leggi razziali Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 18 Aug 2022 09:21:56 +0000 it-IT hourly 1 Il Giardino dei Finzi-Contini, di Giorgio Bassani: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-giardino-dei-finzi-contini/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-giardino-dei-finzi-contini/#respond Thu, 18 Aug 2022 08:18:03 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9608 Il Giardino dei Finzi-Contini è un romanzo pubblicato nel 1962 da Einaudi ad opera di Giorgio Bassani, uomo di cultura, ferrarese di nascita. La prima bozza del romanzo venne stilata a Roma; più precisamente a Santa Marinella nei locali dell’Hotel Le Najadi. La pubblicazione avvenne poi nella città di Torino nel 1962. Con questo romanzo, Giorgio Bassani si aggiudicò nello stesso anno il premio Viareggio.

Il Giardino dei Finzi-Contini
Una copertina del romanzo di Giorgio Bassani, Il Giardino dei Finzi-Contini (1962)

Bassani e De Sica

Nel 1970, il regista e attore italiano Vittorio De Sica prese spunto dal romanzo di Bassani per realizzare un film omonimo. Il film ottenne grandi consensi da parte dei critici di quel tempo ma non fu gradito dall’autore che, dopo aver inizialmente curato la stesura della sceneggiatura, cambiò idea e chiese successivamente di non essere nominato nei titoli di coda.

La città di Ferrara

Il romanzo è raccontato da una voce narrante che ricorda al lettore gli anni dell’adolescenza e dell’università del protagonista. La storia si snoda attorno alla vita di una ricca famiglia ebraica di Ferrara. Si passa dagli anni ricchi e fausti, fino ad arrivare agli episodi di distruzione e morte portati con sé dal periodo nazifascista. Giorgio Bassani narra le vicissitudini dei personaggi principali, prendendo in considerazione, sullo sfondo, i grandi eventi storici dei secondi anni del 1900, come l’insediamento del Fascismo in Italia.

L’ambientazione del romanzo è la città di Ferrara, con le sue atmosfere sociali malinconiche e cupe, descritte minuziosamente dall’autore che però, dedica la maggior parte della sua attenzione al giardino della villa dei Finzi-Contini, dove si sviluppa la maggior parte della trama, anche se non sono meno marginali i luoghi dell’adolescenza dei protagonisti come il Liceo Guerrini e la tomba dei Finzi-Contini. Proprio questo luogo fa da incipit all’intera vicenda, tramite la voce narrante del protagonista che narra tutti gli episodi accaduti dopo la costruzione della tomba della famiglia Finzi-Contini.

Secondo uno dei critici letterari di quel tempo, “Il Giardino dei Finzi Contini” rappresenta quella parte incantata del nostro passato, che più amiamo e di cui però sentiamo maggiormente il bisogno di liberarcene, ma al tempo stesso testimonia gli orrori della persecuzione razziale e la crudeltà che la Storia ci lascia.

Trama e riassunto del romanzo

Il romanzo inizia alla necropoli etrusca di Cerveteri nel 1957, dove il protagonista si trova in gita con degli amici e, ammirando le tombe etrusche, ricorda il sepolcro monumentale della famiglia Finzi Contini che si trova nel cimitero di Ferrara e da lì la mente vola ai ricordi della sua fanciullezza. Il protagonista, agli inizi degli anni trenta, era uno studente di ginnasio che quando scopre di essere stato rimandato in matematica, inizia a vagabondare per la città, disperato per l’esito scolastico, fino ad arrivare di fronte al muro di cinta della bellissima villa dei Finzi Contini. Qui incontra per la prima volta Micol, una ragazzina tredicenne che il ragazzo ha già visto diverse volte in Sinagoga durante le celebrazioni religiose e le festività ebraiche, la quale lo invita ad entrare per consolarlo, vedendolo altamente disperato.

E’ l’inizio di un’amicizia che tra i due alimenterà anche, con il tempo, un’attrazione fisica. Dal momento del primo incontro, passa un lasso temporale di dieci anni ed arriviamo nel 1938, quando le leggi razziali fanno la loro comparsa in Italia. Il protagonista, subendo l’onta delle leggi, viene allontanato dal circolo di tennis Eleonora d’Este come tutti gli ebrei, ma viene però invitato ed accolto in un club molto più esclusivo, quello della Magna Domus, nomignolo dato alla bellissima villa dei Finzi Contini.

Qui si riunisce un gruppo di ragazzi ebrei che passano il loro tempo spensierato, tra partite di tennis e pomeriggi in allegria. Questo grazie alla famiglia Finzi Contini che apre i cancelli della propria villa al gruppo di ragazzi, coetanei dei due figli, Alberto e Micol, visto che ormai non possono più frequentare le strutture pubbliche per via delle leggi razziali. Fanno parte del gruppo, oltre al protagonista, Micol, suo fratello Alberto e Giampiero Malnate, un giovane ingegnere che lavora in un’industria ferrarese e verso il quale Alberto prova una grande ammirazione.

Seconda parte

Il nostro protagonista comincia così a frequentare quotidianamente Micol, con la quale trova molti interessi in comune e trascorre interi pomeriggi tra partite di tennis e lunghe chiacchierate, deliziato inoltre dall’ospitalità del professor Ermanno (padre dei ragazzi), di sua moglie Olga e da una schiera di gentilissimi servitori. L’intesa tra i due giovani si rafforza di giorno in giorno e questo porta i sentimenti del giovane a diventare “amore” ma è troppo timido per confessarlo alla sua amata Micol.

Un po’ all’improvviso, Micol decide di allontanarsi da Ferrara e di andare a Venezia per terminare i suoi studi e laurearsi. Il giovane protagonista continua però a frequentare la villa per rimanere così sempre in contatto con la sua amata e per completare gli studi della sua tesi, dal momento che il professore Ermanno gli ha messo a disposizione la fornita biblioteca della casa per studiare. In occasione dei festeggiamenti pasquali, Micol ritorna a Ferrara ed il protagonista è così felice di rivedere la ragazza che quando la incontra riesce anche a rubarle un bacio. Però proprio in seguito a quel bacio, che rimarrà il solo, Micol cambia atteggiamento nei confronti del giovane, diventa fredda e scostante fino a confessargli che tra loro non può esserci nessun tipo di relazione amorosa, perché sono troppo simili e ormai troppo amici, quasi come due fratelli.

Deluso ed amareggiato, il giovane si allontana definitivamente dalla Magna Domus e comincia a frequentare Giampiero Malnate anche se sono due persone molto diverse tra loro. Quando il Malnate lo convince ad andare in una casa di tolleranza, il protagonista capisce che continuare a frequentarlo lo condurrebbe solo verso una strada di vita sbagliata e non adatta a lui ed una sera in cui si sente particolarmente depresso, vagabondando per la città, si trova a passare proprio davanti al muro di cinta della Magna Domus.

Giorgio Bassani
Una foto di Giorgio Bassani

Il Giardino dei Finzi-Contini: Finale

Ricordando la sera, di tanti anni prima, in cui Micol lo aveva invitato ad entrare, senza esitare scavalca il muro di cinta ed entra, per la sua ultima volta, nel giardino che era stato spettatore di tutto il suo amore per Micol.

Lì capisce definitivamente che i Finzi Contini sono troppo diversi da lui e così decide di dare l’addio a Micol, alla sua famiglia ed al Malnate.

Il romanzo termina con la narrazione della triste sorte accaduta a tutti i suoi componenti.

Alberto muore per un male incurabile, Giampiero Malnate, mandato a combattere sul fronte russo, muore in battaglia e Micol, con il professore Ermanno e la moglie Olga vengono deportati in un campo di concentramento nazista da cui non faranno mai più ritorno.

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Nessuno al mio fianco, riassunto del romanzo di Nadine Gordimer https://cultura.biografieonline.it/nessuno-al-mio-fianco/ https://cultura.biografieonline.it/nessuno-al-mio-fianco/#comments Fri, 07 Oct 2016 08:51:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20110 Tra i romanzi più rappresentativi della scrittrice sudafricana, autrice di romanzi e saggi, Nadine Gordimer troviamo il romanzo dal titolo: “Nessuno al mio fianco“, del 1994. Nadine Gordimer, autrice sudafricana, ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura nel 1991. Il libro Nessuno al mio fianco è ambientato nel suo paese natale, il Sudafrica. Temporalmente la storia si svolge poco prima delle elezioni che hanno portato l’avvento al potere Nelson Mandela. Mandela è uno degli uomini che hanno cambiato il volto storico e politico del mondo oltre che quello sudafricano.

Nessuno al mio fianco - Libro - Riassunto - Nadine Gordimer
Copertina del libro “Nessuno al mio fianco” (1994), di Nadine Gordimer

La scrittrice descrive in modo minuzioso le vicende dei principali protagonisti. Essi devono fare i conti con la realtà sociale e politica del paese, che ormai era stato messo internamente allo stremo dalla politica di segregazione razziale, chiamata apartheid.

Il romanzo narra le vicende contrapposte dei protagonisti, in particolare due coppie di amici, che trascorrono la loro vita in un Sudafrica inquieto, dalle odiose catene dell’apartheid ovvero la politica estremistica di discriminazione razziale perpetrata dalla minoranza bianca nella Repubblica Sudafricana e attuata con ogni mezzo, anche violento, ai danni della libertà e dei diritti civili degli indigeni neri.

Nessuno al mio fianco: riassunto del libro

Nel romanzo “Nessuno al mio fianco“, da un lato troviamo Vera e Bennet, una coppia di bianchi e, dall’altra, viene narrata la vita di una coppia di neri, i Maqoma: Sibongile e Didymus, militanti tornati in patria dopo anni di esilio.

Bennet, il marito di Vera, si trova a rinunciare alle sue passioni artistiche per venire in aiuto della famiglia. Mentre sua moglie, l’avvocato Vera Stark, che è responsabile di un centro di consulenza legale, si trova, da una parte, schiacciata nel dover affrontare cause problematiche legate al possesso e allo sfruttamento della sua terra. Dall’altra, invece, è consumata dalle sue passioni amorose che le sfuggono molto spesso di mano. Esse le fanno perdere di vista gli obiettivi più importanti nella sua vita.

None to Accompany Me - Nessuno al mio fianco - Libro - Book - Nadine Gordimer
Una copertina del libro in lingua originale: il titolo è “None to Accompany Me”.

Si narra di tutta la sua vita come donna, mamma, moglie e perfino amante. In realtà, il personaggio chiave del romanzo è senza dubbio quello di Vera. La donna non vuole nessuno al suo fianco. Nadine Gordimer la dipinge come una donna indipendente, libera, che vive la sessualità in maniera aperta. Ella pare vivere solo ed esclusivamente per il suo impegno sociale e politico.

Vera Stark

Vera Stark è senza alcun dubbio simbolo di una irrimediabile solitudine. Soprattutto in ambito privato. La donna, infatti, si era sposata da giovane con un soldato. Il matrimonio era però miseramente fallito. Ora si trova ad essere nuovamente sposata e unita ad un uomo che per lei sacrifica anche le sue ambizioni artistiche.

Vera vive distante dai suoi figli, diventa ben presto amante di un collega e infine amica e complice di un leader politico di colore. A causa della differenza del colore della sua pelle e del suo modo di approcciarsi con il sociale e le sue parità di diritti, viene pian piano sempre più respinta ed emarginata da una terra che fino a quel momento era stata dominata solo dai bianchi.

Diversa è la storia della coppia di amici Sibongile e Didymus Maqoma, coppia di neri, che sono tornati in patria dopo la fine del regime razzista, grazie alla liberazione di Nelson Mandela. Ma anche gli amici di Vera sono schiacciati dagli eventi che li travolgono irrimediabilmente.

Lui, Didymus, viene infatti messo in disparte dal movimento rivoluzionario del nuovo Sudafrica che punta alla rinascita, poiché era un ex-terrorista. Lei, invece, viene scelta, a sorpresa, per entrare a far parte dei rappresentanti politici di un Paese che al momento si trova in ginocchio e che si sta pazientemente rimboccando le maniche per risorgere. In realtà, si rende conto di non essere del tutto all’altezza della posizione.

Da una parte, viene descritta la quotidianità del marito Didymus, che non riesce a rassegnarsi dopo decenni vissuti in prima linea, alla marginalità politica. Dall’altra parte, c’è l’ansia nervosa della moglie Sibongile, incapace di gestire il suo nuovo ruolo istituzionale. Inoltre si sente inadatta nel suo ruolo di madre della giovanissima Mpho, che paga lo scotto per tutti.

E quello chi era? C’è sempre qualcuno che nessuno ricorda. Nelle fotografie di gruppo soltanto quelli che sono diventati celebri, nel bene o nel male, o le facce che possono essere ricordate attraverso comuni esperienze, occupano lo spazio e il tempo appiattiti sulla lucida carta. Chi poteva essere?
(INCIPIT)

Temi trattati

La scrittrice Nadine Gordimer, nel romanzo “Nessuno al mio fianco“, narra delle paure, delle delusioni e dei patimenti che vivono i suoi personaggi. Tutti i protagonisti della vicenda sono uniti negli ideali. Ma sono irrimediabilmente divisi dal colore della pelle e da tutto ciò che succede attorno.

Non c’è spazio per la famiglia, per l’amore, per la vita quotidiana, ma solo per la politica, stranamente annessa al mondo sessuale. Tutti loro, nel romanzo, si trovano in ogni modo a dover fari i conti con la storia. Nessuno di loro, infatti, riesce a rimanere indenne a tutti gli sconvolgimenti politici che sta vivendo il Sudafrica. Si tratta di uno dei momenti cruciali di storia contemporanea, non solo per il Sudafrica stesso.

Commento all’opera

Si tratta di un romanzo di facile lettura, che fa riflettere il lettore su importanti tematiche. Grazie al ritmo sofferto, il racconto ci porta a condividere tutto quello che sta accadendo. In questo romanzo, la stessa scrittrice afferma il suo pensiero politico schierandosi a favore dei neri, del loro diritto all’autodeterminazione e in favore di condizioni di vita più dignitose.

Nadine Gordimer
Nadine Gordimer nacque il 20 novembre 1923 a Johannesburg. Morì nella sua città il 13 luglio 2014.

Nadine Gordimer adotta un linguaggio contorto. I dialoghi tra i personaggi risultano essere spesso complicati.

Nel romanzo troviamo  degli episodi definiti sanguinosi ma la drammaticità non viene del tutto percepita dal lettore poiché la storia viene raccontata attraverso la prospettiva dei protagonisti che si limitano solo al racconto dei fatti tralasciando i toni drammatici.

Il romanzo ha avuto un notevole successo, sia in termini di pubblico che di critica.
Nadine Gordimer, toccando tematiche forti ed importanti, grazie a “Nessuno al mio fianco” è stata vincitrice di molti Premi Letterari.

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