collezionismo Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 12 Jan 2024 13:38:51 +0000 it-IT hourly 1 Penny Black, il primo francobollo: precursore delle comunicazioni globali https://cultura.biografieonline.it/penny-black/ https://cultura.biografieonline.it/penny-black/#respond Fri, 12 Jan 2024 12:03:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7020 Il Penny Black è il primo francobollo postale della Storia: emesso il 1° maggio del 1840, fu stampato dalle poste inglesi affinché circolasse nel Regno Unito. Entrò in uso il 6 maggio successivo.

Il contesto storico

Prima di quella data le spese postali venivano pagate in contanti e il costo dipendeva da diversi fattori: peso della spedizione, luogo di destinazione e tempo richiesto per l’arrivo della lettera o del pacco.

Foto del Penny Black
Penny Black: il primo francobollo della storia. Fu emesso il 1° maggio 1840

Le tariffe erano alte e spesso chi voleva usufruire del sistema postale utilizzava sistemi illegali per poter inviare le proprie missive.

Al fine di evitare che aumentasse in modo esponenziale questo sistema parallelo di comunicazione, il Parlamento inglese decise di approvare la riforma di Rowland Hill, che comportava diversi cambiamenti per le poste di Sua Maestà.

La riforma

  1. La riforma comportò una sensibile diminuzione dei costi di spedizione, rendendo così più accessibile, a tutti i cittadini britannici, l’utilizzo delle poste.
  2. La riforma risanò le poste britanniche che si trovavano in una situazione economica disastrata. Inoltre permise una costante affluenza di denaro nelle casse delle poste e dello Stato, grazie alla formula delle buste e delle lettere  prepagate e in seguito con l’emissione del primo valore postale: il Penny Black.
  3. La riforma permise una modernizzazione delle poste e dei mezzi utilizzati per inviare lettere e pacchi, non solo in Inghilterra, ma in tutto l’impero britannico.

Inizialmente, quindi, la riforma stabilì l’emissione di buste e lettere prepagate e solo dopo alcuni mesi, il 1° maggio del 1840, fu stabilita l’emissione di un valore postale, il Penny Black, con l’effige della regina Vittoria che doveva essere apposto sulle buste.

Vittoria del Regno Unito
Vittoria del Regno Unito

L’estetica

Furono eseguiti diversi tentativi prima di giungere  al disegno e al colore che hanno contraddistinto il Penny Black.

Il francobollo misurava 21,6 x 27 mm e riportava l’effige della regina con il profilo rivolto a sinistra.

Il volto e la corona sono bianchi su sfondo nero.

Il disegno fu ripreso da un’incisione dell’artista William Wyon, il quale aveva inciso il profilo della regina per una medaglia commemorativa realizzata nel 1837.

Per l’annullo fu utilizzato un timbro di colore rosso, in modo tale che il disegno dell’annullo fosse più evidente sullo sfondo nero del francobollo.

Il Penny Black, malgrado la sua importanza storica, non è un francobollo costoso, perché la sua tiratura fu molto elevata ed è abbastanza facile, ancora oggi, trovarne esemplari fra collezionisti e negozi specializzati in filatelia.

Nei primi anni 2010 il suo valore si aggirava nei casi migliori fra i 200 e i 400 euro; la variazione di prezzo dipende dallo stato in cui è conservato.

Nel 2021 l’asta inglese Sotheby’s ha stimato il suo valore  tra 1.5 e 2.5 milioni di dollari.

Nel 2023  la CNN l’ha definito così:

«una delle più importanti invenzioni nella storia dell’umanità, il precursore delle comunicazioni globali di massa e la pietra angolare di una delle più popolari forme al mondo di collezionismo».

 

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Cos’è il Gronchi Rosa? https://cultura.biografieonline.it/gronchi-rosa/ https://cultura.biografieonline.it/gronchi-rosa/#respond Thu, 28 Mar 2013 16:15:43 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6636 Il Gronchi Rosa è il più leggendario tra i francobolli italiani. La sua eccezionalità è dovuta alla sua storia: è stato infatti emesso, ritirato e poi ricoperto.

Ripercorriamo questi passi che lo hanno reso il desiderio di ogni collezionista nel mondo della filatelia.

Il Gronchi Rosa
Il celebre francobollo Gronchi Rosa

Il suo nome è quello del terzo Presidente della Repubblica Italiana, Giovanni Gronchi, in carica tra il 1955 e il 1962. Nel 1960 viene deciso di produrre un francobollo per celebrare il viaggio diplomatico del presidente Gronchi in America del Sud; il progetto grafico è affidato al disegnatore Renato Mura. Viene proposta una serie di tre francobolli che riportano sullo sfondo una carta geografica sulla quale spicca un aereo in volo sull’Oceano Atlantico. In ognuno di essi sono evidenziati in colore più scuro l’Argentina (francobollo azzurro), l’Uruguay (verde) e il Perù (rosa-lilla), oltre l’Italia in tutti e tre; il loro valore è rispettivamente 170, 185 e 205 lire.

Il viaggio del presidente della Repubblica Gronchi è programmato il 6 aprile 1961, data in cui inizia anche la validità legale dei francobolli, che vengono messi in vendita a partire dal 3 aprile 1961. Alfonso Arias, diplomatico presso l’ambasciata peruviana a Roma, venuto a conoscenza dell’emissione e dopo essersene fatta procurare la serie, si accorge di un errore nella rappresentazione geografica del Perù: mancava il cosiddetto “Triangolo Amazzonico”, un vasto territorio situato nel bacino del Rio delle Amazzoni, conteso fra Ecuador e Perù ed acquisito da quest’ultimo dopo la guerra del 1941-42.

Le ragioni di questo errore risiedono nel fatto che Renato Mura, per disegnare la bozza del francobollo, aveva utilizzato un atlante geografico aggiornato al 1939. Il disappunto del diplomatico peruviano per la questione dei confini è enorme a tal punto che la distribuzione dei francobolli rosa viene immediatamente sospesa. Si decide così di coprire i francobolli di colore grigio, correggendo i confini, nascondendo quello rosa originario; viene quindi organizzata una colossale operazione per intercettare la corrispondenza ed impedire che, arrivando in Sudamerica,  possa destare “incidenti diplomatici”.

I francobolli Gronchi: la serie
La serie dei francobolli

L’intento è quello di ricoprire gli esemplari affrancati e spediti, a cura di impiegati appositamente reclutati, ma alcuni esemplari sfuggono a questa operazione di camuffamento, diventando così una vera e propria rarità per gli appassionati collezionisti filatelici. Sul numero di Gronchi Rosa in circolazione vi sono pareri discordanti: secondo l’indagine di Umberto D’Arrò (Il Collezionista – Italia Filatelica, 1991), gli esemplari venduti risultano essere 79.455. Secondo alcuni cataloghi filatelici gli esemplari sono circa un milione.

Diventato il desiderio di ogni collezionista, il Gronchi Rosa è anche però oggetto di numerose falsificazioni; per questo, ed anche a causa delle informazioni poco chiare sull’effettivo numero di esemplari in circolazione, esistono diverse quotazioni: un Gronchi Rosa nuovo mai usato si aggira intorno ai 1.000 euro, che diventano 500 se l’esemplare è ricoperto dal francobollo grigio corretto; le buste affrancate, sia con il Gronchi rosa che grigio, tra i 500 e i 1.000 euro; esistono quotazioni differenti se il francobollo è corredato dal certificato di storicità che ne attesta l’origine al 1961: circa 4.000 euro se ne è provvisto, circa 1.850 euro se ne è privo. Se originale ed affrancato, la quotazione può arrivare anche a svariate migliaia di euro. I francobolli che sfuggirono al ritiro e che viaggiarono con regolare timbro postale hanno una quotazione nell’ordine delle decine di migliaia di euro e, se le buste hanno viaggiato sull’aereo del presidente Gronchi, possono arrivare fino ai 30.000 euro.

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