Edward Hopper Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 06 Nov 2024 08:07:16 +0000 it-IT hourly 1 Chop Suey: descrizione e significato del quadro di Hopper https://cultura.biografieonline.it/chop-suey-quadro/ https://cultura.biografieonline.it/chop-suey-quadro/#comments Thu, 26 Sep 2024 16:14:46 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42400 Chop Suey è un quadro del 1929 realizzato dallo statunitense Edward Hopper. È celebre anche per essere stato venduto nel novembre 2018 per 92 milioni di dollari, diventando una delle opere più costose di sempre.

Dipinto con la tecnica dell’olio su tela, il primo piano dell’opera ritrae due donne che conversano in un ristorante.

Chop Suey - quadro famoso di Hopper
Chop Suey è uno dei quadri più famosi di Edward Hopper

Descrizione del quadro

La scena di Chop Suey – che potremmo tradurre in italiano come Tagliatelle al sugo – raffigura due donne sedute a un tavolo in un ristorante.

C’è anche un’altra coppia sullo sfondo.

Le uniche caratteristiche mostrate in modo particolarmente dettagliato sono il volto della donna dipinta, il cappotto appeso sopra di lei, la schiena del suo compagno, i lineamenti della coppia sullo sfondo, la teiera sul tavolo, il pannello inferiore della finestra mascherato e l’insegna del ristorante all’esterno.

Queste sono tutte caratteristiche che porterebbero un elemento sensoriale (oltre alla vista) alla memoria dipinta: il ronzio della luce esterna, le voci delle persone sullo sfondo, la consistenza del cappotto, il sapore del tè e l’odore del fumo di sigaretta (tenuta dall’uomo) e la luce confusa dalla finestra mascherata.

Il luogo

La statunitense Gail Levin, storica dell’arte, descrive Chop Suey così:

[…] ricorda il ristorante cinese economico al secondo piano che gli Hopper frequentavano a Columbus Circle.

Ciò potrebbe spiegare l’attenzione primaria sulla donna e la monotonia dell’ambiente circostante.

Se fosse stato un posto che Edward Hopper visitava frequentemente, non ci sarebbe stato motivo di concentrarsi sull’ambiente circostante, ma piuttosto sul momento della scena.

Molto probabilmente la moglie dell’artista, Jo Hopper, anch’ella pittrice posò come modella per le tre figure femminili.

Il proprietario del dipinto era Barney A. Ebsworth (1934-2018). Promise di cederlo al Seattle Art Museum, tuttavia alla sua morte la proprietà rimase nel suo patrimonio. Venne venduto solo nel novembre del 2018, come dicevamo all’inizio, stabilendo un record per un’opera di Hopper.

Il collegamento tra pittura e memoria

Le opere di Edward Hopper sono note per le scene realistiche che trasmettono sentimenti di isolamento e solitudine.

Spesso l’artista descriveva la sua arte come una “trascrizione delle sue impressioni più intime della natura”.

Ciò è interpretabile come il collegamento del processo della pittura a quello della memoria.

Questa idea potrebbe essere ulteriormente descritta in un altro modo: come quando, ad esempio, qualcosa si rifà a una memoria personale; certi dettagli possono essere ricordati, ma tutto ciò che si trova al di fuori del focus primario è uno sfondo vuoto.

Chop Suey cattura proprio questo concetto di memoria.

Fa sì che l’osservatore si concentri su particolari elementi della iconografia sensoriale mentre il contesto narrativo raffigura un tema di isolamento.

Chop Suey: dettaglio dei volti
Il dettaglio dei volti

Analisi, interpretazione e significato dell’opera

Secondo il critico d’arte inglese David Anfam (1955 – 2024), un “dettaglio sorprendente di Chop Suey è che il soggetto femminile si trova di fronte al suo sosia”.

Altri hanno invece sottolineato che non sarebbe stato insolito per due donne indossassare cappelli simili all’epoca (fine anni ’20).

Il soggetto del dipinto è l’interno del bar e non si concentra su una figura specifica.

Come in molte opere di Edward Hopper, di fatto, il dipinto porta a prestare grande attenzione agli effetti della luce sui suoi soggetti.

Si vedano ad esempio i quadri “Nighthawks (Nottambuli)” e “Automat (Tavola calda)“.

Rolf G. Renner, autore del libro biografico “Hopper” afferma che:

parte di ciò di cui parlano i dipinti [di Hopper] è quella morte o decadenza che tutti i dipinti in un certo senso rappresentano, poiché distruggono l’immediatezza della percezione attraverso la trasformazione in un’immagine.

Sebbene la scena di “Chop Suey” si svolga in un ambiente sociale, è prevalente il senso di solitudine.

La donna in verde di fronte allo spettatore è seduta con la sua compagna, ma non sembra interagire con lei.

C’è un’analogia con la coppia sullo sfondo: l’uomo sembra essersi ritirato dalla donna di fronte a cui è seduto.

Ogni figura umana è isolata ed emotivamente distante l’una dall’altra: per ognuna c’è riservatezza.

Ciò è rappresentato e trasmesso all’osservatore grazie ai volti nascosti o oscurati: essi ritraggono un’essenza umana.

Ciò si applica ulteriormente alla donna in dettaglio; anche se abbiamo una visione completa del suo viso, c’è un distacco nei suoi confronti a causa del suo trucco netto ed evidente.

La pelle alabastrina con il fard audace e il labbro dipinto suggeriscono solo l’impressione di una donna, simile a una bambola.

Normalmente nel contesto dello stile dell’epoca, ciò potrebbe essere preso come uno stile alla moda, vivace.

Ma Hopper in “Chop Suey” nega questo: attribuisce al volto della donna lo stesso valore del bianco di altre caratteristiche vuote sullo sfondo. Svuota così la sua essenza umana.

L’osservatore la interpreta come se stesse ascoltando distrattamente anziché stabilire un contatto visivo e interagire, come se non fosse concentrata su ciò che la circonda.

La narrazione dietro un ricordo

L’equilibrio è mantenuto nella sezione centrale del dipinto con la presenza di aree prive di dettagli appena sopra la linea di vista dell’occhio.

Queste aree sono contrassegnate da tratti di pennello più ruvidi.

Lo spazio negativo, privo di dettagli sullo sfondo si aggiunge ulteriormente a questo perché l’occhio semplicemente ci passa sopra e si concentra di più sui dettagli presentati.

Questi spazi sono semplici perché le caratteristiche dello sfondo non vengono memorizzate.

Il “peso” è mantenuto nella presenza di dettagli, contenuti tra le figure ai tavoli, fino ai dettagli nel design del cartello esterno, la giacca appesa e la copertura inferiore della finestra.

Tutto ciò ci dà l’impressione che si possa osservare la scena così come tutti gli aspetti importanti, ignorando il contesto esterno.

Con questo in mente lo spettatore può supporre una narrazione dietro un particolare ricordo personale.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/chop-suey-quadro/feed/ 1
Nighthawks (Nottambuli), quadro famoso di Edward Hopper: significato https://cultura.biografieonline.it/nighthawks-nottambuli-quadro-famoso-di-edward-hopper/ https://cultura.biografieonline.it/nighthawks-nottambuli-quadro-famoso-di-edward-hopper/#comments Wed, 25 Sep 2024 13:12:28 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4704 Nighthawks (Nottambuli), è uno dei quadri più famosi di Edward Hopper e uno dei più simbolici dell’arte americana del XX secolo.

Il quadro è stato dipinto nel 1942, utilizzando la tecnica olio su tela, la sua misura è 30 x 60 cm.

Soggetto rappresentato: significato e messaggio

Rappresenta la solitudine e la desolazione che impregna l’atmosfera di un bar nella New York degli anni ’40, dove alcune persone  stanno sedute al bancone di un bar.

Nighthawks (Nottambuli), quadro famoso di Edward-Hopper (1942)
Nighthawks (Nottambuli), quadro famoso di Edward-Hopper (1942) – Dimensioni: 84 cm x 1,52 m – Art Institute of Chicago Building

La desolazione che si prova guardando queste figure anonime, vuote e che fra loro non comunicano, quasi fossero dei manichini, è totale.

Edward Hopper
Edward Hopper

Tuttavia Edward Hopper stesso, a proposito di questo quadro, dichiarò che non lo considerava un’espressione di solitudine in senso individuale, quanto meno non era questa la sua intenzione.

Più che altro per lui si trattava della solitudine che derivava dal vivere in una grande città.

In risposta a una domanda sulla solitudine e il vuoto nel dipinto, Hopper ha sottolineato che “non lo vedeva come particolarmente solitario”. Ha invece detto:

Inconsciamente, probabilmente, stavo dipingendo la solitudine di una grande città.

Il tema della solitudine

L’impatto psicologico che il quadro produce sullo spettatore, ha una profondità importante, perché si sviluppa con la rappresentazione di momenti di vita reale.

Il tema della solitudine, della noia e dell’alienazione ha contraddistinto gran parte della pittura di Hopper che ha interpretato il malessere della società americana dopo la Grande depressione del 1929.

Si veda ad esempio anche il quadro: Automat (Tavola calda) oppure Chop Suey.

Automat - Tavola calda - quadro - Hopper
Automat (Tavola calda), Edward Hopper, 1927 • Pittura a olio, 71 cm x 91 cm • Il quadro è conservato presso il Des Moines Art Center, Iowa (USA) • L’opera è attribuibile ai periodi: Neoclassicismo, Modernismo

Edward Hopper ha dato forma alla disperazione nelle sue sfumature più difficili da cogliere e l’ha legata alla alienazione derivante dal vivere nelle grandi città.

Qui infatti spesso si ritrovavano persone provenienti dalla provincia, in cerca di lavoro e di nuove opportunità.

Alcune curiosità

La moglie di Hopper – Josephine Verstille Nivison, anch’ella pittrice, conosciuta anche come Jo Hopperin una lettera indirizzata a Marion Hopper, sorella di Edward, scrisse una breve descrizione del quadro Nighthawks (Nottambuli) su cui il marito stava lavorando:

[…] ha appena completato un’immagine molto bella – un locale per mangiare di notte con 3 figure. Night Hawks sarebbe un nome adatto. È stato lo stesso Edward a posare per i 2 uomini grazie ad uno specchio, ed io (ho posato) per la ragazza. Ci ha lavorato un mese e mezzo.

Non sappiamo se il locale dipinto nel quadro fosse reale o fosse frutto dell’immaginazione dell’autore. Hopper dichiarò che si era ispirato ad un locale che si trovava a Greenwich Village, nel quartiere di Manhattan. Alcuni studiosi ritengono invece che questo bar dovesse trovarsi a Mulry Square, all’incrocio tra la 7ª Avenue South, Greenwich Avenue e l’11ª West Street, a sette isolati dallo studio del pittore.

Si pensa anche che Hopper sia stato ispirato da un racconto di Ernest Hemingway, “The Killers” (1927), che Hopper ammirava molto. Oppure dal più filosofico “A Clean, Well-Lighted Place” (1933).

L’Art Institute a Chicago entrò in possesso di questo quadro il 13 maggio 1942, già pochi mesi prime del suo completamento, acquistandolo per 3.000 dollari. Ancora oggi è esposto lì.

Nighthawks ha influenzato la componente “noir” di Blade Runner; il regista Ridley Scott ha dichiarato:

Sventolavo costantemente una riproduzione di questo dipinto sotto il naso del team di produzione per illustrare l’aspetto e l’umore che cercavo.

Il dipinto è presente nel film del 2009 “Una notte al museo 2 – La fuga“: il quadro prende vita attraverso l’animazione CGI con i personaggi che reagiscono agli eventi nel mondo esterno.

 

 

]]>
https://cultura.biografieonline.it/nighthawks-nottambuli-quadro-famoso-di-edward-hopper/feed/ 3
Automat (Tavola calda), opera di Edward Hopper https://cultura.biografieonline.it/automat-hopper/ https://cultura.biografieonline.it/automat-hopper/#comments Wed, 22 Sep 2021 15:26:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19423 Dipinto nel 1927, “Automat” (Tavola calda) è uno dei quadri più intensi e contemporaneamente desolanti dell’opera di Edward Hopper.

Automat - Tavola calda - quadro - Hopper
Automat (Tavola calda), Edward Hopper, 1927 • Pittura a olio, 71 cm x 91 cm • Il quadro è conservato presso il Des Moines Art Center, Iowa (USA) • L’opera è attribuibile ai periodi: Neoclassicismo, Modernismo

Automat (Tavola calda): analisi del dipinto

Una donna sola in una tavola calda, osserva la tazzina del caffè. Intorno a lei ci sono solo oggetti. Tra questi: un tavolo, una sedia, la vetrata del locale posta dietro di lei, un termosifone e la luce squallida del locale. Sia il cappotto di colore verde che il cappello giallo non fanno altro che intensificare il senso di desolazione che emana il soggetto protagonista della tela.

Il riflesso della donna non compare sul vetro del locale, solo le luci delle lampade sono riflesse e sembrano quasi illuminare un percorso. Un corridoio che idealmente si protende oltre la vetrata. Forse la donna è un sogno oppure un’illusione?

Automat Hopper detail
Il dettaglio della donna mentre osserva la tazzina di caffè

Commento

E’ certamente inquietante il fatto che l’immagine della donna non venga riflessa sul vetro e che la sua desolazione o solitudine diventi il centro dell’attenzione dello spettatore. Secondo me, l’intenzione di Hopper non era rappresentare la solitudine o identificare la donna come la protagonista di una desolazione moderna.

Penso, invece, che per Hopper fosse più significativo rappresentare la scena in se stessa. E’ l’illusione che sembra rappresentare la donna che testimonia l’importanza dei colori e degli oggetti. Mentre la protagonista appunto appare come un pensiero oppure la traccia di un sogno.

Riferimenti artistici

Il dipinto ricorda un altro capolavoro di Hopper: “Soir blue“. In quest’ultimo un clown è posto al centro della scena. Egli appare totalmente isolato dalle persone che sono attorno a lui. Anche in “Soir blue“, il clown sembra frutto di un sogno e viene posto nel contesto per accentuare i particolari del dipinto.

Soir bleu
Soir bleu

Altri due dipinti ricordano invece la protagonista e sono “Giovane donna assopita” di Vermeer e “La Prugna” di Manet. Nel primo, una donna sta dormendo con la testa inclinata verso una sedia posta di fronte a lei. Nell’altro, invece, una donna, anch’essa con un’espressione trasognata, osserva un bicchiere che contiene un liquore alla prugna.

Due dipinti di due grandi pittori che Hopper richiama con questo quadro, ma anche due possibili interpretazioni del suo dipinto. In entrambi, infatti, la donne stanno pensando e sognando. Di fatto generano l’illusione di essere loro stesse un sogno o un pensiero fugace.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/automat-hopper/feed/ 4
Early Sunday Morning (Domenica mattina presto), quadro di Hopper https://cultura.biografieonline.it/early-sunday-morning-hopper/ https://cultura.biografieonline.it/early-sunday-morning-hopper/#respond Thu, 08 Sep 2016 08:36:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19706 Finestre e porte che si succedono in una mattina assolata a New York. Sono il tema centrale di questo dipinto che Edward Hopper realizzò nel 1930. Early Sunday Morning (Domenica mattina presto) è il titolo del dipinto.

Early Sunday Morning - Domenica mattina presto - Hopper - 1930
Early Sunday Morning – Domenica mattina presto (Edward Hopper, 1930)

In realtà Hopper non dichiarò mai quale giorno rappresentasse. Non fu lui ad affermare scrivendolo nel titolo, che fosse domenica. E’ una delle opere più significative che Hopper dipinse in quel periodo.

Early Sunday Morning (o Domenica mattina): descrizione del quadro

E’ un dipinto semplice in cui la consequenzialità delle finestre in alto e delle linee orizzontali, viene interrotta dalle insegne dei negozi e dai tendaggi. In fondo non c’è nulla di particolare in quest’opera, eppure ne ricaviamo un’impressione strana.

Il quadro emana un fascino non definibile e probabilmente è uno delle tele di Hopper meno facili da interpretare. Banalità di una giornata normale in cui lo spettatore osserva alle luci del mattino, una strada deserta in cui i negozi e le attività devono ancora aprire.

Sembra che Hopper voglia semplicemente raccontare una strada di New York in un momento particolare. Un momento in cui tutto è calma e tranquillità, dove la luce illumina ogni oggetto prima del via vai quotidiano. Proprio le linee orizzontali, interrotte dai negozi, portano lo spettatore fuori dalla tela. E gli fanno immaginare che cosa si può trovare oltre il quadro.

Domenica mattina - Early Sunday Morning - Hopper - dettaglio
“Domenica mattina” (Early Sunday Morning) : un dettaglio del quadro di Hopper con il tipico palo del barbiere a strisce rosse e blu.

Altro mistero è la mancanza di una figura umana che Hopper avrebbe voluto introdurre, ma che alla fine del lavoro decise di non mettere all’interno del quadro Early Sunday Morning.

Commento

Perché si ricava tanto da un dipinto che mostra un edificio insignificante e senza vita?

Hopper definì il quadro una traduzione letteraria della Settima strada.

In realtà è uno di quei dipinti privi, secondo me, di una definizione e di una interpretazione.

Si osserva il quadro e le sensazioni che si provano dimostrano come la pittura a volte possa sottrarsi ad interpretazioni canoniche ed entrare nel campo misterioso delle cose, che piacciono senza alcun apparente motivo razionale.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/early-sunday-morning-hopper/feed/ 0
Summer Interior, quadro di Edward Hopper https://cultura.biografieonline.it/summer-interior-hopper/ https://cultura.biografieonline.it/summer-interior-hopper/#respond Tue, 06 Sep 2016 12:57:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19655 Durante i suoi soggiorni a Parigi, in particolare nel 1906, Edward Hopper aveva studiato la luce, sperimentando effetti che sarebbero stati fondamentali per le opere successive. Sono interessanti le tele di questo periodo, perché rappresentano l’inizio di un cambiamento che in seguito condizionerà la pittura contemporanea del ‘900. Uno dei quadri più rappresentativi di questa epoca è Summer Interior, realizzato nel 1909.

Summer Interior - Edward Hopper - 1909
Summer Interior (Edward Hopper, 1909)

Summer Interior, analisi e descrizione del quadro

Nel dipinto possiamo osservare una donna appoggiata con il braccio destro al letto. Il suo volto è reclinato e come in Eleven A.M., altro dipinto di Hopper del 1926, i tratti del viso sono coperti dai capelli. E’ come se il pittore, dopo aver mostrato la nudità della ragazza, volesse proteggerne l’identità.

Eleven AM - 11 AM - Edward Hopper - Undici di mattina
Eleven AM – 11 AM – Edward Hopper – Undici di mattina

Il dipinto ricorda molti quadri di Degas, che sicuramente Hopper aveva studiato quando visse in Francia. Fra tutti il più simile a questo è Le tub (La tinozza, 1886), dove compare una donna nuda che fa il bagno in una tinozza.

Degas - Le tub - La tinozza - 1886
Le tub (Degas, 1886)

Entrambe le opere hanno per soggetto principale una donna nuda seduta o accovacciata per terra. Nel dipinto di Degas la donna è completamente nuda e la posizione aveva indotto alcuni critici ad affermare che il pittore aveva insistito troppo su una certa animalità del corpo.

In Summer Interior, invece, la donna indossa una maglietta bianca che la copre fino ai fianchi. Il bianco domina il dipinto e appare sulle lenzuola e sull’intonaco del caminetto. Il colore è steso con pennellate energiche ed essenziali, e tutta la scena, realizzata in un vortice di luce, permette di immaginare il motivo per il quale la ragazza è distesa in quel modo.

Summer Interior - detail - dettaglio
Summer Interior: dettaglio della donna

Commento

Hopper lascia spazio alla fantasia di chi osserva il dipinto e vuole entrare in una storia rappresentata in una frazione di secondo, in un’immagine eterna, conseguenza e causa di altre azioni e movimenti.

La ragazza attende che l’immagine sia completata, e che, in un certo senso, la fotografia venga scattata. E’ immobile proprio per permettere che l’azione riprenda quando l’artista avrà finito di immortalarla.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/summer-interior-hopper/feed/ 0
Eleven A.M. (11 A.M., Le undici di mattina), opera di Edward Hopper https://cultura.biografieonline.it/eleven-11-am-hopper/ https://cultura.biografieonline.it/eleven-11-am-hopper/#comments Tue, 06 Sep 2016 12:12:51 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19564 Una delle abilità di Edward Hopper è mostrare un momento insignificante della vita quotidiana come se fosse – e davvero lo è – un attimo infinito. Tutto nella rappresentazione di Hopper diventa qualcosa di sensato e prolunga la visione dello spettatore. Anche se non c’è alcun movimento o azione nella scena rappresentata. Uno dei dipinti più emblematici di questa sua poetica è “Eleven A.M.” (o 11 A.M. – Le undici di mattina), realizzato nel 1926 con la tecnica olio su tela.

Eleven A.M. - 11 AM - Edward Hopper - Undici di mattina
Il quadro di Hopper “Eleven A.M.” (1926)

Eleven A.M. (Le undici di mattina): descrizione e analisi del dipinto

Una ragazza nuda è seduta su una poltrona posta vicino ad una finestra. La sua posizione e il volto, in parte coperto dai capelli, mi hanno sempre creato una sorta di curiosità inquieta. Non tanto per il nudo che ricorda molti altri dipinti, ma per la posizione della ragazza e il suo osservare la finestra, immobile.

La sua è una posizione rilassata, che osserva ciò che si trova fuori dalla finestra, e sembra in procinto di fare qualcosa, o invece di non fare nulla. Ed entrambe le possibilità inquietano.

La donna esprime anche una meravigliosa sensualità, proprio perché indossa solo un paio di scarpe. E il colore della sua pelle contrasta con i colori degli oggetti, a partire dal blu scuro della poltrona in cui è seduta, al rosso della lampada posta sul tavolo, con il tappeto verde adagiato ai suoi piedi e con il marrone del cassettone posto contro il muro.

La luce proviene da sinistra e si smorza nell’intimità dell’appartamento. L’intimità violata attraverso la luce, segue lo stesso percorso visivo dello spettatore. Lo spettatore può osservare la donna mentre si trova nel suo appartamento. E la sua osservazione parte da destra, segue la luce, come se anche lui entrasse dalla finestra, quasi ansioso di spiare la ragazza, di osservarla mentre lei stessa osserva.

Il mio scopo in pittura è sempre quello di usare la natura come mezzo, per cercare di fissare sulla tela le mie reazioni più intime di fronte al soggetto, così come mi appare quando lo amo di più: quando il mio interesse e il mio modo di vedere riescono a dare unità alle cose.

Commento

Il concetto di desolazione appartiene a molti quadri di Edward Hopper. Probabilmente è anche uno dei tratti distintivi e più citati della sua opera. E ovviamente ritorna anche in questo quadro. Anche se l’artista, in più occasioni, ha ribadito di non voler creare una situazione di solitudine. Egli afferma di non voler raccontare consapevolmente la desolazione o il senso di abbandono che un’unica figura nei suoi dipinti può suscitare.

Infine, i giochi di luce e ombra che vediamo trasparire nel dipinto, grazie all’ampia finestra da cui passa la luce del sole, sono la conseguenza dell’abilità di Hopper nelle incisioni.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/eleven-11-am-hopper/feed/ 1
Gas (opera di Edward Hopper) https://cultura.biografieonline.it/gas-hopper/ https://cultura.biografieonline.it/gas-hopper/#respond Sun, 05 Jun 2016 23:17:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18668 Gas” è il titolo di un celebre quadro che fu realizzato da Edward Hopper nel 1940, dopo che l’artista aveva cercato, invano, una stazione per l’erogazione della benzina che fosse simile a quella che aveva immaginato. Dopo diversi disegni, Hopper realizzò un dipinto che non è, quindi, una rappresentazione della realtà, bensì la conseguenza di un lavoro preparatorio su un’idea.

Gas - Hopper - Quadro - Picture
Gas (Edward Hopper, 1940) – Olio su tela – 66,7 x 102,2 cm – Il quadro è esposto al MoMA di New York

Gas: analisi del dipinto

L’immagine potrebbe essere un fotogramma di apertura di un film horror o di un thriller tanto è carica di tensione e inquietudine. Un’inquietudine che nasce dalla solitudine dell’uomo circondato da una natura, il bosco, che sembra volersi riprendere il piccolo territorio che il protagonista si è ricavato con la sua pompa di benzina.

La strada deserta sembra aver preso fuoco per quanto sono accesi i colori dell’erba secca posta ai bordi. Tutto va verso il centro del dipinto: la strada, la stazione, le pompe di benzina e gli alberi del bosco. Sembrano trascinati verso il centro più buio del dipinto, dove c’è un’oscurità ancora più profonda, e dove il bosco con i suoi alberi scuri diventa ancora più impenetrabile. L’unica luce proviene dalla casupola posta accanto alle bellissime pompe di benzina.

Baluardo di civiltà che illumina il buio minaccioso della natura. Siamo alla fine della giornata, forse la stazione sta per chiudere e l’uomo sta conteggiando il consumo quotidiano della benzina. L’idea che però l’uomo viva lì da solo e che si ritirerà in quella casa per riposarsi, apre altri scenari narrativi. Infatti, questo dipinto ha la forza cinematografica di altri quadri di Hopper che raccontano molte storie partendo da una singola immagine. Benché sembri un’immagine immobile, in realtà tutto sembra in movimento: gli alberi, l’erba secca, l’operatività dell’uomo e il buio della notte che si sta apprestando a diventare totale, mentre le luci provenienti dalla casa si allungano sul cemento.

Edward Hopper
Edward Hopper

Le pompe rosse, tipiche della Mobilgas, impresa americana con il simbolo del cavallo alato, che possiamo vedere ritratto sul cartello in alto, sviluppano un forte stacco di luce con il loro colore rosso acceso. Unico colore intenso, insieme a quello della luce nella casa, che contrasta l’oscurità del cielo e del bosco.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/gas-hopper/feed/ 0
Soir bleu (opera di Edward Hopper) https://cultura.biografieonline.it/soir-bleu-hopper/ https://cultura.biografieonline.it/soir-bleu-hopper/#comments Wed, 18 May 2016 09:37:29 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18460 Nel 1906 Edward Hopper visitò per la prima volta Parigi: tornò nella capitale francese più volte, e da ogni viaggio, portò a casa nuove esperienze, insieme a una crescita artistica sempre più complessa e affascinante. A Parigi Hopper non impara solo l’arte degli impressionisti, ma visita una città che è ricca di esperienze visive. Dipinge e disegna molto, progetta quadri che diverranno in seguito capolavori. Come questo che andiamo ad analizzare: “Soir bleu“.

Soir bleu
Soir Bleu (Sera blu, Edward Hopper, 1914) – Olio su tela – 91,4 x 182,9 cm • Il quadro è conservato al Whitney Museum of American Art, a New York City

Fu dopo il 1910, terzo viaggio all’estero con obbligata tappa a Parigi, che Hopper cominciò a dipingere i quadri che lo hanno reso famoso, in cui ombre e luci diventano un mezzo per raccontare la solitudine e il silenzio, attraverso soggetti di profonda suggestione malinconica.

Edward Hopper rimase affascinato soprattutto da Degas, Manet, Pissarro, Monet, Toulouse-Lautrec e Courbet, pittori che imparò a conoscere attraverso le loro opere, mentre si lasciò sfiorare dai movimenti contemporanei quali il fauvismo – con cui ebbe un rapporto più profondo –  il cubismo e l’astrattismo.

Soir bleu: analisi del quadro

Dipinto nel 1914, questo quadro di Hopper si intitola “Soir bleu” e ritrae la desolazione di un locale parigino in cui tutti i personaggi sembrano slegati uno dall’altro. Come se fossero in posa davanti allo spettatore, appaiono, da sinistra a destra, un uomo con una sigaretta in bocca, in attesa forse di mangiare o bere qualcosa, una donna in piedi truccata in modo appariscente, che sembra accorgersi dello spettatore, l’unica nel quadro. Poi un pierrot, figura centrale del dipinto, che carica l’opera di inquietudine e di un sentimento di solitudine ancora più forte, se si osservano poi gli altri personaggi, che lo guardano immobili.

Soir bleu - Pierrot - detail - dettaglio - Hopper
Soir bleu: Pierrot con la sigaretta, dettaglio

L’atmosfera, quasi onirica nei suoi riferimenti simbolici, rappresenta il lavoro che l’artista sta affrontando in quel periodo e che è la conseguenza della sua ammirazione per pittori come Degas, che gli insegnano a dipingere dentro ad ambienti chiusi, dove lo spazio e i soggetti comunicano e riflettono le sue visioni.

In Soir bleu la luce, attraverso trovate cromatiche che lanciano il dipinto in un modernismo straordinario, salta da un soggetto all’altro per poi illuminare potentemente il pierrot, centro della scena, per poi fuggire nelle ombre dei soggetti che sono posti a sinistra. Ogni figura ha una sua collocazione geometrica precisa.

Quest’opera si ricollega ad un dipinto realizzato nel 1966, e quindi quarantadue anni dopo, quando Edward Hopper è alla fine della sua carriera e che si intitola “Two Comedians“.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/soir-bleu-hopper/feed/ 1
Si parla troppo di silenzio (di Aldo Nove) https://cultura.biografieonline.it/si-parla-troppo-di-silenzio/ https://cultura.biografieonline.it/si-parla-troppo-di-silenzio/#respond Fri, 08 May 2015 08:26:21 +0000 http://girolepagine.com/?p=57 Incontri

si parla troppo di silenzio – skira, 2009.
di aldo nove non c’è bisogno di dire chi è, cosa fa, perché amore mio infinito è tra i libri del cuore un po’ di tutti, no? e anche gli altri, quelli che ti fanno venire il magone, no?

Si parla troppo di silenzio
Si parla troppo di silenzio (Aldo Nove, Skira, 2009)

questo racconta un incontro – mai avvenuto però potrebbe pure essere – tra edward hopper e raymond carver. ci sono anche dei pezzetti biografici sui due, ma soprattutto ci sono delle conversazioni bellissime e non so, è forse un esperimento, ma uno di quelli riusciti bene.

leggendo ci si trova nei quadri di hopper con le linee nette tra luce e buio. ma anche nei racconti di carver che parlano di verità. le due cose poi si mescolano e non sai più dove sei, se nel quadro o in un racconto o solo su quella barca, con loro due, a pesca.

un libro che dice molto senza raccontare nulla, e che è pace per orecchie e cuore.

Si parla troppo di silenzio

]]>
https://cultura.biografieonline.it/si-parla-troppo-di-silenzio/feed/ 0