internet Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 04 Apr 2023 13:25:04 +0000 it-IT hourly 1 Bullismo e cyberbullismo, differenze https://cultura.biografieonline.it/bullismo-cyberbullismo/ https://cultura.biografieonline.it/bullismo-cyberbullismo/#comments Sat, 06 Feb 2021 14:22:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22798 Sempre più spesso, purtroppo, sentiamo nominare i termini cyberbullismo e bullismo non sapendo però bene che cosa li distingue. In questo articolo, vediamo la differenza tra i due termini.

Cyberbullismo

Cyberbullismo

Per cyberbullismo, si intende un tipo di attacco continuo e offensivo ai danni di un soggetto attuato mediante gli strumenti della rete. Si tratta sostanzialmente di una versione informatica del bullismo, ossia un genere di violenza e di umiliazione che viene effettuata da giovani ai danni di soggetti terzi che sono vittime bersagliate e derise per colpa di un motivo sociale, fisico o comportamentale.

Con l’avvento di internet e della tecnologia, questo tipo di fenomeno, il cyberbullismo, ha consentito anche l’intensificarsi di scambi di immagini e registrazioni video calunnianti. Ciò promuove il fenomeno del public shaming, ovvero l’umiliazione pubblica del soggetto sulla rete. Chiunque può diventare un cyberbullo. E molto spesso coloro che effettuano questo tipo di attacchi possono essere anonimi. La vittima è così incapace di riconoscerli e di difendersi.

Il cyberbullo approfitta del suo stato invisibile e anonimo per agire sulla vittima predestinata che comunque subisce dei danni alla sua immagine usando una fredda consapevolezza. Il cyberbullo predilige molto spesso comunicazioni definite sadiche e può agire 24 su 24. La diffusione del materiale audio-video prodotto non ha limiti geografici. I cyberbulli spesso commettono online tutto ciò che non farebbero nella vita reale, creando dei veri propri problemi alla vittima che è schiacciata psicologicamente (ma non solo) da questi atti riprovevoli.

Categorie del cyberbullismo

Queste sono le principali categorie del cyberbullismo:

  • Flaming: (dall’inglese: flame, fiamma) caratterizzato da messaggi online violenti e volgari ai danni del soggetto.
  • Molestie: (harassment) insulti gratuiti ai danni di un soggetto.
  • Denigrazione: sparlare per ledere la reputazione altrui.
  • Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online provocando la sua emarginazione volontaria.
  • Cyberstalking: (Cyber-persecuzione) molestie e denigrazioni ripetute che incutono timore nel soggetto.
  • Sostituzione di persona: (impersonation) passare per un’altra persona e creare confusione.
  • Inganno: (trickery) ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno e poi pubblicare del materiale che non ci appartiene.
  • Doxing: diffusione pubblica di dati personali e sensibili, tramite il web.
  • Minacce di morte: la più crudele, perpetrata a danni di soggetti terzi, sempre via web.

Bullismo

Bullismo

Per bullismo, invece, si indica una forma di comportamento sociale molto violento che crea disagi al soggetto che ne è vittima. Si può trattare di violenza fisica, verbale e psicologica che viene commessa da uno o più soggetti a danni di terzi. Questa forma di violenza è usata principalmente in ambiti di aggregazione sociale come le scuole.

Molto spesso questa forma di atteggiamento, il bullismo, sfocia in abusi gratuiti. Può arrivare a un livello di violenza fisica o psicologica oltre alla normale presa in giro, all’umiliazione e alla ridicolizzazione del soggetto stesso.

Sono necessari degli interventi specifici per scongiurare questo tipo di fenomeno. Nel bullismo, vengono coinvolti gli studenti della classe o dell’Istituto. Il bullo normalmente è fisicamente prestante o sa usare il corpo per fare del male. E agisce durante gli orari scolastici o solitamente nel tragitto casa-scuola.

Compiere degli atti di bullismo porta il bullo a rendersi visibile agli occhi di tutti e a commettere forme di sadismo. E a volte a compiere anche atti di vera e propria criminalità minorile. Inoltre il bullo vede concretamente la propria vittima e l’effetto delle proprie azioni usando una fredda consapevolezza. Non si raccapriccia del male che viene fatto al soggetto, ignorando completamente la sua persona.

Dal 2017 è stata istituita la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. La giornata ricorre il 9 febbraio.

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Bluetooth: la curiosa origine del nome e il significato del simbolo https://cultura.biografieonline.it/bluetooth-significato-simbolo/ https://cultura.biografieonline.it/bluetooth-significato-simbolo/#respond Tue, 10 Nov 2020 06:32:39 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30742 Chiunque utilizzi un device per svago o lavoro conosce la funzionalità del Bluetooth, che è ormai parte integrante di ogni dispositivo elettronico. Che si tratti di un iPhone, di un tablet, o di un pc. Anche se ultimamente sembra essere passato in secondo piano con l’avvento della messaggistica istantanea di WhatsApp o Messenger su Facebook, questo metodo è ancora apprezzato ed utilizzato dagli utenti.

Bluetooth Logo

La principale funzione del Bluetooth è quella di mettere in condivisione contenuti multimediali tra dispositivi anche diversi tra loro, attraverso la connessione senza fili (wireless). E se questo è sicuramente l’aspetto più noto del Bluetooth, non tutti forse conoscono l’origine del nome e il significato del simbolo.

Bluetooth: l’origine del nome

Se andiamo a ricercare l’origine del nome, a prima vista potrebbe sembrarci strana o forzata, ma in realtà l’inventore del protocollo tecnologico ha volutamente attribuito a tale funzione il nome di un personaggio storico influente: il re danese Harald Gormsson – noto come Harald Bluetooth, che visse tra il 911 e il 986 d.C. (conosciuto in lingua italiana con l’appellativo di Aroldo I di Danimarca).

Harald Bluetooth
Harald Bluetooth Gormsson (Aroldo I di Danimarca) – illustrazione

Il sovrano danese riuscì storicamente ad unire tra loro i popoli di Norvegia, Danimarca e Svezia sotto l’egida di un’unica religione, quella cristiana; così la tecnologia Bluetooth permette oggi di attuare la condivisione tra dispositivi di vario genere.

Il simbolo

C’è traccia di questa similitudine anche nel simbolo del Bluetooth; esso infatti rappresenta l’unione di due rune nordiche, la H e la B, che sono appunto le iniziali del sovrano della Danimarca, Harald Bluetooth. Le due rune in questione sono Hagall (grandine) e Berkanan (Betulla).

Il logo Blootooth è la composizione di due rune nordiche: H, B
Il logo Blootooth è la composizione di due rune nordiche: H, B

La storia

Circa mille anni dopo, i due ingegneri che misero a punto la tecnologia Bluetooth decisero di attribuire a questa invenzione il nome del re che aveva la fama di aver unificato sotto l’aspetto politico e religioso i popoli di Scandinavia, divisi tra loro per tradizioni e a causa di antichi e mai risolti dissapori.

I due inventori della funzionalità Bluetooth, Jim Kardach (ingegnere presso la Intel, azienda americana specializzata nella produzione di microprocessori) e Svenn Mattison (che lavorava invece alla Ericsson), si ritrovarono nell’estate del 1997 a Toronto per lavorare insieme al nuovo progetto di trasmissione dei dati.

Per caso si ritrovarono a parlare di storia, e si accorsero di essere entrambi affascinati dalla storia della Danimarca, e della figura di re Aroldo I, soprannominato “Dente Blu” (Blåtand in lingua scandinava) a causa della sua abitudine di colorarsi i denti di questo colore prima di una battaglia.

Approfondendo i racconti riguardanti questo sovrano dalla personalità assai particolare, Kardach e Mattison decisero che il suo nome era proprio adatto al progetto cui stavano lavorando, che si proponeva di unificare i dati a livello tecnologico. E così è stato.

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Hosting e dominio: differenze https://cultura.biografieonline.it/hosting-dominio-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/hosting-dominio-differenze/#respond Wed, 28 Feb 2018 17:53:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24347 Quando si parla di termini informatici o riguardanti il mondo del web, molto spesso incorriamo in errori. Ci sarà sicuramente capitato di sentire i termini hosting e dominio, immaginando vagamente di cosa si trattasse ma senza mettere bene a fuoco i due concetti, le loro similitudini ma soprattutto le diversità tra le due nozioni. In questo articolo vediamo di evidenziare le principali differenze.

hosting - housing
Rappresentazione di una sala server, in cui è ospitato l’hardware (housing) che a sua volta ospita siti internet (hosting) raggiungibili attraverso nomi di dominio.

Hosting

Con il termine hosting si intende un servizio che permette di usufruire di uno spazio web dove collocare le pagine di un sito internet. Il servizio di hosting (host in inglese è colui che ospita) oltre a questo servizio base, offre poi altri servizi accessori. Grazie a questo tipo di servizio, il web provider, rende il sito accessibile alla rete Internet e agli utenti. Tra i servizi accessori ci possono essere quelli relativi alla sicurezza, alla posta elettronica, allo streaming video, o altro che ha generalmente a che fare con i servizi web.

Il termine hosting deriva dall’inglese “host” che significa quindi ospitare. Esistono diversi tipi di hosting: gratuiti, a pagamento e quelli definiti infrastrutturali.

Gli hosting gratuiti sono un servizio base che viene offerto agli utenti in previsione che si passi a servizi più avanzati (a pagamento) e sono forniti dall’Internet Service Provider (ISP). Spesso recano degli svantaggi come: prestazioni tecniche meno performanti, poca garanzia del servizio nel tempo, banda condivisa con altri siti web ospitati.

Gli host a pagamento offrono un servizio più avanzato e professionale.

Gli hosting infrastrutturali consistono in un’intera infrastruttura di rete sotto forma di servizio di host network. I vantaggi sono un abbattimento dei costi associati all’hardware e al software, la garanzia dell’accesso e, in ultimo, la facilità nella reperibilità dei dati.

Hosting e housing

Si distingue tra hosting e housing quando anziché acquistare lo spazio solo per un sito internet, si acquista uno spazio per posizionare un sistema server fisico, composta da un hardware più o meno sofisticato. L’housing vede l’ISP ospitare in apposite infrastrutture, server di proprietà dei clienti. Queste sono soluzioni rivolte principalmente alle aziende, e non ai privati.

Dominio

In un precedente articolo abbiamo trattato le differenze tra dominio e sito web. Riprendiamo qui alcuni concetti. Il dominio è il nome logico di un sito internet. Nell’indirizzo URL che permette di raggiungere un sito, il dominio corrisponde (generalmente) alla homepage. In realtà, dietro le quinte, al nome del dominio corrisponde un indirizzo numerico chiamato indirizzo IP. L’uso di “nomi di dominio” (così si dice) rende più semplici e memorizzabili i nomi dei siti web.

Di fatto un dominio è una sequenza di caratteri che ci permette di identificare un sito web. I nomi di dominio si possono riservare, acquistandoli, a partire dalla scelta loro estensione (.it, .com, .org e moltissime altre). Gli ISP che forniscono servizi di hosting, spesso offrono anche un servizio di acquisto del nome di dominio. Così come i Registrar – si chiamano così le aziende che forniscono questo servizio – oltre a dare la possibilità di registrare un dominio, offrono all’utente (privato o azienda) la possibilità di ospitare (hosting) fisicamente il sito web.

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Dominio e sito web: che differenza c’è? https://cultura.biografieonline.it/dominio-sito-web-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/dominio-sito-web-differenze/#comments Fri, 23 Feb 2018 10:22:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24238 Nell’ambito dell’informatica di internet, sentiamo spesso nominare dei termini come dominio e sito web. I due concetti sono strettamente correlati tra loro. Spesso ci si confonde pensando all’uno o all’altro senza averne ben chiaro il significato. Essi però presentano delle profonde differenze. Vediamo nel seguente articolo di capire meglio di cosa si tratta, così da essere in grado in futuro di mettere a fuoco il concetto.

dominio sito web differenze

Dominio

Per dominio si intende un nome logico che permette di venire a conoscenza di un determinato sito. Il nome del dominio corrisponde ad un indirizzo numerico chiamato indirizzo IP. In generale, i domini, devono contenere un nome semplice, logico e facilmente memorizzabile.

Si inserisce il dominio nell’apposita barra degli indirizzi del browser e grazie ad un servizio di indirizzamento chiamato DNS, Domain Name Server, si viene messi in contatto con il server corretto. In caso di domini sbagliati, veniamo indirizzati verso altri link o siti che non corrispondono alla nostra ricerca. A questo punto l’utente potrà digitare nuovamente l’indirizzo (dominio) corretto o ricercarlo via internet.

Le estensioni dei domini, che sono in continuo aumento, inizialmente determinavano il settore del sito o la sua nazionalità. Per esempio “.it” è quello dell’Italia, “.us” riguarda gli United States, “.com” quelli commerciali, “.org” si riferisce ad “organization” e così via, tenendo presente che ad oggi è possibile creare un dominio con un’estensione privatizzata e libera di scelta. Queste estensioni di indicano con l’espressione “di primo livello”, in inglese TLD (Top Level Domain).

I livelli dei domini

Prendendo ad esempio l’indirizzo del sito web www.google.it (la versione italiana del celebre motore di ricerca Google) possiamo suddividerlo nei suoi livelli:

  • .it è il dominio di primo livello;
  • google.it è il dominio di secondo livello;
  • www.google.it è il dominio di terzo livello, e così via.

La sigla che solitamente precede il dominio è http e indica il protocollo usato per l’accesso al dominio. L’acronimo sta per: HyperText Transfer Protocol. Quando compare la lettera s, (https) indica che il protocollo è sicuro (secure): i dati in questo caso viaggiano in una comunicazione criptata. L’indirizzo completo di protocollo e dominio – ad esempio: https://www.google.it – si chiama indirizzo URL.

Come acquistare un dominio?

E’ possibile riservare un dominio (uno o più) sia a livello personale che a livello aziendale. I costi variano molto, dipendentemente dall’estensione che si sceglie e dai servizi che si vogliono agganciare a tale dominio, come ad esempio la posta elettronica (a tal proposito: sai perché si usa la chiocciola @ negli indirizzi e-mail?) , oppure un vero e proprio sito web, di cui andiamo a parlare nel prossimo paragrafo. Se siete interessati all’acquisto di un dominio potete contattarci.

internet
Internet e domini web: gli indirizzi URL dei siti web iniziano tutti con http oppure https

Sito web

Per sito web, invece, si intende lo spazio in cui vengono immagazzinati dati, foto, informazioni varie, link e collegamenti ipertuestuali… insomma tutto ciò che costituisce il materiale pubblico di una determinata persona, azienda o struttura, organizzato in pagine internet, sotto uno stesso dominio.

Il sito web è diviso in pagine. Solitamente vi si naviga attraverso un menù che permette di conoscere la realtà che stiamo visionando (struttura, azienda, pubblicazione editoriale, persona fisica, o e-commerce). Il sito web è raggiungibile grazie ad un dominio. Tutti i suoi contenuti sono ospitati sul server grazie a servizi di hosting. È fondamentale costruire bene le pagine del sito, perché altrimenti chi vi naviga potrebbe non riuscire a trovare le informazioni utili e richieste. Negli anni i metodi di sviluppo dei siti web si sono sempre più orientati verso questi obiettivi.

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Net Art https://cultura.biografieonline.it/net-art/ https://cultura.biografieonline.it/net-art/#comments Thu, 28 Dec 2017 09:46:56 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23790 Ai tempi di Internet non poteva non prendere forma anche una nuova arte: la Net Art. Essa è una forma d’arte appunto che nasce e si sviluppa sulla Rete. Nacque a cavallo dei primi Anni Novanta, proprio quando fece la sua comparsa il web. È un’arte digitale e ancora oggi si evolve giorno dopo giorno. Da quando è nata si è sviluppata in varie correnti artistiche come il datamoshing, l’ASCII art e la BioArt, sfruttando proprio le possibilità artistiche e creative che si possono sviluppare attraverso l’informatica.

Net art - The file room - Antoni Muntadas
The File Room, di Antoni Muntadas, è una delle opere Net art più famose

È un continuo esplorare di nuove frontiere sempre alla spasmodica ricerca della perfezione. Così si assiste a un insieme confuso e informe di caratteri speciali che in realtà, con un semplice click, danno la possibilità di ammirare il velo di Maya che nasconde una vera opera d’arte.

Tra le prime storiche opere della Net Art vi sono “Wax Web” di David Blair e “The File Room” di Antoni Muntadas.

Wax Web

YouTube Video

The File Room

The File Room (nella foto in alto) è un’installazione fisica temporanea collegata a un database online aperto il quale contiene record di casi passati di censura in tutto il mondo. La sua missione è quella di riproporre il materiale cancellato e represso. Per sua natura non può essere completata, pertanto i visitatori sono invitati ad aggiungere le proprie istanze di censura, artistica e culturale, in questo archivio aperto. In netto contrasto con la giocosità che ha segnato molti dei primi progetti web e Net art, l’estetica di The File Room è cupa. Attraverso l’esplorazione di questi archivi appare chiaro che la censura non è solo una tattica palesemente repressiva, ma anche un aspetto della natura contestata della conoscenza nel suo insieme e delle strutture ideologiche largamente invisibili che la plasmano.

ASCII Art

Lavori in ASCII art, che sono molto complessi e realizzati alla perfezione. Si tratta di composizioni artistiche realizzate appunto con il codice ASCII, cioè disegni realizzati con caratteri alfanumerici e caratteri speciali, tra cui la punteggiatura, gli accenti e tanto altro. Si possono trovare ritratti che sono soggetti reali e ben riconoscibili. Di norma, questa forma d’arte, viene utilizzata per realizzare oltre ai ritratti, anche panorami, nature morte o scritte pubblicitarie.

Net ART: ASCII Art Che Guevara
Net Art: il celebre ritratto di Che Guevara realizzato con l’Arte ASCII

Net Art dal vivo

La Net Art sbarca oltre i confini della semplice raffigurazione, ponendo l’accento sulla propria espressività anche con performance artistiche dal vivo. È il caso delle rappresentazioni tramite webcam degli italiani Eva e Franco Mattes che hanno dato vita alla loro opera, “No Fun”, che tradotto significa: nessun divertimento, dove i due artisti hanno inscenato un suicidio e l’hanno poi messo in diretta su piattaforme come Chat Roulette e altre.

Arte digitale in vendita

La Net Art è anche in vendita attraverso i portali artistici. Succede proprio come se fosse una tela, una scultura o un oggetto in ceramica. L’idea porta la firma di Rafael Rozendaal, che è stato definito il nuovo Raffaello. I prezzi superano varie migliaia di dollari, ma nonostante tutto, l’artista è riuscito a creare un vero mercato per siti web artistici.

Altro progetto interessante è quello realizzato dal net artista canadese Jon Rafman. L’artista si è fatto ispirare da Google Street View, cioè dalle scene tratte dalla vita quotidiana. Ne è nato il suo 9-Eyes. Si tratta di un blog tumblr dove l’artista raccoglie le immagini più importanti e significative che sono state realizzate dalla Google car, che è appunto dotata di nove occhi elettronici.

Nat art - Face hacking
Face hacking

Face-hacking

Un’altra branca della Net Art è il face-hacking. Questo tipo di arte viene realizzata sfruttando proiettori sempre molto precisi che servono a realizzare statue viventi con espressioni facciali vivide e molto realistiche.

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Differenza tra PayPal e Postepay https://cultura.biografieonline.it/postepay-paypal-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/postepay-paypal-differenze/#respond Wed, 11 Jun 2014 21:16:39 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11323 Parlando di carte di pagamento ricaricabili, molto usate per gli acquisti via internet, i termini più utilizzati sono quelli di Postepay e PayPal. Ma quali sono in realtà le sostanziali differenze tra le due?

Differenze tra Postepay e PayPal
Differenze tra Postepay e PayPal

Postepay

Per Postepay si intende una carta prepagata che chiunque può attivare, semplicemente presentandosi presso un qualsiasi ufficio postale presentando la carta d’identità e il codice fiscale. La Postepay non è legata ad alcun conto bancario, né postale. Grazie ai circuiti Visa, Visa Electron e Postamat, la Postepay è utilizzabile praticamente in tutto il mondo e non solo in Internet. Tramite il sito delle Poste Italiane, poi, è possibile vedere il saldo della propria Postepay e controllare tutti i movimenti effettuati.

Grazie alla Postepay si può prelevare l’importo di cui necessitiamo in tutti gli uffici postali, fino a un importo massimo di 3.000 euro e con una commissione di solo 1 euro. La carta Postepay viene utilizzata anche per il prelievo di contanti negli Atm e i Pos del circuito Postamat per un totale massimo di 250 euro, sempre con 1 euro di commissione.

Se invece preleviamo ai bancomat “tradizionali”, la Postepay permette di prelevare fino a 250 euro, con un costo di 1,75 euro, nell’Area Euro, mentre nei paesi Extra-Euro, si può prelevare sempre fino a 250 euro, ma le commissioni arrivano fino a 5 euro.

Per ricaricare la carta Postepay, si deve versare una quota in denaro presso gli sportelli automatici di poste e banche, presso le ricevitorie Sisal abilitate oppure on-line sul sito delle Poste Italiane.

PayPal

PayPal, invece, è considerato di gran lunga il metodo di pagamento più sicuro per gli acquisti on-line. In primis, non bisogna lasciare all’acquirente nessun codice o altri dati per il pagamento. Il pagamento tramite PayPal è anche il più facile e comodo da eseguire per l’acquirente, che non deve pagare nessuna tariffa aggiuntiva.

Quest’ultima, infatti, è a spese del venditore che paga solo una piccola percentuale del costo finale di vendita degli oggetti. PayPal è considerato il sistema di pagamento più usato ed è presente in 190 paesi nel mondo.

Per aprire un conto PayPal è d’obbligo registrarsi nel sito internet dell’azienda, elencare i dati riferiti alla relativa carta di credito che può anche essere una prepagata, o versare nel conto una somma di denaro tramite bonifico.

È anche possibile effettuare prelievi di denaro per trasferirlo poi sul proprio conto corrente bancario o postale, o alla stessa carta di credito. Con PayPal si può prelevare fino ad un importo massimo di 500 euro.

È possibile utilizzare PayPal nei punti vendita Lottomatica e negli sportelli bancomat nell’Area Euro, pagando una commissione pari a 1,70 euro; mentre fuori dell’area Euro la commissione sale a 3,90 Euro. È consigliata nelle transazioni che vengono effettuate per tutti i portali di e-commerce per la sua ormai riconosciuta sicurezza nelle transizioni di denaro.

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Differenza tra modem e router https://cultura.biografieonline.it/modem-router-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/modem-router-differenze/#respond Wed, 02 Apr 2014 19:30:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10345 Molto spesso ci siamo chiesti quale sia la principale differenza tra modem e router. Per modem si intende un dispositivo elettronico che permette la connessione dal computer alla linea telefonica.

Foto di un Modem Router Wi-Fi
Modem e Router hanno funzioni differenti. Sono molto diffusi apparecchi come questo, che integrano le funzioni di modem, router e collegamento Wi-Fi, senza fili

La funzione principale del dispositivo rimane quella di modulare e demodulare le informazioni. Tale apparecchiatura permette di convertire le informazioni digitali in segnali analogici che si spostano attraverso la linea telefonica; in seguito queste informazioni, quando raggiungono la destinazione, vengono demodulate dal modem ricevente che trasforma le informazioni da analogiche a digitali. Diverso invece è il significato che si attribuisce alla parola router.

Per router si intende un dispositivo elettronico che ha lo specifico compito di permettere e gestire il collegamento alla rete fra più terminali contemporaneamente. Da sottolineare che il router da solo non può connettersi alla rete: perché avvenga ciò, deve essere collegato ad un modem. Sono molto conosciuti i Modem ADSL con Router integrato, o Modem Wi-Fi, che permettono il collegamento di più dispositivi non solo utilizzando un Router, ma anche in wireless. Nel caso di Modem Adsl con Router Integrato, notiamo come, grazie all’utilizzo di un singolo dispositivo, in questo caso è possibile connettersi alla rete con più computer contemporaneamente.

In ultimo segnaliamo il caso di Modem Router Wi-Fi, che permettono a più computer di collegarsi alla rete contemporaneamente, non solo attraverso i cavi di rete Ethernet ma anche attraverso la tecnologia senza fili Wi-Fi. Negli ultimi tempi, possiamo anche trovare l’Access Point, che è un particolare apparecchio di telecomunicazioni che, collegato ad una rete cablata o ad un router, permette all’utente di collegarsi anche nella modalità wireless, sempre che si disponga di apposita scheda dedicata.

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Perché negli indirizzi e-mail si usa la chiocciola? https://cultura.biografieonline.it/chiocciola-simbolo-email/ https://cultura.biografieonline.it/chiocciola-simbolo-email/#comments Wed, 13 Nov 2013 22:24:31 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8590 La,”a” commerciale, comunemente chiamata chiocciola o chiocciolina è un carattere tipografico usato soprattutto per la nostra posta elettronica. E’ rappresentata da una “a” stilizzata con attorno un ricciolo e sembra avere le sembianze di un vero e proprio mollusco.

chiocciola simbolo email
La chiocciola : @ , simbolo e carattere tipografico con cui si è soliti identificare gli indirizzi di posta elettronica (E-Mail), ha origini antiche.

Già in uso nel VII secolo, presso i mercanti veneziani, la “chiocciola” era un segno grafico che rappresentava l’anfora, utilizzata allora come unità di misura di peso e di capacità. Nel periodo medioevale, gli amanuensi erano soliti utilizzare il simbolo della chiocciola al posto della preposizione di luogo latina “ad”.

Il simbolo della “chiocciola” ( @ ) era presente nella macchina per scrivere di Lambert del 1902 prodotta dalla Lambert Typewriter Company di New York e nella IBM Selectric del 1961; veniva utilizzato per abbreviare la frase commerciale “at a price of” ovvero “al prezzo di” ma solo nel 1963 venne inserito nella composizione ufficiale dei caratteri ASCII (American Standard Code for Information Interchange – Codice Standard Americano per lo Scambio di Informazioni).

Fu l’ingegnere informatico Ray Tomlinson che nel 1971 inventò ed introdusse il simbolo della “chiocciola” nel mondo dei computer: Ray Tomlinson elaborò un programma che consentiva a tutti coloro che frequentavano le università americane collegate tra loro tramite Arpanet (progetto di network che portò poi alla nascita di Internet), di scambiarsi messaggi. Un anno dopo, l’ingegnere inserì il simbolo della “chiocciola” tra il nome del destinatario ed il percorso per arrivare al server ospite.

Nel 2010 la “chiocciola” entra a far parte del mondo dell’arte; Paola Antonelli, curatrice del dipartimento di architettura e design del Museo di arti Moderne di New York (MoMA), l’ha inserita di diritto nei simboli che possono far parte di una collezione.

Nei vari paesi la “chiocciola” viene chiamata in modi differenti: in inglese “at”, in francese “arobase” (unità di misura di un quarto), in spagnolo “arroba” (unità di misura del vino), in Olanda “apestaart” (coda di scimmia), in Norvegia “kanec-bolle” (torta di cannella a spirale), in Germania “klammeraffe” (scimmia-ragno) e in Danimarca “snabel-a” (proboscide d’elefante). E in Italia? Chiocciola, appunto.

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Che cos’è la cybercondria? https://cultura.biografieonline.it/cybercondria/ https://cultura.biografieonline.it/cybercondria/#comments Thu, 08 Mar 2012 05:25:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=880 Cybercondria, Internet e le malattieCybercondria è un neologismo nato dall’unione di due parole: cyber ed ipocondria, cioè la paura infondata di essere sempre ammalati associata all’eccessiva necessità di cercare su Internet notizie relative alle proprie sintomatologie.

Indica la tendenza ossessiva a cercare sul web le possibili cause di un sintomo di malessere, scegliendo poi sempre l’alternativa peggiore fra quelle trovate, interpretandola come sintomo di grave malattia. La conseguenza è la convinzione, senza alcuna conferma clinica, di essere affetti da terribili malattie.

Nell’oceano di informazioni mediche reperibili sul web da siti, forum o enciclopedie online, un comune mal di testa diventa qualcosa di ben più grave nella mente del paziente, che lo porta inconsciamente a mentire al proprio medico, aggravando, modificando, riducendo od eliminando i sintomi, a sostegno della propria autodiagnosi. I sintomi originari sono inoltre aggravati da sintomi ansiosi post-ricerca su Internet, che si ripercuotono negativamente sulla vita familiare e professionale dei soggetti.

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