george harrison Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 10 Jun 2017 06:30:21 +0000 it-IT hourly 1 Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Beatles) https://cultura.biografieonline.it/sgt-peppers-beatles/ https://cultura.biografieonline.it/sgt-peppers-beatles/#respond Wed, 20 May 2015 17:14:52 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14337 Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles è l’ottavo album della discografia ufficiale del famoso gruppo britannico. Secondo la rivista Rolling Stones, è al primo posto della classifica dei 500 dischi più venduti di tutti i tempi. Il disco ha sfiorato i 32 milioni di copie vendute e vinse nel 1967 il Grammy Award come miglior album dell’anno.

Beatles - Sgt. Pepper
I Beatles di Sgt. Pepper. Da sinistra: Ringo Starr, John Lennon, Paul McCartney, George Harrison (1967)

Venne messo in commercio il 1° giugno del 1967 ed è uno dei più conosciuti della storia del rock, oltre che uno dei primi concept album della storia della musica mondiale. Il termine sta ad indicare un album discografico le cui canzoni sono tutte incentrate su un particolare tema, sviluppato poi al loro interno come una storia. Per “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band“, i Beatles si immedesimarono ognuno in una personalità diversa, interpretando la Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepper. In realtà i testi delle canzoni non sono tutti legati l’uno all’ altro, pertanto, secondo alcuni esperti, non si tratterebbe di un vero e proprio esempio di concept album ma solamente di un suo antecedente.

L’idea e il titolo del celebre disco

Nel 1966 Paul McCartney voleva riunire di nuovo il gruppo a seguito dell’interruzione della tournee per continuare la carriera musicale tutti insieme. Durante un viaggio in Kenia con Mal Evans, il produttore e assistente personale dei Beatles, a Paul venne l’idea di comporre un album ispirato ad un gruppo di musicisti immaginario “La banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper” , una banda di ottoni di epoca vittoriana.

Il nome così complesso era derivato dal contatto con musicisti californiani che utilizzavano nomi complicati per esplorare nuovi settori innovativi della musica. Probabilmente l’ispirazione di Paul per il nome dell’album derivò dai contenitori di sale e pepe utilizzati durante il viaggio in aereo di ritorno dal Kenya o da un agente di scorta dei loro concerti che si chiamava Sergeant Pepper.

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Paul McCartney compose il brano di apertura del disco (omonimo del titolo del disco) e lo sottopose al giudizio degli altri Beatles: secondo lui, ognuno di loro doveva interpretare i brani come se fosse un componente di questa band immaginaria. Inizialmente l’idea non piacque né a John Lennon né a George Harrison. Ringo Starr invece si offrì di cantare come solista una canzone e fu entusiasta del progetto.

I componenti dei Beatles arrivarono ad un compromesso per la pubblicazione: decisero di riunire nell’album tutte le tracce già composte fino a quel momento, senza dargli un’unica trama ma accostandole ad un’unica copertina. La registrazione durò 129 giorni e comportò una spesa di oltre 25.000 sterline.

Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band: i brani

Il disco inizia con un sottofondo che ricorda il chiacchiericcio di un teatro o di un bar e con un’orchestra che accorda gli strumenti musicali. Questo precede la canzone che dà il titolo all’album, nella quale vengono presentati i membri di questa immaginaria band musicale del Sergente Pepper.

Segue il brano N°2: With a Little Help from My Friends di cui è celeberrima la versione cantata da Joe Cocker al Festival di Woodstock del 1969.

La canzone più famosa del disco è certamente la terza : Lucy in the Sky with Diamonds. È ricordata per essere un’allusione alla LSD, droga allucinogena molto diffusa in quel periodo tra i giovani. Le iniziali del titolo infatti sarebbero chiaramente riferibili ad essa.

John Lennon si difese però da queste accuse raccontando che aveva composto il brano ispirandosi ad un disegno del figlio, che aveva ritratto una compagna di classe nel cielo con dei diamanti. Il brano divenne però talmente famoso da essere conosciutissimo anche dagli altri artisti: venne infatti citato anche dai Pink Floyd nel loro A Saucerful of Secrets.

La presunta morte di Paul McCartney

Un’altra canzone discussa è la decima, Lovely Rita, composta da McCartney dopo uno scontro con una vigilessa. In realtà alcuni avrebbero visto dietro essa un presunto indizio della morte dello stesso Paul. Rita sarebbe l’autostoppista che il cantante avrebbe fatto salire la notte del 9 novembre 1966.

Con lei si sarebbe poi schiantato e sarebbero morti entrambi. La leggenda vuole che la morte sarebbe stata occultata dai componenti della band e il cantante sostituito con un suo sosia. Non esistono prove concrete a dimostrazione della presunta morte di McCartney. Ma i sostenitori di questa tesi hanno ritrovato proprio in questo disco, in particolare nella copertina, molti indizi che comprovano la veridicità di queste teorie.

Il disco si conclude con una canzone composta da Paul e John, A Day in the Life, momento apice della collaborazione tra i due grandi autori. Anche questo brano è noto per i suoi riferimenti alla droga.

La lista completa delle canzoni

Lato A

  1. Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Lennon-McCartney) – 2:00
  2. With a Little Help from My Friends (Lennon-McCartney) – 2:43
  3. Lucy in the Sky with Diamonds (Lennon-McCartney) – 3:26
  4. Getting Better (Lennon-McCartney) – 2:47
  5. Fixing a Hole (Lennon-McCartney) – 2:35
  6. She’s Leaving Home (Lennon-McCartney) – 3:33
  7. Being for the Benefit of Mr. Kite! (Lennon-McCartney) – 2:35

Lato B

  1. Within You Without You (Harrison) – 5:05
  2. When I’m Sixty-Four (Lennon-McCartney) – 2:37
  3. Lovely Rita (Lennon-McCartney) – 2:41
  4. Good Morning Good Morning (Lennon-McCartney) – 2:42
  5. Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Reprise) (Lennon-McCartney) – 1:19
  6. A Day in the Life (Lennon-McCartney) – 5:04

La copertina

L’album è famosissimo in tutto il mondo proprio per la sua copertina particolare e coloratissima. Venne realizzata su suggerimento di Paul McCartney da Jann Haworth e Peter Blake. Grazie alla creatività vinse il Grammy Awards come migliore copertina nel 1968.

Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band - copertina
“Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, la celeberrima copertina del disco dei Beatles – Uscì il 1° giugno 1967

Rappresenta una vera e propria icona pop art, imitata e parodiata da moltissimi artisti. L’idea è quella di una sorta di collage sul quale i Beatles hanno voluto riunire tutti i loro personaggi preferiti, che rappresentano il pubblico ideale davanti al quale avrebbero voluto cantare. Sono presenti Marlon Brando, Albert Einstein, Edgar Allan Poe, Karl Marx e molti altri. John Lennon avrebbe poi voluto introdurre anche Gesù, Hitler e Gandhi ma poi l’ipotesi venne scartata.

Alcuni dei personaggi rappresentati chiesero anche un compenso per il copyright ma i Beatles accettarono solo le candidature gratuite. Sono rappresentati anche degli oggetti e delle foglie che sembrerebbero di marijuana ma che in realtà sono della pianta del peperoncino.

I Beatles avrebbero voluto includere anche dei mini gadget ma il progetto venne abbandonato a causa del costo eccessivo. Nella rappresentazione della band, Paul è l’unico che è girato di spalle. Questa, secondo i mitomani, sarebbe una delle prove più importanti della leggenda Paul is dead (la presunta morte e sostituzione dell’artista alla quale si è accennato prima).

Il retro del disco

La copertina è importante anche per il retro, che include i testi delle canzoni.

Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band - retro copertina
Il retro della copertina del disco in vinile: si possono distinguere i testi delle canzoni di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” e la foto che ritrae i Beatles, con Paul McCartney di spalle.

Allora, si trattò di una vera e propria rivoluzione pop art del mondo della musica. Appariva chiaro – ed oggi ne abbiamo assoluta conferma – come Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band fosse un album destinato a rimanere nella storia del rock per sempre, grazie alle sue canzoni, ma anche ai messaggi che i componenti del gruppo hanno voluto inserire al suo interno.

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Breve storia dei Beatles https://cultura.biografieonline.it/breve-storia-dei-beatles/ https://cultura.biografieonline.it/breve-storia-dei-beatles/#comments Tue, 24 Jan 2012 09:22:33 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=307 Gli anni Sessanta sono segnati da una grande rivoluzione ideologica e culturale che parte dai giovani di allora e arriva fino alla generazione successiva. Sono gli anni del progresso tecnologico, dell’emancipazione femminile e delle lotte razziali. I Beatles sono parte di questa grande rivoluzione.

The Beatles: The Abbey Road cover
Breve storia dei Beatles

La storia dei Beatles, uno dei maggiori fenomeni della musica rock e di quella pop contemporanea, ha inizio a Liverpool il 6 luglio 1957, quando i giovanissimi John Lennon e Paul McCartney incrociano i loro destini sul palcoscenico della Woolton Parish Church, nel corso di un concerto rock in cui sono chitarristi in due diversi gruppi musicali. Dalla loro collaborazione nasceranno, tra il 1962 e il 1970, una serie memorabile di successi musicali.

Ai due si aggiunge, nel 1958, un compagno di scuola di Paul, George Harrison. I futuri Beatles, all’epoca si chiamano “The Quarrymen” e propongono una miscela di musica skiffle e rock’n’roll. In quello stesso anno, la vita dell’anticonformista John Lennon viene indelebilmente segnata dalla tragica morte della madre ed è allora che la musica diventa per lui la prima ragione di vita. Sarà proprio Lennon a guidare i futuri Beatles verso il successo. Nel 1959, entra nel gruppo il poco esperto bassista Stuart Sutcliffe e un anno dopo, il batterista Pete Best.

Nel 1960, il gruppo, con il nome di Beatles, va ad Amburgo dove viene creato il look che, dagli abiti al taglio di capelli, entrerà nella storia. Tornati a Liverpool, i Beatles, si esibiscono al “Cavern Club” e la loro fama incomincia a diffondersi. Nel 1961 incidono il loro primo 45 giri, “My Bonnie”, come gruppo spalla del cantante Tony Sheridan. È la loro prima esperienza e vede Paul McCarteny sostituire Stuard Sutcliffe al basso. Nel 1962, i Beatles, fanno un provino alla casa discografica “Decca”, ma il loro potenziale non viene intuito e viene così commesso quello che viene ricordato come uno degli errori più grandi della storia del mercato discografico.

The Beatles
The Beatles

Il gruppo viene scritturato dalla grande casa discografica “EMI” che chiede, però, la sostituzione del batterista Pete Best ed è così che entra a far parte della band Ringo Starr, conosciuto ad Amburgo dove suonava con i Rory Storm & the Hurricanes.

Il 5 ottobre del 1962 esce “Love me do”, il loro primo grande successo internazionale. Ha inizio la “Beatlemania”. Nel 1964 cinque loro pezzi sono nei primi cinque posti nella classifica americana. Nel 1965, la Regina Elisabetta II, conferisce loro l’onorificenza di Baronetti con una cerimonia ufficiale a Buckingham Palace.

Alla fine degli anni Sessanta, l’armonia del gruppo viene segnata da diversi malumori tra i vari componenti. L’ultimo concerto dal vivo si svolge al Candlestick Park di San Francisco, il 29 agosto del 1966. “Let it be”, nel 1970, è il loro ultimo disco. Il 10 aprile di quell’anno, Paul McCartney annuncia pubblicamente lo scioglimento del gruppo.

I Beatles hanno segnato la storia della musica e sono stati gli interpreti della loro generazione. Li ricordiamo nella storica foto, scattata da Iain McMillan, l’8 agosto 1969, che li ritrae sulle strisce pedonali di Abbey Road (la via di Londra dove si affacciano gli Abbey Road Studios, nei quali i Beatles incisero per l’intera carriera) per la copertina dell’omonimo album, che diventerà una delle più simboliche della storia del Rock.

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