inverno Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 29 Jan 2024 06:30:04 +0000 it-IT hourly 1 I giorni della merla https://cultura.biografieonline.it/merla-giorni/ https://cultura.biografieonline.it/merla-giorni/#comments Mon, 29 Jan 2024 05:03:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5863 La leggenda dei Giorni della Merla

I Giorni della Merla sono tradizionalmente riconosciuti come gli ultimi tre giorni del mese di gennaio, 29, 30 e 31. Secondo la leggenda, sono i giorni più freddi dell’anno.

Si racconta che una merla dalle piume di un bianco candido come la neve, era stanca di essere perseguitata dal grande gelo del mese di gennaio. Allora gennaio aveva soltanto 28 giorni. Decise così, astutamente, di fare provviste per l’intero mese, per poi rifugiarsi al riparo nel suo nido.

Un merlo maschio
I giorni della Merla

Il 28 gennaio, la merla uscì ed iniziò a fischiare allegramente burlandosi di gennaio che, offeso, chiese a febbraio tre giorni, il 29, 30 e 31, durante i quali imperversò il freddo più gelido.

La merla fu costretta a trovar rifugio in un comignolo e, una volta uscita, il 1° febbraio, scoprì che il colore delle sue piume era cambiato, diventando nero a causa della fuliggine.

Per questo motivo, narra la tradizione, da allora i merli sono neri.

La credenza popolare

Sempre secondo le tradizioni e le credenze popolari che coinvolgono le previsioni meteorologiche, se i giorni della merla sono freddi, la primavera che si appresta ad arrivare sarà molto bella; se al contrario sono caldi, la primavera tarderà ad arrivare.

Detto popolare relativo ai giorni della merla
Detto popolare relativo ai giorni della merla: “Se sono freddi, la Primavera sarà bella. Se sono caldi, la Primavera arriverà tardi.”

In provincia di Cremona

Nella regione lombarda, in provincia di Cremona c’è una tradizione: si ripropongono i canti popolari della merla proprio nei giorni di fine gennaio per rivivere l’antica atmosfera contadina.

In tanti territori comunali si è soliti riunirsi vicino a un falò oppure sul sagrato di una chiesa, o ancora in riva al fiume.

Tutti insieme si intonano i canti, si degusta vino e si assaggiano cibi tradizionali.

Chi vuole può vestire abiti contadini: le donne usano gonna e scialle, gli uomini invece tabarro e cappello.

I testi delle canzoni popolari possono differire da un paese all’altro, tuttavia i temi che ricorrono sono quelli dell’inverno e dell’amore.

Versioni differenti della leggenda dei giorni della merla

Se conoscete versioni diverse di questa leggenda segnalatecelo nei commenti. Oppure scriveteci.

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Da dove derivano i nomi delle stagioni? https://cultura.biografieonline.it/nomi-stagioni/ https://cultura.biografieonline.it/nomi-stagioni/#comments Wed, 27 Sep 2023 11:07:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8054 Il termine “stagione” ha due possibili derivazioni:

  • dalla parola latina sationem, ovvero “l’atto di seminare”,
  • oppure da stationem, ovvero “l’atto di stare”, inteso come “fermata”.

Oggi le stagioni indicano i quattro periodi in cui è suddiviso l’anno solare:

  1. primavera,
  2. estate,
  3. autunno,
  4. inverno.
Immagine che simboleggia le stagioni (I nomi delle stagioni)
I nomi delle stagioni: una bella immagine che rappresenta le quattro stagioni

Determinazione delle stagioni

In campo astronomico, ogni stagione costituisce il tempo intercorrente tra un equinozio ed un solstizio.

Ognuna delle quattro stagioni ha una durata di tre mesi e sono determinate dall’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’orbita, chiamato “eclittica”. Questa inclinazione è mediamente di 23° 27’ e resta immutata durante il moto di rivoluzione della Terra, ovvero il viaggio che percorre attorno al Sole ogni anno.

L’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra determina la variazione dell’angolo di incidenza dei raggi solari che la raggiungono. Infatti, un emisfero si trova in inverno quando i raggi solari colpiscono con maggiore inclinazione la superficie della Terra, che riceverà quindi meno calore, poiché vi è un minor grado di irraggiamento. Viceversa, un emisfero si trova in estate quando i raggi solari colpiscono la superficie della Terra con minore inclinazione e il calore ricevuto è maggiore.

inclinazione asse terrestre
Inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto al piano dell’orbita, detto “eclittica”

Il ciclo delle stagioni di un emisfero è opposto di quello dell’altro. Se, per esempio, nell’emisfero boreale è estate, in quello australe sarà inverno, e viceversa.

Ciclo delle stagioni
Ciclo delle stagioni

Esiste anche la suddivisione meteorologica per definire una stagione, che tiene conto delle caratteristiche climatiche e ambientali e dei cambiamenti che avvengono in un determinato luogo durante il corso dell’anno. Questa suddivisione non coincide quasi mai con quella astronomica.

Etimologia dei nomi delle stagioni

Il termine primavera deriva dalle parole primus, cioè primo e ver, che deriva dalla radice sanscrita vas, che significa “splendere, illuminare, ardere”. E’ la stagione in cui la natura rinasce e sboccia dopo il torpore ed il freddo invernale, il clima è più mite, gemme e nuovi fiori si schiudono, l’erba si infoltisce; ha inizio con l’equinozio di primavera e finisce con il solstizio d’estate.

“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera” (Pablo Neruda – tratta da Frasi sulla primavera)

Estate deriva dalla parola latina aestatem, ovvero “calore”, che deriva a sua volta dalla radice indoeuropea aidh che significa “ardere, bruciare”. E’ infatti la stagione in cui il calore prodotto dal Sole è massimo, poiché esso raggiunge il suo punto più alto sull’orizzonte. Le temperature sono più elevate, l’aria è più calda e le precipitazioni sono spesso a carattere temporalesco; inizia con il solstizio d’estate e termina con l’equinozio d’autunno.

“Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla” (Ennio Flaiano – tratta da Frasi sull’estate)

Autunno ha origine dalla parola latina auctumnus, che deriva a sua volta dalla radice del verbo augere, ovvero “aumentare, arricchire”. In questa stagione il clima diventa fresco, le foglie degli alberi decidui si colorano di giallo ed iniziano a cadere, nei boschi spuntano i funghi ed è il periodo della vendemmia; inizia con l’equinozio d’autunno e finisce con il solstizio d’inverno.

“In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno” (Tonino Guerra – tratta da Frasi sull’autunno)

Inverno deriva dal latino hibernum, ovvero “invernale”, che ha origine dalla radice sanscrita himas, ovvero “freddo, neve”. In questo periodo dell’anno il freddo prevale, poiché il Sole raggiunge il suo punto più basso sull’orizzonte; il clima è rigido e le precipitazioni sono spesso nevose, gli alberi decidui rimangono senza chioma; inizia con il solstizio d’inverno e termina con l’equinozio di primavera.

“Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione”  (Giuseppe Ungaretti – tratta da Frasi sull’inverno)

Stagioni ai poli e ai tropici

Nella regione del circolo polare artico (Polo Nord) e in quella dell’antartico (Polo Sud), si distinguono generalmente soltanto due stagioni della durata di sei mesi ognuna: quella estiva e quella invernale. La prima è caratterizzata dal sole di mezzanotte, la seconda dalla notte polare o buio di mezzogiorno.

Nelle zone comprese tra i due tropici, quello del Cancro e quello del Capricorno, esistono la stagione secca e quella delle piogge.

Le stagioni nell’arte

La primavera di Botticelli, 1482
La primavera di Botticelli, 1482

Continuiamo l’articolo sui nomi delle stagioni, entrando nel mondo dell’arte.

L’opera La primavera è uno dei quadri più famosi e importanti del pittore italiano Sandro Botticelli.

È stato dipinto nel 1482 e attualmente si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Estate, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
Estate, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563

Il pittore italiano Giuseppe Arcimboldo realizzò, nel 1563, l’opera Estate che appartiene alla serie de Le Stagioni, una produzione artistica formata da quattro dipinti: Inverno, Primavera, Estate e Autunno; ne fece poi dono nel 1569 all’imperatore Massimiliano II d’Asburgo.

Inverno, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
Inverno, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
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La Polonia sconfitta e la Guerra d’inverno del 1939-40 https://cultura.biografieonline.it/polonia-finlandia-guerra-d-inverno/ https://cultura.biografieonline.it/polonia-finlandia-guerra-d-inverno/#comments Thu, 08 Feb 2018 15:00:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23995 Nel contesto della Seconda Guerra Mondiale vi fu la Guerra d’inverno, ricordata anche come Guerra russo-finlandese: l’Unione Sovietica attaccò il paese scandinavo successivamente al patto fatto con il regime nazista, che li vide invadere assieme la Polonia (argomento trattato in un precedente articolo: L’invasione della Polonia del settembre 1939). Ripercorriamo in questo articolo i fatti storici che portarono alla Guerra russo-finnica.

La sconfitta della Polonia

Dopo la sconfitta della Polonia e la spartizione del suo territorio fra la Germania e l’Unione Sovietica, la politica che Hitler decise di applicare sul territorio polacco fu sicuramente più devastante e aggressiva di quella decisa da Stalin. Nell’ottobre del 1939 vennero annesse al Terzo Reich la Prussia occidentale, la Posnania e l’Alta Slesia orientale, oltre alle regioni della vecchia Polonia a nord e ad ovest di Varsavia. Mentre la parte centrale della Polonia venne dichiarata governatorato generale e fu affidata ad Hans Michael Frank.

La seconda fase

La seconda fase fu l’espulsione di tutti i polacchi dalle regioni annesse al Reich per permettere l’immigrazione forzata dei tedeschi dalla Volinia, dalla Bessarabia e dai Paesi Baltici. Il governatore Frank, che dimostrò fin da subito la sua fedeltà alla politica più feroce dei nazisti, con il pretesto di punire i polacchi che si erano ribellati all’invasione tedesca durante il settembre del 1939, (fra i vari episodi spicca “la domenica di sangue” di Bromberg che si consumò il 3 settembre del 1939), fece sterminare tutti gli esponenti della classe dirigente polacca.

La terza fase

Poi venne attuata la terza fase che prevedeva il rastrellamento di tutte le persone di religione ebraica e il loro internamento nei ghetti di Varsavia e Lodz. Questa strategia politica, che andava contro il diritto internazionale e che prevedeva l’emigrazione forzata di intere popolazioni, insieme al cambiamento di confini e status quo vigenti da moltissimi anni, ebbe conseguenze devastanti per tutti. Sia per i tedeschi quando vennero soverchiati dalle truppe sovietiche nel 1944-45, sia per i russi quando le truppe tedesche avanzarono nel 1941 sul fronte orientale.

Patto Molotov-Ribbentrop 1939
Joachim von Ribbentrop firma il patto con l’Unione Sovietica, sotto gli occhi di un sorridente Stalin

Dopo l’invasione della Polonia, Stalin sfruttò gli accordi presi con Hitler attraverso i  ministri degli esteri Joachim von Ribbentrop e Vjačeslav Michajlovič Molotov (in un patto che porta il nome dei ministri). Innanzitutto obbligò i governi dell’Estonia, Lituania e Lettonia a rendere disponibili le loro basi aeree, navali e terrestri affinché potessero essere gestite dai comandi dell’Armata rossa. I tre governi accettarono senza condizioni.

Guerra d’inverno: la guerra tra Russia e Finlandia

Tuttavia quando Stalin pretese dalla Finlandia un contenimento della sua sovranità e un cambiamento sfavorevole dei suoi confini per cui sarebbe stata costretta a spostare i suoi confini sull’istmo di Carelia, il governo finlandese rispose compatto che non avrebbe accettato nessun ordine dall’Unione Sovietica. A quel punto Stalin dichiarò guerra alla Finlandia e ordinò alle truppe dislocate a Leningrado di attaccare i suoi confini orientali.

Guerra d'inverno - Guerra di inverno - Finlandia e Russia - 1939-1940
Postazione di una squadra di mitraglieri finlandesi • La cosiddetta Guerra d’inverno durò dal 30 novembre 1939 al 13 marzo 1940

I generali sovietici immaginavano che l’esercito finnico sarebbe stato sbaragliato rapidamente, grazie anche alle divisioni interne che già durante la Rivoluzione d’ottobre si erano manifestate dividendo i finlandesi in rossi e bianchi, quest’ultimi erano a favore dello zar. Ma così non avvenne.

Una pattuglia finlandese durante la guerra d'inverno - Finlandia - Russia - 1939-1940
Una pattuglia finlandese durante la guerra d’inverno

Tutto il popolo finnico si schierò con il suo esercito. Questo, sotto il comando del feldmaresciallo Mannerheim, riuscì a respingere l’attacco sovietico infliggendo pesanti sconfitte all’Armata rossa. Queste vittorie ebbero conseguenze internazionali di notevole portata, perché venne giudicata negativamente la capacità offensiva dell’Armata rossa. I tedeschi si mantennero neutrali e non inviarono truppe contro i finlandesi. Essi resistettero per tutto l’inverno, fino al marzo del 1940 quando firmarono un armistizio con i sovietici.

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Che cosa accade il giorno del solstizio? https://cultura.biografieonline.it/giorno-del-solstizio/ https://cultura.biografieonline.it/giorno-del-solstizio/#comments Fri, 21 Jun 2013 09:11:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5215 Il solstizio è definito come il momento in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, raggiunge il punto di declinazione massima o minima: massima nel giorno del solstizio d’estate, minima nel giorno del solstizio d’inverno. L’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica e la differente altezza del Sole sull’orizzonte producono il fenomeno del solstizio, che dipende dalla declinazione del Sole, cioè dalla sua distanza dall’Equatore Celeste, un cerchio immaginario proiettato sulla sfera celeste.

Solstizio d'inverno
Solstizio d’inverno

Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, solis statio, composto da sol cioè Sole e sistere, arrestarsi, quindi “fermata del Sole”.

Nell’emisfero settentrionale, il solstizio d’estate cade il 20 o il 21 giugno, e corrisponde al giorno dell’anno con più ore di luce rispetto a quelle di buio; il solstizio d’inverno cade il 21 o 22 dicembre, il giorno dell’anno con più ore di buio; nell’emisfero meridionale, accade il contrario.

In prossimità del solstizio d’estate, nei luoghi compresi nella calotta artica (Polo Nord), a latitudini superiori a 66°33’, il Sole non scende mai sotto l’orizzonte e non cala mai la notte; questo fenomeno è comunemente chiamato Sole di mezzanotte e la sua durata dipende dalla latitudine. Quelli compresi nella calotta antartica (Polo Sud), restano al buio. In prossimità del solstizio d’inverno invece, il Sole non tramonta mai nella zona antartica, mentre rimane nell’oscurità quella artica.

Numerosi sono i culti solari legati alla celebrazione dei solstizi, ritenuti magici e di eccezionale valore simbolico. In diverse culture, intorno al periodo del solstizio avviene la nascita delle divinità adorate. Il culto degli antichi egizi era basato sulla celebrazione del dio Sole: il tempio di Abu Simbel, fatto erigere da Ramses II nel XIII secolo a.C., era dedicato al culto del Sole.

Piramide maya a Chichén Itza
Piramide Maya a Chichén Itzá (Messico)

I Maya consideravano il Sole la divinità suprema, generatrice e regolatrice di tutte le attività umane e calcolavano i solstizi osservando le ombre proiettate dal Sole sulle loro piramidi, come quella a Chichén Itzá in Messico. Stonehenge, sito neolitico nello Wiltshire in Inghilterra, è composto da grosse pietre erette, dette megaliti, disposte in modo circolare in modo tale da creare allineamenti particolari durante i solstizi ed equinozi.

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