letteratura americana Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 11 Nov 2024 14:52:08 +0000 it-IT hourly 1 Pasto Nudo, romanzo di William S. Burroughs (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/pasto-nudo/ https://cultura.biografieonline.it/pasto-nudo/#comments Mon, 11 Nov 2024 14:51:51 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19233 Un capolavoro assoluto realizzato dallo scrittore e saggista statunitense William S. Burroughs è “Pasto Nudo“. Il romanzo fu pubblicato nel 1959 a Parigi dalla Olympia Press. In seguito ne seguì un’altra edizione statunitense pubblicata da Grove Press, nel 1962. In ultimo, nel 2002, grazie al prezioso contributo degli scrittori James Grauerholz e Barry Miles, il testo “Pasto Nudo” venne risistemato. Vennero aggiunti brani che fino allora risultavano mancanti.

Pasto Nudo - libro - riassunto
Pasto Nudo (Naked Lunch). Prima edizione: 1959; prima edizione italiana: 1964.

Appunti dall’inferno

Inizialmente, il libro di Burroughs fu oggetto di un importante processo per oscenità e di innumerevoli censure. Dapprima, venne riconosciuto solo come un ritratto dall’inferno. Poi fortunatamente gli editori vinsero la causa a Boston e il romanzo, nel 1962, venne pubblicato anche negli USA.

Pasto Nudo viene definito una raccolta di appunti dall’inferno, che rimarrà impresso nelle nostri menti. Lo scrittore si sofferma sul tema della “Malattia”, quello della tossicodipendenza, che non lascia inizialmente scampo al protagonista del romanzo. Il protagonista è il suo Doppio Lee, che vive in un clima di sconforto, di indifferenza e di solitudine.

Il romanzo è autobiografico perché anche lo stesso autore fu afflitto da questo problema per ben quindici lunghi anni. Al termine di questo “inferno”, riordinò i bozzetti definiti da lui stesso “deliranti”. Infine li pubblicò in un romanzo dal senso compiuto.

William Burroughs
William Burroughs

Nel libro, Burroughs dispone i capitoli in maniera disordinata.

Segue solamente la libera rappresentazione dei pensieri di una persona, così come compaiono nella mente (ovvero il flusso di coscienza).

Adotta molto spesso una brusca interruzione dei passaggi.

Il libro non è certo caratterizzato da forme di sentimentalismo.

E l’humor americano usato dalla scrittore è spesso molto duro e pungente.

Il titolo

Il titolo del romanzo, “Pasto Nudo”, gli fu suggerito dal suo amico scrittore e poeta statunitense Jack Kerouac, considerato uno dei maggiori e più importanti scrittori statunitensi del XX secolo. Con il titolo “Pasto Nudo”, si vuole indicare l’istante, raggelato, in cui si vede quello che c’è sulla punta della forchetta.

Sento sul collo il fiato caldo della Legge, li sento che fanno le loro mosse, piazzano pupe diaboliche come informatori e canticchiano davanti al cucchiaino e al contagocce che butto via alla fermata di Washington Square, salto un cancelletto girevole, scendo a precipizio due rampe di scale di ferro, prendo la metropolitana in direzione uptown… (INCIPIT)

Riassunto di “Pasto Nudo”

Prima parte

Il libro narra delle vicende e della vita di un tossicodipendente che vive la sua vita tra il bisogno di dipendenza dalla droga e il continuo sfuggire da poliziotti e spacciatori. Nella prima parte del romanzo, viene descritto il mondo sommerso di Lee, il Doppio dello scrittore. Egli trascorre le sue giornate in preda ai sintomi di astinenza dall’eroina e il desiderio di fuga tra USA, Messico e l’Interzona, ovvero Tangeri. Vengono così narrate le sue deliranti esperienze visionarie.

Lo scrittore, nel libro, ci offre un ritratto diverso della società americana di fine anni Cinquanta, fatta di casa e famiglia e buoni propositi e ci presenta, in questo caso, uno spaccato dell’America all’acido fenico e assoggettata dalla volontà dello Stato.

In questo particolare contesto, anche gli altri protagonisti del libro si inseriscono in un clima diverso rispetto a quello della classica America anni Cinquanta. Risultano tutti soppressi, emarginati e inquadrati in una cospirazione di più ampio respiro. Tale cospirazione coinvolge in modo significativo tutti gli ambienti della politica, della medicina, arrivando perfino al terrorismo internazionale.

Seconda parte

Nella seconda parte del libro, invece, l’autore si sofferma sulla figura chiave del Dottor Benwey. Egli è a capo del Centro di Ricondizionamento nella Repubblica della Libertà, luogo caratterizzato da persone deviate come tossicodipendenti e criminali. L’uomo viene descritto come un personaggio manipolatore e coordinatore di sistemi, di simboli. E’ uno scienziato esperto di tutti gli aspetti dell’interrogatorio, del lavaggio del cervello e del controllo.

Lo scienziato, infatti, utilizza le proprie competenze per la creazione di sistemi di controllo della personalità più efficaci ma che, alla fine, non riescono a risolvere i reali problemi dei protagonisti.

Anche Tangeri, la città in sui si svolgono gli altri avvenimenti, è condizionata da una sorta di controllori che manipolano il muoversi dei loro bisogni fisici per accrescere solamente il proprio potere. Il messaggio che passa è che l’umanità è in parte succube di tale situazione. La colpa è attribuibile in parte ad una società sbagliata.

Temi trattati

Tra i temi fondamentali descritti da Burroughs troviamo, oltre quello della tossicodipendenza, quello relativo al controllo delle menti che lo Stato compie di sovente sugli individui e quello relativo all’uso della telepatia come unico mezzo e salvezza per sfuggire e superare questa particolare situazione.

Commento all’opera

Il libro, con il tempo, ottenne un notevole successo tanto che furono numerose le traduzioni del romanzo. Fu perfino realizzato un film omonimo dal titolo: “Il Pasto Nudo”, nel 1991. A realizzarlo fu il regista e produttore cinematografico David Cronenberg con la straordinaria partecipazione di Julian Sands, Peter Weller, Ian Holm, Judy Davis. Sontuoso.

Non dimentichiamo inoltre che il fumettista italiano Gianluca Lerici ha realizzato l’adattamento a fumetti ispirandosi al libro “Pasto nudo” di William S. Burroughs per la Shake Edizioni.

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Il vecchio e il mare, di Ernest Hemingway: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-vecchio-e-il-mare/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-vecchio-e-il-mare/#respond Wed, 21 Aug 2024 09:18:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10639 Una delle opere più conosciute e di successo di Ernest Hemingway è il romanzo intitolato Il vecchio e il mare (titolo originale The Old Man and The Sea), pubblicato nel 1952 per la prima volta sulla rivista Life. L’autore, grazie al libro, diviene famoso e riceve il premio Pulitzer nel 1953, mentre l’anno successivo ottiene il premio Nobel per la Letteratura.

Il vecchio e il mare (Ernest Hemingway, 1952)
Il vecchio e il mare: una copertina italiana del romanzo e una copertina della rivista Life del 1952 – Il titolo originale è: The Old Man And The Sea

Si tratta di un romanzo molto intenso, nel quale lo scrittore coniuga tutti gli elementi necessari che possono incuriosire il lettore, tra cui maledizione e magia, solitudine, paura dell’abbandono, amore per la vita e per l’arte della pesca. Una favola da non perdere, per tutti gli amanti della lettura e dei romanzi.

Prefazione

“Il vecchio e il mare” è ambientato nell’isola di Cuba e nell’Oceano Atlantico, zona in cui il protagonista andava abitualmente a pescare. Il lettore si identifica nelle vicissitudini del personaggio principale, il vecchio Santiago, che con molta difficoltà cerca di portare a termine la sua missione.

Santiago è un personaggio che suscita molta tenerezza e, leggendo il romanzo, la tentazione del lettore è quella di volerlo aiutare nel raggiungere a forza il suo intento. Per fortuna, il vecchio Santiago è affiancato da un ragazzo che lo aiuta, Manolin.

Il romanzo di Ernest Hemingway ruota attorno a questi due personaggi.

Il lettore sarà incuriosito dallo loro perfetta sintonia e simbiosi. Tutti e due hanno bisogno l’uno dell’altro ed inoltre la loro cura e la loro dedizione è davvero totale.

Santiago è costantemente identificato con il mare attraverso, per esempio, i suoi occhi blu che ne riflettono la tranquillità e la potenza. Il vecchio si riferisce al mare come ad una donna, la parte complementare alla sua mascolinità di vecchio pescatore.

Incipit del libro

Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un’altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all’albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.

Riassunto, trama e breve analisi

La storia de “Il vecchio e il mare” sviluppa sulla costa atlantica dell’isola di Cuba in un piccolo villaggio. Il protagonista è Santiago, un anziano pescatore sfortunato, che non riesce a catturare un pesce da ottantaquattro giorni.

Questo periodo così lungo di inattività porta la gente del villaggio a credere che lui sia preda di una maledizione.

Deriso dagli altri pescatori, senza famiglia e con problemi finanziari, Santiago trova un po’ di conforto solo grazie a due figure, un giovane pescatore, Manolin, un tempo suo aiutante, che andava con lui per imparare il mestiere del pescatore ma che poi ciò gli venne impedito dai suoi genitori, visto che credevano all’assurda storia della maledizione.

Questo però non frena il giovane ad aiutare Santiago nelle sue mansioni e a procuragli del cibo per sopravvivere, spinto dall’ammirazione e dalla riconoscenza.

L’altra figura di riferimento è Joe DiMaggio, una star del baseball americano, per la quale Santiago nutre una stima infinita e da cui riesce a prendere sempre il coraggio per andare avanti.

Una mattina come tante altre, il vecchio pescatore parte per la pesca, con le esche preparate da Manolin ed una piccola scorta d’acqua; una volta giunto al largo, inizia la sua attesa di pesca.

La lotta con il marlin

Ben presto alla sua esca abbocca un grosso marlin, pesce di grosse dimensioni, ma vista la grossa stazza del pesce e l’età avanzata di Santiago, non riesce a domarlo e viene così trasportato al largo nell’Oceano.

Inizia tra i due una lunga lotta per la sopravvivenza, basata però sulla lealtà e sul rispetto. Il vecchio, infatti, ammira il pesce per il suo coraggio e la determinazione nel voler liberarsi da quella lenza che lo tiene prigioniero, per vincere questa cruenta lotta e riprendere la libertà.

Il tempo passa inesorabile e la resistenza dei due comincia sempre più a venir meno, fino a quando un ultimo tentativo disperato del pesce di liberarsi non va a buon fine e lo porta alla morte.

Santiago, esausto ma ancora lucido dove ora ritornare alla baia del villaggio, ormai molto distante. Il ritorno, però, è pieno di insidie. Viene attaccato diverse volte dai pescecani, attratti dalla scia di sangue lasciata dal marlin.

Ogni attacco dei pescecani alla sua preda fa sì che man mano venga dilaniata ed il vecchio, dopo averla difesa con tutte le astuzie di pescatore, ormai privo di forze decide di lasciarla inerme in acqua in preda degli squali, continuando a dirigersi verso casa.

Foto di Ernest Hemingway
Una foto di Ernest Hemingway

Finale

I pescecani, alla fine, divorano il suo marlin e ne lasciano solo la carcassa, lasciandogli così solo il simbolo della vittoria e della maledizione sconfitta.

Il giorno seguente la baia era animata da tutte le persone del villaggio che circondavano la barca, che presentava i segni della lotta con gli squali, con accanto una carcassa di un pesce dalle dimensioni enormi.

In una capanna poco distante, il povero pescatore si riposa dalle fatiche dell’impresa ed accanto a lui Manolin lo veglia; in quel momento, il giovane decide di disubbidire ai suoi genitori e sceglie di rincominciare nuovamente e finalmente ad andar per mare a pescare con il vecchio Santiago.

Dopo questa esperienza, il vecchio pescatore stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura ed in particolar modo trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la vera giustificazione di tutta la sua vita.

La frase finale del libro:

Dormiva ancora bocconi e il ragazzo gli sedeva accanto e lo guardava. Il vecchio sognava i leoni.

Riassunti di libri dello stesso autore:

    1. Per chi suona la campana
    2. Addio alle armi

 

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Tropico del Cancro, romanzo di Henry Miller: riassunto https://cultura.biografieonline.it/tropico-del-cancro-riassunto-libro/ https://cultura.biografieonline.it/tropico-del-cancro-riassunto-libro/#respond Tue, 24 Oct 2023 12:11:58 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17883 Uno dei maggiori romanzi dello scrittore americano Henry Miller, pubblicato per la prima volta nel 1934 dalla Obelisk Press a Parigi, è “Tropico del Cancro“. Si tratta di un libro a carattere autobiografico, raccontato in prima persona da Miller, che si rivolge direttamente al lettore ribadendo senza mezzi termini che il testo che ha redatto non è un libro ma uno “scaracchio in faccia all’arte“.

Tropico del cancro - libro
Tropico del cancro, copertina del libro (Feltrinelli) • Scritto nel 1934, fu pubblicato in Italia nel 1962

Tropico del Cancro: ambientazione e temi trattati

Le vicende si svolgono in Francia, in particolare a Parigi, nel periodo dei primi decenni del XX secolo, subito dopo la Belle Époque.

Parigi viene descritta in modo minuzioso dallo scrittore, che ne sottolinea sia i lati positivi che quelli negativi, indicando la città come un luogo pieno di “mollezze da intellettuali“. Ma la città vive anche dei suoi risvolti positivi: appare aperta al mondo del lavoro e ad un confronto politico costruttivo al suo interno.

Il protagonista del romanzo è uno scrittore americano in volontario esilio in Francia, che trascorre le sue giornate in questo clima surreale e altalenante della Ville Lumière, vivendo nel mondo esclusivo degli artisti e della nobil classe.

Lo scrittore, nei vari capitoli, narra le vicende del protagonista Henry, facendo riferimento all’ambiente e ai suoi amici, agli aspiranti artisti, ai colleghi ed ai posti di lavoro che il protagonista frequenta, ai quartieri poveri della Parigi degli anni Trenta, fino ad arrivare a narrare degli incontri amorosi dello stesso Henry con diverse donne conosciute ovunque.

Riassunto

Tropico del Cancro” si apre narrando le vicende di uno scrittore americano che vive a Villa Borghese, a Roma, presso il suo amico Boris. Il personaggio vive un’esperienza simile a quella vissuta da Mattia Pascal, con la sola differenza che lui ha buttato via la maschera, già da tempo.

La sua residenza, italiana da lì a poco, si trasferisce a Parigi, dove il protagonista viene ospitato da una serie di conoscenti che lo aiutano, a turno, a offrigli un riparo e una casa. Henry non ha nemmeno un lavoro stabile, come non stabili sono le sue relazioni amorose sempre da una toccata e fuga. Vive la sua vita in un continuo stato di provvisorietà.

Viene definito, dallo stesso autore, povero in canna ma libero e felice di muoversi come crede. È un protagonista che non si scoraggia mai, inventandosi nuovi lavori, da correttore di bozze, a insegnante di lezioni d’inglese, a modello per pittori, fino a trovare a Digione un posto come insegnante, che manterrà solo per un breve periodo di tempo.

La sua precarietà la vive a pieno anche nella sfera amorosa: si diverte a cambiare compagne con le quali intrattiene relazioni a sfondo puramente sessuale. Si tratta di incontri occasionali di una notte o poco più lunghi.

Solo poche donne lasciano il segno nella sua vita, come la bella Tania, la futura moglie Mona, Germanie e una prostituta incontrata casualmente in un tardo pomeriggio parigino. Si tratta di donne conosciute in un caffè, donne che ha lasciato in America, donne che ha semplicemente osservato e ammirato. Secondo l’autore Henry Miller, non è il tempo che determina l’incisività di una relazione, ma l’intensità del rapporto sessuale; il tempo è solo il vero cancro, la vera malattia, poiché non tutti ricordano che la vita è mortale.

Attorno al protagonista ruotano sempre una serie di personaggi perdenti e al limite del sociale: gente sgangherata, poetastri e scrittori da quattro soldi che rendono più evidente e sottolineano la goliardia di quel periodo storico parigino. A questo punto, la vera protagonista indiscussa del romanzo sembra essere la città di Parigi.

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L’autore e il protagonista

Il protagonista ci narra della sua vita in città, raccontandoci e spiegandoci i suoi pensieri mentre si dedica alle sue continue camminate, passando da un quartiere all’altro della città, da un caffè a una brasserie, da un parco ad una piazza, da strade affollate a strade viste come spenti e grigi scenari.

Henry, affascinato dalla splendida Parigi, ne descrive le sue bellezze come gli Champs-Elysées, l’Arc de Triomphe, la Tour Eiffel, soffermandosi di continuo sulla descrizione dei colori lucenti della città turistica ma anche sui colori cupi degli angoli oscuri dove vive la povertà.

Miller si sofferma inoltre sull’analisi del comportamento aggressivo e volgare della società umana che non risparmia niente e nessuno, soprattutto in quel periodo dove si iniziava ad annusare il pungente profumo dell’arrivo della Guerra.

Henry Miller
Una foto di Henry Miller

Incipit

Abito a villa Borghese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli, e siamo morti.
Ieri sera Boris si è accorto di avere i pidocchi. Gli ho dovuto radere le ascelle, ma il prurito non ha smesso. Come si fa a prendere i pidocchi in un posto bello come questo? Ma non pensiamoci. Non ci saremmo mai conosciuti così intimamente, Boris ed io, se non fosse stato per i pidocchi.
Boris mi ha fornito poco fa un compendio di come la vede. È un profeta del tempo. Farà brutto ancora, dice. Ci saranno ancora calamità, ancora morte, disperazione. Non c’è il minimo indizio di cambiamento. Il cancro del tempo ci divora. I nostri eroi si sono uccisi, o s’uccidono. Protagonista, dunque, non è il Tempo…

(Incipit del libro)

Commento all’opera

Il romanzo “Tropico del Cancro” ottenne un notevole successo di critica, venendo considerato un importante capolavoro della letteratura del Ventesimo secolo. Nonostante la descrizione spesso dettagliata delle scene a sfondo sessuale, il capolavoro di Henry Miller venne elogiato in particolar modo per la sua prosa molto spesso elaborata. Il romanzo fu pubblicato negli Stati Uniti per la prima volta solo nel 1961 dalla Grove Press.

Inizialmente, si aprì addirittura un processo ai danni dello scrittore per oscenità, ma fu questa l’occasione palese per rivedere e modificare le leggi americane relative alla pornografia negli anni Sessanta. L’opera venne tradotta in versione italiana da Feltrinelli, nel 1962, grazie alla preziosa collaborazione di Luciano Bianciardi che tradusse il testo, ma venne lanciata nel mercato italiano solo a partire dal 1967.

Tropico del Cancro al cinema

Nel 1970, uscì perfino il film omonimo dal titolo “Tropico del Cancro” per la regia di Joseph Strick che raccontava le diverse avventure di Henry (R. Torn), scrittore americano in volontario esilio attraverso i bordelli e i bassifondi della Parigi degli anni Trenta.

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Il vagabondo delle stelle, libro di Jack London (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/il-vagabondo-delle-stelle/ https://cultura.biografieonline.it/il-vagabondo-delle-stelle/#respond Tue, 18 Jul 2023 06:08:08 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20750 Uno dei romanzi di successo dello scrittore Jack London è “Il vagabondo delle stelle” (titolo originale: The Star Rover) pubblicato nel 1915. Nella realizzazione del romanzo, l’autore si sofferma nel descrivere tematiche forti che fino a quel momento aveva tralasciato, come quelle delle cattive condizioni di vita dell’ambientazione carceraria in California. Di seguito il riassunto del libro e una breve analisi dei temi trattati.

Il vagabondo delle stelle - libro - Jack London - riassunto
Il vagabondo delle stelle (titolo originale: The Star Rover) • Jack London, 1915. Nella foto: una copertina del libro che raffigura un quadro di Van Gogh: La ronda dei carcerati.

Temi trattati nel romanzo

L’autore prende spunto dalle notizie di cronaca locale pubblicate sui giornali, dall’incontro con alcuni ex detenuti, suoi conoscenti, ma anche dalla vicenda giudiziaria che aveva coinvolto in quel periodo Jake Oppenheimer ed Ed Morrell. London descrive la situazione di sofferenza e di degrado che si vive all’interno delle carceri californiane. L’autore Jack London, nella stesura del suo romanzo “Il vagabondo delle stelle”, è influenzato dalla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin e da quella della volontà di potenza di Friedrich Nietzsche.

Lo scrittore prende in considerazione alcuni fattori come l’adattamento all’ambiente, la lotta per la sopravvivenza, la continua pulsione infinita di rinnovamento e la situazione di isolamento in cui si trova il protagonista della vicenda. Prende come spunto proprio il credo del naturalista Charles Darwin e del filosofo Nietzsche.

Assai spesso, nella mia vita, ho provato la strana impressione che il mio essere si sdoppiasse, che altri esseri vivessero o avessero vissuto in lui, in altri tempi o in altri luoghi.” (INCIPIT del romanzo)

Il vagabondo delle stelle: riassunto del romanzo

Il libro narra la storia di Darrel Standing (stimato professore universitario) che è detenuto nel carcere di San Quentin (a nord di San Francisco) per aver commesso un omicidio nei riguardi del professor Haskel. Durante questo frangente di tempo trascorso in carcere, il professore descrive la sua vita carceraria e le sue ultime memorie. Ad un certo punto scopre che da lì a poco sarà condannato a morte per un’aggressione avvenuta ai danni del secondino Thurston e non per l’omicidio del professore. L’uomo descrive in modo minuzioso i suoi ultimi istanti di vita, costretto all’isolamento totale e alle terribili condizioni carcerarie.

Il professore è stato sempre considerato un personaggio temuto da tutti ed è fortemente odiato dal direttore del carcere Atherton. La situazione degenera quando il direttore del carcere viene a conoscenza di una presunta “dinamite” nascosta all’interno del carcere. In realtà essa non è mai stata installata, ma usata solo come scusa da un infido galeotto di nome Cecil Winwood per scagionarsi. Il direttore si convince, erroneamente, che tale atto sia opera di Darrel Standing. In realtà, si tratta solo di un terribile malinteso. Purtroppo Standing subisce anni di torture e di camicia di forza poiché il direttore pensa che sia lui l’unico responsabile dell’installazione della dinamite all’interno del carcere.

In seguito, l’uomo è costretto a vivere in una cella di isolamento ma riesce ad allacciare dei rapporti virtuali di amicizia con altri due detenuti che si chiamano Ed Morrell e Jake Oppenheimer, comunicando con loro solo attraverso un codice segreto.

Il vagabondo delle stelle - Jack London - The Star Rover - 1915

Le torture e la metempsicosi

I capitoli più commoventi sono quelli in cui Standing ci narra delle sue torture, delle vicende che giornalmente accadono in carcere e della sua lunga catena di reincarnazioni in epoche a lui sconosciute. L’autore si sofferma su un concetto chiave a lui caro. Quello della dottrina della metempsicosi (la credenza che dopo la morte l’anima trasmigri da un corpo all’altro).

L’uomo inizia così il suo viaggio immaginario fuori dalle mura del carcere. Esce dal suo corpo e tenta di chiarire a tutti noi lettori quale sia in realtà il mistero della vita. Lascia però dei punti interrogativi.

Standing compie un viaggio immaginario e si reincarna. Prima assume le sembianze di un gentiluomo francese, il conte Guillaume De Sainte-Maure, poi di un bambino di nome Jesse Fancher, poi quelle di un sacerdote del Nilo dell’era proto-cristiana. In seguito, vive nei panni di un inglese Adam Strang, di uno schiavo dal nome Ragnar Lodbrog e, infine, di un naufrago chiamato Daniel Foss che si trova a vivere in condizioni proibitive nel deserto. L’autore è bravissimo ad adottare diversi registri narrativi usando un mix tra realtà e fantasia.

Finale

In ultimo, il personaggio descrive gli attimi prima in cui verrà impiccato. Per Darrel Standing è ingiusto essere condannato solamente per una banale aggressione. L’uomo ci racconta dell’assurdità della pena di morte . Ma anche del disagio avvertito dai suoi esecutori durante questo momento. Standing si avvia verso la fine della sua vita con serenità e rassegnazione. Negli ultimi momenti pensa in chissà quale personaggio si reincarnerà nella sua prossima vita.

Jack London
Jack London

Commento all’opera

“Il vagabondo delle stelle” è un libro ricco di emozioni e di forti sensazioni. Esso ci fa riflettere su importanti tematiche sociali: sul tema della vita, della morte e della reincarnazione.

Il libro “The Star Rover” ottenne un grande successo sia in termini di pubblico che di critica.

Vennero realizzate diverse edizioni del romanzo, tradotte in lingue diverse. “Il vagabondo delle stelle” è comunque considerato l’ultimo grande romanzo pubblicato in vita dello stesso autore Jack London.

Con quest’opera London è stato capace di regalarci una trama intrigante caratterizzata dal giusto mix di realtà e finzione.

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Addio alle armi: riassunto e analisi del romanzo di Hemingway https://cultura.biografieonline.it/addio-alle-armi-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/addio-alle-armi-riassunto/#comments Mon, 26 Jun 2023 09:42:49 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11021 Importante romanzo di Ernest Hemingway, “Addio alle armi” fu pubblicato nel 1929. L’autore si ispirò direttamente alle sue esperienze e memorie personali. Egli infatti era conducente di ambulanze per la Croce Rossa Americana nel corso della Prima Guerra Mondiale. Durante questa difficile esperienza di vita, si invaghì di un’infermiera connazionale di nome Agnes von Kurowski, con la quale visse una tormentata storia d’amore.

Erbest Hemingway: Addio alle armi (1929)
Addio alle armi: una copertina del romanzo di Hemingway (1929) e la locandina dell’omonimo film (1957)

Addio alle armi: la storia del libro

Il romanzo Addio alle armi in Italia non venne pubblicato fino al 1948 perché i gerarchi fascisti lo ritenevano disonorevole per l’Italia: si narra infatti la disfatta italiana a Caporetto (24 ottobre 1917, in cui le forze italiane vengono duramente sconfitte dall’Impero austro-ungarico). Il romanzo inoltre insiste soprattutto contro il militarismo e per questo fu censurato dal regime di Mussolini. In segreto però Addio alle armi venne tradotto da Fernanda Pivano, che finì anche in carcere, e fu poi pubblicato a seguito della caduta fascista ottenendo grandissimo successo.

Tra le esperienze di Hemingway che lo portarono a scrivere “Addio alle armi” è da ricordare la sia la sua partecipazione come autista della Croce Rossa durante la “Battaglia del Solstizio“, in cui, ferito, portò in salvo altri militari colpiti, sia il suo successivo ricovero in un ospedale di Milano.

Riassunto e trama

Il romanzo “Addio alle armi” racconta della storia di un giovane ragazzo, Frederick Henry, figlio di un diplomatico americano che si arruola volontario sul fronte italiano della guerra del ’13-18. Frederick parte e diventa conducente di ambulanze: il suo lavoro consisteva nel portare i feriti dal fronte fino al campo base dove venivano curati.

Egli non combatteva ma sentiva un forte spirito patriottico e di libertà. Quando però entra a contatto con la dura realtà della guerra capisce che purtroppo non è come se la aspettava.

Ma mentre vive queste disgrazie conosce una ragazza svizzera che fa l’infermiera, Catherine Barkley. Tra i due nasce prima una tenera amicizia e poi una storia passionale. Intanto la guerra dura per altri due anni e Frederick entra in contatto con molti soldati italiani, scoprendoli contrari a questo terribile massacro. Si trattò infatti di una guerra di logoramento molto dura, con morti da entrambi le parti.

Arriva la notte del 24 ottobre, giorno della disfatta di Caporetto, e il protagonista si ritrova tra alcuni soldati in ritirata, costretto a scappare. Incontra la Battle Police e per sfuggire ai poliziotti si getta in un fiume salvandosi miracolosamente. Corre alla ricerca di Catherine e i due abbandonano l’Italia perché lui  risulta ricercato.

Il tragico finale

Quando finalmente riescono ad arrivare in Svizzera, la donna partorisce il loro figlio nato morto e muore lei stessa. Invece di un lieto fine, il ragazzo si trova costretto ad affrontare l’immensa solitudine della sua condizione.

Foto di Ernest Hemingway
Ernest Hemingway

Breve analisi e commento

Il grande scrittore Hemingway aveva sempre sognato di scrivere un romanzo sulla sua esperienza di guerra e d’amore che visse nel 1918. Realizzò questo suo scopo con questo amaro romanzo; il giovane Frederick si imbatte nella dura realtà quando capisce che la guerra non è un’ideale ma che provoca solo morte e distruzione.

Il romanzo, come scritto dalla Pivano, nel suo titolo originario in inglese (A Farewell to Arms) può avere due interpretazioni: sia addio alle armi ma anche addio alle braccia (in inglese arms significa sia “braccia” che “armi”), da intendersi come le braccia della donna che il protagonista amava.

Hemingway utilizza la tecnica della narrazione per segmenti: il lettore si trova così coinvolto a pieno nelle vicende del protagonista e in tutto quello che accade nel romanzo.

Spesso definito come un banale romanzo d’amore e d’armi, in realtà rappresenta a pieno il sentimento di critica contro ogni forma di violenza e soprattutto uno sguardo consapevole sull’esistenza della morte e della sofferenza. L’uomo risulta così impotente difronte alle difficoltà della vita.

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La profezia di Celestino (romanzo di James Redfield): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-profezia-di-celestino/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-profezia-di-celestino/#respond Thu, 22 Jun 2023 15:16:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14728 Uno dei romanzi più rappresentativi dello scrittore James Redfield è “La profezia di Celestino”. Il libro è incentrato su varie idee psicologiche e spirituali spesso considerate come le principali tematiche della nascita della New Age.

La profezia di Celestino - riassunto

Riassunto e analisi

Il libro narra le vicende di uno psicologo americano e delle sue avventure alla ricerca di un antico manoscritto, contenente nove chiavi per chiarire l’esistenza umana, che viene ritrovato e diviene oggetto di studi e di ricerche. Il protagonista si lascia coinvolgere appieno nella ricerca del manoscritto, spinto dalla curiosità del racconto di un’amica; decide di partire per il Perù alla ricerca dell’antico testo che contiene le risposte alle domande più importanti che attanagliano la vita dell’uomo.

Una volta ritrovato il reperto, iniziano le difficoltà per il protagonista. L’antico documento viene conteso da scienziati “aperti” e “progressisti”, ricercatori spirituali “alternativi”, sacerdoti cattolici liberali, dalla Chiesa e dal Governo peruviano; in particolare quest’ultimo, essendo impaurito dall’impatto che le rivelazioni contenute nel libro potrebbero avere sull’intera popolazione, si pone come ostacolo a tutti coloro che vogliono divulgarne il contenuto e cerca di distruggere tutte le prove.

Redfield, nel romanzo, distingue quindi i “buoni” dai “cattivi”, evidenziando che questi ultimi prendono gli ordini dalla parte “retriva” della gerarchia cattolica peruviana guidata dal cardinale Sebastián. Il percorso del protagonista non sarà affatto facile: numerosi saranno gli incontri con personaggi piuttosto ambigui e numerose saranno le prove da affrontare. La ricerca comincia sulle Ande e continua tra le rovine nascoste nella profondità della foresta pluviale amazzonica.

Seconda parte

Dopo lunghe estenuanti ricerche vagando per la vastità del territorio peruviano, il protagonista riesce a riunire tutte le parti componenti l’antico manoscritto e il suo contenuto, rilevante le risposte alle domande del mondo. Inizia così la divulgazione di questo “magico” contenuto, ma la sua informazione viene bruscamente interrotta dall’intervento duro e tenace della chiesa peruviana e del governo che insabbia e vieta la divulgazione di tutto ciò che il manoscritto contiene.

Dopo la pubblicazione di questo libro, l’autore James Redfield diventa uno dei punti di riferimento, quasi un “guru”, per la nascita del movimento New Age che di lì a poco invaderà l’opinione pubblica degli Stati Uniti e del mondo occidentale.

Da questo punto in poi, l’autore cerca di ampliare la conoscenza delle “illuminazioni” e cerca di trovare la decima illuminazione, oggetto di un successivo romanzo del 1996, mentre per l’undicesima illuminazione, Redfield realizza un terzo romanzo, che lo porta nella mitica terra segreta tibetana di Shambhala. “La profezia di Celestino” svela le chiavi per cui l’uomo potrà avere una nuova visione della vita e di come sia possibile salvare il mondo, le sue creature, la sua bellezza.

James Redfield
Una foto di James Redfield, autore del romanzo “La Profezia di Celestino”

Le illuminazioni

  1. La prima riguarda le presunte “coincidenze” che accadono nella vita di tutti i giorni, facendo notare che esiste una nuova realtà nascosta rispetto al mondo fisico.
  2. La seconda illuminazione invece si focalizza sul sorgere di una nuova visione del mondo ed un nuovo passo importante per lo sviluppo umano.
  3. La terza invece si focalizza su una nuova tecnica per “cercare di vedere” l’energia che ogni uomo emana.
  4. La quarta illuminazione ci mostra come l’umanità, normalmente, fa un cattivo uso dell’energia che spesso è causa di conflitti e scontri tra gli esseri umani.
  5. La quinta ci insegna che possiamo imparare ad attingere energia da una fonte comune.
  6. La sesta illuminazione ci porta a riflettere e comprendere il nostro passato attraverso i vari tipi di relazioni interpersonali avute nella nostra esistenza con diversi tipi di persone spesso da noi considerate negative.
  7. La settima illuminazione ci invita ad usare il potere dei nostri pensieri, sogni e coincidenze cercando di usarlo nella nostra vita di tutti i giorni.
  8. L’ottava ci insegna a interagire in modo positivo con gli altri.
  9. La nona illuminazione introduce al concetto di New Age, mostrando come l’evoluzione dell’uomo porti ad un’ulteriore crescita spirituale.
  10. In ultimo, viene enunciata anche la decima illuminazione che rappresenta senza dubbio l’ingrandimento della storia, della società e dell’ambiente in cui viviamo, frutto delle precedenti illuminazioni e ci consegna il consiglio finale di come vivere la nostra esistenza e il nostro destino appieno.

Secondo lo scrittore, le illuminazioni sono reali e possono, e devono, cambiare la nostra vita. Redfield, nel racconto, utilizza la prima persona e fa notare il risveglio spirituale e la continua ricerca della verità, che passa solo attraverso un periodo di transizione della propria vita.

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“La profezia di Celestino” al cinema e sequel

Il libro ottenne uno straordinario successo con la vendita di oltre venti milioni di copie in tutto il mondo, ed è stato tradotto in ben trentaquattro lingue.

Sono stati inoltre realizzati dei seguiti del libro tra cui “La decima Illuminazione” e “Il segreto di Shambhala”, in seguito ripubblicato con il titolo: “L’undicesima Illuminazione”; il quarto libro, “La dodicesima Illuminazione”, è stato invece realizzato nel 2011, mentre un film con l’omonimo titolo, “La Profezia di Celestino”, è stato prodotto nel 2006 del regista Armand Mastroianni, rilevando come il contenuto di questo “magico testo” sia diventato fonte per un prodotto anche per il grande schermo.

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Le avventure di Huckleberry Finn: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-huckleberry-finn/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-huckleberry-finn/#comments Wed, 25 Jan 2023 21:11:54 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6489 È il 1884 quando viene dato alle stampe uno dei romanzi più noti della letteratura americana: Le Avventure di Huckleberry Finn. Inizialmente pubblicato solo in Gran Bretagna e Canada, arriva negli Stati Uniti solo il 18 febbraio 1885.

Il romanzo trae ispirazione dalla vita personale del suo celebre autore, lo scrittore Mark Twain, che trascorre l’infanzia sulle rive del Mississipi nel piccolo paese di Hannibal.

Esso segue dopo otto anni l’uscita del suo grande successo Le Avventure di Tom Sawyer.

Secondo la più accreditata ricostruzione letteraria, Huck sarebbe una proiezione proprio di Twain. O meglio, del ragazzo che questi avrebbe voluto essere, mentre Tom Sawyer sarebbe il suo vero e proprio alter ego.

Huckleberry Finn
Huckleberry Finn – la copertina del libro

Huckleberry Finn: riassunto

Il romanzo racconta della vita avventurosa del piccolo Huck che, abbandonato da piccolo dal padre alcolizzato, finisce per vivere in una botte di zucchero. Presto, però, la libertà svanisce quando il ragazzo viene adottato da una vedova.

Huck vive con insofferenza la nuova condizione e scappa ripetutamente, ma il più saggio amico Tom riesce a convincerlo a tornare a casa.

La disponibilità di denaro, assicurata dalla vedova che ha messo il tesoro di Huck in banca, rappresenta un forte richiamo per il padre, che riesce a ottenere la custodia e finisce per rinchiudere il figlio in una capanna, picchiandolo frequentemente.

Lo spirito di iniziativa del giovane, gli permette però di trovare un modo per sfuggire alla tirannia paterna: trova, infatti, una canoa sull’argine del Mississipi e inizia una sorta di navigazione insieme allo schiavo di colore Jim.

La traversata, però, non sarà priva di pericoli e i due si imbattono in una coppia di truffatori presentatisi con gli altisonanti Duchi di Aquasparta e Re di Francia. I due imbroglioni riescono a vendere Jim alla sorella della zia di Polly di Tom e così la storia prosegue con i due ragazzi alle prese con i tentativi di liberare il povero Jim.

Finale della storia

La conclusione del romanzo, che Hemingway considera addirittura il capostipite della moderna letteratura americana, scioglie tutti i nodi.

Jim viene, infatti, liberato dalla schiavitù.

Huck ritorna ad una vita normale con l’incubo imminente della scuola.

Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer, ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s’intende.

Incipit del romanzo

 

Una breve riflessione

Il romanzo è per molti la metafora utopica di una vita libera e selvaggia a bordo di una zattera.

Su di essa non vigono le regole comuni e tutto è concesso.

Huckleberry Finn, nato come letteratura per ragazzi, è stato oggetto di molte critiche e radiato addirittura da una biblioteca pubblica del Massachussets. Nonostante quest’ultima critica, Le Avventure di Huckleberry Finn è anche un importante invito a ribellarsi alle regole ingiuste, come le schiavitù.

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Piccole donne: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-piccole-donne/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-piccole-donne/#comments Wed, 29 Jun 2022 15:46:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11692 Romanzo per eccellenza dedicato alle adolescenti, Piccole donne è uno dei libri più conosciuti in tutto il mondo. Scritto da Louisa May Alcott, fu pubblicato per la prima volta nel 1868, riscuotendo in America grandissimo successo. Si tratta sicuramente di un grande classico, sia per la morale che per la storia che viene raccontata. Il romanzo può essere considerato sia di formazione, perché segue il percorso di crescita dall’adolescenza all’età adulta di un gruppo di sorelle, sia edificante perché vuole lasciare un messaggio, un’educazione al lettore.

Piccole donne, riassunto del libro del 1868
Piccole donne: copertine del romanzo di Louisa May Alcott

Le sorelle March

Le piccole donne del titolo sono le sorelle March, protagoniste del romanzo. Quattro ragazze con caratteri molto diversi tra loro: Margharet, detta Meg, la maggiore che ha 16 anni che ama il lusso ma è costretta alla povertà e a lavorare come governante di quattro bambini. Josephine, detta Jo, 15 anni , ribelle e anticonformista, adora scrivere racconti e divorare libri, si mantiene come dama di compagnia presso una vecchia e bisbetica zia. Elizabeth, detta Beth, di 13 anni, timida così tanto da non riuscire ad andare a scuola, molto dolce e con una passione smisurata per la musica; adora infatti suonare il piano. Amy, 12 anni, artista del gruppo perché adora dipingere e disegnare .

Piccole Donne: riassunto

Il racconto si svolge durante la Guerra di Secessione americana (1861-65), che coinvolse gli Stati Uniti del Sud contro quelli del Nord per la lotta alla politica schiavista e che si risolse con l’abolizione della stessa.

Il pastore protestante March, padre delle ragazze, è costretto a partire per il fronte come cappellano e le ragazze con la loro madre devono affrontare questo difficile periodo da sole. Per di più la loro madre lavora come infermiera volontaria nell’assistenza dei soldati. La loro vita viene sconvolta alla notizia del ferimento del loro caro padre e dalla partenza della madre per assisterlo.

Le ragazze devono affrontare le difficoltà da sole ma nonostante tutto riescono a crescere bene e a diventare delle donne responsabili. Un grande aiuto proviene dalla loro zia March e soprattutto dal vicino di casa Laurie Lawrence. Il ragazzo sedicenne frequenta spesso le sorelle e insieme si divertono molto. Le ragazze trascorrono il loro tempo a cucire e leggere,  e nonostante la loro situazione economica poco florida, riescono comunque ad essere felici perché sono molto unite. Il romanzo racconta  la loro quotidianità e si conclude con il ritorno a casa del padre, ormai ristabilito, e l’innamoramento di Meg col precettore di  Laurie.

Louisa May Alcott
L’autrice Louisa May Alcott

Il seguito

La scrittrice Louisa May Alcott ha poi edito anche un seguito, intitolato Piccole donne crescono, che racconta le vicende matrimoniali delle giovani, ormai quasi adulte.

Famosissima anche la prima trasposizione cinematografica di “Piccole donne” del 1949 con Liz Taylor e Katharine Hepburn, che riscosse grande successo. Dopo 70 anni è uscita al cinema il settimo adattamento per il grande schermo: Piccole donne del 2019, della regista Greta Gerwig.

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Furore (romanzo di Steinbeck): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-furore-steinbeck/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-furore-steinbeck/#comments Mon, 25 Oct 2021 09:46:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11847 Furore, titolo originale The Grapes of Wrath, è un romanzo dello scrittore statunitense John Steinbeck. Fu pubblicato per la prima volta il 14 aprile del 1939 e divenne un best seller in America tra il 1939-1940 con 4 milioni e mezzo di copie vendute. L’autore riuscì a guadagnare con le vendite circa 75.000 dollari, considerata una somma notevole per l’epoca.

Furore - Steinbeck (riassunto)
Furore – John Steinbeck: una copertina italiana e una  foto della prima edizione originale del 1940

Steinbeck ottenne per il romanzo Furore il Premio Pulitzer nel 1940; poi nel 1962 ottenne il prestigioso Premio Nobel per la letteratura per le sue scritture realistiche ed immaginative. Egli fu anche un grande giornalista e cronista di guerra nel secondo conflitto mondiale.

La storia del romanzo e il contesto storico

Con Furore, l’autore fu duramente attaccato perché accusato di essere un romanziere di sinistra che sosteneva il New Deal di Roosevelt. Il romanzo infatti è diventato il simbolo della crisi del ’29 e della grande depressione che ne seguì. Gli Stati Uniti attraversarono un momento molto difficoltoso a causa del crollo della borsa di Wall Street, che provocò l’aumento della disoccupazione e l’innalzamento dei prezzi. Soltanto il Presidente Roosevelt con il New Deal riuscì a risollevare la situazione.

Steinbeck con il romanzo vuole inserirsi infatti in questo difficile contesto economico, raccontando le difficoltà reali che le persone incontrarono nella vita di tutti giorni nel momento di crisi profonda. Egli trovò gli spunti necessari proprio in un giornale, il «San Francisco News» che pubblicava annunci di lavoro in California. Moltissime persone si erano ritrovate senza lavoro a causa di una serie di tempeste di polvere (Dust Bowl) che avevano impoverito la terra coltivabile in Oklahoma. Le fattorie erano state abbandonate e i contadini si trasferirono in massa in California, sperando di trovare nuove opportunità.

Il titolo originale, in italiano I grappoli di odio, è tratto da un verso di Howe che si riferisce all’Apocalisse:

Mine eyes have seen the glory of the coming of the Lord:
he is trampling out the vintage where the grapes of wrat are stored.

Riassunto e trama

La trama racconta la storia della famiglia Joad, costretta ad abbandonare la propria fattoria in Oklahoma e a spostarsi verso la California. Tom Joad, dopo aver scontato 4 anni di carcere torna a casa e decide di portare via da quella condizione di povertà la propria famiglia.

Si mette così in viaggio sulla Route 66 con la mamma, la matriarca della famiglia, e Al. A questo gruppo di persone si aggiunge una giovane sposa Rosa Tea, in attesa di un bambino, e suo marito Connie, il fratello Noè, la sorellina Ruth e un predicatore di nome Casy, che resta tutto il giorno a filosofare con la testa tra le nuvole.

Una volta arrivati in California capiscono che non è il luogo che essi hanno sempre sognato: si prospetta avanti a loro una dura realtà. Tom uccide per sbaglio durante uno sciopero il poliziotto che aveva sparato a morte Casy, ed è costretto a fuggire.

Finale e commento

Rosa Tea viene abbandonata dal marito e partorisce un bambino morto. L’ultima scena del romanzo è l’immagine di lei che allatta un uomo malnutrito.

Una foto di speranza e solidarietà, inserita dall’autore per lasciare un messaggio positivo ai lettori. Il romanzo suscitò forti dibattiti all’interno della critica statunitense, che si divise in suoi sostenitori e suoi oppositori.

Dal romanzo è stato tratto un film nel 1940 che ha vinto due premi Oscar con Henry Fonda nel ruolo di Tom Joad, e che riscosse grande successo nelle sale.

Incipit del romanzo

Di seguito l’incipit di Furore:

Nella regione rossa e in parte della regione grigia dell’Oklahoma le ultime piogge erano state benigne, e non avevano lasciato profonde incisioni sulla faccia della terra, già tutta solcata di cicatrici. Gli aratri avevano cancellato le superficiali impronte dei rivoletti di scolo. Le ultime piogge avevano fatto rialzare la testa al granturco e stabilito colonie d’erbacce e d’ortiche sulle prode dei fossi, così che il grigio e il rosso cupo cominciavano a scomparire sotto una coltre verdeggiante. Agli ultimi di maggio il cielo impallidì e perdette le nuvole che aveva ospitate per così lungo tempo al principio della primavera.

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Il meraviglioso mago di Oz, riassunto del romanzo di Frank L. Baum https://cultura.biografieonline.it/mago-di-oz-libro/ https://cultura.biografieonline.it/mago-di-oz-libro/#respond Wed, 14 Nov 2018 10:29:37 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25352 Nel 1900, a Chicago, esce “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum. Il libro costituisce un vero e proprio viaggio nella fantasia statunitense di inizio Novecento. Il romanzo, destinato principalmente a ragazzi, narra l’avventura di Dorothy. Un lungo e tortuoso viaggio in mondi fantastici che la ragazzina compie in compagnia di tre personaggi meravigliosi: lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di latta e il Leone.

Dorothy - Il meraviglioso mago di Oz - Leone - Uomo di latta - libro - riassunto
Il meraviglioso mago di Oz

Il mago di Oz: trama e riassunto

All’inizio del libro Dorothy Gale è nella sua casa in Kansas insieme agli zii affidatari Em e Henry. Siamo nel 1847.

Quando era venuta a vivere qui, zia Em era una sposa giovane e graziosa. Sole e vento avevano cambiato anche lei. Le avevano tolto quel guizzo dagli occhi, lasciandoli di un grigio mesto; le avevano tolto il rosso da guance e labbra, così anche queste erano diventate grigie. Era sottile e magra, adesso, e non sorrideva mai. […] Zio Henry non rideva mai. Lavorava sodo dalla mattina alla sera e non sapeva cosa fosse la gioia. Anche lui era grigio, dalla lunga barba fino agli stivali sformati, aveva un aspetto severo e solenne e parlava di rado.

A poche pagine dall’inizio del romanzo “Il meraviglioso mago di Oz”, un ciclone porta via Dorothy all’interno della sua casa e in compagnia del fedele cagnolino Toto. La casa atterra in un luogo lontano e nello schianto uccide la Strega cattiva dell’Est. La Strega buona del Nord, intervenuta, indirizza Dorothy al cospetto del Grande e temibile mago di Oz. Dorothy intraprende il viaggio lungo la strada lastricata di mattoni gialli e alla volta della Città di Smeraldo per chiedere a Oz di ricondurla in Kansas.

Un mago, due mondi paralleli, tre streghe e quattro viaggiatori

Lungo il cammino, si aggiungeranno agli esploratori lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di latta e il Leone. Tutti e tre si scopriranno interessati al viaggio e si uniranno a Dorothy e Toto. Lo Spaventapasseri, infatti, viaggia per chiedere a Oz un cervello, il Boscaiolo di Latta un cuore e il Leone il coraggio.

Dopo diverse disavventure giungono alla Città di Smeraldo. Oz, però, prima di esaudire i desideri chiede loro di uccidere la Strega dell’Ovest. Parte così un nuovo viaggio che, sfida dopo sfida, nemico dopo nemico, vedrà Dorothy uccidere la temibile megera.

Tornati vittoriosi alla Città di Smeraldo e al cospetto di Oz, però, i quattro scoprono che questi, a differenza delle grandi aspettative, non è altro che un Grande e temibile impostore. Oz, in realtà, è un anziano capitato lì per caso che si è finto prodigioso per sopravvivere a un viaggio in mongolfiera finito male. Tuttavia, riesce a dare un cervello allo Spaventapasseri, un cuore al Boscaiolo di latta e una buona dose di coraggio al Leone. E se questi desideri li realizza con la fantasia, non può far lo stesso per ricondurre – realmente – Dorothy a casa.

Quando, in modo rocambolesco Oz esce di scena, Dorothy e i suoi compagni hanno solo una scelta: Glinda, la Strega Buona del Sud. Quando i quattro giungono al suo cospetto, non senza disavventure, tutto si risolve: i tre compagni della ragazzina vengono portati a loro “posto” e Dorothy scopre, grazie a lei, il prodigio della Scarpette d’argento, le stesse sottratte alla Strega dell’Est all’inizio di tutto.

[…] possono portarti in qualsiasi posto del mondo in soli tre passi e ogni passo avrà la durata di un battito di ciglia. Non devi far altro che battere tre volte i tacchi e comandare alle scarpe di portarti ovunque tu voglia”.

Presto fatto: Dorothy segue le indicazioni di Glinda e finalmente stretta fra le braccia della zia Em si sente felice di essere di nuovo a casa!

Decine di personaggi e oltre cento pagine di pura fantasia

L’educazione moderna prevede l’insegnamento morale; quindi il bambino di oggi, nei racconti fantastici che legge, cerca solo ed esclusivamente divertimento e svago e fa volentieri a meno de tutti quegli episodi spaventosi (ndr. delle favole storiche). A partire da questo presupposto, la storia del meraviglioso mago di Oz è stata scritta soltanto per far divertire i bambini dei nostri giorni. Aspira a essere una favola dei tempi moderni, che mantiene intatte la meraviglia e la gioia e lascia fuori l’angoscia e gli incubi.

Con questo chiaro intento l’autore Frank L. Baum crea un mondo parallelo con quattro Streghe: due buone, quella del Nord e del Sud, e due cattive, quella dell’Est e quella dell’Ovest. Ognuna di queste ha un popolo di riferimento e, intorno, numerose creature fantastiche come le Scimmie alate, legate all’incantesimo della Cuffia d’oro, i Topi di campagna con la loro regina e gli Alberi guerrieri.

Tutto è minuziosamente descritto, come immerso in una propria dimensione; come quel piccolo Paese di porcellana sul finale in cui tutti gli abitanti ricoverano per sfuggire a un mondo maldestro.

E forse questo è l’aspetto preponderante, al di là delle letture critiche e politiche che si sono fatte negli anni. “Il meraviglioso mago di Oz” è pura fantasia e indiscutibilmente un classico (eterno) della letteratura per ragazzi a livello mondiale con, all’attivo, 50 traduzioni e decine di adattamenti in diverse culture, al cinema e in tv.

Il mago di Oz: la locandina del film del 1939
Il mago di Oz: la locandina del film del 1939

Il successo planetario arrivò anche grazie al celebre film del 1939 Il mago di Oz, diretto da Victor Fleming, con Judy Garland nel ruolo di Dorothy. La prima edizione italiana del libro risale al 1944. Dopo il primo, seguì la serie di Libri di Oz: essa comprende diverse decine di romanzi per ragazzi, tutti ambientati nel Mondo di Oz inventato da Baum, tuttavia solo alcuni di questi furono scritti dallo stesso autore.

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