elementi chimici Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 13 Jun 2019 08:10:40 +0000 it-IT hourly 1 Disastro di Seveso, 10 luglio 1976: la nube di diossina e le conseguenze https://cultura.biografieonline.it/disastro-di-seveso-1976/ https://cultura.biografieonline.it/disastro-di-seveso-1976/#comments Thu, 13 Jun 2019 08:07:51 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26402 L’ambiente in cui viviamo è un bene da preservare costantemente. Nonostante le leggi e le accortezze per la tutela ambientale, purtroppo anche in Italia si sono verificati veri e propri disastri, alcuni di dimensioni rilevanti. Come il disastro di Seveso, nella zona compresa tra Monza e la Brianza, accaduto il 10 luglio 1976.

Disastro di Seveso 10 luglio 1976 diossina
Una foto successiva al disastro ambientale di Seveso che dimostra la gravità della situazione

Alla base del grave avvenimento ci fu l’incidente in cui restò coinvolta l’azienda chimica ICMESA (Industrie Chimiche Meda Società Azionaria). Aveva sede a Meda (non lontano dal comune di Seveso). Essa determinò la fuoriuscita di diossina dallo stabilimento e la sua diffusione in un ampio raggio di chilometri dal luogo in cui avvenne.

Disastro di Seveso: i precedenti di ICMESA

La multinazionale La-Roche avente sede a Basilea acquisì l’industria chimica ICMESA a partire dal 1963. Era osteggiata dai sindaci di Seveso e Meda perché considerata la responsabile del cattivo odore, dei gas e degli scarichi che avvelenavano le falde acquifere del posto.

Infatti nel 1974 il direttore tecnico della fabbrica venne denunciato proprio con l’accusa di aver corroso e adulterato le acque sotterranee rendendole pericolose per la salute pubblica. Nonostante la conferma delle accuse da parte della Provincia, il direttore non fu mai condannato perché mancavano prove a suo carico.

Come avvenne l’incidente

Il disastro di Seveso avvenne il 10 luglio del 1976: poiché era un sabato, nella fabbrica vi erano soltanto gli operai addetti alla manutenzione. Verso le ore 12.37 la temperatura raggiunse livelli altissimi a causa dell’avaria del sistema di controllo di un reattore chimico.

Come reazione a tale temperatura inusuale per lo stabilimento, si formò una tipologia di diossina molto tossica; essa da allora in poi fu denominata “diossina Seveso” (TCDD) per distinguerla dagli altri tipi. La nube tossica formatasi raggiunse velocemente il sud est della regione e in particolare i comuni di Desio, Cesano Maderno, Meda e Seveso.

Il primo cittadino di Seveso e l’ufficiale sanitario del Comune furono avvisati due o tre giorni dopo. Il 14 luglio 1976 si ebbe la certezza circa l’effettiva fuoriuscita della nube contenente diossina tossica (TCDD), dopo che furono effettuate alcune analisi. In pratica, prima di dare pubblicamente la notizia di un disastro ambientale, i dirigenti dell’azienda chimico-farmaceutica vollero essere cauti.

I provvedimenti dopo l’incidente

La fabbrica venne chiusa otto giorni dopo l’incidente. Tra i provvedimenti presi a scopo precauzionale vennero affissi dei manifesti. Questi avvisavano i cittadini delle zone colpite di mantenere un’igiene scrupolosa dei vestiti e delle mani. Dovevano inoltre non toccare la terra, gli ortaggi, animali ed erba.

Seveso disastro diossina cartelli

Divieti più severi ed evacuazioni dalle zone interessate dalla nube tossica cominciarono solamente 14 giorni dopo. Il comune di Seveso e le zone circostanti furono divise in tre livelli in base alla contaminazione; le case che sorgevano nella parte più contaminata furono abbattute al suolo; migliaia di animali vennero abbattuti; molte piante non crebbero più perché investite dalla nube tossica.

Venne portata terra nuova e furono piantati nuovi alberi: oggi formano il Parco Naturale del Bosco delle Querce.

Il terreno della zona contaminata fu depositato in due enormi vasche e monitorato costantemente. Circa 700 persone in totale lasciarono le loro case e vennero ospitate in due hotel della provincia; riuscirono a tornare a casa solo nel mese di dicembre del 1977.

Come conseguenza della diossina, circa 270 persone riportarono una specie di eruzione cutanea, la c.d. “cloracne”.

Il disastro di Seveso e gli studi sulla diossina

Nel 1976, quando avvenne la fuoriuscita di TCDD dalla ICMESA, non si conoscevano ancora bene gli effetti della diossina sull’uomo. I risultati sui primi studi circa le conseguenze della diossina su uomini e animali arrivarono nel 1977; si venne a conoscenza del fatto che le reazioni potevano essere diverse a seconda delle specie colpite e dei periodi di sviluppo.

Dopo il disastro di Seveso non ci furono notizie di deformazioni o alterazioni dello sviluppo del feto. Tuttavia all’epoca fu diffusa una campagna molto serrata e martellante a favore dell’aborto.

Del disastro di Seveso hanno parlato giornalisti, cantanti e scienziati: nel 2017 Vittorio Carreri, che fu il responsabile regionale della gestione dell’emergenza sanitaria per le zone colpite dal tragico evento, ha pubblicato il libro intitolato “La fabbrica sporca” (ed. Sometti).

]]>
https://cultura.biografieonline.it/disastro-di-seveso-1976/feed/ 1
Diamante e grafite: differenze https://cultura.biografieonline.it/diamante-grafite-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/diamante-grafite-differenze/#comments Wed, 25 May 2016 12:29:13 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18622 Il diamante è molto ricercato non solo per la sua incredibile limpidezza, proprietà capace di conferire a questo minerale il posto d’onore tra i materiali più preziosi nell’ambito della compravendita di oggetti di lusso, ma soprattutto per le sue proprietà intrinseche, quest’ultime molto apprezzate nel campo delle lavorazioni industriali. Il diamante, assieme alla grafite, costituisce una delle forme allotropiche (elementi chimici che esistono in diverse forme) del carbonio: un elemento, difatti, può esistere in due o più forme fisiche, le quali essenzialmente differiscono per il modo in cui sono legati e quindi disposti gli atomi all’interno del reticolo cristallino. Vediamo in questo articolo quali sono le differenze tra diamante e grafite, due forme dello stesso elemento che hanno però un valore commerciale sensibilmente diverso.

Differenze tra diamante e grafite
Diamanti e matite (grafite) – appaiono molto diversi ma sono due forme dello stesso elemento: il Carbonio.

Le differenze tra diamante e grafite a livello fisico e chimico

Tutte le forme allotropiche del carbonio (diamante incluso) rientrano nella categoria dei solidi covalenti, ossia quei materiali caratterizzati microscopicamente dalla presenza di cristalli, all’interno dei quali è possibile osservare dei siti popolati da atomi legati gli uni agli altri attraverso l’intenso legame covalente; tale tipo di legame atomico è il più forte esistente ed ha la particolarità di non essere di natura elettrostatica, come invece avviene nel caso del legame ionico tra sodio (Na) e cloro(Cl) nel composto NaCl (sale da cucina).

Grafite e Diamante - struttura chimica
La struttura cristallina della grafite e del diamante schematizzate

L’energia necessaria a rompere i legami, cioè le forze esistenti tra gli atomi, risulta essere molto elevata, tant’è che materiali come il diamante presentano un’elevatissima temperatura di fusione e una straordinaria durezza, tanto da occupare, con quattro volte la durezza assoluta del corindone (altro minerale), il primo posto nella scala di Rosiwal (evoluzione della scala di Mohs, utilizzata per identificare la durezza di un minerale).

Resta da chiedersi perché diamante e grafite, entrambi costituiti da solo Carbonio, siano così differenti non solo nell’aspetto, ma soprattutto in termini di proprietà meccaniche.

Entrambi i solidi (diamante e grafite) si differenziano principalmente nel tipo di legame covalente e nella disposizione di atomi all’interno della struttura cristallina: nel cristallo di diamante, il carbonio è disposto lungo i quattro vertici di un tetraedro e TUTTI gli elettroni sono impiegati nel formare dei legami, mentre nella grafite gli atomi di carbonio sono disposti in strati di anelli esagonali e NON tutti gli elettroni formano lo stesso tipo di legame, ma vi è una coppia di elettroni in grado di formare un debole legame in direzione perpendicolare agli strati reticolari.

diamanti - diamonds
I diamanti si presentano con diverse sfaccettature

Questo debole legame tra gli strati di atomi, in quella conformazione particolarmente facile da individuare grazie alla caratteristica forma esagonale, giustifica l’estrema facilità con cui la grafite si sfalda (si pensi alla mina della matita, dove scrivendo non si fa altro che lasciare strati di grafite sul foglio), mentre il diamante è utilizzato per la sua proprietà abrasive, in ogni misura derivanti dall’eccessiva durezza: per sfaccettare un diamante, infatti, è necessario usare un altro diamante.

Come nascono i diamanti

Tuttavia, la grafite può trasformarsi in diamante in determinate condizioni di temperatura e pressione, questa trasformazione vede il coinvolgimento di un processo che avviene naturalmente all’interno del mantello terrestre, dove tali grandezze raggiungono valori estremi. Una volta formatosi nelle profondità del nostro pianeta, il diamante, riaffiora nella crosta terreste grazie ai movimenti tellurici che avvengono nel corso di millenni.

E’ inoltre possibile la creazione di diamanti artificiali, ma questi ultimi sono utilizzati specialmente per le lavorazioni degli acciai particolarmente tenaci nelle macchine utensili (come tornitura o lucidatura).

E’ dunque la rarità del diamante, la sua struttura atomica, a definirne la preziosità e pertanto il maggior valore in termini economici sul mercato mondiale. Gioiellieri e orefici – che adornano collier e parure – lo sanno bene.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/diamante-grafite-differenze/feed/ 4