giocattoli Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 14 Dec 2024 10:26:41 +0000 it-IT hourly 1 Barbie, storia e biografia https://cultura.biografieonline.it/barbie/ https://cultura.biografieonline.it/barbie/#comments Mon, 24 Jul 2023 15:06:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4425 La prima Barbie, la prima bambola con le curve di una giovane donna, il cui nome per esteso è Barbara Stefania Roberts, viene presentata ufficialmente alla fiera American Toy Fair di New York nel 1959. La bambola nasce dall’estro della coppia fondatrice della Mattel, gli americani Ruth e Elliot Handler.

Barbie
Barbie

L’antenata di Barbie e la versione con la coda di cavallo

Tutto ha inizio quando Ruth decide di lanciare sul mercato un giocattolo che apra ai bambini le porte della vita adulta. La vulcanica creatrice di giochi si mette così alla ricerca di un’idea per una nuova bambola che non abbia i tratti infantili, ma sia caratterizzata dalle forme di una giovane donna con lunghe gambe e seno formoso.

Durante un viaggio in Svizzera, Ruth si imbatte in Lilli, l’antenata ufficiale della Barbie. Si tratta di una bambola in plastica che riprende le fattezze di un’eroina dei fumetti piuttosto allegra e birichina. La prima Barbie si ispira proprio alla gemella tedesca ed ha la vita stretta e le gambe sottili. La Mattel decide di produrla in vinile con i capelli sia biondi che bruni raccolti nella classica pettinatura raccolta detta Ponytail, coda di cavallo, da cui deriverà il nome della prima serie.

La bambola indossa un semplice body zebrato e i piedini hanno al centro un piccolo buco che permette di innalzarla sul piedistallo con cui viene venduta. Il successo è immediato. Solo nel 1959 (il lancio risale al 13 febbraio mentre il primo esemplare in commercio risale al 9 marzo) se ne vendono ben 350 mila esemplari al prezzo di 3 dollari ciascuno.

La biografia di Barbie

Per colpire ancora di più l’immaginario degli acquirenti, la Mattel decide di fornire alla Barbie una biografia ricca e articolata. Nasce così il fidanzato Ken, battezzato con il nome, Kenneth, del figlio maschio della famiglia Handler, così come Barbie deriva da Barbara, il nome della figlia femmina della coppia.

Barbie e Ken
Barbie e Ken

La lunghissima storia d’amore tra Barbie e Ken, ben 43 anni di appassionato fidanzamento, non sfocia però in un romantico matrimonio. La coppia si divide nel 2004. I biografi della Mattel provvedono ad attribuire immediatamente alla bambola un’avventura con il surfista Blaine.

Nel corso degli anni, la famiglia di Barbie si accresce di nuovi personaggi. Dalla sorella Skipper, in vendita nel 1964, ai gemelli Tutti e Todd, lanciati sul mercato nel 1966, fino alla piccola Krissy, comparsa nel 1999. La migliore amica della bambola è Midge, un personaggio che, scomparso per anni, e stato poi recuperato dalla Mattel. Midge stessa ha la sua personalissima biografia: è, infatti, sposata con Alan ed ha due figli.

Nel 2004, Barbie lancia addirittura la sua prima campagna elettorale per le presidenziali americane con un programma politico in piena regola stilato dalla Mattel.

Barbie

Al 1963 risale l’introduzione sul mercato dei primi accessori, tra cui scarpe, abiti, magliette. Poi è la volta di case, macchine, cavalli, camper e mobili. Barbie ha anche diviso la propria vita di bambola con diversi animali. Si contano ben quattordici cani, sette cavalli, due gatti, un pappagallo, un panda e un delfino.

Il numero di accessori realizzati è vastissimo e comprende ben 4800 diversi esemplari. Il successo di vendite è tale che la produzione comincia a differenziarsi in base alla tipologia di acquirenti. Nascono cioè le bambole destinate al gioco e contenute nella famosa Pin Box, e quelle rivolte unicamente ai collezionisti.

Molti stilisti di fama internazionale hanno messo a disposizione la propria abilità sartoriale per dar vita ai più begli abiti di Barbie, da Dior a Moschino, da Yves Saint Laurent all’italiano Versace.

Critiche sul ruolo della Barbie nel mondo dei giochi per bambini

Nel corso degli anni, la bambola si è attirata molte critiche. La causa è la rivoluzione che ha imposto nel mondo dei giochi per l’infanzia. Le bambole tradizionali rappresentano per le bambine una sorta di figlie con cui sperimentare il proprio futuro ruolo materno. E la Barbie diventa un mezzo per scimmiottare la vita adulta, eliminando la fase filiale e genitoriale.

Tra i tanti personaggi che ne compongono il mondo, non c’è spazio, infatti, per i genitori. A tutt’oggi, Barbie non ha né padre né madre. In realtà, l’idea stessa della bambola viene suggerita a Ruth dai giochi di sua figlia. Era solita tentare continuamente di imitare gli adulti. Ed è proprio con questo intento che nasce la Barbie. Assecondare il desiderio dei bambini di comportarsi come i grandi che li circondano.

Il film del 2023

Nel 2023 esce il film “Barbie” interpretato da Margot Robbie, con Ryan Gosling nei panni di Ken.

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Monopoli: storia del gioco. Curiosità, versioni e trucchi per vincere https://cultura.biografieonline.it/monopoli-gioco-storia/ https://cultura.biografieonline.it/monopoli-gioco-storia/#comments Mon, 25 Nov 2019 08:53:35 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27617 In Italia è conosciuto come Monopoli: dal 2009 ha assunto il nome internazionale, Monopoly

Il più famoso gioco di società del mondo, il Monopoli, nasce nel secolo XIX. Tutti, almeno una volta nella vita, si sono cimentati in questo gioco, calandosi nel ruolo di ricchi imprenditori immobiliari, spregiudicati acquirenti e venditori di case.

La mascotte Rich Uncle Pennybags sulla scatola del Monopoly
Rich Uncle Pennybags: l’uomo coi baffi campeggia su ogni scatola del Monopoly. E’ il personaggio-mascotte del gioco: fu disegnato dall’artista Dan Fox; apparve per la prima volta nell’edizione USA del 1936.

La nascita del Monopoly (questo il nome inglese originale – che significa monopolio)avviene presumibilmente nel 1935. Il suo inventore fu un tecnico di Philadelphia, Charles Darrow. Questi, dopo aver apportato alcune modifiche al prototipo di gioco originario, propose la versione alla fabbrica di giocattoli Parker Brothers.

Il primo modello del gioco risale al 1903 e viene attribuito alla scrittrice statunitense Elizabeth Magie. L’autrice sosteneva la teoria economica e filosofica di Henry George (che si diffuse con il nome di “georgismo”). Egli partiva dal presupposto che ognuno può appropriarsi del frutto del proprio lavoro, mentre tutto ciò che si trova in natura è di patrimonio comune dell’intera umanità.

Le teorie di George erano chiaramente in contrapposizione all’acquisizione della proprietà privata della terra. Magie volle chiaramente realizzare un prototipo di gioco in grado di divulgare i principi di tale teoria a fini didattici.

Dal The Landlord’s Game al Monopoli dei giorni nostri

Inizialmente il nome del gioco oggi conosciuto come Monopoly fu “The Landlord’s Game” (Gioco dei proprietari terrieri) ed era simile al Monopoli attuale: c’erano dadi da lanciare, 40 caselle, tasse da pagare. Si permetteva ai giocatori di versare l’affitto in un fondo comune, lanciando così un messaggio sfavorevole all’accumulo di proprietà, e quindi anti-monopolistico.

Il gioco si diffuse negli Stati Uniti d’America. Ben presto la finalità antimonopolistica venne meno, tanto che fu chiamato “Auction Monopoly” (Monopolio all’asta).

Gioco del Monopoli in italiano con i soldi in Lire
Il gioco del Monopoli in italiano con i soldi in Lire

In Italia

Nel nostro Paese il gioco è stato messo in commercio con il nome “Monopoli” e non con quello inglese “Monopoly”: per quale motivo? La spiegazione è semplice visto che in Italia il gioco è stato prodotto a partire dal 1935. In quell’anno, in pieno regime fascista, la legge proibiva di utilizzare termini inglesi.

Così il termine è stato italianizzato ed è stato introdotto l’accento sulla “o” con lo scopo di discostarsi dal concetto di monopolio. Questo fino al 2009, quando anche in Italia il nome commerciale è diventato Monopoly.

E’ il più venduto gioco da tavola al mondo, giocato in 111 Paesi e tradotto in 44 lingue; prende il nome proprio dal sistema economico del monopolio e ha come scopo finale quello di concentrare il controllo assoluto del mercato immobiliare nelle mani di un solo imprenditore, appunto il supermonopolista.

monopoli monopoly soldi money
Tabellone del Monopoli con i tipici soldi, una pedina e le carte arancioni degli Imprevisti

Qualche curiosità sul Monopoli

ll tabellone del gioco di Darrow prende a modello Atlantic City (negli USA), e i suo caratteristico Boardwalk: una passeggiata di circa 5 km pavimentata con lunghi listoni di legno.

In media una singola partita dura circa un’ora e mezza. Forse non tutti sanno che alcuni giocatori sono stati impegnati in una partita al Monopoly per 70 giorni!

Di recente è stato creato il Monopoly edizione Monopoli, con i nomi delle strade e dei vicoli di Monopoli, il suggestivo paese turistico in provincia di Bari. Il creatore di questa speciale edizione del gioco di società è un giocattolaio del posto che dopo aver contattato la Winnining Moves su Licenza Hasbro ha lanciato il classico gioco di società riportando sul tabellone i tipici luoghi della cittadina pugliese.

Del Monopoly esistono anche versioni moderne: app su smartphone, videogiochi, versione tascabile e magnetica, tematiche (sulla pizza, Fortnite, Jurassic Park), celebrative (nascita dell’Euro, Ferrari, 150 anni dell’Unità d’Italia) e dedicate ad alcune città in particolare. Ci sono anche versioni senza banconote, dove si usano valute elettroniche e carte di credito. Insomma, ce n’è per tutti i gusti! Le versioni più recenti si trovano sul sito ufficiale in italiano.

Infine una curiosità etimologica: i soldi del Monopoly sono legati al modo di dire “a iosa”. Scopri perché nell’articolo.

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Chi ha inventato i puzzle? https://cultura.biografieonline.it/puzzle/ https://cultura.biografieonline.it/puzzle/#respond Thu, 14 Jan 2016 17:10:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16275 Appassiona da sempre i più piccoli ed è un hobby coinvolgente per gli adulti. Stiamo parlando del puzzle, il gioco da tavolo che consiste nel ricomporre un’immagine, incastrando fra loro tasselli di cartone rigido di piccole dimensioni e varie forme.

puzzle

Etimologia

L’etimologia del termine puzzle è incerta; è comunque un termine di origine inglese, che significa “rompicapo”, introdotto in Italia intorno al XX secolo. Inizialmente, veniva utilizzato per rappresentare un’ampia gamma di rompicapi, giochi di difficile soluzione, rebus, enigmi, come per esempio anche le parole crociate.

L’inventore del puzzle

Le origini dei puzzle risalgono al 1760 circa quando, in Inghilterra, a Londra, l’incisore e cartografo John Spilsbury ideò un metodo alternativo di insegnare la geografia ai bambini: le mappe, le cartine (o altri soggetti legati alla storia e alla religione) venivano incollate, o addirittura dipinte, su tavole di legno, le quali venivano successivamente tagliate in piccoli pezzi. Questo rompicapo aveva quindi un ruolo educativo; il suo utilizzo era prettamente scolastico: aveva l’obiettivo di istruire i bambini su argomenti come la storia, la geografia e la religione. Successivamente, nel XIX secolo, i soggetti raffigurati iniziarono a cambiare e comparvero animali, soggetti legati alle fiabe e incoronazioni di re e regine.

puzzle Spilsbury

Perché regalare un puzzle?

Le ottime motivazioni per scegliere di regalare un puzzle sono numerose; è un regalo gradito per bambini, giovani, adulti ed anziani, poiché non ha mai perso il suo fascino originale. Esso rappresenta una fonte di apprendimento e allenamento per il cervello, stimola la capacità di osservazione e la manualità nel bambino, soprattutto se il puzzle ricompone le immagini del cartone animato preferito. Negli adulti, dedicarsi con calma alla risoluzione di uno di questi rompicapi, può aiutare ad allontanare lo stress, rallentando i ritmi frenetici della vita quotidiana; mantiene il cervello in attività e risveglia lo spirito di osservazione. Chi ama le sfide, troverà sicuramente pane per i suoi denti, soprattutto cimentandosi con uno composto da migliaia di pezzi. E, una volta finito, la figura può essere incorniciata ed utilizzata per arredare le pareti della propria casa, con la possibilità di scegliere tra svariati soggetti raffigurati, tra cui paesaggi, animali, personaggi famosi e riproduzioni di opere d’arte.

Puzzle in commercio

I puzzle moderni vengono realizzati incollando una fotografia su un supporto di cartone rigido, che viene successivamente tagliato nei vari pezzi che compongono il quadro. La precisione con la quale vengono realizzati i tasselli è di fondamentale importanza, poiché la loro forma particolare potrebbe costituire l’unica agevolazione nel riuscire a collocare i tasselli nella giusta posizione, soprattutto nei puzzle monocromatici.

Tipi di puzzle

Oltre a quelli classici di cartone, in commercio ne troviamo di svariate tipologie: quelli di “simil legno”, realizzati con un materiale che riproduce le venature del legno; quelli ad “effetto sabbia”, utilizzati per esempio per rappresentare scenari africani; ci sono poi i puzzle fluorescenti, la cui superficie si illumina al buio. Disponibili anche quelli tridimensionali, ancora più realistici, nei quali bisogna ricostruire una forma solida, come la riproduzione di un monumento famoso; esistono inoltre i puzzle-ball, costituiti da pezzi arrotondati che, incastrati nel modo corretto, formano un oggetto sferico. Nel corso degli anni, i puzzle hanno subito diverse trasformazioni per quanto riguarda materiali, forme e immagini raffigurate. Il numero dei tasselli che compongono un puzzle possono variare da poche decine, indicato per i più piccoli, a diverse migliaia.

Immergetevi in questa avventura, armatevi di una buona dose di pazienza e la vostra longevità mentale ne trarrà sicuramente giovamento!

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Storia del giocattolo https://cultura.biografieonline.it/storia-del-giocattolo/ https://cultura.biografieonline.it/storia-del-giocattolo/#respond Sun, 22 Jan 2012 10:18:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=233 Il primo legame immaginifico e mentale con il mondo avviene attraverso i giochi e i giocattoli. Il gioco rappresenta un mondo sfuggevole  e indefinibile dove la fantasia si unisce all’apprendimento in un impasto i cui confini non possono essere parametrati dalle età; non si possono mai definire con certezza gli ambiti della sua realizzazione perché spesso l’apprendimento, attraverso il gioco, ha accompagnato molte persone fino alla vecchiaia.

I giocattoli protagonisti del film "Toy Story" (Pixar)
I giocattoli protagonisti del film “Toy Story” (Pixar)

La storia del giocattolo, in particolare, scandisce l’evoluzione di una civiltà perché segue non solo l’esplorazione della fantasia ma anche il progresso scientifico e tecnologico che avviene in un dato periodo di tempo. L’unico problema, purtroppo, è che le tracce del giocattolo non sono facilmente percorribili poiché essendo un manufatto ha sofferto il deterioramento del tempo e quindi, prima dell’ottocento, è difficile riuscire a trovare oggetti conservati in discrete condizioni.

Tuttavia, esistono raffigurazioni, recuperate attraverso scavi archeologici, che ci aiutano a capire come alcuni giocattoli e giochi siano immortali: la corda, l’altalena, il bastone, l’aquilone, l’arma anche se in forma rudimentale sono però straordinari esempi di come il tempo torni e ci riporti esempi costanti di fantasia e idee che legano i bambini attraverso la storia dell’uomo. Inoltre esiste un gamma immensa di giocattoli inventati da bambini e adulti che sono scomparsi causa del tempo che ne ha fatto strage attraverso traslochi, pulizie, lutti, perdite, donazioni ecc… in generale si può dire che il giocattolo in epoca antica seguiva simboli di riferimento abbastanza semplici.

Giocattoli che richiamavano la  virilità per i bambini, che spesso preludevano al loro futuro lavorativo (soldatini, armi giocattolo, manufatti sportivi) e giocattoli femminili per le bambine e che ricostruivano in scala il ruolo delle donne nell’epoca considerata. Tracce più definite del giocattolo si possono trovare dal ‘700. Perché nel secolo dei lumi il giocattolo divenne anche un elemento pedagogico su cui investire. Le famiglie più abbienti cominciarono a cercare giocattoli che racchiudessero divertimenti ed elementi di pensiero per i propri figli; nacquero così i primi cataloghi che permisero un giro di affari interessante per chi voleva specializzarsi in questo commercio.

Fra l’altro la bambola divenne un veicolo non solo di divertimento ma anche di conoscenza dei cambiamenti che la moda all’epoca stava subendo, infatti veniva presentata come modella nelle corti reali e nelle case dell’aristocrazia per illustrare le ultime novità nell’ambito dei tessuti e per descrivere in scala il pregio dei nuovi abiti.

Giocattoli: il trenino, la locomotiva
Giocattoli: il trenino, la locomotiva

In seguito, l’evoluzione tecnologica e il progresso scientifico stimolarono nuove idee nel mondo dei giocattoli, soprattutto perché parallelamente alle nuove invenzioni (treni, macchine, armi, moda, aerei …) venivano realizzati in scala modellini giocattoli sempre più simili ai loro modelli. L’industria del giocattolo e la sua evoluzione ha visto uno sviluppo vertiginoso in tempo di pace o di guerre limitate territorialmente. Infatti tra le due Guerre Mondiali ci fu una decrescita notevole per poi ritrovare, dagli anni ’50, un boom che continua ancora oggi e che sfida la fantasia e la creatività con idee sempre più complesse e stimolanti.

Leggi anche: citazioni e frasi sui giocattoli.

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