dischi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 02 Feb 2023 14:00:32 +0000 it-IT hourly 1 Brown Sugar: 3 cose che non sapevi sulla canzone dei Rolling Stones https://cultura.biografieonline.it/brown-sugar-rolling-stones/ https://cultura.biografieonline.it/brown-sugar-rolling-stones/#respond Thu, 02 Feb 2023 12:22:37 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13553 Brown Sugar è una delle canzoni più famose dei Rolling Stones: fu pubblicata il giorno 16 aprile 1971 in Gran Bretagna. Scritto da Mick Jagger e Keith Richards, il singolo “Brown Sugar” fa parte dell’album Sticky Fingers, il 9° disco nella lunga storia del gruppo (il 9° in Europa, 11° nel mercato statunitense). Brown Sugar precedette l’uscita del disco, che venne lanciato nel mese di maggio dello stesso anno.

Brown Sugar - The Rolling Stones - 1971
The Rolling Stones – la copertina del singolo “Brown Sugar”, pubblicato nel Regno Unito il 16 aprile 1971

Brown Sugar: la storia della canzone degli Stones

Il singolo è stato primo in classifica per ben due settimane negli Stati Uniti, Canada e Olanda mentre per la Gran Bretagna si piazzò “solamente” al secondo posto.

La canzone “Brown Sugar” comincia con un riff di chitarra elettrica (lungo assolo) e le parole di Jagger, proseguendo poi con la batteria e il sassofono, strumento che diventa protagonista della canzone dal minuto 1’38”.

Il cantato di Mick Jagger è accompagnato anche dal coro degli altri componenti del gruppo ma assume una valenza minore rispetto agli strumenti musicali, che hanno la meglio nel brano. Probabilmente l’unico compositore della canzone fu il solo Jagger durante le riprese del film “I fratelli Kelly”, in Australia, nel 1969. Il brano venne registrato infatti nel 1969 ma non venne pubblicato subito per problemi di copyright. Jagger lo dedicò alla sua compagna segreta, madre di suo figlio Karis.

L’origine del testo di Brown Sugar

Il testo del brano è molto scandaloso: lo stesso titolo allude sia ad un tipo di eroina (“brown sugar” significa letteralmente “zucchero marrone” con riferimento a quello grezzo, lo zucchero di canna; tuttavia nello slang di strada si riferisce principalmente all’eroina) sia ad una ragazza di colore.

La trama infatti racconta di schiavismo, sadomasochismo, sesso , droga e perdita della verginità. Si parla di una donna matura che fa l’amore con il proprio schiavo nero, di una ragazza giovane che perde la sua verginità, ma in modo velato. Spesso infatti grazie alla melodia conosciutissima ed orecchiabile, il testo è sempre passato in secondo piano.

Il 18 dicembre del 1970 durante il compleanno di Keith Richards venne incisa una versione con Al Kooper al piano e Eric Clapton alla chitarra. Per la versione definitiva dell’album il gruppo era indeciso se pubblicare quest’ultima oppure quella originale: alla fine si optò per quella già incisa, in quanto l’ultima risultava troppo spontanea negli arrangiamenti.

YouTube Video

Testo originale della canzone

Gold coast slave ship bound for cotton fields,
Sold in a market down in New Orleans.
Scarred old slaver know he’s doin’ alright.
Hear him whip the women just around midnight.
Ah Brown Sugar how come you taste so good
(A-ha) Brown Sugar, just like a young girl should
A-huh.

Drums beating, cold English blood runs hot,
Lady of the house wond’rin where it’s gonna stop.
House boy knows that he’s doin’ alright.
You should a heard him just around midnight.
Ah Brown Sugar how come you taste so good
(A-ha) Brown Sugar, just like a black girl should
A-huh.

I bet your mama was a tent show queen, and all her boy
Friends were sweet sixteen.
I’m no schoolboy but I know what I like,
You should have heard me just around midnight.

Ah Brown Sugar how come you taste so good
(A-ha) Brown Sugar, just like a young girl should.

I said yeah, I said yeah, I said yeah, I said
Oh just like a, just like a black girl should.

I said yeah, I said yeah, I said yeah, I said
Oh just like, just like a black girl should

La traduzione italiana

Nave schiavista della costa d’oro
in rotta per i campi di cotone,
venduto in un mercato giù a New Orleans
Lo schiavista sa che sta facendo bene.
Senti come frusta le donne verso mezzanotte

Ah, Brown Sugar
che buon sapore hai
(A-ha) Brown Sugar,
proprio come una ragazzina dovrebbe

Tamburi suonano,
freddo sangue inglese scorre caldo,
La padrona di casa si sta domandando
dove si fermerà
Il ragazzo di casa sa che sta facendo bene
Avresti dovuto sentirlo intorno a mezzanotte

Ah, Brown Sugar
che buon sapore hai
proprio come una ragazzina dovrebbe

Scommetto che tua mamma
era la regina di un circo, e tutti i suoi
fidanzati erano dolci sedicenni.
Io non sono uno scolaro ma so cosa mi piace
Avresti dovuto sentirmi intorno a mezzanotte

Ah, Brown Sugar
che buon sapore hai
proprio come una ragazzina dovrebbe

Ho detto sì, ho detto sì,
ho detto sì, ho detto
Oh proprio come una,
proprio come una ragazza nera dovrebbe

Ho detto sì, ho detto sì,
ho detto sì, ho detto
Oh proprio come una,
proprio come una ragazza nera dovrebbe

Curiosità

Alcune delle frasi più scandalose ( “sentitelo quando frusta le donne all’incirca verso mezzanotte”) sono state modificate in modo da risultare meno offensive (“dovreste sentirlo circa verso mezzanotte”).

Il brano è stato inoltre inserito nella raccolta “Hot rocks” 1964-1971, la prima dei Rolling Stones pubblicata negli Stati Uniti grazie alla casa discografica ABKCO, di proprietà del manager Allen Klein. La raccolta fu in realtà una mossa della casa discografica per ottenere maggiori vendite e maggiori guadagni dal gruppo ed ottenne un grande successo. In Inghilterra uscì solamente nel 1990 ma, a dispetto degli anni trascorsi, ottenne comunque il terzo posto in classifica.

La canzone Brown Sugar nel 1998 è diventata anche colonna sonora di una pubblicità della Pepsi Cola, anche se non in versione originale.

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Mangiadischi Minerva GA 45 Pop, del designer Mario Bellini https://cultura.biografieonline.it/mangiadischi-minerva-mario-bellini/ https://cultura.biografieonline.it/mangiadischi-minerva-mario-bellini/#comments Fri, 07 Aug 2020 15:20:38 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=29968 Il mangiadischi GA 45 Pop Minerva è stato lanciato sul mercato nel 1969. Disegnato da Mario Bellini, si tratta di un giradischi portatile. E’ un lettore di dischi in vinile, 45 giri. Questo mangiadischi ha rappresentato il desiderio di avere a portata di mano uno strumento bello, utile ma al contempo frivolo per ascoltare la musica preferita in qualsiasi luogo.

Mangiadischi Minerva GA 45 Pop, Bellini
Il mangiadischi Minerva GA 45 Pop, Bellini

Senza fili ma solo a batteria, il mangiadischi permetteva una certa duttilità: era disegnato come una borsa da passeggio riprendendo l’archetipo di un oggetto utile, ma anche bello da vedere.

Era composto da 3 elementi essenziali:

  • la struttura in plastica;
  • la maniglia per trasportarlo comodamente;
  • il vano batterie posto alla base per dare equilibrio all’ oggetto.

Si poteva appoggiare il Mangiadischi Minerva GA 45 Pop ovunque; non era pesante.

In breve divenne un prodotto diffusissimo proprio per queste sue caratteristiche fondamentali.

In fondo il mangiadischi esaudiva una serie di desideri che alla fine degli anni ’60 non erano tanto diversi dai desideri dei consumatori d’oggi: avere un oggetto piccolo, servizievole, comodo, da usare in ogni luogo e che portasse con sé allegria, svago, divertimento.

Una pubblicità dell'epoca del mangiadischi Minerva
Una pubblicità dell’epoca. Il testo recita così: SIAMO ARRIVATI ULTIMI ma abbiamo realizzato un giradischi automatico diverso. Diverso per il suo disegno industriale, per le sue dimensioni, per la sua qualità. E a un prezzo da non creare problemi. Arrivare ultimi così – è in pratica arrivare primi. MINERVA

Mangiadischi Minerva GA 45 Pop: il suo inventore, Mario Bellini

L’inventore, Mario Bellini, è un designer e architetto italiano, nato a Milano il 1º febbraio 1935. Con la sua genialità, utilizzò la tecnologia dell’epoca per soddisfare un bisogno comune, tuttavia riuscì a realizzare un oggetto che potesse durare nel tempo.

Mario Bellini
Mario Bellini

Oltre al celebre mangiadischi Bellini diede forma nel 1965 a Olivetti Programma 101, il primo Personal Computer della storia.
Altri oggetti celebri per il loro design ideati da Mario Bellini, successivi al Minerva, sono il Kar-a-sutra, nel 1972, e la Olivetti ETP 55 nel 1987. Il primo è un concetto di disegno industriale applicato alle automobili, precursore delle moderne monovolume; la seconda è una macchina da scrivere elettronica.

Tornando al Mangiadischi GA 45 Pop, oggi viene ricordato con malinconia proprio perché rappresenta appieno la colonna sonora degli anni ’70 e ’80. Oggi è considerato un oggetto vintage ed è possibile trovarlo nei mercatini gestiti perlopiù da privati appassionati.

Minerva GA 45 POP, mangiadischi: video, storia e illustrazione

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The Dark Side of the Moon https://cultura.biografieonline.it/the-dark-side-of-the-moon/ https://cultura.biografieonline.it/the-dark-side-of-the-moon/#comments Thu, 01 Mar 2018 11:21:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24393 E’ uno degli album più celebri dei Pink Floyd e nel contempo uno dei più importanti della storia del rock. Si intitola: The Dark Side of the Moon. L’ottavo album del gruppo è stato pubblicato dalla Capitol Records negli Stati Uniti il 10 marzo del 1973, e dalla Harvest Records in Gran Bretagna il 23 marzo dello stesso anno. La storia del disco affonda le radici nel dicembre del 1971, quando i componenti della band britannica, in seguito al lancio di “Meddle” – il 6° album in studio dei Pink Floyd – , si riuniscono in vista di un tour che li avrebbe portati in Giappone e negli Usa.

Artwork - The dark side of the Moon -disco
La copertina del disco, estremamente semplice, con la forma geometrica del triangolo al suo centro (un prisma che riflette la luce), ha contribuito al successo di The Dark Side of the Moon rendendolo facilmente riconoscibile.

La genesi del disco

Nel frattempo i ragazzi si dedicano alle prove a Londra, in Broadhurst Gardens. E’ in questa occasione che il bassista Roger Waters lancia l’idea di un nuovo album dedicato ad argomenti in grado di far arrabbiare le persone, con testi più diretti rispetto a quelli usati fino a quel momento. Così vengono registrati i primi demo nell’abitazione di Waters a Islington, all’interno di uno studio di registrazione creato ad hoc in giardino. Vi prendono parte, oltre allo stesso Waters, il tastierista Richard Wright, il chitarrista David Gilmour e il batterista Nick Mason.

Il nome del disco

Dopo aver comprato un mixer di ventotto canali, un impianto luci, casse acustiche e amplificatori, il gruppo decide di attribuire al nuovo materiale il nome provvisorio di “The Dark Side of The Moon”, con riferimento non all’astronomia ma alla follia. Tuttavia i Pink Floyd si rendono conto che quel titolo è già stato impiegato dai Medicine Head, e dunque lo sostituiscono con “Eclipse”.

Il 20 gennaio del 1972 il lavoro viene presentato a Brighton, ma l’LP “Eclipse” ottiene riscontri molto tiepidi. Così la band sceglie di recuperare il titolo iniziale, trasformato in “Dark Side of the Moon: A Piece for Assorted Lunatics”. Le canzoni vengono fatte ascoltare il 17 febbraio del 1972 a un gruppo di giornalisti, riscuotendo critiche positive da giornali come il “Sunday Times” o il “Times”.

Anche il tour seguente conquista un riscontro entusiastico da parte dei fan, includendo i nuovi pezzi eseguiti live secondo lo stesso ordine in cui verranno proposti nel disco. Tra il 1972 e il 1973, dunque, va in scena tra l’Europa e l’America il “Dark Side of the Moon Tour”, nel corso del quale la band lavora anche per migliorare i suoni e gli argomenti di alcuni brani.

Vinile - The dark side of the Moon - canzoni
Foto di un vinile d’epoca di The Dark Side of the Moon, prodotto e distribuito in Yugoslavia

The Dark Side of the Moon, le canzoni

L’elenco seguente si riferisce all’edizione originale in vinile del 1973.

  • Lato A
    1. Speak to Me – 1:30 (musica: Nick Mason)
    2. Breathe – 2:43 (Roger Waters, David Gilmour, Richard Wright) – Cantata da David Gilmour
    3. On the Run – 3:30 (musica: David Gilmour, Roger Waters)
    4. Time + Breathe (Reprise) – 6:53 (Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright, David Gilmour) – Cantata da David Gilmour e Richard Wright
    5. The Great Gig in the Sky – 4:15 (Richard Wright) –Cantata da Clare Torry
  • Lato B
    1. Money – 6:30 (Roger Waters) – Cantata da David Gilmour
    2. Us and Them – 7:49 (Roger Waters, Richard Wright) – Cantata da David Gilmour e Richard Wright
    3. Any Colour You Like – 3:24 (musica: David Gilmour, Nick Mason, Richard Wright)
    4. Brain Damage – 3:50 (Roger Waters) – Cantata da Roger Waters
    5. Eclipse – 1:45 (Roger Waters) – Cantata da Roger Waters

Le registrazioni

Il 20 gennaio del 1972 iniziano le prove negli studi britannici, mentre le registrazioni finali si svolgono a Londra tra il 24 maggio e il 25 giugno dello stesso anno. Il capo tecnico audio è Alan Parsons, già assistente per “Atom Heart Mother” (il loro 5° album).

Le varie sessioni sono valorizzate dalle tecnologie più evolute del tempo: lo studio permette di missare ben sedici tracce, la prima delle quali è “Us and Them”, che viene registrata il 1° giugno e che anticipa “Money”. Infine, il 9 gennaio del 1973, dopo la pubblicazione del film-documentario concerto “Pink Floyd a Pompei”, l’incisione viene portata a termine. E’ in questa occasione che vengono registrati “On the Run”, “Any Colour Yoy Like”, “Eclipse” e “Brain Damage”.

Nasce, così, un album in cui si parla di malattia mentale, di morte, di vecchiaia, di avidità: ogni lato del disco contiene cinque tracce, ciascuna delle quali simboleggia un particolare stadio dell’esistenza umana. Non a caso, l’inizio e la fine dell’album sono rappresentati da un suono di battiti del cuore. Il lato A si conclude con una metafora della morte, “The Great Gig in the Sky”, mentre il lato B termina con i concetti di unità e alterità di “Eclipse”.

Quando la registrazione fu terminata portai una copia a casa e la feci ascoltare a mia moglie. Ricordo che si mise a piangere. A quel punto pensai «questo ha sicuramente toccato una corda da qualche parte», ed ero contento. (Roger Waters)

Curiosità

Nel Regno Unito è il settimo album più venduto di tutti i tempi. Si stima che uno statunitense su quattordici sotto i 50 anni possegga, o abbia posseduto, una copia dell’album. Fonti dell’industria discografica stimano che le vendite totali in tutto il mondo ammontino a circa 50 milioni di copie, dalla prima uscita: in pratica non esiste giorno dell’anno in cui non vengano vendute decine di copie di questo disco.

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London Calling (The Clash): la celebre foto di Pennie Smith https://cultura.biografieonline.it/foto-london-calling-clash-pennie-smith/ https://cultura.biografieonline.it/foto-london-calling-clash-pennie-smith/#respond Thu, 03 Aug 2017 12:59:48 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22928 Il disco London Calling fu pubblicato il 14 dicembre 1979. E’ il terzo lavoro della punk rock band The Clash. L’album passato alla storia non solo perché contiene moltissimi generi musicali, ma proprio grazie alla sua copertina, ancora oggi molto riconoscibile. La grafica riprende il primo lavoro discografico di Elvis Presley.

The Clash - London Calling - Famous rock photo - Pennie Smith
La celebre foto di Pennie Smith scattata il 21 settembre 1979

Come nasce la celebre foto della copertina

Pare infatti che alla fine del concerto, tenuto a New York il 21 settembre 1979, Paul Simonon (bassista), insoddisfatto della performance decide di spaccare il proprio basso sul palco. Da qui lo scatto della fotografa inglese Pennie Smith, che si trova sul bordo del palco. Lo scatto è destinato a fare il giro del mondo. La fotografa cattura la scena senza staccare le mani dalla camera. Utilizza una Pentax ESII con una pellicola TRIX400 ASA. Compie tre scatti mentre il musicista si sfoga distruggendo il suo strumento. Oggi il basso elettrico esposto al Rock and Roll Hall Of Fame and Museum.

Si tratta di una delle fotografie più famose della storia del rockSi vede il bassista colto in modo naturale durante lo spettacolo al Palladium, a New York. La foto si è aggiudicata il riconoscimento di migliore fotografia rock and roll di tutti i tempi.

The Clash - London Calling - Cover album
The Clash, “London Calling”: la copertina del disco del 1979

Chi è Pennie Smith

La fotografia di Pennie Smith influenza una giovane generazione di fotografi. Lei è specializzata in bianco e nero. Il suo primo incarico è per la rivista NME: ci sono i Led Zeppelin in tour. Ma vediamo un aneddoto sulla foto scelta dalla band per la copertina del vinile.

La fotografa inglese sconsiglia al gruppo di utilizzarla perché sfuocata e troppo vicino al soggetto che lei fotografa, cioè il bassista intento a rompere il basso. Mentre i Clash ritengono opportuno utilizzarlo proprio per questo “difetto” che, secondo loro, ben ritrae la loro musica.

Pennie Smith
Pennie Smith

La Smith ha lavorato per le più importanti riviste musicali inglesi, ha pubblicato diversi libri, ha esposto i suoi lavori in molte gallerie in giro per il mondo, e ha continuato la sua carriera da freelance.

La band londinese

I The Clash sono nati a Londra, nel 1976, e sono stati attivi sino al 1986.  Senza neppure aver pubblicato un disco, sono riusciti a entrare nel giro delle punk band di Londra e ad esibirsi in numerosi concerti con altri gruppi famosi, quali, ad esempio, Sex Pistols, Buzzcocks e Damned. Un anno dopo dalla formazione, la band viene messa sotto contratto dalla Columbia, all’epoca una delle etichette più importanti.

Nasce così, dopo soli tre mesi, The Clash, un disco (omonimo) punk, vario e leggero. I membri storici della band sono: il cantante Joe Strummer (stroncato nel 2002 da un infarto), il chitarrista Mick Jones e il già citato bassista Paul Simonon.

Il successo per loro arriva nel 1978. Un anno dopo, nel 1979, viene registrato London Calling, un disco che esce come doppio al prezzo di uno. Esso contiene 19 brani. Inizialmente doveva essere intitolato The New Testament, titolo poi abbandonato a favore dell’altro. Il lavoro della band vende oltre due milioni di copie nel mondo, certificato disco di platino e disco d’oro negli Stati Uniti, nonché disco d’oro e d’argento nel Regno Unito.

Il doppio disco si apre con il brano omonimo.

London Calling, la canzone

La canzone recita:

The ice age is coming…the sun is zooming in
Engines stop running and the wheat is growing thin
A nuclear error… but I have no fear
London is drowning… and I…
I live by the river!”

che tradotta significa:

Sta arrivando l’era glaciale…il sole sta precipitando
I motori si fermano e il frumento avvizzisce
Un errore nucleare…ma io non ho paura
Londra sta annegando… ed io…
Io vivo vicino al fiume!

Il significato della canzone

Insomma non si tratta di una canzone felice, in quanto richiama tensioni sociali e la paura causata dall’incidente nucleare di Three Mile Island, avvenuto proprio nel 1979. Eppure è stata proposta come “jingle” per il countdown verso le Olimpiadi londinesi del 2012.

La canzone comincia con le parole: “London calling to the faraway towns, now that war is declared and battle come down. (“Londra sta chiamando le città lontane, ora che la guerra è dichiarata e la battaglia è arrivata”).

In pratica “Londra sta chiamando” è la traduzione letterale del titolo e allude al messaggio che trasmetteva la BBC in radio nel corso della Seconda Guerra Mondiale nei paesi occupati. La frase era pronunciata dall’annunciatore radiofonico Edward R. Murrow.

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Storia del fonografo https://cultura.biografieonline.it/storia-del-fonografo/ https://cultura.biografieonline.it/storia-del-fonografo/#comments Fri, 11 May 2012 16:54:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1911
Thomas Edison e il suo fonografo
Thomas Edison e il suo fonografo

Pensato e progettato da Thomas Edison, il fonografo rappresenta uno dei primi strumenti inventati con lo scopo di ottenere la registrazione e la riproduzione dei suoni.

L’idea di Edison si concretizza nella seconda metà degli anni Settanta del XIX secolo: sono passati circa trent’anni dall’invenzione del telegrafo, quando Edison, nel 1877, riesce finalmente a portare a termine un ripetitore grafico che riesce a incidere su un disco le linee e i punti del Codice Morse, in maniera tale che, disegnando una traccia a forma di spirale mediante una piccola punta, sia possibile ripetere più volte lo stesso messaggio senza che ci sia bisogno dell’intervento di un operatore ogni volta.

Il 17 luglio 1877, in particolare, si verifica la presa di coscienza che cambierà la vita di Edison: l’inventore americano, infatti, si rende conto che il disco, nel momento in cui inizia a ruotare a una velocità abbastanza elevata, produce, attraverso le vibrazioni emesse dalla puntina, un suono simile a quello della voce umana. Questa intuizione fa sì che Edison si dedichi all’applicazione di questo principio nella registrazione della propria voce.

In realtà, già qualche anno prima – era il 1860 – la voce umana era stata registrata da Edouard-Leon Scott de Martinville su fogli di carta anneriti (addirittura ci sarebbero testimonianze di registrazioni risalenti al 1853), ma lo strumento realizzato dall’editore francese (composto da uno stilo e un corno) è in grado solamente di registrare, e non di riprodurre, e in effetti è stato pensato unicamente ai fini dell’archiviazione.

L’invenzione del fonografo viene annunciata da Edison il 21 novembre 1877, a pochi mesi dai primi schizzi dell’idea realizzati sui suoi diari (risalenti al 12 agosto dello stesso anno); la prima dimostrazione pratica, effettuata davanti ai suoi collaboratori, avviene il 6 dicembre.

Ciò che Edison mostra ai suoi uomini è un cilindro fonografico (un rullo di ottone lungo una decina di centimetri e con un diametro simile) sostenuto da un asse. Tale oggetto presenta il tracciamento di un solco a spirale largo circa due millimetri e mezzo, mentre la sua superficie è ricoperta di carta stagnola. Nel corso della registrazione, mentre il cilindro ruota, una puntina connessa alla membrana vibrante sfiora la stagnola; seguendo tutte le oscillazioni della membrana, la puntina va a creare nella stagnola una traccia profonda, che può cedere sotto la pressione essendo tesa sopra al solco.

La riproduzione, naturalmente, prevede il processo inverso, con la differenza che questa volta è necessario ricorrere a una seconda membrana, situata all’altra estremità del cilindro e decisamente più elastica. Con le sue variazioni di profondità, il solco nella stagnola dà origine alle vibrazioni della membrana, restituendo e riproducendo così il suono che è stato registrato. Il primo fonografo, quindi, prevede un funzionamento alternato: o come registratore o come riproduttore.

A dispetto dello scetticismo messo in mostra dai suoi collaboratori, Edison dà la prima dimostrazione concreta: pronunciando la frase “Mary aveva un agnellino” (“Mary had a little lamb”) in direzione del diaframma, comincia a girare la manovella che mette in azione l’intero sistema. Dopo che il cilindro viene riportato alla posizione di partenza, l’inventore riporta l’ago sulla seconda membrana, posizionandolo nel solco impresso dalla prima nella stagnola: gira nuovamente la manovella, e si sente un suono abbastanza vicino alla frase da lui prima pronunciata. Il fonografo è ufficialmente nato: la qualità del suono è senza dubbio da migliorare, ma ci si può lavorare sopra.

Il brevetto del fonografo viene rilasciato a Edison il 19 febbraio 1878: in quel periodo, l’inventore statunitense fonda, grazie anche al supporto di alcuni finanziatori, la “Edison Speaking Phonograph Company”. I primi modelli di fonografi non vengono installati negli uffici (la destinazione finale per cui erano stati pensati da Edison), visto che la qualità della registrazione è ancora molto modesta; vengono posizionati, invece, nei luna park e nelle fiere di paese, direttamente sotto gli occhi del pubblico, dove chiunque, utilizzando dei gettoni, può farli funzionare. L’obiettivo, in sostanza, è quello di prendere tempo per migliorare i risultati finali del fonografo, e inoltre quello di far sorgere curiosità a proposito di quella nuova invenzione, diffondendo notizie e informazioni sulle opportunità messe a disposizione dal fonografo.

Come detto, Edison individua nella sua creatura uno strumento finalizzato non tanto alla registrazione della musica, quanto alla realizzazione di volumi per non vedenti, alla dettatura negli uffici di lettere e documenti, all’insegnamento della dizione. Inoltre, l’inventore americano ha pensato, in pratica senza saperlo, alla prima ipotesi di una segreteria telefonica, come dimostra questa sua frase:

E’ possibile installare un fonografo su un telefono, in modo che a ogni chiamata venga comunicato all’ufficio centrale che la persona cercata in quel momento non è disponibile e che tornerà a casa a una determinata ora. Una persona che non trova la persona cercata, a sua volta, potrà comunque lasciare la comunicazione che intende fare registrandola sul fonografo della persona che ha cercato”.

Edison, dunque, mira a un utilizzo strettamente professionale del suo strumento, soprattutto perché tiene in considerazione l’esistenza di migliaia di aziende e uffici che grazie alla sua invenzione potrebbero ridurre i tempi di molte operazioni, incrementando così i profitti; non presta attenzione, invece, all’intrattenimento (e quindi alla registrazione della musica), anche perché pochi anni prima ha avuto un’esperienza poco felice con un sistema di voto elettronico da lui ipotizzato.

Pochi anni dopo, nel 1880, Summer Tainter e Chichester Bell (tra l’altro cugino di Alexander Graham Bell, padre del telefono) ai laboratori Bell presentano il grafofono, un prototipo di fonografo nel quale, però, non c’è più la stagnola, sostituita da uno strato di cera. La pressione della punta sulla cera viene ridotta in virtù dell’impiego di un braccio snodabile, così il solco è largo meno di un millesimo di millimetro. In questo modo, il passo dell’incisione non supera i due decimi di millimetro: in altre parole, la registrazione può durare più di due minuti.

Pochi anni più tardi, Emile Berliner, un ingegnere tedesco che in passato ha collaborato con Bell e Tainter presso i laboratori Bell, ha un’altra intuizione: sostituire il cilindro con un disco, e fare oscillare la puntina verso sinistra e verso destra, e non più verso l’alto e verso il basso. L’invenzione di Berliner prende il nome di grammofono, che riceve il brevetto ufficiale nel mese di novembre del 1887.

Un grammofono
Un grammofono

I vantaggi apportati dall’incisione laterale sono evidenti, nel senso che essa impedisce alla forza di gravità di condizionare le oscillazioni della punta, assicurando pertanto una qualità di riproduzione nettamente migliore; tuttavia, il disco presenta lo svantaggio della velocità angolare costante, e quindi una velocità lineare variabile. In altre parole, le frequenze più alte non possono essere riprodotte nella maniera corretta, in quanto hanno bisogno di una puntina che oscilli a velocità elevata: un fatto impossibile al centro del disco a causa della sua velocità lineare modesta. Ciò non significa, comunque, che l’utilizzo del disco sia sconsigliato, e anzi esso soppianta in maniera definitiva il cilindro di Edison; anche perché il disco può essere riprodotto, molto più facilmente rispetto al cilindro, in molteplici copie uguali.

Vale la pena di notare, tuttavia, che Edison, dopo la presentazione dell’invenzione di Berliner, non accetta di buon grado l’idea di sostituire il cilindro con il disco: alla base del suo rifiuto si possono rintracciare sia motivazioni tecniche (il già citato svantaggio della variabilità della velocità lineare), sia, soprattutto, questioni di orgoglio. L’adozione del disco, infatti, coincide con l’ammissione che la sua intuizione è stata superata, e che l’invenzione di Berliner è dal punto di vista tecnico migliore della sua. Nel 1893, tuttavia, Edison deve arrendersi alla realtà dei fatti: il fonografo ottiene vendite decisamente inferiori rispetto al grammofono, e inoltre trova scarsa diffusione proprio per gli uffici per cui originariamente era stato progettato. Anche Edison, dunque, si rassegna e mette in vendita cilindri incisi finalizzati all’ascolto di pezzi musicali.

Nel frattempo l’inventore americano prosegue nei suoi studi e nelle sue ricerche, effettuando anche diversi investimenti per portare migliorie al fonografo. In realtà, la sua creatura sarà superata da altre intuizioni: l’”Indistructible Cylinder Record” del 1889, un cilindro dalla notevole resistenza meccanico; una tromba che permette l’ascolto collettivo; il cilindro “Amberol” del 1908, realizzato con una mescola speciale di prodotti fenolici e celluloide che consente di raddoppiare la durata dell’incisione diminuendo ulteriormente il passo del solco; e infine una puntina di diamante, introdotta nel 1912, che dà la possibilità di ottenere una qualità ancora migliore rispetto a quella prodotta dal disco.

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