fitoterapia Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 05 Dec 2018 05:03:56 +0000 it-IT hourly 1 Lo zenzero: proprietà e benefici https://cultura.biografieonline.it/zenzero-proprieta-benefiche/ https://cultura.biografieonline.it/zenzero-proprieta-benefiche/#respond Mon, 28 Apr 2014 14:13:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10670 Lo zenzero, pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee originaria dell’Estremo Oriente, viene coltivato nelle aree tropicali di Africa, Asia e America. Il termine zenzero è il nome italiano dello Zingiber officinale. Anticamente utilizzato in Oriente e oggetto di numerosi commerci è detto anche ginger, ed è attualmente molto utilizzato in fitoterapia.

Zenzero
Lo zenzero è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee originaria dell’Estremo Oriente

Caratteristiche della pianta

Lo zenzero è una pianta dal portamento eretto che può raggiungere un’altezza di un metro e mezzo. Presenta fusti con foglie lunghe lanceolate e fiori di color giallo-verde, con macchie violacee, raggruppati in infiorescenze collocate sulle sommità dei fusti più corti e sprovvisti di foglie. Il frutto dello zenzero è formato da una capsula che contiene numerosi semi. La pianta è provvista di un rizoma carnoso di forma irregolare dal quale si dipartono i fusti. Il termine rizoma deriva dal greco rizo-, cioè radice, con suffisso –oma, ovvero rigonfiamento; costituisce la radice dello zenzero ed è la parte maggiormente utilizzata, fresca o essiccata.

Proprietà dello zenzero

Lo zenzero agisce efficacemente sull’apparato digerente: viene infatti utilizzato contro la dispepsia (un disturbo che provoca pesantezza, bruciore, dolore allo stomaco e cattiva digestione), poiché allevia i sintomi dell’infiammazione della mucosa gastrica. È utile contro l’inappetenza, la digestione lenta e il gonfiore intestinale, attenua il mal di testa e la nausea provocata dal mal d’auto, di mare, d’aria. Dotato di attività antinfiammatoria, può essere utilizzato anche per la preparazione di cataplasmi (composti costituiti da un impasto che si applica sulla pelle) contro i reumatismi e i dolori muscolari. Accelera la guarigione dal raffreddore e dall’influenza. La sua azione è anche antiossidante: riduce le ossidazioni all’interno delle cellule, responsabili della formazione di radicali liberi che danneggiano le cellule. È considerato anche un potente afrodisiaco, un efficace tonico che ridona energia e vitalità.

Tavola botanica dello zenzero
Tavola botanica

Controindicazioni

L’assunzione di questa spezia è da evitare in gravidanza, allattamento e in concomitanza con l’assunzione di farmaci anticoagulanti orali, di antinfiammatori e di antiaggreganti piastrinici. Si consiglia di usarlo con cautela nel caso di patologie gastriche (ulcera, reflusso gastroesofageo). È buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico.

Forme in commercio

Lo zenzero si può acquistare fresco, al naturale, rivestito dalla corteccia sugherosa che gli conferisce un aspetto rugoso grigiastro, commercializzato come zenzero grigio, oppure decorticato, chiamato zenzero bianco, dal colore bianco avorio. Disponibili anche comode capsule vegetali, da ingerire all’occorrenza.

Lo zenzero in cucina

Lo zenzero ha un aroma particolarmente pungente, aromatico e dal profumo canforato, con sentore di limone e citronella. Il rizoma dello zenzero è generalmente proposto, essiccato e macinato, in polvere. È utilizzato come spezia in cucina per insaporire primi e secondi piatti, zuppe, carne, pesce, frutta, verdure e dolci ed è uno degli ingredienti per la preparazione del curry. Si utilizza nelle preparazioni di birre e altre bevande fermentate, di liquori, sciroppi e biscotti, oppure grattugiato fresco sulle pietanze. Lo zenzero può essere gustato anche candito o sciroppato e preparato anche in forma di tisana o decotto.

Zenzero
Lo zenzero ha un aroma particolarmente pungente, aromatico e dal profumo canforato, con sentore di limone e citronella – Photo credit: Anna Musio, food blog C’è di mezzo il mare

Curiosità

Nel 2004 il gruppo italiano Elio e le Storie Tese ha dedicato una canzone allo zenzero e alle sue numerose virtù: “Natale allo Zenzero”.

YouTube video

Lo zenzero è chiamato ginger in inglese, gingembre in francese, jengibre in spagnolo e ingwer in tedesco.

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La fitoterapia: curarsi con le piante https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-fitoterapia/ https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-fitoterapia/#comments Tue, 25 Feb 2014 23:22:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9874 Il termine fitoterapia deriva dal greco phytón, pianta, e therapéia, cura. Alla parola phytón è attribuito anche il significato di creatura e essere, poiché la radice deriva dal verbo phyto, ovvero generare e anche essere generati. Quindi la parola pianta viene legata al processo della fertilità, della creazione e della generazione, i cui frutti portano alla nascita di nuove creature, nuovi esseri.

Questa premessa ci fa comprendere come la fitoterapia oggi sia a volte intesa soltanto come pratica basata sull’utilizzo farmacologico delle piante medicinali, senza invece considerare il profondo concetto che racchiude in sé. La fitoterapia studia le proprietà curative delle piante, le indicazioni terapeutiche, le eventuali controindicazioni, la posologia e le vie di somministrazione. Il termine fitoterapia compare per la prima volta nel 1927, in un trattato del medico francese Henri Leclerc (1870-1955).

Fitoterapia
La fitoterapia è la scienza che tratta la prevenzione e la cura delle malattie attraverso l’uso delle piante medicinali e dei loro estratti 

Medicina convenzionale e medicina alternativa

La fitoterapia è la scienza che tratta la prevenzione e la cura delle malattie attraverso l’uso delle piante medicinali e dei loro estratti. E’ inoltre indicata per il mantenimento del benessere psico-fisico e, come l’omeopatia, la cristalloterapia e la cromoterapia, riveste il ruolo di “medicina alternativa”, oppure “medicina complementare” alla medicina convenzionale di natura allopatica. Quest’ultima, a differenza della medicina alternativa, si basa sul principio contraria contrariis curantur, risalente a Ippocrate di Coo (460-377 a.C.), che il creatore dell’omeopatia Samuel Hahnemann attribuì quale fondamento della medicina convenzionale, nella quale la malattia deve essere curata con un’azione terapeutica ad essa contraria, che miri a contrastarne i sintomi.

Origini della fitoterapia

Le piante hanno rappresentato nel corso dei millenni la prima fonte di cura per svariati disturbi e malattie. E’ quindi una pratica che affonda le radici in un passato molto remoto: si pensi che la Mummia del Similaun, conosciuta anche come Ötzi, vissuta di più di 5.000 anni fa, portava con sé alcuni polipori di betulla, cioè funghi con proprietà emostatiche ed antibiotiche. Le prime testimonianze scritte che riguardano le piante medicinali risalgono al 2800 a.C. in Cina, dove il primo erbario cinese dell’imperatore Shen Nung, il Pen Tsao, citava circa 300 piante con le relative preparazioni. Utilizzavano molte erbe medicinali anche Sumeri ed Egizi: questi ultimi, nel Papiro di Ebers, redatto nel 1550 a.C., riportavano l’utilizzo di 700 tipi di piante, classificate in base alla loro azione.

Papiro di Ebers
Il Papiro di Ebers, redatto nel 1550 a.C

Dall’Egitto, lo studio e l’utilizzo delle piante medicinali giunse in Grecia, dove Ippocrate di Coo (460-377 a.C.) ne classificò per la prima volta 300 specie, contenute nel Corpus Hippocraticum (una raccolta di opere che trattano vari temi tra cui la medicina). La medicina greca si diffuse successivamente in tutto il bacino del Mediterraneo, giungendo così alla medicina romana. Nel I secolo d.C. Pedano Dioscoride, medico, botanico e farmacista greco, a Roma, nel suo De materia medica, catalogò oltre 600 piante medicinali. Nel II secolo d.C. il medico Galeno, approfondì e sviluppò le conoscenze ippocratiche. Nel Medioevo, erano i monaci che, dediti alla coltivazione delle piante medicinali, custodivano e tramandavano gli insegnamenti di questa scienza per perpetuare le loro conoscenze.

Teoria della segnatura

Intorno al 1500 si sviluppò la teoria della segnatura che si basava sul simbolismo delle diverse erbe medicinali. Secondo tale teoria, le azioni terapeutiche delle erbe possono essere individuate per analogia morfologica tra la pianta e la malattia da curare; ogni pianta esprime le sue proprietà terapeutiche attraverso la sua somiglianza con la parte malata, per forma, colore o aspetto. Per esempio, la celidonia era usata per la cura delle malattie del fegato e delle vie biliari poiché il suo succo giallo è simile alla bile; la sanguinaria era utilizzata per curare le affezioni ematiche perché il suo succo rosso ricordava il sangue.

Il vero teorico della segnatura fu il medico, filosofo e alchimista Paracelso (1493-1541), che formulò la teoria delle segnature sul presupposto dell’esistenza di una “Legge di Simpatia”, cioè di attrazione delle cose affini, non soltanto nella sostanza, ma anche nella forma poiché, come lui sosteneva: “Il simile appartiene al simile”.

Sanguinaria canadensis L.
La sanguinaria era utilizzata per curare le affezioni ematiche perché il suo succo rosso ricordava il sangue

Con Linneo (1707-1778), medico e botanico svedese, la classificazione delle piante fece grandi progressi, poiché classificò le specie esistenti indicando regole precise per la coltivazione e la raccolta delle erbe medicinali.

Il Conte di Cagliostro (1743-1795), taumaturgo ed alchimista, “amico dell’Umanità”, si avvalse delle proprietà benefiche delle piante, elaborate dalla tradizione degli antichi Egizi, Sumeri e altri popoli orientali, per alleviare le sofferenze degli ammalati e compiere prodigiose guarigioni, poiché, come da lui affermato, la sua conoscenza risiedeva “in verbis, herbis et lapìdibus”, cioè nella parola, nelle erbe e nei minerali.

in verbis, herbis et lapìdibus
“in verbis, herbis et lapìdibus”: la conoscenza di Cagliostro risiedeva nella parola, nelle erbe e nei minerali

Preparazioni fitoterapiche

Esistono varie preparazioni fitoterapiche, tutte ottenute da parti vegetali, sia fresche che essiccate, attraverso l’estrazione del principio attivo della pianta o delle sue parti (foglie, fiori, radici, corteccia, frutto, semi). Il fitocomplesso della pianta medicinale è l’insieme di tutte le sostanze dotate di attività terapeutica e medicamentosa, ovvero i principi attivi estratti dalla pianta.

Tra le preparazioni fitoterapiche più comuni troviamo: la tintura madre (T.M.), o estratto idroalcolico, è una preparazione liquida ottenuta mediante l’estrazione del principio attivo della pianta fresca, o parti di essa, attraverso l’alcol; le tisane invece, sono preparazioni in cui l’acqua è il veicolo utilizzato per l’estrazione dei principi attivi dalla pianta essiccata; gli oleoliti sono preparazioni nelle quali è l’olio il solvente necessario per estrarre i principi attivi delle piante, fresche o essiccate; le polveri sono ottenute a partire da piante essiccate e sottoposte ad un processo di polverizzazione; gli oli essenziali, o essenze, sono ottenuti tramite distillazione in corrente di vapore, oppure per spremitura della pianta fresca o essiccata; gli sciroppi si ottengono facendo bollire un infuso o un macerato con lo zucchero.

Il termine erboristeria indica l’antica arte che permette di identificare, coltivare, raccogliere e conservare le piante medicinali a scopi terapeutici, ma anche cosmetici e nutritivi.

Fitoterapia
La fitoterapia appartiene ad una sapienza antica e sperimentata nei secoli

L’utilizzo terapeutico delle piante ha rappresentato nel corso dei millenni la prima fonte di cura per svariati disturbi. E’ infatti una pratica presente sia nelle antiche metodiche basate sull’empirismo, l’indirizzo filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza, sia nella moderna biomedicina. La fitoterapia può essere abbinata alla medicina convenzionale, ma è buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico poiché sono possibili interferenze con l’assorbimento dei farmaci assunti. La fitoterapia quindi, oltre che dell’erborista, è anche competenza del medico.

La fitoterapia appartiene ad una sapienza antica e sperimentata nei secoli: le piante e le erbe sono rimedi naturali creati ancor prima della nascita dell’uomo. Come disse Paracelso: “Nella natura tutto il mondo è una farmacia che non possiede neppure un tetto”.

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Differenza tra tisana, infuso e decotto https://cultura.biografieonline.it/tisane-infusi-decotti-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/tisane-infusi-decotti-differenze/#comments Wed, 05 Feb 2014 20:35:46 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9598 La tisana viene definita come una preparazione liquida di erbe con proprietà medicamentose, destinate ad essere somministrate per via orale. Si può preparare con una o più piante medicinali, ovvero vegetali che contengono, in uno o più dei loro organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi. Il fitocomplesso della pianta medicinale è l’insieme di tutte le sostanze dotate di attività terapeutica e medicamentosa, ovvero i principi attivi estratti dalla pianta. Solitamente si usano al massimo 5 tipi di erbe per ogni tisana.

Tisana
La tisana è una preparazione liquida di erbe con proprietà medicamentose

Caratteristiche della tisana

Il termine tisana deriva dal greco ptisane, ovvero “orzo macinato”, da ptisso, con il significato di pesto, trito, macino; era un decotto di orzo macinato che i Greci somministravano alle persone malate. La tisana può avere proprietà diuretiche, digestive, depurative, ipotensive, sedative, afrodisiache e molte altre, grazie alle caratteristiche delle diverse piante che vengono utilizzate e dall’interazione tra i loro diversi componenti.

Nella tisana distinguiamo il remedium cardinale, ovvero il rimedio di base, l’erba dominante con principi attivi efficaci per il disturbo che si vuole curare; l’adiuvans, ovvero l’adiuvante, che si combina con l’erba principale, favorendone l’assorbimento; il costituens, o complemento, che migliora l’aspetto della tisana e il corrigens, o correttore, che ne migliora le caratteristiche organolettiche, ovvero le qualità percepibili attraverso uno o più organi di senso (sapore, consistenza, fluidità, ecc.)

Metodi di estrazione dei principi attivi

A seconda del metodo di estrazione dei principi attivi contenuti nei vari elementi che compongono la pianta (radice, fiore, frutto, foglie, corteccia, semi) si possono distinguere diversi tipi di tisane: infuso, decotto e macerato. Tutte queste preparazioni rientrano nella categoria degli idroliti, ovvero le preparazioni in cui l’acqua è il veicolo utilizzato per l’estrazione dei principi attivi. La scelta del più idoneo metodo estrattivo dei principi attivi dipende dalle caratteristiche dei componenti della pianta e dei principi attivi che si desiderano estrarre.

Tisane
Si possono distinguere diversi tipi di tisane: infuso, decotto e macerato

La differenza tra infuso, decotto e macerato consiste quindi nella scelta degli elementi che compongono la pianta e nel metodo con cui vengono preparati. Per preparare una tisana si utilizzano sia le parti tenere, come fiori e foglie, che quelle legnose, resistenti e dure, come radici, cortecce e semi.

Per prima cosa è necessario tritare e sminuzzare le erbe essiccate scelte per la preparazione della tisana, in “taglio tisana” appunto, usando un mortaio preferibilmente in pietra o in marmo, evitando che le erbe vengano in contatto con parti metalliche o lame che possono alterarne i componenti. Importante è altresì non ridurre le erbe in polvere, poiché risulterebbe difficile colarle. Le erbe sminuzzate dovranno essere poi conservate in barattoli di vetro chiusi ermeticamente e al riparo dalla luce.

Infuso

L’infuso è la preparazione ideale per le parti tenere della pianta, fiori e foglie, le più delicate, che vengono poste in un recipiente e sulle quali viene versata acqua bollente; dopo averle lasciate in infusione per un lasso di tempo che varia dai 5 ai 20 minuti in un recipiente con coperchio, si filtra l’infuso e si beve.

Decotto

Per il decotto si utilizzano solitamente le parti legnose, più dure, poiché la bollitura prolungata non ne deteriora i principi attivi. Si inizia mettendo le parti scelte in acqua fredda, portandole poi ad ebollizione in un recipiente con coperchio; dopo la bollitura, che varia dai 5 ai 30 minuti, si lascia riposare per 10-15 minuti ed infine si procede al filtraggio per ottenere la bevanda pronta per essere consumata.

Macerato

Nel macerato, l’estrazione del principio attivo è fatta a freddo per un periodo che varia da alcune ore a diverse settimane. Le parti della pianta vengono poste in acqua fredda, in un recipiente con coperchio, lasciando riposare per diverse ore o settimane. Prima di essere consumata, la bevanda deve essere filtrata per eliminare i residui.

Tisane
Per tritare e sminuzzare le erbe essiccate scelte per la preparazione della tisana si utilizza un mortaio preferibilmente in pietra o in marmo, senza però ridurle in polvere

È quindi fondamentale scegliere il tipo di preparazione adeguata: un decotto danneggerebbe le parti più delicate della pianta, mentre un infuso non estrarrebbe i principi attivi delle parti più dure. La preparazione di una buona tisana dipende dall’essere ben informati sulle proprietà di ciascuna pianta e sulla possibilità di usarne le varie parti. I tempi di infusione e bollitura sono molto variabili, poiché ogni pianta e ogni parte di essa necessita di tempi differenti per non alterare l’efficacia medicinale. Fondamentale è assumere la tisana subito dopo la preparazione, per evitare che i principi attivi si volatilizzino. Per questo motivo le tazze o i recipienti di preparazione sono spesso dotati di coperchio.

Fitoterapia

La preparazione di tisane fa parte dell’antica pratica chiamata fitoterapia, che propone rimedi naturali utilizzando piante o estratti di esse per la cura o la prevenzione di svariate malattie o per il mantenimento del benessere. La fitoterapia applica le stesse regole della medicina, analizzando i vari componenti chimici delle piante e le relative proprietà terapeutiche.

Nel mondo c’è un ordine naturale di farmacie, poiché tutti i prati e i pascoli, tutte le montagne e colline sono farmacie (Paracelso)

Rimedi naturali
Rimedi naturali
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