immortalità Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 03 Jul 2018 07:48:57 +0000 it-IT hourly 1 L’immortalità, romanzo di Milan Kundera (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/immortalita-kundera/ https://cultura.biografieonline.it/immortalita-kundera/#respond Fri, 20 May 2016 16:22:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18467 Uno dei libri più significativi scritti da Milan Kundera è “L’immortalità“. Il romanzo non si può inquadrare in un genere ben preciso. Il libro venne pubblicato per la prima volta nel 1990 in lingua ceca. L’autore divide il libro in sette parti che affrontano in maniera diversa le tematiche riguardanti l’esistenza dell’uomo. Di seguito forniamo un riassunto della trama, con breve analisi e commento.

L'Immortalità - riassunto - Kundera
L’immortalità (Immortality) – Una copertina in lingua inglese • La prima edizione originale è del 1990

L’immortalità: riassunto

Il romanzo “L’immortalità si apre con le parole dell’autore che descrive l’attesa mentre attende l’arrivo del suo amico, il professor Avenarius; nell’aspettare, descrive ciò che accade attorno a lui e, in particolare, il gesto di una donna matura che saluta il suo insegnante di nuoto con un fondale sullo sfondo della bellissima Ville Lumiere, Parigi.

1. Il volto

Nella prima parte, dal titolo “Il volto“, Kundera descrive le vicende quotidiane di una donna di nome Agnes e dei suoi continui problemi a causa di un matrimonio, ormai, poco sereno. La donna cerca di trovare la serenità della propria anima in tutti i modi ma è sempre condizionata dal mondo esterno che la circonda che sembra ricordarle l’importanza della cura e del culto della propria immagine, mentre lei ripudia questo modus vivendi, arrivando sino a nausearsi della filosofia dell’apparire.

2. L’immortalità

Nella seconda parte del libro, dal titolo “L’immortalità“, l’autore descrive il tema principale del romanzo, ovvero l’immortalità appunto. Gli uomini vorrebbero tutti sentirsi immortali e continuare a vivere, arrivando fino all’eternità, in modo indelebile nei ricordi e nella vita delle persone care. Questo concetto viene ribadito grazie al pensiero di due personaggi, Bettina e Johann Wolfgang von Goethe.

3. La lotta

Nella terza parte del romanzo, dal titolo “La lotta“, ricompare la figura di donna Agnes, in contrapposizione con la sorella Laura. Agnes, difatti, viene definita un’intellettuale che non ama mostrarsi e che vive un rapporto distaccato con il mondo della sessualità e che non crede nell’immortalità spirituale, mentre la sorella Laura si basa principalmente sull’apparire e sull’essere.

Vive concentrata su se stessa, sul suo fisico e il suo carattere si dimostra essere teatrale fino all’eccesso. Le due donne conducono una vita completamente diversa l’una dall’altra, con obiettivi che non si incrociano praticamente mai.

Agnes viene considerata dalla sorella Laura un modello di vita, ma questo non porta le due donne a intendersi, anzi, sono spesso in continuo litigio a causa della loro diversità caratteriale. In questo particolare contesto, il rapporto tra le due sorelle viene messo in evidenza dallo scrittore, che lo analizza con intensa abilità.

4. Homo sentimentalis

La quarta parte del romanzo, dal titolo “Homo sentimentalis“, è quella più ricca di pathos. Qui, lo scrittore Kundera affronta tematiche come l’amore, la passione e la durata di un sentimento, usando come esempi i personaggi del romanzo come Agnes, Goethe e Bettina.

Viene enfatizzata l’assoluta predominanza dell’erotismo sull’amore. In questo caso, si nomina solo una volta l’amore, che viene identificato solo quando si parla di paternità o di maternità.

Milan Kundera, trattando il tema amoroso, si ispira alle ardenti situazioni rispecchiate dagli eroi della letteratura europea, che mostrano d’essere incapaci di conciliare l’amore vero e puro con la passione sfrenata.

Milan Kundera
Milan Kundera

5. Il caso

Nella quinta parte dal titolo “Il caso“, lo scrittore affronta il tema della casualità della vita e delle varie coincidenze fortuite che possono segnare il nostro destino, sempre attraverso gli occhi degli stessi protagonisti del romanzo.

6. Il quadrante

Nella sesta parte del libro, dal titolo “Il quadrante“, l’autore affronta le tematiche relative all’amore e al naufragare dei sentimenti. In questo caso, subentra un nuovo personaggio che si chiama Rubens. Kundera fa una breve sintesi della sua vita lavorativa e sentimentale. Rubens si sente un po’ frustrato dalla fine del suo matrimonio e dall’altra parte impotente, poiché non è riuscito a realizzare il suo grande sogno, quello di fare il pittore. Rubens si pone delle domande sulla vita, sull’amore e sul futuro che verrà, lasciando aperti tutti gli interrogativi che contraddistinguono la nostra esistenza.

7. La celebrazione

L’ultima parte del libro dal titolo “La celebrazione“, esamina le tematiche relative alla concezione futura della donna (la donna è il futuro dell’uomo) ed è un vero e proprio sunto di tutti gli insegnamenti enunciati dall’autore. Nell’atto finale, si introducono nuovi personaggi, come Paul, il marito di Agnes, Kundera e un amico di quest’ultimo, che si incontrano nel luogo in cui il romanzo ha avuto il suo inizio, facendo sì che il cerchio finalmente si chiuda. In questa ultima parte, il marito di Agnes non viene nemmeno ricordato dalla moglie, che lo nomina di sfuggita per il semplice motivo che nel momento rievocato dalla sua memoria si trovava con lei.

Milan Kundera - L'immortalità - libro
Milan Kundera – L’immortalità (una copertina del libro)

Temi trattati nel romanzo

Le tematiche affrontate dall’autore sono quelle dell’immortalità, della morte, della rinascita e dell’amore. E come diceva l’autore stesso: “Non basta identificarci con noi stessi, ma è necessario identificarci appassionatamente per la vita e per la morte. Perché solo così possiamo considerarci non come una delle varianti del prototipo uomo, ma come esseri che posseggono una loro essenza inconfondibile: l’immortalità“.

Il libro di Milan Kundera “L’immortalità” ha riscontrato un successo sia in termini di critica che di pubblico. Kundera, ancora ai giorni nostri, è considerato uno dei più grandi romanzieri moderni dei cosiddetti “classici”.

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Le cellule sono immortali? https://cultura.biografieonline.it/le-cellule-sono-immortali/ https://cultura.biografieonline.it/le-cellule-sono-immortali/#comments Mon, 16 Jan 2012 10:08:43 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=130 Rebecca Skloot: "La vita immortale di Henrietta Lacks"
Copertina del libro “La vita immortale di Henrietta Lacks”, di Rebecca Skloot

Le nostre cellule sono immortali? La risposta, dal 1951, è sì e pochi lo sanno. Più precisamente, visto che il concetto di immortalità è tale fino a che non giunge la morte si può affermare che esistono delle cellule umane che possono aggirare la morte e continuare a moltiplicarsi anche dopo che il corpo nel quale hanno vissuto è morto.

Queste cellule si chiamano HeLa, dalle iniziali della persona a cui sono appartenute per 31 anni: Henrietta Lacks morta di cancro nel 1951. Alcuni campioni dei suoi tessuti furono prelevati affinché fosse studiato il suo tumore e si scoprì così che le sue cellule continuavano a moltiplicarsi senza soluzione di continuità. Da allora si sono moltiplicate fino a raggiungere una quantità numerica incredibile pari a tre volte la circonferenza del globo terrestre.

Moltissimi laboratori in quasi tutto il mondo hanno utilizzato, come oggetto di studio, le cellule di Henrietta per intraprendere importantissime scoperte scientifiche, come ad esempio le terapie contro i tumori, il vaccino della poliomelite, la sintesi dei farmaci contro l’herpes, l’emofilia, le cure contro il morbo di Parkinson ed altre ancora che hanno reso le cellule HeLa famose in tutto il mondo ma soprattutto agli addetti ai lavori che ne hanno commercializzato le cellule e ne hanno diffuso il potenziale senza che di Henrietta si sapesse granché.

Un libro straordinario fa giustizia: “La vita immortale di Henrietta Lacks” scritto dalla giornalista scientifica Rebecca Skloot. L’autrice è riuscita, in dieci anni di lavoro, a raccogliere un materiale molto importante su questo fenomeno, riuscendo a parlare anche con la famiglia di Henrietta che è sempre stata contraria a rilasciare interviste, anche perché ha considerato l’utilizzo della HeLa come una violazione della privacy della loro congiunta che non autorizzò il prelevamento dei tessuti.

Qui, infatti, si apre un’altra questione molto delicata: fino a che punto la medicina può utilizzare i nostri tessuti cellulari a scopo di studio? La nostra privacy imporrebbe un’ informazione consapevole del destino delle nostre cellule? Il libro della Skloot, che analizza in modo sincero e coraggioso, tutti i punti di vista della storia apre diversi scenari che pongono molte domande su questo caso straordinario e su come la comunità scientifica lo ha gestito. Ma non è solo questo il motivo che spinge a leggere il libro, c’è anche un aspetto intimo legato alla famiglia di Henrietta che ha saputo molto dopo che destino hanno avuto le cellule della loro parente e che hanno vissuto questa esperienza come una sorta di violazione del corpo di Henrietta, anche se, grazie al libro, hanno finalmente capito l’importanza e il contributo che le HeLa hanno dato alla scienza rendendo immortale Henrietta, proprio come le sue cellule.

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