Solo l’anno scorso (2011), in occasione di una trasmissione televisiva, Franco ha potuto incontrare Federico, il ragazzo sardo a cui hanno trapiantato le cornee di Riccardo. Nel rivedere quegli occhi, qualcosa è cambiato dentro di lui. Così, Franco ha abbandonato il lavoro, per dedicarsi alla letteratura e alla pittura. Con i proventi di queste attività, aiuta a finanziare i centri di donazione organi e di trapianti.
Franco, come hai capito che l’arte era la tua nuova strada?
A essere sincero c’è sempre stato in me quel seme, mai innaffiato, che aspettava di germogliare. Ammirare la natura, i suoi colori e profumi, scrutare gli occhi della gente per comprenderne l’anima sono stati i segnali più evidenti. L’incidente di Riky è stata la saetta che ha scatenato in me quella voglia di cambiamento, di abbandonare la quotidianità per ricercare un qualche cosa che mi avvicinasse a lui ed è per questo che ho intrapreso la via della scrittura e della pittura.
Che riscontro c’è, da parte delle persone, nei confronti della tua attività?
A essere sincero sono rimasto piacevolmente colpito dai commenti di chi ha letto i miei libri e visto i miei quadri. Tengo a precisare che non parlo degli amici di sempre (nessuno di loro mai ti direbbe che quello che fai è brutto) ma degli amici conosciuti attraverso internet e specialmente su facebook che hanno letto i miei scritti.
Secondo te, l’opinione pubblica è informata e sensibile nei riguardi della donazione degli organi?
Credo che si potrebbe fare molto di più ma, come ho potuto costatare di persona, non è la scarsa informazione a creare delle barriere ma, purtroppo, un retaggio culturale che ci portiamo dietro da centinaia di anni.
Cosa ispira le tue opere?
La fantasia, pura fantasia che è per me più importante dell’ossigeno. Purtroppo talvolta è difficile compiere “voli” perché, sovente, il viaggio arriva al pensiero di Riky e lì, a quel punto, tutto si ferma, si frantuma e precipito come un sasso nella realtà quotidiana.
Quali sono i progetti di Franco Ciacci per il futuro?
Progetti personali nessuno; non m’interessano i soldi, le auto, i viaggi ecc. Gli unici miei punti di riferimento sono mia moglie Nicoletta, mia figlia Marta (che si è sposata e ora vive lontano da Perugia) e anche quel pazzerello del mio cane Muffin che mi tiene tanta compagnia. Progetti ne ho solo per gli altri e dedicare il mio tempo libero a chi è in angustia perché, quando si passano momenti come i miei, si capisce che la vita è diversa, non è quella della famiglia del “Mulino Bianco”.
Il tuo messaggio per i giovani, e per il mondo …
Molto semplice, i giovani sono il mondo e il mondo è per i giovani. Si parla tanto male di loro ma ti posso assicurare che cosi non è, il 90% di loro sono sani, belli, intelligenti e impegnati sia nello studio che nel sociale. Purtroppo i media danno solo spazio a quei pochi che rovinano il buono che c’è nella maggior parte di loro che sono il nostro futuro.
Grazie, Franco.
Per chi volesse acquistare i romanzi di Franco “Grazie, preferisco il Cynar” e “Voci della collina”, è possibile contattare direttamente l’autore al suo indirizzo email: [email protected]
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