en plein air Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 05 Nov 2019 11:26:37 +0000 it-IT hourly 1 Le Ville a Bordighera (quadro di Claude Monet) https://cultura.biografieonline.it/le-ville-a-bordighera-monet/ https://cultura.biografieonline.it/le-ville-a-bordighera-monet/#respond Wed, 04 May 2016 09:16:49 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18077 Negli ultimi quarant’anni dell’Ottocento, Bordighera è stata meta di numerosi artisti e intellettuali i quali, attratti da una vegetazione rigogliosa e una luce incantevole, visitarono la città ligure per passarvi alcuni giorni di vacanza e per raccontarne le bellezze naturali. Claude Monet, insieme ad Auguste Renoir, furono fra questi estimatori. Entrambi approdarono a Bordighera nel dicembre del 1883 e Monet vi fece ritorno nel gennaio del 1884 per realizzare alcune opere. Una di queste è “Le Ville a Bordighera“, un olio su tela di 115 x130 cm che, però, fu realizzato nel suo atelier di Giverny, riprendendolo da un dipinto più piccolo che Monet aveva dipinto en plein air.

Le Ville a Bordighera (Monet)
Le Ville a Bordighera (Les Villas à Bordighera, 1884, Claude Monet) – Olio su tela – cm 115 x 130 – Musée d’Orsay, Parigi

Le Ville a Bordighera: analisi del dipinto

Il quadro rappresenta il giardino della villa di un ricco abitante del luogo. Monet era rimasto molto colpito dal giardino, tanto che lo aveva definito un luogo straordinario e magico. Il pittore era rimasto affascinato soprattutto dalla varietà delle piante, che crescevano senza una particolare cura da parte del proprietario. Soprattutto le palme erano riunite in una varietà spettacolare.

L’opera era destinata all’amica pittrice Berthe Morisot, che era entrata da poco nel movimento impressionista; detto per inciso: l’Impressionismo era definito per semplicità “movimento“, ma in realtà era un gruppo eterogeneo di artisti che seguivano strade diverse, ma che si ritrovavano per alcuni punti fondamentali come, ad esempio, la luce.

Le Ville a Bordighera” è un tripudio di colori e luce. Monet descrive non solo la rigogliosità del giardino ma anche le colline, che vediamo nello sfondo, le quali, in parte, circondano la città. L’artista usa colori vivaci per riportare sulla tela le sfumature della luce mediterranea. Il dipinto è grande e ha la forma quadrata; una scelta, questa, che Monet utilizzerà per dipinti decorativi. E anche la riproduzione di un quadro più grande rielaborato da uno più piccolo è una scelta che in quegli anni Monet svolge abbastanza spesso, soprattutto per creare le serie come quelle delle ninfee.

Il paesaggio rimane il suo soggetto preferito, e questa sua scelta, in coerenza con tutta la sua carriera, è stato una delle differenze più marcate fra lui e gli altri pittori dell’Impressionismo. Monet, infatti, studia le variazioni di luce del paesaggio, mentre, ad esempio, Degas e Renoir studiano di più la figura umana. Anche se, forse, l’unico vero impressionista che fondò e riunì il gruppo e che portò avanti con coerenza la filosofia del movimento per tutta la vita, fu solo Claude Monet. Nel 1884 Claude Monet era in Italia.

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La fattoria delle betulle (opera di Klimt) https://cultura.biografieonline.it/klimt-fattoria-betulle/ https://cultura.biografieonline.it/klimt-fattoria-betulle/#comments Mon, 25 Jan 2016 12:57:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16218 Gustav Klimt, a partire dagli anni Novanta del XIX secolo, si dedicò alla pittura di paesaggio, lavorando dal vero en plein air, senza realizzare nessun disegno. Ciò dipese dal suo modo di lavorare, in quanto amava realizzare le sue opere appunto all’aria aperta, e poi capitava che le completasse nel suo atelier a Vienna, aiutandosi con delle fotografie. Quiete e silenzio sono i protagonisti dei suoi quadri, dove manca la presenza umana ad animare le scene naturali. Tra le opere realizzate nel 1900, vi è “La fattoria delle betulle”, un olio su tela di centimetri 80 x 80, conservato a Vienna presso l’Osterreichische Galerie Belvedere.

La fattoria delle betulle
La fattoria delle betulle (1900, Gustav Klimt)

La fattoria delle betulle: analisi del quadro

È probabile che lo stile di quest’opera, tra i primi dipinti del genere, sia stato influenzato dalle opere dell’artista belga Theo van Rysselberghe; seppure tendenzialmente naturalistico, lo stile del quadro “La fattoria delle betulle” ha già alcune caratteristiche decorative  poi sviluppate negli anni successivi da Klimt, come – ad esempio – la ripetizione di alcuni elementi e la composizione quasi priva di orizzonte.

In fondo, nella tela, si vede la fattoria, proprio ai margini. La scena viene rappresentata senza un protagonista e senza un centro, dove predomina il prato, con i tronchi di betulla, esili e fragili. Non vengono rappresentate le chiome, gli alberi sono infatti tagliati, una scelta questa che deriva dalle stampe giapponesi.

Klimt e i paesaggi

In quanto al formato dei paesaggi di Klimt, si nota che questi erano caratterizzati dalla forma quadrata (un altro esempio è Faggeto I), proprio per la mancanza di direzione e per ispirare pace e tranquillità; si evince infatti la mancanza di movimento per non disturbare la pace, accentuata dalla distribuzione della luce, anche se i primi dipinti hanno un’atmosfera cupa con alberi che si snodano dritti e sottili, che stanno a rappresentare l’aristocratica solitudine dell’uomo.

Questo interesse dell’artista per i paesaggi si deve ai lunghi soggiorni estivi trascorsi sull’Attersee con la famiglia Ploge, dal 1900 in poi. Un terzo motivo, probabilmente, va ricercato nel fatto che la rappresentazione del paesaggio era libera da ideologie, rispecchiava infatti “interiorità”. Klimt riesce a rappresentare il paesaggio come fosse un mondo magico, conferendo alle sue opere serenità. Per cogliere il particolare, spesso Klimt utilizzava un binocolo da teatro o un cartone con un buco al centro.

In una lettera di Klimt alla sua amica Marie Zimmermann, Klimt menziona La fattoria delle betulle. I giovani alberi di betulla erano un soggetto popolare per i pittori, perché simboleggiavano la stagione della primavera e la rapida crescita degli adolescenti. Klimt era un osservatore molto attento della natura e in quest’opera mostra i prati in tre diverse fasi:

  1. Il prato di fronte con le margherite;
  2. i fili lunghi e sottili nella striscia sulla sinistra;
  3. il prato falciato con i tipici alberi da frutto nella parte posteriore.
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