Cucina calibro noir Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 03 May 2020 19:41:59 +0000 it-IT hourly 1 Per tutto l’oro del mondo: riassunto del libro di Massimo Carlotto https://cultura.biografieonline.it/per-tutto-l-oro-del-mondo/ https://cultura.biografieonline.it/per-tutto-l-oro-del-mondo/#respond Tue, 19 Jan 2016 09:25:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16294 il coccodrillo come fa?

per tutto l’oro del mondo – edizione e/o, 2015 è l’ultimo libro di massimocarlotto sull’alligatore e inizia qualche tempo dopo quello di cui ho parlato qualche mese fa.

Per tutto l'oro del mondo - libro - Carlotto
Per tutto l’oro del mondo – libro – Carlotto

persi, ma li avevamo già persi qualche libro fa, i toni durissimi dell’alligatore, troviamo delle persone che con il passare del tempo si fanno delle domande, cercano cose. l’alligatore, qui, cerca, o meglio trova, una donna. che non è la superfiga canonica ma una donna normale, spesata, che per scappare un po’ da quello che ha, ma anche per tornarci poi, la sera canta in maniera mediocre, in un locale. ma l’attaccamento dell’alligatore a questa figura è forte, prima, durante, dopo. forse dopo anni e mille cose fatte e mille viste, quasi nessuna piacevole, crede di trovare in lei la quiete. ma l’alligatore lo sappiamo la quiete non la trova mai, non è fatta per lui.
di lei carlotto dice (quoto) in un mondo dove devi essere perfetto questa era un disastro ma lei andava via contenta dopo aver cantato.

ho rivisto massimo carlotto ad una cena di cucina calibro noir, ci è tornato, si vede che s’è divertito. lo definirei charming. sarà l’accento? saranno gli occhi azzurri? sarà che ancora me lo domando come abbia fatto a farcela.

Massimo Carlotto
Massimo Carlotto

carlotto, in per tutto l’oro del mondo, affronta il tema delle rapine in villa ma non solo. Parla di vendetta e di giustizia, a volte quelle che sembrano le vittime sono i peggio carnefici ma possiamo davvero giudicare?
questo il solito riassunto che ho inviato a Zio Burp:

l’alligatore, l’amico grasso e l’amico cattivo vengono contattati perché durante una rapina in villa viene ammazzato uno – a capo di una banda di rapinatori/ricettatori di giojelli – e la governante. non vogliono lavorare per i suoi soci che è brutta gente ma decidono di lavorare per il figliolo orfano della governante.
allora scoprono che la banda aveva rapinato gioielleria e aveva ammazzato uno, e il fratello del morto se l’era un po’ presa diciamo. e poi c’è pure uno che è rimasto paralizzato perché i rapinatori l’avevano sparato ma lui è proprio innervosito e cattivo.
insomma un tutti contro tutti e un po’ muoiono un po’ no.
e intanto l’alligatore conosce una sposata e se la fa e poi la storia tra di loro va in vacca.
e lui ascolta tanta musica.
e per me non è più il noir che era agli inizi, ma direi che va bene lo stesso.

va bene così, le persone crescono, cambiano, maturano, si stancano. poi, alla fine, il cliffangher. però pure nello scorso c’era, eppure in questo libro non è stato molto ripreso. chissà il prossimo. il prossimo ci deve essere sicuro.

massimo carlotto è tutto quello che uno scrittore dovrebbe, vorrebbe, essere.
e poi comunque c’era tanto prosecco.

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Il passato è una bestia feroce https://cultura.biografieonline.it/il-passato-una-bestia-feroce/ https://cultura.biografieonline.it/il-passato-una-bestia-feroce/#respond Mon, 30 Mar 2015 09:30:28 +0000 http://girolepagine.com/?p=42 l’ultima cena organizzata da cucina calibro noir presentava il libro di massimo polidoro, il passato è una bestia feroce – piemme, 2015.
allora io faccio i compiti, ché zioburp lo sa, non posso arrivare impreparata.
non racconto il libro perché boh, ogni cosa sarebbe uno spoiler. comunque funziona così: giornalista lui, amica scomparsa da piccola, cittadina di provincia, carabiniera sarda e figa, ricordi, qualche colpo di scena che può richiamare jo nesbo (oh, prendete mica tutto alla lettera eh), cliffhanger finale.

Il passato è una bestia feroce
Il passato è una bestia feroce (Massimo Polidoro, 2015 – Piemme)

racconto solo che, ad un certo punto, leggo di un edificio a due piani. che poi diventano tre la pagina dopo. e due e tre e io continuo ad andare avanti e indietro.
allora chiedo.
e polidoro risponde gentile, che non se ne è accorto nessuno prima.
allora io da grande vorrei fare quella che calamita i refusi e i piccoli errori di distrazione.

se vi interessa, e dovrebbe, la prossima cena sarà con fulvio ervas, oltre alle colonne portanti emanuela bergomi, luca crovi e gigio alberti. e il cibo, non dimentichiamo il cibo.

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31 notti (Ignacio Escolar) https://cultura.biografieonline.it/31-notti/ https://cultura.biografieonline.it/31-notti/#comments Fri, 27 Feb 2015 09:20:36 +0000 http://girolepagine.com/?p=30 ieri cucina calibro noir ha presentato in santeria il libro di ignacioescolar, 31 notti – marcos y marcos, 2014.

escolar, cito da wiki, es un bloguero y periodista español. uno di quelli che sono giovani eppure ha fondato un giornale, che dirige, ha lavorato in messico e in ecuador, ha un blog seguitissimo in spagna, ha suonato in un gruppo che ha avuto pure successo, e boh, tu nella tua vita cosa hai fatto? era la domanda che mi auto ponevo mentre lo ascoltavo parlare.

31 notti - escolar
31 notti (Ignacio Escolar e la copertina del romanzo)

31 notti nasce come feuilleton, e mi sarebbe piaciuto forse di più leggerlo a puntate perché un po’ si presta a lasciarti un pochino in sospeso, ma essendo un libro che scorre veloce ti perdi la suspance.

non il libro dell’anno, ma ottimo da leggere un po’ così, per prendersi una pausa.

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i bastardi di pizzofalcone (di maurizio de giovanni) https://cultura.biografieonline.it/bastardi-di-pizzofalcone/ https://cultura.biografieonline.it/bastardi-di-pizzofalcone/#comments Tue, 10 Feb 2015 19:42:48 +0000 http://girolepagine.com/?p=19 succede che qualcuno, per mia fa’ nòm (espressione dialettale bresciana che piace tanto al mio moroso milanese), cristiano, cerchi di spiegarmi che – testuali – “l’enciclopedismo andava per la maggiore nel ‘700” e che quindi non era strettamente necessario leggere tutta la serie dei bastardi di maurizio de giovanni per arrivare bella pronta e saputella alla cena organizzata da cucina calibro noir la settimana prossima.

I Bastardi di Pizzofalcone
I Bastardi di Pizzofalcone (2013) è un romanzo noir di Maurizio De Giovanni che fa parte della serie dell’Ispettore Lojacono. Gli altri titoli sono “Il metodo del coccodrillo” (2012), “Buio per i bastardi di Pizzofalcone” (2013), “Gelo per i bastardi di Pizzofalcone” (2014).

però sono testarda e su certe cose un pochino fissata e blablabla totale accatto i quattro libri della serie e li leggo in poco tempo.

ho fatto bene, i libri sono sì. sì per le storie e per l’ironia e per napoli che non conosco ma so che è stupenda.
ci sono andata, una volta, a napoli. ho visto la stazione, l’aeroporto militare, una piccolissima parte dell’università, i concessionari di auto sulle colline, maggicuòrd con concerto der piotta.
mi piacerebbe tantissimo vedere il resto. ho scritto resto, ho pensato mangiare la pizza.

però dico una cosa, forse un paio, senza che nessuno me l’abbia chiesto.

cosa uno. dopo anni che leggo noir gialli genteches’ammazza e simili, forse mi sono un po’ stancata della loro caratteristica principale, ovvero la figura principale del genio dannato con vari livelli di problemi socioaffettivifamiliari che però mangia sempre bene. ah dite che l’introspezione del protagonista e dei suoi fantasmi interiori è quello che sta alla base del noir? eh pazienza.
vorrei un giorno leggere qualcosa dove il protagonista è un uomo/donna assolutamente ordinario. no, non tirate fuori stoner, l’ho letto, l’ho amato, ma non è ordinario come lo intendo io. sarà che magari mi sento talmente banale io che vorrei qualcosa che mi rispecchiasse. come dice il poster che ho appeso qui dietro, i’m good in bed, i could sleep for days. ah no, ho sbagliato poster. quello giusto dice: ogni lettore quando legge, legge se stesso. l’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza il libro, non avrebbe forse visto in se stesso (pare sia proust ma nell’era dei social network dovrei dire oscar wilde o jim morrison).

cosa due. un po’ di spiegone serve, se ci son dei libri in serie. qui, lo spiegone è troppo. cioè proprio, troppo, si capisce? allora piuttosto fate come negli episodi delle robe in tv, che all’inizio mettete un bel previously, on bastardi di pizzofalcone, riassuntino, bona così, e via col libro senza dover dire ogni volta chi è cosa ha fatto perché è così.

-post da aggiornare dopo la cena di giovedì 19, dove mi sento già che parlerò di come ho mangiato e di cristiano che mi deve pagare da bere perché lui non ha ancora finito e forse manco iniziato, gelo.

Foto di Maurizio de Giovanni
Maurizio de Giovanni
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Morte di un uomo felice (di Giorgio Fontana) https://cultura.biografieonline.it/morte-di-un-uomo-felice/ https://cultura.biografieonline.it/morte-di-un-uomo-felice/#comments Fri, 30 Jan 2015 15:25:07 +0000 http://girolepagine.com/?p=9 “milano è una città di cui ci si innamora con lentezza”, dice giorgiofontana, che a milano adesso ci vive ma prima no, prima stava a caronno pertusella e quando cresci a caronno pertusella forse di milano ti innamori un po’ per forza. (no, mi rifiuto di rispondere a commenti su quanto invece caronnopértu sia un po’ la perla del nostro paese).
di milano ti innamori sui navigli al tramonto (cliché alert), o davanti al duomo quando esci tardi dall’ufficio, o ti innamori con una birra in ticinese o alla settimana della moda, sul tram. ecco lì forse è dove i ragazzi arrivati da fuori si innamorano di più.

Morte di un uomo felice
Morte di un uomo felice (Giorgio Fontana, 2014)

io, di milano, mi innamoro soprattutto in serate come ieri, ad affori, entrando all’osteria del biliardo per una cena organizzata da cucina calibro noir, con giorgio, e con gigioalberti che leggeva dei brani dell’ultimo libro morte di un uomo felice, e con lucacrovi che per me dovrebbero metterlo a condurre pure sanremo.
l’osteria del biliardo è un posto dove si sta bene e si mangia bene e ci sono dei biliardi, dimmi giuro, e tu sei lì e ti aspetti di veder entrare tomas milian perché è il posto ideale per uno di quei film di lenzi che ci piacciono assai.
mi innamoro anche se sono sola e non conosco nessuno e ah ok dai ho fatto amicizia coi miei compagni di tavolo.

morte di un uomo felice (sellerio editore, 2014) è ambientato a milano, qualche anno fa. non tanti. nel 1981, che non è tanto, vero?
è un libro che mi è piaciuto molto anche se il protagonista non è diventato un mio eroe. forse proprio per questo, mi è piaciuto. mi ha fatto anche discretamente piangere e un po’ pensare alle cose di oggi e del passato. voi non lo sentite quel senso di inferiorità gigante, davanti alle storie dei partigiani?

e allora prendete affori e la neve e i partigiani e giorgio, cristiano (ti prego dimmi che mi ricordo il nome giusto), la manu e luca, poi colaprico che c’era pure lui, e il vino, un po’ troppo, e io ve lo prometto, ci si innamora velocemente.

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