impressionismo Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 23 Apr 2024 07:12:44 +0000 it-IT hourly 1 Cézanne e Renoir, l’amicizia artistica in una mostra a Milano https://cultura.biografieonline.it/cezanne-renoir-amicizia-mostra-milano/ https://cultura.biografieonline.it/cezanne-renoir-amicizia-mostra-milano/#respond Tue, 23 Apr 2024 07:11:10 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41991 Il 2024 è l’anno in cui si festeggiano i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo. Movimento nato ufficialmente nel 1874, quando un gruppo di artisti decise di organizzare una mostra indipendente dei propri lavori.

La mostra venne organizzata dalla Société anonyme des artistes peintres, sculpteurs et graveurs nello studio del fotografo Nadar, a Parigi. E proprio per festeggiare questo evento è possibile visitare dal 19 marzo al 30 giugno a Palazzo Reale di Milano una mostra che mette a confronto due grandi artisti dell’epoca, Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir. Due amici, due pittori che hanno contribuito alla nascita dell’Impressionismo e con le loro opere hanno influenzato molte generazioni di artisti.

La mostra

Promossa da Comune – Cultura con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Ambassade de France en Italie, l’esposizione è prodotto da Palazzo Reale, Skira Arte e Museum Studio, in collaborazione con Musée de l’Orangerie e Musée d’Orsay, nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. È curata da Cécile Girardeau, conservatrice al Musée de l’Orangerie di Parigi, e Stefano Zuffi, storico dell’arte, con la collaborazione di Alice Marsal, responsabile degli archivi e della documentazione al Musée de l’Orangerie. Il progetto è realizzato grazie a Enel, in qualità di main partner, e grazie a Fineco, premium partner.

Fatte le dovute premesse, la mostra è indubbiamente interessante; perché accosta le opere dei due pittori – sono 52 quelle esposte – le quali ci permettono di attraversare dagli anni ’70 dell’800 fino ai primi del ‘900 il lavoro di entrambi e il modo in cui i due pittori hanno dialogato fra di loro.

L’amicizia tra Cézanne e Renoir

Erano amici, Cézanne e Renoir, e il loro dialogo, attraverso la scelta dei soggetti, è una delle esperienze più affascinati che mi è capitato di osservare in questi anni.

Entrambi cercano la loro più pura ispirazione, ma mentre Cézanne è controllo, misura, disciplina, geometria, Renoir è un’esplosione di colori, di materiale pittorico, di luce, di forza creativa che cerca con maestria il soggetto perfetto.

Entrambi però si confrontano con i paesaggi, le nature morte, i soggetti umani e vediamo fra di loro un dialogo interessante che nei dettagli delle pennellate li mette in un confronto inedito; non l’uno di fronte all’altro, ma vicini in una ricerca estatica della luce, per catturare, impressionare, la realtà.

Il percorso espositivo parte proprio da questo dialogo per mostrare le affinità ma anche il modo in cui entrambi hanno sviluppato una propria poetica espressiva che li ha portati su strade differenti, mantenendo però fra loro sempre un dialogo costante.

Interessante, dopo aver visto i soggetti che hanno ispirato anche altri pittori, come Picasso, osservare la ricostruzione dei loro studi.

Alla fine della mostra infatti ci imbattiamo nella ricostruzione dei due studi ispirati dai documenti d’epoca, dove entrambi i pittori hanno realizzato le loro opere.

Cézanne-Renoir - catalogo della mostra
Cézanne-Renoir: il catalogo della mostra

Il catalogo

Visita => Cézanne/Renoir. Capolavori dal Musée de l’Orangerie e dal Musée d’Orsay (Skira)

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Il bar delle Folies-Bergère (quadro di Manet) https://cultura.biografieonline.it/manet-bar-folies-bergere/ https://cultura.biografieonline.it/manet-bar-folies-bergere/#comments Thu, 13 Jul 2023 10:46:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12048 Il bar delle Folies-Bergère (Le bar aux Folies Bergère) è un celebre dipinto realizzato dall’artista francese Edouard Manet, nel periodo che si snoda tra il 1881 e il 1882. Si tratta di un’opera realizzata a olio su tela delle dimensioni di cm 96 x cm 130 e conservato a Londra, presso la Courtauld Gallery.

Manet: Il bar delle Folies-Bergère (1881-1882)
Il bar delle Folies-Bergère (Le bar aux Folies Bergère) • Quadro famoso di Edouard Manet del 1882

Una natura morta come testamento

Quest’opera rappresenta il testamento del pittore, poiché ne mostra l’evoluzione del percorso artistico, passando dall’amore realistico per il quotidiano, al gusto per la natura morta; l’evoluzione che porta altresì dall’uso di colori piatti e senza chiaroscuro, alla suggestione delle luci riflesse nello specchio dietro al bancone.

Analisi della scena

Assistiamo ad una vera e propria adesione piena dell’autore allo stile impressionista, che Manet aveva contribuito a far nascere, ma dal quale aveva sempre mantenuto le distanze.

Ci troviamo in un ambiente alla moda raffigurante la borghesia parigina del tempo nel vasto salone delle Folies-Bergère.

L’impressione che traspare è quella di trovarsi di fronte ad una scena convenzionale, in cui la cameriera Suzon si trova al centro del dipinto e ci sta guardando con un’aria decisamente assorta.

La barista è rappresentata, anch’essa con uno sguardo triste e assente, incurante del rumore che la circonda dato dalla folla che è presente nel locale. Ciò simboleggia la metafora della crisi sociale dei tempi dell’industrializzazione.

Il bar delle Folies-Bergère: il quadro

Lo spazio di rappresentazione è molto ristretto e comprende appena il piano del bancone e lo spazio retrostante dove si trova la cameriera, personaggio reale che Manet dipinse in diverse sue opere.

La specchiera che si trova dietro la donna mette in evidenza tutto il movimento di folla che si trova all’interno del locale, permettendo lo sdoppiamento della figura della donna e permettendoci di ammirare il riflesso di un uomo che le sta di fronte.

Questo effetto illusionistico di spazialità riflessa è probabilmente un omaggio all’opera del pittore spagnolo Velàzquez.

Nel bar delle Folies-Bergère di Manet la luce penetra in modo impressionista, grazie a grandi lampadari che si riflettono allo specchio, con l’utilizzo di colori puri, vivi, che animano la stessa cornice.

L’artista, grazie a tocchi di colore, riesce a dare l’impressione della folla e del chiasso che dame e gentiluomini producono all’interno del locale.

In primo piano, nel quadro, spiccano la fruttiera, le bottiglie, l’abbigliamento ed infine l’acconciatura della cameriera.

Un punto di riferimento

Grazie all’immediatezza della visione, alla chiarezza della luce, alla semplicità del soggetto, questo quadro è considerato un vero e proprio punto di riferimento per l’intera generazione impressionista

Manet, grazie alla sua opera, ha aperto in modo definitivo e assoluto la strada alla pittura delle emozioni e della libertà espressiva.

La birra

Le bottiglie raffigurate da Monet sul bancone, in basso a sinistra e in basso a destra, appartengono ad un marchio brassicolo inglese ricco di storia: si tratta di bottiglie di birra Bass, Pale Ale. Esse sono molto riconoscibili dal caratteristico triangolino rosso.

Una curiosità: La stessa birra compare in diverse altre opere d’arte di altri pittori. Picasso inserì la stessa birra in alcune sue opere cubiste.

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Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano), opera di Renoir https://cultura.biografieonline.it/renoir-ragazze-al-pianoforte/ https://cultura.biografieonline.it/renoir-ragazze-al-pianoforte/#respond Thu, 01 Sep 2022 13:55:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12524 Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano) fu dipinto nel 1892 da Pierre-Auguste Renoir che di questo quadro fece diverse versioni sempre alla ricerca della perfezione. Tre, infatti, sono le versioni realizzate con colori ad olio di questo dipinto:

  • una conservata al Metropolitan Museum di New York
  • due appartenenti a collezioni private.

Esistono anche uno schizzo (esposto al Metropolitan Museum) ed una versione a pastello, quest’ultima appartiene ad una collezione privata.

Ragazze al pianoforte
Renoir : Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano) • Olio su tela, 90 x 116 cm, Musée d’Orsay, Parigi

Ragazze al pianoforte: analisi del quadro

Uno degli aspetti più caratteristici di questo dipinto è proprio la sua ripetitività, il fatto cioè che sia stato realizzato più volte in modo quasi identico per ottenere ciò che già rappresentava, un notevole e straordinario lirismo dei colori. E’ infatti la prima volta che un dipinto di questa importanza viene realizzato così tante volte, e il motivo va ricercato proprio nel tentativo di Renoir di consegnare un quadro che fosse possibile esporre, secondo i suoi obiettivi, in un museo.

Il disegno è simile a quello di altri dipinti dello stesso periodo, come “Ritratto di Claude Monet“, “Grande nudo” e “Ballo in città“, dove i colori sono contenuti nel disegno. La stessa cosa accade nelle “Ragazze al pianoforte“, dove le pennellate seguono i confini del disegno e non sono, invece, libere ed esplosive nella loro istintività, almeno per i canoni dell’epoca, come in altri quadri di Renoir realizzati degli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento.

Ragazze al pianoforte - Renoir - 1892 - seconda versione
Ragazze al pianoforte Renoir, 1892) • Seconda versione

Renoir esegue dipinti di pura luce, che raccontano episodi della vita borghese o bucolica dell’epoca ma che in realtà trascendono il loro tempo. E questo dipinto, che rappresenta due ragazze mentre trascorrono alcune ore davanti al pianoforte in un appartamento borghese, rappresenta uno dei più alti esempi di quella sua pittura che trascende il tempo e diventa puro colore. Infatti, il tema del dipinto è anche quello di creare un contesto ideale in cui le due ragazze possano trascorrere del tempo come se fossero in una fiaba moderna.

Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano) fu il primo dipinto di Renoir acquistato dallo Stato francese e per questo viene spesso ricordato, perché fu subito esposto al Museo de Luxembourg. Il dipinto misura 116×90 cm ed è realizzato con colori ad olio.

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Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur: un bellissimo quadro innevato di Monet https://cultura.biografieonline.it/il-calesse-monet/ https://cultura.biografieonline.it/il-calesse-monet/#comments Wed, 08 Dec 2021 16:37:52 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17998 Si può raccontare un attimo impiegando un tempo lunghissimo. Claude Monet lo fa involontariamente, immortalando il calesse che passa davanti alla fattoria Saint-Siméon, interrompendo il passaggio del tempo e permettendo allo spettatore di rimanere fermo e incantato di fronte ad un attimo che non passa mai. Il dipinto che andiamo ad analizzare si intitola: Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur.

Il calesse di Monet - dettaglio
“Il calesse” di Monet: dettaglio centrale del quadro.

Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur: analisi dell’opera

La tela fu dipinta nel 1867, anche se la data non è certa. Rappresenta una strada innevata solcata da un calesse, mentre passa accanto alla fattoria in cui alcuni pittori che frequentavano quella campagna normanna, si riunivano per parlare di pittura, arte, politica e altro ancora che possiamo solo immaginare.

Li vediamo insieme mentre fumano e bevono: sono Courbet, Monet, Daubigny, Corot e Bazille, tutti riuniti vicino al fuoco mentre la campagna viene sommersa dalla neve. Per loro, i luoghi che ritraggono hanno differenti significati.

Monet, infatti, a differenza di Courbet, sceglie come soggetti non gli animali bensì gli uomini o, come in questo caso, un calesse.

Il suo scopo però non è rappresentare un soggetto, ma lavorare sulla luce che si riflette sulla neve, rappresentandola con diverse sfumature di bianco.

Osservare e capire la scelta del colore è un’altra esperienza meravigliosa che ci regala Monet.

Il calesse - Strada coperta di neve a Honfleur - La charrette - Route sous la neige à Honfleur (Monet)
Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur (La charrette. Route sous la neige à Honfleur) • Il quadro di Monet è conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi • Olio su tela, cm 65 x 92,5

La scelta di Monet

Inoltre, l’artista vuole rappresentare il paesaggio in modo originale. Lo fa lavorando su colori semplici per rappresentare il terreno macchiato dalla neve. I colori preferiti sono i marroni e i blu, che si mescolano con il bianco.

In questo modo il dipinto diventa un universo di colori e sfumature che si sporcano con il colore bianco e rendono il paesaggio non completamente immacolato.

Monet non si limiterà a dipingere questo paesaggio innevato, ma ne realizzerà altri; uno dei più interessanti è La Gazza che dipingerà due anni dopo, e il dipinto che qui possiamo osservare e che si intitola “Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur“.  Entrambi i quadri sono realizzati con colori ad olio e sono attualmente esposti al museo parigino d’Orsay.

La Gazza - La Pie - The Magpie - Monet
La gazza (La Pie, The Magpie), opera di Monet

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Ballo al Moulin de la Galette (Renoir): analisi dell’opera https://cultura.biografieonline.it/renoir-ballo-moulin-de-la-galette/ https://cultura.biografieonline.it/renoir-ballo-moulin-de-la-galette/#comments Sat, 27 Nov 2021 19:34:28 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13252 Ballo del Moulin de la Galette è un celebre quadro di Pierre-Auguste Renoir, dipinto nel 1876. E’ il quadro più importante di quel periodo. Ciò perché è un inno alla luce. Esso mostra il livello che Renoir aveva raggiunto nel riprodurre l’attimo di luce, cioè il momento in cui la luce cambia tutto e l’artista riesce a catturarla, rappresentandola in modo perfetto.

Bal du moulin de la Galette (Dance at Le Moulin de la Galette)
Ballo al Moulin de la Galette (Auguste Renoir, 1876) – Musée d’Orsay, Parigi – Olio su tela (175 x 131 cm)

Renoir comprese subito l’importanza dell’insegnamento di Monet riguardo alla luce e fu proprio la loro frequentazione a permettere a Renoir di apprendere gli insegnamenti di uno degli esponenti più importanti dell’Impressionismo.

Ballo al Moulin de la Galette: analisi del quadro

E, infatti, “Ballo al Moulin de la Galette” rappresenta in modo straordinario le idee fondamentali dell’Impressionismo.

La luce è ovunque ed anche le ombre sui volti, come nel caso del viso della ragazza in primo piano, hanno una loro tonalità.

Gli alberi sono pieni di macchie di luce e così la giacca del ragazzo di spalle che parla con la giovane. Ella ha la luce sul volto sotto ad una fronte ombrosa che, come si è detto, è coperta da un’ombra che esalta ancora di più la luce.

Le ombre sono dunque colorate, cioè sono frastagliate di luce e la luce è una protagonista assoluta del quadro. Proprio la luce dà movimento alla scena, le dona quel dinamismo gioioso che proprio nell’attimo che coglie, si compie.

La tecnica

Renoir utilizza la tecnica cara agli impressionisti: pennellate veloci che danno movimento alla scena ma anche dissolvenza; le immagini infatti sembrano fondersi e confondersi e proprio questo aspetto era fra i più osteggiati dai critici dell’Impressionismo.

Questo dipinto è indubbiamente un capolavoro.

Non solo per la maestria con la quale viene ricreata la scena di un ballo festoso e per il modo innovativo in cui la luce viene distribuita in tutte le immagini, ma perché interpreta perfettamente ciò che sta accadendo alla pittura moderna, cioè come sta cambiando e quali travolgenti novità arriveranno da lì a poco nell’arte pittorica.

Montmartre

Questo quadro, Ballo al Moulin de la Galette, ritrae un momento di vita dei giovani parigini. Sono tutti riuniti al Moulin de la Galette, celebre caffè del quartiere di Montmartre. Alcuni di loro ballano (sullo sfondo), altri chiacchierano tra loro, seduti ai tavolini (in primo piano).

E tra i personaggi seduti c’è lo stesso Renoir, che conversa con i suoi amici e con le sue modelle.

La fotografia storica ci trasmette anche la moda dell’epoca: le acconciature delle donne, le gonne che si sollevano durante il ballo, i cappelli a cilindro degli uomini.

Altri quadri di Renoir di questo periodo sono:

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Argenteuil (opera di Claude Monet): analisi del dipinto https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/ https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/#respond Sat, 20 Nov 2021 13:05:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20456 Claude Monet dipinge “Argenteuil” nel 1872, mentre vive con la famiglia vicino alla località francese. La sua è una sperimentazione che nasce dal confronto con i pittori paesaggisti inglesi William Turner e John Constable, che poté ammirare a Londra, dove si era trasferito durante la guerra franco-prussiana avvenuta nel 1870. Lì Monet era stato costretto a rimanere, a causa dei moti della Comune francese.

Argenteuil Monet 1872
Argenteuil“, Claude Monet (1872)

Argenteuil: analisi del dipinto di Monet

Il periodo londinese permette a Monet di studiare tecniche differenti e di imparare dai maestri inglesi una diversa rappresentazione della luce. Un esempio è il modo in cui rappresenta il riflesso tremolante di oggetti e piante sul fiume. Quasi fa sparire la consistenza degli stessi, obliandoli.

Lo studio fatto nei musei della capitale inglese permette a Monet di cambiare in parte la sua pittura. Fa un salto importante, anche nella scelta dei colori. Il cielo, ad esempio, ha lo stesso colore dell’acqua.

Inoltre, Monet evita l’utilizzo di toni forti, preferendo avvalersi di impasti più sfumati e meno accesi. Questa scelta permette all’artista di rappresentare perfettamente il contesto tranquillo e malinconico del luogo.

I dettagli

Osservando il quadro più dettagliatamente, si può notare che il paese di Argenteuil è sulla sinistra. Mentre sulla destra si possono vedere le colline di Orgemont. Nel centro, invece, appaiono alcune barche che si specchiano sull’acqua.

Si può osservare anche come la scelta dei colori aiuti a immaginare un luogo in cui la foschia potrebbe inghiottire tutto il panorama. Gli alberi delle barche che si vedono galleggiare sulla destra sono i protagonisti della tela e ne svelano il mistero, in un certo senso. Perché tutto il dipinto è basato sulle ombre e sul tremolio degli oggetti che, come si è detto, quasi svaniscono alla vista dello spettatore.

La magia del dipinto si mostra proprio di fronte a questa scelta del pittore. Gli alberi delle barche sono inoltre fondamentali per comprendere l’omogeneità dei colori e il modo di rappresentare la luce riflessa sull’acqua.

Per realizzare questo dipinto, Monet utilizzò la sua barca studio. Essa gli permise di muoversi sul fiume e di osservare da diverse angolature il paesaggio. Il dipinto, quando venne presentato al pubblico e alla critica, suscitò, come accadeva spesso agli impressionisti della prima ora, indifferenza e dileggio. Tuttavia, Argenteuil rappresenta uno dei primi dipinti che seguono le regole dell’Impressionismo e operano una svolta, non solo nel percorso artistico di Monet ma, più in generale, nello stile paesaggistico dell’epoca.

Attualmente il dipinto è esposto al Museo d’Orsay. E’ un olio su tela e misura 50×65 cm.

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Ninfee blu (opera di Monet) https://cultura.biografieonline.it/monet-ninfee-blu/ https://cultura.biografieonline.it/monet-ninfee-blu/#comments Sat, 20 Nov 2021 05:13:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13886 Negli ultimi trent’anni della sua vita, Claude Monet si dedica quasi esclusivamente al suo giardino e ai quadri che ritraggono la bellezza delle sue composizioni floreali. Sono circa duecentocinquanta i dipinti che Monet realizza, ispirandosi alla bellezza del suo giardino, il quale era situato a Giverny, una località a pochi chilometri da Parigi. Attorno alla villa in cui Monet vive, si sviluppa un terreno reso fertile dalla presenza di un affluente del Reno.

Monet - Ninfee blu - Blue water lilies - Nympheas bleus - 1916-1919
Ninfee blu è uno dei più celebri quadri di Monet. E’ conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi.

In quel luogo fiabesco, Monet progetta e crea un giardino che si ispira alla cultura giapponese, ricca di dettagli ma anche piena di colori e di varietà di piante e fiori. Le rose, gli iris, i tulipani, i gladioli, i glicini e, naturalmente, le ninfee spadroneggiano in un contesto di rigogliose piante esotiche. Infatti, le ninfee che galleggiano su uno stagno posto al centro della proprietà sono fra le protagoniste più assidue dei suoi dipinti (un altro esempio è: Lo stagno delle ninfee, armonia verde) .

La ricchezza dei dettagli, lo studio dei colori e l’attenzione quasi maniacale verso la luce e i riflessi che piante e alberi producono sull’acqua dello stagno, rendono la sua, una collezione di dipinti unici all’interno del contesto dell’Impressionismo.

Ninfee blu: analisi del quadro

Fra questi, uno dei quadri a parer mio più affascinante è Ninfee blu, dipinto fra il 1916 e il 1919. Si tratta di un olio su tela di grandi dimensioni, il quadro misura infatti due metri per due, e spicca, di fronte a chi lo osserva, con tutta la sua potenza cromatica. Se dovesse capitarvi di ammirarlo dal vivo presso il museo d’Orsay di Parigi, non è raro dover attendere in coda per potersi avvicinare.

Il quadro non presenta un punto di fuga né un orizzonte. Monet, infatti, in “Ninfee blu” ricostruisce solo una parte dello stagno e concentra tutta la sua attenzione sui suoi particolari, sui dettagli che costituiscono quel quadrato magnifico in cui si posa il suo sguardo. E allo sguardo dello spettatore sembra che quella parte dello stagno sia infinita.

La pennellata di Monet è libera e il risultato è un quadro quasi astratto. E’ difficile identificare le piante e i fiori che compongono il dipinto. Nell’osservare il dipinto, infatti, lo spettatore deve immaginare lo stato originale di quella parte dello stagno e visualizzare con un certo sforzo come potevano essere le piante e i fiori dipinti da Monet. Ma la parte più interessante del quadro “Ninfee blu” è proprio questa, cioè la totale libertà di Monet nel rappresentare ciò che gli interessa e il suo sforzo nel trasformare il dipinto quasi in un’immagine astratta.

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Fiume d’autunno, quadro di Kandinsky: descrizione e storia https://cultura.biografieonline.it/kandinsky-fiume-d-autunno/ https://cultura.biografieonline.it/kandinsky-fiume-d-autunno/#respond Mon, 01 Nov 2021 12:13:39 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10802 Fiume d’autunno” è un’opera di Kandinsky, olio su cartone, centimetri 20×30,5, che non è firmata né datata e la critica si è divisa, collocandola ai primi anni del secolo o intorno al 1917.

Kandinsky: Fiume d'autunno
Fiume d’autunno – quadro di Kandinsky

Descrizione del quadro

Nell’atmosfera autunnale rappresentata nel dipinto, spicca l’azzurro intenso del fiume, che si perde nello sfondo.

Sullo specchio d’acqua, in primo piano, si riflette la fitta vegetazione: ciò crea un senso di continuità cromatica, che fonde e confonde tutte le parti della composizione, unificate dalla fluidità della materia pittorica.

Fiume d’autunno: l’opera di Kandinsky

Il dipinto mostra una riflessione sulla pittura impressionista che fa pensare al Kandinsky dei primi anni del Novecento, quando dall’associazione da lui fondata nel 1901, furono organizzate mostre di impressionisti e postimpressionisti.

All’epoca Kandinsky era stato “costretto” a studiare disegno, come studente dell’Accademia di Monaco, ma preferiva indagare gli aspetti cromatici della pittura, al punto che dai suoi compagni di studio era stato soprannominato “colorista”.

L’artista amava molto la pittura en plein air, prediligendo i parchi e i giardini di Monaco alle aule accademiche. Questa necessità di un contatto con la natura resterà nell’animo dell’artista.

Kandinsky stava già modellando la propria linea usando il linguaggio proto-espressionista di Van Gogh.

Dove si trova il quadro

Il dipinto è conservato presso il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.

Altri paesaggi di Kandinsky

Abbiamo trattato e approfondito diversi altri dipinti di Kandinsky. Tra questi vi sono tre opere che hanno come soggetto un paesaggio, sebbene siano tutte antecedenti a questa:

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La colazione dei canottieri, storia e descrizione del quadro di Renoir https://cultura.biografieonline.it/colazione-dei-canottieri-renoir/ https://cultura.biografieonline.it/colazione-dei-canottieri-renoir/#comments Fri, 21 Jun 2019 06:09:05 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26462 L’opera analizzata in questo articolo è “La colazione dei canottieri” realizzata dal celebre pittore francese Pierre-August Renoir tra il 1880 e il 1881. E’ un olio su tela che misura 130.2 x 175.6 centimetri. Il dipinto è custodito a Washington, presso la Phillips Collection, il primo museo di arte moderna degli Stati Uniti.

La colazione dei canottieri - Le déjeuner des canotiers - Luncheon of the Boating Party
La colazione dei canottieri (Le déjeuner des canotiers) • In inglese: Luncheon of the Boating Party

La colazione dei canottieri, descrizione del dipinto di Renoir

La luce del pomeriggio filtra tra le fronde degli alberi, illuminando la scena in primo piano: i canottieri e i loro amici sono riuniti intorno ad un tavolo e hanno appena finito il pranzo. Ne restano i segni sulla tovaglia: stoviglie e avanzi di cibo.

In altro a sinistra, si vede la Senna con le sue piccole imbarcazioni che l’attraversano con vele bianche. C’è pure una ragazza in primo piano intenta a giocare con il suo cagnolino mentre un canottiere la osserva e un altro giovane si dirige verso un’altra ragazza elegante che è seduta al tavolo.

Sulla balaustra sinistra, c’è un altro canottiere con la barba che si riposa. E ancora: due giovani seduti al tavolo si vedono in secondo piano e sullo sfondo due gruppi di amici chiacchierano. È questa la composizione che si apre davanti agli occhi dell’osservatore, ammirando “La colazione dei canottieri” di Pierre August Renoir.

L’artista, soprannominato “Il pittore della femminilità”, proprio per la sua capacità di cogliere e rappresentare la donna in modo ineguagliabile, è uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo.

I personaggi del quadro

D’indole timida e riservata, Renoir nacque a Limoges il 25 febbraio del 1841. I modelli utilizzati per il quadro La colazione dei canottieri sono amici e colleghi che si sono prestati alla composizione del dipinto.

La ragazza in primo piano è Angèle, nota modella del maestro.

Tra i modelli vi è anche un giornalista, il signor Maggiolo, il pittore Gustave Caillebotte e la futura moglie di Renoir, Aline Charigot, che gioca con il cane. L’uomo con la barba è Alphonse Fournaise Jr, il figlio del proprietario del ristorante.

Poi vi è ancora: il barone Raoul Barbier, un ex ufficiale di cavalleria. La giovane con la quale chiacchiera è forse la figlia del proprietario Alphonsine Fournaise. Barbier è rappresentato seduto al tavolo con l’attrice Ellen Andrée, dipinta mentre beve.

Sul fondo della tela ci sono: Charles Ephrussi banchiere ed editore della Gazette des beaux-arts mentre chiacchiera con Jules Laforgue poeta, critico e suo segretario.

Sulla destra, c’è invece la famosa attrice della Comédie Française, Jeanne Samarye; con lei ci sono Eugène Pierre Lestringuez, Ministro degli Interni e l’artista Paul Lhote, un caro amico di Renoir.

I personaggi del quadro La colazione dei canottieri, di Renoir
I personaggi del quadro

Analisi dell’opera

La trama del dipinto è formata da grandi pennellate che vanno a confondere i contorni delle forme. Così facendo i dettagli vengono accennati, non descritti.

Questa è una tecnica utilizzata dagli impressionisti, che in questo modo spingono l’osservatore a valutare l’insieme del dipinto, non soffermandosi appunto sui dettagli, sui particolari. Il dipinto di Renoir infatti comprende brani di paesaggio, di natura morta e di ritratto.

I colori che Renoir utilizza sono luminosi, freschi. Usa i colori primari distribuendoli uniformemente e sono richiamati all’interno della tela: i gialli che usa per i cappelli, il blu dei vestiti e il rosso per gli accessori femminili.

Quella utilizzata ne “La colazione dei canottieri” è inoltre un’inquadratura di tipo fotografico: i soggetti principali sono tutti inseriti all’interno del dipinto, ad eccezione della donna a destra, che è rappresentata parzialmente tagliata sul bordo.

In più, quasi come se si trattasse di un’istantanea, canottieri e amici non sono in posa ma raffigurati in modo inconsapevole.

Il pensiero del maestro è ben rappresentato da questa sua frase:

“Com’è difficile capire nel fare un quadro qual è il momento esatto in cui l’imitazione della natura deve fermarsi. Un quadro non è un processo verbale. Quando si tratta di un paesaggio, io amo quei quadri che mi fanno venir voglia di entrarci dentro per andarci a spasso”.

Una curiosità: “La colazione dei canottieri” è citato in un celebre dialogo del film “Il favoloso mondo di Amélie.

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Lola de Valence, quadro di Manet: storia e analisi https://cultura.biografieonline.it/lola-de-valence-manet/ https://cultura.biografieonline.it/lola-de-valence-manet/#respond Thu, 09 Mar 2017 15:50:29 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=21706 Il dipinto Lola de Valence è uno dei capolavori che recano la firma del pittore francese Edouard Manet. Si tratta di un dipinto che mette in risalto tutta la passione dell’artista nei confronti della scena artistica spagnola. Osservando la produzione artistica di Manet ci si rende conto di quanta influenza abbia avuto su di lui la cultura iberica in generale. Inoltre i temi spagnoleggianti erano piuttosto in voga in quel periodo storico. L’opera Lola de Valence è oggi conservata presso il Musée d’Orsay di Parigi. Realizzata nel 1862 con la tecnica dell’olio su tela, misura 123 x 92 cm.

Lola de Valence
Lola de Valence (Manet, 1862)

Lola de Valence, storia e descrizione del quadro di Manet

Nel dipinto viene raffigurata una ballerina madrilena con un costume tipico andaluso. Lola sta per esibirsi in uno spettacolo e indossa una gonna ampia a balze con fiori rossi ricamati. Ha inoltre una mantella che le copre le spalle. La ballerina è in posa, con un piede davanti all’altro, ed in mano ha un ventaglio.

La protagonista del quadro è Lola Melea, una ballerina di successo amica di Manet. Il suo atteggiamento è sottolineato dallo sguardo che incrocia quello di chi osserva, dal busto ben eretto e rigido, dalla postura dei piedi. L’atteggiamento ricorda quello di un dipinto di Goya (Ritratto della duchessa de Alba in nero), raffigurante la nobildonna Maria Teresa Cayetana de Silva, duchessa de Alba.

Duchessa de Alba in nero - Goya - 1797
Duchessa de Alba in nero (Goya, 1797)

Oltre che al francese Daumier, anche questa volta – come per il quadro Il balcone – Manet si sarebbe ispirato all’artista iberico Goya (vi è un riferimento a Goya anche nel Ritratto a Émile Zola).

Critiche

Anche quest’opera di Manet, come diverse sue altre, è stata oggetto di critiche piuttosto aspre da parte degli esperti di arte. Questo quadro fu accolto piuttosto freddamente dal pubblico. Un critico in particolare, Paul Mantz, parlò addirittura di “arte non sana” e definì il dipinto “una caricatura di colore”.

Il dipinto di Manet raffigurante la ballerina spagnola in procinto di esibirsi per il suo pubblico piacque invece molto allo scrittore Charles Baudelaire, famoso scrittore dell’epoca, che scese in campo per difendere Manet dai numerosi e accaniti detrattori.

Baudelaire restò così colpito dal dipinto Lola de Valenceda volergli dedicare alcuni versi.

Tra tutte le bellezze che ovunque si possono vedere
capisco bene, amici, che il desiderio oscilla

ma in Lola de Valence inatteso scintilla
l’incanto di un gioiello rosa e nero.
(BAUDELAIRE)

Anche questi furono però bersagliati dalla critica ufficiale, che non coglieva nella ballerina raffigurata da Manet l’incanto di cui scriveva Baudelaire. Anzi, il pubblico notò piuttosto una certa mascolinità nelle sembianze della Lola di Manet.

Il dipinto suscitò polemiche e scalpore anche per l’erotismo che la donna sembra trasmettere nella sua postura e nello sguardo.

I dettagli

Osservando attentamente il quadro, ci si accorge di quanto l’autore sia stato attento ai dettagli, soprattutto quelli riguardanti l’abbigliamento di Lola. La mantilla a contrasto con la vaporosa gonna a balze e il felice accostamento tra il fondo nero e i colori sgargianti dei vestiti, colpiscono in maniera particolare l’osservatore.

Nella “Lola de Valence” Manet utilizza una tecnica pittorica assai originale, in quanto non esiste “passaggio tonale”. Pare che questo elemento sia stato molto apprezzato dagli Impressionisti. Questi artisti infatti prediligevano, come lo stesso Manet, scene di strada e paesaggi realizzati stilisticamente nella maniera più “libera” possibile.

Lo sfondo

L’opera pittorica è ambientata dietro le quinte di un teatro, si intravede infatti sia il palcoscenico che un accenno di pubblico. Lo sfondo del quadro, originariamente nero, è stato poi ripreso da Manet, che vi ha aggiunto qualche cenno di persone sedute, in veste di pubblico che assiste.

Nel 1873 un cantante lirico, Jean-Baptiste Faure acquistò quest’opera di Manet: è possibile che in questa circostanza l’artista sia intervenuto ad aggiungere l’ambientazione teatrale al dipinto, che in origine aveva invece un fondo omogeneo. Il dipinto passò poi al Museo parigino del Louvre ed infine al Museo presso cui si trova oggi.

Giunto alla fine dei suoi anni, Manet dipinse soltanto fiori e nature morte. Si distaccò così dai temi “cari” all’Impressionismo di cui è stato un valido esponente.

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