Kristen Stewart Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 29 Sep 2023 13:28:53 +0000 it-IT hourly 1 Kristen Stewart: “Sul set di Twilight io e Robert Pattinson ci innamorammo” https://cultura.biografieonline.it/kristen-stewart-sul-set-di-twilight-io-e-robert-pattinson-ci-innamorammo/ https://cultura.biografieonline.it/kristen-stewart-sul-set-di-twilight-io-e-robert-pattinson-ci-innamorammo/#respond Wed, 17 Nov 2021 11:33:36 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=36889 Con il ruolo di Bella Swan nella nota serie Twilight l’attrice Kristen Stewart ha ottenuto successo e popolarità. Oggi, a distanza di anni, ha voluto ricordare la storia d’amore nata proprio durante le riprese della serie, con l’attore protagonista Robert Pattinson che interpretava il ruolo di Edward Cullen. I due sono stati legati per circa tre anni.

In una recente intervista rilasciata a “The New Yorker” l’attrice, che è in procinto di convolare a nozze con la sceneggiatrice Dylan Meyer, ha raccontato il suo primo incontro con Pattinson, avvenuto a Los Angeles, a casa della regista della saga.

Poiché non era stato ancora scelto l’attore protagonista, i  candidati presenti alle selezioni furono invitati ad interpretare la scena del bacio con Kristen. Tra lei e Robert scattò subito una forte attrazione chimica.

Lui aveva un approccio intellettuale che era combinato con ‘Non me ne frega un c**o di questo, ma lo farò funzionare.’ E io ero tipo “Ugh, stessa cosa”. Eravamo giovani e stupidi, ma abbiamo reso quel momento decisamente migliore. È la chimica che chiunque interpreti quei ruoli ha bisogno di sentire.

– ha dichiarato l’attrice.

I fan accolsero con grande entusiasmo la notizia della storia d’amore tra il vampiro Eward e Bella. Ma dopo tre anni, la loro relazione è finita a causa di un tradimento. I paparazzi scoprirono Kristen Stewart in compagnia del regista Rupert Sanders, e questo provocò la reazione e l’allontanamento di Patterson.

Nonostante i due fossero molto uniti ed innamorati, tra loro non c’è mai più stato un ritorno di fiamma.

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Kristen Stewart interpreta Lady Diana: il film “Spencer” in concorso a Venezia https://cultura.biografieonline.it/kristen-stewart-interpreta-lady-diana-film-spencer/ https://cultura.biografieonline.it/kristen-stewart-interpreta-lady-diana-film-spencer/#respond Sat, 04 Sep 2021 12:28:05 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=35467 Tra i film presentati alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia sicuramente “SPENCER” del regista cileno Pablo Larrain è uno dei più interessanti. La Principessa Diana è senza dubbio un personaggio che è diventato un’ icona intramontabile per la sua capacità di entrare in empatia con le persone.

La pellicola prova a delineare il personaggio della “Principessa del Galles” alternando momenti poetici a scene di thriller dove non manca la suspense. Il film si incentra soprattutto sul periodo in cui Diana, con grande sofferenza, prende la decisione di divorziare dal consorte Carlo. Era Natale del 1991, e lei lo stava trascorrendo con la famiglia reale nel Norfolk, in un castello. Ma per la bella principessa triste furono giorni disperati e tremendi, in cui meditò più volte di mollare tutto e fuggire via.

Chi interpreta Diana Spencer

Kristen Stewart è l’attrice scelta per interpretare la complicata personalità di Lady Diana. Con molta bravura è riuscita ad avvicinarsi a lei sia fisicamente (arrivando a somigliarle davvero tanto) che nel carattere. “Il tocco di Diana è irraggiungibile, è stato un impegno grande interpretarla mi è piaciuta la sua follia, imprevedibilità, l’ansia di essere libera in un contesto che era davvero una gabbia dorata in cui anche togliersi le scarpe e correre era vietato, i suoi vestiti erano come un’armatura. Ecco spero di aver fatto capire quanto fosse vitale e libera, un’autentica outsider“, ha dichiarato l’attrice, nota al pubblico per aver recitato nella famosa saga di “Twilight”.

Cosa ne pensa il regista

Diana icona famosa, giovane bellissima ma soprattutto persona capace di stabilire, pure in una situazione così privilegiata, un contatto con le persone, un’empatia immediata, che la faceva scendere in terra, nell’ordinary people”, ha definito così il regista Larrein la sfortunata Principessa morta prematuramente in un tragico incidente automobilistico a Parigi.

Sì, Diana Spencer era sicuramente una donna speciale. Per questo un film che parla di lei e delle sue “forti fragilità” lo sarà altrettanto.

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Café Society, recensione del film di Woody Allen https://cultura.biografieonline.it/cafe-society-recensione/ https://cultura.biografieonline.it/cafe-society-recensione/#comments Mon, 03 Oct 2016 12:16:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20068 Café Society è il titolo di un film scritto e diretto da Woody Allen. E’ il film che ha aperto l’edizione 2016 del Festival di Cannes. E’ il primo film che Woody Allen ha girato in digitale. Tra gli attori protagonisti ci sono Jesse EisenbergKristen StewartSteve CarellBlake Lively.

Café Society - Jesse Eisenberg, Kristen Stewart e Woody Allen
Café Society: una foto tratta dal set del film con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart e Woody Allen

Trama del film Café Society

Bobby Dorfman decide di lasciare New York per cercare un avvenire migliore a Los Angeles, dove lo zio dirige un’agenzia famosa che rappresenta le star più importanti di Hollywood. Lo zio non lo considera e lo evita. Bobby attende invano in anticamera. Alla fine però lo zio desiste e gli propone di fare il fattorino. Bobby è un ragazzo intelligente e curioso ma non smette di pensare a New York.

Solo Vonnie – Veronica Sybil – lo riporta alla realtà. Lei è la segretaria di suo zio e ama perdutamente il suo datore di lavoro ma il tempo e un corteggiamento paziente, spingono Vonnie fra le braccia di Bobby. Anche perché lo zio è un uomo volubile che oscilla fra famiglia e la trasgressione di un’amante più giovane.

Dopo alcune settimane di tentennamenti Vonnie alla fine cede. Ormai quindi è fatta, lei accetta di sposarlo e di seguirlo a New York. Ma il fato ama cambiare direzione e Vonnie viene riconquistata dallo zio di Bobby. Lui, affranto ma dignitoso, decide di tornare a New York.

Nella grande mela si butta anima e corpo nella gestione di Café Society, il night club che condivide con il fratello gangster. Ma ancora una volta il fato non lo lascia in pace e il suo destino si incrocerà con quello di Vonnie per un ultimo, forse, giro di valzer.

La vita è una commedia scritta da un sadico che fa il commediografo.
(BOBBY DORFMAN)

Trailer del film

Commento, giudizio e recensione

Commedia leggera ma al contempo triste, Café Society, dove l’amore negato è il protagonista di tutta la storia. Con questo suo film, Woody Allen ci riporta ai suoi temi più cari. Il destino, l’amore difficile e impossibile. Perché il peggior nemico dell’uomo è l’uomo stesso e dove le diverse epoche non cambiano il modo di amare e di cercare l’impossibilità dell’amore duraturo.

In questa storia siamo catapultati negli anni ’30 di una Hollywood splendente ma cinica e superficiale. Qui le persone vengono abbandonate se non riescono a rimanere sulla cresta dell’onda. Woody Allen si ritaglia la voce fuori campo per raccontare l’avventura dei suoi personaggi che sembrano dei burattini nelle sue mani.

Bobby, interpretato da Jesse Eisenberg, è l’unico a ritagliarsi uno spazio di autonomia e ad uscire forse vincente dalla tormentata vicenda d’amore che non si realizza mai. E il suo ruolo, sostenuto dalle battute di Allen, spicca sugli altri. Come spiccano le ambientazioni, che ricordano un cinema del passato e ci riportano a quelle commedie in cui il gusto per la luce e per il dettaglio contraddistinguevano il capolavoro.

Il film nel suo complesso non è male ma manca sempre qualcosa, come se la costruzione della trama tralasciasse uno spazio interpretativo che solo Eisenbeerg riesce a prendersi. E lo fa con una naturalezza sorprendente. Mentre Kristen Stewart, ad esempio, sembra costretta in un ruolo in cui si muove con imbarazzo.

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Still Alice – Recensione del film https://cultura.biografieonline.it/still-alice-recensione/ https://cultura.biografieonline.it/still-alice-recensione/#respond Wed, 28 Jan 2015 15:34:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13061 Still Alice è un film drammatico del 2014, scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, che racconta la storia di Alice Howland – affermata studiosa di linguistica – in un momento cruciale e doloroso della propria vita.

Still Alice è un film drammatico del 2014. Il film in Italia è uscito a gennaio 2015
Still Alice è un film drammatico del 2014. Il film in Italia è uscito a gennaio 2015

Nella pellicola, trasposizione cinematografica del romanzo Perdersi del 2007 scritto dalla neuroscienziata Lisa Genova, la brillante Alice è interpretata da una magnifica e commovente Julianne Moore (“Hunger Games – il canto della rivolta”, “Il mondo perduto – Jurassic Park”) che con la sua performance tocca, per sensibilità e intensità, una delle vette più alte della sua lunga carriera artistica. Accanto all’attrice statunitense, troviamo un convincente Alec Baldwin (“È complicato”, “Pearl Harbor”) che recita nei panni del dottor John Howland, marito della protagonista, e la giovane attrice Kristen Stewart (“The Twilight Saga”, “Biancaneve e il cacciatore”) che nel film interpreta Lydia, terza figlia dei coniugi.

Trama

La dottoressa Alice Howland, stimata professionista e docente appassionata di quasi cinquant’anni, detiene una cattedra di linguistica preso la prestigiosa Columbia University. La sua vita è perfetta, ha tutto ciò che una donna potrebbe desiderare: una carriera, un marito premuroso e affettuoso, tre figli realizzati e felici.

L’incanto si spezza quando la donna scopre di avere l’Alzheimer, sperimentando e comprendendo sulla propria pelle che niente è perfetto e nulla resta invariato per sempre. Ogni cosa può cambiare in pochi istanti, tutto muta e si trasforma in un batter di ciglia. Così avviene per Alice. La sua vita cambia bruscamente rotta durante una conferenza all’università, ovvero quando, smarrita, si rende conto di non ricordare alcuni dati importanti per la sua relazione. Se la stanchezza può essere una giustificazione plausibile del momentaneo black out avuto, questa speranza illusoria viene meno quando, facendo jogging, Alice si perde in un parco vicino casa. La spiegazione non regge più, l’illusione va in pezzi e l’evidenza diventa innegabile: qualcosa non va.

Rivoltasi ad un neurologo, dopo numerose analisi, scopre di avere una rara forma di Alzheimer a trasmissione genetica che si sviluppa precocemente e rapidamente. Inizia così la sua guerra personale. La battaglia di una donna forte e indipendente che scopre un’altra sé fragile e indifesa. La lotta è impari: non si può pensare di sconfiggere una malattia spietata, che non perdona, ma altrettanto impossibile per Alice è contemplare la resa incondizionata senza l’aver tentato. Solo quando si renderà conto che l’implacabile sconfitta si avvicina, non le resterà che fare una cosa: cercare di preservare la propria dignità di essere umano.

Una donna e il suo coraggio

Still Alice non è soltanto un film, ma rappresenta con delicatezza e sensibilità una realtà di vita che colpisce milioni di persone. Come è noto, il morbo di Alzheimer – che prende il nome dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer che per primo lo ha descritto – è una malattia degenerativa che compromette e distrugge le cellule cerebrali, portando coloro che sono colpiti da questo morbo ad avere problemi di tipo cognitivo e non solo. “La battaglia principale che affrontano i malati di Alzheimer – afferma infatti Westmoreland, regista del film – è quella contro la perdita della parola. Man mano che la malattia avanza, Julianne è stata bravissima a far trasparire lo sforzo e la sofferenza di mostrare questa difficoltà. Il linguaggio influenza il nostro pensiero, e il pensiero è la nostra vita. Quando non si hanno più parole si fa fatica a trovare se stessi”. 

Come d’altro canto ha dichiarato tempo fa la stessa Julianne Moore: “Il pubblico non viene a vedere te. Le persone vengono per vedere loro stessi.” Verità innegabile questa, che trova sicuramente giustizia sia nell’impeccabile interpretazione dell’attrice, sublime e mai patetica, che ci regala con la sua performance un personaggio di spessore e dai sentimenti autentici, sia nella sapiente regia che riesce a delineare perfettamente la progressione della malattia attraverso gli intensi primi piani dell’attrice, che la ritraggono sempre più spettinata, mal vestita e con uno sguardo vacuo che spiega meglio di mille parole la sofferenza, la paura, la vergogna e il senso di colpa che questa malattia degenerativa porta con sé.

La cinepresa, pertanto, segue passo passo la protagonista senza lasciarla mai, guardando il mondo attraverso i suoi occhi, entrando in punta di piedi nella sua mente che a poco poco si svuota di tutto ciò che ha imparato, visto, sentito, toccato con mano nell’arco di un’intera vita. Inesorabile l’accompagna verso il rapido declino psicofisico, verso l’isolamento e l’assordante oblio che solo sprazzi, sempre più rari, di lucidità riescono a spezzare. Intorno a lei parenti e conoscenti che la amano e, nonostante il dolore, cercano di andare avanti mantenendo una parvenza di normalità.

Still Alice - L'arte di perdere
Still Alice – L’arte di perdere

L’arte di perdere

La perdita è il tema portante di Still Alice: perdere la memoria, i ricordi, le parole, la propria famiglia. La stessa protagonista lo sottolinea chiaramente durante un discorso tenuto ad una conferenza sull’Alzheimer: “E vi prego non pensate che io stia solo soffrendo. Seppure sto soffrendo, io mi sto battendo, sto lottando per restare parte della realtà, per restare in contatto con quella che ero una volta. Così, vivi il momento è quello che mi dico, e davvero è tutto quello che posso fare. Vivere il momento e non massacrarmi più del necessario per imparare l’arte di perdere.” Perché è così, il morbo di Alzheimer insegna a perdere tutto ciò che si è appreso nella vita, come il nome dei propri figli. Si porta via tutto, compreso quel qualcosa senza il quale non si vive, ma semplicemente si vegeta: il proprio essere, la propria identità. Divenire un estraneo per il proprio io, morire senza morire, esistere senza essere. Ecco la vera tragedia.

Trailer in italiano del film

YouTube Video

Nel cast di “Still Alice” troviamo inoltre:

Kate Bosworth (“Superman Returns”, “L’uomo che sussurrava ai cavalli”), Hunter Parrish (“È complicato”, “Freedom Writers”), Shane McRae (“The Help”), Stephen Kunken (“The Bay”, “Molto forte, incredibilmente vicino”), Victoria Cartagena (“Gotham”, “Salt”).

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Biancaneve e il cacciatore – il film https://cultura.biografieonline.it/biancaneve-e-il-cacciatore-il-film/ https://cultura.biografieonline.it/biancaneve-e-il-cacciatore-il-film/#comments Tue, 17 Jul 2012 07:44:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3228 Biancaneve e il cacciatore” è uscito nelle sale italiane l’11 luglio 2012. Si tratta di una rivisitazione della favola dei Fratelli Grimm “Biancaneve e i sette nani”. La regia di Rupert Sanders sviluppa una storia dark, dove il fiabesco viene spesso distorto per sviluppare un film d’avventura con scene piacevoli e scontri fra cavalieri che non sono sempre convincenti. Il film non realizza quello che promette il suo trailer e spesso si vorrebbero vedere più scene di guerra o d’avventura che invece si consumano troppo velocemente. Tuttavia, per una serata non impegnativa il film può essere un buon rilassante.

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La recitazione dell’attrice principale che interpreta Biancaneve, Kristen Stewart, è deludente perché priva di carisma e di convinzione. Gli altri attori se la cavano ma non è per la loro interpretazione che vale la pena di vedere il film, a parte forse Charlize Theron. L’ambientazione invece è l’unica qualità degna di nota e molte scene ricostruiscono bene l’ambiente dark, soffocante e velenoso del regno della Regina cattiva. Peccato non aver sviluppato la trama con altrettanta perizia.

Biancaneve e il Cacciatore (Locandina)
Biancaneve e il Cacciatore (Locandina)

Trama del film Biancaneve e il cacciatore

Biancaneve nasce in un regno di pace e prosperità, governato da suo padre, il re Magnus che con l’appoggio di sua moglie e madre di Biancaneve, la regina Eleanor, sembra rendere tutti felici. La regina però è ammalata e durante un gelido inverno muore. Il Re vedovo e inconsolabile parte per una spedizione di guerra contro un’armata oscura che attacca e distrugge i regni confinanti.

Il Sovrano sconfigge l’armata e libera l’unica prigioniera, Ravenna, una bellissima donna che subito lo fa innamorare. Il Re decide di sposarla ma la notte delle nozze lei lo uccide e fa entrare i suoi soldati nel castello impadronendosi del regno. Biancaneve viene imprigionata. Ravenna è una maga crudele e spietata e il regno di Re Magnus cade in un incantesimo di morte: tutto è rovina e disperazione. Il duca Hammont che ha cercato di salvare Biancaneve senza riuscirci, si è arroccato in un altro castello e cerca di contrastare il regno della strega. Tuttavia i suoi tentativi sono solo difensivi e per anni la Regina Ravenna mantiene, aiutata dal fratello Finn, il suo sterminato potere.

Spesso la Regina consulta il suo specchio magico su chi è la più bella del reame e lo specchio le dà sempre la risposta attesa: “sei tu mia Regina”. Un giorno, però, lo specchio le dice che la più bella è Biancaneve che nel frattempo si è fatta donna nelle sue prigioni. La Regina si infuria e lo specchio le suggerisce di ucciderla strappandole il cuore. Biancaneve però riesce a fuggire ferendo Finn e si rifugia nella Foresta oscura, un luogo mefitico dove pochi sono usciti vivi.

Ravenna chiama uno di questi sopravissuti, Eric il cacciatore, un giovane prestante e forte che ha perso la moglie tempo prima. La Regina gli promette di riportare alla vita la moglie se lui trova Biancaneve ma ben presto il cacciatore scopre che la Regina gli ha mentito e decide di aiutare Biancaneve nella sua fuga. Dopo varie peripezie, fra cui l’incontro spettacolare con un troll, Biancaneve e il cacciatore incontrano i nani, che non sono dei sempliciotti ma dei banditi agguerriti e violenti e insieme a loro cercano di raggiungere il castello del duca Hammond. Nel frattempo William, figlio del duca, si infiltra tra le guardie di Finn e cerca di raggiungere con loro Biancaneve per salvarla.

I nani, il cacciatore e Biancaneve vengono attaccati due volte mentre si dirigono verso il castello del duca. La prima volta da soldati di Finn che uccidono uno dei nani mentre Finn è colpito a morte dal cacciatore; la seconda volta da Ravenna che assumendo le sembianze di Willliam, il quale si è unito alla compagnia, porge una mela avvelenata a Biancaneve che cade in una morte apparente. Entrambi, William e il cacciatore, in momenti diversi, baciano Biancaneve che si sveglia dalla sua catalessi e in una scena poco probabile, a piedi scalzi e avvolta da un abito bianco, incita i soldati del duca contro la Regina Ravenna.

Biancaneve e il Cacciatore
Biancaneve e il Cacciatoref

Finale

I soldati si scagliano in una cavalcata epica contro il castello della Regina strega e riescono a penetrarvi grazie ad uno stratagemma dei nani. E’ una lotta tutti contro tutti ma Biancaneve si defila per combattere contro Ravenna e mentre il cacciatore e William combattono contro esseri evocati dalla Regina, creature fatte di pietre nere che si compongono e scompongono a piacimento, Biancaneve la uccide infilandole un coltello nel cuore. La Regina muore e il suo regno del male svanisce con lei. Biancaneve viene incoronata Regina e il regno di suo padre torna a prosperare.

 

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