dati Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 10 Nov 2020 07:35:37 +0000 it-IT hourly 1 Bluetooth: la curiosa origine del nome e il significato del simbolo https://cultura.biografieonline.it/bluetooth-significato-simbolo/ https://cultura.biografieonline.it/bluetooth-significato-simbolo/#respond Tue, 10 Nov 2020 06:32:39 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30742 Chiunque utilizzi un device per svago o lavoro conosce la funzionalità del Bluetooth, che è ormai parte integrante di ogni dispositivo elettronico. Che si tratti di un iPhone, di un tablet, o di un pc. Anche se ultimamente sembra essere passato in secondo piano con l’avvento della messaggistica istantanea di WhatsApp o Messenger su Facebook, questo metodo è ancora apprezzato ed utilizzato dagli utenti.

Bluetooth Logo

La principale funzione del Bluetooth è quella di mettere in condivisione contenuti multimediali tra dispositivi anche diversi tra loro, attraverso la connessione senza fili (wireless). E se questo è sicuramente l’aspetto più noto del Bluetooth, non tutti forse conoscono l’origine del nome e il significato del simbolo.

Bluetooth: l’origine del nome

Se andiamo a ricercare l’origine del nome, a prima vista potrebbe sembrarci strana o forzata, ma in realtà l’inventore del protocollo tecnologico ha volutamente attribuito a tale funzione il nome di un personaggio storico influente: il re danese Harald Gormsson – noto come Harald Bluetooth, che visse tra il 911 e il 986 d.C. (conosciuto in lingua italiana con l’appellativo di Aroldo I di Danimarca).

Harald Bluetooth
Harald Bluetooth Gormsson (Aroldo I di Danimarca) – illustrazione

Il sovrano danese riuscì storicamente ad unire tra loro i popoli di Norvegia, Danimarca e Svezia sotto l’egida di un’unica religione, quella cristiana; così la tecnologia Bluetooth permette oggi di attuare la condivisione tra dispositivi di vario genere.

Il simbolo

C’è traccia di questa similitudine anche nel simbolo del Bluetooth; esso infatti rappresenta l’unione di due rune nordiche, la H e la B, che sono appunto le iniziali del sovrano della Danimarca, Harald Bluetooth. Le due rune in questione sono Hagall (grandine) e Berkanan (Betulla).

Il logo Blootooth è la composizione di due rune nordiche: H, B
Il logo Blootooth è la composizione di due rune nordiche: H, B

La storia

Circa mille anni dopo, i due ingegneri che misero a punto la tecnologia Bluetooth decisero di attribuire a questa invenzione il nome del re che aveva la fama di aver unificato sotto l’aspetto politico e religioso i popoli di Scandinavia, divisi tra loro per tradizioni e a causa di antichi e mai risolti dissapori.

I due inventori della funzionalità Bluetooth, Jim Kardach (ingegnere presso la Intel, azienda americana specializzata nella produzione di microprocessori) e Svenn Mattison (che lavorava invece alla Ericsson), si ritrovarono nell’estate del 1997 a Toronto per lavorare insieme al nuovo progetto di trasmissione dei dati.

Per caso si ritrovarono a parlare di storia, e si accorsero di essere entrambi affascinati dalla storia della Danimarca, e della figura di re Aroldo I, soprannominato “Dente Blu” (Blåtand in lingua scandinava) a causa della sua abitudine di colorarsi i denti di questo colore prima di una battaglia.

Approfondendo i racconti riguardanti questo sovrano dalla personalità assai particolare, Kardach e Mattison decisero che il suo nome era proprio adatto al progetto cui stavano lavorando, che si proponeva di unificare i dati a livello tecnologico. E così è stato.

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Che cos’è il GDPR (General Data Protection Regulation) https://cultura.biografieonline.it/gdpr-definizione/ https://cultura.biografieonline.it/gdpr-definizione/#respond Sat, 23 Jun 2018 08:45:55 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=24933 Si sente spesso parlare di GDPR (che è l’acronimo di General data protection regulation). Con tale espressione inglese ci si riferisce al nuovo Regolamento emesso dall’Unione Europea riguardante la protezione dei dati personali che vengono lasciati, intenzionalmente o meno, in un archivio in Rete, ad esempio quando si naviga sui siti o quando si scaricano applicazioni. Tutte le aziende che operano in Europa d’ora in poi dovranno attenersi a questo recente provvedimento. Il Regolamento UE 2016/679 è applicabile in tutti gli Stati membri a partire dal 25 Maggio 2018.Che cos’è il GDPR (General Data Protection Regulation)

La privacy con il nuovo GDPR

Trattandosi di un regolamento, le novità che prevede sono state da subito obbligatorie in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Ai singoli Stati, Italia compresa, non resta che adeguare le proprie norme in materia di protezione dei dati personali al nuovo provvedimento varato dall’Europa. La Commissione UE ha dichiarato quali sono gli scopi che tale Regolamento si prefigge: armonizzazione delle norme che riguardano la circolazione e il trasferimento di informazioni dei dati personali dall’Unione Europea verso il resto del mondo, certezza giuridica nel campo della privacy, semplificazione della normativa in questo delicato settore e reazione verso i nuovi modelli economici e i recenti sviluppi tecnologici.

Il silenzio-assenso non ha più valore

Al nuovo GDPR si sono dovute adeguare aziende ed organizzazioni che gestiscono dati personali in Europa, anche se hanno sede al di fuori del continente: dai colossi del web, come Google e Facebook, fino alle piccole e medie imprese (se trattano dati personali). In base al nuovo Regolamento, il consenso alla raccolta e al trattamento dei dati presentato dalle società alle persone deve essere il più chiaro possibile: per esempio, va bene fare barrare una casella (no, invece, per le caselle pre-barrate), ma non è applicabile il principio del cosiddetto silenzio-assenso. Inoltre andrebbe prevista una singola autorizzazione per ogni tipo di dato che deve essere trattato.

Maggiori tutele per i minorenni

Qualora i dati personali siano ottenuti in maniera illegale, se si revoca il consenso al loro trattamento, se sono stati raccolti quando la persona aveva meno di 16 anni e in qualche altra circostanza, il GDPR prevede il diritto all’oblio. Per chi non ha ancora compiuto 16 anni (i singoli Paesi sono liberi di abbassare la soglia fino a 13), è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci per accedere ai servizi che prevedono il rilascio di dati personali. Il GDPR, inoltre, introduce la figura, distinta dal titolare, del Data Protection Officer (Dpo), il cui compito è assicurare che il regolamento sia messo realmente in pratica.

Sanzioni per chi non rispetta il Regolamento

Per coloro che non si attengono alla nuova normativa europea sono previste multe abbastanza salate, che possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato della società che non ha osservato il regolamento.

GDPR e Italia: l’adeguamento normativo

Entrato in vigore il 25 Maggio scorso, il Regolamento GDPR è applicabile nel nostro Paese prima ancora che il Governo ne esercitasse la delega. Fino al 22 Agosto il Governo italiano ha tempo per emanare il decreto legislativo di adeguamento della normativa al GDPR, riguardo alle materie che rientrano nella competenza dei singoli Stati membri dell’UE (normative nazionali).

Cosa cambia per i cittadini con il Regolamento GDPR

Tutti i cittadini devono essere messi in grado di conoscere i diritti in materia di privacy e protezione dei dati personali e di avere gli strumenti giusti per farli valere. I poteri del Garante della Privacy, che è l’Autorità preposta al controllo dei dati personali, consistono, oltre che nell’indagine e correzione in materia di privacy, anche nell’irrogazione di sanzioni pecuniarie e nella concessione di autorizzazioni. I cittadini investiti di una funzione di pubblico interesse sono tenuti a considerare il rapporto tra privacy e trasparenza, al fine di non ritrovarsi in una situazione contraddittoria, in quanto entrambi i valori sono considerati meritevoli di protezione.

GDPR e aziende

Per le imprese e la Pubblica Amministrazione il nuovo Regolamento UE che introduce novità in tema di protezione dei dati va considerato un vero e proprio investimento, e non un costo aggiuntivo. La protezione dei dati personali serve a migliorare la qualità e l’efficienza aziendali, proteggendo la compagine dell’impresa dai rischi connessi allo sviluppo tecnologico, ed in particolare all’enorme diffusione di Internet e dell’intelligenza artificiale.

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