feste nazionali Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 02 May 2023 09:02:46 +0000 it-IT hourly 1 La Festa della Donna e le sue origini https://cultura.biografieonline.it/festa-della-donna-storia-8-marzo/ https://cultura.biografieonline.it/festa-della-donna-storia-8-marzo/#comments Tue, 07 Mar 2023 21:16:58 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4353 Nel 1908, in una fabbrica tessile americana, un gruppo di lavoratrici sciopera per alcuni giorni a causa delle condizioni inumane cui vengono sottoposte. L’8 marzo il proprietario della fabbrica blocca le operaie all’interno della fabbrica, impedendo loro di uscire. A causa di un violento incendio che divampa accidentalmente nei locali, 129 donne muoiono tra le fiamme. Qui inizia il racconto che porta all’istituzione della Festa della Donna.

Operaie in fabbrica
Operaie in fabbrica: la storia della Festa della Donna (8 marzo)

La data dell’8 marzo

In ricordo di questa tragedia la data dell’8 marzo viene considerata come una giornata di protesta internazionale per il riconoscimento dei diritti delle donne. A detta di alcuni, però, l’incidente non si è effettivamente realizzato in questa data e con tali modalità, ma piuttosto il 25 marzo 1911; in questa data avviene l’incendio della fabbrica Triangle, nel quale perdono la vita molti lavoratori (circa 146 operai, sia uomini che donne).

L’idea di dedicare una giornata alle donne per rivendicarne i diritti viene esposta alla Conferenza internazionale delle donne socialiste tenutasi a Copenaghen. La questione femminile comincia ad emergere e a richiedere attenzione da parte dei Governi.

L’8 marzo 1909 viene celebrata in USA la Prima Giornata Internazionale della donna, comunemente nota come “Festa della Donna”: da allora ogni anno in questo giorno si ricordano le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne nel mondo sono oggetto. Le celebrazioni, inizialmente circoscritte agli Stati Uniti, si diffondono in tutto il mondo grazie alle associazioni femministe. Le donne cominciano a far sentire la loro voce e a rivendicare i propri diritti spesso ignorati.

A San Pietroburgo, in Russia, le donne scendono in piazza l’8 marzo 1917 per chiedere la fine della guerra. Mentre in Europa la Festa della Donna viene celebrata il 19 marzo 1911 per la prima volta. In Italia la celebrazione in favore dei diritti delle donne si tiene nel 1922, su iniziativa del Partito Comunista d’Italia.

Mimosa: il fiore simbolo della Festa della Donna (8 marzo)
Mimosa: il fiore simbolo della Festa della Donna (8 marzo)

Il simbolo della mimosa

Dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, nel 1946, viene scelto come simbolo di questa giornata il fiore della mimosa. La ricorrenza dell’8 marzo viene inizialmente osteggiata dall’opinione pubblica perché considerata troppo “politica” (legata cioè ai movimenti di sinistra). Dagli anni Settanta in poi la Festa della Donna si lega al movimento di rivendicazione dei diritti delle donne: il Femminismo.

L’8 marzo 1972 la giornata internazionale della donna si festeggia in piazza Campo dè Fiori a Roma, e vi partecipano alcune donne famose, come l’attrice Jane Fonda. Durante la manifestazione avvengono alcuni scontri tra le femministe – che espongono striscioni e slogan vari – e le forze dell’ordine. Tra le altre cose, le femministe reclamano la legalizzazione dell’aborto.

Dal 1975 in poi anche le Nazioni Unite riconoscono l’8 marzo come giornata da dedicare alla donna, per la promozione dei suoi diritti e dell’uguaglianza in tutti gli ambiti della vita civile. L’Assemblea delle Nazioni Unite, due anni dopo, proclama che tale giornata sia dedicata alle donne in tutti gli Stati membri, in modo da favorire la loro effettiva partecipazione alla vita sociale, economica e politica e porre fine ad ogni discriminazione legata al sesso.

La festa della Donna oggi

Oggi la Festa della Donna ha perso il connotato ed il valore iniziale, di lotta per la rivendicazione dei diritti e contro la discriminazione, diventando una ricorrenza come tante altre in cui prevale il business e l’aspetto commerciale. Quante sono le donne che, l’8 marzo, si fermano a riflettere sul proprio ruolo all’interno della società e alle possibilità concrete di realizzazione personale e professionale? La strada da percorrere verso una completa uguaglianza è ancora lunga, a mio parere.

Sotto certi aspetti, le difficoltà legate al ruolo della donna come madre e lavoratrice rimangono ancora e sono piuttosto rilevanti. Mi piace pensare che la consapevolezza del ruolo femminile non venga relegato ad un solo giorno all’anno, ma diventi una priorità sociale del nostro e dei Governi di tutto il mondo. Il passato deve certo servire per affrontare meglio le battaglie future.

Frasi sulla donna

Qui puoi leggere alcune frasi molto belle sulla donna, il suo ruolo sociale e l’importanza che molti autori e letterati celebri di ogni epoca hanno a lei dedicato e attribuito.

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Festa del lavoro: le origini e la ricorrenza del 1° maggio https://cultura.biografieonline.it/festa-del-lavoro-origini/ https://cultura.biografieonline.it/festa-del-lavoro-origini/#comments Fri, 30 Apr 2021 12:10:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7016 La ricorrenza del Primo Maggio è strettamente legata alla lotta di rivendicazione dei diritti dei lavoratori. Precedentemente al 1 Maggio 1886, quando a Chicago iniziò uno sciopero generale degli operai che portò ad ottenere una riduzione delle ore lavorative a otto negli Stati Uniti, gli episodi di sfruttamento sul lavoro sfuggivano ad ogni controllo da parte delle autorità.

1 maggio : Festa del lavoro
Festa del lavoro

L’istituzione del 1° maggio e della Festa del lavoro

Il 20 Luglio 1889, durante il Congresso di Parigi, viene stabilito che ogni anno verrà organizzata una grande manifestazione per ricordare gli operai che hanno lottato a Chicago e la cui rivolta viene repressa nel sangue.

Si sceglie quindi la data simbolica del Primo Maggio, che è la stessa in cui avviene lo sciopero operaio in America. Grazie a questa lotta operaia in molti Paesi viene sancito che la giornata lavorativa è pari ad otto ore.

L’evento viene commemorato come Primo Maggio, Festa dei lavoratori o Festa del Lavoro nella maggior parte delle nazioni industrializzate.

La Festa dei lavoratori in Italia

In Italia si celebra questa ricorrenza per la prima volta il 1° Maggio 1891.

Tra l’Ottocento e il Novecento la festa del Primo Maggio in Italia è accompagnata da rivendicazioni per il suffragio universale, per la partecipazione del Paese al conflitto mondiale, per l’impresa libica.

Durante il Ventennio fascista viene abolita la celebrazione della Festa dei lavoratori da parte di Benito Mussolini. La festa dei lavoratori viene spostata alla data del 21 Aprile, quando si celebra il c.d. “Natale di Roma”.

Dopo il 25 Aprile 1945, giorno della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista, si ritorna a festeggiare il 1° Maggio tra l’entusiasmo di lavoratori e partigiani uniti nella speranza della ricostruzione del Paese dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

La strage del 1947

Nel 1947 la Festa del Lavoro viene funestata dalla Strage di Portella della Ginestra, in Sicilia: il bandito Giuliano spara contro i lavoratori che partecipano al comizio, provocando la morte di circa undici persone ed il ferimento di una cinquantina.

Solo negli anni Settanta il Primo maggio torna ad essere celebrato in Italia dai lavoratori di ogni partito e tendenza politica insieme, per diventare un momento di festa e riflessione insieme sul tema del lavoro.

Concerto del 1° maggio

In particolare, sono le Confederazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL) ad organizzare in tutto il Paese cortei, manifestazioni e momenti di aggregazione. Il Concerto del primo Maggio, che si tiene in Piazza San Giovanni a Roma, attrae giovani da ogni parte d’Italia e ogni anno offre spunti di riflessione.

YouTube Video

Sul palco si esibiscono cantanti italiani e stranieri che propongono temi sociali. Anche in altre città italiane  la musica funge da momento di aggregazione e festa per celebrare i lavoratori, come per esempio a Torino.

I Sindacati sono da sempre impegnati nella lotta per l’affermazione dei diritti dei lavoratori, ma ancora oggi, nonostante tutto, c’è ancora molta strada da percorrere. Il lavoro in Italia non c’è, e oltre alla disoccupazione giovanile, incombe lo spettro della precarietà.

Quarto stato, Pellizza da Volpedo, quadro dettaglio
Dettaglio del quadro Il quarto stato (1898-1901), di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Dal 1905 l’immagine è diventata un simbolo dei lavoratori
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Il Carnevale in Europa: le 9 sfilate più importanti https://cultura.biografieonline.it/carnevale-in-europa/ https://cultura.biografieonline.it/carnevale-in-europa/#comments Wed, 07 Feb 2018 07:03:37 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24001 Il carnevale con i suoi colori diffonde allegria ed è una festa che si svolge nei Paesi di tradizione cattolica. Si celebra nel periodo che va tra gennaio e febbraio. Il periodo varia in funzione della Pasqua. Così elementi giocosi e fantasiosi con l’uso appunto del mascheramento si manifestano attraverso le parate in pubbliche piazze. La parola carnevale deriva dal latino carnem levare cioè “togliere la carne”, come già spiegato in un articolo precedente sulle origini di questa festa, che indica appunto il banchetto che si teneva il martedì grasso. Le origini del carnevale risalgono ai riti pagani, che celebravano la fine dell’inverno per dare il benvenuto alla primavera. A livello europeo esistono varie sfilate. In questo articolo raccontiamo proprio come si svolge il carnevale in Europa con uno sguardo su alcune delle sfilate più famose. Tra queste ci sono quelle di Basilea, di Nizza, di Dusseldorf, di Malta, di Rethtymno (in Grecia), di Maastricht, di Aalborg, di Notting Hill e ovviamente il carnevale di Venezia, che è anche uno dei più celebri al mondo.

Carnevale di Venezia
Carnevale di Venezia

Il carnevale di Venezia (Italia)

In Italia è molto famoso il carnevale di Venezia. Il carnevale del capoluogo veneto è tra i più conosciuti non solo a livello europeo, ma a livello mondiale. Dalle origini antiche, si pensi che la prima testimonianza risale addirittura ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di festeggiamenti pubblici e dove viene citata la parola carnevale per la prima volta.

Quindi si passa al primo documento ufficiale che dichiara il carnevale di Venezia una festa pubblica. Si tratta dell’editto del 1296 con il quale il Senato della Repubblica dichiara festivo il giorno che precede la Quaresima. Da qui, in quest’epoca e per molti secoli, il carnevale dura sei settimane, a partire dal 26 dicembre al Mercoledì delle Ceneri, facendo cominciare certe volte i festeggiamenti già nei primi giorni di ottobre.

In pratica durante il carnevale le attività della città di Venezia passano in secondo piano, mentre i veneziani si concedono i festeggiamenti, tra divertimenti e spettacoli, allestiti in particolare in piazza San marco, lungo la Riva degli Schiavoni e nei campi di Venezia. Qui ci sono attrazioni di ogni tipo: acrobati, giocolieri, musicisti, danzatori, e ancora: spettacoli con animali e varie esibizioni per un pubblico di varie età e di ogni classe sociale.

Il carnevale moderno di Venezia

Si basa su un programma di eventi e un calendario dettagliato che riguarda la grande manifestazione. La data ha inizio in coincidenza con il sabato precedente il Giovedì Grasso e termina il Martedì Grasso. I festeggiamenti durano undici giorni. In questi giorni si svolgono, proprio come in passato, feste di piazza ed eventi adatti ad ogni tipo di pubblico.

In Inghilterra: il carnevale di Notting Hill (Londra)

Lo spettacolare Notting Hill Carnival è nato nel 1964 in uno dei quartieri più eleganti di Londra, in Inghilterra, quello di Notting Hill appunto. Esso ospita una delle parate più importanti a livello europeo, seconda del mondo del genere caraibico, dopo quelle di Trinidad e Tobago. Il carnevale a Londra si celebra in estate, verso la fine di agosto, in questo famoso quartiere della parte ovest di Londra che si trasforma ogni anno in una meta simile ai Caraibi. E’ insomma una grande appendice, dove le sue strade vengono stravolte dal giocoso rumore e dai colori del carnevale. La folla raggiunge – o addirittura supera – il milione di persone.

Questa sfilata è seconda solo a quella di Rio de Janeiro ed è diventata proprio il più grande carnevale di strada in Europa. Il percorso dei festeggiamenti si articola su cinque chilometri, snodandosi nel centro del quartiere e lungo la Ladbroke Grove.

I partecipanti, dai vestiti di colore sgargiante, ballano al ritmo di jazz, soul, hip-hop, funk o semplicemente a ritmo di percussioni e tamburi. Si articola in quattro discipline: costumi e maschere, bande di ottoni, danze calypso e Soca, cioè un mix di musiche caraibiche e africane.

Il Carnevale di Londra, dai toni caraibici, si svolge nel quartiere di Notting Hill
Il Carnevale di Londra, dai toni caraibici, si svolge nel quartiere di Notting Hill

Danimarca: il carnevale di Aalborg

Nella città di Aalborg di circa 100.000 abitanti, che si trova nel nord dello Jutland, in pratica all’estremità settentrionale della Danimarca, il carnevale si svolge a maggio, per ovvi motivi legati alla temperatura. E’ una pittoresca città dove si fondono stili differenti che vanno dal rinascimentale al moderno. La nota caratteristica della sua sfilata è che ai festeggiamenti possono partecipare tutti. E’ sufficiente dipingersi il viso e poi partecipare alla parata insieme alle decine di migliaia di partecipanti. Il carnevale di Aalborg è il più grande di tutto il nord Europa.

Olanda: il carnevale di Maastricht

La festa a Maastricht per il carnevale dura tre giorni. Le fanfare sfilano per le strade della città a partire dalla Domenica del carnevale, dove la folla canta e balla lungo tutte le vie. I partecipanti indossano i tipici pekskes, cioè i costumi di carnevale. I bar per l’occasione restano aperti tutta la notte. Quindi i festeggiamenti si concludono il Mercoledì delle Ceneri, giorno successivo al carnevale, con un menu a base di Heering Biete, ovvero pane e aringhe.

Grecia: il carnevale di Rethymno

Proseguiamo l’articolo sulle sfilate più consigliate del carnevale in Europa, spostandoci in Grecia. Il carnevale in Grecia ha un tocco particolare sull’isola di Creta, a Rethymno, che si trova sulla costa nord-occidentale dell’isola. Qui si tengono i festeggiamenti che si articolano in sfilate, feste, costumi di fantasia, danza, musica, teatro e una enorme caccia al tesoro.

Il carnevale di Malta

A Malta il carnevale conta cinque secoli di tradizione. I festeggiamenti furono introdotti dal Gran Maestro Piero de Ponte nel 1535, proprio quando i Cavalieri Ospitalieri usarono l’isola come loro quartier generale. L’evento del carnevale si svolge nella capitale del paese, La Valletta. Qui sfilano carri allegorici con gruppi mascherati guidati dal Re Carnevale. Il programma ha inizio la settimana prima del Mercoledì delle Ceneri ed è fitto: gare di costumi, balli in maschera, oltre alla già citata sfilata dei carri.

Germania: il carnevale di Düsseldorf

A Düsseldorf, in Germania, lungo la valle del Reno, si celebrano vari festeggiamenti. È noto anche con il nome di carnevale Renano, caratterizzato dalla particolare presenza di molteplici balli in costume, feste, ricevimenti. La tipica maschera di questo carnevale è Hoppeditz: è una figura che rappresenta la pazzia, che si risveglia l’11 novembre di ogni anno per poi diventare protagonista dei festeggiamenti del mese di febbraio.

I festeggiamenti iniziano alle 11.11 dell’11° giorno dell’11° mese dell’anno, quindi l’11 novembre, giorno in cui la città viene consegnata a Hoppeditz e agli amici matti. Poi si passa ai festeggiamenti veri che precedono la Quaresima. Durante la festa c’è la tradizione dei Buetzchen, cioè i baci scambiati anche tra persone che non si conoscono. Mentre il giovedì grasso la città viene consegnata alle donne: sono le Moehnen a governare con il tipico carnevale delle donne. Si usa, alle ore 11.11, che le signore, presa in consegna la città, rapiscano il sindaco. Il sindaco riesce a liberarsi cantando melodie gioiose e offrendo alle signore bottiglie di vino.

Nel frattempo, le vie del centro vengono prese d’assalto con persone in costume che danzano e cantano. Secondo l’usanza poi, le donne devono tagliare le cravatte ai loro uomini, quindi si passa ai baci. La festa a Düsseldorf continua sino a notte inoltrata nei vari locali della città.

Carnevale Düsseldorf
Carnevale in Europa: Dusseldorf (2016) • Nella foto un carro allegorico in cui la Statua della Libertà americana, tiene in una mano la costituzione (verfassung) e nell’altra la testa del criticato presidente Donald Trump.

Il carnevale di Nizza (Francia)

Il carnevale di Nizza ha origini antichissime che risalgono al 1294. È la più importante festa invernale della Costa Azzurra. E’ una festa dove ogni anno partecipano oltre 600 mila spettatori che assistono alla famosa battaglia di fiori, alla parata del Martedì Grasso e ai fuochi d’artificio.

Durante la parata di quest’anno è in programma la partecipazione di 17 carri addobbati e automatizzati, di altezza che varia dagli otto ai sedici metri. Le sfilate si tengono di giorno e di notte. Mentre in Promenade des Anglais si tiene la battaglia dei fiori.

Il carnevale di Basilea (Svizzera)

A Basilea si svolge uno dei migliori carnevali d’Europa. Nella città svizzera si tiene il carnevale più grande del Paese dove sfilano i Fasnachtlers in costume lungo le vie della città. L’evento dura tre giorni e inizia con il Morgestraicht, ovvero il lunedì che segue al mercoledì delle Ceneri con strani personaggi travestiti che percorrono le vie della città con piccole lanterne poste sulla testa.

La particolarità della festa è data anche dalle caratteristiche lanterne che illuminano la città durante la parata, dove appunto vengono spente le luci dei lampioni. Al comando “Avanti, in marcia!”, si sentono i musicisti suonare. Incomincia così il carnevale.

Nei locali, la sera, si continua con esibizioni varie: dai versetti alle caricatura, dalle filastrocche ai commenti sull’anno precedente. Le esibizioni prendono il nome di Schnitzelbanken. Poi ci sono i Guggemuusige che sono i musicanti in maschera che si esibiscono il martedì sera. Il momento più spettacolare e bello è il cosiddetto Gassle. È il momento in cui si sviluppa lungo le vie più pittoresche la grande sfilata di partecipanti, singoli o in gruppi, tutti rigorosamente in maschera che suonano tamburi e pifferi, sino alle quattro del mattino del giovedì successivo al mercoledì delle Ceneri.

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Tradizioni romane del Capodanno https://cultura.biografieonline.it/tradizioni-capodanno-roma/ https://cultura.biografieonline.it/tradizioni-capodanno-roma/#respond Wed, 02 Dec 2015 11:28:13 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15801 Come da sempre avviene, la tradizione del Capodanno riunisce anche nella Capitale italiana famiglie, amici e conoscenti che vogliono trascorrere al meglio le ore che ci separano dall’arrivo dl nuovo anno. Roma è certamente nota per le sue tradizioni culinarie, apprezzate particolarmente in trattorie e osterie così come nei ristoranti più moderni, che non disdegnano tuttavia “un tuffo nel passato”.

Colosseo Roma a Capodanno

La cucina romana tipica del Capodanno prevede un’alternanza di piatti di carne e pesce apprezzati per i loro sapori gustosi ma non eccessivi per il palato, tra cui antipasti di gamberetti e sottaceti, uniti a brodo di verdure o spaghetti alle vongole veraci; non di rado le tavole romane sono inoltre arricchite di tagliatelle al ragù, rendendo i primi piatti un incipit particolarmente delizioso e di certo capace di preparare lo stomaco ad ulteriori portate più generose.

I secondi piatti si alternano tra pesce arrostito oppure cappone in salsa e gli immancabili fritti; non di rado vediamo anche apparire costolette panate e contorni costituiti perlopiù da insalate e verdure di stagione. Molto ambiti anche i dolci tradizionali, tra cui ricordiamo: il pangiallo con mandorle, cacao, frutta candita, e altri ingredienti, il croccante, il panpepato ed i mostaccioli che, dalla vicina Campania, sono entrati nella tradizione romana. Infine non può mancare sulle tavole romane una grande varietà di frutta secca.

In un felice capodanno non possono mancare ore di divertimento con giochi di gruppo o società, naturalmente in tema con la tradizione romana. Anche ai tempi dell’antico Impero Romano esistevano naturalmente passatempi da dedicare a questa ricorrenza, generalmente vecchie versioni di giochi di società oppure forme di tris e backgammon che sarebbero poi state sviluppate nei secoli a venire.

Non mancano i giochi di ragionamento quali gli scacchi, e i tipici “giochi dell’oca”, tra cui la variante conosciuta come “biribiss”, che si compone di un tavoliere con un casellario integrato, spesso decorato con le antiche professioni del luogo, che permette ai giocatori di puntare somme di denaro a loro scelta e vincere o perdere giocando come in una qualsiasi lotteria.

Ma sono i tradizionali giochi di carte, insieme all’immortale tombola, a fare la parte del leone nelle case dei romani durante il capodanno. Dal divertentissimo Rubamazzo, preferito dai più piccoli, al Trentuno e poi il famosissimo Sette e mezzo ed il Mercante in fiera sono solo alcuni dei giochi in grado di assicurare divertimento e relax insieme ad amici e parenti sgranocchiando un fico secco o una fetta di panettone.

Molte feste di capodanno organizzate a Roma, attualmente, prevedono svaghi vari e giochi a tema, tra cui i classici momenti di socializzazione sono rappresentati da veri e propri quiz sulla città e sulle sue attrazioni principali, assieme a domande di gossip relative ai principali VIP del capoluogo romano. Inoltre si può partecipare a cacce al tesoro a tema artistico o culturale, per esempio andando alla scoperta del Foro o del Colosseo, di norma della durata di 2-3 ore, attività ottimale anche per chi non ama le classiche uscite fuori porta.

La scaramanzia ha sempre giocato un ruolo importante nell’immaginario e nella mentalità popolare romana: non possono quindi mancare gesti e rituali tipici del Capodanno della nostra Capitale. Tra i luoghi da visitare, soprattutto da parte di chi è superstizioso, troviamo la Fontana di Trevi: si crede che lanciando di spalle una monetina con la mano destra ci si assicura un ritorno a Roma, ma ci sono anche variazioni sul tema come chi crede che gettando due monete si potrà trovare l’amore, mentre il lancio di tre monetine favorisce il matrimonio. Ma, indubbiamente, il lancio di vecchi oggetti dalla finestra è l’usanza più radicata nel capodanno dei romani, considerata propiziatoria per un buon anno nuovo.

Tra gli altri rituali che non possono mancare nel nostro Capodanno a Roma, troviamo l’assoluta presenza dello zampone sulle tavole, visto, assieme ad altri cibi propiziatori come lenticchie e melograno, dei portatori di buoni auspici e di abbondanza per il nuovo anno: tra gli altri alimenti a cui si attribuiscono queste capacità troviamo il peperoncino.

Tra le altre curiosità, che contemplano luoghi magici da visitare durante il nostro Capodanno a Roma, non può infine mancare la “Porta Magica“, ovvero la Villa Palombara situata sull’Esquilino: secondo antiche tradizioni sarebbe infatti una porta capace di svelare il mistero alla base della trasformazione di metalli comuni in oro. Di certo si tratta di un luogo suggestivo in cui passare le giornate o le ore che ci separano dall’anno nuovo, indubbiamente sarà uno dei momenti più interessanti e coinvolgenti del nostro capodanno a Roma.

Per le informazioni e i suggerimenti citati in questo articolo ringraziamo gli amici di www.capodannoroma.guide

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25 aprile: Festa della Liberazione https://cultura.biografieonline.it/festa-della-liberazione-25-aprile/ https://cultura.biografieonline.it/festa-della-liberazione-25-aprile/#comments Wed, 24 Apr 2013 15:17:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6979 Il 25 aprile di ogni anno ricorre in Italia la Festa della Liberazione. Questa è una data fondamentale della storia italiana, poiché coincide con la fine del ventennio fascista e la liberazione dai nazisti, avvenuta appunto il 25 aprile 1945, insieme all’ epilogo della seconda guerra mondiale. E’ proprio in questa giornata che i partigiani liberano Genova, Milano e Torino dall’occupazione nazifascista ponendo fine all’occupazione tedesca in Italia.

Festa della liberazione
Festa della liberazione: Alpini che sfilano

Il giorno del 25 Aprile ha una portata simbolica molto forte, perché rappresenta al tempo stesso la fine della dittatura fascista e l’inizio del percorso che porterà alla nascita della Repubblica. Il 2 Giugno 1946 il popolo italiano, chiamato a votare con un referendum, deve scegliere tra monarchia e forma repubblicana dello Stato. La nascita della Repubblica Italiana conduce alla definitiva stesura della Carta Costituzionale dello Stato italiano, che avviene nel 1948. L’Assemblea Costituente era formata per lo più da esponenti di partiti che avevano partecipato attivamente alla Resistenza.

Nel nostro Paese il 25 aprile è considerata Festa nazionale: in varie parti d’Italia si organizzano manifestazioni, cortei, commemorazioni per ricordare la Resistenza.

La storia

Per opporsi al regime nazifascista che opprimeva l’Italia, i Partigiani si riunirono in gruppi e lottarono con ogni mezzo a disposizione contro la violenza e l’oppressione per ristabilire la libertà e la democrazia. Il 25 Aprile 1945 i Partigiani, con il supporto degli Alleati, irruppero nelle principali città italiane dando inizio al processo storico di liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.

Fedeltà alla resistenza: foto da una manifestazione in occasione della Festa della liberazione (25 aprile)
25 aprile: una foto da una manifestazione in occasione della Festa della liberazione

La Resistenza italiana

La Resistenza, che si contraddistingue per l’azione di uomini e donne che combattono insieme per la libertà, è una fase molto delicata nella storia del nostro Paese, e per questo tantissimi studiosi e scrittori dell’epoca hanno voluto documentarla con opere di vario genere ambientate in questo periodo.

Per citarne solo qualcuno:

La Resistenza ha alla base dei suoi principi l’antifascismo, e su questo costruisce la lotta per la liberazione. Nella memoria dei combattenti partigiani è ancora vivo il ricordo del c.d. “Biennio rosso” (dal 1919 al 1922), un momento particolarmente “caldo” in cui vengono assaliti palazzi e roccaforte del potere fascista.

Inizialmente gli antifascisti furono costretti ad agire nel silenzio, in clandestinità. In seguito il movimento si organizzò e nacquero i Comitati di Liberazione nazionale, che aprirono il varco verso la proclamazione della Repubblica Italiana.

La coscienza nazionale si risvegliò e si formò un fronte comune contro gli invasori: anche i titoli dei giornali del periodo inneggiarono alla libertà e alla partecipazione del popolo italiano alla creazione di una nuova forma di Stato.

La Resistenza viene a giusta ragione considerata il fulcro della Repubblica Italiana, il punto di partenza di un nuovo inizio.

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La Festa della Repubblica Italiana – Logo Google celebrativo https://cultura.biografieonline.it/la-festa-della-repubblica-italiana/ https://cultura.biografieonline.it/la-festa-della-repubblica-italiana/#respond Sat, 02 Jun 2012 05:19:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2357 Il 2 giugno 2012 a ricordo della nascita della Repubblica Italiana, Google ha dedicato il suo Doodle (il logo celebrativo) alla Festa della Repubblica Italiana.

Doodle Google dedicato alla Festa della Repubblica Italiana - 2 giugno 2012
Doodle Google dedicato alla Festa della Repubblica Italiana – 2 giugno 2012

Nei giorni 2 e 3 giugno del 1946 si tenne un referendum istituzionale per votare tra monarchia o repubblica: attraverso il voto, espresso con suffragio universale, i cittadini maschi e femmine italiani vennero chiamati a esprimere la propria preferenza su quale forma di governo adottare, in seguito alla caduta del fascismo e di Mussolini.

Benito Mussolini
Benito Mussolini

Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 a favore della Repubblica e 10.718.502 a favore della monarchia, l’Italia diventava una repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.

Emblema della Repubblica Italiana
Emblema della Repubblica Italiana

La giornata del 2 giugno celebra la nascita della nazione italiana ed è paragonabile al 14 luglio della Francia – l’anniversario della Presa della Bastiglia del 1789 –  e al 4 luglio degli Stati Uniti d’America – giorno in cui nel 1776 venne firmata la Dichiarazione d’Indipendenza.

Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale italiana cadeva la prima domenica di giugno, festa dello Statuto albertino. Con la legge 5 marzo 1977, n.54 (soprattutto a causa della congiuntura economica sfavorevole) la Festa della Repubblica venne spostata alla prima domenica di giugno. A partire invece dall’anno 2001 grazie al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il secondo governo Amato, con la legge n. 336 del 20 novembre 2000, riportò le celebrazioni al 2 giugno, giornata che quindi tornò ad essere classificata come festiva.

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