impressionisti Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 03 Jan 2024 10:33:24 +0000 it-IT hourly 1 Il bar delle Folies-Bergère (quadro di Manet) https://cultura.biografieonline.it/manet-bar-folies-bergere/ https://cultura.biografieonline.it/manet-bar-folies-bergere/#comments Thu, 13 Jul 2023 10:46:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12048 Il bar delle Folies-Bergère (Le bar aux Folies Bergère) è un celebre dipinto realizzato dall’artista francese Edouard Manet, nel periodo che si snoda tra il 1881 e il 1882. Si tratta di un’opera realizzata a olio su tela delle dimensioni di cm 96 x cm 130 e conservato a Londra, presso la Courtauld Gallery.

Manet: Il bar delle Folies-Bergère (1881-1882)
Il bar delle Folies-Bergère (Le bar aux Folies Bergère) • Quadro famoso di Edouard Manet del 1882

Una natura morta come testamento

Quest’opera rappresenta il testamento del pittore, poiché ne mostra l’evoluzione del percorso artistico, passando dall’amore realistico per il quotidiano, al gusto per la natura morta; l’evoluzione che porta altresì dall’uso di colori piatti e senza chiaroscuro, alla suggestione delle luci riflesse nello specchio dietro al bancone.

Analisi della scena

Assistiamo ad una vera e propria adesione piena dell’autore allo stile impressionista, che Manet aveva contribuito a far nascere, ma dal quale aveva sempre mantenuto le distanze.

Ci troviamo in un ambiente alla moda raffigurante la borghesia parigina del tempo nel vasto salone delle Folies-Bergère.

L’impressione che traspare è quella di trovarsi di fronte ad una scena convenzionale, in cui la cameriera Suzon si trova al centro del dipinto e ci sta guardando con un’aria decisamente assorta.

La barista è rappresentata, anch’essa con uno sguardo triste e assente, incurante del rumore che la circonda dato dalla folla che è presente nel locale. Ciò simboleggia la metafora della crisi sociale dei tempi dell’industrializzazione.

Il bar delle Folies-Bergère: il quadro

Lo spazio di rappresentazione è molto ristretto e comprende appena il piano del bancone e lo spazio retrostante dove si trova la cameriera, personaggio reale che Manet dipinse in diverse sue opere.

La specchiera che si trova dietro la donna mette in evidenza tutto il movimento di folla che si trova all’interno del locale, permettendo lo sdoppiamento della figura della donna e permettendoci di ammirare il riflesso di un uomo che le sta di fronte.

Questo effetto illusionistico di spazialità riflessa è probabilmente un omaggio all’opera del pittore spagnolo Velàzquez.

Nel bar delle Folies-Bergère di Manet la luce penetra in modo impressionista, grazie a grandi lampadari che si riflettono allo specchio, con l’utilizzo di colori puri, vivi, che animano la stessa cornice.

L’artista, grazie a tocchi di colore, riesce a dare l’impressione della folla e del chiasso che dame e gentiluomini producono all’interno del locale.

In primo piano, nel quadro, spiccano la fruttiera, le bottiglie, l’abbigliamento ed infine l’acconciatura della cameriera.

Un punto di riferimento

Grazie all’immediatezza della visione, alla chiarezza della luce, alla semplicità del soggetto, questo quadro è considerato un vero e proprio punto di riferimento per l’intera generazione impressionista

Manet, grazie alla sua opera, ha aperto in modo definitivo e assoluto la strada alla pittura delle emozioni e della libertà espressiva.

La birra

Le bottiglie raffigurate da Monet sul bancone, in basso a sinistra e in basso a destra, appartengono ad un marchio brassicolo inglese ricco di storia: si tratta di bottiglie di birra Bass, Pale Ale. Esse sono molto riconoscibili dal caratteristico triangolino rosso.

Una curiosità: La stessa birra compare in diverse altre opere d’arte di altri pittori. Picasso inserì la stessa birra in alcune sue opere cubiste.

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Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano), opera di Renoir https://cultura.biografieonline.it/renoir-ragazze-al-pianoforte/ https://cultura.biografieonline.it/renoir-ragazze-al-pianoforte/#respond Thu, 01 Sep 2022 13:55:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12524 Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano) fu dipinto nel 1892 da Pierre-Auguste Renoir che di questo quadro fece diverse versioni sempre alla ricerca della perfezione. Tre, infatti, sono le versioni realizzate con colori ad olio di questo dipinto:

  • una conservata al Metropolitan Museum di New York
  • due appartenenti a collezioni private.

Esistono anche uno schizzo (esposto al Metropolitan Museum) ed una versione a pastello, quest’ultima appartiene ad una collezione privata.

Ragazze al pianoforte
Renoir : Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano) • Olio su tela, 90 x 116 cm, Musée d’Orsay, Parigi

Ragazze al pianoforte: analisi del quadro

Uno degli aspetti più caratteristici di questo dipinto è proprio la sua ripetitività, il fatto cioè che sia stato realizzato più volte in modo quasi identico per ottenere ciò che già rappresentava, un notevole e straordinario lirismo dei colori. E’ infatti la prima volta che un dipinto di questa importanza viene realizzato così tante volte, e il motivo va ricercato proprio nel tentativo di Renoir di consegnare un quadro che fosse possibile esporre, secondo i suoi obiettivi, in un museo.

Il disegno è simile a quello di altri dipinti dello stesso periodo, come “Ritratto di Claude Monet“, “Grande nudo” e “Ballo in città“, dove i colori sono contenuti nel disegno. La stessa cosa accade nelle “Ragazze al pianoforte“, dove le pennellate seguono i confini del disegno e non sono, invece, libere ed esplosive nella loro istintività, almeno per i canoni dell’epoca, come in altri quadri di Renoir realizzati degli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento.

Ragazze al pianoforte - Renoir - 1892 - seconda versione
Ragazze al pianoforte Renoir, 1892) • Seconda versione

Renoir esegue dipinti di pura luce, che raccontano episodi della vita borghese o bucolica dell’epoca ma che in realtà trascendono il loro tempo. E questo dipinto, che rappresenta due ragazze mentre trascorrono alcune ore davanti al pianoforte in un appartamento borghese, rappresenta uno dei più alti esempi di quella sua pittura che trascende il tempo e diventa puro colore. Infatti, il tema del dipinto è anche quello di creare un contesto ideale in cui le due ragazze possano trascorrere del tempo come se fossero in una fiaba moderna.

Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano) fu il primo dipinto di Renoir acquistato dallo Stato francese e per questo viene spesso ricordato, perché fu subito esposto al Museo de Luxembourg. Il dipinto misura 116×90 cm ed è realizzato con colori ad olio.

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Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur: un bellissimo quadro innevato di Monet https://cultura.biografieonline.it/il-calesse-monet/ https://cultura.biografieonline.it/il-calesse-monet/#comments Wed, 08 Dec 2021 16:37:52 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17998 Si può raccontare un attimo impiegando un tempo lunghissimo. Claude Monet lo fa involontariamente, immortalando il calesse che passa davanti alla fattoria Saint-Siméon, interrompendo il passaggio del tempo e permettendo allo spettatore di rimanere fermo e incantato di fronte ad un attimo che non passa mai. Il dipinto che andiamo ad analizzare si intitola: Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur.

Il calesse di Monet - dettaglio
“Il calesse” di Monet: dettaglio centrale del quadro.

Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur: analisi dell’opera

La tela fu dipinta nel 1867, anche se la data non è certa. Rappresenta una strada innevata solcata da un calesse, mentre passa accanto alla fattoria in cui alcuni pittori che frequentavano quella campagna normanna, si riunivano per parlare di pittura, arte, politica e altro ancora che possiamo solo immaginare.

Li vediamo insieme mentre fumano e bevono: sono Courbet, Monet, Daubigny, Corot e Bazille, tutti riuniti vicino al fuoco mentre la campagna viene sommersa dalla neve. Per loro, i luoghi che ritraggono hanno differenti significati.

Monet, infatti, a differenza di Courbet, sceglie come soggetti non gli animali bensì gli uomini o, come in questo caso, un calesse.

Il suo scopo però non è rappresentare un soggetto, ma lavorare sulla luce che si riflette sulla neve, rappresentandola con diverse sfumature di bianco.

Osservare e capire la scelta del colore è un’altra esperienza meravigliosa che ci regala Monet.

Il calesse - Strada coperta di neve a Honfleur - La charrette - Route sous la neige à Honfleur (Monet)
Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur (La charrette. Route sous la neige à Honfleur) • Il quadro di Monet è conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi • Olio su tela, cm 65 x 92,5

La scelta di Monet

Inoltre, l’artista vuole rappresentare il paesaggio in modo originale. Lo fa lavorando su colori semplici per rappresentare il terreno macchiato dalla neve. I colori preferiti sono i marroni e i blu, che si mescolano con il bianco.

In questo modo il dipinto diventa un universo di colori e sfumature che si sporcano con il colore bianco e rendono il paesaggio non completamente immacolato.

Monet non si limiterà a dipingere questo paesaggio innevato, ma ne realizzerà altri; uno dei più interessanti è La Gazza che dipingerà due anni dopo, e il dipinto che qui possiamo osservare e che si intitola “Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur“.  Entrambi i quadri sono realizzati con colori ad olio e sono attualmente esposti al museo parigino d’Orsay.

La Gazza - La Pie - The Magpie - Monet
La gazza (La Pie, The Magpie), opera di Monet
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Argenteuil (opera di Claude Monet): analisi del dipinto https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/ https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/#respond Sat, 20 Nov 2021 13:05:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20456 Claude Monet dipinge “Argenteuil” nel 1872, mentre vive con la famiglia vicino alla località francese. La sua è una sperimentazione che nasce dal confronto con i pittori paesaggisti inglesi William Turner e John Constable, che poté ammirare a Londra, dove si era trasferito durante la guerra franco-prussiana avvenuta nel 1870. Lì Monet era stato costretto a rimanere, a causa dei moti della Comune francese.

Argenteuil Monet 1872
Argenteuil“, Claude Monet (1872)

Argenteuil: analisi del dipinto di Monet

Il periodo londinese permette a Monet di studiare tecniche differenti e di imparare dai maestri inglesi una diversa rappresentazione della luce. Un esempio è il modo in cui rappresenta il riflesso tremolante di oggetti e piante sul fiume. Quasi fa sparire la consistenza degli stessi, obliandoli.

Lo studio fatto nei musei della capitale inglese permette a Monet di cambiare in parte la sua pittura. Fa un salto importante, anche nella scelta dei colori. Il cielo, ad esempio, ha lo stesso colore dell’acqua.

Inoltre, Monet evita l’utilizzo di toni forti, preferendo avvalersi di impasti più sfumati e meno accesi. Questa scelta permette all’artista di rappresentare perfettamente il contesto tranquillo e malinconico del luogo.

I dettagli

Osservando il quadro più dettagliatamente, si può notare che il paese di Argenteuil è sulla sinistra. Mentre sulla destra si possono vedere le colline di Orgemont. Nel centro, invece, appaiono alcune barche che si specchiano sull’acqua.

Si può osservare anche come la scelta dei colori aiuti a immaginare un luogo in cui la foschia potrebbe inghiottire tutto il panorama. Gli alberi delle barche che si vedono galleggiare sulla destra sono i protagonisti della tela e ne svelano il mistero, in un certo senso. Perché tutto il dipinto è basato sulle ombre e sul tremolio degli oggetti che, come si è detto, quasi svaniscono alla vista dello spettatore.

La magia del dipinto si mostra proprio di fronte a questa scelta del pittore. Gli alberi delle barche sono inoltre fondamentali per comprendere l’omogeneità dei colori e il modo di rappresentare la luce riflessa sull’acqua.

Per realizzare questo dipinto, Monet utilizzò la sua barca studio. Essa gli permise di muoversi sul fiume e di osservare da diverse angolature il paesaggio. Il dipinto, quando venne presentato al pubblico e alla critica, suscitò, come accadeva spesso agli impressionisti della prima ora, indifferenza e dileggio. Tuttavia, Argenteuil rappresenta uno dei primi dipinti che seguono le regole dell’Impressionismo e operano una svolta, non solo nel percorso artistico di Monet ma, più in generale, nello stile paesaggistico dell’epoca.

Attualmente il dipinto è esposto al Museo d’Orsay. E’ un olio su tela e misura 50×65 cm.

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Ninfee blu (opera di Monet) https://cultura.biografieonline.it/monet-ninfee-blu/ https://cultura.biografieonline.it/monet-ninfee-blu/#comments Sat, 20 Nov 2021 05:13:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13886 Negli ultimi trent’anni della sua vita, Claude Monet si dedica quasi esclusivamente al suo giardino e ai quadri che ritraggono la bellezza delle sue composizioni floreali. Sono circa duecentocinquanta i dipinti che Monet realizza, ispirandosi alla bellezza del suo giardino, il quale era situato a Giverny, una località a pochi chilometri da Parigi. Attorno alla villa in cui Monet vive, si sviluppa un terreno reso fertile dalla presenza di un affluente del Reno.

Monet - Ninfee blu - Blue water lilies - Nympheas bleus - 1916-1919
Ninfee blu è uno dei più celebri quadri di Monet. E’ conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi.

In quel luogo fiabesco, Monet progetta e crea un giardino che si ispira alla cultura giapponese, ricca di dettagli ma anche piena di colori e di varietà di piante e fiori. Le rose, gli iris, i tulipani, i gladioli, i glicini e, naturalmente, le ninfee spadroneggiano in un contesto di rigogliose piante esotiche. Infatti, le ninfee che galleggiano su uno stagno posto al centro della proprietà sono fra le protagoniste più assidue dei suoi dipinti (un altro esempio è: Lo stagno delle ninfee, armonia verde) .

La ricchezza dei dettagli, lo studio dei colori e l’attenzione quasi maniacale verso la luce e i riflessi che piante e alberi producono sull’acqua dello stagno, rendono la sua, una collezione di dipinti unici all’interno del contesto dell’Impressionismo.

Ninfee blu: analisi del quadro

Fra questi, uno dei quadri a parer mio più affascinante è Ninfee blu, dipinto fra il 1916 e il 1919. Si tratta di un olio su tela di grandi dimensioni, il quadro misura infatti due metri per due, e spicca, di fronte a chi lo osserva, con tutta la sua potenza cromatica. Se dovesse capitarvi di ammirarlo dal vivo presso il museo d’Orsay di Parigi, non è raro dover attendere in coda per potersi avvicinare.

Il quadro non presenta un punto di fuga né un orizzonte. Monet, infatti, in “Ninfee blu” ricostruisce solo una parte dello stagno e concentra tutta la sua attenzione sui suoi particolari, sui dettagli che costituiscono quel quadrato magnifico in cui si posa il suo sguardo. E allo sguardo dello spettatore sembra che quella parte dello stagno sia infinita.

La pennellata di Monet è libera e il risultato è un quadro quasi astratto. E’ difficile identificare le piante e i fiori che compongono il dipinto. Nell’osservare il dipinto, infatti, lo spettatore deve immaginare lo stato originale di quella parte dello stagno e visualizzare con un certo sforzo come potevano essere le piante e i fiori dipinti da Monet. Ma la parte più interessante del quadro “Ninfee blu” è proprio questa, cioè la totale libertà di Monet nel rappresentare ciò che gli interessa e il suo sforzo nel trasformare il dipinto quasi in un’immagine astratta.

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La colazione dei canottieri, storia e descrizione del quadro di Renoir https://cultura.biografieonline.it/colazione-dei-canottieri-renoir/ https://cultura.biografieonline.it/colazione-dei-canottieri-renoir/#comments Fri, 21 Jun 2019 06:09:05 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26462 L’opera analizzata in questo articolo è “La colazione dei canottieri” realizzata dal celebre pittore francese Pierre-August Renoir tra il 1880 e il 1881. E’ un olio su tela che misura 130.2 x 175.6 centimetri. Il dipinto è custodito a Washington, presso la Phillips Collection, il primo museo di arte moderna degli Stati Uniti.

La colazione dei canottieri - Le déjeuner des canotiers - Luncheon of the Boating Party
La colazione dei canottieri (Le déjeuner des canotiers) • In inglese: Luncheon of the Boating Party

La colazione dei canottieri, descrizione del dipinto di Renoir

La luce del pomeriggio filtra tra le fronde degli alberi, illuminando la scena in primo piano: i canottieri e i loro amici sono riuniti intorno ad un tavolo e hanno appena finito il pranzo. Ne restano i segni sulla tovaglia: stoviglie e avanzi di cibo.

In altro a sinistra, si vede la Senna con le sue piccole imbarcazioni che l’attraversano con vele bianche. C’è pure una ragazza in primo piano intenta a giocare con il suo cagnolino mentre un canottiere la osserva e un altro giovane si dirige verso un’altra ragazza elegante che è seduta al tavolo.

Sulla balaustra sinistra, c’è un altro canottiere con la barba che si riposa. E ancora: due giovani seduti al tavolo si vedono in secondo piano e sullo sfondo due gruppi di amici chiacchierano. È questa la composizione che si apre davanti agli occhi dell’osservatore, ammirando “La colazione dei canottieri” di Pierre August Renoir.

L’artista, soprannominato “Il pittore della femminilità”, proprio per la sua capacità di cogliere e rappresentare la donna in modo ineguagliabile, è uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo.

I personaggi del quadro

D’indole timida e riservata, Renoir nacque a Limoges il 25 febbraio del 1841. I modelli utilizzati per il quadro La colazione dei canottieri sono amici e colleghi che si sono prestati alla composizione del dipinto.

La ragazza in primo piano è Angèle, nota modella del maestro.

Tra i modelli vi è anche un giornalista, il signor Maggiolo, il pittore Gustave Caillebotte e la futura moglie di Renoir, Aline Charigot, che gioca con il cane. L’uomo con la barba è Alphonse Fournaise Jr, il figlio del proprietario del ristorante.

Poi vi è ancora: il barone Raoul Barbier, un ex ufficiale di cavalleria. La giovane con la quale chiacchiera è forse la figlia del proprietario Alphonsine Fournaise. Barbier è rappresentato seduto al tavolo con l’attrice Ellen Andrée, dipinta mentre beve.

Sul fondo della tela ci sono: Charles Ephrussi banchiere ed editore della Gazette des beaux-arts mentre chiacchiera con Jules Laforgue poeta, critico e suo segretario.

Sulla destra, c’è invece la famosa attrice della Comédie Française, Jeanne Samarye; con lei ci sono Eugène Pierre Lestringuez, Ministro degli Interni e l’artista Paul Lhote, un caro amico di Renoir.

I personaggi del quadro La colazione dei canottieri, di Renoir
I personaggi del quadro

Analisi dell’opera

La trama del dipinto è formata da grandi pennellate che vanno a confondere i contorni delle forme. Così facendo i dettagli vengono accennati, non descritti.

Questa è una tecnica utilizzata dagli impressionisti, che in questo modo spingono l’osservatore a valutare l’insieme del dipinto, non soffermandosi appunto sui dettagli, sui particolari. Il dipinto di Renoir infatti comprende brani di paesaggio, di natura morta e di ritratto.

I colori che Renoir utilizza sono luminosi, freschi. Usa i colori primari distribuendoli uniformemente e sono richiamati all’interno della tela: i gialli che usa per i cappelli, il blu dei vestiti e il rosso per gli accessori femminili.

Quella utilizzata ne “La colazione dei canottieri” è inoltre un’inquadratura di tipo fotografico: i soggetti principali sono tutti inseriti all’interno del dipinto, ad eccezione della donna a destra, che è rappresentata parzialmente tagliata sul bordo.

In più, quasi come se si trattasse di un’istantanea, canottieri e amici non sono in posa ma raffigurati in modo inconsapevole.

Il pensiero del maestro è ben rappresentato da questa sua frase:

“Com’è difficile capire nel fare un quadro qual è il momento esatto in cui l’imitazione della natura deve fermarsi. Un quadro non è un processo verbale. Quando si tratta di un paesaggio, io amo quei quadri che mi fanno venir voglia di entrarci dentro per andarci a spasso”.

Una curiosità: “La colazione dei canottieri” è citato in un celebre dialogo del film “Il favoloso mondo di Amélie.

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La Rue Montorgueil a Parigi. Festa del 30 giugno 1878 (Monet) https://cultura.biografieonline.it/rue-montorgueil-monet/ https://cultura.biografieonline.it/rue-montorgueil-monet/#comments Thu, 04 Feb 2016 11:07:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16481 La Rue Montorgueil a Parigi. Festa del 30 giugno 1878” fu dipinto da Claude Monet proprio quel giorno, mentre Parigi era in festa. Il 30 giugno 1878 ha avuto diversi significati nella storia moderna francese.

Rue Montorgueil a Parigi - Festa del 30 giugno 1878
Il quadro in oggetto “La Rue Montorgueil a Parigi. Festa del 30 giugno 1878” è un Olio su tela che misura Cm 81 x 50. E’ conservato nella capitale francese, presso il Museo d’Orsay

Contesto storico e analisi del quadro

Il motivo ufficiale per cui tale data venne istituita dal governo fu celebrare l’inaugurazione della terza Esposizione universale di Parigi. Più in generale, però, il 30 giugno era anche la festa dedicata al lavoro e che il governo repubblicano, in difficoltà, aveva pensato di istituire come celebrazione della rinascita del paese.

La situazione politica era a quel tempo burrascosa: gli scontri fra le opposizioni e il governo conservatore francese minavano la stabilità della Repubblica. In questo contesto storico, il pittore Claude Monet venne incaricato di dipingere la scena dei festeggiamenti da una posizione sopraelevata.

La tecnica utilizzata da Monet è quella impressionista: in quest’opera le sue brevi e veloci pennellate servono proprio a descrivere l’energia che anima la festa.

Le bandiere che sventolano da ogni finestra colorano tutta la strada e i colori sono quelli della Francia contemporanea. Questo dipinto, che sembra una fotografia e che immortala un pezzo di storia della Francia repubblicana, segna forse una linea di confine oltre la quale, simbolicamente e pacificamente, almeno per quel giorno, i francesi vedono arrivare la modernità.

Di fatto Monet si trasforma in un testimone d’eccezione, in un reporter – è stato detto – che con il suo talento straordinario riesce a descrivere, in un momento – come insegna l’Impressionismo – l’esplosione di luce e vivacità che impregna di colori la Rue Montorgueil a Parigi in una mattina del 30 giugno 1878.

Una curiosità, anche se prevedibile considerato che era un giorno di festa: il 30 giugno dell’anno 1978 era una domenica.

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Cavalli da corsa davanti alle tribune (La sfilata): quadro di Degas https://cultura.biografieonline.it/degas-cavalli-da-corsa-davanti-alle-tribune/ https://cultura.biografieonline.it/degas-cavalli-da-corsa-davanti-alle-tribune/#respond Mon, 02 Feb 2015 15:07:08 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12923 La corsa, come le ballerine, è un tema amato da Edgar Degas ma, mentre le ballerine si trasformano in una vera passione che lo porterà a dipingere quadri innovativi dove il movimento sarà il protagonista dell’opera, nel caso delle corse, la protagonista è la luce. “Cavalli da corsa davanti alle tribune” è intitolato anche “La sfilata“. La tecnica utilizzata è olio diluito con trementina.

Cavalli da corsa davanti alle tribune - Edgar Degas - 1866-1868
Cavalli da corsa davanti alle tribune (Edgar Degas, 1866-1868) – Olio su tela, 46×81 cm – Museo d’Orsay, Parigi

Nel quadro Cavalli da corsa davanti alle tribune“, ad esempio, il tema della luce è preponderante, tutta la scena sembra dipinta solo per sperimentare la luce. Degas sceglie naturalmente un soggetto popolare. Il quadro fu realizzato fra il 1866 e il 1868, in un epoca in cui le corse di cavalli stavano diventando di moda in Francia e la borghesia facoltosa le frequentava proprio perché erano diventate uno status simbol, come lo erano in Inghilterra. E infatti, Degas riprende alcuni temi cari ai pittori inglesi che riproducevano le gare di cavalli ma lo fa in un momento in cui i cavalli recitano un ruolo meno importante, cioè prima della corsa.

Cavalli da corsa davanti alle tribune (La sfilata): analisi del quadro

Degas, infatti, ricrea l’atmosfera di una corsa di cavalli prima che la gara inizi, quando il pubblico osserva il proprio fantino e i cavalli passeggiano avvicinandosi agli spettatori o raggruppandosi verso la linea di partenza. Tutto è dipinto nei minimi dettagli: l’incedere dei quadrupedi verso i punti di fuga del dipinto, con l’ultimo che chiude l’opera ponendosi alla fine, gli spettatori che li osservano vicino alle staccionate, e le forme dei cavalli e la postura dei fantini che permettono a Degas di sperimentare uno studio libero delle forme e del movimento.

Degas - Cavalli da corsa davanti alle tribune - dettaglio delle ombre
Esperimenti con la luce di Degas: il dettaglio delle ombre nel quadro

Il disegno dei soggetti e l’ombra che si sviluppa dai cavalli, sono due esempi opposti dell’altissimo livello di sperimentazione che Degas raggiunge con questa tela. La luce che diventa un elemento importante in quegli anni, permette a Degas di raggiungere una propria interpretazione di come la luce debba essere riportata su un quadro e aggiunge, in un certo senso, un altro importante capitolo alla storia dell’Impressionismo.

Il momento della giornata in cui sta avvenendo quella scena non può essere rappresentato che in quel modo, con quella particolare luce, che Degas interpreta in modo straordinario, posizionandola da destra mentre colpisce i fantini che si preparano ad affrontare la gara.

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Ballo in città e Ballo in campagna (opere di Renoir) https://cultura.biografieonline.it/renoir-ballo-in-citta-ballo-in-campagna/ https://cultura.biografieonline.it/renoir-ballo-in-citta-ballo-in-campagna/#comments Fri, 21 Nov 2014 15:15:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12519 Ammirando “Ballo in città” e “Ballo in campagna” si può notare ciò che è presente anche in un altro quadro di Pierre-Auguste Renoir, “Ritratto di Claude Monet“, cioè la maestria di Raffaello e la precisione di Velasquez nel rendere le quattro figure, che danzano in contesti diversi perfettamente simili.

Ballo in città - Dans a la ville - Renoir - 1883
Ballo in città (Dans a la ville, Renoir • 1883)

Ballo in città e Ballo in campagna: analisi dei due quadri

Infatti entrambi i quadri sono stati dipinti nel 1883 e hanno le stesse misure, 180 x 90 cm, oltre che l’utilizzo della medesima tavolozza di colori ad olio, perché sono uno l’opposto e l’antitesi dell’altro. Il “Ballo in città” rappresenta l’eleganza di un ballo aristocratico, mentre nel “Ballo in campagna” percepiamo la passione e il divertimento per un ballo libero e gioioso.

Entrambi questi quadri di Renoir rappresentano l’interesse e la predilezione che il pittore francese aveva per il ballo. Forse però preferiva il secondo, più sregolato e istintivo, anche perché la ballerina del “Ballo in campagna” è la sua futura sposa, Aline Charigot.

In realtà, anche se i contesti sono diversi e si notano bene due ambienti distinti, i ballerini sembrano partecipare ad un unico ballo, trascinati da movimenti uguali, si potrebbe dire quasi speculari. Un altro elemento che unisce i due quadri è il modo in cui sono disegnate le figure e viene utilizzata la pennellata.

Ballo in campagna - Dans a la campagne - Renoir - 1883
Ballo in campagna (Dans a la campagne, Renoir • 1883)

Non ci sono pennellate vivaci che tanto scalpore avevano suscitato negli accademici conservatori del Salon e che avevano contraddistinto gli Impressionisti. Ma c’è invece precisione e una pennellata meno libera ma più specifica. Questo cambiamento nasceva come conseguenza dello studio dei pittori italiani, fra cui anche Raffaello, che Renoir aveva intrapreso alcuni anni prima di realizzare questi quadri.

Penso che entrambi i dipinti siano un inno alla gioia di vivere e alla libertà che il ballo regala a persone di diversa estrazione sociale, che lo vivono in modo diverso dal punto di vista estetico, ma in modo uguale nella sua manifestazione emotiva e sentimentale. In questo senso è importante notare la differenza dei colori, soprattutto degli abiti delle ballerine, che in qualche modo, se paragoniamo i due quadri, seguono proprio la scelta estetica di come le due coppie vivono la passione per il ballo: più calda e passionale la scena bucolica, più fredda e apparentemente meno coinvolta quella in città.

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Impressione, levar del Sole: analisi dell’opera di Claude Monet https://cultura.biografieonline.it/monet-impressione-levar-del-sole/ https://cultura.biografieonline.it/monet-impressione-levar-del-sole/#comments Mon, 20 Oct 2014 13:28:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12054 Uno dei dipinti più significativi creati dal pittore francese Claude Monet è “Impressione, levar del sole”. Si tratta di un dipinto ad olio su tela delle dimensioni di 48 x 63 cm, realizzato nel 1872 e attualmente conservato nel Musée Marmottan Monet di Parigi. Nel 1985 il quadro fu rubato, venendo poi fortunatamente ritrovato nel 1990.

Claude Monet, Impression, soleil levant, 1872 (Impressione, levar del sole)
Claude Monet: Impression, soleil levant, 1872 • Il quadro rappresenta un simbolo, un vero e proprio manifesto, dell’Impressionismo

Impressione, levar del sole: il quadro

Nel dipinto, viene raffigurato il porto di Le Havre all’alba, quando il Sole inizia a filtrare attraverso la nebbia mattutina. Sullo sfondo, intravediamo delle navi che appaiono solo come due ombre scure, mentre in primo piano, spicca una barca di pescatori che sta tornando dalla pesca notturna. Possiamo notare come il cerchio del Sole rimanda alcuni riflessi nell’acqua, mentre un insieme di gru e ciminiere fumose si intravedono in lontananza.

Nel quadro, il colore del Sole è caratterizzato da un grado di luminosità pressoché identico al cielo circostante (a differenza di quanto si verifica solitamente in natura). Si tratta però di una caratteristica che sembra attribuire un carattere più fantastico e soprannaturale all’aspetto della stella madre del Sistema Solare, facendo sì che esso spicchi in modo molto più accentuato sullo sfondo del cielo rispetto quanto avrebbe consentito una visione più realistica.

Impressione. Levar del Sole: analisi

Monet si ispira al movimento impressionistico, tanto che il quadro è stato scelto come un vero e proprio manifesto per questo movimento. Tra gli elementi caratteristici che richiamano alla pittura impressionistica di quel periodo sottolineiamo: la luce che svolge un ruolo predominante, l’uso del colore steso a tocchi e macchie e la sensazione visiva che regala una nuova idea di definizione degli oggetti e delle forme.

Nel quadro, l’artista utilizza da un lato i colori caldi come rosso-arancio e dall’altro quelli denominati più freddi come verde-azzurro, che mettono in luce, in modo estremamente attraente, il manto di nebbia mattutino, da cui spunta un timido Sole che delinea delle vere e proprie lingue di fuoco sul velo azzurro del mare.

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