Leonardo DiCaprio Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 02 Jan 2022 09:54:17 +0000 it-IT hourly 1 Don’t Look Up: i motivi del successo del film di Adam McKay https://cultura.biografieonline.it/dont-look-up-motivi-del-successo-del-film/ https://cultura.biografieonline.it/dont-look-up-motivi-del-successo-del-film/#respond Sun, 02 Jan 2022 09:54:11 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=37777 E’ sicuramente il film di Natale, ma non certo per il tema trattato. Sbarcata su Netflix il 24 dicembre scorso, la pellicola del regista Adam McKay intitolata “Don’t Look Up” sta riscuotendo il successo che merita. Davanti a questo film, che vanta un cast d’eccezione (oltre a Leonardo DiCaprio ci sono attori del calibro di Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Cate Blanchett, Ariana Grande, Jonah Hill), l’opinione pubblica si divide tra chi lo ritiene un capolavoro e chi invece lo osteggia.

Il film racconta la reazione dell’umanità in seguito alla previsione della discesa di una cometa sul pianeta Terra e della fine ineluttabile del mondo. E lo fa con spietata crudezza.

Anziché unirsi e cooperare in vista di una salvezza comune, gli uomini si dividono tra loro. In tanti decidono di voltarsi dall’altra parte, negando addirittura la realtà.

Attorno a questa catastrofe annunciata girano gli interessi economici di un ricchissimo imprenditore digitale, mentre la sovrabbondanza di informazioni rende la situazione paradossale.

La riflessione

Ciò che non passa inosservata (e che fa riflettere) è l’ignavia della specie umana; anche in tali situazioni tende a prevalere sulla lucidità e la razionalità.

Lo spettatore può cogliere, in questa pellicola, una realtà a noi vicina; vi sono numerosi punti di contatto con l’esistenza che viviamo in questo preciso momento storico di pandemia.

Il regista ci mette davanti le possibili conseguenze a cui potremmo andare incontro nel caso in cui continuassimo ad essere ciò che siamo e a vivere come facciamo oggi.

Don’t Look Up” è senza dubbio una pellicola di denuncia sociale, e anche solo per questo motivo andrebbe visto.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/dont-look-up-motivi-del-successo-del-film/feed/ 0
Titanic – Trama e trailer del film https://cultura.biografieonline.it/titanic-trama-del-film/ https://cultura.biografieonline.it/titanic-trama-del-film/#comments Sun, 20 May 2012 11:36:24 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1997 Diretto da James Cameron, “Titanic” è il film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1997, che descrive l’affondamento della celebre nave da crociera raccontando la storia d’amore di Jack e Rose, interpretati rispettivamente da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Con undici premi Oscar vinti è, insieme con “Ben-Hur” e “Il ritorno del Re”, il film più premiato nella storia del cinema. Oltre ai due protagonisti, il cast include anche Gloria Stuart (nei panni di Rose Dawson), Billy Zane (Caledon) e Francis Fisher (Ruth, madre di Rose).

Locandina del film Titanic

Titanic - Locandina del film
Titanic – Locandina del film

Trama del film

È il 1996 quando Brock Lovett, cacciatore di tesori, insieme con la sua squadra decide di esplorare il relitto del Titanic, celebre nave da crociera affondata nel 1912 dopo lo schianto contro un iceberg, in cerca del cosiddetto Cuore dell’Oceano, una collana di diamanti che secondo le informazioni in suo possesso si trova nella cassaforte di Caledon Hockley, un uomo d’affari statunitense. Una volta recuperata la cassaforte, la squadra non trova la collana, ma il ritratto accennato di una donna nuda (che però indossa proprio quella collana) con in calce la data del 14 aprile 1912: il giorno in cui il Titanic affondò.

Rose Dawson Calver, una donna centenaria che ottantaquattro anni prima è sopravvissuta al naufragio, dopo essere venuta a conoscenza del disegno ritrovato, contatta Lovett, spiegandogli di essere la donna ritratta. Rose e sua nipote, Lizzy, quindi, raggiungono Lovett a bordo della nave impegnata nel recupero. E così, dopo che Lovett ha chiesto a Rose quale sia stato il destino della collana, la donna racconta la storia del suo viaggio sulla nave da crociera, rivelando di essere, in realtà, una passeggera creduta morta nel corso dell’affondamento, di nome Rose DeWitt Bukater.

È il 1912 quando Rose, passeggera di prima classe di diciassette anni, sale a bordo della nave insieme con Cal, il suo fidanzato. Siamo a Southampton: Rose si accompagna al figlio di un magnate dell’industria dell’acciaio originario di Filadelfia, e sul Titanic è presente anche sua madre, Ruth. La donna continua a ricordare a Rose, anche con una certa insistenza, l’importanza del fidanzamento tra la ragazza e Cal: il matrimonio che li unirà a breve, infatti, permetterà di risolvere i problemi finanziari della famiglia DeWitt Bukater, problemi finora tenuti nascosti.

Rose, esasperata dalla situazione, arriva a pensare addirittura di suicidarsi, buttandosi direttamente dalla poppa della nave, ma il suo gesto estremo viene bloccato da Jack Dawson, ragazzo poco più grande di lei, artista vagabondo appartenente a una classe sociale decisamente inferiore.

Titanic - Una famosa scena del film
Titanic – Una famosa scena del film

Cal scopre Rose sulla poppa insieme a Jack, e la ragazza si giustifica dicendo di essere scivolata mentre era impegnata a sporgersi dalla nave per osservare le eliche; ella, inoltre, sostiene che Jack l’ha salvata mentre stava cadendo, e pertanto gli deve la vita. Cal, così, decide di invitare a cena Jack la sera seguente, spinto dalla stessa Rose, desiderosa di ringraziarlo e manifestargli la propria gratitudine. Cal, tuttavia, inizia a guardare con sospetto il ragazzo, anche perché tra Jack e Rose sta nascendo un’amicizia sempre più intima; anche Ruth non vede di buon occhio la presenza di Jack. Rose, in ogni caso, non bada ai pensieri della madre, e anzi partecipa con Jack a una festa che si tiene in terza classe.

La ragazza, tuttavia, cerca di respingere in tutti i modi i corteggiamenti dell’artista, anche perché non dimentica i divieti imposti da Ruth e Cal; tuttavia, ben presto si accorge di essersi innamorata di Jack, e così decide di incontrarlo a prua, in occasione di quello che sarà (a loro insaputa) l’ultimo tramonto che splenderà sul Titanic. La coppia si sposta nella cabina di Rose, dove la ragazza chiede di essere ritratta nuda, mentre indossa solamente il Cuore dell’Oceano, collana che le è stata regalata da Cal per il loro fidanzamento. Dopo essere scappati alla guardia del corpo di Cal, Rose e Jack si fanno travolgere dalla passione all’interno della stiva della nave; quindi, giunti sul ponte della prua, si accorgono che la nave è andata a sbattere contro un iceberg; fortuitamente ascoltano anche i discorsi degli ingegneri di bordo e degli ufficiali, che si lamentano della gravità estrema della situazione. E così, mentre Rose corre ad avvertire Cal e sua madre, la nave inizia lentamente ad affondare.

Cal, tuttavia, rinviene nella cassaforte il ritratto realizzato da Jack, un biglietto scritto da Rose e la collana. Letteralmente imbestialito, chiede alla sua guardia del corpo di introdurre furtivamente la collana nel cappotto di Jack, così da poterlo accusare di furto. Jack, dunque, viene arrestato e condotto nell’ufficio del capitano: qui viene ammanettato e legato a un tubo della stiva. Così, mentre Cal recupera la collana e la mette in tasca, Rose fugge lontana da lui, non credendo alla colpevolezza di Jack. Raggiunge quindi il suo amato, e riesce a liberarlo in tempo prima che anneghi a causa dell’acqua alta, che ormai ha praticamente invaso tutta la stiva.

Mentre Ruth trova la salvezza su una scialuppa, Rose e Jack riescono a raggiungere il ponte. Cal invita la ragazza a salire su un’altra scialuppa, assicurandole di aver organizzato tutto in modo da salvare sia lei che Jack. In realtà, dopo che Rose è stata imbarcata, Cal spiega a Jack che per lui non c’è spazio. La scialuppa in cui si trova Rose viene abbassata, ma lei, non volendo lasciare Jack, balza nuovamente a bordo della nave per tornare tra le sue braccia. A questo punto Cal, furente per l’affronto, impugna una pistola e rincorre la coppia di innamorati: i tre giungono nella sala da pranzo del settore di prima classe, che nel frattempo è quasi completamente allegata.

Dopo aver sprecato tutte le munizioni, Cal si rende conto che il cappotto che contiene la collana ora è nelle mani di Rose; ma la situazione sulla nave è alquanto preoccupante, e così l’uomo pensa a tornare sul ponte, salendo su una scialuppa con la scusa di dover mettere in salvo una bambina. Rose e Jack, intanto, sono ritornati sul ponte superiore; ormai tutte le scialuppe sono state calate, e chi è rimasto sulla nave non ha altra alternativa che buttarsi in mare. Nel frattempo la poppa della nave si è letteralmente spaccata in due, e inizia ad alzarsi a picco sul mare.

Jack e Rose si vedono perduti, e mentre il troncone della poppa è praticamente perpendicolare alla linea dell’acqua si aggrappano alla cima, aspettando che l’oceano li ricopra completamente. Una testiera di un letto però costituisce un’ancora di salvezza preziosa; Jack aiuta Rose facendola salire, e salvandole la vita. La testiera, tuttavia, può reggere solo il peso di una persona, e pertanto per il ragazzo non c’è speranza. Intanto, Harold Loew, quinto ufficiale, prende in salvo la ragazza, portandola su una scialuppa inviata in cerca dei sopravvissuti; Jack, invece, muore di ipotermia. Insieme con gli altri superstiti, Rose si trova a bordo del Carpathia, l’imbarcazione che li riporterà sulla terraferma, dove prova a nascondersi in tutti i modi dallo sguardo di Cal.

Mentre la nave si appresta ad arrivare a New York, la ragazza si rende conto di avere il gioiello cercato da Cal in tasca. E così, una volta messo piede a terra, Rose nega la propria identità, e dice di chiamarsi Rose Dawson. Da quel momento, lei per tutti sarà Rose Dawson.

Terminato il racconto, Rose riferisce ai suoi interlocutori anche il destino di Cal, che si è suicidato dopo il crollo della borsa di Wall Street del 1929, che gli ha fatto perdere ogni ricchezza. Quindi, si sposta sulla prua dell’imbarcazione di Lovett, dove, tirato fuori il gioiello, lo butta in mare.

Trailer del film Titanic

Premi e riconoscimenti

Kolossal prodotto a partire dal 1995, “Titanic” ha letteralmente dominato gli Oscar del 1998, vincendo ben undici statuette su quattordici nomination: per il miglior film (James Cameron e Jon Landau), per i migliori costumi (Deborah Lynn Scott), per la migliore regia (James Cameron), per la migliore scenografia (Michael Ford e Peter Lamont), per la migliore fotografia (Russell Carpenter), per il miglior montaggio (Richard A. Harris, James Cameron e Conrad Buff IV), per la migliore colonna sonora (James Homer), per il miglior montaggio sonoro (Christopher Boyes e Tom Bellfort), per il miglior sonoro (Mark Ulano, Gary Summers e Tom Johnson), per la miglior canzone (Will Jennings e James Homer per “My heart will go on”, cantata da Celine Dion) e per i migliori effetti speciali (Thomas L. Fisher, Robert Legato, Michael Kanfer e Mark A. Lasoff). A esse vanno aggiunte le candidature per il miglior trucco (Greg Cannom, Tina Earnshaw e Simon Thompson), per la migliore attrice non protagonista (Gloria Stuart) e per la migliore attrice protagonista (Kate Winslet). “Titanic” è stato, fino all’avvento di “Avatar”, prodotto e diretto dallo stesso Cameron, il film che ha totalizzato il maggiore incasso nella storia del cinema mondiale, con guadagni nell’ordine del miliardo e ottocento milioni di dollari: è stato anche il primo film a superare il tetto del miliardo di incassi.

Nel mese di aprile del 2012 la pellicola è stata distribuita nuovamente in tutto il mondo nella nuova versione in 3D.

La produzione complessiva del film è costata ben 285 milioni di dollari (di cui solo 85 milioni per la pubblicità e la promozione). Non esistendo, infatti, teatri di posa di dimensioni sufficientemente ampie, la “20th Century Fox” per le riprese è stata costretta ad acquistare sulla spiaggia messicana di Rosarito 16 milioni di metri quadri di terreno, per allestire una cisterna da 75 milioni litri d’acqua, in cui riprodurre quasi a grandezza naturale l’intero Titanic.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/titanic-trama-del-film/feed/ 6
J. Edgar Hoover – Una riflessione sul film https://cultura.biografieonline.it/j-edgar-hoover-film/ https://cultura.biografieonline.it/j-edgar-hoover-film/#respond Wed, 08 Feb 2012 07:03:40 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=512 J. Edgar Hoover è uno dei personaggi più controversi e più complessi della storia politica  americana del XX secolo. Una storia fatta di luci e  ombre, dove il potere del ricatto e del sospetto hanno, in alcuni casi, giocato un ruolo fondamentale nella scelte politiche e nelle lotte di potere. Uno degli uomini al centro di tante questioni controverse è stato appunto Hoover creatore e capo dell’FBI  per 50 anni. Sotto di lui il Federal Bureau è diventato uno degli istituti di polizia più importanti del mondo.

J. Edgar - Una scena del film con il regista e il protagonista
J. Edgar – Una scena del film con il regista e il protagonista

E’ stato, infatti, Hoover a voler creare il primo archivio al mondo delle impronte digitali, a fondare e organizzare un’accademia fra le più rigide al mondo per la preparazione dei futuri agenti e pretendere dai suoi agenti una disciplina ferrea e una dedizione al lavoro pressoché totali;  come lui non aveva altro che il suo ufficio che scandiva la sua dedizione quotidiana alla lotta al crimine.

J. Edgar, la locandina del film
J. Edgar, la locandina del film

La sua figura e il suo profilo psicologico non sono semplici da inquadrare, soprattutto in chiave storica. Ci ha provato il regista Clint Eastwood nel suo film “J. Edgar” (2011). L’attenzione è  sulla figura pubblica e privata di Hoover. E la ricostruzione interpretativa è affidata a Leonardo Di Caprio. La trama si sviluppa dai primi anni di carriera del capo dell’FBI, quando di fatto il Bureau non esisteva ancora e lui muoveva i suoi primi passi nel Dipartimento di Giustizia, fino agli ultimi anni del suo potere quando la sua creatura è un’istituzione di prestigio e il suo potere è incontrastato.

Il percorso storico è interessante perché attraversa mezzo secolo di storia americana descrivendo momenti bui e momenti luminosi in cui la giustizia e il giustizialismo si intrecciavano in modo non sempre efficace e non sempre equilibrato. L’impasto che crea Eastwood unisce e confonde il potere politico con la lotta al crimine e la protezione dei cittadini con il ricatto e il controllo della privacy. Gli ultimi anni di Hoover sono, infatti, quelli più difficili da definire in cui la sua lotta contro il crimine, il terrorismo e il comunismo ha preso strade pericolose rendendolo un uomo molto potente: aveva un archivio ricchissimo che documentava la vita di stars del cinema, uomini politici, industriali e intellettuali ecc… e che non fu mai trovato.

Il taglio che Eastwood da al film imposta una teoria già predefinita sull’uso del potere e sul ruolo dell’FBI che malgrado i tanti successi ne esce con una macchia sull’operato del suo direttore. Ma l’attenzione troppo forte sul personaggio ricorda il Richard Nixon di Oliver Stone che si trasforma durante il film in una caricatura eccessivamente negativa. Così succede in questo film, comunque interessante per la sceneggiatura, dove però Hoover appare come un personaggio caricaturale, quasi un fumetto, che gestisce e sporca la storia americana la quale sopporta i suoi peggiori personaggi rimanendone sempre immacolata.

Questa è anche la forza di un certo cinema e di una certa cultura americana in cui sembra che i peggiori personaggi non nascano mai dalla società e dalla cultura degli States ma siano solo degli sgradevoli e passeggeri incubi da metabolizzare e da isolare dalla sacra storia americana.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/j-edgar-hoover-film/feed/ 0