giochi da tavola Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 14 Dec 2024 10:26:41 +0000 it-IT hourly 1 Subbuteo: origine del nome e breve storia del gioco https://cultura.biografieonline.it/subbuteo-origini-nome-storia/ https://cultura.biografieonline.it/subbuteo-origini-nome-storia/#respond Sat, 07 Nov 2020 21:07:52 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30725 Subbuteo, calcio in miniatura

“Il calcio da tavolo”, o Subbuteo, è un gioco interattivo che permette di riprodurre le dinamiche di una partita di calcio tra giocatori appartenenti a squadre diverse. Chiunque può cimentarsi in un campionato di calcio senza uscire di casa, provando anche l’ebbrezza di sentirsi “mister” della propria squadra, come succede nel “calcio vero”.

Il classico tavolo verde del Subbuteo
Il classico tavolo verde del Subbuteo

Le origini

La storia del calcio affonda le sue radici nel Medioevo; per trovare i primi “calciatori in miniatura” dobbiamo tornare “solo” agli inizi degli anni Venti.

Alcuni marinai inglesi, appassionati di calcio, essendo impossibilitati a giocare a causa della ristretto spazio a disposizione sulle navi, pensarono bene di realizzare figure di calciatori utilizzando il piombo, ed una pallina delle stesse dimensioni di quella da ping pong.

Il primo calcio da tavolo di cui si ha traccia è quello inventato dall’inglese William Lane Keeling, che riuscì a realizzare il suo “Table Soccer” utilizzando materiali come il cartone, caucciù e bottoni per ottenere i giocatori e il pallone da gioco. Con un gesso tracciò le linee per delimitare il campo, e costruì le porte con il fil di ferro.

Il gioco originale così realizzato da Keelings nacque nel 1929 (con la sua società Newfooty) e fu prodotto e diffuso in modo crescente fino al 1939. Qualche tempo dopo, con la diffusione della plastica, il calcio da tavolo venne costruito con questo materiale più duraturo e resistente.

Subbuteo: il curioso nome

Da dove deriva la parola “Subbuteo” con cui si usa definire il calcio da tavolo?

L’etimologia della parola è alquanto curiosa, poiché si riferisce al nome latino di un volatile, il falco Subbuteo. Il “padre” inventore del Subbuteo con cui ci divertiamo oggi, Peter Adolph (1916-1994), aveva due grandi passioni: il calcio e l’ornitologia.

Rispetto alle miniature del predecessore Keeling, Adolph nel suo gioco fu capace di riprodurre giocatori in rilievo, senza utilizzare i materiali “grezzi” che rendevano il gioco poco funzionale e piacevole esteticamente.

Quando si recò all’ufficio brevetti per registrare il marchio del gioco inventato, propose di chiamarlo “Hobby”, come una razza di falcone che a lui piaceva particolarmente. Chiese anche che il volatile diventasse il logo del gioco. Alla prima proposta l’ufficio brevetti rispose negativamente perché il nome “Hobby” in inglese ha il significato piuttosto generico di “passatempo”, quindi poco adatto per un gioco specifico. Fu invece accettato il falco come logo.

Ma l’inventore non si arrese e così adottò il nome latino del medesimo volatile: il falco Subbuteo. Non solo ne depositò il brevetto, ma dopo poco tempo creò la società “Subbuteo Sport Games” rilevando pure la Newfooty che apparteneva a Keeling.

Le evoluzioni

Oggi il calcio da tavolo Subbuteo è universalmente riconosciuto con il nome latino di un uccello il cui becco ricorda proprio la posizione e il gesto del dito che colpisce il singolo giocatore in campo per spingere la palla.

Negli anni Il gioco ha attraversato diverse fasi. Dalle miniature arrotondate, che però non permettevano di direzionare l’omino nella maniera migliore, si è passati alle più moderne “sport figures” e “toccer”, miniature più grandi con una base piatta.

Infine, sono state introdotte le “ProfiBase”, ossia figurine che si infilano su un corpo unico di plastica rigida con il fondo piatto. Con queste è possibile tirare la palla in modo più forte e preciso.

Le regole e i campionati

Il Subbuteo ha le sue regole precise, ed ogni giocatore deve conoscerle prima di cominciare una partita.

Ad esempio:

  • il giocatore va colpito con il dito indice o medio;
  • non si deve lisciare la palla mentre è in campo;
  • ogni giocatore può fare solo tre tocchi (comprensivi del tiro in porta).

Una miniatura sarà mossa posizionando il dito indice o medio di qualsiasi mano in prossimità della stessa, colpendo con l’unghia qualsiasi parte della sua base. Non è permesso toccare la parte superiore della miniatura (la figura) quando si esegue un colpo.
Le miniature non possono essere sospinte, trascinate, accompagnate, né può essere sfruttata leva o supporto con qualsiasi superficie eccetto quella di gioco. La miniatura colpita lascerà immediatamente l’unghia del dito usato. La mano del giocatore ed il suo avambraccio non possono muoversi durante il colpo. Un colpo a punta di dito sarà considerato eseguito se un giocatore ha toccato una qualsiasi parte di una qualsiasi miniatura.

Dal regolamento ufficiale. REGOLA 1 (COLPO A PUNTA DI DITO)
Subbuteo dito finger

Le norme sono ovviamente più rigide se si gioca all’interno della Federazione: in Italia FISCT (Federazione Italiana Sportiva Calcio da Tavolo); nel mondo: FISTF (Federation International Sports Table Football).

Nel calcio da tavolo l’Italia ha ottenuto più volte il titolo di Campione del Mondo.

Oltre al Mondiale, ogni Paese organizza anche due Open e un Gran Premio.

Il Campionato europeo si tiene invece ogni anno (è la Coppa dei Campioni, il torneo più importante di tutti), a cui accedono due squadre per ogni nazione.

Le scatole del gioco sono spesso personalizzate e dedicate alle squadre reali, così da soddisfare le esigenze dei tifosi più appassionati. Come quelle di Milan e Juventus, ad esempio. Anche in versione retrò.

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Scarabeo: storia del gioco. Differenze con Scrabble e 3 trucchi per vincere. https://cultura.biografieonline.it/scarabeo-storia-del-gioco/ https://cultura.biografieonline.it/scarabeo-storia-del-gioco/#respond Wed, 27 Nov 2019 08:39:27 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27636 Storia e curiosità del gioco di parole in scatola

I giochi da tavolo in Italia sono molto apprezzati e diffusi, e non solo tra i giovani. Tra i più conosciuti ci sono senz’altro il Monopoli, il Risiko e lo Scarabeo. Quest’ultimo, forse di nicchia rispetto ai primi due, si svolge con l’ausilio di un tabellone a scacchiera sul quale i partecipanti si sfidano a comporre parole di senso compiuto mettendo insieme le lettere pescate a caso in un sacchetto.

Scarabeo: una scatola degli anni '80. Lo slogan: "Piace ai ragazzi, appassiona gli adulti."
Scarabeo: una scatola degli anni ’80. Lo slogan: “Piace ai ragazzi, appassiona gli adulti.”

Scarabeo: le origini

L’invenzione dello Scarabeo risale al 1938, grazie ad un appassionato di questo genere di giochi con le parole: Alfred Mosher Butts. Ma bisogna aspettare il 1948 per trovare la versione dello Scarabeo in commercio, grazie a James Brunot, che iniziò a produrre lo Scarabeo in casa sua.

Nel 1952 le vendite del gioco iniziarono a decollare, e la licenza del gioco fu ceduta  in America e negli altri Paesi del mondo.  La “paternità” italiana si attribuisce ad Aldo Pasetti, verso la fine degli anni Cinquanta.

Nel 1963 il gioco venne distribuito da Editrice Giochi. In America esisteva un gioco simile, chiamato “Scrabble”, e infatti nacque un contenzioso tra Pasetti e i fondatori del gioco statunitense, che accusarono il nostro connazionale di plagio. La causa internazionale dimostrò l’innocenza di Pasetti, in quanto i giudici rilevarono che, benché simili all’apparenza, i due giochi erano diversi.

In cosa consiste il gioco

Il gioco da tavolo Scarabeo è formato da un tabellone 17×17, 130 tessere e quattro jolly. Ogni giocatore comincia avendo a disposizione otto lettere. Il gioco consiste nell’incrociare le lettere di ciascuno con quelle degli avversari posizionate sul tabellone, in modo da realizzare nuovi vocaboli di senso compiuto.

Alcune parole composte e incrociate, anche con il jolly (lo scarabeo)
Alcune parole composte e incrociate, anche con il jolly (lo scarabeo)

La parola “Scarabeo” rappresenta un Superbonus che assicura a chi la compone un gran numero di punti extra. All’interno del gioco inoltre vi sono caselle speciali che, se utilizzate, garantiscono un Bonus.

Per vincere in questo gioco è necessario possedere una discreta conoscenza della lingua italiana. Inoltre è importante “pescare” le lettere giuste, e in questo ciò che conta è la fortuna.

Gli appassionati di Scarabeo aggiungono che se si conosce qualche trucchetto si può vincere con maggiore facilità.

Tre metodi per vincere a Scarabeo

Per diventare esperti giocatori di Scarabeo occorre un po’ di ingegno e una conoscenza del gioco non approssimata. Ci sono lettere che valgono più punti rispetto alle altre: si tratta delle lettere Z, H, Q.

Se si ha la fortuna di averle a disposizione è consigliabile piazzarle subito sul tabellone, cercando di utilizzare le altre caselle speciali in modo che il valore delle singole lettere o delle parole in cui si trovano possa essere maggiorato.

Altro metodo altrettanto efficace consiste nello sfruttare le parole composte dagli altri avversari.

Nelle fasi iniziali del gioco è preferibile comporre termini brevi, in modo da andare avanti nella partita. Anche se non serve ad ottenere un punteggio alto, questo metodo toglierà un po’ di “terreno” agli avversari, che avranno meno “appoggi” su cui contare.

Scarabeo: le versioni moderne

I giochi da tavolo presuppongono la presenza fisica di partecipanti, senza i quali non è possibile cominciare una partita. Per ovviare a tale inconveniente si sono diffuse le versioni online dello Scarabeo, disponibili gratuitamente in Rete.

Ci sono anche app da scaricare gratis su smartphone, utilissime per esercitarsi in vista di qualche sfida dal vivo, come la famosa “Classic Words”, a metà strada tra l’italiano Scarabeo e l’americano Scrabble.  Sul sito ufficiale di Editrice Giochi si trova invece la controparte digitale a pagamento.

Per allenarsi ad acquisire dimestichezza e velocità con le parole c’è l’app Ruzzle, che ricorda le dinamiche di un altro celebre gioco: il Paroliere.

Differenze tra Scrabble e Scarabeo

Componenti ed estetica

  • Scrabble ha 120 tessere (lettere); Scarabeo ne ha 130 – con valori differenti;
  • Il tabellone di Scrabble è composto da 15×15 caselle mentre Scarabeo 17×17;
  • Le caselle speciali di Scrabble hanno un codice colorato; Scarabeo ha dei simboli.
  • Scrabble ha 2 jolly; Scarabeo ha 4 jolly di cui 2 con il simbolo dello scarabeo.
Scatola di Scrabble, crosswords game - versione italiana di Scarabeo
Scrabble, crosswords game. La versione americana (made in USA) del gioco. Lo slogan recita: “every letter counts” (ogni lettera conta).

Regole

Le differenze nelle regole costituiscono portano a una fruizione del gioco decisamente più profonda rispetto alle differenze estetiche. Proviamo ad elencarle.

  • L’andamento del gioco: nello Scrabble le caselle speciali danno il bonus appropriato solo la prima volta che si usa la casella; nello Scarebeo ciò accade ogni volta che si utilizza quella casella.
  • I jolly dello Scrabble non danno punti; quelli dello Scarabeo danno tanti punti quanto il valore della lettera che sostituiscono.
  • Nello Scrabble si usano 7 tessere; nello Scarabeo 8.
  • Ci sono bonus differenti; c’è il già citato super bonus per la parola “SCARABEO” che regala un mucchio di punti, dando possibilità di ritornare in partita anche ai giocatori rimasti più indietro.
  • In Scrabble è consentito “strisciare” ossia affiancare parole in sequenza, le une dopo le altre; nello Scarabeo è solamente possibile incrociarle.

Di fatto accade che nel finale di partita, nello Scarabeo è difficile formare parole che abbiano più di tre lettere; in Scrabble, al contrario, la possibilità di mettere in fila le parole crea mantiene la partita viva e accesa fino alla fine. In Scrabble i giocatori predispongono delle liste di parole da due e tre lettere, così da poter essere utilizzate al momento del proprio turno.

Sostanzialmente la versione italiana del gioco è considerata meno tecnica dello Scrabble; al tempo stesso e tuttavia, possiamo considerare Scarabeo un gioco più dinamico e adatto allo svago, rispetto all’omologo americano.

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Monopoli: storia del gioco. Curiosità, versioni e trucchi per vincere https://cultura.biografieonline.it/monopoli-gioco-storia/ https://cultura.biografieonline.it/monopoli-gioco-storia/#comments Mon, 25 Nov 2019 08:53:35 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27617 In Italia è conosciuto come Monopoli: dal 2009 ha assunto il nome internazionale, Monopoly

Il più famoso gioco di società del mondo, il Monopoli, nasce nel secolo XIX. Tutti, almeno una volta nella vita, si sono cimentati in questo gioco, calandosi nel ruolo di ricchi imprenditori immobiliari, spregiudicati acquirenti e venditori di case.

La mascotte Rich Uncle Pennybags sulla scatola del Monopoly
Rich Uncle Pennybags: l’uomo coi baffi campeggia su ogni scatola del Monopoly. E’ il personaggio-mascotte del gioco: fu disegnato dall’artista Dan Fox; apparve per la prima volta nell’edizione USA del 1936.

La nascita del Monopoly (questo il nome inglese originale – che significa monopolio)avviene presumibilmente nel 1935. Il suo inventore fu un tecnico di Philadelphia, Charles Darrow. Questi, dopo aver apportato alcune modifiche al prototipo di gioco originario, propose la versione alla fabbrica di giocattoli Parker Brothers.

Il primo modello del gioco risale al 1903 e viene attribuito alla scrittrice statunitense Elizabeth Magie. L’autrice sosteneva la teoria economica e filosofica di Henry George (che si diffuse con il nome di “georgismo”). Egli partiva dal presupposto che ognuno può appropriarsi del frutto del proprio lavoro, mentre tutto ciò che si trova in natura è di patrimonio comune dell’intera umanità.

Le teorie di George erano chiaramente in contrapposizione all’acquisizione della proprietà privata della terra. Magie volle chiaramente realizzare un prototipo di gioco in grado di divulgare i principi di tale teoria a fini didattici.

Dal The Landlord’s Game al Monopoli dei giorni nostri

Inizialmente il nome del gioco oggi conosciuto come Monopoly fu “The Landlord’s Game” (Gioco dei proprietari terrieri) ed era simile al Monopoli attuale: c’erano dadi da lanciare, 40 caselle, tasse da pagare. Si permetteva ai giocatori di versare l’affitto in un fondo comune, lanciando così un messaggio sfavorevole all’accumulo di proprietà, e quindi anti-monopolistico.

Il gioco si diffuse negli Stati Uniti d’America. Ben presto la finalità antimonopolistica venne meno, tanto che fu chiamato “Auction Monopoly” (Monopolio all’asta).

Gioco del Monopoli in italiano con i soldi in Lire
Il gioco del Monopoli in italiano con i soldi in Lire

In Italia

Nel nostro Paese il gioco è stato messo in commercio con il nome “Monopoli” e non con quello inglese “Monopoly”: per quale motivo? La spiegazione è semplice visto che in Italia il gioco è stato prodotto a partire dal 1935. In quell’anno, in pieno regime fascista, la legge proibiva di utilizzare termini inglesi.

Così il termine è stato italianizzato ed è stato introdotto l’accento sulla “o” con lo scopo di discostarsi dal concetto di monopolio. Questo fino al 2009, quando anche in Italia il nome commerciale è diventato Monopoly.

E’ il più venduto gioco da tavola al mondo, giocato in 111 Paesi e tradotto in 44 lingue; prende il nome proprio dal sistema economico del monopolio e ha come scopo finale quello di concentrare il controllo assoluto del mercato immobiliare nelle mani di un solo imprenditore, appunto il supermonopolista.

monopoli monopoly soldi money
Tabellone del Monopoli con i tipici soldi, una pedina e le carte arancioni degli Imprevisti

Qualche curiosità sul Monopoli

ll tabellone del gioco di Darrow prende a modello Atlantic City (negli USA), e i suo caratteristico Boardwalk: una passeggiata di circa 5 km pavimentata con lunghi listoni di legno.

In media una singola partita dura circa un’ora e mezza. Forse non tutti sanno che alcuni giocatori sono stati impegnati in una partita al Monopoly per 70 giorni!

Di recente è stato creato il Monopoly edizione Monopoli, con i nomi delle strade e dei vicoli di Monopoli, il suggestivo paese turistico in provincia di Bari. Il creatore di questa speciale edizione del gioco di società è un giocattolaio del posto che dopo aver contattato la Winnining Moves su Licenza Hasbro ha lanciato il classico gioco di società riportando sul tabellone i tipici luoghi della cittadina pugliese.

Del Monopoly esistono anche versioni moderne: app su smartphone, videogiochi, versione tascabile e magnetica, tematiche (sulla pizza, Fortnite, Jurassic Park), celebrative (nascita dell’Euro, Ferrari, 150 anni dell’Unità d’Italia) e dedicate ad alcune città in particolare. Ci sono anche versioni senza banconote, dove si usano valute elettroniche e carte di credito. Insomma, ce n’è per tutti i gusti! Le versioni più recenti si trovano sul sito ufficiale in italiano.

Infine una curiosità etimologica: i soldi del Monopoly sono legati al modo di dire “a iosa”. Scopri perché nell’articolo.

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