Estate Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 29 Sep 2024 07:34:34 +0000 it-IT hourly 1 Da dove derivano i nomi delle stagioni? https://cultura.biografieonline.it/nomi-stagioni/ https://cultura.biografieonline.it/nomi-stagioni/#comments Wed, 27 Sep 2023 11:07:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8054 Il termine “stagione” ha due possibili derivazioni:

  • dalla parola latina sationem, ovvero “l’atto di seminare”,
  • oppure da stationem, ovvero “l’atto di stare”, inteso come “fermata”.

Oggi le stagioni indicano i quattro periodi in cui è suddiviso l’anno solare:

  1. primavera,
  2. estate,
  3. autunno,
  4. inverno.
Immagine che simboleggia le stagioni (I nomi delle stagioni)
I nomi delle stagioni: una bella immagine che rappresenta le quattro stagioni

Determinazione delle stagioni

In campo astronomico, ogni stagione costituisce il tempo intercorrente tra un equinozio ed un solstizio.

Ognuna delle quattro stagioni ha una durata di tre mesi e sono determinate dall’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’orbita, chiamato “eclittica”. Questa inclinazione è mediamente di 23° 27’ e resta immutata durante il moto di rivoluzione della Terra, ovvero il viaggio che percorre attorno al Sole ogni anno.

L’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra determina la variazione dell’angolo di incidenza dei raggi solari che la raggiungono. Infatti, un emisfero si trova in inverno quando i raggi solari colpiscono con maggiore inclinazione la superficie della Terra, che riceverà quindi meno calore, poiché vi è un minor grado di irraggiamento. Viceversa, un emisfero si trova in estate quando i raggi solari colpiscono la superficie della Terra con minore inclinazione e il calore ricevuto è maggiore.

inclinazione asse terrestre
Inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto al piano dell’orbita, detto “eclittica”

Il ciclo delle stagioni di un emisfero è opposto di quello dell’altro. Se, per esempio, nell’emisfero boreale è estate, in quello australe sarà inverno, e viceversa.

Ciclo delle stagioni
Ciclo delle stagioni

Esiste anche la suddivisione meteorologica per definire una stagione, che tiene conto delle caratteristiche climatiche e ambientali e dei cambiamenti che avvengono in un determinato luogo durante il corso dell’anno. Questa suddivisione non coincide quasi mai con quella astronomica.

Etimologia dei nomi delle stagioni

Il termine primavera deriva dalle parole primus, cioè primo e ver, che deriva dalla radice sanscrita vas, che significa “splendere, illuminare, ardere”. E’ la stagione in cui la natura rinasce e sboccia dopo il torpore ed il freddo invernale, il clima è più mite, gemme e nuovi fiori si schiudono, l’erba si infoltisce; ha inizio con l’equinozio di primavera e finisce con il solstizio d’estate.

“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera” (Pablo Neruda – tratta da Frasi sulla primavera)

Estate deriva dalla parola latina aestatem, ovvero “calore”, che deriva a sua volta dalla radice indoeuropea aidh che significa “ardere, bruciare”. E’ infatti la stagione in cui il calore prodotto dal Sole è massimo, poiché esso raggiunge il suo punto più alto sull’orizzonte. Le temperature sono più elevate, l’aria è più calda e le precipitazioni sono spesso a carattere temporalesco; inizia con il solstizio d’estate e termina con l’equinozio d’autunno.

“Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla” (Ennio Flaiano – tratta da Frasi sull’estate)

Autunno ha origine dalla parola latina auctumnus, che deriva a sua volta dalla radice del verbo augere, ovvero “aumentare, arricchire”. In questa stagione il clima diventa fresco, le foglie degli alberi decidui si colorano di giallo ed iniziano a cadere, nei boschi spuntano i funghi ed è il periodo della vendemmia; inizia con l’equinozio d’autunno e finisce con il solstizio d’inverno.

“In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno” (Tonino Guerra – tratta da Frasi sull’autunno)

Inverno deriva dal latino hibernum, ovvero “invernale”, che ha origine dalla radice sanscrita himas, ovvero “freddo, neve”. In questo periodo dell’anno il freddo prevale, poiché il Sole raggiunge il suo punto più basso sull’orizzonte; il clima è rigido e le precipitazioni sono spesso nevose, gli alberi decidui rimangono senza chioma; inizia con il solstizio d’inverno e termina con l’equinozio di primavera.

“Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione”  (Giuseppe Ungaretti – tratta da Frasi sull’inverno)

Stagioni ai poli e ai tropici

Nella regione del circolo polare artico (Polo Nord) e in quella dell’antartico (Polo Sud), si distinguono generalmente soltanto due stagioni della durata di sei mesi ognuna: quella estiva e quella invernale. La prima è caratterizzata dal sole di mezzanotte, la seconda dalla notte polare o buio di mezzogiorno.

Nelle zone comprese tra i due tropici, quello del Cancro e quello del Capricorno, esistono la stagione secca e quella delle piogge.

Le stagioni nell’arte

La primavera di Botticelli, 1482
La primavera di Botticelli, 1482

Continuiamo l’articolo sui nomi delle stagioni, entrando nel mondo dell’arte.

L’opera La primavera è uno dei quadri più famosi e importanti del pittore italiano Sandro Botticelli.

È stato dipinto nel 1482 e attualmente si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Estate, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
Estate, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563

Il pittore italiano Giuseppe Arcimboldo realizzò, nel 1563, l’opera Estate che appartiene alla serie de Le Stagioni, una produzione artistica formata da quattro dipinti: Inverno, Primavera, Estate e Autunno; ne fece poi dono nel 1569 all’imperatore Massimiliano II d’Asburgo.

Inverno, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
Inverno, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
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Notte d’estate ad Aasgaardstrand (opera di Edvard Munch) https://cultura.biografieonline.it/munch-notte-estate-aasgaardstrand/ https://cultura.biografieonline.it/munch-notte-estate-aasgaardstrand/#respond Sat, 26 Jun 2021 17:24:21 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15685 Notte d’estate ad Aasgaardstrand: analisi dell’opera

Corre l’anno 1904. Edvard Munch espone al Salon des Indépendants. La sua fama a livello internazionale gli permette di esporre in tutta Europa. E’, infatti, considerato uno dei pittori più interessanti della sua epoca. La critica lo sostiene e lo apprezza. Munch partecipa dunque a molte esposizioni. Proprio quell’anno decide di mostrare uno dei suoi quadri più intensi e violenti. Un paesaggio.

Notte d'estate ad Asgaardstrand
Notte d’estate a Aasgaardstrand (in francese: Nuit d’été à Aagaardstrand; in inglese: Summer Night at Summer night at Aasgaardstrand) fu dipinto nel 1904 dal norvegese Edvard Munch – l’autore del celebre “Urlo“. Si tratta di un olio su tela che misura Cm 99 x 103,5. E’ conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi.

Può sembrare paradossale ma l’utilizzo della profondità e del colore rendono questo paesaggio, dal titolo “Notte d’estate ad Aasgaardstrand“, un quadro fra i più duri e istintivi del pittore.

Uno dei luoghi preferiti di Munch

Il villaggio di Aagaardstrand è uno dei preferiti di Munch che lo frequenta dal 1888. E’, quindi, per lui un luogo famigliare, che conosce molto bene. Qui Munch decide di misurarsi con un nuovo modello formale, sperimentando una diversa composizione del colore. Osservando il paesaggio appare subito chiaro che gli elementi che lo costituiscono: l’albero, la casa e il muro, creano una dimensione inquietante, dura e desolata.

Il muro che attraversa “Notte d’estate ad Aagaardstrand”, ad esempio, sviluppa uno profondità immediata, che appare di colpo allo spettatore, mentre quest’ultimo segue le linee del dipinto.

Non vi sono personaggi né simboli che possano addolcire o distrarre l’attenzione di uno spettatore che viene assorbito dalla solitudine di questo paesaggio nordico.

I colori che cambiano e passano da toni caldi a toni freddi e la pennellata che intensifica e marca ancora di più il disegno, attirano l’attenzione della critica e di molti artisti , soprattutto, gli appartenenti al fauvismo, i quali vedono in questo quadro, realizzato lo stesso anno dell’esposizione, un coraggioso esempio delle loro ricerche cromatiche.

Notte d'estate ad Aagaardstrand
Un’altra immagine del quadro

Commento all’opera

Munch, infatti, non realizza solo un’opera di profonda bellezza, ma sperimenta anche una riuscita evoluzione stilistica. Desolazione, disperazione, solitudine e selvaggia ricerca di un proprio sé, in un contesto in cui la natura mostra sé stessa in modo violento e definitivo, sono temi che accompagneranno Edvard Munch per tutta la sua carriera. Tuttavia, nel quadro Notte d’estate ad Åsgårdstrand emerge anche la bellezza unica del paesaggio nordico, di cui Munch è stato fra i più appassionati cantori.

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La bella estate, di Cesare Pavese (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/bella-estate-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/bella-estate-riassunto/#comments Wed, 16 Mar 2016 21:14:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17444 Pubblicata a Torino nel 1949 per la prima volta, l’opera di Cesare Pavese intitolata “La bella estate” è in realtà una raccolta di tre romanzi brevi composti in momenti diversi dall’autore: La bella estate scritta nel 1940, Il diavolo sulle colline che risale al 1948 e infine Tra donne sole del 1949. Per questa raccolta di romanzi Pavese ricevette, nel 1950, il prestigioso Premio Strega.

La bella estate - libro - riassunto
La bella estate – libro – riassunto

I tre romanzi sono del tutto autonomi l’uno dall’altro, ma è possibile riscontrare in essi le medesime tematiche: il delicato momento di passaggio dall’adolescenza all’età della maturità, le fasi della scoperta e l’esplorazione della realtà seguite inevitabilmente dalla delusione e da un forte senso di impotenza e sconfitta.

In questi romanzi di Pavese la persona giovane è inesperta e perciò anche debole, non essendo in grado di gestire il momento in cui diventa adulta: proprio la sua debolezza la porta a vivere al limite della trasgressione fino quasi a tentare il suicidio. Un altro tema ricorrente è il confronto stridente tra la campagna e la città: il triduo di romanzi è comunque ambientato in città. Esaminiamo separatamente i tre romanzi che fanno parte della raccolta, partendo dalla loro trama.

A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era così bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all’improvviso

Incipit de “La bella estate”

La bella estate

Ne “La bella estate” la protagonista è Ginia, una ragazza sedicenne di Torino che di professione fa la sarta. La giovane vive in maniera spensierata la sua età, abita in casa con il fratello Severino che fa l’operaio. Come tutte le adolescenti, Ginia sogna di essere felice e di avere un futuro pieno di cose belle (quella che Pavese chiama appunto “la bella estate”). Ma la vita di Ginia cambia improvvisamente quando stringe amicizia con Amelia, una ragazza che fa la modella e che la introduce nel mondo bohemien torinese. Frequentando il circolo dei pittori di cui Amelia fa parte, Ginia conosce Guido e ingenuamente se ne innamora.

Tramite Amelia la giovane diventa l’amante dell’artista, ma questi è poco interessato a lei e preferisce passare il suo tempo con gli altri pittori: in particolare Guido ha una forte amicizia con Rodrigues, che un tempo era stato l’amante di Amelia. Ginia si rende conto che l’interesse di Guido nei suoi confronti è esclusivamente di tipo sessuale, ma non riesce a dirgli di no. Questo stato di cose provoca nella ragazza un forte stato di frustrazione.

Un giorno Guido chiede a Ginia di farle da modella per un suo dipinto e di posare senza niente indosso. La ragazza accetta, ma mentre sta posando si accorge che dietro una tenda c’è Rodrigues. Presa dalla vergogna e dall’imbarazzo, Ginia scappa via mentre riecheggiano le parole dell’amato Guido che la definisce “scema” davanti all’amico. La relazione con Guido si chiude così, portandosi via tutti i sogni e le aspettative di Ginia. La “bella estate” tanto agognata cede il posto ad una realtà cruda e deprimente.

Il diavolo sulle colline

Il diavolo sulle colline” racconta la vicenda di tre amici (il protagonista, Oreste e Pieretto) che hanno l’abitudine di girare per le campagne durante il tempo libero. In una di queste passeggiate incontrano Poli (che rappresenta il “diavolo” del titolo), un giovane ricco e amante della vita sregolata e dedito alle droghe. I tre giovani lo soccorrono perché Poli è svenuto e da allora questi entra a far parte del loro gruppo.

Poli ben presto attira l’attenzione di tutti per il suo carattere anticonformista e per la passione per le sostanze stupefacenti. Quando Poli viene ferito da una ex amante, i tre ragazzi decidono di allontanarsi momentaneamente da lui e riprendere la loro semplice vita di campagna. Tornano però a trovare Poli quando questi li invita nella sua tenuta del Greppo, dove abita insieme alla moglie Gabriella.

Tra lei e Oreste scocca una scintilla di attrazione. Durante una festa presso la tenuta, Poli accusa un malore e viene portato a Milano, mentre i tre amici se ne tornano nelle loro tranquille campagne alla vita di sempre.

Tra donne sole

Tra donne sole” è invece una storia di donne, un excursus nell’intricato universo femminile. La protagonista del romanzo breve si chiama Clelia e proviene da una famiglia di operai. La donna, originaria di Torino, si trasferisce a Roma dove spera di entrare nell’ambiente della moda. Una volta tornata a Torino, decide di aprire un negozio e di frequentare la società borghese cittadina, dove regna il cinismo e totale assenza di valori morali.

Clelia diviene amica di una giovane, Rosetta, che un giorno tenta il suicidio. Chiedendosi il motivo del tragico gesto, Clelia si rende conto che la povera ragazza vive una triste realtà di solitudine, visto che è circondata da persone che si fingono amiche, ma che non si curano minimamente di lei e dei suoi turbamenti. Rientrata a Torino, la sua città natale, Clelia riflette sulla sua vita e si rende conto di aver rinunciato all’amore e ai sentimenti per inseguire la realizzazione personale e il successo.

Clelia è consapevole di vivere in un ambiente vacuo e superficiale ma ritiene di essere abbastanza forte per fronteggiare il tormento interiore che a volte sembra incombere. Non è altrettanto forte l’amica Rosetta, che riesce purtroppo a portare a termine il suo desiderio di farla finita.

Cesare Pavese
Cesare Pavese

Commento all’opera

Nei tre romanzi si può individuare un tema comune: la crisi individuale dei giovani, che nel loro passaggio alla vita adulta attraversano momenti di difficoltà e di disillusione rispetto alle aspettative. Alcuni commentatori definiscono “di formazione” i romanzi compresi nella raccolta “La bella estate” di Cesare Pavese, proprio perché i protagonisti devono reagire ai momenti di delusione che seguono alle mancate aspettative, e questa reazione rappresenta per loro un’occasione di crescita e maturazione.

La vita nelle città, a differenza di ciò che avviene in campagna, è piena di ipocrisia e falsi valori morali. La contrapposizione tra la vita semplice e genuina in campagna e quella urbana è molto netta, e compare nei tre romanzi brevi di Pavese.

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Ferragosto: quali sono le origini del nome e della festa? https://cultura.biografieonline.it/ferragosto/ https://cultura.biografieonline.it/ferragosto/#comments Mon, 08 Jul 2013 09:40:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7614 Vi siete mai chiesti quale sia l’origine della festività del Ferragosto, che è tipicamente italiana e ricorre in piena estate, il 15 Agosto? Durante questa giornata la tradizione vuole che, a causa della calura estiva, si parta con amici e parenti alla ricerca di un posto fresco (mare, campagna, monti) dove potersi  refrigerare. Insomma, come succede a Pasquetta, anche il Ferragosto per noi italiani equivale ad una gita fuori porta.

Ferragosto - Foto di un anguria consumata al mare
Ferragosto in spiaggia con una fetta d’anguria

Per capire quale sia il significato del termine “Ferragosto” dobbiamo tornare un po’ indietro con il tempo,  precisamente al periodo dell’antica Roma. La parola si riferisce alla locuzione latina “feriae Augusti” (riposo di Augusto), una festività introdotta dall’Imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. Nello stesso periodo, coincidente con l’estate, vi erano altre festività romane, come i famosi “Consualia”, in cui si celebrava il dio dell’agricoltura Conso, il raccolto e altri lavori agricoli che volgevano al termine.

Augusto
L’imperatore romano Augusto

Le festività si concentravano appunto nel periodo dell’antico Ferragosto per consentire un po’ di riposo a chi aveva coltivato la terra in modo assiduo nei mesi precedenti, e poteva quindi godere i frutti del lavoro. Tale lasso di tempo, denominato anche “Augustali”, serviva all’imperatore per fare un po’ di promozione politica, ed era caratterizzato da corse di cavalli e di animali da tiro e parate di animali addobbati a festa, un po’ come quello che succede ancora oggi durante il Palio dell’Assunta di Siena (che si svolge in questa città il 16 Agosto). Il “pallium” era appunto il drappo di stoffa che veniva dato in premio a colui che vinceva la corsa dei cavalli nell’antica Roma.

Dal punto di vista religioso, i Cattolici il 15 Agosto festeggiano la Dormizione o l’Assunzione della Madonna. In realtà, per i cattolici ortodossi è valida la prima definizione, per i cristiani la seconda. Il termine “dormizione”, derivante dal latino “dormitio” è utilizzato da alcuni teologi per definire la condizione di Maria, che cade in un sonno profondo anziché morire, per poi venire assunta in Cielo. Anche se in sostanza le due liturgie coincidono, Dormizione e Assunzione sono due cose ben distinte.

Il termine “Ferragosto” si riferisce anche al fatto che l’estate è al suo culmine, quindi in tale periodo i raggi solari sono particolarmente cocenti.

La tradizione popolare di organizzare la classica gita fuori porta a Ferragosto viene introdotta nel periodo fascista. Era proprio durante il mese di Agosto che il regime organizzava gite popolari cui partecipavano anche le famiglia meno abbienti. Siccome gli spostamenti in genere non prevedevano il vitto, viene introdotta l’usanza del “pranzo al sacco”, cosa che è ancora in voga oggi.

Poiché il Ferragosto si festeggia soltanto in Italia, in ogni Regione pullulano iniziative e manifestazioni, oltre che festeggiamenti alla Madonna dell’Assunta.

Il pranzo di Ferragosto

Ovviamente alla festa vengono associate anche specialità culinarie. Un’antica usanza gastronomica toscana, risalente all’età carolingia ma che ancora si ritrova in alcune zone, consiste nel servire al pranzo di Ferragosto il piccione arrostito. Nelle zone dell’Appennino tosco-emiliano si usa invece preparare per il giorno di Ferragosto delle ciambelle dolci aromatizzate all’anice.

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La melanina e il segreto dell’abbronzatura https://cultura.biografieonline.it/melanina-e-abbronzatura/ https://cultura.biografieonline.it/melanina-e-abbronzatura/#comments Mon, 13 May 2013 19:28:31 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7131 Al via tra poco la fatidica estate. Come ogni anno tutti vogliamo essere perfetti per la prova costume, magri, in forma e possibilmente anche un po’ abbronzati per non garantire l’effetto bianco cadavere. È importante seguire numerose regole per essere pronti ad affrontare una nuova stagione con pelle preparata e pulita.

Il primo step è eseguire uno scrub purificante il giorno precedente all’esposizione al sole per eliminare le cellule morte e preparare la pelle. Uno scrub che potete facilmente preparare in casa con sale grosso (100 grammi) un cucchiaio di olio di oliva e qualche goccia dell’olio essenziale che preferite. Cospargete abbondantemente sulla pelle prima del bagno o della doccia, lavate, sciacquate e otterrete una pelle molto liscia e compatta.

Scrub al sale
Scrub

La preparazione più importante che dovrete fare prima di affrontare il terribile amico/nemico sole è però quella vitaminica, per rigenerare la pelle dall’interno.
L’assunzione di vitamine è fondamentale per restare in forma e avere una pelle compatta. Di solito essa avviene normalmente con una dieta equilibrata come quella mediterranea, ricca di frutta e verdura, pasta (quella integrale è da prediligere), pesce e carne. Mangiare carote, finocchi, albicocche, pesche, pomodori, peperoni, e persino cavolfiori, essendo alimenti ricchi di carotenoidi, aiuta il processo di abbronzatura.

Una falso pregiudizio ci stima a credere che questi alimenti facciano aumentare la produzione di melanina, pigmento colorato prodotto dai melanociti a partire dalla tirosina e ad opera dell’enzima tirosinasi, all’interno di particolare vescicole (i melanosomi) espulse dai melanociti e catturate da cellule basali dell’epidermide. In realtà la melanina viene prodotta appunto dal nostro stesso corpo e determina il colore della pelle. I melanociti la producono quando sono esposti alla luce dei raggi ultravioletti grazie al sistema nervoso che li stimola.

al sole

Ci sono persone che producono più melanina e quindi a contatto con la luce del sole tendono ad abbronzarsi maggiormente e persone che invece ne producono di meno rimanendo con un colorito più chiaro.

La funzione della melanina è fondamentale: protegge dalle radiazioni solari come una sorta di filtro naturale. Quando ci si espone al sole l’organismo attiva un meccanismo di autodifesa basato sulla maggiore produzione di melanina. L’abbronzatura è il segno evidente di tale incremento. È quindi essenziale che essa sia prodotta dal corpo per poter evitare tutti i danni dell’esposizione prolungata al sole.

Prendere il sole
Prendere il sole: servono protezioni adeguate

In assenza di adeguate protezioni, si incorre in gravi rischi per la pelle come l’eritema, eczema fastidioso e pruriginoso, ustioni di diverso grado e nei casi più gravi anche la febbre con cefalea. È essenziale proteggersi dai danni del sole specialmente per le pelli più chiare coperte di nei che incorrono nel pericoloso rischio di sviluppo di melanomi.

Aiutare quindi la melanina nel suo processo di formazione e supportare la sua funzione di protezione con le creme solari a filtro alto è fondamentale per prevenire qualsiasi danno alla nostra cute, tra cui anche l’invecchiamento precoce.

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Estate (opera di Giuseppe Arcimboldo) https://cultura.biografieonline.it/estate-arcimboldi/ https://cultura.biografieonline.it/estate-arcimboldi/#comments Thu, 03 Jan 2013 13:49:56 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5197 L’Estate appartiene alla serie de Le Stagioni, una produzione artistica formata da quattro dipinti, Inverno, Primavera, Estate e Autunno che Giuseppe Arcimboldo realizzò nel 1563 per farne poi dono nel 1569 all’imperatore Massimiliano II d’Asburgo. Si tratta di un olio su tavola che misura 66 x 50 cm. Attualmente il dipinto è conservato al Louvre di Parigi ma non si tratta dell’originale bensì di una seconda realizzazione del quadro, datata 1573, e sempre dipinta da Giuseppe Arcimboldo.

Estate, Arcimboldi
Estate, Arcimboldi

Questo quadro, come gli altri tre, fu realizzato dal pittore milanese secondo la sua famosa tecnica di composizione: utilizzando frutti, verdure, piante e ortaggi caratteristici dell’estate. In questo caso l’artista ha composto una figura femminile.

Questo è l’unico dipinto della serie de Le Stagioni ad essere firmato dal pittore. Come si nota la donna mostra la parte destra del volto. Infatti la serie era immaginata a coppie che si guardavano, Inverno e Autunno, Estate e Primavera. Il volto è composto da ciliegie, da una pesca, da un cetriolo, da una melanzana e da spighe di grano, quest’ultimo è utilizzato anche per comporre l’abito della donna.

Come si è detto la serie de Le Stagioni è stata dipinta prima nel 1563 e poi nuovamente, su richiesta dell’imperatore Massimiliano II, nel 1573. Le copie originali dei dipinti, quelle del 1563, si trovano nel  Kunsthistorisches Museum di Vienna e sono solo due della serie: Inverno ed Estate. Gli altri due originali: Primavera e Autunno, non esistono più.

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