educazione civica Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 29 Jan 2022 19:56:19 +0000 it-IT hourly 1 Come viene eletto il Presidente della Repubblica Italiana https://cultura.biografieonline.it/come-viene-eletto-il-presidente-della-repubblica/ https://cultura.biografieonline.it/come-viene-eletto-il-presidente-della-repubblica/#comments Thu, 06 Jan 2022 15:42:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=494 Come viene eletto il Presidente della Repubblica Italiana? Ne parliamo in questo articolo, facendo un breve riassunto sul ruolo di questa istituzione: quali sono i poteri, quanto dura il mandato.

NOTA BENE
Sul sito principale Biografieonline.it puoi trovare l’elenco delle biografie dei Presidenti della Repubblica.

Il Capo dello Stato

Simbolo dell’unità nazionale, di cui è rappresentanza vivente e giuridica, il Presidente della Repubblica Italiana ricopre un ruolo molto importante; la sua funzione è scritta sulla Costituzione italiana, in vigore dal 1° gennaio del 1948. Il più alto documento di legge nazionale infatti, stabilisce che può salire alla carica di Presidente qualsiasi cittadino italiano che goda dei diritti civili e politici; c’è un unico vincolo: che abbia compiuto i cinquant’anni di età.

Nella storia d’Italia tuttavia, non è mai accaduto che sia stato eletto un presidente fuori dal Parlamento, preso dunque dalla società civile.

Il Quirinale, Sede del Presidente della Repubblica
Il Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica è un organo costituzionale.

Riportando alla lettera quanto sancito, sarebbe un organo di “garanzia” costituzionale, per quanto sia prevista anche per lui, in alcuni casi, la facoltà d’essere un organo governante. L’articolo 87 comma I della Costituzione dice espressamente che il Presidente della Repubblica Italiana è

il Capo dello Stato e il rappresentante dell’unità nazionale.

Presiede inoltre:

  • il Consiglio Supremo di Difesa;
  • il Consiglio Superiore della Magistratura.

L’elezione del Presidente della Repubblica

Elezioni indirette

La sua elezione si svolge in seduta comune del Parlamento, con l’aggiunta dei rappresentanti di ogni singola regione. Si parla, nel caso specifico dell’elezione presidenziale, di “elezione indiretta”.

In pratica si tratta di un processo adottato da molte repubbliche europee (e non solo), nel quale i votanti che prendono parte all’elezione non scelgono tra i candidati alla carica, bensì eleggono soggetti che, chiamati in causa, dovranno scegliere se accedere o meno, alla carica stessa.

Le elezioni indirette, metodo antico per la verità, sono spesso usate dai sindacati, oltre che in certe corporazioni professionali, civiche o benefiche.

I delegati regionali

Nello specifico, i delegati regionali sono tre per ogni regione (due scelti tra la maggioranza vigente, uno tra la minoranza), eccezion fatta per la Valle d’Aosta, che ne ha uno solo.

L’inclusione nella seduta comune d’elezione dei rappresentanti regionali è necessaria per garantire il rispetto delle minoranze, come dice la Carta Costituzionale.

La convocazione per l’elezione

Ad ogni modo, spetta al Presidente della Camera dei deputati convocare, 30 giorni prima della scadenza effettiva del mandato del Presidente della Repubblica, tutti i membri del Parlamento Italiano, per provvedere alle votazioni.

Il quorum elevato

Al momento dell’elezione, dovrà raggiungersi un quorum elevato, onde evitare, nel rispetto della democrazia vigente, che il presidente incaricato sia espressione della momentanea maggioranza politica al governo.

Come viene eletto il Presidente della Repubblica

L’elezione, la quale avviene a scrutinio segreto, può durare anche tre scrutini. Nei primi due pertanto, la maggioranza dovrà essere pari ai 2/3 dell’Assemblea (si parla in questo caso di “maggioranza qualificata”). Qualora non si riesca ad ottenerla, si procederà al terzo e ultimo scrutinio, il quale prevede il raggiungimento della maggioranza assoluta: la metà dei presenti più uno.

Quanto dura il mandato del Presidente della Repubblica

La durata della carica è di 7 anni.

L’inizio effettivo del mandato del Presidente della Repubblica si ha dal suo Giuramento, che presta davanti al Parlamento. Da questo momento, è in carica per sette anni. La fine del mandato presidenziale può essere determinata, oltre che dal decorrere naturale dei sette anni, anche dai seguenti motivi, espressamente sanciti dalla Costituzione: dimissioni, morte, impedimento permanente, decadenza, destituzione per alto tradimento sancito dalla Corte Costituzionale.

Ruoli e poteri del Presidente della Repubblica

Garanzia ed equilibrio

La Carta fondamentale italiana fissa alcune caratteristiche proprie del Presidente. Tuttavia, non stabilisce con precisione – a differenza di altre cariche dello stato e di altri organi istituzionali – il suo ruolo esatto. Una cosa chiara e chiarita sin da subito, è la sua irresponsabilità politica.

Si dice poi che il suo ruolo, concretamente, varia col variare del momento politico nazionale, in base dunque agli equilibri della maggioranza di Governo.

La facoltà di sciogliere le Camere

Ha, pertanto, facoltà, in caso di rapporti instabili con rischio di crisi imminente, di sciogliere le Camere, in vista di una nuova consultazione elettorale.

Lo scioglimento anticipato poi, si ha solo in casi gravi, e soltanto dopo aver sentito i Presidenti della Camera e del Senato (a patto che il periodo nel quale accada non coincida con gli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica; salvo l’unico caso in cui questi sei mesi non siano anche gli ultimi sei del governo stesso).

Come un arbitro

Nel caso di rapporti di Governo stabili invece, il Presidente della Repubblica deve farsi esclusivamente garante del rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione.

A conferma inoltre della sua irresponsabilità politica, c’è l’articolo 89 della Costituzione, il quale stabilisce i cosiddetti criteri della Controfirma.

Nessun atto del Presidente della Repubblica” – è scritto sulla Carta – “può dirsi valido se non è stato controfirmato dal ministro proponente (o dal Presidente del Consiglio se il caso lo richiede)”.

Tutti gli atti che hanno valore legislativo infatti, devono portare anche e sempre la firma del Presidente del Consiglio.

In pratica, e in sintesi, i ministri o il Presidente del Consiglio propongono un atto che sarà il Presidente della Repubblica ad emanare legalmente.

Tuttavia, prima che vada in vigore, occorre che sia controfirmato, quale ulteriore sigillo di governo, dal ministro che ha proposto l’atto e, ovviamente, dal Presidente del Consiglio in carica. Si distingue in questi casi specifici tra:

  • 1. atti formalmente presidenziali e sostanzialmente governativi;
  • 2. atti formalmente e sostanzialmente presidenziali;
  • 3. atti complessi eguali.

Il Presidente della Repubblica ha responsabilità giuridica, all’interno dell’esercizio delle proprie funzioni, unicamente per quanto riguarda i reati di Alto Tradimento e Attentato alla Costituzione; fuori di essi è al pari di un comune cittadino.

La residenza del Presidente della Repubblica

La residenza ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana è il Palazzo del Quirinale, che sorge sull’omonimo colle di Roma. Il Quirinale è uno dei simboli dello Stato italiano.

Speriamo che l’articolo su come viene eletto il Presidente della Repubblica vi sia piaciuto. Ditecelo nei commenti.

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Metodo Montessori: scienza e pedagogia per la rivoluzione dei piccoli https://cultura.biografieonline.it/metodo-montessori/ https://cultura.biografieonline.it/metodo-montessori/#comments Wed, 03 Oct 2018 06:40:39 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25311 Oltre 60mila scuole in tutto il mondo da decenni sono di stampo montessoriano. Mettono in pratica, cioè, il metodo educativo con il quale, pionieristicamente, Maria Montessori mise insieme scienza e pedagogia con risultati straordinari. Punto di partenza, una visione del bambino assolutamente rivoluzionaria. Il Metodo Montessori è un metodo educativo celebre e diffuso in tutto il mondo.

Maria Montessori
Maria Montessori

Il bambino, la disciplina e lo sviluppo in 4 tempi

Un essere completo, capace di sviluppare energie creative, possessore di disposizioni morali. Questa la visione innovativa di Maria Montessori. Per la scienziata marchigiana la strada su cui mettere i piccoli è quella del lavoro libero: solo scelta, interesse autentico e raccoglimento assoluto porteranno alla disciplina. Da intendersi come esercizio di libertà, mentale e fisico.

Questa visione, poi, sta alla base di 4 livelli di sviluppo, da 0 ai 24 anni.

La prima (0-6 anni) è quella che Montessori tratta più minuziosamente, distinguendola in due fasi ulteriori. Da 0 a 3 anni il bambino è un esploratore sensoriale dotato di mente assorbente che attraversa periodi sensibili per acquisire linguaggio, ordine, raffinatezza sensoriale, interesse per piccoli oggetti, comportamenti sociali.

Quello da 3 a 6 anni, invece, è il tempo della mente cosciente e della normalizzazione ovvero di disciplina spontanea, lavoro continuo e felice, sentimento sociale di aiuto e comprensione altrui.

Seguono: la fase di indipendenza intellettuale, senso morale e organizzazione sociale (da 6 a 12 anni); quella della costruzione del sé nella società, dello sviluppo del senso di giustizia e di dignità personale (dai 12 ai 18 anni); quella, ultima, dello studio fra cultura e scienza per l’indipendenza economica e, più in grande, la guida della civiltà (dai 18 ai 24 anni).

Il metodo Montessori come compito a casa: la stanza montessoriana

Nella visione educativa di Maria Montessori operano parimenti insegnanti e genitori. Il bambino cioè costruisce la sua personalità attraverso l’educazione a scuola, ma il lavoro va portato avanti anche a casa.

Il metodo Montessori dà chiare indicazioni su come organizzare la casa in attesa e poi in presenza di bambini.
La cameretta deve essere divisa in aree specifiche: riposo/lettura, guardaroba, “far finta”, tana. In linea di massima, l’organizzazione degli spazi deve guidare il bambino attraverso tre momenti della sua giornata: nanna, cambiarsi, attività.

metodo Montessori - Stanza Montessori - Cameretta - Montessori bedroom
Il metodo Montessori prevede anche una studiata disposizione della cameretta dei bambini

I materiali, i giochi, devono essere di un numero limitato, semplici e invitanti all’esplorazione e alla fantasia.
La camera deve avere colori chiari ed essere organizzata secondo il grande must del metodo: tutto a misura di bambino. Il lettino appoggiato per terra e privo di struttura così che il piccolo possa salire e scendere in autonomia quando non cadere senza farsi male, eventualmente.

La libreria non con i volumi affiancati l’uno all’altro di costa, ma coi libri esposti e la copertina rivolta verso l’esterno, così che il piccolo possa scegliere, su una mensola appesa sotto il metro. Non mancherà, poi, un guardaroba, anch’esso basso, un cesto per gli sporchi, per imparare il senso dell’ordine, e un tavolino con le sedie per giochi e spuntini. Altro elemento immancabile è lo specchio, strumento d’eccezione per osservazione, conoscenza del proprio corpo, movimenti e giochi di imitazione del mondo degli adulti.

Nella stanza ma anche fuori, infine, la cosiddetta “torretta Montessori”, uno strumento 3 in 1 che è sgabello, sedia e tavolino. Un oggetto modulabile per portare il bambino all’altezza del mondo degli adulti – quando non fosse stato possibile aver fatto il contrario – e permettergli di scoprirlo in autonomia (lavarsi i denti, lavare i piatti, sedere a tavola con mamma e papà).

Maria Montessori
A Maria Montessori è stato dedicato un doodle da Google nel 2012: ne abbiamo parlato in un precedente articolo in cui citiamo anche personaggi celebri che sono stati educati secondo il Metodo Montessori

I bambini, il nostro futuro

Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e sul mondo.

Questo si legge sulla tomba di Maria Montessori. Il metodo montessoriano, infatti, ha operato sull’educazione dei bambini, a casa e a scuola, sottendendo una dimensione più ampia. Maria Montessori, cioè, illuminata scienziata e pedagoga brillante aveva visto oltre, teorizzando un’educazione “cosmica”.

Fine ultimo del metodo, se così possiamo dire, è l’educazione ecologica, alla pace e alla mondialità. Tre assi del migliore insegnamento che si possa mai dare e ricevere: l’amore per la vita.

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Imposte dirette e imposte indirette: differenza https://cultura.biografieonline.it/imposte-dirette-indirette-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/imposte-dirette-indirette-differenze/#comments Thu, 15 Feb 2018 14:33:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24196 Quando parliamo delle principali imposte a cui è assoggettato un imprenditore, sentiamo spesso parlare di termini come imposte dirette e imposte indirette. Qui, vediamo brevemente le differenze tra i due concetti.

imposte dirette - imposte indirette

Le imposte dirette

Le imposte dirette differiscono da quelle indirette in quanto colpiscono direttamente le ricchezze possedute (il patrimonio) o gravano nel momento in cui si produce del reddito.

Tra le imposte principali dirette troviamo:

  • Irap (l’imposta Regionale sulle Attività Produttive)
  • Ires (l’imposta sul Reddito delle Società)
  • Irpef (l’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche)

Principali differenze tra le imposte dirette

L’Irpef è un’imposta diretta che viene applicata sui vari redditi posseduti da ogni singolo cittadino. L’Ires è imposta sul Reddito delle Società che si applica sui redditi conseguiti. In ultimo, l’Irap (imposta Regionale sulle Attività Produttive) si applica sul reddito prodotto.

Vi sono anche altre imposte dirette. Tra queste troviamo: l’imposta municipale propria (IMU) e quella sostitutiva sui redditi da capitale (ISOS).

Le imposte indirette

Le imposte indirette invece non colpiscono direttamente le ricchezze possedute ma dipendono piuttosto dal consumo di beni e servizi, trasferendosi in modo indiretto da chi deve pagarle al consumatore.

Tra le principali imposte indirette troviamo l’IVA (ovvero l’Imposta sul Valore Aggiunto); l’imposta di registro, che grava sui passaggi di proprietà e vari atti soggetti a registrazione (come per esempio operazioni societarie e contratti di locazione).

Tra le altre imposte indirette troviamo anche: l’imposta ipotecaria, oltre a quelle di bollo, sulle assicurazioni, sul consumo, di fabbricazione, sugli intrattenimenti e infine quelle sulle pubblicità.

Ricevuta fiscale e fattura

In particolare, la più importante, l’IVA (imposta sul Valore Aggiunto) è caratterizzata da aliquote diverse a seconda della natura dei prodotti o dei servizi venduti. Essa si ritrova sempre indicata in ricevute fiscali e fatture. Per continuare la lettura è possibile leggere anche l’articolo che spiega le differenze tra tasse e imposte.

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La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America https://cultura.biografieonline.it/corte-suprema-usa/ https://cultura.biografieonline.it/corte-suprema-usa/#respond Sun, 10 Dec 2017 23:31:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23743 La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America è stata istituita il 24 settembre del 1789 ed è la più alta corte federale americana. La sede è a Washington. Essa è composta da un presidente ed otto membri, i quali ricevono un incarico a vita ma hanno la libertà di ritirarsi quando lo ritengono opportuno. Può accadere sia per sopraggiunti limiti di età o perché ritengono di non poter più svolgere il loro incarico in modo imparziale, lucido e professionale.

Corte Suprema degli Stati Uniti d'America
Una foto del palazzo della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America a Washington. In alto campeggia la scritta EQUAL JUSTICE UNDER LAW (Uguale giustizia ai sensi della legge).

La nomina dei membri

Il presidente e i membri della corte vengono nominati dal presidente degli Stati Uniti, la cui decisione deve poi essere confermata dal Senato. Non ci sono particolari condizioni per la nomina di un giudice, né il presidente deve seguire norme di legge stabilite. Può infatti scegliere un giudice con esperienza oppure personalità senza un curriculum specifico.

Pur non essendoci obblighi particolari da seguire, è prassi che i giudici rappresentino tutti i segmenti sociali e geografici del paese.

La Corte Suprema degli Stati Uniti come specchio del paese

Insomma la Corte è anche lo specchio dei cambiamenti antropologici dell’America. Nel tempo sono stati quindi nominati giudici afroamericani e giudici donne. Nel 2009 Barack Obama ha nominato il primo giudice di origine ispanica, Sonia Sotomayor. La Corte Suprema degli Stati Uniti (Supreme Court of the United States, che si trova anche abbreviata con l’acronimo SCOTUS) è un organo importante non solo per il suo ruolo giuridico ma anche perché esprime libertà, lealtà ai principi della Carta costituzionale e indipendenza da qualsiasi schieramento politico.

La Dichiarazione di Indipendenza Americana del 4 Luglio
I diritti fondamentali dei cittadini statunitensi trovano espressione nella celebre Dichiarazione di Indipendenza Americana del 4 Luglio 1776

Cosa può fare la Corte Suprema

La Corte, che rappresenta quindi l’organo giuridico supremo, non appellabile, può decidere direttamente controversie disciplinate dalla legge che l’ha fondata e che riguardano quelle originate da ambasciatori, consoli, rappresentanti stranieri o dove una parte sia rappresentata da uno Stato. Oppure può decidere sulla base di un’eccezione formulata da un cittadino contro un tribunale inferiore che ha deciso, secondo l’opinione di quest’ultimo, in modo errato, illegale o non confacente con i principi della Costituzione.

La Corte Suprema può esprimersi anche giudicando una legge dello Stato che un giudice federale abbia ritenuto emessa in violazione della Costituzione. Può fare questo in virtù del suo ruolo di garante della Costituzione e di difensore della gerarchia delle fonti, dove la Carta Costituzionale è la legge suprema da cui derivano tutte le altre leggi. La Corte può sempre decidere di non prendere in esame una certa controversia.

Procedimenti semplici

Il procedimento per chiedere di essere ascoltati da parte dei giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti è semplice. Un cittadino può chiedere in forma scritta ad un tribunale di inoltrare gli atti alla Corte affinché decida di pronunciarsi o meno sul suo caso.

Un altro procedimento per chiedere un parere dei giudici costituzionali riguarda il quesito diretto. Un tribunale può porre un quesito di diritto su un caso che sta affrontando. La Corte può decidere di rispondere dando un parere oppure di prendere sotto la sua giurisdizione tutto il caso.

E’ evidente quindi che la Corte non difende solo la supremazia della Costituzione ma svolge anche il ruolo di interprete delle leggi costituzionali e delle leggi inferiori che devono essere emanate nel rispetto di quelle superiori.

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