Facebook Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 06 Nov 2024 08:05:52 +0000 it-IT hourly 1 Storia di Facebook https://cultura.biografieonline.it/facebook-storia/ https://cultura.biografieonline.it/facebook-storia/#comments Thu, 28 Oct 2021 19:11:28 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4476 Facebook non ha bisogno di presentazioni: è il sito più visitato al mondo (il primato spetta ancora a Google). Nel 2012 era seguito circa un miliardo di utenti che lo utilizzavano almeno una volta al mese. Tra gli utenti attivi di Facebook ben 7,5 milioni non avevano ancora compiuto tredici anni (dati del 2012). La mente geniale che ha ideato questo gigantesco servizio di rete sociale appartiene all’americano Mark Zuckerberg, che lo progetta inizialmente per essere utilizzato dagli studenti dell’Università di Harward.

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook
Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook

Il predecessore del moderno Facebook si chiama “Facemash”. Esso viene lanciato il 28 ottobre 2003, mentre il diciannovenne Zuckerberg frequenta il secondo anno all’università di Harward. Zuckerberg utilizza le foto di riconoscimento degli studenti iscritti nella rete universitaria e le mette nel sito, che in pochi giorni totalizza migliaia di visitatori. Poco tempo dopo i responsabili dell’Università intimano allo studente la chiusura del sito per violazione della privacy e del copyright individuale. Mark rischia per questo l’espulsione, che poi alla fine non arriva.

Nel gennaio 2004 lo studente, aiutato dagli amici Dustin Moskovitz, Eduardo Saverin e Chris Hughes (anche loro iscritti presso la stessa università) crea “Facebook” e lo estende  anche agli studenti di altre due università americane: la Stanford University e Ivy League. Il sito come lo conosciamo noi oggi nasce il 4 febbraio 2004.

Foto di Mark Zuckerberg
Foto di Mark Zuckerberg

Zuckerberg si avvale della collaborazione di Eduardo Saverin (che si occupa degli aspetti aziendali) e di Andrew McCollum, che lo aiuta nella programmazione. Qualche giorno dopo tre studenti accusano Zuckerberg di averli truffati e rubato l’idea che loro hanno per la creazione di un sito concorrente. Comincia così una causa legale.

Nel 2005 il dominio facebook.com viene registrato al costo di 200 mila dollari. Nel 2006 il servizio viene esteso anche alla Microsoft e alla Apple. Dal 2006 può accedere a Facebook chiunque abbia più di tredici anni. La scalata al successo del sito comincia dal 2007, quando Microsoft acquista la quota dell’1,6%, mentre il 2% viene aggiudicato ad alcuni investitori russi. Secondo una stima fatta da Microsoft, Facebook vale 15 miliardi.

Nel novembre 2010 il valore viene stimato in 41 miliardi di dollari. Nel nostro Paese Facebook registra il maggiore incremento del numero di utenti (pari a circa 135%). Durante il 2012 Facebook ha lanciato diversi servizi aggiuntivi, in particolare le applicazioni per dispositivi mobili e “Instagram” per le foto. Il 17 maggio 2012, al momento del collocamento in borsa, il valore totale della compagnia ammonta a 104 miliardi di dollari, il più alto in assoluto per una compagnia presente da così poco tempo sul mercato!

Caratteristiche di Facebook

Il nome “Facebook” (che in italiano si traduce letteralmente con “Faccialibro”) prende spunto dalla tipica abitudine in voga presso le università statunitensi di costituire un elenco di tutti gli studenti iscritti con il nome e la relativa foto che li identifica. Questa usanza serve a facilitare la socializzazione tra gli studenti. Il funzionamento di Facebook è ormai noto a tutti.

Tramite iscrizione (gratuita) al sito, gli utenti registrano i propri dati personali. La data di nascita va inserita obbligatoriamente per l’accesso a quei contenuti che sono permessi in base all’età anagrafica e per garantire una maggiore autenticità (anche se questo non preserva dal rischio di imbattersi in profili “ad hoc” creati apposta per mascherare la propria identità).

Dopo la registrazione, completa di tutti i dati, si può creare un profilo personale. Questo è il primo passo per “esistere” in Facebook e avere la possibilità di aggiungere “amici” nella propria rete, scambiare messaggi, utilizzare la chat per comunicare in maniera istantanea. Facebook è una immensa rete virtuale che avvicina e mette in contatto persone che condividono gli stessi interessi, lo stesso luogo di lavoro, l’università, la scuola. Il fenomeno “Facebook” ha attirato l’attenzione di giornalisti, scrittori e studiosi, che ne hanno indagato le dinamiche sociali.

Uno dei libri più interessanti sull’argomento si intitola “Facebook, la storia”, scritto dal giornalista David Kirkpatrick e pubblicato dalla casa editrice Hoepli. Il lavoro di Kirkpatrick è molto approfondito, basato su circostanze obiettive e realistiche, ricostruendo le varie tappe del colosso mondiale Facebook dalla nascita ai giorni nostri e gli effetti sulla nostra vita quotidiana. A mio parere, questo libro è più obiettivo rispetto alla pellicola cinematografica “The Social Network” (2010, di David Fincher), che racconta la storia di Facebook mettendo in risalto gli aspetti più scandalistici e sensazionali.

Mark Zuckerberg nel 2021
Mark Zuckerberg nel 2021

Il cambio di nome

Il 28 ottobre 2021 Zuckerberg annuncia un cambio epocale: il nuovo nome sarà Meta, sottolineando che la priorità del colosso californiano da lì in avanti sarà il cosiddetto metaverso.

Cos’è il metaverso?

Si tratta di una sorta di realtà virtuale capace di integrare le tecnologie digitali e immersive come i giochi, le videoconferenze, la realtà aumentata, i social media, i sistemi di education e il live streaming.

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Perché la nostra vita sociale è cambiata grazie a Facebook? https://cultura.biografieonline.it/facebook-e-vita-sociale/ https://cultura.biografieonline.it/facebook-e-vita-sociale/#comments Tue, 24 Sep 2013 10:24:56 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7869 Anche la nostra vita sociale cambia al passo coi tempi. Sono lontani i periodi, di quando prendevamo carta e penna o dei telefoni a gettoni che usavamo per comunicare con amici, parenti, datori di lavoro e conoscenti. Oggi un nuovo modo di comunicare che ha trasformato radicalmente le relazioni sociali ed interpersonali è rappresentato da Facebook.

Mark Zuckerberg e Facebook
Facebook: il fondatore Mark Zuckerberg e il famoso logo blu

Facebook vanta ormai più di un miliardo di utenti ed è il social network più conosciuto al mondo. Le classiche distanze e barriere che ci dividevano un tempo dal nostro interlocutore si sono azzerate. Il social network è ad oggi un medium efficace ed indispensabile che permette di interfacciarci con persone di tutto il mondo che abitano anche lontano. Termini come “socializzare”, “interfacciarsi”, “mi piace” “I like” hanno cambiato radicalmente le nostre abitudini, il nostro modo di condividere pensieri ed esperienze.

Una vera e propria rivoluzione via web creata da Mark Zuckerberg che abbatte ogni distanza che virtualmente viene cancellata. Molti pensano che Facebook sia accessibile solo a pochi intimi, in realtà non è così, il nostro ambiente virtuale possiede uno spazio comune accessibile a tutti che sfrutta dati e condivisioni per effettuare statistiche, sondaggi e ricerche di mercato risultando tutt’altro che riservato.

Per chi volesse quindi mantenere il proprio ambiente virtuale sicuro e accessibile solo da utenti fidati, è possibile avere un minimo di privacy, immettendo vari blocchi. Facebook, comunque per tutti, è diventato il nuovo mezzo di comunicazione che ha rivoluzionato la nostra vita.

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Intervista a Vittoria Coppola https://cultura.biografieonline.it/intervista-a-vittoria-coppola/ https://cultura.biografieonline.it/intervista-a-vittoria-coppola/#respond Fri, 09 Mar 2012 12:26:03 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=941 Vittoria Coppola. Ventisei anni, leccese, laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha visto cambiare la sua vita, dal punto di vista letterario e professionale, quando la redazione del Tg1 del format “Billy”, dedicato ai libri, ha eletto all’interno del proprio concorso il suo romanzo, “Gli occhi di mia madre” (Lupo Editore), come il più bello della stagione 2011. Ad influire in modo determinante per quanto riguarda la diffusione della sua opera, è stato senza dubbio il web, grazie al passaparola su Facebook e ai vari siti e blog che si occupano di letteratura emergente, ben lontani dai salotti televisivi ma molto più aggiornati e versati tra le nuove promesse letterarie italiane. Fino a qualche mese prima, Vittoria lavorava come receptionist in un albergo dei dintorni di Gallipoli, dedicandosi alla scrittura, sua grande passione, esclusivamente nei momenti liberi dal lavoro. Intervistata, ha raccontato la sua piccola favola letteraria e le sue aspettative dopo il successo ottenuto grazie al premio del Tg1.

Innanzitutto da dove nasce l’esigenza di raccontare questa storia e come mai hai preferito per il tuo romanzo ambientazioni così lontane da quelle da cui provieni, sia dal punto di vista temporale che spaziale?

La storia nasce istintivamente. Tuttavia, credo che sia anche il frutto di un’attenta osservazione di ciò che mi circonda. La stessa ambientazione temporale, fissata negli anni ’70, può essere attualizzata facilmente, grazie alle vicende narrate. Non ho scelto invece il Salento, da cui provengo, esclusivamente perché in questo momento sto usando la letteratura soprattutto per creare il sogno, come può essere l’ambientare una storia a Parigi, così lontana da me. Ora è il momento di fantasticare.

Quali sensazioni hai provato durante l’evoluzione che ti ha portato dallo scrivere di straforo, durante il tuo mestiere di receptionist, a ricevere un premio nazionale così importante?

Il concorso del Tg1 è stato un dono del cielo, vero e proprio. Il romanzo è stato scoperto per caso, in una pagina dedicata ai libri, sulla rete. Dopo però, il libro si è fatto avanti da solo, ha suscitato delle emozioni in un giornalista del Tg1, della redazione di Billy, il quale ha deciso di premiarlo con il titolo di “migliore scoperta letteraria della rete”. Dopodiché, il romanzo è stato inserito all’interno di questo concorso attivo da cinque anni e da lì, è arrivato il premio. L’iter è stato lungo ed emozionante, ma è andata bene alla fine.

Quanto è stata importante la rete per la tua affermazione?

La rete è fondamentale. Tra l’altro internet, se utilizzato come promozione della cultura, può essere un mezzo immediato e molto, molto potente, come lo è stato nel mio caso. Ho cominciato questa storia tra il 2009 e il 2010: ho delineato i personaggi, di notte, e ho scritto la storia, questo di giorno. È così che lavoro. Solitamente, dedico tempo alla scrittura soprattutto d’inverno, per poi, a partire da maggio, impegnare tutto il mio tempo nella promozione, inviando il materiale alle varie case editrici, cosa che ho fatto anche per questo libro.

I tuoi modelli letterari?

Ti posso dire sicuramente i libri che mi hanno emozionato di più. Il primo si intitola “Da quando non ci sei”, di Louise Candlish, una storia che ha lasciato proprio il segno dentro di me. Il secondo è “La ragazza di carta”, molto bello, di Guillaume Musso. E poi c’è “Storia di una capinera”, di Verga, e “Il tempo di Daisy”, di Sue Miller, che è uno dei libri che ho letto mentre scrivevo il romanzo.

È l’inizio di una brillante carriera letteraria? Ti ci butterai in tutto e per tutto?

Sì, assolutamente. Spero di arrivare un giorno a fare solo la scrittrice nella vita, anche se so che è molto difficile. Sicuramente continuerò a scrivere, anche se dovrò alternarlo al mio lavoro, almeno agli inizi.

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