corsa Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 29 Sep 2023 12:59:58 +0000 it-IT hourly 1 Perché la milza fa male? https://cultura.biografieonline.it/perche-la-milza-fa-male/ https://cultura.biografieonline.it/perche-la-milza-fa-male/#respond Fri, 29 Sep 2023 12:54:48 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7314 Avete fatto un corsetta ma vi siete fermati a causa di un dolore alla milza che vi impedisce di proseguire? Vi è capitato di spostare un peso in casa e avete avvertito una fitta localizzata nei pressi della milza, nella parte sinistra dell’addome? In entrambi i casi fermatevi, riprendete fiato ma non preoccupatevi assolutamente.

Durante il jogging è possibile avvertire dolore alla milza
La milza può far male durante una corsa

Quando e perché fa male la milza

Escludendo i casi in cui il dolore alla milza è il sintomo di una patologia in atto (malattie epatiche, mononucleosi, anemia)  in genere le cause sono “benigne” e non devono destare preoccupazioni. Il più delle volte le fitte alla milza sono  provocate da uno sforzo prolungato, soprattutto quando non si è abbastanza allenati.

Sul perché si prova dolore in questa zona del corpo non esiste una spiegazione scientifica che sia univoca. Un motivo è da ricercarsi nella respirazione non corretta che, essendo affannosa per lo sforzo compiuto, determina un affaticamento del diaframma. In secondo luogo, quando il fisico non è allenato si ha bisogno di una maggiore quantità di ossigeno da immettere nell’organismo.

Per questo la contrazione nervosa della milza, che provoca il doloretto che noi tutti conosciamo, serve proprio ad immettere nuovi globuli rossi nei vasi sanguigni e facilitare l’ossigenazione dei tessuti. In poche parole, il dolore o fitta è una contrazione che l’organo mette in atto solo in stato di necessità, e che può interessare anche la zona dei polmoni ed il fegato, che sono gli organi più vicini.

Dolore alla milza
Perché fa male la milza

Se il dolore è piuttosto persistente anche in assenza di uno sforzo fisico, conviene interpellare il medico per capirne la natura.

Qualora dalla visita medica non emerga la presenza di una patologia può essere utile mettere in atto qualche accorgimento durante la pratica sportiva:

  1. Fare un pre-riscaldamento muscolare prima di cominciare qualsiasi attività sportiva;
  2. Programmare un allenamento graduale e costante eliminando carichi di lavoro troppo elevati.

Se ci si trova in gravidanza, il dolore alla milza può essere abbastanza frequente e la causa può essere uno stato di anemia che però di solito non desta preoccupazione. Tecnicamente il dolore o fitta alla milza si chiama “splenalgia”.

A cosa serve la milza

La milza si trova a sinistra
La milza si trova sul lato sinistro del corpo, nella parte posteriore dello stomaco

La milza è un organo situato nella parte posteriore dello stomaco che ha la funzione di distruggere i globuli rossi che non servono più, produrre nuovi linfociti e filtrare i batteri dannosi. In pratica, questo organo in condizioni di normalità mantiene un equilibrio nella circolazione sanguigna (sia nella quantità che nella composizione del sangue).

Non è esatto, come qualcuno azzarda, dire che la milza può essere asportata senza alcun problema in quanto “non serve a nulla”.

Ogni organo del nostro corpo svolge funzioni più o meno importanti, e quando non sono vitali contribuiscono comunque a mantenere un equilibrio nel corpo svolgendo specifiche funzioni.

La milza si trova a metà tra lo stomaco ed il rene sinistro, ed è importante perché attiva la risposta immunitaria dell’organismo. Essendo un organo morbido, è anche abbastanza delicato e soggetto facilmente a traumi, lesioni o ingrossamento.

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Mud Running: cos’è, chi lo pratica, quali sono i benefici https://cultura.biografieonline.it/mud-running/ https://cultura.biografieonline.it/mud-running/#respond Sun, 13 May 2018 19:54:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24740 Il termine inglese “mud running” significa letteralmente “corsa nel fango” e si riferisce ad una disciplina sportiva che sta esplodendo negli ultimi tempi in America e, da poco, si sta affacciando anche in Italia. I benefici fisici e psicologici di questa pratica sono numerosi. Il percorso nel fango, inframmezzato da vari ostacoli – perlopiù artificiali, è anche un ottimo allenamento mentale, perché richiede rapidità di pensiero, capacità di apprendimento e determinazione. Il mud running rappresenta un ottimo diversivo per chi, praticando abitualmente la corsa, vuole ogni tanto movimentare il percorso e mettersi alla prova fisicamente.

corsa ostacoli fango mud run
Il mud running prevede il superamento di ostacoli artificiali

Mud running: in cosa consiste

La disciplina sportiva del “mud running” prevede la corsa su sentieri e rocce, anche innevati, passando per prati, boschi, paludi e ruscelli, seguendo un percorso fangoso lungo il quale si devono superare muretti, buche, dislivelli, pali e altri ostacoli. Lungo il tracciato i partecipanti incontrano dislivelli e vari “imprevisti” da superare.

Per questo motivo sono costretti ad arrampicarsi, camminare a quattro zampe, muoversi nel fango trascinando oggetti. Affrontare questa tipologia di percorsi potenzia i muscoli delle gambe, delle braccia e gli addominali; inoltre, aiuta a bruciare i grassi e a migliorare la coordinazione delle catene muscolari. Nonostante si corra veloce, bisogna cercare di inspirare ed espirare lentamente. In questo modo le cellule cerebrali e quelle di tutto il corpo ricevono un maggior apporto di ossigeno. Ciò aumenta il ritmo della corsa e la resistenza alla fatica. In più, favorisce la coordinazione di busto, gambe e braccia.

mud running
mud running

Questo particolare tipo di corsa, nato nel 1987, ha raggiunto l’Italia circa 25 anni dopo. La gara più famosa e ricca di partecipanti è la “Warrior Dash” (conta circa 2 milioni di atleti); mentre una tappa della “Thoug Mudder” in Europa ha totalizzato sui 35 mila partecipanti.

Mud running: dove si pratica

Per provare, basta andare a correre nei prati con gli amici dopo una giornata di pioggia. La disciplina vera e propria, invece, andrebbe praticata nei campi di allenamento strutturati, dove si svolgono anche le gare. Per informazioni sull’argomento: mudrun.it; italyontrail.com; mudandsnow.com.

In genere, iscriversi e partecipare ad una manifestazione costa 10 euro. Il sito mudrun.it è sicuramente un punto di riferimento per chi si avvicina a questa disciplina e ha poca esperienza; lo staff offre consigli su come praticare, dove praticare, e come fare per partecipare ai campionati italiani o a quelli europei.

Chi può praticarlo

Prima di praticare il Mud running è preferibile concordare con un medico sportivo un check-up che comprenda esami del sangue, controllo della pressione arteriosa, elettrocardiogramma sotto sforzo e spirometria per monitorare il respiro. Il mud running è vietato agli asmatici, ai cardiopatici, a coloro che soffrono di infiammazioni osteoarticolari, problemi alla colonna vertebrale (ernia del disco), lesioni al ginocchio (menisco) e alle caviglie.

Cosa indossare

Per praticare il mud running sono ideali i leggins o i pantaloncini e una t-shirt in tessuto sintetico, aderente, che favoriscano i movimenti e non si impigliano negli ostacoli. Vanno invece evitati i capi in cotone perché, una volta bagnati, trattengono l’acqua e diventano pesanti. Sì a scarpe impermeabili e ben ammortizzate, per avere maggiore equilibrio e stabilità. E’ consigliabile acquistare capi di abbigliamento “tecnici” se si ha intenzione di allenarsi quotidianamente in questo sport oppure partecipare a delle gare: ci sono alcuni siti e-commerce specializzati con prezzi assai vantaggiosi.

 

mud run ostacoli
Per praticare il mud running serve sia forza che resistenza. Chi partecipa a una mud run lo fa però anche per divertirsi.

Mud running: come si svolge

Allenamenti e gare si svolgono in genere in percorsi di 5-12 chilometri: per farcela bisogna puntare sulla forza fisica, sulla motivazione, sull’ingegno, ma soprattutto sulla capacità di andare oltre i propri limiti, accettando di vivere le difficoltà come una sfida. Praticare la corsa nel fango significa imparare ad essere più forti del problema e a “scomporre” l’ansia attraverso la pratica dei micro-obiettivi.

Per esempio, è necessario calcolare la distanza e la velocità, studiare il tipo di ostacolo, valutare le difficoltà dei percorsi impervi. Ma anche sintonizzare il proprio ritmo in base ai chilometri da percorrere e al tempo che si ha a disposizione. Raggiungere un obiettivo dopo un altro aiuta a concentrarsi sull’esperienza presente e a dire: “devo farcela, qui ed ora, senza se e senza ma”. Un esercizio, questo, che favorisce la resilienza.

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La fatica non esiste, libro di Nico Valsesia https://cultura.biografieonline.it/la-fatica-non-esiste/ https://cultura.biografieonline.it/la-fatica-non-esiste/#respond Tue, 28 Jun 2016 16:15:32 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19057 lo scorso aprile ho fatto quella cazzata che avevo già fatto l’anno scorso dei 2700 gradini in valtellina. l’avevo fatta dicendo non la farò mai più e però come dice britney spears i did it again perché ci andavano i miei amichetti ed è stato come andare in gita abbiamo dormito fuori etcetcetc. bello tutto salvo la parte de salì ste 2700 gradini (demmerda). questo già ha a che fare col libro di cui vi parlo oggi. perché in quell’occasione il mio amico franco che è svizzero (fosse stato russo si sarebbe chiamato rublo, no? SCUSA FRANCO) mi ha fatto due regali molto belli: la batbox, casa di legno da mettere fuori per i pipistrelli, e poi il libro di nicovalsesia, la fatica non esiste – mondadori, 2014.

La fatica non esiste - Nico Valsesia - libro
La copertina dela libro “La fatica non esiste”, di Nico Valsesia

caso vuole (caso aiutato da me che ho aspettato a scrivere) che giusto lo scorso weekend nico valsesia abbia fatto una roba che ha dell’irreale. da sulak, sul mar caspio, -29m slm, è andato prima in bici (510km) e poi arrampicandosi per 15km fino alla cima del monte elbrus, 5642m slm. una cosa che manco si può spiegare. e ce l’ha fatta. ed è un supereroe, ma vero. 31h55′.
seguivo gli aggiornamenti su feisbùc e facevo il tifo, e ammiravo, e speravo riuscisse con tutto il cuore.

tipo io ieri ho fatto una cosa in salita di 8,2 km con 800m di dislivello, tutti very easy come strada, e ci ho messo 1h17’erotti. e già mi lamentavo. mi lamento sempre tantissimo. mi do noia da sola.

nico non si lamenta. nel libro racconta delle cose che manco i film. una domenica è partito da genova in bici e poi è arrivato sotto il monte bianco ed è salito in cima. in 16h35’52”.
ha fatto anche per un tot di volte la RAAM, una gara che prevede di attraversare gli stati uniti dal pacifico all’atlantico in bici, e praticamente non si è fermato mai.
ha fatto mille mila cose. è fortissimo.
io invece una volta stavo facendo da cimiano a bollate e arrivata a niguarda sono scesa troppo sportivamente da un marciapiede e ho spaccato le due gomme e ho spinto la bici per 4 km+altri 4 a piedi fino a casa senza bici e da allora mi è venuta l’ansia del prendere la bici che poi la rompo e la bici è lì, in sala, come ci fosse spazio, poi.

la cosa che però mi ha fatto venire i lucciconi veri, a me che sono una mollacciona, è alla fine del libro, quando parla di quello che augura ai suoi figli.

la fatica non esiste, dice nico.
forse. forse è una questione di testa come dicono tanti.
io sono ancora allo step in cui la fatica c’è e pure tanta. e c’è tanto nervoso perché non riesco a fare quello che vorrei, quando vorrei, come vorrei. (no, volerlo non basta. quando le gambe si impiantano e più veloce non riesco a muoverle, volerlo lo giuro non basta).

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La distanza della maratona https://cultura.biografieonline.it/la-distanza-della-maratona/ https://cultura.biografieonline.it/la-distanza-della-maratona/#comments Tue, 07 Feb 2012 20:49:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=506 La distanza della maratona come disciplina sportiva moderna è fissata a 42 chilometri e 195 metri. Tale distanza è stata assunta in modo canonico a partire dai Giochi Olimpici del 1924 (ottava Olimpiade) svoltisi a Parigi, in Francia.

La maratona olimpica di Londra nel 1908 - Dorando Pietri, stremato, viene accompagnato al traguardo
Londra, 24 luglio 1908 • Dorando Pietri, stremato, viene accompagnato al traguardo negli ultimi metri

Tuttavia la prima edizione in cui si è corsa la distanza di 42.195 metri è stata l’Olimpiade di Londra, nel giorno 24 luglio 1908. La gara è rimasta nella storia dello sport però non solo per la speciale distanza, ma anche per essere stata caratterizzata da un epico epilogo: la vicenda è quella che vede l’italiano Dorando Pietri squalificato per non essere riuscito, stremato fino al limite, a concludere gli ultimi pochi metri del percorso con le sue sole forze, bensì con l’aiuto di altri giudici di gara che l’hanno sorretto e accompagnato.

Fino alla maratona olimpica del 1924 la misura della distanza ha avuto diverse variazioni, tutte comunque comprese tra i 40.000 e i 42.750 metri. La misura era (ed è) di circa 40 chilometri perché questa è la distanza approssimata tra le città greche di Maratona ed Atene, ed ha origine dalla leggenda di Fidippide (il contesto storico è quello della battaglia di Maratona).

La maratona olimpica di Londra del 1908 in origine sarebbe dovuta partire dal Castello di Windsor e finire allo Stadio Olimpico, coprendo un percorso di 26 miglia esatte (pari a circa 41.843 metri); gli organizzatori aggiunsero però alla fine 385 iarde (che corrispondono a circa 352 metri) per far sì che la linea di arrivo finisse in corrispondenza del palco reale. La distanza complessiva risultante divenne così quella di 42,195 km.

Dopo le Olimpiadi del 1912 di Stoccolma e dopo le Olimpiadi del 1920 di Anversa, tale distanza venne ufficializzata (nel 1921) dalla Federazione Mondiale di Atletica; divenne ufficialmente applicata in ambito olimpico a partire dai successivi Giochi di Parigi del 1924.

Fuori dall’ambito olimpico le gare dove possono partecipare maratoneti di diversi livelli di abilità ed esperienza sono numerosissime, in ogni parte del mondo. La più famosa e partecipata è quella di New York, che si corre ogni anno la prima domenica del mese di novembre. La più antica è invece quella di Boston, che si corre ogni anno il terzo lunedì del mese di aprile.

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