Einstein Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 17 Mar 2022 19:22:37 +0000 it-IT hourly 1 Albert Einstein: cronologia della sua vita https://cultura.biografieonline.it/einstein-cronologia-vita/ https://cultura.biografieonline.it/einstein-cronologia-vita/#comments Sat, 14 Nov 2020 19:36:03 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30877 Oltre alla biografia di Albert Einstein, presente sul sito principale, abbiamo deciso di pubblicare un elenco cronologico che riassume la sua storia e la sua vita. Questa cronologia riprende in gran parte le informazioni che si trovano nelle cronologie dei volumi 1 e 5 di The Collected Papers of Albert Einstein, in quella di Sottile è il Signore… di Abraham Pais, negli appunti di conversazioni avute con Helen Dukas tra il 1978 e il 1980.

Albert Einstein con i capelli spettinati
Albert Einstein con i capelli spettinati

Biografia di Einstein: cronologia

1879
14 marzo: Albert Einstein nasce a Ulm, Germania, in casa dei genitori Hermann (1847-1902) e Pauline Koch (1858-1920).

1880
La famiglia si trasferisce a Monaco di Baviera.

1881
18 novembre: nasce la sorella di Albert, Maja.

1884
Albert riceve in regalo dal padre una bussola tascabile e ne rimane affascinato.

1885
In autunno entra alla Petersschule, una scuola elementare cattolica, ed è l’unico bambino ebreo della classe. Riceve a casa un’istruzione religiosa ebraica. La religione lo interesserà fino ai dodici anni.

Comincia a prendere lezioni di violino.

Albert Einstein suona il violino
Albert Einstein mentre suona il violino (foto del 1930 circa)

1888
Frequenta il Luitpold Gymnasium di Monaco.

1889
Comincia a interessarsi di fisica, di matematica e di filosofia.

1894
La famiglia si trasferisce a Pavia, nella casa che fu del poeta Ugo Foscolo (gli Einstein abiteranno poi a Milano, nel palazzo della contessa Clara Maffei, in via Bigli). Albert rimane a Monaco per terminare gli studi. In estate raggiunge la famiglia in Italia e fa un’escursione a piedi da Pavia a Genova.

1895
In autunno tenta l’esame di ammissione al Politecnico di Zurigo (ora ETH: Eidgenéssische Technische Hochschule), con una dispensa perché è di due anni più giovane dell’età consentita, ma è bocciato. Frequenta allora la scuola cantonale di Aargau e vive in casa di uno dei suoi insegnanti, Jost Winteler.

1896
Rinuncia alla cittadinanza tedesca perché non sopporta la mentalità militare prussiana e rimane apolide per cinque anni.

In autunno ottiene il diploma della scuola di Aargau; può così frequentare il Politecnico e si trasferisce a Zurigo alla fine di ottobre.

1899
A vent’anni chiede la cittadinanza svizzera.

1900
Si laurea al Politecnico di Zurigo dove chiede, ma non ottiene, un posto di assistente per il semestre autunno-inverno.

Durante l’estate dice alla madre — decisamente contraria — che intende sposare una studentessa, Mileva Maric.

Alla fine dell’anno manda il primo articolo scientifico alla rivista «Annalen der Physik».

1901
Diventa cittadino svizzero. Cerca lavoro. Il primo articolo scientifico, Conclusioni tratte dal fenomeno della capillarità, viene pubblicato in marzo.

D’estate, insegna come supplente alla scuola tecnica di Winterthur, e in autunno dà ripetizioni in un collegio privato di Schaffhausen.

Rimane in contatto con Mileva e la incontra regolarmente.

Inizia a lavorare a una tesi di dottorato sulle forze intermolecolari nei gas che presenta all’università di Zurigo in novembre.

In dicembre, fa domanda di assunzione all’Ufficio brevetti di Berna.

1902
Il 27 gennaio Nasce Lieserl Einstein, figlia sua e di Mileva.

La sua tesi di dottorato viene rifiutata dall’università di Zurigo.

In giugno è assunto in prova come tecnico di terza classe all’Ufficio brevetti.

Suo padre muore a Milano in ottobre.

1903
6 gennaio: sposa Mileva a Berna dove trovano casa. In settembre, Lieserl è registrata all’anagrafe, il che può indicare che la coppia intendesse farla adottare nel caso la sua nascita illegittima facesse perdere a Einstein il posto all’Ufficio brevetti.

Lieserl non viene più menzionata dopo la scarlattina di cui soffre in settembre, mentre Mileva è a Budapest. (Sembra che la bambina non abbia mai abitato con i genitori, e ogni sua traccia è scomparsa.) All’epoca Mileva è di nuovo incinta.

Mileva Maric con Albert Einstein
Mileva Maric con Albert Einstein

1904
14 maggio: nasce a Berna Hans Albert Einstein (muore nel 1973 a Falmouth, nel Massachusetts).

In settembre Einstein è assunto stabilmente all’Ufficio brevetti.

1905
E’ l’«anno miracoloso» di Albert Einstein per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche.

Il 30 aprile sottopone la tesi di dottorato, Su una nuova determinazione delle dimensioni molecolari, per la pubblicazione.

Inoltre pubblica tre dei suoi lavori scientifici più importanti:

  • Su un punto di vista euristico sulla generazione e la trasformazione della luce (pubblicato il 9 giugno), che tratta dell’ipotesi dei quanti e dimostra che la radiazione elettromagnetica interagisce con la materia come se avesse una struttura corpuscolare (il cosiddetto effetto fotoelettrico);
  • Sul moto di particelle in sospensione in un fluido in quiete, come previsto dalla teoria cinetica del calore (pubblicato il 18 luglio), il suo primo articolo sul moto browniano, che porterà a esperimenti in grado di confermare la teoria molecolare del calore;
  • e infine Elettrodinamica dei corpi in movimento (pubblicato il 26 settembre), il suo primo articolo sulla teoria della relatività ristretta, una pietra miliare nella storia della fisica moderna.

Un secondo articolo più breve sulla relatività ristretta, L’inerzia di un corpo dipende dal suo contenuto di energia?, pubblicato il 21 novembre, contiene la formulazione originaria della relazione E=mc2

1906
15 gennaio: consegue il dottorato all’università di Zurigo. Il 10 marzo è promosso tecnico di seconda classe all’Ufficio brevetti.

1907
Rimane all’Ufficio brevetti, ma cerca lavoro alla scuola cantonale di Zurigo e all’università di Berna.

1908
Febbraio: è nominato Privatdozent (libero docente) all’università di Berna. Sua sorella Maja consegue il dottorato in lingue romanze alla stessa università.

1909
7 maggio: è nominato professore associato di fisica teorica all’università di Zurigo, con incarico a partire dal 15 ottobre.

Si licenzia dall’Ufficio brevetti e dall’università di Berna.

Riceve la prima laurea honoris causa dall’università di Ginevra.

1910
Maja sposa Paul Winteler, il figlio dell’insegnante di Albert Einstein ad Aargau.

Nasce il 28 luglio il secondo figlio Eduard Einstein (muore nel 1965 all’ospedale psichiatrico di Burghölzli, in Svizzera).

In ottobre termina un articolo sull’opalescenza critica e sul colore blu del cielo, il suo ultimo lavoro importante di fisica statistica classica.

1911
Accetta di dirigere l’Istituto di fisica teorica dell’università tedesca di Praga, a partire dal 1° aprile, e si dimette dall’università di Zurigo.

Si trasferisce a Praga con la famiglia.

Il 29 ottobre partecipa al primo Congresso Solvay di Bruxelles.

1912
Conosce una sua cugina divorziata, Elsa Léwenthal, e inizia un corteggiamento epistolare mentre il suo matrimonio si disintegra.

È nominato professore di fisica teorica all’ETH di Zurigo, a partire da ottobre, e si dimette dall’università di Praga.

1913
In settembre, i suoi figli Hans Albert e Eduard ricevono il battesimo cristiano ortodosso vicino a Novi Sad, in Jugoslavia, la città natia della madre.

A novembre, è eletto all’Accademia prussiana delle scienze e gli viene proposto un incarico a Berlino, la città di Elsa Lowenthal.

L’offerta comprende un posto di ricercatore e una cattedra all’università di Berlino, senza obbligo d’insegnamento, nonché la direzione del costituendo Kaiser-Wilhelm-Institut fiir Physik. Si dimette dall’ETH.

Mileva Maric con i figli Eduard Einstein e Hans Albert Einstein
Mileva Maric con i figli Eduard Einstein e Hans Albert Einstein (a destra)

1914
In aprile arriva a Berlino per assumere il nuovo incarico. Mileva e i figli lo raggiungono ma tornano poco dopo a Zurigo perché a Berlino Mileva è infelice.

In agosto scoppia la Prima guerra mondiale.

1915
È tra i firmatari dell’appello «Manifesto agli europei» a sostegno della cultura europea, probabilmente il primo documento politico che abbia firmato.

In novembre termina il lavoro sulla struttura logica della relatività generale.

1916
Pubblica I fondamenti della teoria della relatività generale (diventerà poi il suo primo libro) negli «Annalen der Physik».

In maggio diventa presidente della Società tedesca di Fisica.

Pubblica tre articoli sulla teoria dei quanti.

1917
In febbraio scrive il primo articolo di cosmologia.

Si ammala prima di fegato poi di un’ulcera allo stomaco e viene accudito da Elsa.

In ottobre prende la direzione del Kaiser-Wilhelm- Institut fiir Physik.

Dopo la Prima guerra mondiale, ottiene la doppia cittadinanza svizzera e tedesca.

1919
Il 14 febbraio divorzia da Mileva. La sentenza di divorzio decreta che somme provenienti da un eventuale premio Nobel saranno destinate agli alimenti di Mileva e dei figli.

Il 29 maggio, durante un’eclissi solare, Sir Arthur Eddington misura sperimentalmente la curvatura della luce e conferma le previsioni di Einstein, che diventa improvvisamente un personaggio famoso.

Il 2 giugno sposa Elsa, che vive con due figlie nubili, Ilse (ventidue anni) e Margot (vent’anni).

Verso la fine dell’anno s’interessa al sionismo attraverso l’amicizia con Kurt Blumenfeld.

1920
In marzo la madre Pauline muore a Berlino.

Einstein è oggetto di manifestazioni di antisemitismo e di proteste contro la teoria della relatività, ma difende comunque la Germania.

È sempre più impegnato in attività non scientifiche.

1921
In aprile e maggio si reca per la prima volta negli Stati Uniti. Tiene quattro lezioni sulla teoria della relatività alla Princeton University dalla quale riceve una laurea honoris causa.

Accompagna Chaim Weizmann nel suo viaggio per raccogliere fondi a favore dell’università ebraica di Gerusalemme.

1922
Completa la prima memoria sulla teoria unitaria dei campi.

Da ottobre a dicembre si reca in Giappone facendo varie tappe in Estremo Oriente.

In novembre viene annunciato che Albert Einstein ha ricevuto il premio Nobel 1921 per la fisica per «i contributi alla fisica teorica e specialmente per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico»; molti lo ritengono un premio di consolazione perché non gli era stato dato per la sempre più controversa teoria della relatività.

Princeton University Press negli Stati Uniti e Methuen and Company in Gran Bretagna pubblicano Il significato della relatività, la raccolta delle lezioni alla Princeton University nel 1921.

1923
Visita la Palestina e la Spagna.

1924
La figliastra Ilse sposa Rudolf Kayser.

1925
Si reca in Sudamerica.

Insieme con Gandhi, firma un manifesto contro il servizio militare obbligatorio. Diventa un ardente pacifista.

Riceve la medaglia Copley, il più importante premio scientifico assegnato dalla Royal Society di Londra.

Diventa, fino al 1928, membro del consiglio di amministrazione dell’università ebraica di Gerusalemme.

1926
Riceve la medaglia d’oro della Royal Astronomical Society.

1927
Suo figlio Hans Albert sposa Frieda Knecht.

1928
Si ammala di nuovo, questa volta per un ingrossamento del cuore. È costretto a letto per mesi e rimane indebolito per un anno intero.

In aprile, Helen Dukas viene assunta come segretaria e lo resterà fino alla morte di Einstein.

1929
Inizia l’amicizia con la regina Elisabetta del Belgio, che durerà fino alla fine della sua vita.

In giugno riceve la medaglia Max Planck.

1930
Nasce il primo nipotino, Bernhard Caesar Einstein, da Hans Albert e Frieda.

La figliastra Margot sposa Dmitri Marianoff (dal quale divorzierà).

Firma il manifesto per il disarmo mondiale.

In dicembre visita New York e Cuba, si reca al California Institute of Technology (CalTech) di Pasadena, dove rimane fino al marzo 1931.

1931
È a Oxford in maggio e passa alcuni mesi nella sua casa di campagna di Caputh, a sudovest di Berlino. In dicembre torna a Pasadena.

1932
Tra gennaio e marzo è al CalTech. Rientra a Berlino. Accetta poi la cattedra all’Institute for Advanced Study di Princeton, dal momento in cui sarà terminata la costruzione del campus. In dicembre è nuovamente negli Stati Uniti.

1933
I nazisti arrivano al potere in gennaio. Si dimette dall’Accademia prussiana delle scienze, rinuncia alla cittadinanza tedesca (conserva invece quella svizzera). Non tornerà mai più in Germania.

Dagli Stati Uniti si reca con Elsa a Le Coq-sur-Mer, in Belgio, dove sono protetti da alcune guardie di sicurezza. Li raggiungono Ilse, Margot, Helen Dukas e un assistente, Walther Mayer.

Viaggia a Oxford e in Svizzera, dove va a trovare il figlio Eduard per quella che sarà la sua ultima visita.

Rudolf Kayser, il marito di Ilse, riesce a spedire le carte di Einstein da Berlino in Francia, e quindi negli Stati Uniti.

In settembre lascia l’Europa con Elsa, Helen Dukas e Walther Mayer. Arriva a New York il 17 ottobre con la Westmoreland; Ilse, Margot e i rispettivi mariti rimangono in Europa.

Pubblica insieme con Sigmund Freud Perché la guerra?.

Occupa la cattedra dell’Institute for Advanced Study, temporaneamente nel Fine Hall (ora Jones Hall) nel campus della Princeton University.

1934
Il 10 luglio, Ilse muore a Parigi dopo una lunga e dolorosa malattia. Margot e Dmitri arrivano a Princeton.

1935
In autunno trasloca al 112 di Mercer Street, a Princeton, dove abiteranno fino alla morte Elsa, Margot e Helen Dukas.

Riceve la medaglia Franklin.

1936
Hans Albert ottiene il dottorato in ingegneria dall’ETH di Zurigo (nel 1947 diventa professore di ingegneria idraulica all’università della California a Berkeley). Il 20 dicembre, Elsa muore dopo una lunga lotta contro una malattia cardiaca e renale.

1939
Sua sorella Maja Einstein-Winteler lo raggiunge in Mercer Street.

Il 2 agosto firma la famosa lettera al presidente Roosevelt sulle implicazioni militari dell’energia atomica.

In Europa scoppia la Seconda guerra mondiale.

1940
Albert Einstein diventa americano: la cittadinanza gli era già stata proposta con una delibera del Congresso, ma aveva preferito aspettare e ottenerla come tutti gli altri. Conserva fino alla morte anche la cittadinanza svizzera.

1941
Gli Stati Uniti entrano in guerra.

1943
Diventa consulente dell’Ufficio approvvigionamento della Marina americana, Sezione esplosivi e munizioni.

1944
Riscrive a mano l’articolo originale del 1905 sulla teoria della relatività ristretta; il manoscritto è venduto all’asta per sei milioni di dollari, versati come contributo allo sforzo bellico.

1945
Fine della Seconda guerra mondiale. Si dimette dall’Institute for Advanced Study e riceve una pensione, ma conserva il proprio ufficio all’Institute fino alla morte.

1946
Dopo un’emorragia cerebrale, Maja è costretta a letto.

Albert Einstein diventa presidente dell’Emergency Committee of Atomic Scientists.

Invita le Nazioni Unite a formare un governo mondiale, l’unico modo, secondo lui, per garantire una pace permanente.

1948
4 agosto: Mileva muore a Zurigo.

In dicembre i medici diagnosticano a Einstein un grosso aneurisma dell’aorta addominale.

Albert Einstein mentre scrive
Albert Einstein: foto di Alfred Eisenstaedt (1949)

1950
Il 18 marzo firma il proprio testamento, in cui nomina esecutore Otto Nathan e amministratori congiunti del suo lascito, Otto Nathan e Helen Dukas.

Le lettere e i manoscritti andranno all’università ebraica di Gerusalemme dopo la morte di entrambi gli amministratori. L’archivio vi sarà però trasferito prima.

1951
Maja muore a Princeton, in giugno.

1952
Gli viene offerta la presidenza di Israele, che rifiuta.

1954
Soffre di anemia emolitica.

1955
11 aprile: scrive a Bertrand Russell l’ultima lettera, in cui accetta di firmare un manifesto per sollecitare tutte le nazioni a rinunciare alle armi nucleari.

Il 15 aprile Albert Einstein è ricoverato all’ospedale di Princeton. Muore alle 13.15 del 18 aprile per la rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale.

Frasi celebri di Albert Einstein

L’odierna ed immortale popolarità di Albert Einstein la si deve in parte anche ad alcune sue frasi famose e celeberrime. Ne riportiamo qui di seguito alcune delle più celebri. Per un nutrito elenco di frasi di Albert Einstein vi rimandiamo al sito Aforismi.meglio.it

  • La meccanica quantistica è degna di ogni rispetto, ma una voce interiore mi dice che non è ancora la soluzione giusta. È una teoria che ci dice molte cose, ma non ci fa penetrare più a fondo il segreto del Grande Vecchio. In ogni caso, sono convinto che questi non gioca a dadi col mondo.
    (Da una lettera a Max Born del 4 dicembre 1926)
  • Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.
    (Riportata dal geografo Gilbert Fowler White)
  • Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.
  • La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato.
    (Il mondo come io lo vedo, 1931)
  • Dostoevskij a me ha dato più di qualunque scienziato, più di Gauss.
  • Finché le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non sono certe, e finché sono certe, non si riferiscono alla realtà.
  • Se verrà dimostrato che la mia teoria della relatività è valida, la Germania dirà che sono tedesco e la Francia che sono cittadino del mondo. Se la mia teoria dovesse essere sbagliata, la Francia dirà che sono un tedesco e la Germania che sono un ebreo.
  • Non mi preoccupo mai del futuro, arriva sempre abbastanza presto.
  • Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.
    (Da una lettera a Carl Seelig, 11 marzo 1952)
  • Soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena vivere.
    (Dalla risposta alla domanda dei redattori di Youth, citato nel New York Times, 20 giugno 1932)

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Sette brevi lezioni di fisica, di Carlo Rovelli https://cultura.biografieonline.it/sette-brevi-lezioni-di-fisica/ https://cultura.biografieonline.it/sette-brevi-lezioni-di-fisica/#respond Mon, 18 Apr 2016 16:41:33 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17927 Scoprire la fisica dopo alcuni anni di inutili studi liceali è una sorpresa altrettanto entusiasmante come leggere la Divina Commedia o I promessi sposi senza il commento dell’insegnante o l’obbligo di spiegarli durante l’interrogazione. Se poi a farlo è uno studioso di fama internazionale, che con semplicità e ironia, ti racconta le teorie più importanti del XX secolo, allora vale la pena leggerlo e, come tutti i libri che hanno senso, seguire la strada che ti indicano per cercare altri libri e approfondire altre teorie e altre conoscenza. Il libro in questione è un saggio curioso, anche dal punto di vista editoriale, che, dopo aver scalato le classifiche italiane, ha ottenuto un buon successo anche fra i lettori  inglesi e americani. Si tratta delle “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli, pubblicato dalla casa editrice Adelphi.

Sette brevi lezioni di fisica - libro
Sette brevi lezioni di fisica (Adelphi, 2014)

E’ un saggio piccolo, consta solo di 85 pagine e si leggerebbe in un’oretta, se non avesse il fascino del piccolo gioiello editoriale, che ti spinge a rileggerlo più volte, per trovare ogni volta qualcosa in più. La fisica è una materia ostica, ci sono appassionati che vi dedicano la vita e che, probabilmente, già sanno tutto delle lezioni di Carlo Rovelli e ci sono profani che trovano in questo libro un modo diverso di raccontare una materia che, magari, non li ha mai affascinati, anzi forse a volte li ha respinti.

Non è un miracolo di semplicità, intendiamoci. Anche se la rivista Nature lo ha definito una meraviglia, e confermo che le prime sei lezioni sono davvero interessanti, si tratta pur sempre della condensazione in poche pagine della legge generale della relatività di Einstein, delle teorie che hanno costruito la meccanica quantistica, della sostanza del calore, delle particelle elementari che compongono e costituiscono la realtà, della struttura del cosmo e della composizione dei buchi neri, quindi di temi importanti e che, come nel caso della relatività, hanno cambiato la storia della conoscenza.

Cosa rende allora speciale questo saggio? Prima di tutto il fatto che “Sette brevi lezioni di fisica” racconta perché queste scoperte ci riguardano e ci spiegano qualcosa in più del mistero della natura, della nostra vita e della realtà in cui viviamo. Poi perché ci racconta che la semplicità alla base di teorie molto complesse, racchiude la verità scientifica di queste teorie. Cioè che il fatto che una teoria complessa come quella della relatività generale o della meccanica quantistica, possano essere spiegate in poche righe non le rende banali, ma anzi ci fa intuire la loro eterna bellezza. Infine, ma ci sono anche altri motivi, che si tratta di un libro entusiasmante. Perché il prof. Carlo Rovelli, fisico teorico e membro dell’Institut universitaire de France, mostra come la teoria della relatività spieghi lo spazio e il tempo grazie ad un’idea folgorante: lo spazio è materia e la gravità, cioè il peso della massa, piega lo spazio e lo curva.

Carlo Rovelli
Una foto del Prof. Carlo Rovelli

Per questo motivo il nostro pianeta non procede all’infinito ma gira su se stesso, perché piega lo spazio che lo contiene. Poi il professore ci spiega come la meccanica quantistica, che nessuno è riuscito ancora a sistematizzare in una teoria completa ed esauriente, svela però il mistero dietro al comportamento delle particelle elementari e come la sua applicazione matematica abbia permesso, ad esempio – ma non solo – la creazione dei computer.

Carlo Rovelli spiega queste due teorie con la sicurezza di chi le ha studiate per tutta la vita e le deve raccontare a chi vorrebbe comprendere la fisica ma non ha strumenti e conoscenze per poterlo fare e certamente non tornerà all’università o al liceo per imparare i fondamentali.

Ma il viaggio non finisce qui, perché nelle pagine seguenti, in “Sette brevi lezioni di fisica“, ci spiega l’origine e la sostanza dei buchi neri e come le particelle elementari sono studiate per ricostruire i mattoni della realtà. E il lettore si sposta con piacere dall’universo al piccolo infinitesimale, cercando di capire perché tutto si tiene.

Le domande, come se fossimo ad una lezione vera e propria, nascono spontanee e solo una parte trova risposta. Il resto va cercato in altri libri, ma il fatto che un piccolo libro ci porti in un nuovo mondo e ci spinga a sollevare altri veli sulla realtà, non è poca cosa.

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Niels Bohr celebrato da Google https://cultura.biografieonline.it/niels-bohr-celebrato-da-google/ https://cultura.biografieonline.it/niels-bohr-celebrato-da-google/#respond Sat, 06 Oct 2012 19:13:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4086 Il giorno 7 ottobre 1885 a Copenaghen, in Danimarca, nacque Niels Henrik David Bohr.
Lo stesso giorno del 2012 Google lo celebra con questo doodle:

Doodle Google dedicato a Niels Bohr
Doodle Google dedicato a Niels Bohr

Dall’illustrazione si intuisce subito il campo scientifico per cui il danese è entrato nella storia: la fisica. Nel 1922 ricevette il Premio Nobel grazie ai suoi studi relativa alla struttura degli atomi e della radiazione che essi emanano.

Niels Bohr
Niels Bohr

Amico di Bohr fu Albert Einstein: è proprio in una lettera che Einstein inviò a Bohr che il tedesco scrisse un’osservazione divenuta poi molto celebre: “Dio non gioca a dadi con l’universo“, alla quale il danese ebbe modo di rispondere “Smettila di dire a Dio che cosa fare con i suoi dadi.“.

Albert Einstein insieme a Niels Bohr
Albert Einstein insieme a Niels Bohr

Niels Bohr oltre che per le sue preziose scoperte nell’ambito della fisica sperimentale e della meccanica quantistica è ricordato per i suoi contributi alla matematica, alla filosofia della scienza, alla teoria fisica.

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