letteratura russa Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 11 Jan 2024 12:29:51 +0000 it-IT hourly 1 Il Maestro e Margherita: riassunto e commento al libro di Bulgakov https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-maestro-e-margherita/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-maestro-e-margherita/#respond Fri, 17 Jun 2022 07:59:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10428 Il noto romanzo “Il Maestro e Margherita è stato scritto e rimaneggiato più volte dallo scrittore russo Michail Bulgakov tra il 1928 e il 1940 (anno della morte dell’autore), e dato alle stampe per la prima volta dalla casa editrice italiana De Donato solo nel 1967 – l’edizione precede di pochi mesi la più nota pubblicazione firmata Einaudi.

Il Maestro e Margherita - copertine
Il Maestro e Margherita: una copertina italiana (Einaudi), una foto dell’autore russo Michail Bulgakov e una copertina con titolo in inglese (The Master and Margarita)

Da subito apprezzata dai lettori italiani l’opera fu considerata un autentico capolavoro; anche Eugenio Montale nelle pagine del “Corriere della Sera” parlò della sua lettura del romanzo come della “vera scoperta di un libro vero”, arrivando a collocare Bulgakov a pieno titolo all’interno della “profonda tradizione letteraria della sua terra”.

Il Maestro e Margherita offre ai lettori una caricatura del regime stalinista. Offre però anche un diversificato groviglio di satira politica e sociale, che riserva largo spazio a:

  • fantasia;
  • riflessione;
  • passione.

Si tratta di un romanzo-poema, di uno show letterario in cui i personaggi sono numerosi, eterogenei e ben caratterizzati.

Immergendosi tra le pagine del libro è possibile incontrare Woland che è Satana in persona. Egli è giunto a Mosca per dimostrare ai russi di quanta malvagità essi stessi siano capaci.

Oppure Ivan Nikolaevic, giovane poeta, considerato folle e rinchiuso in manicomio. O il Maestro, altro poeta rinchiuso nello stesso manicomio di Ivan e la giovane amante di lui; ella è Margherita, donna sposata, persuasa dal Diavolo a guidare un Saba satanico pur di liberare l’amato.

Il Maestro e Margherita: riassunto

Il libro inizia con l’animata conversazione tra Berlioz (direttore di una rivista letteraria e presidente dell’associazione letteraria Massolit) ed un suo collaboratore, il poeta Ivan Nikolaevic. I due uomini, intenti a parlare di Dio hanno opinioni diverse: secondo Ivan, ad essere in discussione sarebbe la bontà di Gesù Cristo; secondo Berlioz, la sua stessa esistenza.

Nel bel mezzo della conversazione si intromette uno strano personaggio, Woland, che si millanta amico di Kant e di Ponzio Pilato e, soprattutto, che sostiene con convinzione l’esistenza di Gesù Cristo.

L’uomo, dall’aspetto inquietante e vestito in modo eccentrico preannuncia inoltre che Berlioz sarebbe morto di lì a poco. Quest’ultimo preso dal terrore e credendo Woland pazzo va a cercare aiuto, ma nello stesso istante in cui si allontana trova la morte sotto un tram così come Woland gli aveva predetto.

Da quel momento Mosca diviene teatro di fatti strani ed incomprensibili.

Ivan Nikolaevic, che aveva assistito con terrore della morte dell’amico Berlioz, prova a spiegare a tutti la magica ed esoterica presenza di Woland in città. Tuttavia nessuno gli crede, tanto che, preso per pazzo, viene rinchiuso in un manicomio. Ed è proprio in questa prigione-rifugio per malati mentali che il poeta Ivan incontra un altro paziente, chiamato il “Maestro”.

Il Maestro gli rivela che in realtà Wolan è Satana in persona. Narra inoltre ad Ivan la sua tormentata relazione con la bella Margherita e la vicenda dell’opera da lui scritta su Ponzio Pilato, la cui stroncatura da parte della critica gli hanno aperto le porte del manicomio. Nel frattempo il Diavolo, presentandosi a tutti come esperto di magia nera chiamato Woland, mette in scena con i compari Azarello e Behemont ( un gatto nero parlante) uno spettacolo in cui esaspera vizi ed avidità dei moscoviti di fronte ad un pubblico impressionato ed esterrefatto.

Seconda parte

Nella seconda parte del libro, Margherita, che ha avuto una relazione con il Maestro di cui è ancora dissennatamente infatuata, incontra Azazello. L’amico del diavolo le dice di essere a conoscenza delle sue pene per il Maestro e le dà un unguento che, spalmato sul corpo le farà rincontrare il suo amato.

Margherita, dapprima esitante, ma bramosa di poter riabbracciare l’amato, si spalma la crema su tutto il corpo. La crema magica la ringiovanisce e la trasforma in strega capace di volare. Giunta al cospetto di Satana, Margherita viene a sapere di essere stata scelta come regina di un Saba. Se Margherita parteciperà al Saba, Woland esaudirà il suo più grande desiderio.

La donna partecipa al gran ballo del plenilunio, guadagnando così l’opportunità di riabbracciare il suo amato Maestro e di riottenere la loro vita di un tempo.

I due amanti tornano così a vivere nella vecchia abitazione del Mestro e sembrano ormai felici. Un giorno, però, torna a fargli visita Azazello che, per ordine di Woland, li uccide avvelenandoli per farli poi rivivere come adepti di Satana.

Finale

Alla fine del libro Woland, il demonio molesto, che Bulgakov dipinge più come uno scompigliatore dell’ordine ed un rivoluzionario che come un essere terribile e crudele; viene rimesso in riga da Dio.

Nel pieno rispetto della gerarchia biblica, infatti Satana non disporrà a suo uso e consumo del Maestro e Margherita. Su ordine di Dio, Satana concederà loro un eterno riposo in una sorta di limbo in cui vivere per sempre felici ed insieme.

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I fratelli Karamazov (Dostoevskij): riassunto del romanzo https://cultura.biografieonline.it/riassunto-fratelli-karamazov/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-fratelli-karamazov/#comments Sun, 03 Apr 2022 22:22:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10934 I fratelli Karamazov è di uno dei romanzi più importanti della letteratura russa e non solo. È stato l’ultimo libro dello scrittore Fëdor Dostoevskij, uno dei letterati russi più conosciuti insieme a Tolstoij. Il romanzo I fratelli Karamazov è stato scritto quasi in punto di morte (avvenuta il 28 gennaio 1881).

I Fratelli Karamazov - riassunto del romanzo di Dostoevskij
I Fratelli Karamazov (1879): una copertina italiana del libro e una vecchia copertina in lingua inglese.

La storia del romanzo

La sua prima pubblicazione avvenne a puntate su “Il Messaggero russo” dal gennaio 1879. L’intenzione dell’autore non era quella di lasciarlo così come lo troviamo pubblicato oggi ma di completarlo ulteriormente fino a renderlo una biografia di Aleksej, uno dei protagonisti. La stesura durò cinque anni e non fu quindi ultimata.

Anche se non conforme ai gusti dell’autore, il romanzo è diventato uno dei più studiati al mondo, sia come esempio di scrittura che come pensiero espresso.

Riassunto e trama dei fratelli Karamazov

Il libro narra la storia della famiglia Karamazov, in particolare dei figli di Fëdor Pavloviç, anziano proprietario terriero di provincia che si comporta in maniera dissoluta e vive nel disonore.

Egli è stato sposato con due donne. La prima, Adelaida Mjusova, attratta più dal sogno di un amore romantico che da lui stesso. Quando si accorge dell’uomo meschino che si ritrova accanto, fugge via, lasciando anche il suo bambino Dmitrij, che viene cresciuto dalla servitù senza avere tanti contatto col padre e quindi come orfano.

La seconda moglie, Sofia Ivanovna, partorisce due bambini, Ivan ed Aleksej, che vengono cresciuti da i parenti e avranno un ottimo carattere. La donna, molto carina e dolce, si ammala precocemente e muore, soprattutto a causa delle sofferenze causatele dal marito.

Fëdor Dostoevskij: un'immagine dell'autore russo
Fëdor Dostoevskij

Intanto Fëdor ha anche un altro figlio, questa volta illegittimo, da una donna completamente folle. Il ragazzo, Smerdjakov, ha un carattere simile a quello della madre, pazzo e sofferente di epilessia. Non sarà mai accettato dalla famiglia e trattato dal padre come un servo.

L’elemento che sconvolge il romanzo è il parricidio: l’uccisione di Fëdor. Di questo omicidio crudele, viene accusato Dmitrij, in quanto sia lui che il padre si innamorano della stessa donna (Grusenka). Essa odia gli uomini che l’hanno fatta soffrire ed è una persona molto frivola. Dmitrij crede che lei sia fuggita con il padre ma mentre va a casa di lui lo trova da solo, per questo scappa e decide di uccidersi non prima di aver trascorso un’altra notte ad ubriacarsi e divertirsi.

Nel corso di questa notte incontra Grusenka e sarà accusato ingiustamente di omicidio. Per tutta la durata del processo lei gli resterà sempre accanto, fino alla morte per febbre celebrale.

Finale

Gli altri due figli, Ivan e Alekseij, hanno un ottimo temperamento e non sarebbero mai stati capaci di uccidere il loro padre. Ivan è un uomo molto arguto e pieno di virtù, che però vive il romanzo in modo molto passivo. Alekseij è invece un simbolo della dimensione spirituale: decide di farsi monaco e di vivere la sua vita nel segno della dignità morale. Rappresenta il personaggio positivo del romanzo, geniale e pieno di buone abitudini.

Il vero assassino è quindi Smerdjakov, un uomo squilibrato che uccide il padre soltanto per soldi e finirà suicida.

Breve analisi

Romanzo molto complesso e ricco di spunti di riflessione: racconta di un dramma morale, in cui non tutti i figli beneficiano della stessa attenzione dei genitori, in cui si viene abbandonati da piccoli e si è costretti ad un’amara esistenza. La figura di Fëdor incarna quella del padre padrone, e nel romanzo è presente l’eterna lotta tra il dubbio e la ragione, e quindi tra il bene e il male.

Una curiosità: è stato il libro letto da Tolstoij prima di morire, inizialmente rifiutato ma poi pienamente rivalutato dall’altro grande scrittore russo.

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Il naso, racconto di Gogol: riassunto, analisi e commento https://cultura.biografieonline.it/il-naso-gogol-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/il-naso-gogol-riassunto/#respond Mon, 22 Jun 2020 19:31:47 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=29678 L’autore russo Nikolàj Gogol’ è vissuto solo 43 anni. Ha lasciato ai posteri almeno tre opere che vengono ritenute veri e propri capolavori della letteratura russa:

  • Le anime morte;
  • Il revisore;
  • I racconti di Pietroburgo.

Ma anche il suo racconto intitolato Il naso ha riscosso apprezzamento da parte dei lettori e dei critici, tanto che spesso viene preso a modello di opera stilisticamente perfetta.

Il naso, racconto di Gogol
Illustrazione: Il naso, racconto di Gogol

Sono in tanti a considerare Gogol un maestro di stile letterario, e a giusta ragione.

Animo irrequieto e ribelle, questo scrittore russo non trovò pace durante la sua breve vita. Sul sito principale potete leggere un approfondimento sulla biografia di Gogol.

Il naso: trama e riassunto

Il naso” è un racconto cominciato nel 1832 e terminato due anni dopo. La trama è  assai particolare: è la storia di un naso che un giorno si stacca dal viso del suo proprietario, l’assessore di collegio Kovalev. Egli si accorge di esserne privo mentre si guarda allo specchio.

L’uomo, privo dell’organo olfattivo, teme di avere conseguenze nelle relazioni sociali e di lavoro. Mentre lui si dibatte in questi dubbi, il suo naso se ne va in giro per la città credendo di essere un consigliere di Stato. Kovalev tenta in ogni modo di recuperare il naso, ma non ci riesce ed è ovviamente disperato per questo. Poi, un giorno, gli viene restituito proprio dalla guardia che lo ha arrestato mentre tentava di lasciare il suo paese.

Una volta riottenuto il naso, l’uomo tenta in vari modi di rimetterlo al suo posto ma invano. Ma proprio quando sta per demordere, ecco che il naso torna da solo dove è sempre stato. Naturalmente l’episodio accaduto all’assessore di collegio Kovalev suscita ilarità e curiosità da parte degli abitanti del paese; essi accorrono subito a vedere il naso nei luoghi in cui viene segnalata la sua presenza.

Analisi e commento

Il racconto, diviso in tre parti, è un esplicito riferimento alla mentalità razionale e “illuminata” del periodo, che non lascia spazio alla fantasia e all’immaginazione. E invece Gogol, all’inizio della terza e ultima parte del racconto, scrive:

“al mondo succedono le cose più inverosimili”

Nel racconto Il naso di Gogol c’è quindi spazio per quei piccoli misteri della vita che restano senza alcuna spiegazione, ma che vanno benissimo così.

D’altronde non è possibile pensare che nella nostra esistenza non esista una parvenza di irrazionalità e mistero.

Gogol è riuscito a scrivere un vero e proprio trattato psicologico che parla del delicato tema della follia umana e della sua possibilità di redenzione.

E’ una commedia dell’assurdo che prende in giro la società russa ed in particolare la sua folle burocrazia.

A tratti il racconto di Gogol può sembrare addirittura una favola per bambini, e per certi versi ricorda le surreali opere di Kafka (celebre: La metamorfosi) . E invece è una arguta critica alla società da parte di un autore, Gogol, che durante la sua vita ha sempre cercato di tirarsene fuori perché non in linea con la mentalità del tempo.

Il valore del racconto Il naso sta nella sua prosa, nella descrizione dei suoi personaggi e nella prospettiva con cui viene scandita la successione degli eventi. In una parola: geniale.

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Il dottor Zivago, romanzo di Pasternak (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/dottor-zivago-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/dottor-zivago-riassunto/#comments Sat, 30 Apr 2016 07:31:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18143 L’opera più rappresentativa dello scrittore Boris Leonidovic Pasternak è il romanzo “Il dottor Zivago” edito da Feltrinelli e pubblicato in Italia in anteprima nel novembre 1957. Il romanzo è diviso in cinque parti. In questo libro, lo scrittore ha voluto mettere in evidenza gli aspetti positivi e negativi del regime comunista russo che predominava in quel periodo storico su tutto il territorio dell’U.R.S.S..

Il Dottor Zivago - riassunto del libro
Il dottor Zivago (una copertina del libro)

Il dottor Zivago: riassunto

Nel libro “Il dottor Zivago“, lo scrittore narra della vita e delle vicende che riguardano un medico e poeta di nome Jurij Andrèevič Živàgo. Lo scrittore inizia raccontando il periodo dell’adolescenza del protagonista e dell’incontro con la futura moglie, che si chiama Tonja Gromeko, evidenziando, sullo sfondo del racconto, il periodo della rivolta del 1905. I due si sposano ed hanno un bambino, nonostante il clima di quel periodo non sia dei migliori. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il dottore viene chiamato a lavorare in un’unità medica inviata al fronte. Quando, però, il divampare della rivoluzione provoca il dissolvimento dell’esercito russo, il dottore rientra a Mosca.

Jurij Andrèevič Živàgo si accorge della difficile situazione che si è venuta a creare e tenta di salvare i suoi familiari dalla Rivoluzione russa. Decide così di trasferirsi, insieme ai suoi famigliari, moglie e figlio, in un paesino che si trova vicino ai Monti Urali e, proprio in questo paesino sperduto, il dottore incontra una crocerossina di nome Larisa Antipova (Lara). I due diventano amanti ma il protagonista è assalito da grandi dubbi e grande senso di frustrazione, poiché si sente in colpa verso la moglie Tonja che, fra l’altro, è ancora in dolce attesa di un altro bambino. Il protagonista si scopre ancora innamorato della sua sposa ma al tempo stesso nutre ancora una profonda attrazione per Lara. Živàgo vorrebbe confessare il tradimento alla sua sposa ma, seppur ben intenzionato, non riesce nell’intento.

Seconda parte

La relazione con Lara intanto termina bruscamente poiché Živàgo è costretto dai partigiani rossi (il cosiddetto Esercito dei boschi guidati dal misterioso Strelnikov, ovvero Pavel Antipov, marito di Larisa, in lotta contro le forze bianche del generale Kolčak) a lavorare per loro in qualità di medico. Il dottore non riesce a sottrarsi a questa sorte e, solo dopo alcuni anni, riesce a rientrare al paese, rincontrando l’amata Lara. In questo lasso di tempo, vive il periodo più bello della sua vita in compagnia della sua famiglia e dedicandosi alla sua passione per la scrittura. Passa il tempo e un giorno viene informato di quanto è accaduto alla moglie e al figlio che, dopo essere tornati a Mosca, sono stati espulsi e sono stati costretti a trasferirsi a Parigi. Zivago è contento di aver ricucito il rapporto con Lara ma il periodo di serenità tra i due dura poco e i due ben presto sono costretti a separarsi, stavolta in modo definitivo.

Un avvocato che si chiama Komarovski, che in passato aveva costretto Lara a diventare la sua amante, era arrivato al potere ed era riuscito ad occupare una posizione di prestigio nel nuovo regime che si era venuto a creare, minacciando d’arresto Zivago, che viene considerato un disertore, e Lara, moglie di Strelnikov, che nel frattempo è stato accusato di tradimento. Komarovski riesce nell’intento di separare i due portando con sé Lara e a Zivago non resta che piegarsi alla prepotenza del uomo di regime. In seguito, il dottore torna a Mosca, nel 1922, vivendo quasi come un mendicante, nonostante il suo nome sia diventato famoso negli ambienti letterari. Il suo obiettivo primario sarebbe quello di raggiungere i suoi cari a Parigi, ma i mezzi non glielo permettono.

Finale

L’unica consolazione in questa vita lontano dai suoi affetti, gli viene donata dall’incontro con Marina, una donna di cui si innamora perdutamente e con la quale avrà in seguito anche due figlie. Marina, figlia di un portiere, lo aiuta in questo periodo difficile della sua esistenza. I due trascorrono il loro rapporto, relativamente sereno, in un clima difficile e segnato da grandi difficoltà economiche.

La fortuna, però, a questo punto, sembra girare dalla parte del medico: infatti, il dottor Zivago rincontra il suo fratellastro, Yevgraf (da sempre fervente comunista, che in quel periodo aveva fatto carriera nell’Armata rossa, arrivando fino al grado di generale) che si prodiga ad aiutare il fratello per permettergli di superare il brutto periodo di difficoltà in cui versa. Yevgraf decide di inserire il fratellastro in un grande ospedale della zona ma, poco tempo dopo, la dea bendata volta di nuovo le spalle a Zivago che viene stroncato da un terribile infarto. Nel frattempo, la moglie Tonja sta tentando di ottenere il visto per il rientro in patria, ma riuscirà nell’intento troppo tardi, non riuscendo così a vedere mai più il suo amato marito.

Boris Pasternak
Boris Pasternak

Andavano e sempre camminando cantavano eterna memoria, e a ogni pausa era come se lo scalpiccio, i cavalli, le folate di vento seguitassero quel canto.

Incipit del romanzo “Il dottor Zivago”

Commento all’opera

Il libro di Boris Pasternak ottenne un notevole successo di vendita e di critica tanto che lo stesso autore venne insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1958, che non riuscì a ritirare per l’opposizione, e il conseguente rifiuto del visto, del capo politico sovietico Chruščёv.

Il libro “Il dottor Zivago” fu spunto per la sceneggiatura, nel 1965, della pellicola cinematografica omonima, diretta dal produttore cinematografico britannico David Lean, che ottenne un incredibile successo grazie anche alla sua colonna sonora, il “Tema di Lara“, ancora oggi famosissima.

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Oblomov (romanzo di Goncarov) https://cultura.biografieonline.it/oblomov-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/oblomov-riassunto/#comments Tue, 27 Oct 2015 10:41:07 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15468 “Oblomov” è un romanzo del 1859, scritto dall’autore russo Ivan Aleksandrovic Goncarov. Esso racconta le vicende di Il’ja ll’ic Oblòmov, un proprietario terriero (la sua tenuta, abitata da circa 350 mila persone, è chiamata Oblòmovka), che vive la sua vita all’insegna dell’ozio e della più totale forma di inattività, sia fisica che mentale.

Oblomov
Oblomov (immagine tratta da un’edizione inglese del romanzo di Goncarov)

La giornata tipica di Oblòmov si svolge tra un letto ed un divano, in compagnia di poche persone, tra le quali, senza alcun dubbio, spicca la figura di Zachar, suo pigro ma fedele servitore, senza l’ausilio del quale non riesce nemmeno ad allacciarsi le scarpe.

Prima di questo libro, lo scrittore russo aveva realizzato un’altra opera, “Il burrone” che, visti gli argomenti trattati, ovvero la descrizione di una vita patriarcale di una nonna tirannica, descritta in termini critici attraverso l’uso di un particolarissimo tema in voga in quegli anni, il nichilismo, aveva già reso noto il nome di Aleksandrovic Goncarov tra i maggiori scrittori di tutta la Russia e non solo.

La triste e oziosa vita di Oblòmov

Il protagonista del romanzo vive in una trascuratissima e disordinatissima casa di San Pietroburgo. E’ un ex impiegato che, dopo aver commesso un errore sul posto di lavoro, ha deciso di rassegnare le dimissioni ancor prima di conoscere quali sarebbero potute essere le conseguenze, solo per la paura della possibile reazione del suo capoufficio. Una scelta non proprio sensata, ma che gli permette comunque di riuscire a sopravvivere grazie alla rendita che gli è garantita dalla sua ricca tenuta di Oblòmovka (rendita che, fra le altre cose, non gli frutta quanto dovrebbe, in quanto il suo disinteresse per gli affari permetteva ai suoi  contadini e agli amministratori della sua terra di godere di una larghissima indipendenza, anche e soprattutto quando si trattava di ingannarlo sull’effettivo rendimento delle loro colture).

Apatico e disinteressato, Oblòmov ha pochi rapporti umani costituiti da: il bonario Alekséev, il viscido Tarànt’ev e l’adorato amico Andéj Ivanovic Stolz.

La figura di Stolz

Ed è proprio la figura di quest’ultimo ad essere di fondamentale importanza nella vita di Oblòmov, poiché egli è l’unica persona che cerca costantemente di risvegliare l’amico dal suo torpore esistenziale (dall’Oblomovismo, come egli stesso lo definisce).

Un’impresa alquanto ardua e faticosa, quella di Stolz, che, seppur per poco tempo, riesce comunque a dare i suoi frutti. Infatti, proprio grazie al suo aiuto, Oblomòv conosce Ol’ga, una giovane ragazza della quale si innamora perdutamente, che fa di tutto per evitare che il suo uomo cada di nuovo nell’indolenza e nell’inattività, le due principali caratteristiche che fino ad allora avevano contraddistinto la sua intera esistenza.

L’inganno di Tarànt’ev

Peccato, però, che nel frattempo qualcuno stesse tramando alle sue spalle. Infatti a causa di alcune infami macchinazioni del viscido Tarànt’ev , il povero Oblòmov si ritrova legato ad un contratto, o meglio una truffa, di affitto di una casa che si trova nella vicina contea di Vyborg. Una casa gestita dalla vedova Agàf’ja Matveèvna e dal fratello Ivàn, amico e compagno di truffe di Tarànt’ev, che finalmente era riuscito nel suo intento di mandare in rovina il protagonista del romanzo.

La disperazione di Oblòmov

Così, schiacciato dai debiti, contratti per via di una condotta fin troppo avventata, Oblomòv porta alla disperazione la sua amata Ol’ga, alla quale non può più chiedere di sposarlo ed iniziare una nuova vita insieme a lui. I due si lasciano e l’ormai ex ricco possidente si ritrova a vivere nuovamente il suo vecchio stile di vita all’insegna dell’ozio e dell’inattività.

Passato un po’ di tempo Oblòmov inizia una storia d’amore con Agàf’ja Matvèevna, mentre l’amico di sempre, Stolz, si fidanza con Ol’ga, incontrata per caso a Parigi.

Ivan Goncarov
Ivan Goncarov

Epilogo

Ancora una volta sarà proprio Stolz a risollevare Oblòmov dal suo torpore esistenziale, facendosi nominare amministratore di Oblòmovka e salvando così l’amico dai due perfidi truffatori, che fino ad allora non avevano fatto altro che ingannarlo e raggirarlo per ottenere dei vantaggi economici personali.

Il protagonista del romanzo vive gli ultimi anni della sua vita accanto ad Agàf’ja Matvèena, con la quale si sposerà ed avrà un figlio, che chiamerà Andrej proprio in onore del fedele amico di sempre Stolz. E sarà proprio a lui, che nel frattempo si era sposato con Olga, dalla quale aveva avuto due figli, che la moglie di Oblòmov, Agàf’ja, affiderà il piccolo Andrej, affinché crescesse colto e forte, e non indolente e apatico come Oblòmov.

Oblomov - film
Oblomov (film del 1979)

Oblomov al cinema

Dal libro è stato tratto un film del 1979 di Nikita Maùichalov, che narra le vicende di un ricco proprietario terriero che, segnato da una profonda forma di inerzia, sia fisica che spirituale, rinuncia nel corso della sua vita ad ogni forma di lotta.

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Guerra e pace (romanzo di Tolstoj): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-guerra-e-pace/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-guerra-e-pace/#comments Thu, 09 Jul 2015 08:52:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14689 Uno dei libri storici più importanti dello scrittore russo Lev Tolstoj è “Guerra e pace”, pubblicato per la prima volta nel periodo che si snoda tra il 1865 e il 1869, durante il periodo della campagna napoleonica in Russia.

Guerra e pace - Riassunto
Guerra e pace: un’edizione del romanzo diviso in quattro volumi

Analisi

Il romanzo di Tolstoj è abbastanza complesso poiché vengono narrate in modo minuzioso le vicende di diversi personaggi, le estenuanti battaglie che si svolsero durante quel periodo e gli avvenimenti storici di rilievo. “Guerra e pace” è considerato dalla maggioranza dei critici un romanzo storico (uno dei più importanti di tutte le letterature), poiché permette di venire a conoscenza di un ampio spaccato della nobiltà russa durante il periodo di Napoleone. Lo stesso scrittore considerò il suo romanzo come una sorta di poema epico in cui l’eroe è il popolo russo, studiato in tutte le sue classi sociali e guidato da un destino imprevedibile.

Nel romanzo, Tolstoj descrive in modo minuzioso e particolareggiato i vari personaggi, sia si tratti di nobili o contadini, generali o semplici soldati. Anche la descrizione degli ambienti e dei paesaggi è particolareggiata.

Lev Tolstoj
Lev Tolstoj

Riassunto

Il libro narra le vicende di due famiglie aristocratiche russe ovvero i Bolkonskij e i Rostov. Il romanzo si apre con le vicende di un comandante dell’esercito Russo di nome Andrei Bolkosnki, che viene tragicamente ferito durante la battaglia di Austerlitz, ultima e decisiva battaglia svoltasi durante la guerra della terza coalizione che culmina con il successo di Napoleone e che ha assunto un ruolo quasi mitico nell’epopea napoleonica. Ben presto, il comandante Bolkosnki guarisce e decide di fare ritorno a casa. Andrei è contento all’idea di riabbracciare sua moglie Lisa in dolce attesa ma, una volta tornato, il destino gli riserva una tremenda sorpresa: infatti la moglie Lisa, prima del suo arrivo, muore durante il parto. Passano gli anni.

La storia narra le vicende del conte Pierre Bezuchov che si separa dalla moglie Helene Kuràghin dopo pochi anni di matrimonio, a causa del carattere frivolo e capriccioso della consorte. La figlia Natascia, a differenza della madre, è cresciuta in modo savio e composto diventando una brava e nobile ragazza. Durante un ballo di corte, organizzato dalla famiglia Rostov, Andrei incontra la bella Natascia e si innamora perdutamente di lei. Tra i due scatta immediatamente la scintilla dell’amore, si frequentano per un periodo e poi decidono di convolare a nozze; ma prima, Andrei decide di presentare la sua fidanzata alla famiglia. Natascia però non viene accolta con molto entusiasmo dalla famiglia Bolkosnki. Poco più tardi e a malincuore quindi, la giovane Natascia si lascia con Andrei, consapevole del fatto di non piacere alla sua famiglia.

Negli avvenimenti storici si disegna con la più grande chiarezza la proibizione di gustare i frutti del buon albero. Solo l’attività incosciente è fruttuosa, e l’uomo che sostiene una parte negli avvenimenti storici non ne capisce mai l’importanza.

Tempo dopo la ragazza, recandosi a teatro, incontra il principe Anatole Kuràghin, fratello di Helène. La donna rimane immediatamente colpita dal giovane principe e decide, da lì a breve, di fuggire con lui ma Pierre Bezuchov riesce a fermarla appena in tempo, prima che possa commettere questa follia d’amore. Intanto, l’esercito di Napoleone invade la Russia. Nella battaglia di Borodino, una delle più sanguinose battaglie condotte da Napoleone, quest’ultimo sconfigge i russi, riuscendo ad entrare con il suo esercito nell’antica capitale russa, ma la perdita di uomini da ambedue le parti risulta essere esagerata, stimata in circa 80.000 soldati caduti. Nell’infermeria del campo, tra i feriti, troviamo purtroppo il giovane Andrei e il principe Anatole; quest’ultimo è il primo a morire. Intanto, la bella Natascia, venuta a conoscenza del ferimento di Andrei, cerca di assisterlo ma la situazione peggiora e purtroppo per l’uomo non c’è più niente da fare. Andrei muore da lì a poco.

Il romanzo continua, narrando di un terribile incendio che sta mettendo in ginocchio gran parte di Mosca. Pierre, nel frattempo, non sopporta più questa situazione e, non volendo subire la pressione di Napoleone, medita un piano per salvare il suo Paese dal predominio francese. Ma la sorte gli è avversa e viene arrestato. Condotto in prigione, lì conosce un soldato dal nome Platòn Karatàev che lo dissuade dai suoi piani di vendetta. Intanto, i francesi si ritirano dalla città di Mosca. Pierre e Karatàev vengono inviati in un’ultima missione.

Tolstoj - Guerra e pace - una vecchia edizione
Guerra e pace: la copertina di una vecchia edizione del celebre romanzo di Lev Tolstoj

Finale

Durante la marcia, dopo un attacco, Karatàev muore mentre Pierre viene salvato da una banda di partigiani russi. L’uomo così può finalmente fare ritorno a Mosca. Qui ritrova Natascia, profondamente ferita dalla morte del fratello Petja, caduto in combattimento, e da quella di Andrei. Pierre, a quel punto, confessa i suoi sentimenti alla bella Natascia e dopo un periodo di frequentazione, le chiede di sposarla. Nel frattempo, Nikolaj Rostòv, dopo tanto tempo condiviso insieme, si decide a chiedere la mano della sua amata Maria, che accetta di buon grado di convolare a nozze, così la grande epopea del popolo russo culmina finalmente in un’atmosfera di pace e serenità.

“Guerra e pace” al cinema e in tv

Dato il successo dell’opera di Tolstoj, furono numerosi gli adattamenti cinematografici del film tra cui: “Guerra e Pace” del 1956, film diretto da King Vidor, “Guerra e Pace: Natascia – L’incendio di Mosca”, colossal del 1967 diretto da Sergej Bondarcuk e, in ultimo, la miniserie tv della Rai del 2007, dal titolo “Guerra e Pace”, diretta da Robert Dornhelm. Furono tratti dal romanzo anche dei fumetti Disney disegnati da Giovan Battista Carpi, un’opera lirica di Prokofiev e numerose traduzioni dell’opera in italiano.

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Lolita: storia e analisi del romanzo di Nabokov https://cultura.biografieonline.it/lolita/ https://cultura.biografieonline.it/lolita/#respond Tue, 10 Jun 2014 11:10:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11199 Il celebre romanzo “Lolita” di Vladimir Nabokov, fu stampato per la prima volta a Parigi nel 1955 suscitando grande scandalo. La genesi di pubblicazione del romanzo è molto complessa. Viene inizialmente pubblicato solo dalla casa editrice erotica Olympia Press, con sede a Parigi. In America viene pubblicato invece nel 1958, ottenendo immediato successo con la vendita di 100.000 copie. In Italia invece esce un anno più tardi edito da Mondadori.

Lolita - Nabokov
Lolita – Nabokov

L’autore, originario russo, si era trasferito in America negli anni ’40 quasi dimenticando la sua vera lingua. Da solo ha tradotto la sua opera in russo, che viene pubblicata negli anni ’60 con un post scriptum in cui racconta del suo rapporto con la lingua madre.

Lolita suscita grande scandalo per la tematica affrontata: un amore al confine con la pedofilia tra un professore di letteratura francese e una ragazza dodicenne.

Trama e riassunto

Il professore Humbert Humbert narra in prima persona la sua vicenda sentimentale. Dopo il fallimento del suo primo matrimonio si trasferisce nel New England dove affitta una stanza presso una vedova, Charlotte Haze. È qui che conosce Dolores, la figlia della vedova, appena dodicenne. Una ragazza molto spregiudicata e ribelle, che si distingue per il suo forte carattere. Tra i due si crea prima una fortissima complicità interrotta dalla partenza della ragazza per la colonia. Charlotte però, innamorata di Humbert, scopre il suo diario in cui dichiara la sua passione per la ragazza e lo minaccia. Ma il destino cambia le carte in tavola: Charlotte muore investita da un’auto.

Il professore così va a riprendere Dolores, detta Lolita, alla colonia e inizia con lei una fuga in macchina per gli Stati Uniti. Passano di motel in motel. La paga in cambio di favori sessuali ma soprattutto per evitare che lei vada a denunciare tutto alla polizia. Dopo un anno di girovagare, i due si stabiliscono in una città dove Lolita può anche andare a scuola. Humbert però la tiene praticamente prigioniera, permettendole di frequentare solamente il corso di teatro.

I due riprendono il vagabondaggio perché la loro storia fa scandalo in città. Lolita però si ammala e una volta guarita, fugge dall’ospedale con un altro uomo, Quilty il regista teatrale che aveva conosciuto al corso.

Lolita: il finale

Lolita allora comincia la sua vita. Le viene proposto di diventare una star dei film porno ma lei rifiuta e Quilty la abbandona. Incontra poi l’uomo che sposerà, Dick, che non conosce niente del suo passato. Humbert però è sempre alla sua ricerca e apprende che è stato Quilty ad aiutarla a farla scappare dalle sue grinfie e per questo lo uccide. Dal carcere inizia a scrivere così il suo romanzo/confessione.

Breve analisi e commento

Lo stile di “Lolita” è quello di un vero e proprio racconto in prima persona del Professore Humber, che quasi vuole giustificare la sua passione per Lolita affermando di essere rimasto traumatizzato da piccolo per la morte della sua fidanzatina per tifo.

Lo stile è molto prosastico, quasi malinconico, come se il protagonista cercasse di essere capito dal lettore. Il suo scopo è infatti quello di risultare simpatico e non odiato per questa sua ossessione. Il romanzo però non contiene nessun riferimento sessuale esplicito e nessun racconto di scene scabrose.

Dal libro fu tratto anche un film di Stanley Kubrick di enorme successo.

Mutuato dal romanzo, oggi il termine lolita è utilizzato nel vocabolario comune per indicare una ragazza molto giovane ma molto spregiudicata nei comportamenti.

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Lolita, romanzo di Vladimir Nabokov: riassunto e analisi https://cultura.biografieonline.it/riassunto-lolita-nabokov/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-lolita-nabokov/#comments Wed, 21 May 2014 21:48:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11016 Uno dei romanzi che ha scandalizzato l’opinione pubblica è Lolita dello scrittore russo Vladimir Vladimirovic Nabokov. Pubblicato a Parigi nel 1955, il romanzo ottenne numerose critiche a causa delle tematiche scabrose affrontate dall’autore, che mettono in evidenza un rapporto definito pedofilo e addirittura incestuoso. Il romanzo, scritto inizialmente in inglese, venne tradotto in russo ben dieci anni dopo.

Vladimi Nabokov, Lolita (1955)
Una copertina del romanzo Lolita e una foto del suo autore, Vladimir Nabokov. Il libro venne pubblicato per la prima volta nel 1955

Lolita, breve analisi

Il lettore si identifica con le vicende del personaggio principale: un professore di letteratura francese di mezza età che si invaghisce di una ragazza dodicenne e dopo esserne diventato il suo patrigno ne rimane coinvolto passionatamente. Il linguaggio è ricco di pathos; il protagonista principale della storia, Humbert Humbert, cerca di catturare la simpatia di chi legge, ma in realtà, verso la fine del romanzo, fa un mea culpa di se stesso, confidando di sentirsi come una sorta di “maniaco” che ha privato la piccola Lolita della sua età più bella, quella relativa all’infanzia.

Il protagonista giustifica il suo comportamento morboso nei confronti della ragazzina e della sua ossessione verso le cosiddette ragazzine ninfette alla scomparsa prematura, a causa di una malattia, il tifo, del suo primo amore adolescenziale Annabel Leigh. La narrazione risulta sempre molto soggettiva e lo stile utilizzato dall’autore è piuttosto sofisticato.

Il successo

Lolita, nel 1962, riscuote un grande successo, grazie alla trasposizione cinematografica diretta da Stanley Kubrick, autore della sceneggiatura della pellicola. Oggi il termine lolita è entrato nel linguaggio comune e sta a indicare una giovanissima sessualmente precoce, o comunque molto provocante ed attraente. Lolita è paragonata all’apparizione moderna della Ninfa, creatura quasi immortale che fu tra le prime ad attirare il desiderio degli Olimpi verso la terra e a impadronirsi della loro mente con la possessione erotica. Secondo gli antichi Greci, infatti, chiunque sia “catturato dalle Ninfe” sarebbe comunque stato travolto da una sottile forma di delirio.

Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia: è il famoso incipit con cui parte la straziante confessione scritta in carcere dal protagonista principale Humbert Humbert, accusato di omicidio, che racconta al lettore l’intera storia. Il lettore non può che rimanere travolto dal romanzo ed incollato fino all’ultima pagina ad uno dei migliori testi passionali che fanno parte della nostra storia letteraria. Il testo viene annoverato insieme con altre storie passionali che sono immortalate sulla carta come quella di Tristano e Isotta e Anna Karenina.

Riassunto

Il romanzo narra la storia di un uomo insegnante quarantenne di letteratura francese, Humbert Humbert, che decide di trasferirsi nella piccola città di Ramsdale in New England. Dopo aver affittato una stanza presso la vedova Charlotte Haze, arriva l’incontro della sua vita con la figlia dodicenne Dolores (chiamata anche Lo, Lola o Dolly). Si invaghisce perdutamente della ragazzina che le ricorda il suo primo amore adolescenziale purtroppo scomparso prematuramente, la bella Annabelle. Durante la permanenza di Dolores in un campo estivo, la mamma Charlotte si innamora di Humbert e si dichiara all’uomo. Quest’ultimo decide di convolare a nozze con Charlotte con il solo scopo di impossessarsi anima e corpo della sua bella figlia Lolita.

La madre viene in seguito a scoprire le vere intenzioni dell’uomo da un suo diario personale e, delusa, lo minaccia di esporlo ad un pubblico scandalo come “detestabile, abominevole, criminale e bugiardo”. Ma purtroppo Charlotte è colpita da un tragico destino. Mentre si accinge ad attraversare la strada, trovandosi in stato di evidente shock, viene investita e uccisa da un’automobile. Per l’uomo ora la via è completamente libera da ogni ostacolo per vivere a pieno il suo sentimento morboso nei confronti di Lolita. Egli va a prendere la ragazza, che si trova in campeggio; successivamente le rivela della morte della mamma e la invita ad accettarlo come suo patrigno e affidatario. Così, per due anni, tiene prigioniera Lolita e la costringe a diventare la sua amante.

Seconda parte

Dopo un periodo di prigionia, la bella Lolita viene iscritta ad una scuola femminile e successivamente ad una scuola di teatro. Frequenta il commediografo Quilty, che aveva già conosciuto quando questi era stato ospite della casa della madre, che l’aiuterà. La ragazza è costretta, senza volerlo, a passare da un motel all’altro in una corsa frenetica da un capo all’altro degli Stati Uniti, ma è seguita sempre da un uomo misterioso. Le viene impedito qualsiasi rapporto con il mondo esterno e qualsiasi contatto con ragazzi e altri uomini. L’uomo, inoltre, la paga solo per ottenerne favori sessuali, la ricatta dicendo che se decide di andare a denunciarlo alla polizia, finirà in prigione anche lei. Lolita si ammala e viene ricoverata. La ragazza fugge con un uomo misterioso dall’ospedale e Humbert non riesce più a rintracciarla. Dopo svariato tempo, il protagonista si arrende ed interrompe la sua assidua ricerca di Lolita che ora è finalmente libera. In seguito Humbert ha un rapporto sentimentale con una donna che si chiama Rita.

Foto di Vladimir Nabokov
Vladimir Nabokov

Lolita: il finale

Dopo circa un anno, l’uomo riceve una lettera della bella Lolita, ormai diciassettenne, che gli scrive di stare bene, di essere felicemente sposata ed in attesa di un figlio e chiede all’uomo di aiutarla a livello economico. Humbert a questo punto si reca dalla ragazza ma con il solo scopo di farsi rivelare il nome di colui che l’aveva aiutata nella fuga dall’ospedale, e quel nome è Quilty. Quilty aveva cercato di avviare la ragazza alla carriera cinematografica pornografica; ma al rifiuto della ragazza, decide di lasciarla al suo destino.

Fortunatamente la bella Lolita incontra e sposa Dick (Richard), un uomo per bene. Dopo aver consegnato alla ragazza quattromila dollari, Humbert cerca di convincerla a ritornare con lui, ottenendo però inutili risultati.

In preda allo sconforto e alla disperazione, Humbert va a cercare Quilty, lo riesce a trovare e lo uccide a colpi di rivoltella. L’uomo viene arrestato con l’accusa di omicidio e dal carcere inizia a scrivere il libro di memorie in onore della ragazza: “Lolita o le confessioni di un maschio bianco vedovo”.

Adattamenti cinematografici

Sono stati tratti due celebri film dal romanzo di Nabokov:

  • Lolita (1962), diretto da Stanley Kubrick;
  • Lolita (1997), diretto da Adrian Lyne (con Jeremy Irons).
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Cuore di cane (romanzo di Bulgakov): riassunto e analisi https://cultura.biografieonline.it/cuore-di-cane/ https://cultura.biografieonline.it/cuore-di-cane/#respond Wed, 07 May 2014 14:11:46 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10810 Romanzo dello scrittore russo Michail Bulgakov, “Cuore di cane” esce nel 1925 con la prima edizione in lingua originale. Si colloca nel filone satirico-fantascientifico. L’autore, con una storia così particolare, allude al periodo che stava vivendo la Russia negli anni del dopo guerra: ci troviamo nel contesto storico in cui Lenin instaura una nuova politica economica (NEP) dal 1921 al 1929 a seguito del fallimento totale del comunismo di guerra, per cercare di risollevare il paese.

Cuore di cane (1925, Michail Bulgakov)
Cuore di cane, romanzo di Bulgakov del 1925. Illustrazioni di copertine: italiana, in lingua originale russa e inglese.

Bulgakov scrive una storia che diventa simbolo della critica ai nuovi ricchi e soprattutto al fallimento della scienza quando varca i confini della realtà e della natura.

Riassunto e trama

Cuore di cane è la storia di un cane che diventa uomo e che poi tornerà alla sua vita originaria. Tutto inizia in una notte , quando un cane randagio muore di stenti. L’altro cane lo osserva e critica gli uomini, in particolare la borghesia, che sembra vivere noncurante del prossimo. Il cane viene avvicinato da una persona che lo accoglie nella sua casa e lo chiama Pallino (Sarik in russo).

Pallino entra per la prima volta nella sua casa e incontra la moglie, una giovane donna che lo riempie di coccole. Si specchia e vede quanto sia mal ridotto. Sembrerebbe però l’inizio di una favola: finalmente un povero cane randagio trova casa, ospitalità e cibo ma non finisce tutto qui.

Il suo padrone è in realtà un medico di grande fama, Filip Preobrazenskij, andrologo e ginecologo, che sta conducendo degli studi su come far ringiovanire il corpo umano. Pallino gli fa compagnia nel corso della visite dei vecchi pazienti che sperano di ritrovare la propria giovinezza. Insieme con il suo assistente dottor Bormental, Filip si accorda ad impiantare i testicoli e l’ipofisi di uomo morto sul corpo del povero Pallino, che diventa così una cavia. Da questo punto in poi il romanzo si trasforma nel diario del medico che descrive i progressi di questo esperimento.

Dopo l’operazione, al cane iniziano a succedere cose molto strane: perde il pelo, cammina eretto, inizia a parlare e compie atti osceni. Viene addirittura iscritto all’anagrafe con un nome vero e proprio. Assume tutte le capacità mentali dell’uomo deceduto di cui possiede l’ipofisi: parla di Marx , Engels e racconta la sua vita e il suo assassinio in un locale di Mosca.

Non perde però mai il suo istinto animale: continua infatti sempre ad inseguire i gatti per casa. Pallino diventa così un terribile mix di uomo e cane, che sta a simboleggiare ciò che la borghesia russa stava diventando con la dittatura di Lenin.

Finale di “Cuore di cane”

Dopo l’ennesimo guaio combinato da Pallino, il dottore e l’assistente decidono di terminare questo esperimento facendolo ritornare cane a tutti gli effetti: gli estraggono di nuovo l’ipofisi e i testicoli ricreando le sue sembianze normali.

Bulgakov
L’autore russo Michail Bulgakov

Commento e analisi di “Cuore di cane”

Il romanzo “Cuore di cane” di Michail Bulgakov diventa così una vera e propria critica al sistema scientifico; il messaggio è: mai spingersi oltre i limiti imposti dalla natura. Il cane non potrà mai essere un uomo normale e il dottore e l’assistente alla fine si sentono frustrati perché hanno realizzato qualcosa di nuovo che però non potrà mai dirsi una buona scoperta scientifica. Resta così un senso di impotenza e di stupore per quello che è accaduto.

Questo romanzo di Bulgakov è una storia satirica e fantascientifica che raccoglie tutti i sentimenti che l’autore provava in quel periodo storico di grande cambiamento. Il libro ha ispirato moltissimi registi e anche un cantante italiano, Piero Pelù che compose il brano “Cane“, presente in “17 re”, terzo disco dei Litfiba.

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Memorie dal sottosuolo: riassunto e analisi del romanzo di Dostoevskij https://cultura.biografieonline.it/riassunto-memorie-sottosuolo/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-memorie-sottosuolo/#respond Wed, 23 Apr 2014 18:56:51 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10665 Memorie del sottosuolo, tradotto anche come Ricordi del sottosuolo, è stato scritto da Fëdor Dostoevskij nel 1864. Ci sono molte traduzioni di questo capolavoro, ma io preferisco quella di Tommaso Landolfi nelle edizioni Adelphi. Mentre l’edizione Bur, con la prefazione di Moravia e l’edizione Einaudi con la nota di Leone Ginzburg, si dovrebbero leggere proprio per il contributo dei due scrittori.

Il libro Memorie del sottosuolo si divide in due parti:

  1. Il sottosuolo
  2. A proposito della neve fradicia.

Memorie dal sottosuolo - riassunto - analisi
Memorie dal sottosuolo (1864, indicato anche a volte come “Memorie del sottosuolo” o “Ricordi del sottosuolo”): una copertina italiana, un’immagine di Fedor Dostoevskij e una copertina in lingua inglese (Titolo: Notes from Underground)

Il sottosuolo

Nella prima parte, il protagonista, un ex impiegato dello Stato, racconta la sua visione del mondo e descrive se stesso. Afferma di essere un uomo malato ma di non volersi curare per farsi ancora più male. Ammette di essere un uomo che esprime tutta la sua inadeguatezza del vivere. Si descrive come un ex impiegato che amava umiliare gli altri usando il suo piccolo potere per costringerli alla resa. La sua è un’esistenza maligna ma non priva di volontà e di coscienza. Tanto che, mentre si definisce maligno, ammette anche di non esserlo e che il suo agire non è mai stato cattivo, anzi che le sue azioni erano senza conseguenze.

Contraddizioni le sue che innervano il suo stato d’animo. Non è un uomo d’azione ma si definisce un riflessivo, un uomo non particolarmente intelligente ma nemmeno tanto stupido da svolgere come gli altri azioni inconsapevoli. Non vuole accettare una vita in cui l’agire sia senza pensiero e contemporaneamente non vuole nemmeno accettare una società che sia preordinata, senza che la volontà possa decidere il proprio destino. Il suo disagio sociale permette all’autore di scagliarsi contro il positivismo che prevedeva una società preordinata e che secondo Dostoevskij sarebbe stata fonte di maggiore infelicità rispetto ad una società governata dal libero arbitrio.

Il protagonista condanna il XIX secolo, che definisce un secolo infelice in cui la coscienza dell’uomo non può che portarlo alla disperazione. Una coscienza naturalmente evoluta come la sua, perché le coscienze degli altri sono praticamente assenti e il loro comportamento non gli permette di comprendere la direzione vera delle loro azioni. Ma la coscienza non è un dono da difendere, perché più aveva coscienza del bello, più egli svolgeva azioni sbagliate, cattive e malevole che lo facevano sprofondare nella sua tana nel sottosuolo dell’esistenza sociale.

Tuttavia egli non si vuole piegare all’ineluttabilità della natura e ai muri che gli si parano davanti e che servirebbero a limitarne la capacità decisionale. Per lui il 2 + 2 che fa 4 è solo una sfida a cercare un’altra soluzione e ad utilizzare la libertà di pensiero e la volontà per imporre la propria decisione. Finisce il monologo sul ragionamento della scrittura. Perché scrivere? Per liberarsi di ricordi che opprimono il protagonista e che messi sulla carta potranno essere giudicati da lui stesso in modo differente, forse più distaccato. E mentre osserva una neve fradicia e brutta scendere sulla città, inizia a raccontare la seconda parte del libro.

A proposito della neve fradicia

Nella seconda parte dell’opera, il protagonista prosegue nel suo monologo raccontando la sua vita e in particolare alcune azioni disumane che hanno contraddistinto il suo comportamento. I fatti narrati risalgono a sedici anni prima del monologo del sottosuolo raccolto nella prima parte del testo. Il protagonista, infatti, inizia la sua narrazione affermando che all’epoca aveva 24 anni mentre nei ricordi ne ha quaranta. Egli è un impiegato che lavora negli uffici pubblici del suo paese. Già all’epoca conduce una vita di tortura interiore, in cui sente se stesso lontano dal mondo che lo circonda e in particolare dai colleghi che odia e disprezza, ma verso i quali prova un senso di inferiorità. E tuttavia ancora cerca un proprio riscatto, seppur attraverso azioni che lo trascineranno sempre più nel sottosuolo della sua esistenza.

La prima azione è contro un ufficiale che lui ritiene l’abbia umiliato in pubblico. Scrive una lettera per convocarlo in un duello al fine di risolvere l’offesa. La sua speranza è che si possa addivenire ad un compromesso e che il rapporto con l’ufficiale si trasformi in amicizia. Ma non invia la lettera e si accontenta di scontrarsi con l’ufficiale urtandolo con la spalla mentre passeggiano sulla Prospettiva Nevskij. Inizialmente è soddisfatto della sua azione, ma poi cade in preda al dubbio che lo attanaglia per giorni interi, torturandolo e alimentando il suo senso di colpa.

Nel suo inappagato bisogno di riscatto cerca di prendere contatto con i suoi ex compagni di scuola. Loro sono indifferenti ai suoi tentativi di riallacciare i rapporti ma una sera riesce a partecipare ad una cena insieme a loro. La serata si trasforma in una goliardata con un finale volgare che si svolge in un postribolo. Lì il protagonista conosce una prostituta, Liza, con la quale instaura un dialogo promettendole aiuto, ma quando lei lo va a trovare a casa lui la tratta male, le fa violenza, le lascia del denaro che la umilia ancora di più e la fa fuggire da lui.

Egli è all’apice del suo disprezzo per la vita e nella piena contraddizione della sua libera volontà di sprofondare in atti reietti che lo spingono ancora di più nel suo sottosuolo di menzogna e falsità. Il fatto di aver ferito una persona più debole e reietta di lui lo spinge al massimo della sua malignità.

Analisi

Dostoevskij scrisse questo libro all’età di 43 anni, quando oramai era matura la sua decisione di scrivere dell’animo umano e quindi di raccontare il modo in cui le circostanze esterne e i moti interni dei suoi personaggi incidevano e influivano sui loro comportamenti. Dostoevskij si allontana dal romanzo ottocentesco, perché non narra solo gli umori e gli eventi dei personaggi, ma va oltre mettendo a confronto fra loro e con la realtà che gli circonda, le idee che perseguitano i suoi personaggi e che loro stessi vivono e rivivono con dolorosa ossessione.

In sintesi getta uno sguardo profondo e originale nell’animo umano e ne tira fuori la complessità psicologica che tanta attenzione ha riscosso in Freud e in tutti coloro che, influenzati da Dostoevskij, hanno cercato di rappresentare l’interiorità dell’uomo. Il percorso dell’autore non fu lineare né senza traumi. Prima di questo scritto il suo lavoro non aveva raggiunto una tale vetta narrativa. E’ da questo romanzo che si apre la strada ad altri romanzi ancora più importanti che lo consacreranno a gigante della letteratura russa.

Quindici anni prima di scrivere le Memorie del sottosuolo fu condannato a morte per aver fatto parte di un gruppo di intellettuali che difendevano le idee di Fourier. Quest’ultimo, nei suoi libri, aveva immaginato una riorganizzazione razionale della società. La pena gli venne commutata proprio davanti al patibolo. Gli anni successivi passati in carcere gli permisero di approfondire la sua esperienza di osservatore dei cambiamenti psicologici delle persone e di affrontare quel ripiegamento in se stesso, che altri personaggi dei suoi romanzi affronteranno, come anche il protagonista delle Memorie del sottoruolo. Uscito di prigione, Dostoevskij ritorna al suo lavoro e al contatto con i suoi lettori per compiere quella trasformazione che era stata in un bozzolo durante il durissimo periodo carcerario e che adesso poteva nascere con una nuova forza espressiva.

Ciò che importa di questo romanzo è la sua potenza suggestiva, come scrive giustamente Leone Ginzburg, che sottolinea come il protagonista delle Memorie del sottosuolo combatta una propria personale battaglia contro una società avida, abitudinaria e mediocre, che utilizza le nuove mode culturali, quali il positivismo e la scienza sociologica, per imbrigliare tutti in una mediocrità ancora più grigia. Il protagonista non è ricco, né dotato di un’intelligenza creativa che gli permetta di difendersi dai continui attacchi di coloro che lo vorrebbero uguale a tutti. Tuttavia la sua tragica battaglia non lo porta ad uscire da quel mondo ma a rintanarsi nella sua tana come una talpa braccata e ferita. Sprofonda nel fango il protagonista di queste memorie e il suo piacere nell’autodistruggersi e nel fare del male agli altri raggiunge un apice di godimento fine a se stesso. Nulla potrebbe salvarlo se non la fede che nel buio della sua tana, a sprazzi, appare come un’esigenza non palesata, come un desiderio non razionalizzato di trovare una panacea contro tutti i suoi mali.

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