gatti Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 17 Feb 2022 11:22:57 +0000 it-IT hourly 1 Festa del Gatto, 17 febbraio: in Italia i gatti in casa sono più di 7,5 milioni https://cultura.biografieonline.it/festa-del-gatto-17-febbraio-in-italia-i-gatti-in-casa-sono-piu-di-75-milioni/ https://cultura.biografieonline.it/festa-del-gatto-17-febbraio-in-italia-i-gatti-in-casa-sono-piu-di-75-milioni/#respond Thu, 17 Feb 2022 10:40:13 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=39077 Una giornata italiana per i gatti

La giornata del 17 febbraio dedicata al Gatto è una ricorrenza tutta italiana. Il World Cat Day si festeggia invece l’8 agosto. Secondo alcune stime recenti, la pandemia ha accentuato il divario tra cani e gatti: gli italiani, nel 2020, hanno preferito accogliere in casa un felino anziché un cane, considerato dai più l’animale domestico “per eccellenza”.

Attualmente, quindi, sono oltre 7,5 milioni i gatti che abitano in casa degli italiani.

Venerazione antica

Venerati nell’antico Egitto e presenti come simbolo nella religione musulmana, nel Medioevo i gatti vennero associati alle streghe e quindi scacciati o, peggio ancora, uccisi. Nel Rinascimento questi intelligenti felini furono utilizzati per tenere lontani i topi dai villaggi.

Oggi alcuni studi scientifici riconoscono al gatto la capacità di apportare benefici alla salute delle persone. In particolare, chi si prende cura di un micio generalmente ha un rischio minore di soffrire di attacchi cardiaci. Accarezzare un gatto più volte al giorno è un toccasana, perché aiuta a rilassarsi e a scaricare lo stress accumulato. In passato abbiamo parlato anche di Pet-Therapy.

Frasi sui gatti

Il sito aforismi.meglio.it offre un’ampia selezione di frasi sui gatti. Ne citiamo 2 che ci piacciono molto:

  • I gatti sono animali verso cui ho il massimo rispetto. I gatti e i non conformisti mi sembrano davvero i soli esseri in questo mondo che abbiano una coscienza pratica e attiva. – Frase di Jerome K. Jerome (autore del celebre libro “Tre uomini in barca“)
  • Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza fare rumore. – Frase di Ernest Hemingway
Foto: frasi sui gatti
Foto: frasi sui gatti

Libri sui gatti?

Abbiamo parlato di un libro in particolare: il titolo è “Gatti molto speciali“, di Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura 2007.

Il business

C’è anche chi, sul comune felino, ha costruito un vero e proprio business: a Torino, nel 2014, è stato inaugurato il “MiaGola Café”, il primo modello di bar con gatti. Ne sono seguiti poi altri anche a Milano e Roma. Ciò denota il grande interesse che le persone nutrono per questi animali, che per natura sono molto autonomi e indipendenti, a differenza dei cani.

Alcuni esperti del comportamento ritengono che chi preferisce il gatto anziché il cane, abbia caratteristiche caratteriali simili a quelle del felino. Le persone che invece hanno una spiccata predilezione per i cani sono solitamente più affidabili e stabili.

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Storia di una gabbianella e del gatto… di Luis Sepúlveda. Riassunto https://cultura.biografieonline.it/storia-gabbianella-gatto-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/storia-gabbianella-gatto-riassunto/#respond Thu, 16 Apr 2020 15:23:50 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28363 Una delle opere più apprezzate dello scrittore cileno Luis Sepúlveda è quella dal titolo “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. E’ una dolcissima “favola” che lascia a tutti – bambini e adulti – alcuni insegnamenti. Insegnamenti che, pur nella loro apparente semplicità, sono molto preziosi e sempre attuali.

Il libro, pubblicato da Sepúlveda nel 1986, affronta grandi temi esistenziali sotto forma di storiella o favola. Per questo è un piacere leggerlo a tutte le età. Dal volume è stato anche ricavato un cartone animato molto amato e seguito dai più piccoli, nel 1998; il titolo è del film è abbreviato a “La gabbianella e il gatto“.

Locandina del film (cartone animato) "La Gabbianella e il Gatto"
Il film “La gabbianella e il gatto” è stato realizzato e prodotto in Italia.

Nella storia dello scrittore cileno, che vede protagonisti due animali – il Gatto e la Gabbianella appunto – si parla di amicizia, integrazione, coraggio. Ma non solo.

Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare

Riassunto e storia

La vicenda è ambientata ad Amburgo.

Uno stormo di gabbiani si imbatte in una chiazza di petrolio (la c.d. “peste nera”), fuoriuscita da una imbarcazione in mare.

La povera Kengah, gabbiana che sta per deporre l’uovo, resta invischiata nel petrolio mentre è intenta a pescare. Per fortuna riesce a liberarsi e riprende a volare, ma stremata dal volo finisce sul balcone di una casa.

Qui avviene l’incontro con il gatto di casa, di nome Zorba. La gabbiana, sentendo che sta per morire, decide di deporre qui il suo prezioso uovo, ma prima chiede al gatto di mantenere tre promesse:

  • non mangiare l’uovo;
  • prendersi cura del piccolo gabbiano;
  • insegnargli a volare.

Nonostante le cure e le attenzioni continue del gatto e dei suoi amici Colonnello e Segretario, la gabbiana muore.

Poco dopo nasce la Gabbianella Fortunata. I gatti non solo la aiutano a crescere e diventare forte ma – come Zorba aveva appunto promesso alla sua mamma – le stanno vicino nel momento più importante, quello in cui spicca il volo per la prima volta.

Grazie a Zorba e company, la Gabbianella arriva finalmente a gettarsi dal campanile di San Michele, librandosi in volo con grande coraggio.

Gli insegnamenti e i temi trattati

Questa bellissima storia è prima di tutto la storia di una bella amicizia, disinteressata, priva di pregiudizi, quindi pura. Un’amicizia che riesce ad andare oltre la diversità – la gabbiana e il gatto sono infatti animali appartenenti a specie diverse.

Si parla poi di coraggio, una dote indispensabile per affrontare al meglio le avversità della vita: entrambi i personaggi dimostrano di averne tanto e di non scoraggiarsi dinanzi alle difficoltà.

Sullo sfondo c’è il tema (altrettanto importante ed attuale) dell’inquinamento e della salvaguardia ambientale. La povera gabbiana Kengah muore proprio a causa del petrolio che inquina il mare; purtroppo fatti come questo avvengono quotidianamente, in molte zone del mondo.

L’integrazione tra specie diverse conduce ad un dare e ricevere reciproco che nella storia culmina nel volo finale della Gabbianella Fortunata.

Il gatto impara la preziosa lezione, sempre valida, che l’amore dà la forza di superare qualsiasi diversità o pregiudizio, e che si può voler bene anche a persone diverse da noi.

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

Per aiutare la Gabbianella a volare, Zorba chiede ad un umano (un poeta per l’esattezza) come aiutare l’uccello a spiccare il suo primo volo. Così facendo, Zorba infrange una regola ferrea che vige nel suo regno felino.

Mentre la Gabbianella si alza in volo, il gatto si libera dai condizionamenti e dai pregiudizi che fino ad allora lo avevano bloccato. Si sente finalmente libero.

Cosa ci insegna la splendida storia di Luis Sepúlveda?

Se ci identifichiamo con la Gabbianella Fortunata, come lei anche noi dovremmo imparare a spiccare il volo per raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i sogni che abbiamo nel “cassetto”.

Dal gatto possiamo imparare ad accettare gli altri, pur nella loro diversità, perché tale accettazione porta ricchezza e non divisione.

Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. E’ acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali. Ora volerai, il cielo sarà tutto tuo”.

Una curiosità: nel film del 1998, la voce del personaggio del poeta e dell’autore Luis Sepúlveda.

Il libro

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Gatti molto speciali, libro di Doris Lessing. Recensione del breve romanzo https://cultura.biografieonline.it/gatti-molto-speciali/ https://cultura.biografieonline.it/gatti-molto-speciali/#comments Wed, 19 Sep 2018 14:25:14 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25255 Dalla Rhodesia fino alla Gran Bretagna e poi nel tempo, ma senza una reale trama. “Gatti molto speciali” di Doris Lessing non è un romanzo e nemmeno un saggio, ma una sorta di taccuino in cui la scrittrice britannica ha appuntato l’incidenza fra la sua vita e quella dei gatti che hanno abitato con lei. Non dei gatti che “ha avuto” perché mai si legge, né si sente minimamente, quel senso di possesso che molti “padroni”, invece, avvertono.

Gatti molto speciali libro Doris Lessing
La prima pubblicazione di Gatti molto speciali risale al 1967. Nella foto: l’edizione del libro di Doris Lessing pubblicata da Feltrinelli nel novembre 2017

Come alla presenza di un effettivo limite umano vs animale, c’è la vita della Lessing e, staccata, quella della “gatta grigia” o della “gatta nera”. Non servono nomignoli o letture umanizzanti: si cambia continente, si cambia casa, arrivano altri gatti.

Sapevo che in quella casa ci sarebbe stato un gatto. Proprio come uno sa che quando una casa è troppo grande vi saranno anche altri che arriveranno a viverci dentro, allo stesso modo vi sono case nelle quali non possono non esserci gatti. Ma per un certo periodo di tempo respinsi i vari gatti che arrivarono ad annusare in giro per cercare di capire di che tipo di casa si trattasse.

Gatti molto speciali, recensione del libro

La lezione della Lessing, a fronte di oltre centosessanta pagine che scorrono in maniera magnifica, è la giusta distanza fra i due mondi cosicché se da una parte restituisce uno scritto a tratti freddo rispetto all’immaginario felino sui media, dall’altra insegna il valore del confine e il rispetto per un intero universo che ha significato di per sé prima ancora di ciotole con nomi, collari, cappottini e campanellini, di cui credo qualsiasi animale farebbe volentieri a meno (per citare la totale perdita di vista del limite dall’altra parte).

Considerato questo iniziale e diffuso punto di vista, però, va segnalata l’esistenza, nel testo come nella vita, di momenti in cui i due mondi si avvicinano irrimediabilmente. E, in particolare, come nel vissuto di ognuno di noi, anche in “Gatti molto speciali” saranno la sofferenza e il dolore a rendere i confini più evanescenti. In particolare, quel dolore reazione primaria alla violenza (efferata nella prima parte del libro).

Osservazioni a distanza del mondo felino

Lessing bambina subisce le brutte decisioni del padre per risolvere il sovrappopolamento, pure preoccupante, dei felini intorno casa e forse per questo resterà sempre a distanza di sicurezza: per proteggersi. Più avanti, però, ritrova quella stessa sofferenza quando – seppur in maniera molto molto meno barbara – deve tornare a scegliere per le sue due gatte, contenerne la crescita esponenziale della colonia e osservarne, a seguito dell’intervento chirurgico, il cambiamento innaturale.
Aumenta l’empatia fra i due universi.
Come dire, quando gli umani sono più animali, gli animali si fanno più umani.

[…] è certo che cambiò. Era stata colpita nella sua sicurezza. La bella tiranna di quella casa non c’era più. […] Per molto tempo non fu più sicura di niente. […] . Nel suo temperamento si insinuò una nota stridente. Divenne stizzosa circa i propri diritti. Si fece dispettosa. Bisognava che la si assecondasse. E divenne irascibile con i suoi antichi ammiratori, i gatti che stavano sul muro di cinta. Per farla breve, si era trasformata in una gatta zitella. Quello che noi facciamo a queste bestie è una cosa orribile. Ma forse non si può fare altrimenti.

L’empatia va in ascesa nel resto del libro come probabilmente è stato nell’esperienza della Lessing, nella sua vita. Via via lo sguardo si fa più tenero, senza perdere però lo spirito di osservazione a distanza, quasi scientifico in maniera leggera.

Rufus è stato quello che mi ha fatto pensare ai diversi tipi di intelligenza che hanno i gatti. Prima di allora avevo capito soltanto che i gatti avevano diversi tipi di temperamento. Quella di Rufus è l’intelligenza del sopravvissuto; Charles ha l’intelligenza scientifica; lui ha curiosità per tutto, per le vicende umane, per le persone che vengono a far visita, e in particolare per i congegni elettrici che abbiamo in casa. I registratori, un giradischi, la televisione, una radio, lo affascinano.

Foto di Doris Lessing
Foto di Doris Lessing

Le lezioni dell’autrice

L’autrice, premio Nobel per la Letteratura nel 2007, racconta così in Gatti molto speciali il proprio vissuto e la propria esperienza lasciando al lettore due lezioni fra le pagine: la giusta distanza, come detto, e anche, infine, il beneficio del dubbio.

Quest’ultimo quello che dovrebbe attanagliare chiunque si prende in carico la vita di un animale, nutrendolo e occupandosi di lui e così compiendo una scelta: la libertà contro la cura, l’essere selvaggio contro l’esser nutrito, il vivere secondo natura contro un’esistenza sicura e salva da automobili in corsa.
E chi può dire cosa sia giusto e cosa sbagliato?

Quando si conoscono i gatti, quando si è passata una vita insieme ai gatti, quel che rimane è un fondo di sofferenza, un sentimento del tutto diverso da quello che si deve agli umani: un misto di dolore per loro incapacità di difendersi, e di senso di colpa a nome di tutti noi.

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Differenza tra unghie e artigli https://cultura.biografieonline.it/unghie-artigli-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/unghie-artigli-differenze/#respond Tue, 30 May 2017 13:19:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22632 unghie artigli unghia artiglio nails claws

Unghie

Con il termine unghia si intende un ispessimento corneo dell’epidermide caratterizzato da una forma non acuminata, che riveste l’estremità superiore delle dita dell’uomo, e di molti animali. In genere si definiscono unghie quelle dei cosiddetti tetrapodi (quattro arti), esseri umani inclusi. Nelle donne, l’unghia viene usata anche come elemento puramente estetico, colorata o decorata con smalti.

Le unghie sono costituite principalmente da cheratina, la quale è suddivisa in più strati. L’unguis è la parte esterna e più dura, con fibre perpendicolari alla direzione di crescita. Mentre la parte sottostante presenta una struttura lamellare e più morbida. Quelle dell’uomo in particolare, vengono considerate da un punto di vista estetico, oppure per specifiche funzioni connesse – e non connesse – alla vita di tutti i giorni.

Quanto crescono le unghie

Le unghie possono crescere fino a 1 millimetro al giorno. Questo dato però varia a seconda di diversi fattori: a seconda dell’età infantile, nei mesi estivi e nelle mani, la crescita è più veloce. Ad ogni modo, possibili traumi e malattie possono influire sulla funzionalità della matrice dell’unghia fino a sospenderne temporaneamente l’attività di crescita.

wolverine
Wolverine: nel mondo della fantasia del cinema – e dei fumetti, dal quale il personaggio proviene – Wolverine (nella foto interpretato da Hugh Jackman) è dotato di artigli in Adamantio.

Artigli

Per artiglio si intende un elemento acuminato che si trova all’estremità delle zampe della maggior parte dei mammiferi, degli uccelli e di alcuni rettili. Gli artigli vengono utilizzati dagli animali principalmente per catturare e tener salda una preda, scavare o arrampicarsi sugli alberi.

Anche gli artigli, come le unghie, sono composti dalla proteina resistente chiamata cheratina. Esistono in natura, appendici simili all’artiglio che però non presentando una forma uncinata e tagliente vengono denominate con il termine unghie.

Caratteristiche degli artigli

Gli artigli possono essere statici come quelli dei cani o degli orsi o retrattili come quelli dei felini. Presentano delle strutture forti e vengono usati dagli animali per differenti scopi, come abbiamo già anticipato. Tra questi: attaccare le prede, come fanno i felini e i rapaci, per riuscire a muoversi con una maggiore aderenza, a scopo di pura difesa, e infine come strumento per modificare il territorio circostante.

L’artiglio non va scambiato con la zanna. Le zanne sono dei denti lunghi e acuminati, oppure sono una coppia di denti ingranditi oltremisura. Esse sporgono in maniera evidente dalla bocca di alcuni mammiferi.

artigli unghie gatto
Il gatto ha le unghie o gli artigli? Il gatto ha gli artigli.

Differenza tra unghie e artigli

Un’altra differenza tra unghie e artigli è che le prime non possiedono la struttura necessaria a sostenere un grande peso. Mentre gli artigli presentano strutture forti, in grado di sostenere pesi anche notevoli.

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Perché si dice “gatta ci cova” ? https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-qui-gatta-ci-cova/ https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-qui-gatta-ci-cova/#respond Sat, 25 Jan 2014 18:46:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9420 Secondo gli esperti, la tipica espressione “qui gatta ci cova”, viene usata nelle situazioni più disparate, ambigue e anomale, in cui vige il sospetto che ci sia qualcosa di nascosto. Secondo il vocabolario della Crusca che risale al 1836, questa espressione è sinonimo di “C’è sotto qualche inganno, o malefatta“.

Gatta ci cova - Il gatto non cova le uova
“Qui gatta ci cova!”

Nella nostra lingua è un modo di dire usato molto spesso che sta a significare che in una situazione c’è qualcosa nascosto di poco chiaro. Il significato di tale detto “gatta ci cova, è usato in senso molto ampio, in particolar modo in situazioni in cui si può presentare uno scherzo, un trucco od inganno ed in ultimo un raggiro. Infatti è inusuale che una gatta covi, visto che è un mammifero: questa è un’azione che non può compiere, dato che sono solo i volatili ad occuparsi di covare le uova.

Se consideriamo la nostra cultura tradizionale, il gatto non sempre è visto come un animale che ispira fiducia, anzi spesso è sinonimo di sospetto. Nella cultura popolana, il gatto simboleggia qualcosa che non funziona come dovrebbe, qualcosa da cui prendere definitivamente le distanze. La sua immagine ricorda qualcuno che trama alle spalle da cui è bene allontanarsi immediatamente.

Superstizione a parte, il detto potrebbe derivare anche dalla posizione che assume il felino, posizione detta “di cova”, quando è pronto ad attaccare una preda; questo potrebbe legarsi al detto “gatta ci cova” significando che qualcuno è pronto, appunto, a tirarci un tranello o un agguato. Ai giorni nostri, fortunatamente, il felino non sempre incute sospetto, è adorato infatti da molti, grazie alle sue qualità di animale domestico e di compagnia.

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Cosa significa “fare la gatta morta”? https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-gatta-morta/ https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-gatta-morta/#comments Fri, 10 Jan 2014 13:04:32 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9123 Con la classica espressione “gatta morta” si indica una persona che, nonostante abbia un’immagine ed un comportamento inoffensivo, apparentemente innocuo e mansueto, nasconde in realtà un altro tipo di personalità, più subdola ed aggressiva.

Fare la gatta morta
Fare la gatta morta: cosa significa?

Tale persona usa questo stratagemma per raggiungere i propri scopi ed interessi. In realtà si tratta di una persona malevola, aggressiva, ficcanaso, intrigante e sleale che finge di essere dolce, timida ed indifferente per ingannare il prossimo. Molto spesso “gatta morta” viene anche definita una persona che cela la sua natura poco virtuosa fingendo di essere irreprensibile.

L’ispirazione di questo modo di dire proviene dalla celebre fiaba dello scrittore greco del VI secolo Esopo che, nella sua favola intitolata “Il gatto e i topi”, narra di come un gatto, per catturare i topi sopravvissuti al suo attacco e rimasti nascosti nel loro nascondiglio per scampare al suo agguato mortale, utilizzi l’inganno per farli cadere nella trappola. Il felino si finge morto facendosi dondolare da un piolo ma i topi, più furbi, non si fanno convincere dal suo comportamento e non cadono nella trappola, evitando di avvicinarsi a lui.

In realtà, una donna che fa la gatta morta, conduce il gioco interpersonale e con il suo atteggiamento suscita l’istinto di protezione dell’uomo preso di mira, tentando di sedurlo senza dargli l’idea di farlo in modo intenzionale. La gatta morta è a volte addirittura svenevole fino alla nausea e mostra un atteggiamento mai chiaro che rimane sempre piuttosto dubbio e celato. L’opposto della gatta morta è la cosiddetta “donna specchio” che invece ha bisogno di costanti e continui confronti e rassicurazioni.

Marina La Rosa alla prima edizione italiana del Grande Fratello
Marina La Rosa: in tv veniva soprannominata “gatta morta”

Qualcuno ricorderà Marina La Rosa, protagonista del Grande Fratello 1, che era stata soprannominata “gatta morta” per le subdole provocazioni messe in atto soprattutto nei confronti del rimpianto Pietro Taricone, ma questa è un’altra storia.

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Gatto e uccello di Paul Klee https://cultura.biografieonline.it/paul-klee-gatto-e-uccello/ https://cultura.biografieonline.it/paul-klee-gatto-e-uccello/#comments Thu, 17 Jan 2013 21:59:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5820 Gatto e uccello è un’opera di Paul Klee, realizzata nel 1928 con la tecnica olio e inchiostro su garza. Misura 38,8 x 53,4 cm ed è esposta al Museum of Modern Art di New York. Uno degli aspetti essenziali dell’arte di Paul Klee è la ricerca del colore nelle sue variazioni cromatiche. In quest’opera l’artista riesce a creare un sapiente equilibrio fra simmetria del segno,  variazioni cromatiche e slancio creativo. In particolare l’uso dei colori pastello, i quali assumono sia sfumature intense che patine tenui, dimostrano quanto profonda fosse la sua conoscenza del colore.

Gatto e uccello Paul Klee
Gatto e uccello Paul Klee

Il quadro Gatto e uccello è figlio di studi sulla luce e sul colore che l’artista aveva svolto l’anno prima in Egitto e nel sud del Mediterraneo.

Dal punto di vista contenutistico, invece, la tensione fra idea astratta, suggestione fantasiosa e ispirazione dettata dalla natura e tra applicazione della teoria del colore e realismo oggettuale, generano un’opera rappresentativa dello stile e della ricerca artistica di Paul Klee, soprattutto per quanto riguarda le opere di questo periodo.

Breve biografia dell’autore

Ernst Paul Klee (18 dicembre 1879 – 29 giugno 1940), è un pittore tedesco nato in Svizzera da padre tedesco e madre svizzera, entrambe artisti nel campo della musica. Figura eminente dell’arte del XX secolo, Paul Klee, dopo essersi occupato nel periodo della sua formazione di musica, poesia e pittura, sceglie quest’ultima come propria strada artistica. Le sue opere sono caratterizzate da una realtà che appare rarefatta, essenziale, a volte ridotta a semplici linee o misture di colori.

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