le persone ed il loro rapporto con la natura.

Italo Calvino nelle sue opere mette in evidenza la vita caotica della città, l’industrializzazione crescente e la povertà delle fasce più basse della popolazione, la difficoltà dei rapporti umani ed interpersonali in un’urbanizzazione senza razionalità ed ordine.

Marcovaldo in televisione

Il capolavoro di Italo Calvino, “Marcovaldo”, è stato adattato per il piccolo schermo, nel 1970, dalla Rai per la regia di Giuseppe Bennati. Nelle puntate che sono andate successivamente in onda sul secondo canale, il protagonista principale delle novelle, Marcovaldo, è stato interpretato da Nanni Loy.

Nel cast vi sono figure di spicco come: Arnoldo Foà, Didi Perego, Daniela Goggi.

La colonna sonora era a cura di Sergio Liberovici.

La sigla del teleromanzo è stata intonata da Nino Ferrer e Silvana Aliotta.

Riassunto del libro

Il libro si apre con le avventure/disavventure del protagonista Marcovaldo, un manovale che vive in un mondo spesso ostile ed indifferente, tanto che molto spesso lui si perde e si smarrisce nella città stessa, alla continua ricerca dell’illusione di trovare un piccolo paradiso terrestre in un contesto urbano che lo porta molto spesso a conseguenze perlopiù tragicomiche.

Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d’altre terre. (INCIPIT)

Le prime 5 novelle

Nella prima novella “Funghi in città”, ambientata in primavera, il protagonista trova in una piccola aiuola della città dei funghi e decide di farli assaggiare ai suoi famigliari, senza farsi notare dallo spazzino Amadigi, che potrebbe sottrargli quel “tesoro”. Il protagonista rimane con un palmo di naso quando scopre che altri hanno avuto la medesima idea di raccogliere quei funghi e che la raccolta dei funghi non commestibili porta ad un ricovero collettivo in ospedale per intossicazione.

Nella seconda novella “La villeggiatura in panchina“, ambientata in estate, vediamo il protagonista stufo di vivere nella sua invivibile dimora cittadina che decide di trascorrere la notte su una panchina, pensando di trovare pace, riposo e frescura ma non mette in conto i rumori della notte, la scomodità della panchina ed una coppia che litiga a poca distanza da lui e la sua pseudo villeggiatura risulta solo stressante.

Le vicende si spostano poi in autunno e, nella terza novella, “Il piccione comunale”, Marcovaldo è alle prese nella cattura di una beccaccia, con vani risultati. Intrappola alla fine solo un piccione comunale e i panni della sua povera coinquilina.

Nella quarta novella “La città smarrita nella neve”, il protagonista è sotterrato da un carico di neve e, arrabbiato dell’accaduto, cercherà di far sparire tutta la neve dal cortile del palazzo.

Nella quinta novella “La cura delle vespe”, Marcovaldo scopre che per curare i suoi reumatismi può utilizzare il veleno delle api. I suoi figli improvvisano quindi una caccia alle api ma quando il figlio Michelino commette un’imprudenza, tutti finiscono all’ospedale per le punture degli insetti.

Altre novelle

In “Un sabato di sole, sabbia e sonno”, il dottore della mutua gli consiglia di combattere i reumatismi con la pratica delle sabbiature. Marcovaldo quindi si fa ricoprire di sabbia su una barca, che però precipita di lì a poco, dopo una rapida, su un gruppo di bagnanti.

Nella novella successiva “La pietanziera”, Marcovaldo scambia la sua pietanziera del pranzo con un bambino. Cambia le sue salsicce con il fritto di cervello ma viene denunciato dalla governante e successivamente obbligato a rinunciare al suo pranzo.

Le avventure continuano e Marcovaldo con i suoi figli, nella novella successiva “Il bosco sull’autostrada”, cercano legna per ripararsi dal freddo ma una volta arrivati in autostrada, i figli confondono i cartelli pubblicitari con un vero e proprio bosco.

Nella novella “L’aria buona”, Marcovaldo e i suoi figli si recano su una collina per respirare un po’ d’aria pulita ma finiscono ahimè per rimediare solo un ricovero in sanatorio.

Poi in “Un viaggio con le mucche”, Marcovaldo durante una notte insonne si getta all’inseguimento di una mandria di mucche ma perde le tracce del figlio Michelino. Inizialmente lo invidia ma poi quando lo ritrova, il figlio gli racconta della vita campagnola dura e faticosa.

Tra le altre avventure troviamo quella del “Coniglio Velenoso”, nella quale il protagonista ruba un coniglio che era oggetto di una sperimentazione scientifica; questo incauto furto gli provocherà non pochi problemi.

Ne “La fermata sbagliata”, invece di scendere alla fermata del cinema, Marcovaldo sbaglia e scende ad una fermata che lo porta prima a bere in un pub e poi a salire su un volo diretto a Bombay.

In “Dov’è più azzurro il fiume”, il protagonista, nelle vicinanze della fabbrica dove lavora, si cimenta nella pesca ma viene subito bloccato da una guardia comunale che di lì a poco gli fa notare il colore anomalo delle acque, dovuto al forte inquinamento di una ditta di coloranti.

In “Luna e Gnac”, Marcovaldo non riesce godere della visione del cielo notturno estivo a causa della luce intermittente di un cartello pubblicitario del Cognac Spaak, così il figlio Michelino rompe il meccanismo dell’insegna e la ditta concorrente della Spaak, la Tomawak, assolda la famiglia di Marcovaldo per continuare i sabotaggi ma il risultato ottenuto non avrà gli effetti sperati.

Troviamo ancora il protagonista alle prese con una pianta che si trovava all’ingresso della Sbav, ne “La pioggia e le foglie”. Cerca di prendersi cura della pianta che però cresce a dismisura e perde le sue foglie.

Poi in “Marcovaldo al Supermarket”, dove riempie il suo carrello della spesa a più non posso ma, non avendo i soldi per pagare, dovrà lasciare il tutto.

In “Fumo, vento e bolle di sapone”, Marcovaldo e i figli tentano di arricchirsi vendendo detersivi di varie marche ma con scarsissimi risultati. Quando i finanzieri vengono a conoscenza di ciò, Marcovaldo deve liberarsi della merce, decidendo di gettarla nel fiume, con un conseguente grosso danno per l’ambiente circostante.

L’idillio sembra arrivare in estate nel racconto “La città tutta per lui” ma quando viene intervistato da una troupe televisiva e successivamente coinvolto nei lavori di allestimento per un set di riprese, finisce subito il suo sogno.

Ne “Il giardino dei gatti ostinati”, Marcovaldo viene a conoscenza di una palazzina semi abbandonata, abitata solo da una vecchietta e da mille felini, nutriti dai vicini. La donna confessa a Marcovaldo di vivere assediata dai gatti e di non potersene liberare. A primavera partono i lavori per la costruzione di un nuovo, grande condominio ma i gatti ed altri animali impediscono i lavori degli operai.

In ultimo nei “I figli di Babbo Natale”, Marcovaldo veste i panni di Babbo Natale per la ditta Sbav. Scambia il figlio di un grande industriale per un “bambino povero”, regalandogli un martello, una fionda e dei fiammiferi. Il bambino devasta quindi tutti i regali e la ditta Sbav, prendendone spunto, lancia sul mercato il “Regalo Distruttivo”.

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Momo (Michael Ende): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-momo/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-momo/#respond Thu, 14 Sep 2023 06:50:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14170 Uno dei romanzi dello scrittore tedesco Michael Ende più noto è “Momo”, pubblicato nel 1973. Il libro ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica, tanto che è stato oggetto di due trasposizioni per il grande schermo. La prima pellicola cinematografica su Momo è stata realizzata nel 1986, diretta da Johannes Schaaf e caratterizzata dalla colonna sonora di Angelo Branduardi. In seguito, nel 2001, è stato realizzato un lungometraggio a cartoni animati, intitolato “Momo alla conquista del tempo”. Il film è accompagnato dalla colonna sonora della cantautrice Gianna Nannini. “Momo” è il secondo romanzo di genere fantasy più conosciuto dello scrittore, dopo la “Storia Infinita”.

Momo - romanzo Michael Ende - 1973
Momo” è un celebre romanzo per ragazzi, scritto nel 1973 da Michael Ende, lo stesso autore de “La storia infinita”.

Momo: riassunto del libro

Nell’opera di Michael Ende vengono narrate le vicende di una bambina che si chiama Momo. La bambina vive la sua vita da orfana, senza le cure dei genitori e senza una casa sicura dove rifugiarsi. L’autore la descrive come una bambina piccola e magrolina che presenta una testa selvaggia, ricciuta e nera come la pece e dei grandi occhi neri.

La piccola ha circa otto anni e indossa solo una sottana con delle toppe e una camicia troppo grande per lei. La storia è ambientata in una città senza nome, ma apparentemente italiana, nei pressi di un anfiteatro che diventa ben presto l’alloggio di Momo, dopo essere fuggita dall’orfanotrofio. Molto presto gli abitanti della cittadina si occupano e si prendono cura di lei, notando in Momo potenzialità fuori dal comune. Subito riesce a farsi voler bene dagli abitanti della città, tra cui Beppo lo spazzino.

Momo riesce a conquistare in poco tempo la fiducia degli abitanti della cittadina grazie al suo modo di saper ascoltare, riuscendo a sollevare gli animi dei suoi interlocutori e facendo riappacificare gli animi litigiosi. La piccola fa comprendere gli errori e riesce a far trovare le giuste soluzioni ai problemi; in ultimo influenza in modo positivo anche tutti i suoi coetanei.

Ad un certo punto, la tranquilla vita nella cittadina viene scossa dall’invasione dei misteriosi “Signori Grigi” che dichiarano di essere venuti lì per aiutare gli uomini a risparmiare il loro tempo. In realtà invece, si tratta di uomini che si dicono agenti della “cassa di risparmio del tempo”, vestiti con abbigliamento scuro, in giacca, cravatta e valigia, che hanno l’unico scopo di impadronirsi del tempo degli uomini, indispensabile per la loro sopravvivenza.

Questi strani uomini rubano il tempo degli uomini che viene trasformato in orefiori e in seguito se lo fumano attraverso i sigari, nella loro Banca del Tempo.

A questo punto tutti gli abitanti della cittadina cadono nel tranello dei “Signori Grigi” e pian piano tutti si allontanano da Momo. Da quel momento, la cittadina cade sotto il dominio degli invasori che distruggono ogni forma di divertimento, di gioco e, costruendo autostrade ed enormi edifici, distruggono il verde circostante e la natura.

Gli abitanti influenzati dai Signori Grigi pensano solo a lavorare e a risparmiare il tempo; l’unica ad andare controcorrente è Momo che non si fa ammaliare dai loro racconti e dalle loro convinzioni. I Signori Grigi cercano in tutti i modi di catturare nella loro rete la bambina, ma Momo, grazie alla sua destrezza, riesce a sfuggire.

La bambina, con l’aiuto della simpatica tartaruga Cassiope (inviata in suo aiuto da Mastro Hora, il custode del tempo), che riesce a prevedere il futuro che accadrà dopo mezz’ora, decide di raggiungere la dimora di mastro Hora, per sconfiggere i Signori Grigi. A quel punto, la bambina cerca di escogitare insieme a mastro Hora un piano per eliminarli.

Momo - libro - riassunto

Finale del romanzo

Il custode del tempo decide a questo punto di fermare il tempo per un’ora, per permettere a Momo di risolvere tutta la vicenda e sulla sua mano fa apparire un’orefiori.

La bambina riesce ad arrivare nella banca del tempo, dove è custodita la cassaforte contenente tutte le orefiori sottratte agli uomini e, dopo varie peripezie e difficoltà, riesce a liberare il tempo imprigionato dai Signori Grigi e a sconfiggerli facendo ritornare tutto alla normalità.

Infine, il tempo viene restituito agli uomini, la città ritorna alla normalità, senza collassare in un asettico grigiore senza cuore e così Momo può riabbracciare tutti i suoi cari amici che si erano allontanati da lei a causa dei Signori Grigi.

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Momo, film
Momo, il poster del film del 1986

Temi trattati nel romanzo

Il tema centrale dell’opera è quello del tempo e di come questo viene utilizzato, in malo modo, dalla nostra società consumistica.

L’autore Michael Ende vuole fare una feroce critica alla nostra società moderna, molto spesso rivolta al consumismo, al progresso tecnologico e cieca di fronte ai veri valori, impedendoci di raggiungere la tanto agognata felicità.

La lotta della bambina Momo contro i Signori Grigi, i ladri del tempo, è quella tra il senso del tempo dell’infanzia e quello degli adulti.

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Ventimila leghe sotto i mari: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-ventimila-leghe-sotto-i-mari/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-ventimila-leghe-sotto-i-mari/#respond Wed, 13 Sep 2023 12:09:03 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13681 Tra i capolavori più noti del celebre scrittore Jules Verne troviamo l’opera “Ventimila leghe sotto i mari” (titolo originale francese: Vingt mille lieues sous les mers). L’opera costituisce il secondo capitolo di una trilogia che inizia con “I figli del capitano Grant” e poi culmina con “L’isola misteriosa”. Le 20.000 leghe del titolo sono riferite al tragitto percorso dal sottomarino Nautilus del Capitano Nemo durante la permanenza a bordo dei protagonisti principali del romanzo, facendo riferimento alle leghe pari a circa 4 chilometri: 20.000 leghe equivalgono a 80.000 km.

Ventimila leghe sotto i mari - Verne
Il romanzo “Ventimila leghe sotto i mari” fu scritto da Jules Verne e pubblicato per la prima volta nel 1869 – Nella foto, tratta da una copertina del libro: il Nautilus e il Capitano Nemo

Ventimila leghe sotto i mari: riassunto

Il romanzo narra le avventure dei protagonisti a bordo del sottomarino Nautilus, realizzato in gran segreto dal comandante che si chiama Capitano Nemo. La storia si apre con un misterioso mostro marino che affonda tutte le navi che incrocia lungo il suo tragitto. I superstiti raccontano di aver visto una massa capace di muoversi a velocità prodigiosa e sbuffare colonne d’acqua a grandi altezze.

Ciò incuriosisce un celebre naturalista del Museo di Storia Naturale di Parigi ovvero il Professor Pierre Aronnax. Egli decide di studiare e vedere di persona il problema del mostro marino. Il Professore, infatti, in seguito viene chiamato dal governo degli Stati Uniti a prendere parte alla spedizione incaricata di liberare definitivamente i mari dal mostro, insieme al suo fedele Conseil (Consiglio, in italiano). I due sono invitati ad imbracarsi sull’Abraham Lincoln e, a bordo della nave, fanno la conoscenza del fiociniere canadese Ned Land.

I tre, una volta arrivati nel luogo dove vive la creatura, si trovano ben presto faccia a faccia con il famoso mostro. Sentendosi attaccato, la creatura si difende puntando la barca Lincoln e speronandola.

I tre uomini cadono dunque in mare ma riescono comunque a salvarsi accorgendosi che non si tratta di un mostro marino e spietato ma semplicemente di un sottomarino. I naufraghi vengono catturati e imprigionati dall’equipaggio del Capitano Nemo. Una volta a bordo si troveranno al cospetto del comandante del “Nautilus”, ovvero il Capitano Nemo.

Nemo è uomo geniale, ma allo stesso tempo oscuro e misterioso. Afferma di aver rinunciato alla cosiddetta società degli uomini e di aver tagliato qualsiasi legame con la terraferma a causa di un’antica sete di vendetta dovuta alla perdita della moglie e dei figli.

Grazie a Nemo, iniziano per i tre uomini le avventure per i mari a bordo del Nautilus. Tra le avventure più significative: la caccia nelle foreste di sottomarine di Crespo nel Pacifico, nell’arcipelago asiatico-oceanico, sfuggendo ad una tribù di selvaggi, la lotta contro i calamari giganti, sfuggendo dopo un’aspra lotta alle terribili creature e salvando delle balene, la conquista del Polo Sud dopo essere riusciti nell’impresa di creare un passaggio per il Nautilus nei ghiacciai ed infine l’attraversamento del Canale d’Arabia. Nemo mostra al professore perfino i resti sprofondati del continente di Atlantide.

Solo Ned Land, che non era interessato alle scoperte scientifiche, decide di pianificare una fuga notturna durante il tragitto nell’Atlantico, ma fallisce miseramente nell’impresa. Dopo qualche mese arriva la svolta: il Capitano Nemo si chiude sempre più in se stesso e la vita nel sottomarino diventa monotona per tutti i presenti a bordo, equipaggio e passeggeri.

Finale

Una notte, mentre il sottomarino Nautilus è a largo delle coste della Norvegia, Aronnax, Conseil e Land decidono di mettere in atto il loro piano di fuga. Con loro sgomento, però, si rendono conto che l’imbarcazione si sta dirigendo verso un vortice gigante, da cui nessun natante è mai riuscito a tornare indietro. Ma grazie alla sorte, sorprendentemente, i tre uomini riescono a salvarsi grazie ad un piccolo battello d’appoggio del Nautilus e miracolosamente si salvano.

I tre fuggitivi si risvegliano quindi sani e salvi, nella capanna di un pescatore in una delle isole Lofoten, attendendo così di poter fare ritorno in Francia. In particolare, il professore Aronnax è riuscito a reperire un sacco di materiale e racconterà a tutti le straordinarie avventure vissute da lui e dai suoi due compagni e ricorderà il controverso Capitano Nemo.

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Breve commento

Il tema principale descritto da Verne è l’esplorazione del mondo marino che da sempre suscita notevole interesse soprattutto nell’opinione pubblica.

L’opera è ambientata nel periodo successivo alla guerra di secessione e narra le straordinarie vicende di un lungo viaggio, attraverso il mondo sottomarino, che parte dell’Oceano Pacifico e arriva fino alle coste norvegesi.

20.000 leghe sotto i mari (Disney)
20.000 leghe sotto i mari (Disney)

Ventimila leghe sotto i mari, al cinema

Il libro fantascientifico ha avuto un notevole successo. Sono stati fatti numerosi adattamenti televisivi e cinematografici tra cui uno dei più celebri quello prodotto da Walt Disney con la regia di Richard Fleischer e precorritrice del filone steampunk. Perfino l’anime giapponese denominata “Il mistero della pietra azzurra”, si ispira ai temi del celebre romanzo di Verne.

Un altro celebre film è quello del 1954 con Kirk Douglas.

Il Capitano Nemo e il Nautilus compaiono inoltre nel film del 2003 “La leggenda degli uomini straordinari“.

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Le avventure dell’ape Tissi: libro per ragazzi https://cultura.biografieonline.it/avventure-ape-tissi-libro/ https://cultura.biografieonline.it/avventure-ape-tissi-libro/#respond Fri, 24 Feb 2023 09:13:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41098 Le avventure dell’ape Tissi: recensione del libro

Qualche giorno fa un libro per bambini ha attirato la mia attenzione. Il titolo è: Le avventure dell’ape Tissi. Il personaggio principale è un’ape.

Le avventure dell'ape Tissi - libro
Le avventure dell’ape Tissi: copertina del libro

Impossibile per me non richiamare alla mente l’ape Maia di quando ero fanciullo. Oppure l’ape Magà, altro celebre imenottero dei cartoni animati anni ’80.

A quel punto, nella mia mente è nato il sospetto che si trattasse di una storia-fotocopia o facsimile di quelle già conosciute di queste celebri api.

Curioso, ho iniziato a leggere il libro.

Ero un po’ prevenuto. Poi l’ape Tissi ha dissolto il mio scetticismo.

Chi è l’ape Tissi

Non avrei mai pensato di ritrovarmi a indagare su furti, delitti e sparizioni all’interno di un alveare.

Eh già.

Tissi è una piccola detective ronzante che non ha assolutamente voglia di andare a raccogliere il polline. Preferisce invece mettersi sulle tracce e smascherare i colpevoli che si celano nella grande comunità dell’arnia. E non solo.

Ape Tissi - illustrazione
Ape Tissi – illustrazione

Il libro

Il librò è composto da quattro casi distinti e autoconclusivi e… E basta: non vi rivelo altro.

Il linguaggio usato dall’autore Lorenzo Bosi è semplice e attento.

Denota che dietro a questi racconti c’è tanto lavoro di documentazione.

C’è poi un valore aggiunto molto alto: le illustrazioni. Hanno la capacità di mantenere alta l’attenzione dei lettori più giovani. E anche la mia, in effetti.

Ape Tissi - illustrazione
Ape Tissi – illustrazione

Le avventure dell’ape Tissi rappresenta una lettura scolastica, non banale, interessante per permettere alle nuove generazioni di entrare nel meraviglioso mondo delle api. Lo fa con la leggerezza dei libri per ragazzi e allo stesso tempo divulga nozioni fondamentali sulla vita di questi insetti anche a un pubblico maturo, curioso.

Su Amazon

Puoi trovare il libro su Amazon.

Usa questo link: https://amzn.to/3m54aKy

L’autore: Lorenzo Bosi

Lorenzo Bosi vive a Tredozio, un piccolo borgo dell’appennino Tosco Romagnolo in provincia di Forlì-Cesena.

Lorenzo Bosi
Lorenzo Bosi

Trascorre le giornate tra lavoro, impegni istituzionali e i suoi numerosi interessi.

È ideatore, organizzatore e segretario del Premio Nazionale di Poesia “Maria Virginia Fabroni” indetto dal comune di Tredozio (FC) e patrocinato da Regione Emilia Romagna, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Wikipoesia.

Dal 2019 è vicesindaco del comune di Tredozio con delega alle attività produttive, turismo, cultura, associazionismo, tempo libero, scuole e servizi sociali.

Collabora inoltre con diverse associazioni nell’organizzazione di eventi, soprattutto di carattere culturale.

Da sempre amante della lettura e della scrittura, ha al suo attivo alcune pubblicazioni.

In sintesi

  • Titolo: Le avventure dell’ape Tissi
  • Autore: Lorenzo Bosi
  • Illustrazioni: Dragana Batjaktarevic
  • Editore: AllAround EDIZIONI, dicembre 2022
  • Pagine: 160
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Piccole donne: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-piccole-donne/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-piccole-donne/#comments Wed, 29 Jun 2022 15:46:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11692 Romanzo per eccellenza dedicato alle adolescenti, Piccole donne è uno dei libri più conosciuti in tutto il mondo. Scritto da Louisa May Alcott, fu pubblicato per la prima volta nel 1868, riscuotendo in America grandissimo successo. Si tratta sicuramente di un grande classico, sia per la morale che per la storia che viene raccontata. Il romanzo può essere considerato sia di formazione, perché segue il percorso di crescita dall’adolescenza all’età adulta di un gruppo di sorelle, sia edificante perché vuole lasciare un messaggio, un’educazione al lettore.

Piccole donne, riassunto del libro del 1868
Piccole donne: copertine del romanzo di Louisa May Alcott

Le sorelle March

Le piccole donne del titolo sono le sorelle March, protagoniste del romanzo. Quattro ragazze con caratteri molto diversi tra loro: Margharet, detta Meg, la maggiore che ha 16 anni che ama il lusso ma è costretta alla povertà e a lavorare come governante di quattro bambini. Josephine, detta Jo, 15 anni , ribelle e anticonformista, adora scrivere racconti e divorare libri, si mantiene come dama di compagnia presso una vecchia e bisbetica zia. Elizabeth, detta Beth, di 13 anni, timida così tanto da non riuscire ad andare a scuola, molto dolce e con una passione smisurata per la musica; adora infatti suonare il piano. Amy, 12 anni, artista del gruppo perché adora dipingere e disegnare .

Piccole Donne: riassunto

Il racconto si svolge durante la Guerra di Secessione americana (1861-65), che coinvolse gli Stati Uniti del Sud contro quelli del Nord per la lotta alla politica schiavista e che si risolse con l’abolizione della stessa.

Il pastore protestante March, padre delle ragazze, è costretto a partire per il fronte come cappellano e le ragazze con la loro madre devono affrontare questo difficile periodo da sole. Per di più la loro madre lavora come infermiera volontaria nell’assistenza dei soldati. La loro vita viene sconvolta alla notizia del ferimento del loro caro padre e dalla partenza della madre per assisterlo.

Le ragazze devono affrontare le difficoltà da sole ma nonostante tutto riescono a crescere bene e a diventare delle donne responsabili. Un grande aiuto proviene dalla loro zia March e soprattutto dal vicino di casa Laurie Lawrence. Il ragazzo sedicenne frequenta spesso le sorelle e insieme si divertono molto. Le ragazze trascorrono il loro tempo a cucire e leggere,  e nonostante la loro situazione economica poco florida, riescono comunque ad essere felici perché sono molto unite. Il romanzo racconta  la loro quotidianità e si conclude con il ritorno a casa del padre, ormai ristabilito, e l’innamoramento di Meg col precettore di  Laurie.

Louisa May Alcott
L’autrice Louisa May Alcott

Il seguito

La scrittrice Louisa May Alcott ha poi edito anche un seguito, intitolato Piccole donne crescono, che racconta le vicende matrimoniali delle giovani, ormai quasi adulte.

Famosissima anche la prima trasposizione cinematografica di “Piccole donne” del 1949 con Liz Taylor e Katharine Hepburn, che riscosse grande successo. Dopo 70 anni è uscita al cinema il settimo adattamento per il grande schermo: Piccole donne del 2019, della regista Greta Gerwig.

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Tre uomini in barca (per non parlar del cane), di Jerome K. Jerome: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-tre-uomini-in-barca/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-tre-uomini-in-barca/#comments Wed, 16 Feb 2022 14:12:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9489 E’ uno dei classici più letti della letteratura inglese. Fu scritto da Jerome K. Jerome e si intitola Tre uomini in barca (per non parlar del cane), Three Men in a Boat (To Say Nothing of the Dog). In alcune traduzioni è indicato come Tre uomini in barca (per tacer del cane) o semplicemente con il titolo senza la parte tra parentesi. La prima edizione è del 1889; la prima traduzione italiana è del 1922.

Inizialmente, l’autore si era occupato di scrivere l’opera ricca di notizie storico-letterarie, per realizzare una sorta di guida turistica, dal titolo “La storia del Tamigi”. L’editore però scartò l’idea contenente i commenti storici e culturali. In un secondo momento il romanzo venne alleggerito, cambiando decisamente il taglio dello script, con uno pieno di gag umoristiche.

Tre uomini in barca - per non parlar del cane
Una copertina del libro Tre uomini in barca nella versione italiana per ragazzi e una vecchia versione in lingua originale.

Il successo del libro

Il successo dell’opera fu inevitabile, particolarmente in Gran Bretagna; qui il romanzo vendette un milione e mezzo di copie. Ma il romanzo di Jerome K. Jerome, comunque, non ottenne da parte dei critici di quel tempo i riconoscimenti che meritava.

Nonostante ciò, a tutt’oggi, è considerato un classico dell’umorismo; il libro tuttavia rivela la profondità dell’autore, mostrando il suo animo sensibile e pieno di poesia.

Jerome K. Jerome
Una foto dell’autore Jerome Klapka Jerome

Le caratteristiche del libro

In “Tre uomini in barca”, l’autore racconta tutti gli aspetti più inattesi ed anche spassosi della vita quotidiana. Jerome, mette in luce il mondo così com’è, evidenziando minuziosamente le varie assurdità e paradossi di alcuni atteggiamenti comuni che solitamente non sono sempre colti ed osservati da tutti.

Il romanzo risulta interessante soprattutto grazie all’ironia con cui vengono raccontate le straordinarie avventure dei tre amici.

Il libro risulta leggero e le continue divagazioni fatte dall’autore servono a rendere la trama più avvincente; anche se, a dire il vero, il lettore a causa di esse, spesso si distrae momentaneamente dalla trama di base vera e propria; ci si inoltra così nei continui cambi di scena.

Il romanzo resta comunque il simbolo dell’umorismo inglese ed un classico senza tempo da leggere.

L’ingrediente principale: l’umorismo

Le gag comiche sono un suo ingrediente fondamentale ed i personaggi si trovano a vivere situazioni assurde e divertenti, descritte sempre con il tipico humor inglese. I vizi ed i difetti dei personaggi passano, sovente, in secondo piano; ciò grazie allo sguardo benevolo e divertito dell’autore.

La buona dose di verve comica non risparmia nessuno, nemmeno l’autore stesso che si descrive, nel primo capitolo dell’opera, parlando di sé, definendosi come un esilarante ritratto del tipico molieriano “malato immaginario.

Il romanzo è costellato da gag spassosissime entrate a pieno titolo nel repertorio del più classico umorismo anglosassone, ma evidenzia anche uno spaccato della società inglese di fine Ottocento.

Tre uomini in barca: riassunto

Tutto inizia narrando le vicende di tre gentiluomini inglesi, scapoli e ipocondriaci:

  • Jerome, è la voce narrante e si auto-indica semplicemente con J.;
  • Harris;
  • George.

I tre amici sono esasperati dai ritmi ossessivi di Londra; per rilassarsi programmano di fare una gita in barca sul Tamigi. Questa vacanza gli riserverà molte sorprese, oltre a rocamboleschi e continui colpi di scena.

Insieme a loro c’è Montmorency, il cane di J.

Harris è considerato l’uomo più prosaico della terra; George quello meno presente, sempre assente da tutto e tutti. Ma questi ha la capacità di coinvolgere qualsiasi persona che gli capiti a tiro.

Il piano

Partono per il week-end in barca, decidendo di passare 15 giorni sul fiume, rimontando appunto il Tamigi fino a Oxford; utilizzano una barca a remi e dormono in tenda sotto le stelle. Le avventure del trio si susseguono: essi saranno alle prese con le disavventure tipiche di ogni apprendista navigante.

Tutti sono entusiasti del progetto, l’unico dissenziente appare il cane, il piccolo fox-terrier che si imbarca con i tre uomini; Montmorency ha la capacità di assumere un comportamento canino e umano contemporaneamente, nelle situazioni più variegate.

L’avventura

Si passa dai preparativi, più simili a quelli di una grandiosa spedizione, a situazioni scomode e ardue per i tre; come:

  • il trasporto delle vivande,
  • la costruzione della tenda sulla barca,
  • l’arrivo di un acquazzone ma senza il giusto riparo,
  • la mancanza dell’apriscatole per poter aprire quello che è il loro cibo,
  • l’inevitabile stanchezza data dal continuo remare,
  • fino ai pericoli tipici di un’impresa simile come il rischio di cadute in acqua.

Il tutto è condito da descrizioni realistiche e dettagliate, sua delle regioni attraversate dalla simpatica squadra, che da notazioni di filosofia per non addetti ai lavori.

In barca, l’ho sempre notato, ogni uomo dell’equipaggio ha la fissazione di essere costretto a fare tutto lui.

Tra le tante storie, interessante è quella del labirinto di Hampton Court; qui uno dei protagonisti vi entra con tanta sicurezza, tanto che gli altri visitatori lo seguono, credendolo esperto, ma restano per ore ed ore bloccati al suo interno.

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Nel romanzo vengono affrontate continuamente situazioni definite paradossali, volutamente portate all’esasperazione dall’autore. Si evidenzia la completa incapacità pratica dei tre amici che sono in balia degli eventi e la straordinaria vivacità mobile degli oggetti che sfuggono, spariscono.

“…Riguardo al lungo viaggio sul fiume della vita in generale. Quanta gente, durante quel viaggio, carica la propria barca fino a correre il pericolo di farla arenare, con un mucchio di stupidaggini che considera essenziali al piacere e alla comodità del percorso, ma che, in realtà, altro non sono che inutile ciarpame. Getta la zavorra, amico. Fa’ che la barca della tua vita sia leggera e carica solo di ciò di cui hai bisogno, una casa accogliente e semplici piaceri, uno o due amici degni di questo nome, qualcuno da amare e qualcuno che ti ami, un gatto, un cane, una pipa o due, abbastanza da mangiare e da coprirti…”

Non mancano alcuni momenti di pura poesia, sia nella descrizione dei paesaggi che nelle riflessioni filosofiche: momenti che sottolineano la grande capacità e lo spessore narrativo dell’autore Jerome Klapka Jerome.

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Il Piccolo Principe, di Exupéry: riassunto e significato https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-piccolo-principe/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-piccolo-principe/#comments Wed, 16 Feb 2022 08:51:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10007 Il Piccolo Principe è uno dei romanzi più noti e poetici dello scrittore Antoine de Saint-Exupéry. Venne pubblicato la prima volta a New York il 6 aprile 1943. Questo celebre racconto è un’opera rivolta prettamente ai ragazzi, ma anche uno splendido libro per adulti che narra temi quali:

  • il senso della vita,
  • il significato dell’amore,
  • l’amicizia.

Il racconto è dedicato dallo scrittore al suo amico Leon Werth; ma non è stato scritto per l’amico Leon adulto, bensì per quando egli era ancora bambino (riportiamo il testo della dedica in fondo a questo articolo).

Il Piccolo Principe - Le Petit Prince
Il piccolo principe (1943): una copertina italiana e una in lingua francese del celebre libro di Antoine de Saint-Exupéry

Il piccolo principe: una storia per grandi e piccoli

Il Piccolo Principe è un’opera che fa riflettere. Essa permette al lettore, adulto o ragazzo che sia, di non dimenticare mai e di non perdere quella semplicità tipica e caratteristica dei bambini.

  • Gli adulti saranno portati a vedere Il piccolo principe come un frutto della mente o dell’immaginazione dell’autore, il quale si trova a passare, nel periodo della stesura, un momento difficile.
  • I ragazzi invece vedranno il loro “Piccolo Principe”, come un personaggio spettacolare ed un po’ malinconico; lo vedranno come esempio chiave per condurre la loro personalissima battaglia contro un mondo che non fa nulla per comprendere le loro esigenze.

Questo libro ad ogni modo rimane un longseller internazionale: è un romanzo breve dedicato all’infanzia ed al suo mondo, tradotto e commentato in quasi tutte le scuole e tramandato perfino ad intere generazioni di adolescenti.

L’opera dello scrittore francese presenta, oltre alle lettere del testo, una decina di acquarelli realizzati da lui, disegni semplici e naïf che rendono ancora più interessante il libro.

Il protagonista principale della storia si trova a conoscere diversi personaggi; ognuno di questi lascia un segno nel Piccolo Principe che si trova basito e stupito di fronte alla stranezza delle persone adulte.

Ogni incontro va visto dal lettore come una sorta di allegoria o stereotipo della società moderna del tempo.

In un certo senso, costituisce una sorta di educazione sentimentale alla conoscenza del prossimo.

il piccolo principe tatuaggi - little prince tattoos - petit prince tatouages
Tatuaggi del Piccolo Principe: i personaggi, le frasi, i disegni del libro sono spesso scelti come tatuaggi

Riassunto e analisi

Il piccolo principe e il narratore

Il romanzo narra le vicende di un Piccolo Principe che incontra il narratore, un aviatore; quest’ultimo è costretto ad un atterraggio d’emergenza a causa della rottura improvvisa di una parte del motore del suo velivolo. Il narratore si trova quindi disperso nel deserto del Sahara e viene svegliato il giorno dopo dal suono di una voce di un bambino extraterrestre.

Questi è proveniente da un piccolo pianeta sconosciuto: gli chiede di disegnare, prima una pecora, poi la cassa per contenere la pecora e una museruola per proteggere una rosa dai morsi voraci dell’animale. L’aviatore inizia a disegnare varie pecore ma non riesce a soddisfare le esigenze del principe. Solo in ultimo disegna una scatola con dei fori, all’interno della quale si trova la pecora.

Il Piccolo Principe informa così l’aviatore di provenire dall’asteroide chiamato B 612 che possiede tre vulcani e una rosa molto esigente, vanitosa e spavalda.

Il Principe inizia il suo racconto, da quando decise di partire dal suo pianeta per non essere più vittima del fiore, e per vedere come fosse fatto il resto dell’universo. Visita numerosi asteroidi abitati da adulti, tra cui gli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329 e 330, dove incontra vari personaggi.

Gli incontri sugli asteroidi

  1. Sul primo, è la volta dell’incontro con un Re triste;
  2. sul secondo dell’incontro con un personaggio molto vanitoso;
  3. sul terzo asteroide incontra invece un ubriacone;
  4. sul quarto un altro personaggio: è un uomo d’affari che trascorre il tempo a contare le stelle credendo siano sue;
  5. sul quinto un lampionaio: egli ha il compito di accendere e spegnere il lampione del suo pianeta ogni minuto, così che il pianeta giri a tale velocità; per lui il protagonista prova ammirazione perché è l’unico tra i suoi incontri che non pensa solo a se stesso;
  6. sull’ultimo asteroide incontra un geografo che chiede al bambino di descrivere l’asteroide su cui vive e da cui proviene.

Il Principe descrive così il suo asteroide fatto da vulcani e dalla magnifica rosa che illumina il suo piccolissimo pianeta. Il geografo dice di non catalogare le rose dato che non sono esseri che vivono in eterno come i laghi, le montagne.

Antoine de Saint-Exupéry
Foto di Antoine de Saint-Exupéry

Finale

Il Principe parte poi alla conquista della Terra. Qui però non vi trova nulla da conquistare, poiché per sua malasorte, atterra nel pieno del deserto del Sahara. Durante la sua conoscenza di un serpente, si accorge che si trovano sulla terra grandi quantità di roseti. La rosa del suo pianeta non è quindi l’unica nell’Universo.

Si intrattiene parlando con una volpe che gli indica come la sua rosa sia speciale perché è l’unica a cui lui tiene.

Così, mosso dalla nostalgia per la sua rosa, il piccolo principe decide di tornare sul suo pianeta.

In ultimo si fa mordere dal serpente perché solamente in questo modo può combattere lo spazio che lo divide dal suo mondo.

L’aviatore riprende il suo viaggio e guarda il cielo con le sue stelle pensando al Piccolo Principe.

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).

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Curiosità

Il romanzo è sicuramente tra i più noti e poetici del XX secolo. Il Piccolo Principe è stato tradotto in più di 220 lingue e dialetti e stampato con oltre 134 milioni di copie in tutto il mondo.

Tra le lingue più particolari in cui è stato tradotto troviamo la lingua corsa, l’aragonese di Spagna, l’esperanto, il guarani, il toba (lingua del nord dell’Argentina), il bretone, il dialetto milanese e il friulano (che non è un dialetto bensì una lingua romanza).

La dedica

«A Leone Werth.
Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini. E ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stata. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.)
Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»

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Il cavaliere inesistente (Calvino): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-cavaliere-inesistente/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-cavaliere-inesistente/#comments Sat, 11 Sep 2021 12:22:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13905 Il cavaliere inesistente” è un’opera surreale dell’autore Italo Calvino, scritta nel 1959. L’autore si sofferma sulla figura del cavaliere inesistente (simbolo dell’uomo moderno) che appare privo di identità e pressoché inesistente agli occhi di tutti e del mondo che lo circonda. L’uomo del nostro tempo viene descritto da Calvino come smarrito, perso, fondamentalmente insicuro e vuoto, proprio come risulta vuota la bianca armatura indossata dal protagonista del romanzo Agilulfo.

Il cavaliere inesistente - Italo Calvino
Il cavaliere inesistente (Italo Calvino, 1959) • Il romanzo è il terzo della trilogia degli “antenati” di cui fanno parte anche i precedenti “Il visconte dimezzato” (1952) e “Il barone rampante” (1957)

Analisi

Il personaggio di Agilulfo esiste solo come figura che deve adempiere alle regole e ai protocolli di cavalleria. Il cavaliere rappresenta “il simbolo dell’uomo ‘robotizzato’, che adempie a tutti gli atti burocratici con quasi assoluta incoscienza”. Il cavaliere inesistente sopravvive solo grazie alla sua indomabile forza di volontà.

L’uomo non presenta più la dimensione dell’essere, ma comunque la sua volontà indomita lo rende un personaggio mitico. L’idea della confusione della propria identità con quella degli altri e con il mondo esterno è un tema costante della poetica di Italo Calvino e la si nota nel personaggio di Gurdulù (scudiero di Agilulfo) che non possiede una precisa coscienza di sé e del mondo, tendendo inoltre ad identificarsi con tutto ciò che gli sta attorno.

Il personaggio che meglio rappresenta “l’unione”, il “punto di incontro” tra Gurdulù e Agilulfo è Rambaldo. Il ragazzo viene descritto da Calvino da una parte come una persona razionale e dall’altra parte come un individuo che si lascia guidare dal suo cuore.

Un altro tema predominante nell’opera di Calvino è quello “dell’essere e dell’apparire”. Lo si denota nel cavaliere inesistente, in Suor Teodora e in Gurdulù.

Calvino, nella sua opera, si sofferma anche su altre tematiche, quali la consapevolezza di sé stessi, la formazione dell’essere ed infine la ricerca interiore.

Sotto le rosse mura di Parigi era schierato l’esercito di Francia. Carlomagno doveva passare in rivista i paladini. Già da più di tre ore erano lì; faceva caldo; era un pomeriggio di prima estate, un po’ coperto, nuvoloso; nelle armature si bolliva come in pentole tenute a fuoco lento. (INCIPIT)

Riassunto

La trama del romanzo narra le vicende di un cavaliere inesistente che si chiama Agilulfo (ricordato solo per la lucida armatura vuota) e del giovane Rambaldo di Rossignore, arruolatosi per vendicare la morte di suo padre, il marchese Gherardo di Rossignore ucciso dall’argalif Isoarre. Il giovane Rambaldo riesce nell’intento di sconfiggere l’assassino di suo padre ma viene in seguito condotto in una trappola da due infedeli. Per sua fortuna, arriva in suo soccorso un soldato che riesce a sconfiggere i due infedeli. A quel punto, Rambaldo vuole conoscere il suo salvatore scoprendo così che il cavaliere misterioso è in realtà una donna, che si chiama Bradamante e di cui si innamorerà perdutamente. La donna viene descritta come un’amazzone sempre precisa, vestita di tutto punto e infatuata del cavaliere inesistente.

Nel frattempo, l’esercito di Carlo Magno, che è pronto ad insorgere contro gli infedeli, si imbatte in un povero contadino che si chiama Gurdulù, che in seguito verrà affidato dallo stesso Carlo Magno come scudiero ad Agilulfo.

Seconda parte

La vicenda si sblocca grazie alle scioccanti rivelazioni del giovane Torrismondo, che mette in dubbio la liceità del titolo del cavaliere inesistente che anni fa aveva salvato la vergine Sofronia, figlia dei duchi di Cornovaglia da due briganti e, all’epoca, salvare una donna pura valeva la nomina di paladino. A quel punto, il cavaliere inesistente si vede così costretto a portare all’Imperatore Carlo Magno delle prove certe sulla liceità del suo titolo. Parte alla ricerca di Sofronia, seguito a ruota dal suo fedele scudiero, da Bradamante infatuata di lui e da Rambaldo (innamorato di lei). Nella stessa sera, anche Torrismondo parte alla ricerca di suo padre, ovvero uno dei cavalieri de “Il Sacro Ordine dei Cavalieri del Santo Graal”.

Dopo varie peripezie che lo portano prima a cercare la donna in Scozia e poi in Marocco, Agilulfo trova finalmente Sofronia. A quel punto, Agilulfo decide di portare la donna nei pressi del campo di battaglia dei Franchi, per raccontare a Carlo Magno la verità sull’accaduto passato, ma la situazione precipita quando Torrismondo, recandosi nei pressi della caverna dove si era nascosta la sua presunta madre Sofronia, cede insieme alla donna alla passione amorosa. A questo punto Agilulfo non può più provare la verginità della donna e Torrismondo commette un grave errore che gli costerà la conseguente perdita del titolo.

Finale

Nel finale, si scopre che Torrismondo è figlio della regina di Scozia e del Sacro Ordine, mentre Sofronia è figlia del re di Scozia e di una contadina. I due possono vivere il loro amore felici e contenti. A questo punto, Agilulfo, convinto di non poter mai confermare la validità del suo titolo di cavaliere, decide di togliersi la vita, senza così mai venire a conoscenza della verità. Agilulfo in ultimo lascia in eredità la sua bianca armatura al giovane Rambaldo. Il finale è epico. Rambaldo si incontra con Bradamante che, scambiandolo per il cavaliere inesistente cede alle sue lusinghe, ma appena scoperto l’inganno, Bradamante decide di tornare alla vita della clausura in convento. Nel finale del romanzo, Rambaldo parte alla volta del monastero per convincere Bradamante a fuggire con lui. A narrare l’intera vicenda del romanzo è una monaca, suor Teodora, che solo nel finale confessa la sua vera identità, ovvero di essere Bradamante.

Il cavaliere inesistente al cinema

Il successo dell’opera fu evidente tanto che, nel 1971, Pino Zac realizzò un film in tecnica mista intitolata appunto “Il Cavaliere inesistente”. Lo stesso regista Sergio Leone pensò a sua volta, visto il successo dell’opera, di girarne un film omonimo.

 

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