libri biografici Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 02 Oct 2024 09:26:30 +0000 it-IT hourly 1 Oppenheimer: un libro biografico da incubo – recensione https://cultura.biografieonline.it/oppenheimer-libro-biografico/ https://cultura.biografieonline.it/oppenheimer-libro-biografico/#respond Wed, 13 Sep 2023 07:42:57 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41356 Il libro Premio Pulitzer

Il libro Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica è il libro biografico Premio Pulitzer su cui si basa il film Oppenheimer di Christopher Nolan. Robert Oppenheimer era un genio della fisica ma la sua immagine è per sempre legata alla bomba atomica. Nella monumentale e per certi versi definitiva biografia che Kai Bird e Martin J. Sherwin hanno scritto su di lui e che Garzanti ha pubblicato nel 2023, viene tracciato il profilo di un uomo complesso. Quello di un esploratore, amante della natura, con un’energia inesauribile e l’incredibile capacità di sintetizzare diverse branche del sapere scientifico.

libro biografico: Oppenheimer - Trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica
Copertina del libro biografico: Oppenheimer – Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica

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Il profilo di Oppenheimer

Era un leader che non si mostrava. Ma sapeva decidere quando era necessario, anche di fronte al rischio che la sua creazione più famosa potesse portare alla distruzione di tutta l’umanità.

Lui stesso, verso la fine della sua esistenza, sembra abbia detto:

Sono diventato Morte, il distruttore dei mondi.”

(Now I am become Death, the destroyer of worlds)

È vero anche che Oppenheimer si oppose alla realizzazione della bomba all’idrogeno considerandola troppo pericolosa.

Ma questo libro biografico non racconta solo il lavoro a Los Alamos dove fu il direttore del laboratorio e dunque il capo progetto della bomba atomica. Racconta, sezionandola in mille considerazioni di amici, conoscenti, colleghi, famigliari, l’intera esistenza dello scienziato.

Non solo una biografia

Non è solo una biografia. Questo tomo imponente e pieno di informazioni parallele, oblique, sfumate su Oppenheimer, ci racconta uno scienziato di genio che ci ha portati verso la catastrofe nucleare. E ha impedito che l’armamento sovietico imponesse le regole del gioco, ma è anche un esempio di come una vita può essere raccontata da diversi punti di vista e seguendo un unico filone narrativo.

E questo filone è la scienza.

Robert Oppenheimer

La ricerca scientifica che non ha limiti, che non si pone limiti, che cerca di andare oltre qualsiasi ostacolo, forte dei calcoli precisi che chi la governa è riuscito a dimostrare.

Ma proprio la lettura di questo libro, il quale racconta la scienza in modo marginale e solo per completare la narrazione della vita di Oppenheimer dà i brividi, perché ti accorgi, sempre con più sgomento, che sembra un percorso inarrestabile verso il miglioramento delle condizioni di vita ma anche verso l’estinzione della razza umana, così fragile e così arrogante. In questa storia lo scienziato sembra un dio al quale è stato donato un potentissimo strumento e quando si accorge di dove lo può portare si ferma terrorizzato ma anche orgoglioso del suo potere.

Gli autori

  • Kai Bird (1951) è uno scrittore e giornalista. Si è occupato in particolare dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki e delle relazioni politiche tra Stati Uniti e Medio Oriente.
  • Martin J. Sherwin (1937-2021), storico e docente alla Princeton University, ha dedicato i propri studi alla storia delle armi nucleari e in particolare al progetto Manhattan.

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Estratto dal libro

[Dalla prefazione]

La vita di Robert Oppenheimer, la sua carriera, la sua reputazione, persino il senso del suo valore, finirono improvvisamente fuori controllo quattro giorni prima del Natale del 1953. «Non riesco a credere a quello che mi sta succedendo», esclamò mentre guardava fuori dal finestrino della macchina che lo conduceva alla casa del suo avvocato a Georgetown, un sobborgo di Washington. Lì, nel corso di qualche ora, avrebbe dovuto affrontare una drammatica questione. Doveva forse dimettersi dal suo ruolo di consigliere governativo? O doveva respingere le accuse contenute nella lettera che Lewis Strauss, presidente della Commissione per l’energia atomica (AEC ‘), gli aveva improvvisamente consegnato quel pomeriggio? La lettera lo informava che una nuova revisione dei suoi precedenti, e dei suoi suggerimenti sulle decisioni politiche, aveva avuto come risultato che egli venisse dichiarato un pericolo per la sicurezza e che contro di lui fossero avanzate trentaquattro accuse, che andavano da quella ridicola – «è stato riferito che nel 1940 era registrato come uno dei sostenitori degli Amici del popolo cinese» a quella politica – «nell’autunno del 1949, e anche in seguito, si è opposto allo sviluppo della bomba all’idrogeno».

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Tutti gli uomini del generale, libro di Fabiola Paterniti: recensione e commento https://cultura.biografieonline.it/tutti-gli-uomini-del-generale/ https://cultura.biografieonline.it/tutti-gli-uomini-del-generale/#respond Wed, 13 Sep 2023 06:35:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20429 Il libro

Riflessioni e commento dopo la lettura del libro “Tutti gli uomini del generale“, di Fabiola Paterniti (2015). • Gli anni ’70 e ’80 sono stati fra i più cupi della storia recente del nostro paese. Il terrorismo, che ha reso la vita politica e sociale dell’Italia turbolenta e greve, è stato sconfitto da un eroe civile del nostro tempo, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa e dai suoi uomini. Il loro lavoro, diviso in due fasi, ha permesso, a livello investigativo, di conoscere il terrorismo in tutti i suoi aspetti e di collocarlo nel contesto politico e sociale di quegli anni.

"Tutti gli uomini del generale" – La copertina del libro di Fabiola Paterniti
“Tutti gli uomini del generale” – La copertina del libro di Fabiola Paterniti

La sua, quindi, non è stata solo una battaglia militare, ma anche culturale, perché il lavoro di indagine è partito proprio dalla conoscenza del fenomeno terroristico, che non è avvenuto solo dalla condivisione delle carte ma anche da informazioni di prima mano, perché fu lui a decidere di infiltrare i primi carabinieri fra le fila delle organizzazioni terroristiche.

Io credo che la storia del generale sia conosciuta solo parzialmente e comunque sia bene sempre ricordarla, perché è la storia di una vittoria ma soprattutto perché la sua forza ha dimostrato che, anche in Italia, la giustizia può ottenere un risultato positivo fra mille insidie, sia all’interno delle istituzioni sia nel campo sterminato dell’illegalità e della guerra allo Stato.

Tutti gli uomini del generale

Un libro che chiarisce molti punti della vicenda che ha portato alla sconfitta del terrorismo è quello di Fabiola Paterniti, “Tutti gli uomini del generale, la storia inedita della lotta al terrorismo“, editore Malampo. Il libro raccoglie molte interviste agli uomini che hanno composto il Nucleo Speciale Antiterrorismo, creatura del generale e a cui ha dedicato anima e corpo per diversi anni e che ha formato i migliori Carabinieri che hanno contrastato il terrorismo. Nelle interviste viene fuori come era organizzato il lavoro del nucleo e come venivano condotte le indagini nelle varie città in cui erano dislocate le squadre.

Per prima cosa bisogna ricordare che tutti gli uomini impiegati nel Nucleo erano sconosciuti, perché le loro identità erano coperte dal segreto di Stato, quindi sono rimasti nell’anonimato sia durante la loro carriera che dopo. Inoltre, l’organizzazione che il generale aveva deciso prevedeva, non solo che conoscessero il fenomeno che andavano ad indagare, ma soprattutto che sapessero coordinare i colleghi infiltrati all’interno dei gruppi terroristici e che rischiavano in prima persona.

Fabiola Paterniti
Fabiola Paterniti, autrice del libro

Le interviste

Leggendo le interviste viene fuori il rapporto speciale che c’era fra loro e Dalla Chiesa, la dedizione per i dettami del generale ma anche verso lo Stato e l’Arma dei Carabinieri, che a volte osteggiò dalla Chiesa non comprendendo fino in fondo il suo lavoro. Infatti, la carriera di dalla Chiesa, in parte riportata nel libro, è stata fra le più fulminee e importanti nella storia dell’Arma. Le interviste, oltre a svelare l’identità di molti collaboratori del generale, che oggi sono in pensione, mostrano però anche come la storia possa dimenticare protagonisti che hanno avuto un ruolo importante nel cambiarla.

Una foto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
Una foto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa

Oggi, molti Carabinieri che hanno lavorato nei nuclei non sono ricordati da nessuno, non sono presenti nei libri di scuola e non vengono festeggiati per ciò che fecero. Tuttavia, il loro lavoro ha permesso agli uomini delle istituzioni di sconfiggere in due fasi differenti il terrorismo. Infatti, i nuclei furono una prima volta soppressi, senza un motivo sensato, per poi essere ricreati dopo il rapimento Moro, che gettò il paese in uno sconforto emotivo che poteva costare molto più caro di quello che costò, benché le conseguenze sono state comunque pesanti per lo Stato italiano e le sue istituzioni, ma questo è un capitolo più complicato.

Nel cercare di diffondere il più possibile i libri, bisogna cercare di evitare libri che non durano o che solo apparentemente servono a qualcosa, quando in realtà a ben guardare sono solo fuochi di paglia. Questo saggio, scritto per ricordare e riesumare fatti dimenticati, ha il pregio di essere un veicolo attraverso il quale persone, che non hanno mai parlato, possono raccontare la loro storia.

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Elisabetta II, la regina dei record https://cultura.biografieonline.it/elisabetta-regina-dei-record/ https://cultura.biografieonline.it/elisabetta-regina-dei-record/#comments Thu, 08 Sep 2022 15:02:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15507 Elisabetta II è un’icona e un’incredibile macchina da lavoro. Il suo personaggio è presente ovunque in Inghilterra sotto forma di immagini, foto e oggetti di ogni tipo; da quando la sovrana ha deciso per motivi economici di aprire al pubblico una parte dei suoi castelli la quantità di curiosi che hanno pagato il biglietto per vedere come vive un re, sono stati tantissimi. Ma soprattutto il suo lungo percorso come regina le ha permesso di essere, in questi ultimi anni, il personaggio in vita più rappresentativo del XX secolo. Elisabetta II - corona

Ha conosciuto 6 papi, 12 primi ministri inglesi, un numero incalcolato di ministri e capi di Stato esteri, ha superato il record del monarca più longevo sul trono di Inghilterra (la regina Vittoria, che diede il nome a un’epoca) e sicuramente fra i più longevi del mondo; ha commesso pochi errori, il più madornale dei quali è stato quello di non aver interpretato per tempo il sentimento di cordoglio del popolo britannico per la morte di Diana Spencer.

In questo momento, mentre scrivo, non ha nessuna intenzione di abdicare in favore del figlio Carlo che alla bella età di 67 anni deve ancora iniziare a lavorare come re. Eppure malgrado gli scandali che la sua famiglia le ha procurato e l’inevitabile caduta del prestigio della monarchia nell’arco degli ultimi 50 anni, Elisabetta II è ancora molto amata e rispettata dal popolo britannico e da molte persone che non vivono in Inghilterra ma ammirano la sua dignità e il suo senso del dovere.

Giovanissima, Elisabetta è diventata regina, dopo che il padre, Giorgio VI, è morto forse per le troppe responsabilità che ne hanno minato la già fragile salute. Giorgio VI infatti sostituì il fratello maggiore Edoardo VIII, il quale abdicò perché innamorato della signora Wallis Simpson, già divorziata. L’abdicazione del fratello e la inevitabile accettazione del trono mentre l’Europa stava per entrare in guerra lo costrinsero ad assumere pesanti responsabilità (parte della sua storia è narrata nel film “Il Discorso del Re“).

Elisabetta, l’ultima regina: il libro

La figlia primogenita arrivò sul trono nel 1953, a soli 27 anni. La sua vita è raccontata bene da Vittorio Sabadin che nel saggio Elisabetta II, pubblicato da Utet, analizza in modo distaccato la regina dei record.

Elisabetta 2 - libro
La copertina del libro di Vittorio Sabadin “Elisabetta – l’ultima regina” (Utet, 2015)

Elisabetta ha affrontato nell’arco del suo regno migliaia di chilometri per poter essere presente in tutti i territori del Commenwealth, ha incontrato più capi di stato lei che un libro di storia, ha partecipato a quasi un evento al giorno ed è riuscita anche a rappresentare un notevole guadagno per l’Inghilterra, avendo aumentato con la sua presenza le esportazioni inglesi. Sabadin racconta la vita di Elisabetta non solo attraverso i suoi impegni ufficiali ma anche attraverso la storia della sua famiglia, che è inevitabilmente legata al suo personaggio.

Ne scaturisce un ritratto straordinario, in cui una donna con uno spiccato senso del dovere è riuscita a salvare e a preservare il senso di dignità che il suo ruolo prevede. Ma il libro è anche un interessante ripasso della storia inglese del XX secolo e un curioso vademecum sul complesso rapporto fra la sovrana, che ricopre un ruolo da capo di Stato e il governo britannico, la più antica democrazia del mondo, in cui i ruoli fra monarchia e parlamento sono ben distinti. Elisabetta ha sempre rispettato questa differenza tanto che il suo ruolo è stato soprattutto di rappresentanza più che di sostanza. Elisabetta II - regina

Vittorio Sabadin sottolinea questo aspetto ma precisa anche quanto questa rappresentanza con il suo prestigio abbia indirettamente influenzato la politica interna ed estera del Regno Unito. “Elisabetta. L’ultima regina” è un buon libro perché unisce la cronaca alla storia, il ritratto psicologico ad una sapiente gestione delle fonti che ci permette di scoprire inedite informazioni sulla regina più rispettata d’Europa.

Come ad esempio il racconto sulle sue vacanze a bordo del Britannia, yacht reale oramai in disarmo che l’ha accompagnata per quasi 50 anni, oppure il rapporto fra lei e il Duca di Edimburgo, Filippo, più importante di quello che si pensi, anche se lui come principe consorte si è definito un’ameba. Ma più importante ancora: il libro racconta bene la difficoltà per una donna che è stata abituata a svolgere sempre il suo dovere, ad accettare i cambiamenti radicali che la monarchia ha dovuto subire sia nel rapporto con la politica e lo Stato sia nei rapporti con i cittadini.

Elisabetta II
Elisabetta II

Elisabetta, quando deciderà di abdicare, lascerà, però, una famiglia reale più forte, un’istituzione più amata di quando è salita al trono e una Gran Bretagna che giocherà un ruolo sempre più forte in Europa.

Leggi anche le altre recensioni dei libri dello stesso autore:

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Allegra Byron, figlia di Lord Byron: la biografia nel libro di Giulia Melandri https://cultura.biografieonline.it/allegra-byron-libro-giulia-melandri/ https://cultura.biografieonline.it/allegra-byron-libro-giulia-melandri/#respond Fri, 13 May 2022 12:52:37 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=39976 Il 20 aprile 2022 è caduto il bicentenario della morte della piccola Allegra Byron, figlia di Lord Byron e Claire Clairmont, che purtroppo ha vissuto solo cinque anni. Si tratta, tuttavia, di cinque anni cruciali per la vita di Byron e del circolo Shelley.

Chi era Allegra Byron

Allegra è infatti il frutto di un’unione avvenuta nel 1816, il famoso anno senza estate in cui fu concepita anche la prima bozza del romanzo Frankenstein da parte della diciottenne Mary Shelley, che insieme al marito Percy e alla sorellastra Claire si era recata presso il Lago di Ginevra, in Svizzera, dove risiedeva anche Byron.

Allegra nasce il 10 gennaio 1817 in Inghilterra. Fino a marzo dell’anno seguente resta con la mamma e gli zii. Poi una decisione molto sofferta porta Claire a separarsi dalla piccola.

Da Venezia a Ravenna

Allegra viene dunque trasferita a Venezia dal papà. Qui rimane per circa due anni fino al 1819.

In quell’anno George Byron lascia Venezia per Ravenna per seguire la sua nuova amata, la contessa Teresa Guiccioli i cui parenti erano fortemente coinvolti nella Carboneria.

I rischi politici legati a queste frequentazioni porteranno poi Byron a trasferirsi nuovamente, questa volta a Pisa, dove vivevano allora gli Shelley. Ma a quel punto la piccola Allegra, che ha tre anni, non segue più l’avventuroso papà ma viene portata in un convento in provincia di Ravenna: è il convento di San Giovanni Battista a Bagnacavallo. Qui resta due anni, prima di ammalarsi e infine morire.

La copertina del libro di Giulia Melandri su Allegra Byron
Giulia Melandri – libro su Allegra Byron

Il libro e la sua autrice: Giulia Melandri

Ed è proprio di Bagnacavallo, nello specifico Villanova di Bagnacavallo, che è originaria Giulia Melandri, l’autrice del libro Vita e leggenda di Allegra.

Giulia Melandri è una studiosa che ha fatto una ricerca molto importante sul territorio, sia in relazione a questo tema, sia su tematiche molto diverse, come l’ecosistema delle erbe palustri.

La dott.ssa Melandri ha anche una grande esperienza come pedagoga. Questa sua caratteristica si riscontra nella sensibilità con cui traccia le questioni legate alla piccola Allegra Byron.

Il suo libro sviluppa le domande lasciate senza risposta dai suoi predecessori fino a porne di nuove.

  • Perché mori Allegra?
  • Dove fu seppellita?
  • Byron andò mai a trovarla?
  • Chi si recò a Bagnacavallo cinquant’anni dopo la morte della bambina per prendere tutti i documenti legati alla sua misteriosa morte?

Queste questioni e altre sono chiarite dalla dott.ssa Melandri all’interno del volume che ha visto la luce dopo importanti ricerche d’archivio.

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Stalin, biografia di un dittatore, libro di Oleg V. Chlevnjuk https://cultura.biografieonline.it/stalin-biografia-di-un-dittatore/ https://cultura.biografieonline.it/stalin-biografia-di-un-dittatore/#comments Wed, 16 Mar 2022 02:44:22 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=21838 Josif Stalin è stato per 24 anni, dal 1929 al 1953,  il dittatore assoluto e indiscusso dell’Unione Sovietica. Con pugno di ferro e con una strategia che non ammetteva compromessi. Ma che ha sempre posto come prima decisione la violenza e l’annichilimento di chiunque lo contrastasse. Stalin ha gestito la società civile trasformando un paese arcaico in una superpotenza mondiale.

Stalin

Stalin, biografia di un dittatore

La sua interpretazione semplicistica e personale del marxismo, gli ha permesso di stravolgere totalmente il suo paese, senza che nessuno  abbia mai osato contrastarlo o ci sia riuscito con un minimo di efficacia. Anzi l’idea che più lo ossessionava era quella dell’esistenza di nemici all’interno del partito o nei vari strati della società, che avessero intenzione di deporlo o di ucciderlo.

Proprio per evitare questa possibilità, Stalin ha preventivamente incarcerato, fatto fucilare e processato milioni di persone. Il regime del terrore che riuscì a instaurare in URSS ha costretto tutti i cittadini a vivere in un clima di insicurezza e paura. In tale clima anche il vicino di casa poteva essere un pericoloso delatore.

Probabilmente più di 60 milioni di persone hanno subito le sue repressioni. Cittadini che sono stati coinvolti senza un vero processo o prove certe contro di loro, in un meccanismo kafkiano, che nella maggior parte dei casi si è concluso con  la prigione nei gulag o con la fucilazione.

Malgrado queste certezze storiche, pare che oggi in Russia la figura di Stalin stia vivendo un momento di gloria e che il suo mito stia riaffiorando con considerazioni molto positive sul suo operato. Ad esempio si discute su quanto la sua strategia politica abbia influito per trasformare un paese arcaico in una super potenza economica e militare che ha sconfitto Hitler e la Germania nazista.

Il libro

Oleg V. Chlevnjuk, forse il maggior esperto mondiale di Stalin, ha scritto un bel libro dedicato al dittatore. In esso sfata i miti che gli sono stati attribuiti. Il titolo è: Stalin, biografia di un dittatore, di Oleg Chlevnjuk, Le Scie, Mondadori editore (2016, Pagine: 467).

Stalin, biografia di un dittatore
Copertina del libro “Stalin, biografia di un dittatore” (2016), di Oleg V. Chlevnjuk

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L’autore contrasta nel libro questa riabilitazione di Stalin. Riesce a sfatare il suo mito di amministratore eccelso, stratega militare lungimirante o vittima di collaboratori avidi e corrotti che lo hanno spinto a vedere ovunque traditori e possibili nemici del popolo. Ma dall’altra parte, Chlevnjuk sfida anche i miti negativi che vedono Stalin solo come il traditore di Lenin e della sua eredità politica. O come un dittatore paranoico che si è concentrato unicamente sulla sua sanguinosa vendetta.

L’autore basandosi  su documenti d’archivio, testimonianze dirette e indirette ha incrociato una quantità notevole di materiale, ricostruendo in modo dettagliato la vita di Stalin. Ponendo una particolare attenzione al percorso che da oscuro combattente e rivoluzionario georgiano, ha visto il futuro leader sovietico diventare uno dei più stretti collaboratori di Lenin durante la rivoluzione d’Ottobre. Poi, in seguito, suo unico erede in seno al gruppo dirigenziale del Comitato centrale del partito comunista.

Stalin
Stalin

Infine, il ritratto di Stalin si compie con il racconto della dittatura dello Stato sovietico che lo ha visto protagonista di decisioni politiche spregiudicate. Decisioni che, però, gli hanno permesso di conservare, per quasi un quarto di secolo, un potere pressoché assoluto.

Recensione e commento

Chlevnjuk analizza però anche le scelte di Stalin quale leader politico di una nazione in espansione. In particolare l’autore racconta la genesi delle collettivizzazioni delle campagne russe e l’industrializzazione imposta secondo un metodo costruito a tavolino. Esso ha costituito uno degli errori più gravi nella storia moderna della Russia.

Con uno stile narrativo avvincente e ricco di dettagli, l’autore racconta gli ultimi giorni di vita del dittatore per poi tornare alla sua infanzia e adolescenza. Periodo in cui Stalin, dopo il seminario, ha cominciato a prendere le distanze dalla religione e ad abbracciare il marxismo. Per intraprendere così un percorso rivoluzionario clandestino che lo ha portato ad un’ascesa politica rapidissima. Il ritratto che ne viene fuori  è avvincente ed equilibrato. E permette al lettore di farsi un’idea chiara di ciò che fu Stalin nella  Russia del XX secolo.

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Putin e la ricostruzione della Grande Russia, libro di Sergio Romano https://cultura.biografieonline.it/putin-e-la-ricostruzione-della-grande-russia/ https://cultura.biografieonline.it/putin-e-la-ricostruzione-della-grande-russia/#comments Wed, 23 Feb 2022 13:53:11 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22864 La Russia di oggi appare a molti come un oggetto misterioso. Vladimir Putin la governa come se ne fosse il capo assoluto e incontrastato e, se dall’esterno il suo sembra un potere acquisito grazie al vuoto lasciato da Eltsin, in realtà la sua conoscenza della storia russa gli ha permesso di elaborare una politica che lo ha reso molto popolare. Un buon libro per comprendere la Russia attuale e la strategia di Vladimir Putin è il nuovo saggio di Sergio Romano “Putin e la ricostruzione della Grande Russiaedito dalla casa editrice Longanesi. L’autore ci racconta la Russia dalla caduta del muro di Berlino fino agli ultimi scontri con gli Usa sia per la crisi dell’Ucraina che per la questione della Siria.

Putin e la ricostruzione della Grande Russia - libro Sergio Romano
Putin e la ricostruzione della Grande Russia – la copertina del libro di Sergio Romano

Putin e la ricostruzione della Grande Russia: temi trattati

Il libro è stato pubblicato prima delle elezioni americane che hanno visto la vittoria di Trump (2016) e le polemiche successive sull’ingerenza dei russi nella campagna elettorale. Ci sono diversi piani di lettura. Romano racconta la disgregazione dell’Unione Sovietica e il potere assoluto di Boris Eltsin che ha traghettato la Russia dall’era comunista ad un capitalismo senza regole. Gli oligarchi che hanno preso velocemente il potere economico e hanno in parte influenzato le decisioni dei governi di Eltsin sono lo specchio di una Russia che ha riconvertito le sue risorse pubbliche in un business privato.

Ma non è solo stata una lotta per il potere di nuove figure contro un vecchio modo di governare. Gli oligarchi erano uomini del partito che sono stati sempre dietro le quinte. Quando le crisi economiche hanno costretto il governo a cercare nuove risorse per pagare stipendi e garantire i servizi minimi, sono riusciti ad imporre le proprie richieste.

Eltsin nell’ultima parte della sua vita e della sua carriera politica è stato debole e permissivo. Secondo Sergio Romano, le sue scelte hanno permesso ad alcuni uomini di impadronirsi delle risorse minerarie e petrolifere del paese, di controllare giornali e tv e di accaparrarsi il controllo dei principali istituti bancari.

L’avvento di Putin

L’avvento di Putin cambia tutto. Uno sconosciuto ufficiale del KGB in cerca di lavoro diventa, in poco tempo, un uomo molto influente che viene messo a capo di un dipartimento del governo. Poco dopo, avviene la sua elezione a Primo ministro. La sua biografia è sconosciuta a tutti e anche Romano fatica a trovare informazioni sul suo passato. Quello che è certo è che Putin ha prestato servizio nel KGB durante la Guerra fredda operando nella Germania dell’Est. Dopo la caduta del muro si è trovato senza un lavoro ed è diventato l’assistente del sindaco di San Pietroburgo. Poi il vuoto fino alla sua nomina ad un alto sevizio dello Stato e poi a capo del governo. Questo è il secondo piano di lettura del libro.

Putin fa una carriera folgorante e gli vengono riconosciuti meriti che molti faticano a vedere. Ma come si comporta? Solidifica in poco tempo il suo potere e riesce ad imporre una visione vincente della Russia. Non rinuncia alla storia del suo paese né rinnega il periodo comunista. Ma cerca invece di utilizzare tutti i valori a cui i russi sono legati, perfino una devozione alle icone religiose, per cercare di rilanciare l’orgoglio del suo paese. La sua strategia funziona e ha successo. Tanto che viene eletto come presidente della Repubblica, carica che, a parte un breve periodo come Primo ministro, continua a mantenere tutt’oggi.

Sondaggi recenti

I sondaggi anche adesso (2017) lo danno come favorito alle prossime elezioni con una percentuale di gradimento molto alta. La sua politica è un misto di nazionalismo, orgoglio per il proprio passato, soprattutto le conquiste prima dell’avvento del comunismo e la ricerca di un’identità religiosa che dimostri come la Russia è stata la prima in tutto. Secondo Romano, uno dei problemi principali di un uomo di governo russo è il confronto con il territorio. La Russia ha un territorio enorme in continuo pericolo di disgregazione. E la strategia di Putin è proprio dimostrare come invece la Russia debba espandersi, senza eccessi, mantenendo un controllo stabile dei suoi confini.

Sergio Romano
Lo scrittore Sergio Romano

Sono tre quindi le chiavi di lettura del libro “Putin e la ricostruzione della Grande Russia“: la storia dopo la caduta del muro, l’enigma Putin e la sua misteriosa ascesa al potere e la strategia sia di politica interna che di politica internazionale per mantenere saldo questo potere. Con uno stile narrativo chiaro e lineare e una conoscenza molto dettagliata e profonda della storia della Russia, Sergio Romano ci permette di osservare con più attenzione e consapevolezza i cambiamenti della Russia. Un paese fondamentale per il futuro dell’Europa e dell’Occidente.

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Churchill. La biografia: recensione del libro di Andrew Roberts https://cultura.biografieonline.it/churchill-biografia-libro-recensione/ https://cultura.biografieonline.it/churchill-biografia-libro-recensione/#comments Tue, 06 Apr 2021 13:09:57 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=33530 Andrew Roberts è un biografo e storico di fama internazionale. È membro della Royal Society of Literature e della Royal Historical Society e fa parte del consiglio della International Churchill Society. È visiting professor del Dipartimento di War Studies al Kings College di Londra e visiting research fellow all’Hoover Institution dell’Università di Stanford. Prima di questa biografia che racconta in modo approfondito la vita di Winston Churchill, nel 2014 ha pubblicato Napoleone il Grande (2014) ed è stato insignito del Grand Prix della Fondation Napoléon e del Los Angeles Times Biography Prize. Nel 2020 ha scritto e pubblicato Churchill. La biografia, edito in Italia da Utet, un libro corposo che conta oltre 1400 pagine.

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Churchill. La biografia - La copertina del libro di Andrew Roberts
Churchill. La biografia – La copertina del libro di Andrew Roberts

Churchill, la biografia

Churchill era un uomo fuori dal comune, perché conosceva molto bene i suoi concittadini. Sapeva fino a dove poteva spingere l’orgoglio e il coraggio inglesi. Durante la Seconda guerra mondiale riuscì a trascinare un intero popolo in una lotta disperata per la sopravvivenza della democrazia. E ci riuscì grazie alla sua forza, il suo coraggio, la sua capacità di raccontare i fatti, arricchendoli con un’oratoria straordinaria che gli valse l’apprezzamento anche dei suoi oppositori.

Recensione del libro

Studiare una parte della storia del ‘900 basandosi su quella personale di Churchill è un modo per vedere come un uomo possa cambiare non solo il proprio destino ma anche il desino di molti. E non è un caso che Andrew Roberts abbia scritto prima della biografia di Churchill una biografia su Napoleone. I due uomini vengono paragonati per la loro tenacia, il genio e la capacità di trascinare le persone verso un obiettivo apparentemente impossibile ma che si rivela poi accessibile proprio grazie alla massa di persone che li ha seguiti.

Il libro di Roberts non è una lode sperticata dello statista inglese ma è la corposissima biografia di un uomo che è stato, oltre che statista, anche scrittore. E’ stato, infatti, l’unico statista a vincere il premio Nobel per la Letteratura. Roberts ha prodotto una serie di documenti che ne tracciano il profilo complesso e sfuggente. Inoltre l’autore del libro ha potuto leggere i diari di re Giorgio VI, il padre della regina Elisabetta II (della cui vita abbiamo parlato nella recensione di un altro volume: Elisabetta, l’ultima regina), per capire il rapporto fra il sovrano e Churchill. Ma anche alcune trascrizioni segrete del gabinetto di guerra che durante la Seconda guerra mondiale Churchill ha presieduto prendendo decisioni difficili e pericolose.

Il libro è completo e narra tutta la via dello statista Churchill, dall’infanzia dorata trascorsa in una magione aristocratica, alle avventure in Africa dove venne incarcerato. Fino agli insuccessi politici durante la Prima guerra mondiale; c’è poi il periodo buio e la risalita, fino ad essere nominato primo ministro dal re, in un tempo di guerra in cui la Gran Bretagna rischiava di essere conquistata dai tedeschi.

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La personalità di Churchill

Churchill era una personalità tracotante, volubile, malinconica, brillante, esplosiva. Aveva una capacità incredibile di passare dalla verità dei dati alla bugia fantasiosa, per raccontare fatti che servissero ai suoi propositi. Leggendo questa biografia non si impara solo una parte della storia del ‘900, ma si entra dentro la vita di un uomo che ha forgiato il suo destino e quello di una nazione.

Commento video

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“Il portavoce. La mia storia”: esce il 16 febbraio il libro di Rocco Casalino https://cultura.biografieonline.it/rocco-casalino-libro-portavoce-la-mia-storia/ https://cultura.biografieonline.it/rocco-casalino-libro-portavoce-la-mia-storia/#respond Wed, 03 Feb 2021 16:30:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=32488 La casa editrice Piemme, che aveva preannunciato tempo fa l’uscita di questo libro/biografia di Rocco Casalino, bloccandola poi a causa della crisi di Governo, ha fissato la data al prossimo 16 febbraio.

Il libro si intitola Il portavoce racconta la storia ed il percorso del fedele consigliere dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, originario della Puglia.

E’ interessante leggerlo anche solo per capire come abbia fatto Casalino, che in molti ricordano come concorrente del reality “Grande Fratello” e partecipante ai vari talk show televisivi, a ricoprire un ruolo così prestigioso nella compagine dell’ex Governo Conte.

Casalino dal Grande Fratello a Palazzo Chigi

C’è chi lo considera, a tutti gli effetti, uno stratega della comunicazione. Come dargli torto? Certo deve aver investito nelle skills comunicative più moderne ed efficaci per arrivare dove è arrivato.

Il suo stipendio annuale, secondo quanto pubblicato tempo fa dall’Espresso, era addirittura più alto di quello di senatori, deputati, e dello stesso Premier.

La svolta di Casalino e la vita personale

Ora che il Governo Conte non c’è più ed anche Rocco Casalino ha lasciato il Palazzo, leggere la sua biografia può tornare utile per comprendere come è avvenuta la sua ascesa al potere. Una cosa è certa: Casalino deve la svolta della sua vita al Grande Fratello, che nel 2000 lo ha consacrato tra i personaggi televisivi più amati dal pubblico.

Durante la partecipazione ad un programma televisivo ha dichiarato di essere bisex (anche se non ha mai amato particolarmente parlare della sua vita intima e personale). La sua carriera politica comincia con la militanza nel Movimento 5 Stelle, dove emerge al punto da diventare il più fedele portavoce del Premier Conte, che più volte lo ha difeso nei confronti dei detrattori esaltandone pregi e bravura nel suo lavoro.

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La guerra dei Windsor, recensione del libro di Vittorio Sabadin https://cultura.biografieonline.it/guerra-dei-windsor-recensione-libro/ https://cultura.biografieonline.it/guerra-dei-windsor-recensione-libro/#comments Mon, 07 Dec 2020 16:26:10 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=31486
La guerra dei Windsor, copertina del libro
Copertina del libro “La guerra dei Windsor. William, Kate, Harry, Meghan e il futuro della monarchia inglese”, edito da UTET. Pagine: 270

La guerra dei Windsor: una guerra al femminile

Leggere le storie della Royal Family inglese è divertente come guardare una serie tv. E infatti la serie tv Netflix “The Crown” ha appassionato milioni di persone.

Perché?

Una delle ragioni probabilmente sta nel fatto che gli uomini non contano nulla; chi comanda veramente sono le donne.

Questo era chiaro nel rapporto fra la regina e il consorte Filippo, duca di Edimburgo, che con la sua solita e apprezzata sincerità aveva ammesso che il suo ruolo era parificabile a quello di un’ameba; lo è stato anche nel rapporto fra Camilla, duchessa di Cornovaglia e il principe Carlo, martoriato dalle vicende di Diana e presentato come un bambinone che ha bisogno di una figura forte al suo fianco.

La personalità di Carlo

In realtà il principe del Galles ha molte più idee e attività di quello che la stampa ha mostrato fino ad oggi. A differenza del padre, è un uomo più sensibile e attento al suo ruolo istituzionale. Non potevamo però immaginare che i due principi, William ed Henry, nipoti prediletti della regina Elisabetta II, fossero invece due figure secondarie nella guerra dei Windsor che il giornalista Vittorio Sabadin descrive bene nel suo ultimo libro.

Il libro: La guerra dei Windsor

In effetti quello che si raccontava prima della partenza per gli Stati Uniti di Harry e Meghan Markle, sembra vero. Le due duchesse Kate Middleton e Meghan non si sopportano; i rapporti dei due fratelli si sono incrinati notevolmente a causa delle consorti. Dunque i problemi che la monarchia ha avuto nel passato con Diana, Camilla e il principe Carlo, si sono accentuati con la seconda generazione che non produce scandali all’altezza della precedente ma dà filo da torcere all’immortale sovrana.

La regina non abdica infatti per un giuramento che fece quando venne incoronata; esso la vede legata al suo ruolo fino alla morte. Ma probabilmente non lo fa anche perché teme le conseguenze per la monarchia più prestigiosa e famosa del mondo.

Ancora Diana

Nel suo libro, Vittorio Sabadin descrive quindi la guerra fra Kate e Meghan ma soprattutto racconta tutti i dissidi da serie tv di questa monarchia. Una serie, The Crown, che macina milioni di euro alla settimana vendendo gadget e utilizzando i copyright del suo nome.

Nel libro è raccontata la storia di Diana: francamente tale storia ha un po’ stufato; mi sono domandato spesso perché abbia attirato tutta questa attenzione.

Vittorio Sabadin
L’autore del libro Vittorio Sabadin

Gli scandali

Il libro si sofferma comunque di più sulla storia di Kate e Meghan. In realtà, il vero senso della lettura sta nel ripercorrere le vicende di questa famiglia davvero curiosa, in lite, con scandali anche pesanti. Come quello del principe Andrea, terzogenito della regina, ed implicato nella rete delle amicizie del criminale americano Jeffrey Epstein, eppure ancora ammirata e seguita in tutto il mondo.

Fa storia la prima intervista di Kate e William dopo il loro fidanzamento e seguita da tre miliardi di persone. Ma non è il solo record: anche le vicende di Meghan ed Harry – molto più lontani dalla successione al trono di Inghilterra – attirano milioni di fans e spettatori, tanto che una volta rinunciato al titolo hanno cercato di sfruttare il loro nome per guadagnare cifre importanti: si parla di un milione a discorso!

Comunque sia, quello della monarchia britannica rimane un marchio, e lo scrivo con tutto rispetto per la sovrana che ancora a novantacinque anni si dimostra una lavoratrice instancabile e una sovrana degna di questo nome. A lei si perdona anche il fatto di avere dei soggetti un po’ particolari nella sua famiglia.

Recensione del libro con commento video

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I becchini, recensione del libro https://cultura.biografieonline.it/becchini-recensione-libro/ https://cultura.biografieonline.it/becchini-recensione-libro/#respond Thu, 18 Jul 2019 10:35:04 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26636 Il libro I becchini. L’ultimo inverno della repubblica di Weimar è un saggio uscito in Italia per Bompiani il 10 luglio 2019. Gli autori sono Rudiger Barth e Hauke Friederichs. Il libro racconta i fatti storici e gli errori politici che permisero l’ascesa di Hitler al potere. In questo articolo ve lo presentiamo insieme a una breve critica e recensione.

I becchini. L’ultimo inverno della repubblica di Weimar
La copertina del libro “I becchini. L’ultimo inverno della repubblica di Weimar”

La Germania di Weimar prima del suo collasso

Negli anni ’30, prima dell’avvento del nazismo, la Germania è in uno stato di caos. Il presidente della repubblica è un vecchio generale con una concezione negativa della democrazia e dei suoi riti. Il primo ministro, Franz von Papen, è un monarchico e vorrebbe come il presidente della repubblica restaurare la monarchia.

Nulla di più folle in una Germania attraversata da una profonda crisi economica ed incapace di uscire un confronto politico sempre più caotico. I partiti politici cercano di trovare un accordo per sostituire von Papen con un primo ministro che sia capace di mettere tutti d’accordo. Nelle piazze avvengono gli scontri più cruenti con morti e feriti.

Il nazionalsocialismo di Hitler sta acquisendo sempre più consensi e benché la sua figura sia invisa ai più, le forze politiche non riescono a trovare un accordo per impedirgli di accedere al potere. Il presidente Paul von Hindenburg, ha già sciolto due volte il parlamento per impedire che si vada a nuove elezioni e quindi si elegga un primo ministro a lui non gradito. Ma ormai la situazione è incontrollabile.

Von Papen è costretto a dimettersi. Le sue dimissioni aprono la strada all’avvento al potere di Hitler. Da questo passaggio cruciale per la storia del XIX secolo inizia il libro “I becchini. L’ultimo inverno della repubblica di Weimar” degli autori Rudiger Barth e Hauke Friederichs, editore Bompiani.

I becchini. L’ultimo inverno della repubblica di Weimar: il libro

In questo saggio vengono raccontati gli eventi in presa diretta come se assistessimo attraverso la lettura dei giornali dell’avvento drammatico del nazionalsocialismo. Ogni fatto, incontro, riunione, passaggio politico viene descritto nei minimi dettagli.

Gli autori grazie ad una mole notevole di documenti, interviste, giornali, immagini, registrazioni, video, dichiarazioni, memorie, verbali delle riunioni sono riusciti a costruire in modo molto dettagliato gli eventi, il contesto i fatti e il ruolo dei protagonisti del 1932 e 1933.

I personaggi che popolano la commedia tragica che porta ad uno degli errori politici più drammatici del ‘900, sono reali. Magari in alcuni casi sono poco conosciuti ma hanno tutti svolto un ruolo fondamentale nei passaggi politici che hanno portato la Germania alla dittatura.

I meccanismi sono descritti non dimenticando il contesto storico in cui le formazioni politiche hanno agito e le circostanze che hanno influenzato i protagonisti. Tutti i personaggi hanno un ruolo ben definito e servono  agli autori per raccontare i gruppi che rappresentano. Anche per dare un volto a tutte le testimonianze.

Ad esempio raccontano le impressioni dell’ambasciatore Usa a Berlino che aveva sottovalutato Hitler, ma non aveva invece sottovalutato la forza del suo consenso e il pericolo che rappresentava. Vi sono anche i sindacalisti che assistono agli scontri con i partiti avversari e alla crescita di un odio politico irrefrenabile e pericolosissimo.

La strada verso il nazionalsocialismo

Mentre i fatti si svolgono, il contesto della Germania degli anni ’30 cambia, e diventa il preludio ad una rivoluzione di cui tutti sono convinti. E proprio mentre si sviluppa tutta la forza di un imminente colpo di stato, entrano in gioco personaggi ambigui, deboli, avventurieri, egoisti che riescono a cambiare gli equilibri e ad aprire la strada al nazionalsocialismo.

Infine c’è anche l’avvento di Hitler: già studiato in tutti i modi possibili, diventa in questo saggio un racconto in presa diretta.

I becchini libro copertina recensione commento

Commento e recensione al libro

I pregi del libro sono la quantità di informazioni e l’analisi storica dettagliatissima degli eventi. Possiamo immergerci in una lettura completa che ci trasporta negli uffici della cancelleria per poi catapultarci nelle piazze in cui si consumano gli scontri più cruenti.

Possiamo osservare gli errori di Hindenburg e vedere come la repubblica si sfasci sotto i colpi dell’angoscia e dell’odio.

La storia come telecronaca documentata degli eventi, grazie alla ricchezza dei documenti, diventa un’esperienza diretta e completa.

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