colori Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 18 Sep 2024 15:38:34 +0000 it-IT hourly 1 Il Rosso e il Nero di Stendhal: riassunto e analisi approfondita del capolavoro https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-rosso-e-il-nero/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-rosso-e-il-nero/#respond Wed, 18 Sep 2024 15:22:08 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10019 Romanzo dello scrittore francese Stendhal, “Il rosso e il nero” reca come data della prima stampa 1831 ma in realtà fu redatto e completato nel 1830. Lo scrittore fu uno dei maggiori rappresentanti del romanzo francese del XIX secolo. È ricordato per essere profondamente romantico ma anche altrettanto critico: infatti i suoi romanzi sono pieni di aspra analisi dei personaggi.

Egli è infatti considerato l’iniziatore del romanzo in senso moderno, ma fu quasi ignorato dai suoi contemporanei.

Il rosso e il nero - copertina
Stendhal: Il rosso e il nero. Una copertina italiana e una riproduzione fotografica della prima edizione francese, del 1831.

Il rosso e il nero (titolo francese originale: Le Rouge et Le noir), è il secondo romanzo di Stendhal (pseudonimo di Henri Beyle) e prende spunto proprio da una storia vera: la condanna a morte di un figlio di un maniscalco dopo aver assassinato l’amante, una vicenda molto nota della Francia del tempo.

Con questo romanzo, l’autore cerca di dipingere uno spaccato della società francese a seguito delle rivoluzioni del 1830 e quindi dell’età post napoleonica.

Il rosso e il nero: riassunto

La storia narrata è quella del giovane Julien Sorel, un ragazzo molto ambizioso e studioso, che ammira Napoleone Bonaparte.

Diventato precettore a casa del sindaco della sua città, Monsieur Renal, il giovane Julien aspira a diventare l’amante di sua moglie Madame de Renal, ma i due si innamorano dando inizio ad una chiacchierata storia. Le voci iniziano a diffondersi in paese e per questo il giovane sceglie di entrare in seminario.

La sua ambizione però ancora non si placa perché anche qui riesce ad entrare in un giro di potenti amicizie e ad andare a Parigi come segretario del marchese de la Mole. Qui conduce una vita mondana e si innamora della figlia del marchese, Mathilde. I due riescono a stare insieme e la ragazza aspetta anche un bambino. Il marchese non è molto contento ma accetta comunque di far sposare i due giovani.

Prima del matrimonio arriva una lettera di Madame de Renal, la prima amante di Julien per informare il marchese che Julien è un truffatore, ovviamente per vendetta personale. Il marchese crede a queste cattiverie e quindi annulla il matrimonio.

Julien Sorel per vendetta torna nel suo paese e ferisce Madame de Renal con un colpo di pistola. Per questo è condannato alla ghigliottina; alla sua morte Mathilde recupera la testa e la bacia. Madame de Renal morirà di colera pochi giorni dopo.

Commento e breve analisi

Il romanzo Il rosso e il nero, vuole illustrare la Francia del tempo con un tocco di intensità e romanticismo per la descrizione dei personaggi. Importante è il titolo col suo simbolismo.

Il rosso evoca il colore del sangue. Mentre il nero evoca il colore della morte. C’ anche la contrapposizione tra il colore della rivoluzione francese (rosso) e quello del clero (nero).

Tutte le azioni dei personaggi vengono analizzate, soprattutto l’ambizione del protagonista. Resta così a noi un’opera ricca di forze fatali e di passione.

Analisi approfondita per punti

Chi è il protagonista?
Il protagonista è Julien Sorel, un ragazzo povero ma molto intelligente. Julien sogna di diventare importante e ricco, anche se proviene da una famiglia umile. È affascinato da due cose:

Il rosso
Rappresenta la carriera militare e l’eroismo di Napoleone.

Il nero
Simboleggia la carriera ecclesiastica (cioè diventare prete). 

Cosa succede nella storia?

L’inizio della scalata
Julien diventa precettore (insegnante privato) nella casa del sindaco de Rênal.
Qui, inizia una relazione segreta con la signora de Rênal.

Il seminario
Dopo essere stato scoperto, Julien va in seminario per diventare prete. Qui impara a essere furbo e a fingere per ottenere ciò che vuole.

Parigi
Julien diventa segretario del marchese de La Mole a Parigi. Si innamora di Mathilde, la figlia del marchese, e lei rimane incinta.
La vendetta: Quando tutto sembra andare bene, Julien riceve una lettera della signora de Rênal che lo descrive come un imbroglione. Furioso, Julien torna al paese e le spara, ferendola.

Il processo e la fine
Julien viene arrestato e condannato a morte. In prigione, capisce di amare veramente solo la signora de Rênal e accetta il suo destino.

I temi principali del libro

Ambizione
Julien vuole a tutti i costi diventare importante nella società.

Ipocrisia
Il libro mostra come molte persone fingono di essere ciò che non sono per ottenere vantaggi.

Amore
Julien ha relazioni con due donne molto diverse tra loro, la signora de Rênal e Mathilde.

Conflitto di classe
Il libro mostra le differenze tra ricchi e poveri nella Francia dell’epoca.

Perché questo libro è importante?

Critica la società
Stendhal usa la storia di Julien per criticare la società francese del suo tempo, mostrando come fosse piena di ingiustizie e falsità.

Psicologia dei personaggi
L’autore descrive molto bene i pensieri e i sentimenti dei personaggi, facendoli sembrare reali.

Realismo
Il libro racconta una storia che sembra vera, mostrando la vita quotidiana dell’epoca in modo realistico.

Stile innovativo
Stendhal usa uno stile di scrittura diretto e moderno per la sua epoca, che influenzerà molti scrittori successivi.

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Musica e Danza, quadri famosi di Henri Matisse https://cultura.biografieonline.it/matisse-musica-danza/ https://cultura.biografieonline.it/matisse-musica-danza/#comments Wed, 05 Jul 2023 17:19:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12491 L’opera “La Danza” di Henri Matisse gli fu commissionata dal collezionista moscovita Sergej Scukin, insieme all’opera “La Musica”; si tratta di due grandi pannelli decorativi.

L’idea originale

Matisse aveva pensato inizialmente a tre pannelli, da collocare in tre piani della residenza del collezionista, che dovevano rappresentare simbolicamente le tre età dell’uomo. Poi, invece, il collezionista ne acquistò solo due.

Queste opere rappresentano le prime tele decorative di grandi dimensioni di Matisse.

Matisse - Musica - Music - Musique - 1910
Musica, è un celebre quadro di Henri Matisse. Fu realizzato nel 1910: oggi si trova conservato presso il Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, in Russia. Il quadro di Matisse “Musica“, fu acquistato da un appassionato russo di arte, già committente del più celebre “La danza“, realizzato sempre da Matisse nel 1910, e anch’esso conservato presso l’Ermitage.

La danza: il quadro

La Danza” è stato realizzato nel 1910 ed è un olio su tela, di centimetri 260 x 391, custodito presso San Pietroburgo al The State Hermitage Museum. L’opera è ispirata alle sei danzatrici che si vedono sullo sfondo della “Joie de vivre” della Barnes Foundation, ma riadattata alla forma rettangolare del dipinto. L’opera rappresenta l’azione, dove si vedono cinque danzatrici che danzano tenendosi per mano a formare un cerchio, che sta per aprirsi tra le due danzatrici poste in basso a sinistra.

Henri Matisse, La Danza (1910)
La Danza (1910) quadro famoso di Henri Matisse

La danzatrice in basso è infatti protesa in avanti per afferrare la mano dell’uomo, mentre il danzatore fa una torsione del busto per afferrare la mano dell’altra donna. Vi è una forte accensione cromatica di una gamma ridotta di colori, rosso, verde e blu. Rosso per le carni, verde per il prato e blu per il cielo.

La Musica: il quadro

In contemporanea, l’artista realizza l’altro pannello, “La Musica”, destinata al secondo piano della residenza del collezionista, che doveva rappresentare il secondo momento delle tre età dell’uomo, quello della passione. Si tratta di un olio su tela, di centimetri 260 x 389, anche questo custodito a San Pietroburgo presso il The State Hermitage Museum.

Matisse rappresenta cinque figure maschili che suonano e cantano, dove il violinista è rappresentato in piedi e le altre quattro figure sedute sul prato verde, sotto il cielo blu.

Sono figure chiuse e concentrate nel loro mondo interiore, e guardano fuori dalla tela in direzione di un immaginario direttore.

Sono rappresentate con il colore rosso, come quello de “La Danza”.

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Donna rossa con camicia bianca, quadro di Henri de Toulouse-Lautrec https://cultura.biografieonline.it/donna-rossa-camicia-bianca-lautrec/ https://cultura.biografieonline.it/donna-rossa-camicia-bianca-lautrec/#comments Sun, 18 Jun 2023 10:21:26 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=29402 Donna rossa con camicia bianca” è stato dipinto da Henri de Toulouse-Lautrec nel 1889. La modella ritratta è Carmen Gaudin, una ragazza dai bellissimi capelli ramati che Lautrec conobbe a Montmartre. Lì la giovane viveva o lavorava. Il pittore ne rimase talmente affascinato, soprattutto per il colore dei capelli, tanto che le chiese di posare per lui.

Donna rossa con camicia bianca, quadro di Henri de Toulouse-Lautrec
Donna rossa con camicia bianca (1889, Henri de Toulouse-Lautrec)

Donna rossa con camicia bianca: Carmen Gaudin

Il pittore realizzò diverse opere con soggetto Carmen Gaudin. Lei stessa divenne popolare fra gli artisti del quartiere tanto da diventare la modella di Fernand Cormon, Alfred Stevens, Albert Bernard, François Gauzi e Henri Rachou.

Lautrec studiò con estrema attenzione la fisionomia della ragazza, realizzando molti dipinti. Nelle opere di Lautrec, Carmen appare in posizioni differenti: di profilo, in piedi, con la testa bassa – come in questo dipinto – oppure vestita con un abito scuro. O più comunemente con la camicia bianca.

In tutti i dipinti Henri de Toulouse-Lautrec cerca di cogliere la bellezza dei suoi capelli, la forza del colore rosso: sono questi gli elementi che tanto lo hanno colpito. Ma il suo sembra anche un modo di raccontare il carattere timido e riservato della ragazza, la sua ritrosia ad essere scoperta e conosciuta.

Il debole che Lautrec aveva per le donne dai capelli rossi è noto e l’abbiamo raccontato anche in un altro esempio: si veda l’analisi della sua opera Rossa, detta anche La Toilette, trattata in un precedente articolo.

Descrizione del ritratto

Lautrec in quest’opera, Donna rossa con camicia bianca, crea contrasti cromatici forti e intensi come il bianco della camicia con le parti scure dello sfondo.

L’inquadratura dall’alto verso il basso accentua il fascino della ragazza. La sua femminilità è indagata con rispetto e attenzione da parte del pittore.

Carmen Gaudin in questo dipinto sembra una ragazza dolce e al contempo selvatica, incomoda nella sua bellezza. Ed è coinvolgente osservare come Lautrec ci mostra, o meglio ci fa intuire, senza svelarcelo palesemente, il fascino discreto e nascosto di Carmen.

L’abilità dell’artista è quella di comunicarci anche l’imbarazzo della ragazza a farsi ritrarre, scrutare e osservare da uno sconosciuto.

Proprio in questo equilibrio fra timidezza, femminilità, desiderio di mostrarsi e ritrosia nel farlo che ne esce una bellezza sfumata, nascosta quasi infastidita della ragazza.

Dati sull’opera

Il quadro è realizzato mediante la tecnica olio su tela.

Misura cm 59,5 x 48,2.

E’ conservato in Spagna, a Madrid, presso il Museo Thyssen-Bornemisza.

Il titolo in lingua francese è: La rousse avec chemisier blanc. Mentre in lingua inglese è indicato come La Rousse in a White Blouse. In spagnolo: La pelirroja con blusa blanca.

Analisi dell’opera con commento video

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Essere al verde: 6 spiegazioni sull’origine del modo di dire https://cultura.biografieonline.it/essere-al-verde/ https://cultura.biografieonline.it/essere-al-verde/#respond Sat, 29 Jan 2022 15:19:07 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=38576 Essere al verde significa essere senza soldi. Si è soliti utilizzare questa espressione per dire, in maniera colloquiale, che si è senza un soldo.
Se si è al verde significa che:

  • le tasche sono vuote,
  • le risorse sono finite,
  • i conti stanno a zero.
Essere al verde: con le tasche vuote
Tasche vuote. Fonte immagine: frasi sulle tasche

Da dove viene l’espressione essere al verde?

Se il parallelo fra la locuzione e il suo significato è immediato, molto meno diretto è il collegamento con l’origine di questo modo di dire.
Più teorie rispondono alla domanda.

Ne abbiamo raccolte 6. E l’ultima non la indovinereste mai.

Le ipotesi dal Medioevo

Diverse teorie sull’origine del modo dire affondano nell’antichità, in particolare nel Medioevo.

Due abitudini di quel tempo legano insieme il colore verde con le condizioni di povertà.

  1. Era usanza del periodo, infatti, obbligare i falliti ad indossare pubblicamente un berretto di colore verde.
  2. L’altra possibilità: Il verde era la parte di candela ultima, quella in fondo in fondo, a cui solo i più poveri non rinunciavano. Tant’è vero che si dice anche, in modo puntuale, la candela è al verde. Quest’ultima espressione vuole dire che il tempo a disposizione è finito.
Candela consumata

La lanterna verde

Un’altra ipotesi di origine medievale: i poveri, nel Medioevo, non erano tutti uguali. C’erano:

  • i poveri poveri;
  • i poveri “vergognosi”.

Questa seconda categoria era un sottogruppo in cui ricadevano gli uomini nati ricchi ma caduti in povertà nel corso della propria esistenza. Per questi non era adatta la normale questua; per cui si mise a punto un sistema ad hoc.

Negli enti caritatevoli – o anche nelle case – si appendeva una lanterna verde. In questo modo il povero entrava senza bussare, senza chiedere, e otteneva la carità con meno clamore possibile. Chi andava al verde era al verde, per così dire.

Nel gioco e nei conti

Ci sono altre possibilità che individuano l’origine del modo di dire “essere al verde” nel campo della finanza. Forse sarebbe meglio dire che i campi sono due, e riguardano espressamente i soldi.

  1. Il primo è quello del gioco d’azzardo al casino. Cosa resta da guardare al giocatore che ha perduto tutte le sue fiches? Il verde: il solo verde del tappeto, rimasto disabitato dai gettoni da gioco.
  2. Più giù della perdita, il debito… O meglio le antiche cambiali. Le prime erano proprio di colore verde: non hai denaro, sei al verde, ricorri alle cambiali.
Fiches sul tavolo verde
Fiches sul tavolo verde

La teoria patriottica

Ultima, ma non ultima, tesi è quella che lega l’origine del modo di dire con la bandiera italiana.

La spiegazione che segue può essere un buon metodo per ricordare l’ordine delle parti del tricolore italiano.

In combattimento la bandiera veniva portata sempre sul campo; anche questa subiva la violenza dello scontro. Più raffigurazioni pittoriche restituiscono l’immagine anche del tricolore, come di altre bandiere, ridotte a brandelli sul campo di guerra. Va da sé che la bandiera italiana arrivasse al verde quando il conflitto era stato particolarmente acceso.

Bandiera italiana
La bandiera italiana: il verde è la parte attaccata all’asta.

Come si dice in inglese?

In lingua inglese il parallelo di “essere al verde” è being broke, letteralmente: “essere rotto”.

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Perché il cielo è blu? https://cultura.biografieonline.it/perche-il-cielo-e-blu/ https://cultura.biografieonline.it/perche-il-cielo-e-blu/#comments Wed, 29 Dec 2021 18:28:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=412 Domanda all’apparenza banale, dai risvolti “cromatici”, perché il cielo è blu? Prima di rispondere, per prima cosa, andiamo a spiegare la composizione dei colori. La nostra percezione di un colore piuttosto che un altro è data dal diverso assorbimento di radiazioni elettromagnetiche delle varie lunghezze d’onda della luce (spettro visibile).

cielo blu
Perché il cielo è blu?

I colori visibili dall’occhio umano

Lo spettro visibile comprende tutti i colori che l’occhio umano è in grado di percepire e cioè il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, il blu, il viola. Un familiare fenomeno meteorologico che ci permette di vedere tutti i colori prodotti da un raggio di luce visibile di una precisa lunghezza d’onda è l’arcobaleno. Ad esso si aggiunge l’indaco, che altro non è che una sfumatura tra il blu ed il viola.

Studi sullo spettro visibile furono condotti da Isaac Newton nel suo trattato “Opticks” pubblicato nel 1704, e da Goethe nel saggio “Teoria dei colori” del 1810. La luce che ai nostri occhi appare bianca, è in realtà composta dai sette colori dello spettro. A prova di questo, Newton fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo. Il raggio si scompose nei sette colori dello spettro visibile.

prisma spettro luce visibileAssorbimento e riflessione

  • un oggetto che riflette tutte le onde luminose lo percepiamo di colore bianco (somma di tutti i colori);
  • un oggetto cheassorbe tutte le onde, viene percepito dai nostri occhi come nero (assenza di colori);
  • quando un oggetto assorbe tutte le onde tranne una, ha il colore corrispondente a quell’unica onda (ad esempio: un oggetto che non assorbe il verde, viene visto dai nostri occhi colore verde).

Quando la luce del Sole, attraversando l’atmosfera, raggiunge il nostro pianeta, la Terra, interagisce con le molecole che compongono l’atmosfera e viene diffusa. Ora, i raggi luminosi sono di colore bianco.

La luce, incontrando le molecole di cui è composta l’atmosfera, si comporta diversamente a seconda della sua lunghezza d’onda, e attraverso vari processi di riflessione ed assorbimento, viene filtrata in modo che alla superficie terrestre (e quindi ai nostri occhi) ne arriva solo una parte.

Diffusione

L’interazione con l’atmosfera causa un fenomeno chiamato appunto diffusione, in cui la luce, incontrando le molecole dell’atmosfera, cambia la sua traiettoria a seconda della sua lunghezza d’onda.

La luce blu viene diffusa e riflessa in tutte le direzioni, a differenza degli altri colori, in quanto la sua lunghezza d’onda è inferiore.

In sintesi il cielo è blu

In qualsiasi direzione si osservi il cielo, il colore blu arriva ai nostri occhi. E’ proprio questo il motivo per cui il cielo appare blu (o azzurro).

Quando il Sole si abbassa all’orizzonte tramontando, la luce solare deve attraversare una maggiore quantità di atmosfera.

Pertanto vengono diffuse anche onde più lunghe del blu.

La luce rossa, avendo una lunghezza d’onda maggiore, non subisce interferenze attraverso l’atmosfera. All’alba e al tramonto, i raggi del Sole basso all’orizzonte attraversano uno strato di atmosfera più grande; ciò a causa dell’inclinazione dei raggi. Questo causa la diffusione maggiore della luce rossa, modificando la colorazione del cielo, rendendolo rossastro.

Terra vista dalla Luna
La Terra vista dalla Luna

Queste “dinamiche” di diffusione dei raggi solari attraverso l’atmosfera, non ci consentono di vedere le stelle di giorno. Il nostro satellite, la Luna, non ha atmosfera: è per questo che non creandosi la diffusione della luce, dalla Luna, anche di giorno, il cielo appare nero e il sole sempre bianco, sia all’alba che al tramonto.

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Argenteuil (opera di Claude Monet): analisi del dipinto https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/ https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/#respond Sat, 20 Nov 2021 13:05:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20456 Claude Monet dipinge “Argenteuil” nel 1872, mentre vive con la famiglia vicino alla località francese. La sua è una sperimentazione che nasce dal confronto con i pittori paesaggisti inglesi William Turner e John Constable, che poté ammirare a Londra, dove si era trasferito durante la guerra franco-prussiana avvenuta nel 1870. Lì Monet era stato costretto a rimanere, a causa dei moti della Comune francese.

Argenteuil Monet 1872
Argenteuil“, Claude Monet (1872)

Argenteuil: analisi del dipinto di Monet

Il periodo londinese permette a Monet di studiare tecniche differenti e di imparare dai maestri inglesi una diversa rappresentazione della luce. Un esempio è il modo in cui rappresenta il riflesso tremolante di oggetti e piante sul fiume. Quasi fa sparire la consistenza degli stessi, obliandoli.

Lo studio fatto nei musei della capitale inglese permette a Monet di cambiare in parte la sua pittura. Fa un salto importante, anche nella scelta dei colori. Il cielo, ad esempio, ha lo stesso colore dell’acqua.

Inoltre, Monet evita l’utilizzo di toni forti, preferendo avvalersi di impasti più sfumati e meno accesi. Questa scelta permette all’artista di rappresentare perfettamente il contesto tranquillo e malinconico del luogo.

I dettagli

Osservando il quadro più dettagliatamente, si può notare che il paese di Argenteuil è sulla sinistra. Mentre sulla destra si possono vedere le colline di Orgemont. Nel centro, invece, appaiono alcune barche che si specchiano sull’acqua.

Si può osservare anche come la scelta dei colori aiuti a immaginare un luogo in cui la foschia potrebbe inghiottire tutto il panorama. Gli alberi delle barche che si vedono galleggiare sulla destra sono i protagonisti della tela e ne svelano il mistero, in un certo senso. Perché tutto il dipinto è basato sulle ombre e sul tremolio degli oggetti che, come si è detto, quasi svaniscono alla vista dello spettatore.

La magia del dipinto si mostra proprio di fronte a questa scelta del pittore. Gli alberi delle barche sono inoltre fondamentali per comprendere l’omogeneità dei colori e il modo di rappresentare la luce riflessa sull’acqua.

Per realizzare questo dipinto, Monet utilizzò la sua barca studio. Essa gli permise di muoversi sul fiume e di osservare da diverse angolature il paesaggio. Il dipinto, quando venne presentato al pubblico e alla critica, suscitò, come accadeva spesso agli impressionisti della prima ora, indifferenza e dileggio. Tuttavia, Argenteuil rappresenta uno dei primi dipinti che seguono le regole dell’Impressionismo e operano una svolta, non solo nel percorso artistico di Monet ma, più in generale, nello stile paesaggistico dell’epoca.

Attualmente il dipinto è esposto al Museo d’Orsay. E’ un olio su tela e misura 50×65 cm.

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Fiume d’autunno, quadro di Kandinsky: descrizione e storia https://cultura.biografieonline.it/kandinsky-fiume-d-autunno/ https://cultura.biografieonline.it/kandinsky-fiume-d-autunno/#respond Mon, 01 Nov 2021 12:13:39 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10802 Fiume d’autunno” è un’opera di Kandinsky, olio su cartone, centimetri 20×30,5, che non è firmata né datata e la critica si è divisa, collocandola ai primi anni del secolo o intorno al 1917.

Kandinsky: Fiume d'autunno
Fiume d’autunno – quadro di Kandinsky

Descrizione del quadro

Nell’atmosfera autunnale rappresentata nel dipinto, spicca l’azzurro intenso del fiume, che si perde nello sfondo.

Sullo specchio d’acqua, in primo piano, si riflette la fitta vegetazione: ciò crea un senso di continuità cromatica, che fonde e confonde tutte le parti della composizione, unificate dalla fluidità della materia pittorica.

Fiume d’autunno: l’opera di Kandinsky

Il dipinto mostra una riflessione sulla pittura impressionista che fa pensare al Kandinsky dei primi anni del Novecento, quando dall’associazione da lui fondata nel 1901, furono organizzate mostre di impressionisti e postimpressionisti.

All’epoca Kandinsky era stato “costretto” a studiare disegno, come studente dell’Accademia di Monaco, ma preferiva indagare gli aspetti cromatici della pittura, al punto che dai suoi compagni di studio era stato soprannominato “colorista”.

L’artista amava molto la pittura en plein air, prediligendo i parchi e i giardini di Monaco alle aule accademiche. Questa necessità di un contatto con la natura resterà nell’animo dell’artista.

Kandinsky stava già modellando la propria linea usando il linguaggio proto-espressionista di Van Gogh.

Dove si trova il quadro

Il dipinto è conservato presso il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.

Altri paesaggi di Kandinsky

Abbiamo trattato e approfondito diversi altri dipinti di Kandinsky. Tra questi vi sono tre opere che hanno come soggetto un paesaggio, sebbene siano tutte antecedenti a questa:

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Ragazza in bianco in un bosco, quadro di Vincent van Gogh https://cultura.biografieonline.it/ragazza-in-un-bosco-van-gogh/ https://cultura.biografieonline.it/ragazza-in-un-bosco-van-gogh/#comments Tue, 19 Oct 2021 08:24:52 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20587 Nell’estate del 1882 la produzione pittorica di Van Gogh è felicemente ampia e ricca di spunti per i dipinti che in seguito realizzerà. Non è un anno facile per lui: si innamora di una prostituta malata di sifilide, Clasina Maria Hoornik, che Vincent cerca di aiutare seguendo i principi evangelici che hanno contraddistinto una parte della sua vita.

Artisticamente invece è un anno interessante. Van Gogh si distacca dai precedenti dipinti tuffandosi nel colore, che utilizza con pennellate vigorose e sovrapposte, al fine di condividere con lo spettatore il suo amore e la sua passione per la realtà.

Ovviamente, si tratta pur sempre della sua personale interpretazione di ciò che vede e i temi, benché legati ancora alle esperienze della scuola dell’Aja. E cioè rappresentazioni di barche, paesaggi marini, scorci suburbani, vengono comunque ritratti con una nuova sperimentazione tecnica.

Ragazza in bianco in un bosco - Girl in White in the Woods - Van Gogh
Ragazza in bianco in un bosco (Girl in White in the Woods, agosto 1882, Vincent van Gogh) • Otterlo (Olanda), Museo Kröller-Müller

 

Ragazza in bianco in un bosco: analisi del dipinto

Fra i più importanti di questo periodo, spicca, secondo me, “Ragazza in bianco in un bosco“, dipinto da Van Gogh nell’agosto del 1882. Il colore è il tema centrale del dipinto. Il soggetto è una ragazza appoggiata ad un albero mentre tutt’intorno, sparse sul terreno, ci sono le foglie autunnali. Il dipinto è stato realizzato in un tardo pomeriggio, al crepuscolo, sfruttando la luce di quel momento che il pittore scopre essere ancora fortissima.

Van Gogh era intento a dipingere le foglie di faggio intorno ai tronchi, quando si è reso conto che i tronchi degli alberi che erano ben impiantati nel terreno, si confondevano con i colori e le pennellate del suolo. Esse diventavano così un tutt’uno con l’impasto utilizzato per le radici e il fogliame.

Il colore

Decise allora di premere tutto il tubetto sul disegno dei tronchi e poi di rimodellarlo con il pennello, accentuando i colpi e sovrapponendoli uno sull’altro. In questo modo i tronchi e parte delle loro radici emersero dal terreno.

Inoltre, la consistenza del colore e le ripetute pennellate permisero a Van Gogh di rielaborare la compattezza del terreno e del fogliame. Così da poter rendere perfettamente la pendenza del terreno. Il colore, dunque, diventa il protagonista del dipinto Ragazza in bianco in un bosco. In quest’opera l’immagine della ragazza, osservata da Van Gogh mentre passeggia nel bosco, rende il dipinto meravigliosamente enigmatico.

Esiste anche un altro quadro di Vincent van Gogh con un titolo simile, anch’esso dipinto nell’agosto del 1882: Ragazza in un bosco (Girl in the Woods) appartenente a una collezione privata.

Ragazza in un bosco - Girl in the Woods - Van Gogh
Ragazza in un bosco (Girl in the Woods, agosto 1882, Vincent Van Gogh) • Collezione privata

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Perché l’azzurro è il colore della nazionale italiana? https://cultura.biografieonline.it/azzurro-colore-nazionale-italiana-calcio/ https://cultura.biografieonline.it/azzurro-colore-nazionale-italiana-calcio/#comments Sat, 12 Dec 2020 14:50:47 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8921 Il colore che identifica la maglia delle nazionali sportive italiane è l’azzurro e deriva dallo stemma araldico di Casa Savoia. In onore di essi, il 6 gennaio 1911, all’Arena di Milano, la Nazionale di calcio, disputò la sua prima partita, contro l’Ungheria, scendendo in campo con le maglie azzurre, proprio per omaggiare i regnanti d’Italia. Si chiamava fascia, il drappo di tela che veniva posto trasversalmente sopra lo scudo nobiliare, e quello di Casa Savoia era per l’appunto di colore azzurro.

La nazionale italiana di calcio campione del mondo 2006
L’azzurro è il colore delle maglie della nazionale italiana di calcio ma anche delle nazionali italiane in genere.

La divisa sportiva aveva una colorazione azzurra e, posto sul lato del cuore, si evidenziava uno scudo rosso con croce bianca che era il simbolo di Casa Savoia. La maglia che indossavano in quel periodo era molto semplice, con colletto a polo, relativi calzoncini bianchi e calzettoni neri. Inizialmente venivano usate maglie con il colletto con i laccetti, sostituite poi da un semplice girocollo.

Nelle partite, precedenti a quella del 6 gennaio 1911, della Nazionale italiana, la maglia era bianca, probabilmente in onore della squadra più forte dell’epoca, la Pro Vercelli e tale colore è usato tutt’oggi per la seconda maglia vestita dalla nostra squadra di calcio e nelle altre discipline.

Nazionale italiana di calcio 1982
Gli Azzurri campioni del mondo nel 1982, portano in trionfo il CT della nazionale Enzo Bearzot

Invece durante i Giochi Olimpici di Berlino del 1936, per volontà di Benito Mussolini, nel match disputato contro i Francesi, la Nazionale di calcio scese in campo con una maglia di colore nero a simboleggiare il potere e la forza del periodo fascista. Esclusa questa partita, la Nazionale italiana ha sempre disputato gli incontri, indossando la maglia azzurra o quella bianca; come è noto l’Italia calcistica venne denominata da tutti la squadra degli Azzurri.

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Violinista alla finestra (opera di Henri Matisse): analisi del quadro https://cultura.biografieonline.it/violinista-alla-finestra-matisse/ https://cultura.biografieonline.it/violinista-alla-finestra-matisse/#respond Fri, 28 Apr 2017 22:20:58 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22384 Il “Violinista alla finestra” è una delle rare opere di Henri Matisse in cui compare una figura maschile. L’uomo senza volto viene rappresentato di spalle, mentre suona il violino davanti alla finestra di una casa, a Nizza. Quando dipinge il quadro, nella primavera del 1918, Matisse ha quarantanove anni.

Le Violoniste a la fenetre - The Violinist at the window - 1918 - Matisse
Il Violinista alla finestra (Le Violoniste à la fenêtre, 1918)

Violinista alla finestra: analisi del dipinto

La struttura dell’opera è classica. La figura è posta davanti alla finestra chiusa, che permette di vedere una nuvola cinerea che incombe sul mare. Mentre il cielo non è azzurro ma color mattone, proprio come il pavimento, facendo della finestra un quadro nel quadro.

Matisse mette in relazione l’interno e l’esterno, quindi il soggetto e il mondo. L’uomo guarda fuori dalla finestra dando le spalle all’osservatore. Con la testa – un ovale bianco simile a quello di un manichino – guarda verso l’esterno dove la parete di vetro lo separa dal mondo.

Chi è il violinista?

Sul vero personaggio del quadro sono state fatte delle ipotesi per stabilire chi sia il violinista. Potrebbe trattarsi del figlio di Matisse, l’adolescente Pierre già rappresentato nel ritratto “Lezione di piano” (un olio su tela di centimetri 245,1 x 212,7, conservato presso il MoMa, a New York), che il pittore francese aveva costretto a studiare violino.

Violinista alla finestra - Matisse
Le Violoniste à la fenêtre (The Violinist at the window), 1918 • Olio su tela, 150 x 98 cm

Proprio a Pasqua, nel 1918, Pierre andò dal padre a Nizza. Esiste un disegno realizzato da Henri Matisse dove ritrae il figlio mentre si esercita con il violino. In esso utilizza quasi lo stesso punto di vista dell’opera qui in esame. Tuttavia, anche Matisse suonava bene il violino, esercitandosi con diligenza. Potrebbe quindi trattarsi di un autoritratto.

Il quadro è stato acquistato dal Museo d’Arte Moderna di Parigi nel 1975.

Matisse e il Cubismo

È durante la Prima guerra mondiale che il lavoro dell’artista si trasforma in modo radicale. Le opere di questo periodo, infatti, testimoniano un’influenza cubista. Si vedono forme geometriche evidenziate dall’uso di colori scuri, in cui dominano il verde, il grigio e il nero. È il periodo in cui Matisse studia le opere dei cubisti e si esercita, facendo de L’esprit de géometrie il suo punto di riferimento.

Anche la figura del violinista, in questo caso, è caratterizzata da forme geometriche contornate di nero. Le gambe a rettangolo, il trapezio della sommità, la circonferenza irregolare della testa. I colori utilizzati sono sobri e contenuti. La ringhiera della finestra è composta da rigide asticelle bianche. Scompaiono qui gli arabeschi dei balconi che erano tanto cari al pittore francese, presenti ancora in alcune opere come la “Lezione di piano”, dipinto realizzato nel suo studio di Issy-Les-Moulineaux, dove l’artista si trasferisce nel 1915, dopo il tentativo di arruolarsi durante la guerra.

Lezione di piano - Piano lesson - Matisse
Lezione di piano (Piano lesson)

Il dipinto “Violinista alla finestra” è incentrato da una grande luminosità, che viene evidenziata dalla presenza dei neri che danno un’inquadratura come se fossero le quinte di un teatro. Per Matisse valgono le indicazioni di Paul Gauguin che sosteneva il “magico accordo” dei colori e la semplificazione attraverso la sintesi delle impressioni.

L’artista francese ha scritto pochissimo, le sue idee sull’arte le ritroviamo attraverso interviste e conversazioni. Il motivo? Quello principale è che vi è il convincimento dell’artista che non esiste nulla da spiegare né da descrivere. Secondo Matisse,

Nel campo dell’arte, il creatore autentico non è solo un essere particolarmente dotato, è un uomo che ha saputo ordinare in vista del loro fine un insieme di attività, delle quali l’opera d’arte è il risultato finale.

E poi:

Chiunque si dedichi alla pittura dovrebbe iniziare tagliandosi la lingua.

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