film di fantascienza Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 09 Sep 2024 16:04:35 +0000 it-IT hourly 1 Blade Runner: breve riassunto del film https://cultura.biografieonline.it/blade-runner/ https://cultura.biografieonline.it/blade-runner/#comments Mon, 09 Sep 2024 15:55:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3738 Blade Runner” è un film diretto da Ridley Scott nel 1982, che annovera nel cast Harrison Ford (nei panni del protagonista Deckard), Brion James (nei panni di Leon), Rutger Hauer (nei panni di Roy Batty), Sean Young (nei panni di Rachael), William Sanderson (nei panni di J.F. Sebastian), Joe Turkel (nei panni di Tyrell) e Daryl Hannah (nei panni di Pris).

Blade Runner
Blade Runner

Trama e riassunto del film

Parte I

Los Angeles, anno 2019: negli ultimi decenni, la tecnologia ha consentito di realizzare essere simili in tutto e per tutto agli umani.

Si tratta dei cosiddetti replicanti, caratterizzati da forza fisica e capacità intellettuali alquanto superiori rispetto a quelle degli uomini, destinati a essere usati come schiavi e contraddistinti da una longevità ridotta, di pochi anni.

Capitanati da Roy Batty, sei replicanti – tre maschi e tre femmine – appartenenti al modello più evoluto, sono scappati dalle colonie extramondo e arrivati a Los Angeles in maniera furtiva.

Quindi, hanno provato a penetrare all’interno della Tyrell Corporation, la fabbrica in cui sono stati generati, con l’intento di cambiare la loro data di scadenza che sta per sopraggiungere. Tuttavia, due di loro sono stati catturati dopo essere finiti in un campo elettrico. Tra gli altri quattro, riusciti a scappare, Leon è stato identificato tra i nuovi assunti, ma è fuggito nuovamente colpendo l’agente che stava eseguendo un test di verifica per riconoscere i replicanti.

Rick Deckard, poliziotto che in passato ha fatto parte della squadra speciale Blade Runner, viene richiamato forzatamente in servizio allo scopo di catturare i replicanti in fuga.

Accompagnato dalla collega Gaff, Deckard giunge nell’ufficio di Tyrell per eseguire un test su un replicante modello.

Parte II

Tyrell gli chiede di eseguire il test su una persona, la sua segretaria Rachael; ella, però, si rivela un replicante. Deckard giunge quindi a casa di Leon, dove trova diverse fotografie e una squama.

Leon, intanto, insieme con Roy Batty si trova dal progettista di occhi Hannibal Chew, che lavora per Tyrell.

Minacciato dai replicanti, egli li invita a rivolgersi a un altro progettista genetico, J.F. Sebastian. Nel tragitto verso casa, Deckard è seguito da Rachael, che desidera conoscere la verità a proposito di sé stessa:

è umana o una replicante?

Deckard le spiega che è una replicante, ma lei non appare convinta, visto che ha numerosi ricordi della sua infanzia. Si tratta, però, di semplici innesti mentali.

Intanto la compagna di Roy Batty, la replicante Pris, si fa ospitare nell’appartamento di J.F. Sebastian.

Deckard, nel frattempo, valuta le foto che ha preso dall’appartamento di Leon, e associa alla replicante Zhora la squama: indagando, infatti, viene a sapere che la squama appartiene a un finto serpente usato da una spogliarellista.

Recatosi nel locale di Zhora, la segue nel camerino. Ella, però, scappa per strada: raggiunta da Deckard, viene uccisa.

Il prossimo compito dell’agente sarà quello di ritirare Rachael, che dopo il test è sparita dalla Tyrell.

L’uomo vede la replicante e prova a raggiungerla, ma viene bloccato da Leon, che tenta di ucciderlo.

Interviene a sua volta Rachael, che elimina Leon. Tra Rachael e Deckard inizia una storia d’amore, anche perché la replicante viene nascosta in casa dal poliziotto.

Finale

Pris e Roy Batty, intanto, sono convinti di essere gli unici replicanti rimasti: si recano da Tyrell per domandargli se esista la possibilità di rinviare la loro data di termine.

Ciò non è possibile, però: Roy Batty, quindi, ammazza Tyrell e J.F. Sebastian. Informato del doppio omicidio, Deckard giunge nell’appartamento di J.F. Sebastian, ipotizzando che i due replicanti si sarebbero rifugiati lì dopo i delitti.

L’ipotesi si rivela esatta: Pris attacca Deckard, che la uccide.

Roy Batty, scoperta la morte della compagna, vuole vendicarsi. Saltando – in fuga – da un tetto a un altro, Deckard scivola e rimane sospeso nel vuoto: Roy Batty, però, invece di farlo cadere lo salva.

Poi muore dopo uno dei monologhi più famosi della storia del cinema (“Ne ho viste cose che voi umani…).

Deckard e Rachael, a questo punto, fuggono.

La scena finale rivela che anche il poliziotto è un replicante.

Commento al film

“Blade Runner” rappresenta uno dei film di fantascienza più conosciuti al mondo: è, però, molto più di una pellicola di genere, visto che affronta questioni decisamente più profonde quali l’anelito all’immortalità, la generosità, la paura umana di morire e la debolezza – altrettanto umana – rispetto ad eventi più grandi di noi.

Ispirato liberamente al romanzo di Philip K. Dick “Il cacciatore di androidi”, si caratterizza per le atmosfere innovative, l’ambientazione particolare (luce notturna, dominante blu, penombra artefatta, ambienti urbani sofisticati) e per la colonna sonora di Vangelis, che ha contribuito a rendere “Blade Runner” un vero e proprio cult che ha segnato un punto di svolta nella storia della fantascienza del grande schermo.

Ricco di implicazioni filosofiche (rapporto tra oggetto e soggetto nel pensiero dell’oggetto), richiama il concetto platonico di rapporto biunivoco tra essere e ente, e la sua concezione di mondo delle apparenze esteriore.

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Avatar – Trailer e riassunto del film https://cultura.biografieonline.it/avatar/ https://cultura.biografieonline.it/avatar/#comments Fri, 23 Dec 2022 23:28:51 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1986 Prodotto, scritto e diretto da James Cameron, “Avatar” è un film di fantascienza uscito nel 2009 (distribuito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo tra il 16 e il 18 dicembre di quell’anno). Costata poco meno di 240 milioni di dollari, la pellicola ne ha incassati quasi tre miliardi, diventando così il film con il maggiore incasso di sempre nella storia del cinema mondiale.

Vincitore di tre Premi Oscar, Avatar è stato girato nel formato 2D, ma è stato diffuso anche nei formati 3DIMAX e 3D.

Il cast di attori include Sam Worthington, Giovanni Ribisi, Sigourney Weaver, Zoe Saldana, Stephen Lang e Michelle Rodriguez.

Avatar, Locandina italiana
Avatar, Locandina italiana

Avatar: trama del film

È l’anno 2154, quando la RDA, una compagnia terrestre interplanetaria, è al lavoro per sfruttare i giacimenti e le miniere di Pandora, luna di Polifemo, un gigante gassoso che fa parte del sistema stellare Alfa Centauri.

Quella di Pandora (il nome è evocativo del mito del vaso di Pandora) è una realtà primordiale, composta principalmente da foreste pluviali i cui alberi arrivano fino a trecento metri d’altezza. In questo mondo abitato da creature di diversa natura trovano spazio anche i Na’vi, umanoidi senzienti dalla pelle blu, alti circa tre metri.

Corpi genetici ibridi

Gli esseri umani non possono respirare l’aria presente su questo satellite, e pertanto devono indossare delle maschere filtranti se vogliono atterrare su di esso.

Proprio per questo motivo, e per evitare ogni tipo di difficoltà, gli studiosi hanno messo a punto degli avatar, vale a dire dei corpi genetici ibridi, a metà tra i Na’vi e gli umani, ma totalmente privi di coscienza: in pratica, un uomo, mediante un’interfaccia mentale, può connettere alla creatura la propria coscienza, diventare parte di essa e controllarla e gestirla come se si trattasse del suo corpo.

Questa connessione, comunque, avviene solo nel momento in cui l’essere umano, collocato in una sorta di capsula tecnologica, cade in una specie di coma.

Lo sfruttamento ambientale

L’organizzazione RDA, quindi, è intenzionata a sfruttare il satellite per estrarre l’”unobtanium”, materiale cristallino di natura ferrosa che – caso unico nell’intera galassia – agisce a temperatura ambiente come superconduttore.

L’unobtanium, inoltre, dispone del campo magnetico più forte tra tutti i metalli conosciuti, e pertanto il suo impiego potrebbe permettere di trovare una soluzione a tutti i problemi energetici di grave entità che da decenni interessano la Terra.

I giacimenti più abbondanti di tale cristallo, però, si trovano o in posti impossibili da raggiungere, o in luoghi che rivestono un’importanza fondamentale per la sopravvivenza dei Na’vi: per esempio, al di sotto dell’insediamento degli Omaticaya, uno dei clan della specie, oppure in corrispondenza dei Monti Alleluia.

La dottoressa Grace Augustine prova a battere una strada diplomatica per trovare un accordo con i Na’vi che tuttavia non dà i frutti sperati; ecco perché nel frattempo il dirigente Parker Selfridge, con la collaborazione del colonnello Quaritch, sta predisponendo un attacco militare di vaste dimensioni.

Il protagonista

Intanto, Jake Sully, ex marine rimasto invalido, viene convocato per prendere il posto di Tommy, suo fratello, ammazzato nel corso di una rapina. Tommy era uno studioso, e avrebbe dovuto guidare un avatar che era stato ottenuto impiegando appositamente il suo codice genetico: ecco perché Jake, che è il suo gemello monozigote, è l’unica persona che adesso ha la facoltà di controllarlo.

Jake, per altro, non conosce nulla del mondo di Pandora e della vita dei Na’vi, ma in ogni caso accetta soprattutto perché attraverso questa opportunità potrà nuovamente tornare a camminare. Egli, dunque, accetta l’accordo che il colonnello gli propone: fornire informazioni sul mondo di Pandora (che saranno poi utilizzate per preparare l’attacco militare) in cambio di un’operazione che gli consentirà di ottenere nuovamente le sue gambe.

Nel corso di una spedizione all’interno di una foresta, dunque, Jake si imbatte in una guerriera Na’vi, Neytiri, che intravede nel ragazzo tutti i misteriosi segni della divinità dei Na’vi, Eywa.

Jake manifesta l’intenzione di apprendere tutte le usanze e le abitudini di quella popolazione a lui sconosciuta, e quindi, a dispetto della diffidenza palesata dal guerriero Tsu’tey, si fa accompagnare da Neytiri in un viaggio che gli permette di conoscere il popolo Na’vi.

A colpire Jake, in maniera particolare, è il rapporto empatico che quegli esseri blu hanno creato nei confronti di tutti gli esseri viventi di Pandora.

Il legame biochimico

Secondo Grace, questo fenomeno trova origine in un particolare legame biochimico scaturito tra le radici degli alberi, uniti tra di loro come se si trattasse di sinapsi. La tribù cui appartiene Neytiri, infine, accoglie Jake, il quale ben presto apprende i loro usi e costumi e finisce per innamorarsi, ricambiato, della stessa Neytiri. Jake, tuttavia, non è in grado di impedire che il villaggio venga attaccato dagli uomini del colonnello Quaritch.

I Na’vi, dunque, scappano disperati, e, mentre l’albero-casa che li accoglieva viene distrutto, Jake viene visto da tutti come un traditore che ha messo in pericolo l’intera tribù. Accusato anche dai militari terrestri, che lo ritengono colpevole di essersi opposto all’attacco, Jake si trova così abbandonato da tutti, compresa Neytiri.

Una volta abbandonato l’avatar, viene rinchiuso in cella.

L’albero delle anime

Grazie all’aiuto di Grace, dell’elicotterista Trudy e del suo collega Norm, in ogni caso, Jake riesce ad arrivare fino al sito 26, situato nelle vicinanze dei Monti Alleluia, dove si connette con il suo avatar e torna nuovamente nel mondo dei Na’vi, ora radunati nei pressi dell’albero delle anime: si tratta di un luogo che non può essere visitato per nessun motivo dagli estranei, un sito sacro.

Il ragazzo, in effetti, è consapevole che gli Omaticaya non saranno disponibili ad accettarlo con facilità, e proprio per questo motivo prova a cimentarsi in un’operazione ai limiti dell’impossibile: egli intende affrontare e domare il Leonopteryx, un mastodontico essere che domina Pandora.

Si tratta della creatura volante più grande dei cieli della luna di Polifemo, e dominarlo è ritenuto un’impresa impossibile per chiunque.

Avatar

Jake, però, riesce, a sorpresa, a vincere la sfida che ha stabilito con se stesso, guadagnandosi la stima del popolo di Pandora. Quindi, in virtù dell’autorevolezza ottenuta, raduna diversi clan Na’vi per prepararli all’attacco che la RDA sferrerà di lì a poco.

Finale

La battaglia ha inizio: i militari dominano gli scontri sia con la fanteria che con i bombardieri, ma ben presto gli animali di Pandora ribaltano l’esito degli scontri, sconfiggendo gli esseri umani. Neytiri con due frecce uccide il colonnello.

Infine, i Na’vi, una volta raggiunta la base terrestre, impongono ai militari di abbandonare Pandora. Chi rimane sul satellite, però, è Jake, il quale dopo aver preso parte a una cerimonia sacra abbandona il corpo umano e si trasferisce nel suo avatar in maniera definitiva.

Trailer del film

Premi e riconoscimenti

“Avatar” ha dominato la cerimonia di premiazione degli Oscar 2010, vincendo tre statuette:

  1. per i migliori effetti speciali a Stephen Rosenmaum, Joe Lettieri, Andy Jones e Richard Boneham;
  2. per la migliore scenografia a Kim Sinclair, Robert Stromberg e Rick Carter;
  3. per la migliore fotografia a Mauro Fiore.

Ha ottenuto una candidatura per altre sei categorie:

  1. per il miglior sonoro a Gary Summers, Tony Johnson, Andy Nelson e Christopher Boyes;
  2. per la migliore regia a James Cameron;
  3. per la migliore colonna sonora a James Homer;
  4. per il miglior film a James Cameron e Jon Landu;
  5. per il miglior montaggio sonoro a Gwendolyn Yates Whittle e Christopher Boyes;
  6. per il miglior montaggio a James Cameron, John Refoua e Stephen E. Rivkin.

Tra gli altri riconoscimenti ottenuti dalla pellicola, non possono non essere menzionati:

  • due Golden Globe (per il migliore film drammatico e per la migliore regia);
  • sei Critic’s Choice Movie Awards (per i migliori effetti speciali, il miglior sonoro, il miglior montaggio, la migliore scenografia, il miglior film d’azione e la migliore fotografia);
  • il Nastro d’argento (per il miglior film in 3D).
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Border – Creature di confine, recensione del film https://cultura.biografieonline.it/border-creature-di-confine-recensione-film/ https://cultura.biografieonline.it/border-creature-di-confine-recensione-film/#respond Sun, 05 May 2019 08:08:34 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26264 Girato nel 2018, Border – Creature di confine è un film diretto e co-sceneggiato da Ali Abbasi, regista iraniano-svedese. La storia è tratta dal racconto Confine di John Ajvide Lindqvist (scrittore svedese di genere horror), risalente al 2005. Agli Oscar del 2019 ha rappresentato la Svezia nella categoria per il Miglior film in lingua straniera, senza tuttavia entrare nei candidati finali alla vittoria del premio.

Border - Creature di confine: film recensione commento
Immagine tratta dalla locandina del film

Border – Creature di confine, trailer del film

Il trailer ufficiale in italiano del film

Border – Creature di confine, trama del film

Alla dogana di Stoccolma si può notare una donna – almeno così sembra – con una divisa da doganiera e un volto severo, massiccio, pronunciato. E’ Tina il cui lavoro è quello di fiutare la paura e più in generale le emozioni dei passeggeri che sbarcano con i loro bagagli.

Lei è infallibile. I suoi colleghi la osservano mentre riesce ad individuare coloro che hanno materiale illecito nascosto ovunque. La sua dote nascosta è quella di fiutare le emozioni e i cambiamenti che producono nelle persone: paura, odio, dolore, colpa, finzione, finta indifferenza, violenza.

Sono tutti stati d’animo o atteggiamenti che Tina riesce ad individuare a colpo sicuro. Lei è soddisfatta del suo lavoro ma un po’ meno della sua vita: vive con uno spiantato che alleva cani in un bosco fuori Stoccolma.

Tina ama la natura che le sviluppa istinti che non riesce a definire. Fino a quando non incontra Vore: un essere massiccio come lei e che sembra la sua fotocopia. I due si piacciono e si inseguono in un gioco di scoperte sensazionali che porterà Tina a prendere coscienza della sua natura.

Recensione e commento

Border è un film stupefacente. E’ da vedere. Mentre la protagonista scopre se stessa e la sua incredibile natura, chi li osserva, seguendo una trama ben congeniata, non può non domandarsi quali sono i confini delle differenze e quanto assurda sia la divisione o la contrapposizione delle diversità.

Sono molti gli scopi del film: ogni spettatore individuerà quelli che preferisce, ma sicuramente siamo di fronte ad un piccolo gioiello di recitazione e di regia.

La diversità o la mostruosità, come un mezzo per mostrare qualcosa di bello, ha precedenti infiniti; in questo caso l’autore non ci vuole mostrare qualcosa di bello ma solo la magnifica realizzazione di se stessi e l’incredibile energia e forza che proviene dalla consapevolezza di aver trovato la propria strada e la propria realizzazione.

Se ti senti diversa è perché sei migliore di loro.

(Vore)

Questa consapevolezza si sviluppa mentre cresce nella protagonista il bisogno di comprendere perché Vore sia così attraente per lei e soprattutto così indecifrabile. Perché ciò che non capiamo, a volte, risulta essere il primo elemento per una comprensione più vasta e interessante.

Pertanto comprendersi, cercarsi, accettarsi è non badare alle conseguenze di questo affascinante percorso, fino a quando non si fa male agli altri. In questo Tina dimostra molta più saggezza e sensibilità di Vore che cade nell’errore di odiare coloro che lo hanno emarginato.

Voto: 8 / 10

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Avengers: Infinity War, trama, recensione e trailer https://cultura.biografieonline.it/infinity-war-avengers/ https://cultura.biografieonline.it/infinity-war-avengers/#respond Tue, 01 May 2018 13:50:33 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24724 Il film Avengers: Infinity War dura due ore e quaranta minuti. Ci sono 74 personaggi e rappresenta una raccolta di tutti i filoni della serie cinematografica Marvel iniziata con Iron Man. E’ uscito in Italia nel 2018, ed è diretto da Anthony e Joe Russo. Il soggetto si basa sui Vendicatori, i numerosi personaggi dei fumetti creati da Stan Lee e Jack Kirby.

Avengers Infinity War
I personaggi del film Avengers: Infinity War

Riassunto e trama del film Avengers: Infinity War

Sei gemme rappresentano diversi poteri dell’Universo come ad esempio la realtà, il tempo, lo spazio e la spiritualità. E se usate tutte assieme per scopi malvagi possono costituire un problema serio per la sopravvivenza dell’Universo stesso e dei suoi abitanti. Thanos, un titano potente e pazzoide, ritiene che le gemme servano per dimezzare la popolazione dell’Universo al fine di preservarlo. Ma l’Universo non è infinito?

E infatti Thanos delira, fino però a realizzare il suo sogno: costituire un’armata di alieni – comandata dai suoi quattro figli servi – che cercherà senza sosta le Gemme dell’Infinito. Mentre le cerca distrugge metà pianeti sempre per preservarli.

Il problema della sovrappopolazione è per Hollywood una questione radicale anche se permette un bell’incasso!

Lo scontro fra Avengers e Guardiani della Galassia da una parte, e l’esercito di Thanos dall’altra, nasce per proteggere le gemme e impedire al dio crudele di uccidere, come in una lotteria, metà degli abitanti di tutte le galassie.

La prima scena già fa capire che il film non deluderà, anche se un personaggio importante e potente muore quasi subito. Da lì in poi è un crescendo di colpi di scena e di battaglie epiche alle quali partecipano tutti gli eroi che si sono riuniti per il difficile momento. Captain America li comanda, ma anche Iron Man e Doctor Strange mostrano doti di leadership che renderanno la vita di Thanos molto difficile.

Il titano però sa che le forze in campo sono notevoli e riesce a sfoggiare non solo forza bruta e una crudeltà mai sazia ma anche l’astuzia di sorprendere i suoi nemici e di intuire le loro mosse.

Locandina e poster

Avengers: Infinity War
Poster e locandina del film Avengers: Infinity War

Commento al film

I blockbuster sono una delizia per Hollywood perché anche in un momento di crisi riescono a raggranellare cifre incredibili. Solo la prima settimana di proiezioni nel mondo ha permesso ai produttori di Avengers: Infinity War di guadagnare 630 milioni di dollari, cifra pazzesca e superiore anche a quella di Star Wars. Sarebbe bello che qualcuno studiasse questi fenomeni per comprendere come riescano ad attirare un’attenzione così ampia. Tuttavia, al di là degli effetti speciali bellissimi e di battaglie epiche un po’ ingenue ma che insaporiscono la visione, il film non si risparmia. Offre davvero un grande spettacolo.

Non solo per la regia che riesce a gestire su diversi piani sequenza tutta l’attività guerresca dei vari, numerosissimi protagonisti. Ma anche perché il ritmo è vorticoso. Il film infatti è lungo ma scorre come se il tempo non esistesse. Come se tutto dovesse fluire velocemente, fino alla fine, che sembra inevitabile e forse non lo è o non lo sarà mai.

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The War – Il pianeta delle scimmie, recensione del film https://cultura.biografieonline.it/the-war-il-pianeta-delle-scimmie/ https://cultura.biografieonline.it/the-war-il-pianeta-delle-scimmie/#respond Thu, 20 Jul 2017 11:55:32 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22888 The War – Il pianeta delle scimmie continua il racconto del precedente film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmieIl titolo originale è “War for the Planet of the Apes”. Il film è del 2017 ed diretto da Matt Reeves. Si tratta del 9° film della serie di fantascienza de Il pianeta delle scimmie iniziata nel 1968 (con il celebre film con Charlton Eston). Questo è inoltre il terzo film della serie reboot avviata nel 2011 con L’alba del pianeta delle scimmie.

Poster del film The War – Il pianeta delle scimmie

The War - Il pianeta delle scimmie: locandina e poster del film
The War – Il pianeta delle scimmie: locandina e poster del film

Trama e riassunto

La popolazione umana è stata decimata dal virus ALZ-113. Esso avrebbe dovuto curare l’Alzheimer, invece, ha attaccato l’uomo mietendo centinaia di migliaia di vittime. Le scimmie sono diventate intelligenti e si sono riunite nella foresta. Ma i tentativi per evitare di scontrarsi con gli uomini sono stati vanificati da Kobo.

Non ho cominciato io questa guerra. Io ho offerto la pace. Sono stato indulgente, ma ora siete qui per sterminarci, tutti. (Cesare)

Kobo è una scimmia che odia gli uomini, perché in passato è stato sottoposto ad esperimenti dolorosi e crudeli. Questi provoca la guerra tra uomini e scimmie anche se Cesare, leader indiscusso di tutte le scimmie, cerca disperatamente di impedirla.

In The war – il pianeta delle scimmie  gli uomini stanno cercando di sterminare tutte le scimmie. Una pattuglia di soldati si reca nella foresta per stanare Cesare e le scimmie che con lui hanno costruito una dimora, dove nascondersi lontano dagli uomini e da una civiltà che ha tentato di annientarle.

The War - Il pianeta delle scimmie - scena (Cesare)
Cesare è interpreatato da Andy Serkis

Inizialmente le scimmie hanno la meglio e respingono i soldati ma presto ne arrivano altri che uccidono il figlio e la moglie di Cesare. Costringono poi le scimmie a cercare un’altra casa. Cesare però vuole vendicare i suoi cari e ingaggia una lotta contro il colonnello McCullough (Woody Harrelson) che è responsabile dei continui attacchi contro il suo popolo. Cesare andrà da solo ma poi verrà raggiunto da altri tre fedelissimi che non vogliono lasciarlo solo. Insieme affronteranno una serie di pericoli per raggiungere il campo in cui il colonnello si è rifugiato. Al gruppo si unisce una bambina che li accompagnerà fino alla fine.

YouTube video

Commento e recensione

Le scimmie sono le protagoniste assolute del film e il loro carattere diventa sempre più forte man mano che la storia procede verso un finale inesorabile. L’unica personalità forte capace di contrastarle è quella del colonnello, che come in Apocalypse Now di Francis Ford Coppola sublima la sua pazzia trascinando un gruppo di uomini verso uno scontro impossibile. Ma anche il colonnello sembra piegarsi all’intelligenza delle scimmie, forse perché la civiltà è destinata a scomparire e le scimmie dovranno sostituire gli uomini nel governo del mondo.

Cesare lo intuisce anche se il futuro del suo popolo deve ancora compiersi. Gli scontri, le battaglie, le uccisioni, le perdite sono gli elementi che costituiscono la trama, la quale ha un buon ritmo ma perde nella caratterizzazione dei personaggi.

Buoni effetti speciali e soprattutto nella prima parte una rappresentazione convincente degli eventi. Tuttavia lascia un po’ perplessi il modo in cui le scimmie sono rappresentate, forse con una umanizzazione eccessiva che toglie agli uomini il ruolo di contrasto decisivo che avrebbe equilibrato i ruoli in campo.

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Interstellar https://cultura.biografieonline.it/interstellar/ https://cultura.biografieonline.it/interstellar/#respond Fri, 07 Nov 2014 13:31:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12474 Scritto, diretto e prodotto da Christopher Nolan, nel novembre del 2014 è uscito in Italia “Interstellar“, un attesissimo film di fantascienza che vede protagonista il premio Oscar Matthew McConaughey. Nel cast troviamo anche Anne Hathaway, Michael Caine, Casey Affleck e Matt Damon.

Un film sull’instancabile e misterioso desiderio di conoscenza dell’uomo

Interstellar
Interstellar

Trailer del film

Trama e riassunto

Il nostro pianeta è al collasso. Qualcosa sta uccidendo il clima della Terra, trasformandola in un luogo arido e senza futuro. La maggior parte della popolazione ha deciso quindi, per poter sopravvivere, di dedicarsi all’agricoltura e di sfruttare al massimo le risorse della terra.

Anche Cooper, un ex astronauta, si è adattato a fare l’agricoltore, gestendo, insieme ai figli e al suocero, una fattoria in cui coltiva solo mais, l’ultimo cereale che resiste al surriscaldamento della Terra. Così facendo, fra mille difficoltà, tirano avanti fino a quando, grazie all’ostinazione della figlia, Cooper riesce a mettersi in contatto con una base segreta della Nasa, dove da qualche anno si organizzano spedizioni alla ricerca di un pianeta che sia sufficientemente dotato di risorse per poter ospitare tutta la razza umana.

Il suo istinto di sopravvivenza e il suo amore per la famiglia e per le esplorazioni, lo convincono a partecipare ad una spedizione che dovrà attraversare un tunnel spaziale, il warmhole, grazie al quale raggiungere tre mondi in cui altrettanti astronauti sono andati a raccogliere informazioni sulla loro vivibilità.

Se la missione riuscirà, Cooper potrà salvare i suoi figli e dare un futuro all’umanità.

Poster e locandina del film

Interstellar - poster e locandina del film
Interstellar – poster e locandina del film

Recensione e commento

Il tema del pianeta morente ha avuto molti narratori ma Christopher Nolan, regista, sceneggiatore e produttore del film, li supera tutti, grazie alla sua capacità di costruire un sistema complesso, che però allo spettatore appare semplice e comprensibile, nei limiti della sceneggiatura, oltre a concludere la trama con un finale che cerca di dare risposte ad un immenso mistero che riguarda il tempo, lo spazio, l’origine della vita e la conformazione dell’Universo.

Molti sono i collegamenti con il celebre “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick, che però differisce da Interstellar, perché le risposte ai quesiti iniziali del film, Nolan, cerca di darle senza lasciare nulla in sospeso. Forse questa scelta a volte sembrerà troppo semplicistica ma dimostra coraggio, soprattutto se si affronta un tema come i viaggi interspaziali e la relatività di Einstein.

Ma al di là delle teorie quantistiche, il film è uno spettacolo emozionante e avvincente, in cui le parti temporali si uniscono in un meccanismo intenso e incalzante, che regala allo spettatore un’esperienza visiva affascinante. Perché solo grazie ad effetti speciali convincenti e ad un controllo della fotografia magistrale si poteva realizzare un film che come scenari ha tre pianeti, oltre alla Terra, un buco nero, un tunnel interspaziale e naturalmente una navicella spaziale.

Tuttavia, ciò che coinvolge di più non è solo il viaggio affascinante di poche persone verso remoti luoghi dell’Universo ma ciò succede alle loro menti, come cambia la loro prospettiva, cosa capiscono e cosa invece tralasciano, a volte fatalmente, per intraprendere altri viaggi e altre scoperte.

Interstellar è un film complesso, affascinante, avvincente ma soprattutto un’opera costruita con i mezzi del kolossal per porre altre domande sulla complessità dell’uomo e sul suo instancabile e misterioso desiderio di conoscenza.

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Into Darkness – Star Trek https://cultura.biografieonline.it/into-darkness-star-trek/ https://cultura.biografieonline.it/into-darkness-star-trek/#comments Mon, 10 Jun 2013 23:31:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7474 Uscito in Italia nel giugno del 2013, “Into Darkness – Star Trek” è il 12° film della serie fantascientifica targata Star Trek. Il regista è J. J. Abrams, che fu già dietro la cinepresa per il precedente film “Star Trek” (2009), oltre che produttore di numerose serie televisive di enorme successo (Lost, Fringe e Alias, solo per citarne alcune).

Trama del film

Il capitano Kirk sta svolgendo una missione pericolosa. E’ su un pianeta sconosciuto e sta fuggendo da alcuni alieni intenzionati ad ucciderlo. Nel frattempo il suo secondo, Spock, si trova all’interno di un vulcano dello stesso pianeta e sta per azionare un congegno, che congelerà l’interno del vulcano impedendone l’eruzione.

Star Trek - Into Darkness: immagine della locandina del film
La locandina del film Star Trek – Into Darkness

Poco dopo i due si trovano sull’Enterprise, sani e salvi, e pronti a rientrare sulla Terra. Inizia così Into Darkness – Star Trek, continuazione cinematografica della fortunatissima serie televisiva, che diede al suo produttore e autore Gene Roddenberry, fama, denaro e la realizzazione di una sua straordinaria passione: raccontare i viaggi interstellari.

Tornati sulla Terra, Kirk e Spock, che sono ancora alle prime armi, vengono pesantemente redarguiti dall’ammiraglio Pike, che aveva reclutato Kirk e che adesso è deluso dalla sua mancanza di disciplina. Infatti, i due esploratori hanno sbagliato ad interferire con la storia naturale e biologica del pianeta che stavano esplorando. Hanno violato la prima direttiva della Federazione: non interferire con lo sviluppo naturale ed evolutivo di un pianeta. La punizione è la rimozione dal comando dell’Enterprise. Ma prima che partano per la loro successiva missione, separati, un uomo fa esplodere una biblioteca nel centro di Londra. Immediatamente i vertici militari della Flotta interstellare si riuniscono per discute dell’accaduto. Durante la riunione lo stesso attentatore li attacca con una navetta spaziale, uccidendone molti. Kirk si salva e  respinge l’attacco. L’ammiraglio Pike, però, muore.

Kirk sconvolto chiede all’ammiraglio in capo Marcus di partire con l’Enterprise alla ricerca di John Harrison, l’autore dell’attacco. Harrison si è nascosto in una città abbandonata nel pieneta Klingon, quindi Kirk e il suo equipaggio dovranno prelevarlo senza farsi scoprire dai klingon. Atterrano sul pianeta ma vengono individuati da una pattuglia di guerrieri  e nella battaglia vengono salvati proprio da Harrison, che dimostra di avere delle capacità sovraumane. Dopo la battaglia Harrison si arrende all’equipaggio dell’Enterprise. La sua decisione è dovuta al fatto che all’interno della astronave ci sono 72 siluri puntati su di  lui. In verità, come lo stesso equipaggio scoprirà grazie alla casualità e all’intervento del dott. McCoy, i 72 siluri contengono altrettante persone. Questi uomini sono il vecchio equipaggio di Harrison, che racconta di essere stato modificato geneticamente per volere dell’ammiraglio Marcus. Anche il suo equipaggio è stato modificato e poi imprigionato nell’ibernazione. Kirk dubita delle parole di Harrison ma i siluri sono delle prove inconfutabili.

Trailer di “Into Darkness – Star Trek”

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Parte finale

Nel frattempo, mentre l’Enterprise è in avaria a causa dello scoppio di uno dei motori a curvatura e si trova nelle vicinanze del pianeta Klingon, arriva su un’altra nave della Federazione, l’ammiraglio Marcus. E’ stato Marcus ad elaborare il piano, ad ordinare la modificazione dell’equipaggio di Harrison e a creare l’incidente diplomatico con i klingon. Lo scopo è la guerra. Ma il piano è fallito, perché Harrison è scappato e allora è necessario distruggere le prove. Marcus decide di attaccare l’Enterprise ma un guasto lo blocca. A questo punto sia Kirk che Harrison, i quali si sono alleati, si lanciano dentro all’astronave di Marcus e lì Harrison fa una carneficina. Si rivolta contro Kirk. L’abilità del capitano e l’aiuto dell’astuzia di Spock impediranno la catastrofe.

Star Trek è una delle poche saghe che resiste al tempo. In questo aiutata anche dai registi che ne hanno diretto e realizzato i soggetti in tutti questi anni. J. J. Abrams è proprio uno di questi. L’utilizzo degli effetti speciali è senza dubbio il primo e più importante stimolo a vedere il film ma anche la tecnica narrativa appassiona. Il film non lascia un momento di pausa, il ritmo è serrato e la suspance affascina e coinvolge gli spettatori fino alla fine. Un ulteriore omaggio ad un’idea straordinaria.

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Metropolis di Fritz Lang https://cultura.biografieonline.it/metropolis-di-fritz-lang/ https://cultura.biografieonline.it/metropolis-di-fritz-lang/#comments Sun, 10 Jun 2012 13:11:28 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2378 Ritenuto il vero capolavoro del regista Fritz Lang, “Metropolis”, film muto risalente al 1927, è, oltre che opera emblematica dell’espressionismo cinematografico, il padre del cinema di fantascienza moderna, precursore di pellicole come “Guerre Stellari” e “Blade Runner”.

Metropolis Fritz Lang Wallpaper

Trama

Lang ipotizza il mondo del 2026, ossia di cento anni dopo: un mondo in cui le divisioni tra le classi sono notevolmente aumentate. Mentre i grattacieli di Metropolis sono abitati dai manager e dagli industriali (in una parola, dai ricchi), gli operai (i poveri) sono confinati in un ghetto sotterraneo, dimenticato da tutti. A capo di Metropolis è John Fredersen, dittatore e imprenditore, pare di Freder, che vive in un giardino eterno e irreale pieno di belle ragazze. Proprio in questo giardino compare Maria, insegnante e profeta, che invita Freder a guardare i suoi fratelli, vale a dire i figli degli operai.

Il giovane Fredersen rimane estremamente colpito dalla visita, al punto che decide di esplorare il sottosuolo: qui viene a conoscenze delle terribili condizioni in cui gli operai sono costretti a lavorare, impossibilitati a commettere il più piccolo errore (pena lo scoppio della macchina su cui stanno lavorando e la loro morte). La macchina, nelle allucinazioni provocate in Freder proprio dall’esplosione di uno degli apparecchi, appare come un enorme Moloch che ingloba gli uomini come inani vittime.

Il ragazzo, a questo punto, decide di cambiare la situazione, e parla con suo padre. Quest’ultimo, tuttavia, si preoccupa unicamente della tenuta del suo potere, e non bada alle rimostranze del figlio: licenzia Josaphat, il suo assistente, colpevole di non avergli comunicato tempestivamente l’incidente, e soprattutto di non avergli detto che negli indumenti degli operai morti sono state trovate delle mappe. Josaphat viene salvato dal suicidio da Freder, che poi intraprende un viaggio tra i suoi fratelli, tra i sobborghi di Metropolis: non sa, però, di essere seguito dallo Smilzo, una spia di suo papà.

Freder, nel suo percorso nel sottosuolo, si finge operaio per provare a capire, vivendolo sulla propria pelle, cosa significhi lavorare: sostituisce alla macchina 11811, un operaio sfinito cui regala i propri vestiti, e si mette all’opera. Il suo compito consiste nello spostare le lancette su una ruota, così da connettere due luci. La macchina, nella sua visione alterata, diventa una sorta di orologio che segna sempre le dieci ore del turno di lavoro, e che quando sembra arrivare alla fine torna indietro ogni volta.

Le condizioni disumane cui gli operai sono sottoposti da Frederson padre non sfuggono al ragazzo: orari impossibili, fumi e calore sono terribili da sopportare. Quindi, un operaio invita Freder (non riconosciuto) a partecipare a una riunione che si terrà alla fine del turno. Ad accogliere gli operai è Maria, che ai suoi esausti interlocutori narra la vicenda della torre di Babele: così come questa venne costruita dagli schiavi per potersi avvicinare al cielo, così la Metropolis viene costruita dagli operai per permettere ai ricchi di viverci. I lavoratori, tuttavia, sfiniti per il lavoro che li ha privati di ogni forza, non ascoltano volentieri le parole di Maria (che predice l’arrivo di un mediatore che metterà fine alle ingiustizie subite dagli operai, e profetizza una pace futura).

Mentre gli operai abbandonano la riunione, quindi, Freder, estasiato dal discorso di Maria, rimane inginocchiato: tra i due scocca la scintilla d’amore. Dopo un bacio appassionato, Maria dà appuntamento al ragazzo per il giorno dopo: i due si incontreranno davanti alla cattedrale. Intanto il dittatore Frederson visita Rotwang, l’inventore di tutte le macchine di Metropolis, che ha messo a punto un uomo-macchina, un robot capace di sostituire l’uomo in tutto e per tutto: tale robot, dotato di un corpo da donna, ha la capacità di trasformarsi in una persona vera e propria. Fredersen chiede a Rotwang quale sia il significato delle mappe rinvenute tra i vestiti degli operai morti: si tratta delle catacombe, collocate sotto le case dei lavoratori, in un livello inferiore; il dittatore viene quindi condotto in un percorso intricato.

Nel loro tragitto, i due si imbattono casualmente nel discorso di Maria: dopo averlo ascoltato, Fredersen si rende conto che gli operai stanno pensando a una rivolta, e decide di reagire; dà mandato all’inventore di rapire la donna, così da dare le sue sembianze al robot. In questo modo, una Maria falsa predicherà agli operai, e le loro rivolte potranno essere controllate. La ragazza, dunque, viene rapita da Rotwang, e “copiata” nel robot.

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Così, la nuova Maria viene spedita in un postribolo a Yoshiwara, zona di intrattenimento di Metropolis, e si mostra in uno spogliarello davanti all’aristocrazia del posto: il pubblico si scatena in deliri e litigi. La finta Maria compare in sella di un mostro che richiama l’Apocalisse di Giovanni, incarnando al tempo stesso la meretrice di Babilonia. Freder, dopo aver scoperto la finta Maria nell’ufficio del Padre (ma scambiandola per la Maria vera), cade in preda a pesanti allucinazioni. In realtà la ragazza si trova ancora nel laboratorio di Rotwang, che le spiega di aver progettato il robot in modo da indurre i lavoratori a distruggere completamente le macchine: egli, infatti, desidera vendicarsi contro Fredersen, che in passato gli ha rubato la donna.

La finta Maria, così, aizza gli operai parlando di rivoluzione. Freder, però, capisce che non si tratta della vera Maria. Nessuno gli presta ascolto, e anzi, il ragazzo, a causa degli abiti borghesi che indossa, viene malmenato e scacciato dal sottosuolo. A loro volta, anche gli operai escono dal sottosuolo, incitati dalla donna-robot. Fredersen apre i cancelli, e permette ai lavoratori di giungere presso il generatore che alimenta l’intera città, la Heart Machine: sa, infatti, che se il generatore venisse distrutto, il sottosuolo si allagherebbe, e così le case degli insorti. La Maria falsa, però, sovraccarica il generatore, provocandone l’esplosione. È il collasso di Metropolis, che perde il suo status di paradiso di benessere e lusso: il sistema di illuminazione smette di funzionare, e in pochi secondi la città si trasforma in un ammasso di lamiere.

Fredersen scopre il piano di distruzione progettato da Rotwang, e in preda alla disperazione colpisce l’inventore: Maria, quindi, riesce a scappare, e insieme con Freder corre a salvare i bambini rimasti prigionieri del sottosuolo allagato. Mentre il dittatore si dispera per la sorte del figlio, lo Smilzo gli rammenta che il giorno dopo dovrà fare i conti con migliaia di lavoratori arrabbiati per il destino occorso ai loro figli. Intanto Maria, nel tentativo di scendere nel sottosuolo per provare a placare la ribellione, rimane incastrata negli ascensori isolati dopo l’esplosione; gli operai, soddisfatti per essersi finalmente liberati dall’oppressione, si scatenano in canti e danze intorno alle macchine.

Metropolis Fritz Lang Poster

Grot, guardiano della macchina principale, però, li riporta alla ragione, ricordando loro le conseguenze delle loro azioni: l’allagamento delle case e la morte dei bambini. In preda al desiderio di vendetta, gli operai si mettono in cerca di Maria, cioè colei che li ha indotti a ribellarsi. La Maria vera, catturata in un primo momento, riesce a scappare, e così a essere bruciata a un palo è la Maria-robot. A disperarsi, però, è Freder, che pensa che quella tra le fiamme sia la sua amata. Ben presto, comunque, si accorge, tra lo stupore dei lavoratori, che le fiamme hanno sciolto l’aspetto esterno del robot, lasciandone solo il metallo lucido. La Maria vera, nel frattempo, è stata catturata nuovamente da Rotwang. Freder si mette in cerca dell’inventore, che porta la ragazza sopra un tetto: il duello tra i due viene vinto dal ragazzo, mentre Rotwang precipita a terra.

Nella sequenza finale, il padrone e gli operai si riconciliano grazie a Feder, proprio il mediatore di cui parlava Maria, giunto a portare l’armonia e la pace.

Il cast

Il cast di “Metropolis” vede Alfred Abel vestire i panni di John Fredersen, Gustav Frohlich quelli di Freder Fredersen, Rudolf Klein-Rogge quelli di Rotwang, Brigitte Helm quelli di Maria, Theodor Loos quelli di Josaphat e Heinrich George quelli di Grot.

Il primo film di fantascienza

Colonna portante della storia del cinema, “Metropolis” viene considerato il primo film moderno di fantascienza, dotato di una trama tale da rendere verosimile il mondo futuro rappresentato. Paragonato in tempi recenti al kolossal di James CameronAvatar”, il capolavoro di Lang, inizialmente stroncato dalla critica per la sua lunghezza eccessiva (due ore e mezza), ottenne tuttavia un ottimo successo negli Stati Uniti. Ritenuto razzista e reazionario, ma anche inconcludente e noioso, venne in seguito rivalutato nel corso del tempo, anche se il marchio di film gradito al regime nazista fu difficile da togliere.

Non è un caso che l’atmosfera distopica della pellicola abbia fornito l’ispirazione per “Blade Runner” di Ridley Scott, ma sono davvero tanti i film che, direttamente o indirettamente, possono essere considerati figli di “Metropolis”: da “Guerre Stellari” a “Brazil”, da “Terminator” a “Matrix”, e così via.

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Men in Black 3 – Recensione, trama e trailer https://cultura.biografieonline.it/men-in-black-3/ https://cultura.biografieonline.it/men-in-black-3/#respond Thu, 07 Jun 2012 14:13:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2439 Men in Black III è uscito nelle sale italiane il 25 maggio del 2012. Terzo film della saga dei Men in Black vede come protagonisti Will Smith nella parte dell’Agente J e Tommy Lee Jones nella parte dell’Agente K. Il tema principale del film è il viaggio nel tempo e le sue paradossali conseguenze. Il film è ben sceneggiato e regala un cortocircuito spazio temporale che non sempre convince ma che non delude gli appassionati del genere e i fan dei Men in Black.

Locandina e poster di "Men in Black 3"
Locandina e poster di "Men in Black 3"

Il gioco del paradosso temporale è un ingrediente che i film di fantascienza hanno utilizzato in più occasioni. Non sempre è un espediente che funziona ma quando la trama si incastra bene nel gioco della narrazione allora ci si diverte. Men in Black III, grazie ad un buon team di sceneggiatori, utilizza il viaggio nel tempo e il paradosso di due periodi storici che si intersecano per raccontare una storia di amicizia fra inseguimenti, alieni e scoperte inaspettate.

Trailer di Men in Black III

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Trama completa del film

Boris è un alieno orrendo nascosto da un corpo umano altrettanto brutto. E’ rinchiuso in una prigione sulla Luna. E’ stato arrestato nel 1969 dall’Agente K il quale in uno scontro gli ha disintegrato un braccio.

Il film si apre con J e K che investigano sulla caduta di un astronave a New York, ma la loro discussione è incentrata sul fatto che K è sempre più lugubre e inespressivo e J vuole capire perché si comporta così.  Mentre investigano sulla navicella finiscono in un ristorante cinese dove un gruppo di alieni li attacca. Lo scontro a fuoco si conclude a favore dei due agenti ma K capisce che Boris è scappato dalla prigione e che deve essere ripreso al più presto. Tuttavia Boris riesce, grazie ad un apparecchio altamente tecnologico a tornare indietro nel tempo, al 1969 quando fu arrestato da K e ad ucciderlo facendolo scomparire l’Agente dei Man in Black dal presente.

L'agente J (Will Smith) in una scena di "Men in Black 3"
L'agente J (Will Smith) in una scena di "Men in Black 3"

J non vedendo più K e osservando la sua realtà cambiare cerca di scoprire cosa gli è accaduto e aiutato dall’Agente O che dirige l’ufficio dei Men in Black capisce che deve tornare anche lui nel 1969 per impedire l’uccisione del suo amico. Una volta effettuato il viaggio nel tempo trova un K giovane e più loquace con il quale intrattiene un rapporto professionale e amichevole. Insieme, dopo che J ha spiegato al suo giovane amico perché si trova lì, cercano di rintracciare i due Boris: quello che è tornato indietro nel tempo e quello giovane che K aveva arrestato ma che in quel frangente temporale non ha ancora catturato. Nel cercarlo vengono aiutati da un alieno che riesce a vedere su piani diversi i vari futuri che si intersecano fra loro, riuscendo a volte ad intuire i successivi accadimenti. L’alieno si chiama Griffin e ha con se un dispositivo spaziale che permetterebbe alla terra di costruire un sistema difensivo che la proteggerà da un futuro attacco del popolo di Boris.

Una scena di "Men in Black 3"
Una scena di "Men in Black 3"

Griffin dà il dispositivo a J e K e li convince a metterlo sul razzo spaziale Apollo 11 che partirà da lì a poco per andare sulla luna. I tre si dirigono a Cape Canaveral da cui deve partire la missione perla Luna. Lìvengono arrestati da un colonnello di colore che gli impedisce l’accesso alla rampa di lancio. Ma Griffin lo convince a lasciarli passare. Anche Boris si trova lì, anzi i due Boris, e ingaggiano un combattimento con i Man in Black. Il giovane K combatte con il giovane Boris e gli disintegra un braccio usando una tubatura che contiene azoto liquido mentre K riesce a buttare giù da una delle rampe del razzo, il Boris più vecchio uccidendolo.

Il razzo decolla e il dispositivo si aziona nello spazio costruendo un sistema difensivo impenetrabile intorno alla Terra. I due agenti si allontanano dalla zona di lancio e si separano. Ma mentre K insieme al colonnello, che li aveva fatti passare, osserva  la partenza dell’Apollo 11 il giovane Boris esce da un passaggio segreto e uccide il colonnello; K, invece, si salva e disintegra l’alieno. J assiste alla scena da lontano e vede un bambino uscire dalla macchina del colonnello in cerca del papà. Il bimbo si avvicina a K e gli mostra un orologio, lo stesso che J ha sempre avuto con sé in ricordo del padre. A questo punto tutto diventa chiaro, J capisce che K lo aveva adottato perché il padre, il colonnello dell’esercito morto per colpa di Boris, gli aveva salvato la vita mettendosi fra lui e l’alieno. Tornato avanti nel tempo J ritrova il vecchio K e la loro amicizia acquisisce un significato ancora più forte.

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Guerre Stellari – Storia di una saga https://cultura.biografieonline.it/guerre-stellari-storia-di-una-saga/ https://cultura.biografieonline.it/guerre-stellari-storia-di-una-saga/#comments Sun, 19 Feb 2012 09:13:08 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=612 In un’intervista del 1999, quando apparve per la prima volta sullo schermo il primo episodio della seconda trilogia di Guerre Stellari, George Lucas, regista, ideatore e produttore delle due trilogie, dichiarò che non riusciva a capacitarsi del motivo per il quale la prima serie di Guerre Stellari fosse così famosa e continuasse ad attirare pubblico.

Star Wars - Guerre Stellari
Guerre Stellari – Star Wars Saga

In effetti il successo del primo film, che debutta al cinema negli Stati Uniti nel 1977 con il titolo “Star Wars” (nel 1999 viene rinominato “Star Wars – Episode IV – A New Hope” e riproposto con alcun migliorie negli effetti speciali),  fin dall’inizio fu inaspettato anche perché molti altri film di fantascienza, che avevano tutte le caratteristiche per avere successo, furono dei clamorosi flop, come ad esempio “Dune” di David Lynch (tratto dalla saga di Frank Herbert).

Logo Star Wars - Guerre Stellari
Il logo di Star Wars

La mitologia di Star Wars attraversa le generazioni e per molti il suo successo si annida proprio nel racconto epico. Tuttavia, il primo film di Guerre Stellari, che debutta in Italia nell’ottobre del 1977,  realizza un nuovo modo di raccontare la fantascienza accendendo un nuovo quesito, al quale credo che nessuno abbia ancora dato una risposta: perché è così massificato il bisogno di leggere e guardare storie di fantascienza?

Alcune date:

25/05/1977 Debutta al cinema negli Stati Uniti il primo film di Guerre Stellari (il capitolo IV, dal titolo “A New Hope”)

21/10/1977 Debutta al cinema in Italia il primo film di Guerre Stellari (Capitolo IV: “Una Nuova Speranza”)

21/05/1980 Debutta al cinema in Italia il seguito di Guerre Stellari (Capitolo V: “L’impero colpisce ancora”)

25/05/1983 Debutta al cinema in Italia il terzo film di Guerre Stellari (Capitolo VI: Il ritorno dello Jedi”)

19/05/1999 Debutta al cinema in Italia il prequel di Guerre Stellari (Capitolo I: “La minaccia fantasma”)

16/05/2002 Debutta al cinema il secondo film della seconda triologia (Capitolo II: “L’attacco dei cloni”)

19/05/2005 Debutta il terzo e ultimo film (Capitolo III: “La vendetta dei Sith“)

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