Edvard Munch Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 20 Oct 2022 05:44:49 +0000 it-IT hourly 1 L’Ansia (Anxiety) o Angoscia, dipinto di Munch https://cultura.biografieonline.it/ansia-angoscia-munch/ https://cultura.biografieonline.it/ansia-angoscia-munch/#respond Wed, 19 Oct 2022 20:58:22 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22268 Un quadro che evoca malinconia ed angoscia esistenziale. “Ansietà”, di Edvard Munch esprime i sentimenti provati dal pittore durante la sua vita.

C’è una strada che si snoda davanti al mare, a Christiania, in Norvegia, a cui il pittore Edvard Munch fu molto affezionato. Scelse tale strada proprio come luogo di alcuni dei suoi quadri più famosi: tra questi vi sono L’Urlo e Sera sul viale Karl Johan. Su questa strada che costeggia la spiaggia, Munch allestì il “teatro” di alcuni suoi dipinti epocali. Quello che ci accingiamo a considerare è intitolato L’Ansia, e fu realizzato nel 1894. Il quadro è conservato ad Oslo, presso il Museo dedicato all’artista. Intitolato in inglese Anxiety a volte è indicato in italiano anche come “L’Ansietà” oppure “Angoscia“.

Ansietà Ansia Angoscia Anxiety Munch Edvard Munch 1894 dipinto opera picture
L’Ansia (Ansietà, Angoscia) – 1894 – Olio su tela, 94 cm x 74 cm

L’Ansia: analisi del dipinto

Lo sfondo è formato da un cielo di colore rosso e giallo, ed è mosso dalle linee asimmetriche ed irregolari. In lontananza due navi solcano un mare che riflette il cielo incendiato. In questo contesto paesaggistico Munch rappresenta una processione di uomini e donne, muti e con gli occhi sbarrati. Le figure sono come chiuse in un mondo inaccessibile. Sono gli stessi soggetti che ritroviamo in un altro dipinto dello stesso autore, il già citato “Sera sul viale Karl Johan“.

Sera sul viale Karl Johann
Sera sul viale Karl Johann (1892)

In quest’opera di Munch è palpabile un senso di malinconia molto forte. Le persone vengono ormai percepite alla stregua di una folla senza identità. E’ come se l’elemento umano e quotidiano si fosse dileguato per fare spazio al tema caro a Munch. Quello dell’angoscia esistenziale e dell’incomunicabilità.

L’Ansia” è compreso nel ciclo intitolato “Il Fregio della Vita: Poema sulla Vita, l’Amore e la Morte”. L’autore lo dipinse nel lasso di tempo compreso tra il 1893 e il 1900. Gli elementi pittorici che colpiscono in questo quadro sono gli aneli di ombre e i colori che circondano le figure. Tali elementi ricordano le aureole sulla testa degli angeli, per mettere in risalto la loro provenienza divina.

Nel dipinto di Munch l’aura intorno alle figure non ha alcun riferimento divino. Essa sta bensì ad indicare un sentimento umano e ricorrente: la paura, l’ansia, il senso di minaccia. A rappresentare l’ansietà in tutta la sua gravità vi è la donna con la cuffia. Ella appare nitidamente nel dipinto rispetto alle altre figure umane, che vanno man mano dissolvendosi.

L’angoscia e la concezione del dolore di Edvard Munch

L’esistenza di Edvard Munch fu costellata di episodi traumatici che gli causarono disturbi psicopatologici, dai quali non riuscì mai a liberarsi del tutto. L’artista norvegese è stato descritto come un uomo schivo, misogino e affetto da un conflitto inconscio di tipo ansiogeno. Fu anche ricoverato in una clinica psichiatrica, anche se per poco tempo.

Proprio grazie ai suoi dipinti riuscì in qualche modo a convivere con i fantasmi della mente, in quanto seppe rappresentare artisticamente tutto il dolore e l’angoscia esistenziale che provò.

Con il termine “angoscia esistenziale” si definisce uno stato cosciente, caratterizzato da sentimenti di apprensione e ansia. Si tratta di un dolore psicologico simile all’ansia, ma più invasivo, provocato da una serie di stimoli emotivi troppo intensi che la psiche non riesce a controllare e “filtrare”. La cosiddetta “angoscia a colori” che caratterizza i lavori di Edvard Munch, è stata sicuramente la conseguenza delle dolorose esperienze personali vissute dal pittore durante l’infanzia e l’adolescenza.

La bravura di Munch sta proprio nella sua capacità di trasporre i sentimenti nelle opere: nel dipinto “Ansietà” appunto per la prima volta questo stato d’animo, che un po’ tutti conosciamo e ci portiamo dietro, è stato magistralmente riprodotto e rappresentato.

Edvard Munch
Foto di Edvard Munch

Come lo stesso artista ha più volte dichiarato, la sua pittura nasce dal tentativo di comprendere i rapporti con l’esistenza, quindi diventa un mezzo per rappresentare i propri vissuti, anche quelli più angoscianti e dolorosi. Il pittore è consapevole che sentimenti come la malinconia e l’angoscia esistenziale lo accompagneranno fino alla morte. Ecco spiegato il ritorno continuo di linee mobili, colori infuocati e soggetti che evocano sofferenza, caratteristiche pittoriche costanti nella sua produzione artistica.

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Notte d’estate ad Aasgaardstrand (opera di Edvard Munch) https://cultura.biografieonline.it/munch-notte-estate-aasgaardstrand/ https://cultura.biografieonline.it/munch-notte-estate-aasgaardstrand/#respond Sat, 26 Jun 2021 17:24:21 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15685 Notte d’estate ad Aasgaardstrand: analisi dell’opera

Corre l’anno 1904. Edvard Munch espone al Salon des Indépendants. La sua fama a livello internazionale gli permette di esporre in tutta Europa. E’, infatti, considerato uno dei pittori più interessanti della sua epoca. La critica lo sostiene e lo apprezza. Munch partecipa dunque a molte esposizioni. Proprio quell’anno decide di mostrare uno dei suoi quadri più intensi e violenti. Un paesaggio.

Notte d'estate ad Asgaardstrand
Notte d’estate a Aasgaardstrand (in francese: Nuit d’été à Aagaardstrand; in inglese: Summer Night at Summer night at Aasgaardstrand) fu dipinto nel 1904 dal norvegese Edvard Munch – l’autore del celebre “Urlo“. Si tratta di un olio su tela che misura Cm 99 x 103,5. E’ conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi.

Può sembrare paradossale ma l’utilizzo della profondità e del colore rendono questo paesaggio, dal titolo “Notte d’estate ad Aasgaardstrand“, un quadro fra i più duri e istintivi del pittore.

Uno dei luoghi preferiti di Munch

Il villaggio di Aagaardstrand è uno dei preferiti di Munch che lo frequenta dal 1888. E’, quindi, per lui un luogo famigliare, che conosce molto bene. Qui Munch decide di misurarsi con un nuovo modello formale, sperimentando una diversa composizione del colore. Osservando il paesaggio appare subito chiaro che gli elementi che lo costituiscono: l’albero, la casa e il muro, creano una dimensione inquietante, dura e desolata.

Il muro che attraversa “Notte d’estate ad Aagaardstrand”, ad esempio, sviluppa uno profondità immediata, che appare di colpo allo spettatore, mentre quest’ultimo segue le linee del dipinto.

Non vi sono personaggi né simboli che possano addolcire o distrarre l’attenzione di uno spettatore che viene assorbito dalla solitudine di questo paesaggio nordico.

I colori che cambiano e passano da toni caldi a toni freddi e la pennellata che intensifica e marca ancora di più il disegno, attirano l’attenzione della critica e di molti artisti , soprattutto, gli appartenenti al fauvismo, i quali vedono in questo quadro, realizzato lo stesso anno dell’esposizione, un coraggioso esempio delle loro ricerche cromatiche.

Notte d'estate ad Aagaardstrand
Un’altra immagine del quadro

Commento all’opera

Munch, infatti, non realizza solo un’opera di profonda bellezza, ma sperimenta anche una riuscita evoluzione stilistica. Desolazione, disperazione, solitudine e selvaggia ricerca di un proprio sé, in un contesto in cui la natura mostra sé stessa in modo violento e definitivo, sono temi che accompagneranno Edvard Munch per tutta la sua carriera. Tuttavia, nel quadro Notte d’estate ad Åsgårdstrand emerge anche la bellezza unica del paesaggio nordico, di cui Munch è stato fra i più appassionati cantori.

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Sera sul viale Karl Johann (dipinto di Edvard Munch) https://cultura.biografieonline.it/munch-sera-karl-johann/ https://cultura.biografieonline.it/munch-sera-karl-johann/#comments Sun, 03 Feb 2013 10:20:44 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6162 Sera sulla via Karl Johann è un dipinto di Edvard Munch datato 1892 ed è stato eseguito con la tecnica dell’olio su tela. La sua dimensione è di 84,5 cm x 121 cm e fa parte della collezione Rasmus Meyer. In questo quadro Munch propone un luogo che aveva già dipinto, il boulevard principale di Cristiania, l’attuale Oslo, in cui sfilano a passeggio persone appartenenti alla classe medio alta della città.

Sera sul viale Karl Johann
Il celebre dipinto di Edvard Munch dal titolo Sera sul viale Karl Johann

Nell’opera il boulevard diventa un luogo di azione, affinché Munch possa rappresenta i temi che in quel momento definiscono la sua ricerca artistica: l’alienazione, la solitudine e la paura. Come si vede osservando il quadro, le persone che camminano in modo spettrale verso chi le osserva sono tagliate all’altezza del petto e della vita affinché lo spettatore viva una sensazione di soffocamento e di oppressione, come se la fiumana di persone che si dirige verso di lui lo dovesse travolgere trascinandolo con loro.

Si tratta della società borghese rappresentata nel suo aspetto più terribile, priva di sentimento, passione, interesse per qualsiasi cosa. Si tratta in un certo senso di una rappresentazione antesignana dei morti viventi, che senza alcuno scopo si dirigono in cerca di qualcosa di non definito. I loro visi sono assenti, gli occhi spalancati appaiono come morti e i volti non emanano alcuna espressione; Munch con Sera sul viale Karl Johann vuole, infatti, sottolineare come le maschere che queste persone sono costrette, dalle loro regole e dalle loro convenzioni, ad indossare siano per lui facili da vedere e rappresentare.

Dietro alla fiumana di persone appare l’edificio del Parlamento le cui luci sono accese. E’ un luogo fondato per proteggere e definire proprio quelle regole e quelle convenzioni che rappresentano la borghesia. A destra un uomo, dipinto di spalle, cammina in direzione opposta alla folla, probabilmente è il pittore che si allontana da quella visione rimanendo, però, nel campo visivo, come a non poter uscire da quel mondo che lo atterrisce e angoscia.

Dal suo diario:

Tutti i passanti lo guardavano in modo così strano e singolare e lui sentiva che lo guardavano così, che lo fissavano, tutte queste facce, pallide nella luce serale; voleva fissare un pensiero ma non gli riusciva, aveva la sensazione che nella sua testa non ci fosse nient’altro che il vuoto… il suo corpo era scosso dal tremito, il sudore lo bagnava.

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L’Urlo, di Munch https://cultura.biografieonline.it/urlo-munch/ https://cultura.biografieonline.it/urlo-munch/#comments Tue, 23 Oct 2012 11:44:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4287 L’Urlo è uno dei quadri più famosi dell’arte contemporanea e quello più conosciuto del pittore Edvard Munch. Dipinto nel 1893, rappresenta un’angoscia universale, tanto forte da cambiare tutta la percezione dell’universo intorno al protagonista che in un’agonia solitaria non riesce a far conoscere e quindi ad esprimere il proprio dolore che rimane indifferente al resto dell’umanità.

Edvard Munch, "L'Urlo" (1893)
Edvard Munch, “L’Urlo” (1893)

Storia del dipinto

L’artista immaginò la realizzazione del quadro un pomeriggio mentre passeggiava su un ponte con altri due amici. Improvvisamente notò il tramonto che assumeva una colorazione molto intensa, rosso sangue con riverberi infuocati e colpito profondamente da questa immagine si fermò appoggiandosi alla balaustra del ponte mentre gli amici continuavano a passeggiare, indifferenti, senza accorgersi delle pene che l’artista stava vivendo, cogliendo nel colore del tramonto un infausto e doloroso grido di dolore della natura.

Significato e interpretazione dell’opera

Edvard Munch
Il pittore norvegese Edvard Munch

Si tratta, quindi, dell’espressione pittorica di un’esperienza autobiografica che però negli anni è diventata testimonianza di pene e sofferenze universali. Si può interpretare, quindi, come la solitudine dell’uomo di fronte a tutto e come l’impossibilità di far conoscere e quindi di condividere la propria pena siano due stati d’animo universali e senza tempo.

Nel quadro, infatti, l’uomo che urla, il protagonista, sembra piegare e modificare la natura intorno a sé, a parte i suoi due amici che stanno passeggiando indifferenti e  proseguono senza accorgersi o senza voler prendere consapevolezza di ciò che sta accadendo a Munch.

Entrambi rappresenterebbero l’indifferenza della società e più sottilmente di ogni singolo essere umano di fronte alle pene degli altri. La natura, che nell’ idea dell’artista rappresenta la protagonista del quadro, in verità diventa per lo spettatore una conseguenza del dolore del protagonista, il quale assume una forma quasi umanoide, senza capelli con un volto deformato, per lo sforzo, immenso e sovrumano, di emettere l’urlo di dolore che lo perseguita.

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