Jonathan Swift Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 26 Jan 2017 10:18:07 +0000 it-IT hourly 1 I Viaggi di Gulliver: analisi e riassunto https://cultura.biografieonline.it/i-viaggi-di-gulliver-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/i-viaggi-di-gulliver-riassunto/#comments Tue, 10 Jun 2014 17:32:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11250 I Viaggi di Gulliver è un romanzo scritto da Jonathan Swift. Il capolavoro dell’autore è noto semplicemente come Gulliver’s Travel del 1726, mentre l’edizione riveduta esce nel 1735. Nella sua opera vengono coniugate la fantasia e la satira, facendo un’allegoria dell’Inghilterra, della Francia settecentesca e dell’animo umano.

I viaggi di Gulliver, riassunto e analisi del romanzo di Jonathan Swift
I viaggi di Gulliver (Gulliver’s Travel, Jonathan Swift, 1726)

Il libro non è una semplice forma leggera di spensierata lettura, ambientato soltanto nella storia di giganti e nani, ma è una satira contro l’umanità. Non è una fiaba ma per un “destino ironico”, il capolavoro di questo maestro è stato degradato da testo di satira contro l’umanità, a classico della letteratura canonica per ragazzi.

Analisi

Nel libro notiamo il disprezzo dell’autore verso l’animale uomo. Jonathan Swift vuole dimostrare le contraddizioni della civiltà del suo tempo per annientare i falsi valori e pregiudizi. Nel libro si prende di mira Gulliver, simbolo dell’inglese medio, l’uomo della strada che si trova ad essere sradicato dalla vita di tutti i giorni. Questo permette all’autore di ricavare dalla fantasia il terribile ed il mostruoso. Il lettore si identifica con le vicende e vicissitudini del protagonista.

Ognuno dei viaggi vissuti da Gulliver, diventa il pretesto per irridere, di volta in volta, il sistema giudiziario, i meccanismi del potere o la politica bellicista di quel periodo europeo. L’avventura si svolge in remote parti del mondo. Ecco che il personaggio principale compie vari viaggi in diverse parti del mondo che l’autore rende metafora per far trasparire la corruzione nella luce più vera e cruda. Il libro è una sorta di insegnamento morale da tenere e prendere in considerazione. Dire addio ai falsi valori e pregiudizi per acquisirne dei nuovi più veri e continui, questo l’obiettivo magnifico che si augura lo stesso Swift.

Sono state numerose le trasposizioni cinematografiche e televisive del capolavoro di Jonathan Swift. La più antica è quella di Mélies, della fine dell’Ottocento, per la quale il regista fece uso di primi piani come espediente per dare l’impressione del gigantismo dei personaggi. Ma solo di recente il capolavoro di Swift è stato riscattato dalla condizione di libro per ragazzi nella quale era stato relegato fin dai primi tempi della sua apparizione in Italia. Il linguaggio utilizzato da Swift è molto curato e dettagliato. L’autore, nel suo libro, utilizza il discorso diretto. Vi si trovano anche parecchi particolari dei viaggi del protagonista con le descrizioni dettagliate dei vari popoli visitati, della loro cultura, educazione e mentalità sociale.

Jack Black ha interpretato Gulliver nel 2010, nel film "I fantastici viaggi di Gulliver"
Una scena del film “I fantastici viaggi di Gulliver” (2010), con Jack Black

I Viaggi di Gulliver: riassunto del libro

Gulliver, ex-medico adesso capitano di marina, a causa di una forte tempesta, naufraga e riesce a raggiungere la riva a nuoto. Giunge così in salvo sulla costa del paese di Lilliput ma viene fatto prigioniero da una razza di uomini alti 15 centimetri, abitanti le isole di Lilliput e Blefuscu, che lo fanno prigioniero e lo portato all’interno del loro villaggio.

Gli abitanti sono divisi sino al fratricidio da un’annosa e irresolubile controversia sul modo più corretto di rompere le uova. Lilliput è la bonaria considerazione sulla relatività e la piccineria delle cose umane che a noi sembrano tanto importanti. Gulliver vive a Lilliput per un po’ di tempo aiutando l’imperatore, vista la sua mole, nelle sue imprese di guerra, ma grazie ad un caso fortunato riesce a ritornare nella sua amata patria.

Nella seconda parte del romanzo, Gulliver affronta un altro viaggio che lo porta stavolta a Brobdingnag dove la scala di grandezza della popolazione è esattamente l’inverso che a Lilliput. Gli uomini sono alti circa 22 metri. Dopo essere stato trovato da un contadino che lo utilizza come un vero e proprio fenomeno da baraccone, Gulliver viene venduto alla famiglia reale dove soggiorna per parecchio tempo.

La sua vita però non scorre serena. Il giullare di corte, geloso della popolarità ottenuta da Gulliver presso i partecipanti alla vita di corte, cerca di ucciderlo. Vengono allora ingaggiate due guardie del corpo, due bambini giganti per Gulliver. Fortunatamente riuscirà anche in questo caso ad effettuare una rocambolesca partenza dal regno dei giganti per fare rotta nuovamente verso la sua amata patria, l’Inghilterra.

Il terzo viaggio di Gulliver avviene a Laputa, dove il proprio re si diverte a deridere la popolazione del regno sottostante minacciandola di coprire il sole con Laputa o, addirittura, di schiacciarli. Gli abitanti del regno sono considerati dei pazzoidi e sono fissati con le scienze matematiche e astronomiche. Ma la loro mania di scienza non porta ad altro che alla creazione di oggetti privi di utilizzo e di senso.

L’avventura si contrae per lasciare il posto alle considerazioni morali e alla constatazione della fragilità e meschinità dell’individuo schiacciato dalla società.

Non resisteranno al suo genio annientatore le scienze, la filosofia e la storia. L’autore smantella tutto con metodico disprezzo pessimistico: le sue avventure a Laputa, l’isola volante e l’amara e divertita derisione dei “Cervelloni”. Quando poi l’autore vuole colpire la mania delle scienze, allora molto di moda, presenta l’accademia di Lagado rigurgitante di eccentrici scienziati che vorrebbero estrarre raggi di sole dai cetrioli, o cibo dagli escrementi. La storia umana non quadra, diventa una sequela di falsità: i fantasmi conosciuti a Glubbdubodrib ed il paese degli stregoni lo confermano.

Un'immagine dell'autore Jonathan Swift
Jonathan Swift

Finale: i Viaggi di Gulliver

L’ultima parte del libro “I viaggi di Gulliver” è cupa e drammatica. L’avventura è ormai un nero pretesto all’amara esposizione della sua pessimistica filosofia. Nel paese degli Houyhnhnm, i saggi e i nobili cavalli hanno sviluppato un sofisticato metodo di comunicazione ma non conoscono il significato di parole come ‘vero’ e ‘falso’ ma di buono però, c’è che non considerano il concetto di guerra e di violenza. Di contro, la loro terra è caratterizzata dalla presenza di esseri brutali che camminano su due gambe invece che su quattro, gli Yahoo, esseri mostruosi che sono alla fine gli uomini. Gli Houyhnhnm sono perfetti, il loro modo di governare è utopico, mentre negli Yahoo è riunito quanto di più bestiale e brutale sia pensabile. Il Consiglio Supremo degli Houyhnhnms bandisce dal proprio territorio Gulliver che decide di costruirsi una barca per poter tornare in Inghilterra.

Il romanzo “I Viaggi di Gulliver” si chiude con Gulliver che una volta tornato finalmente nel suo paese, felice, rivede sua moglie ed i suoi figli, ma disgustato dagli uomini dopo le esperienze vissute nelle sue avventure, non riesce più a sopportarne l’odore e decide così di vivere nella stalla a stretto contatto solo con i cavalli.

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