ghiacci Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 03 May 2020 20:18:59 +0000 it-IT hourly 1 Gli iceberg https://cultura.biografieonline.it/iceberg/ https://cultura.biografieonline.it/iceberg/#comments Sat, 30 Nov 2013 13:18:11 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8865 Con il termine iceberg si intende un’enorme massa di ghiaccio che si stacca da un ghiacciaio o da una piattaforma di ghiaccio a seguito di conseguenti variazioni climatiche, atmosferiche, e che galleggia alla deriva in mare. Gli iceberg sono stati da sempre un serio pericolo nell’ambito della navigazione a causa, non tanto della loro superficie visibile ma quanto per la loro parte sommersa.

Un imponente iceberg
Il pericolo degli Iceberg

Il movimento di queste enormi masse di ghiaccio è pressoché inaspettato e le navi non sempre riescono ad evitarne l’impatto, soprattutto quando navigano in condizioni di scarsa visibilità.

Quelli sicuramente più insidiosi sono i più piccoli che riescono a sfuggire al normale avvistamento da parte dell’uomo, rendendosi particolarmente pericolosi per la navigazione. I battelli e le navi devono mantenere una distanza di sicurezza, dai blocchi di ghiaccio, di circa due miglia per navigare in sicurezza.

Tra i più grandi disastri di tutti i tempi, quello più conosciuto è quello del Titanic, il più grande transatlantico del tempo che il 14 aprile 1912 entrò in collisione con un iceberg che fece inabissare la nave sui fondali oceanici. Oltre alla collisione con la massa di ghiaccio, gli studiosi più tardi hanno dichiarato che la nave si sarebbe inabissata anche per altri motivi.

Da lì in seguito si tentò di trovare rimedi e soluzioni per contrastare il pericolo “bianco” nei mari.

Nel 1913 si formò la “pattuglia internazionale dei ghiacci” ad opera di sedici nazioni per controllare tale fenomeno ed avvisare le navi in movimento. Le “navi di pattuglia” avvertivano per radiogramma delle posizioni degli iceberg sulle rotte marittime.

Ai giorni nostri il NIC (National Ice Center degli Usa), utilizza un nome per identificare tutti gli iceberg avvistati. In Antartide, il servizio di vigilanza utilizza invece delle lettere che stanno ad indicare la provenienza degli iceberg e un numero che indica il loro avvistamento.

L’iceberg più grande mai avvistato fu il quindicesimo iceberg, nel settore B, che si staccò dalla piattaforma Orientale di Ross, nel 2000 con i suoi 11.000 km quadrati, denominato B-15A.

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La Spedizione Amundsen che conquistò il Polo Sud https://cultura.biografieonline.it/la-spedizione-amundsen-che-conquisto-il-polo-sud/ https://cultura.biografieonline.it/la-spedizione-amundsen-che-conquisto-il-polo-sud/#comments Sun, 10 Jun 2012 12:44:50 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2324 Raggiungere il Polo Sud è stato il sogno di molti esploratori. È passato oltre un secolo da quando Roald Amundsen, insieme ai componenti della spedizione da lui guidata, il 14 dicembre 1911 toccò il punto più a Sud della Terra.  La conquista del Polo non è solo un viaggio epico, ma una vittoria dell’uomo sulla natura, proprio come scalare i tetti del mondo o arrivare sulla Luna.

Amundsen al Polo Sud
Amundsen al Polo Sud

Quello di Amundsen è un viaggio studiato alla perfezione, quasi in modo maniacale, e dura circa due anni. La spedizione, infatti, parte nel giugno 1910 con la nave Fram, già impiegata in diverse avventure, tra cui i viaggi di Fridtjof Nansen. Amundsen e i suoi uomini partono con 4 slitte e 52 cani. L’equipaggio si dota di giacconi con pelli di foca, renna e lupo per stare caldo, sci lunghissimi per evitare di cadere nei crepacci e tende molto robuste. Come scorte alimentari, invece, ha uno stock di carne di foca, di farina d’avena e di verdure.

Alla partenza, nessuno sa che la Fram sta portando l’equipaggio all’esplorazione del Polo Sud.  Si crede, infatti, che l’obiettivo della spedizione sia il Nord: Amundsen diffonde la notizia di voler passare lo Stretto di Bering. Il motivo? Il norvegese desidera battere sul tempo il suo rivale Robert Falcon Scott nella corsa al Nord, il quale viene informato delle intenzioni dell’esploratore con un telegramma inviato da Madera dall’equipaggio della Fram. Oltre il danno, anche la beffa. La notizia fa il giro del mondo grazie alla comunicazione del fratello Amundsen qualche mese più tardi, il 2 ottobre.

A metà gennaio la Fram raggiunge la baia delle Balene, sul Mare di Ross, e qui gli esploratori costruiscono un campo base e dei depositi per le provviste. L’operazione dura diverse settimane e serve al gruppo di esperti per prendere confidenza con il terreno e l’ambiente circostante. Le condizioni climatiche sono dure ed è necessario attendere la primavera per mettersi realmente in viaggio. La nave, completamente svuotata, torna a casa per andare a riprenderli l’anno successivo. Raggiungere il Polo, nonostante le buone intenzioni, non è una cosa semplice e il primo tentativo non va a buon fine.

Amundsen, illuso che le temperature si stiano alzando e carico dell’entusiasmo dei colleghi, prova a raggiungere la meta per la prima volta l’8 settembre 1911, ma le temperature crollano a meno 51 e gli esploratori sono costretti a rifugiarsi nei depositi costruiti a 80 gradi a Sud, per poi tornare al campo base. Gli uomini iniziano a fare i conti con i primi problemi di salute: il congelamento degli arti e la debolezza fisica si fanno sentire e creano tensioni all’interno della squadra.

 

Roald Amundsen
Roald Amundsen

Roald Amundsen decide di riprovarci il 19 ottobre 1911 con quattro slitte e 52 cani al seguito e il 21 novembre riesce ad arrivare con quattro uomini al plateau antartico, dove viene costruito un campo soprannominato “macelleria”. Purtroppo, qui, sono uccisi 24 cani, per sfamare gli uomini e gli animali. Parte della carne viene poi congelata per essere utilizzata come provvista nel viaggio di ritorno.  Con molta fatica, la spedizione giunge il 7 dicembre a 88°23′ Sud.

La squadra riesce finalmente a piantare la bandiera norvegese il 14 dicembre 1911: al Polo Sud arrivano 5 uomini, Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre Hassel, Oscar Wisting e ovviamente Roald Amundsen, e 16 cani. Riescono rientrare al campo base un mese dopo, il 25 gennaio 1912. Il viaggio è durato in tutto 99 giorni. Il Mondo viene a conoscenza della grande impresa, qualche mese più tardi, il 7 marzo 1912, quando la Fram raggiunge Hobart, in Tasmania, e Amundsen riesce a telegrafare il successo. Per l’esploratore è una doppia vittoria, perché il suo rivale Scott raggiunge il Polo Sud ben 35 giorni dopo.

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