Derain Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 20 May 2024 13:40:24 +0000 it-IT hourly 1 Il Ponte di Charing Cross (opera di André Derain) https://cultura.biografieonline.it/ponte-charing-cross-derain/ https://cultura.biografieonline.it/ponte-charing-cross-derain/#respond Wed, 10 Sep 2014 15:24:09 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11945 Il Ponte di Charing Cross” è uno dei quadri simbolo del movimento fauvista. Fu dipinto da André Derain nel 1906, un anno dopo la nascita del movimento. Si tratta di un olio su tela che misura 81 x 100 cm, esposto a Parigi presso il Musée d’Orsay.

André Derain: Il Ponte di Charing Cross conosciuto anche come Ponte di Westminster (1906)
Il Ponte di Charing Cross conosciuto anche come Ponte di Westminster (André Derain, 1906)

Il fauvismo è, secondo i suoi aderenti, la forza del colore come espressione pura. Il colore, quindi, è una delle rappresentazioni della realtà, la quale non deve essere dipinta come viene vista, ma deve essere interpretata. E forse il fauvismo sarebbe più appropriato definirlo non un movimento, ma un’opinione condivisa da alcuni artisti, che hanno manifestato una particolare attenzione per il colore.

André Derain è sempre stato considerato una delle personalità di spicco di questo gruppo di pittori. E questo quadro, dipinto insieme ad altre tele che il pittore realizzò a Londra, rappresenta due concetti chiave espressi dai fauvisti: il colore come rappresentazione e la reinterpretazione della realtà come fuga dalla pittura figurativa.

Il Ponte di Charing Cross conosciuto anche come Ponte di Westminster: il quadro

L’artista utilizza, infatti, due metodi di pittura: una pennellata uniforme per definire gli edifici e il ponte di Charing Cross, e uno stile composto da brevi pennellate per indicare la mutevolezza del cielo e dell’acqua. La realtà, invece, viene deformata e reinterpretata nella rappresentazione del movimento: si vedono, infatti, le macchine che si allungano sulla strada che costeggia il fiume Tamigi.

E’ una rappresentazione della velocità che si vedrà in molti altri quadri del ‘900. Il fauvismo anticipa anche il passaggio fra la pittura figurativa e la pittura del XX secolo, che cerca di superare l’arte figurativa per tentare di uscire dai limiti del realismo.

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Il fauvismo e André Derain https://cultura.biografieonline.it/fauvismo-andre-derain/ https://cultura.biografieonline.it/fauvismo-andre-derain/#comments Sat, 10 Aug 2013 10:03:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7760 All’inizio del XX secolo i fauves realizzarono un movimento artistico fra i più innovatori del ‘900. Questo movimento era destinato a rappresentare perfettamente le istanze artistiche dell’epoca.  L’ispirazione principale e la fonte della loro cultura pittorica derivava dagli impressionisti e dai post-impressionisti. Il loro fu un movimento innovativo che interpretava l’epoca in cui vivevano avvalendosi di un uso intenso ed estremo del colore. Inoltre il fauvismo innovò l’arte pittorica dell’epoca perché utilizzò in modo originale la luce e l’atmosfera visiva riprodotta nell’opera.

André Derain e il fauvismo
André Derain

Derain e Volland

Uno degli artisti più interessanti del fauvismo fu André Derain.

Fra i suoi quadri più significativi spicca “Il ponte di Waterloo”, un capolavoro eseguito nel periodo in cui Derain era di fatto il capostipite di questo movimento.

Il quadro fu realizzato su commissione di Ambroise Volland, mitico gallerista e collezionista, che fu il mercante d’arte di Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent van Gogh, Pablo Picasso, Louis Valtat, Renoir, Aristide Maillol e naturalmente di André Derain.

Volland fu anche il mecenate di Derain del quale non solo comprò tutte le opere ma gli commissionò una serie di lavori nella capitale inglese.

Derain andò a Londra fra il 1906 e il 1907 per realizzare diversi studi sulla luce e la prospettiva e dipingere alcuni luoghi di Londra.

Tre anni prima Claude Monet aveva realizzato una serie di quadri che rappresentavano alcuni scorci della capitale, come ad esempio “Londra, Il Parlamento. Effetto di sole nella nebbia.

Derain, affascinato dall’atmosfera londinese, dipinse trenta opere ognuna delle quali rappresenta un’interpretazione fauvista dei quadri di Monet.

In realtà Derain si ispirò soprattutto alla pittura di William Turner che vide a Londra, dove i suoi quadri, già dal 1904 erano stati esposti alla Tate Gallery.

Il più significativo è “Il Tamigi visto dal ponte di Waterloo”, un’ esplosione di colori che in parte ricorda il quadro di Derain.

Il ponte di Waterloo

L’opera “Il ponte di Waterloo” è attualmente esposta al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, si tratta di un olio su tela che misura 80,5 x 101 cm ed è stato realizzato nel 1906.

Rappresenta una veduta del ponte di Waterloo (la cittadina belga, storica per la battaglia che nel 1815 sancì il declino di Napoleone) con accanto il Parlamento inglese.

Il ponte di Waterloo, opera fauvista di Derain
André Derain: Ponte di Waterloo (Waterloo Bridge, 1906).

Entrambi i soggetti sono molto popolari nella pittura moderna e contemporanea e ci sono moltissime versioni successive che copiano e riprendono i soggetti più famosi.

Descrizione e analisi dell’opera

Derain in questo caso ha utilizzato a pieno la tecnica fauvista, dando al colore un ruolo preponderante. Sembra infatti che tutto stia esplodendo in tonalità che vanno dal blu, al viola, al giallo e al verde. Il ponte che compare colorato di blu, rappresenta la linea dell’orizzonte e l’attenzione che cattura il suo colore pone in secondo piano l’edificio del Parlamento.

In questo quadro Derain utilizza anche la tecnica del puntinismo acquisita nel 1905 a Collioure quando era ospite dell’amico Matisse (in quel periodo i due dipinsero reciprocamente un ritratto dell’altro).

La superficie del quadro è stata trattata con un bianco uniforme sul quale poi sono stati aggiunte pennellate di colore non mescolato, che ha creato un effetto mosaico.

I colori dominanti sono l’azzurro e il verde, mentre il giallo oro, che rappresenta i raggi del sole, crea un contrasto con l’azzurro dell’acqua. Il modo in cui i colori sono presentati sulla tela rappresenta una sorta di manifesto del fauvismo, il cui scopo principale era mostrare la violenza espressiva del colore affinché sfruttasse tutta la potenzialità della luce.

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