Claude Monet Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 09 Apr 2024 09:51:39 +0000 it-IT hourly 1 Da Monet a Matisse. French Moderns, 1850–1950: la mostra ed il libro https://cultura.biografieonline.it/da-monet-a-matisse-french-moderns/ https://cultura.biografieonline.it/da-monet-a-matisse-french-moderns/#respond Tue, 09 Apr 2024 09:47:19 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41957 Quadri emblematici in un percorso ricco

A palazzo Zabarella, a Padova, è stata allestita la mostra “Da MONET a MATISSE. French Moderns, 1850–1950” con il contributo del Brooklyn Museum. Il Brooklyn è una delle istituzioni con le quali palazzo Zabarella dialoga per fornire esempi originali di mostre e percorsi culturali che hanno contraddistinto la storia dell’arte.

Così è questa mostra, la quale riunisce una serie di quadri emblematici di un secolo in cui gli artisti si allontanano dalle formalità accademiche per concentrarsi, invece, sulla vita quotidiana. Ma la mostra è anche un percorso selezionato per celebrare la Francia come luogo del modernismo internazionale della seconda metà dell’Ottocento.

Gli autori

Il percorso è ricco di sorprese e di capolavori; troviamo infatti esposte opere differenti per soggetto, dimensioni e stile – realizzati dai principali artisti dell’epoca, sia quelli di origine francese, sia quelli che si sono formati e hanno esposto in Francia: Pierre Bonnard, William Bouguereau, Gustave Caillebotte, Paul Cézanne, Marc Chagall, Jean-Baptiste-Camille Corot, Gustave Courbet, Edgar Degas, Fernand Léger , Henri Matisse, Claude Monet, Berthe Morisot, Gabriele Münter, Pierre-Auguste Renoir, Odilon Redon, Yves Tanguy, Édouard Vuillard, Auguste Rodin e molti altri, per un totale di 45 maestri.

Il focus sono le trasformazioni dell’arte in concetti e movimenti che hanno permesso a molti artisti di sperimentare un percorso originale dalla seconda metà dell’800 alla prima del ‘900.

Il percorso

Attraversiamo, come se fossimo in una macchina del tempo, in cui l’arte è la nostra bussola, 100 anni di storia.

L’esposizione ha il pregio quindi di essere un percorso che può aprire altre porte verso una comprensione prospettica dei cambiamenti artistici avvenuti a Parigi in un lasso di tempo contenuto, se si pensa a quali rivoluzioni l’arte è andata in contro in quel periodo.

Iniziamo infatti con pittori più legati all’arte tradizionale e accademica come Gérôme e Bouguereau. Proseguiamo poi con i soggetti non convenzionali dipinti da Millet, che fu ispiratore di Van Gogh e Boudin.

Nei loro quadri la pennellata è più sciolta e libera. La luce diventa una guida per i dipinti in plein air.

Ci avviciniamo al modernismo con i lavori di Sisley e Pissarro. E giungiamo a vedere i primi lampi dell’impressionismo con Monet, Renoir e Degas.

Meraviglioso poi il quadro di Boldini da osservare in una prospettiva di movimento ed energia che incanta per la sua modernità e forza creatrice.

Il ‘900 è anche rappresentato dalla scultura di Rodin che chiude idealmente il percorso, dopo che Matisse e Chagall ci hanno mostrato il modo in cui la pittura poteva essere sperimentata oltre il soggetto.

La mostra è una sintesi molto interessante di un percorso essenziale nella storia dell’arte.

In Francia sono avvenuti, a cavallo dei due secoli, alcune delle trasformazioni più significative che hanno sconvolto i generi ma hanno anche cambiato la percezione di come la realtà poteva essere vista e rappresentata dall’arte.

Il libro

Il catalogo della mostra “Da MONET a MATISSE. French Moderns, 1850–1950” è un ottimo specchio di questo cambiamento; una sintesi affascinante che apre altre porte meravigliose alla scoperta dell’arte e della sua evoluzione.

Da Monet a Matisse - mostra e libro
  • Titolo del Libro: Da Monet a Matisse: French Moderns 1850-1950
  • Autore:  Museum Brooklyn
  • Editore: Conti Tipocolor
  • Pubblicazione: 2023
  • Genere: pittura
  • Pagine: 148
  • Traduttore: Palazzi M.
  • Dimensioni: mm 254 x 280
]]>
https://cultura.biografieonline.it/da-monet-a-matisse-french-moderns/feed/ 0
I papaveri: analisi, significato e descrizione del quadro di Monet https://cultura.biografieonline.it/monet-papaveri/ https://cultura.biografieonline.it/monet-papaveri/#comments Tue, 11 Apr 2023 08:48:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12036 Tra le tante opere realizzate da Claude Monet, troviamo “I Papaveri” (Les Coquelicots). Si tratta di un quadro ad olio su tela, realizzato dal pittore francese nel 1873, delle dimensioni di 50 x 65 cm e conservato attualmente al Museo d’Orsay a Parigi.

Claude Monet: I Papaveri (1873)
I Papaveri (Les Coquelicots, 1873), uno dei quadri più celebri di Monet

L’artista, dopo un lungo periodo di permanenza in Inghilterra, si stabilisce a Argenteuil in Francia, fino al 1878. In questo periodo, Monet si cimenta nella creazione di quadri aventi per soggetto il tema del riposo e della passeggiata e inizia ad esplorare tutte le possibilità offerte dalla pittura “en plein air”. Il soggetto preferito dell’artista è la trasformazione della realtà che avviene con il cambiare della luce e con il passare del tempo.

I Papaveri: il quadro

Nel dipinto “I Papaveri”, l’artista si focalizza sulla vita umana: una vita serena che parte dalla famiglia ed arriva alla famiglia ma non priva di emozioni, poiché mossa di continuo dal vento e ravvivata dal rosso dei papaveri. Nel quadro, spicca il verde indistinto del campo di fiori, dal quale Monet fa emergere delle brillanti picchiettature di rosso, che sono appunto i papaveri, che rendono unico ed inconfondibile il paesaggio, donandogli una nota di vivacità e di colore, ravvivando l’atmosfera di serenità e freschezza.

Il dipinto è quindi suddiviso in due parti. La parte superiore è caratterizzata dalla luminosità del cielo e la parte inferiore in cui spiccano le colorazioni più intense del campo di papaveri. La donna in primo piano è la moglie di Monet, Camille, e il bambino è il figlio Jean. I due vengono raffigurati sia in primo piano nella parte destra sia nella linea dell’orizzonte seminascosti dall’erba e dai fiori. Queste due figure costruiscono una linea retta obliqua che struttura il quadro. In quest’opera, l’artista dipinge i due componenti della sua famiglia per ben due volte: la prima in alto a sinistra e la seconda nell’angolo in basso a destra.

Papaveri - Monet - dettaglio 1 I Papaveri di Monet: dettagli del quadro

Claude Monet rappresenta, in modo soggettivo e lirico, lo scorrere del tempo durante il quale i suoi cari sono soliti scendere verso la collina, non a caso il bambino e la veste della donna svaniscono assorbiti dall’erba. Lontano, si intravedono solo i contorni di una casa, che si confondono con il verde degli alberi e con il bianco delle nuvole.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/monet-papaveri/feed/ 1
Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur: un bellissimo quadro innevato di Monet https://cultura.biografieonline.it/il-calesse-monet/ https://cultura.biografieonline.it/il-calesse-monet/#comments Wed, 08 Dec 2021 16:37:52 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17998 Si può raccontare un attimo impiegando un tempo lunghissimo. Claude Monet lo fa involontariamente, immortalando il calesse che passa davanti alla fattoria Saint-Siméon, interrompendo il passaggio del tempo e permettendo allo spettatore di rimanere fermo e incantato di fronte ad un attimo che non passa mai. Il dipinto che andiamo ad analizzare si intitola: Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur.

Il calesse di Monet - dettaglio
“Il calesse” di Monet: dettaglio centrale del quadro.

Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur: analisi dell’opera

La tela fu dipinta nel 1867, anche se la data non è certa. Rappresenta una strada innevata solcata da un calesse, mentre passa accanto alla fattoria in cui alcuni pittori che frequentavano quella campagna normanna, si riunivano per parlare di pittura, arte, politica e altro ancora che possiamo solo immaginare.

Li vediamo insieme mentre fumano e bevono: sono Courbet, Monet, Daubigny, Corot e Bazille, tutti riuniti vicino al fuoco mentre la campagna viene sommersa dalla neve. Per loro, i luoghi che ritraggono hanno differenti significati.

Monet, infatti, a differenza di Courbet, sceglie come soggetti non gli animali bensì gli uomini o, come in questo caso, un calesse.

Il suo scopo però non è rappresentare un soggetto, ma lavorare sulla luce che si riflette sulla neve, rappresentandola con diverse sfumature di bianco.

Osservare e capire la scelta del colore è un’altra esperienza meravigliosa che ci regala Monet.

Il calesse - Strada coperta di neve a Honfleur - La charrette - Route sous la neige à Honfleur (Monet)
Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur (La charrette. Route sous la neige à Honfleur) • Il quadro di Monet è conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi • Olio su tela, cm 65 x 92,5

La scelta di Monet

Inoltre, l’artista vuole rappresentare il paesaggio in modo originale. Lo fa lavorando su colori semplici per rappresentare il terreno macchiato dalla neve. I colori preferiti sono i marroni e i blu, che si mescolano con il bianco.

In questo modo il dipinto diventa un universo di colori e sfumature che si sporcano con il colore bianco e rendono il paesaggio non completamente immacolato.

Monet non si limiterà a dipingere questo paesaggio innevato, ma ne realizzerà altri; uno dei più interessanti è La Gazza che dipingerà due anni dopo, e il dipinto che qui possiamo osservare e che si intitola “Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur“.  Entrambi i quadri sono realizzati con colori ad olio e sono attualmente esposti al museo parigino d’Orsay.

La Gazza - La Pie - The Magpie - Monet
La gazza (La Pie, The Magpie), opera di Monet

]]>
https://cultura.biografieonline.it/il-calesse-monet/feed/ 3
Lo stagno delle ninfee, armonia verde (opera di Monet) https://cultura.biografieonline.it/monet-stagno-ninfee-armonia-verde/ https://cultura.biografieonline.it/monet-stagno-ninfee-armonia-verde/#comments Sun, 28 Nov 2021 13:31:13 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12063 Lo stagno delle ninfee, armonia verde dell’artista francese Claude Monet è un dipinto ad olio su tela delle dimensioni di 89,5 x 100 cm, realizzato nel 1899 e conservato nel Musée d’Orsay di Parigi dopo una lunga permanenza presso il Jeu de Paume, che raccoglieva una buona parte delle splendide ninfee di Monet.

Stagno delle ninfee, armonia verde • Le Bassin aux Nymphéas, harmonie verte • Waterlily pond, green harmony
Claude Monet: Stagno delle ninfee, armonia verde (1899)

Lo stagno delle ninfee, armonia verde: analisi

L’artista, nell’ultimo periodo della sua vita, si ritirò quasi tutti i giorni nel suo giardino in stile giapponese di Giverny.

In questo un luogo egli coltivava diverse piante esotiche che decoravano un ponticello di legno. Monet ritrasse più volte lo stesso angolo, variandone di poco il punto di vista (che negli anni era sempre più ravvicinato) o le ore della luce.

Questo quadro raffigura una zona del terreno stagnante che lo stesso pittore francese realizzò nel 1890, di fronte al suo giardino a Giverny.

In questo paradiso, si trovano infatti:

  • salici,
  • canne,
  • nasturzi,
  • gladioli.

Sull’acqua si intravedono delle splendide ninfee.

Inoltre, Monet incanalò le acque per realizzare un laghetto; successivamente vi costruì sopra un ponticello giapponese.

Lo stagno delle ninfee, armonia verde: il quadro

Nel quadro, ammiriamo quasi esclusivamente la superficie stagnante di un acquitrino in cui si riflettono le frasche ed i fiori circostanti, mentre sulla superficie di questo specchio dai mille colori, possiamo intravedere isole di ninfee le cui corolle predominano sulle verdi foglie galleggianti.

Si può ammirare il ponticello che attraversa il lago e la superficie delle acque scandita dallo scalarsi delle foglie di ninfee.

Le scene sono caratterizzate ciascuna dalle tonalità dominanti tra cui: rosse, gialle, verdi o azzurre.

Monet, ancora una volta, ci regala piccole e irregolari pennellate utilizzando macchie di colore e dipingendo uno scorcio della natura che risulta, agli occhi di chi l’ammira, impareggiabile.

Le tonalità usate maggiormente dall’artista sono quelle del verde: esse si fondono tra loro creando una suggestiva ed unica sinfonia di colori.

In sintesi, questo dipinto regala agli occhi di chi lo vede, un senso di quiete e di riposante contemplazione.

Un altro celebre quadro di Monet sullo stesso tema è: Ninfee Blu (Nymphéas bleus) realizzato tra il 1916 e il 1919.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/monet-stagno-ninfee-armonia-verde/feed/ 4
Argenteuil (opera di Claude Monet): analisi del dipinto https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/ https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/#respond Sat, 20 Nov 2021 13:05:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20456 Claude Monet dipinge “Argenteuil” nel 1872, mentre vive con la famiglia vicino alla località francese. La sua è una sperimentazione che nasce dal confronto con i pittori paesaggisti inglesi William Turner e John Constable, che poté ammirare a Londra, dove si era trasferito durante la guerra franco-prussiana avvenuta nel 1870. Lì Monet era stato costretto a rimanere, a causa dei moti della Comune francese.

Argenteuil Monet 1872
Argenteuil“, Claude Monet (1872)

Argenteuil: analisi del dipinto di Monet

Il periodo londinese permette a Monet di studiare tecniche differenti e di imparare dai maestri inglesi una diversa rappresentazione della luce. Un esempio è il modo in cui rappresenta il riflesso tremolante di oggetti e piante sul fiume. Quasi fa sparire la consistenza degli stessi, obliandoli.

Lo studio fatto nei musei della capitale inglese permette a Monet di cambiare in parte la sua pittura. Fa un salto importante, anche nella scelta dei colori. Il cielo, ad esempio, ha lo stesso colore dell’acqua.

Inoltre, Monet evita l’utilizzo di toni forti, preferendo avvalersi di impasti più sfumati e meno accesi. Questa scelta permette all’artista di rappresentare perfettamente il contesto tranquillo e malinconico del luogo.

I dettagli

Osservando il quadro più dettagliatamente, si può notare che il paese di Argenteuil è sulla sinistra. Mentre sulla destra si possono vedere le colline di Orgemont. Nel centro, invece, appaiono alcune barche che si specchiano sull’acqua.

Si può osservare anche come la scelta dei colori aiuti a immaginare un luogo in cui la foschia potrebbe inghiottire tutto il panorama. Gli alberi delle barche che si vedono galleggiare sulla destra sono i protagonisti della tela e ne svelano il mistero, in un certo senso. Perché tutto il dipinto è basato sulle ombre e sul tremolio degli oggetti che, come si è detto, quasi svaniscono alla vista dello spettatore.

La magia del dipinto si mostra proprio di fronte a questa scelta del pittore. Gli alberi delle barche sono inoltre fondamentali per comprendere l’omogeneità dei colori e il modo di rappresentare la luce riflessa sull’acqua.

Per realizzare questo dipinto, Monet utilizzò la sua barca studio. Essa gli permise di muoversi sul fiume e di osservare da diverse angolature il paesaggio. Il dipinto, quando venne presentato al pubblico e alla critica, suscitò, come accadeva spesso agli impressionisti della prima ora, indifferenza e dileggio. Tuttavia, Argenteuil rappresenta uno dei primi dipinti che seguono le regole dell’Impressionismo e operano una svolta, non solo nel percorso artistico di Monet ma, più in generale, nello stile paesaggistico dell’epoca.

Attualmente il dipinto è esposto al Museo d’Orsay. E’ un olio su tela e misura 50×65 cm.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/argenteuil-monet/feed/ 0
Ninfee blu (opera di Monet) https://cultura.biografieonline.it/monet-ninfee-blu/ https://cultura.biografieonline.it/monet-ninfee-blu/#comments Sat, 20 Nov 2021 05:13:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13886 Negli ultimi trent’anni della sua vita, Claude Monet si dedica quasi esclusivamente al suo giardino e ai quadri che ritraggono la bellezza delle sue composizioni floreali. Sono circa duecentocinquanta i dipinti che Monet realizza, ispirandosi alla bellezza del suo giardino, il quale era situato a Giverny, una località a pochi chilometri da Parigi. Attorno alla villa in cui Monet vive, si sviluppa un terreno reso fertile dalla presenza di un affluente del Reno.

Monet - Ninfee blu - Blue water lilies - Nympheas bleus - 1916-1919
Ninfee blu è uno dei più celebri quadri di Monet. E’ conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi.

In quel luogo fiabesco, Monet progetta e crea un giardino che si ispira alla cultura giapponese, ricca di dettagli ma anche piena di colori e di varietà di piante e fiori. Le rose, gli iris, i tulipani, i gladioli, i glicini e, naturalmente, le ninfee spadroneggiano in un contesto di rigogliose piante esotiche. Infatti, le ninfee che galleggiano su uno stagno posto al centro della proprietà sono fra le protagoniste più assidue dei suoi dipinti (un altro esempio è: Lo stagno delle ninfee, armonia verde) .

La ricchezza dei dettagli, lo studio dei colori e l’attenzione quasi maniacale verso la luce e i riflessi che piante e alberi producono sull’acqua dello stagno, rendono la sua, una collezione di dipinti unici all’interno del contesto dell’Impressionismo.

Ninfee blu: analisi del quadro

Fra questi, uno dei quadri a parer mio più affascinante è Ninfee blu, dipinto fra il 1916 e il 1919. Si tratta di un olio su tela di grandi dimensioni, il quadro misura infatti due metri per due, e spicca, di fronte a chi lo osserva, con tutta la sua potenza cromatica. Se dovesse capitarvi di ammirarlo dal vivo presso il museo d’Orsay di Parigi, non è raro dover attendere in coda per potersi avvicinare.

Il quadro non presenta un punto di fuga né un orizzonte. Monet, infatti, in “Ninfee blu” ricostruisce solo una parte dello stagno e concentra tutta la sua attenzione sui suoi particolari, sui dettagli che costituiscono quel quadrato magnifico in cui si posa il suo sguardo. E allo sguardo dello spettatore sembra che quella parte dello stagno sia infinita.

La pennellata di Monet è libera e il risultato è un quadro quasi astratto. E’ difficile identificare le piante e i fiori che compongono il dipinto. Nell’osservare il dipinto, infatti, lo spettatore deve immaginare lo stato originale di quella parte dello stagno e visualizzare con un certo sforzo come potevano essere le piante e i fiori dipinti da Monet. Ma la parte più interessante del quadro “Ninfee blu” è proprio questa, cioè la totale libertà di Monet nel rappresentare ciò che gli interessa e il suo sforzo nel trasformare il dipinto quasi in un’immagine astratta.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/monet-ninfee-blu/feed/ 3
La Gazza (quadro di Claude Monet) https://cultura.biografieonline.it/la-gazza-monet/ https://cultura.biografieonline.it/la-gazza-monet/#comments Sat, 30 Apr 2016 10:30:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18074 La Gazza” (La Pie) è un quadro di Claude Monet dipinto tra il 1868 e il 1869. Monet torna al tema del paesaggio innevato due anni dopo aver realizzato l’opera “Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur“. In questi anni Monet si trova nella regione dell’Alta Normandia nel comune di Etretat, dove si ritira per dipingere alcuni paesaggi. Lì, spesso, si ritrova con altri colleghi come Pissarro, Renoir e Courbet; soprattutto con quest’ultimo ha molti scambi di opinioni su come deve essere dipinto un paesaggio ma, a differenza del suo amico, Monet non si concentra sugli animali ma sul paesaggio che diventa il protagonista del dipinto.

La Gazza - La Pie - The Magpie - Monet
La Gazza (Claude Monet, 1868 – 1869) • Olio su tela • cm 89 x 130 • Il quadro è esposto e conservato a Parigi presso il Musée d’Orsay

La gazza: analisi e commento al dipinto

In questa opera, “La Gazza“, il paesaggio è il protagonista assoluto, mentre la gazza posta a sinistra è solo una nota in un paesaggio immerso nel bianco della neve. Il dipinto, benché respinto dalla critica dell’epoca, in realtà lo si può considerare una sorta di manifesto del paesaggio impressionista. Monet, uno dei più importanti pittori del movimento, apre un capitolo dell’Impressionismo prima ancora che il movimento raggiunga la sua compiutezza e lo fa con un dipinto apparentemente semplice. Luce, sole, ombre, le sfumature del bianco, tutto dipinto con pennellate lievi che rendono l’opera quasi liquida, come se si vedesse la mobilità della neve, che impercettibilmente si scioglie al Sole.

Un capolavoro, per me, proprio perché il paesaggio grazie alla luce del sole si trasforma, in un attimo infinito, davanti allo spettatore. Per Monet, probabilmente, non conta l’immagine ma la percezione.

La Gazza - quadro di Monet - dettaglio
Un dettaglio del dipinto: la gazza che dà il nome all’opera è un elemento secondario rispetto al vero protagonista che è invece il paesaggio.

Luce e colore sono un modo per suscitare un lirismo poetico che permetta allo spettatore di vivere privatamente l’esperienza che ha coinvolto l’artista. Ma non è solo questo. Osservando con attenzione il quadro, si percepiscono dettagli della natura che servono a Monet per completare la sua ricerca: mostrare la natura nel suo compiersi, nella trasformazione impercettibile che si può solo immaginare, facendosi trasportare dall’incanto dell’immagine.

Il dipinto fu rifiutato al Salon del 1869, come altri dipinti di artisti che appartenevano, anche se era ancora presto, al nascente Impressionismo. Il motivo, probabilmente, riguarda la scelta delle pennellate e del modo in cui è distribuito il colore. Ma proprio questo rifiuto ha marcato con ancora più forza il confine fra la pittura pre e post impressionista.
Il dipinto è un olio su tela e misura 89 x 130 cm.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/la-gazza-monet/feed/ 3
La Rue Montorgueil a Parigi. Festa del 30 giugno 1878 (Monet) https://cultura.biografieonline.it/rue-montorgueil-monet/ https://cultura.biografieonline.it/rue-montorgueil-monet/#comments Thu, 04 Feb 2016 11:07:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16481 La Rue Montorgueil a Parigi. Festa del 30 giugno 1878” fu dipinto da Claude Monet proprio quel giorno, mentre Parigi era in festa. Il 30 giugno 1878 ha avuto diversi significati nella storia moderna francese.

Rue Montorgueil a Parigi - Festa del 30 giugno 1878
Il quadro in oggetto “La Rue Montorgueil a Parigi. Festa del 30 giugno 1878” è un Olio su tela che misura Cm 81 x 50. E’ conservato nella capitale francese, presso il Museo d’Orsay

Contesto storico e analisi del quadro

Il motivo ufficiale per cui tale data venne istituita dal governo fu celebrare l’inaugurazione della terza Esposizione universale di Parigi. Più in generale, però, il 30 giugno era anche la festa dedicata al lavoro e che il governo repubblicano, in difficoltà, aveva pensato di istituire come celebrazione della rinascita del paese.

La situazione politica era a quel tempo burrascosa: gli scontri fra le opposizioni e il governo conservatore francese minavano la stabilità della Repubblica. In questo contesto storico, il pittore Claude Monet venne incaricato di dipingere la scena dei festeggiamenti da una posizione sopraelevata.

La tecnica utilizzata da Monet è quella impressionista: in quest’opera le sue brevi e veloci pennellate servono proprio a descrivere l’energia che anima la festa.

Le bandiere che sventolano da ogni finestra colorano tutta la strada e i colori sono quelli della Francia contemporanea. Questo dipinto, che sembra una fotografia e che immortala un pezzo di storia della Francia repubblicana, segna forse una linea di confine oltre la quale, simbolicamente e pacificamente, almeno per quel giorno, i francesi vedono arrivare la modernità.

Di fatto Monet si trasforma in un testimone d’eccezione, in un reporter – è stato detto – che con il suo talento straordinario riesce a descrivere, in un momento – come insegna l’Impressionismo – l’esplosione di luce e vivacità che impregna di colori la Rue Montorgueil a Parigi in una mattina del 30 giugno 1878.

Una curiosità, anche se prevedibile considerato che era un giorno di festa: il 30 giugno dell’anno 1978 era una domenica.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/rue-montorgueil-monet/feed/ 1
Colazione sull’erba (quadro di Monet) https://cultura.biografieonline.it/monet-colazione-sull-erba/ https://cultura.biografieonline.it/monet-colazione-sull-erba/#comments Wed, 11 Feb 2015 13:13:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13146 Colazione sull’erba” fu dipinto da Claude Monet fra il 1865 e il 1866. La tela, in origine, era molto grande, sei metri per quattro, e avrebbe dovuto essere esposta al Salon del 1866. Monet non riuscì a completarla e quindi non la presentò mai. Il tema del quadro era stato pensato e realizzato come risposta a “Colazione sull’erba” di Edouard Manet, che tanto scalpore aveva suscitato al Salon de Refugés del 1863.

Colazione sull'erba (Monet, 1866)
Claude Monet – Colazione sull’erba – 1866

Colazione sull’erba: breve storia del quadro

Il dipinto, in seguito, fu diviso in tre parti, due delle quali sopravvissero al pittore; questa che vediamo è una delle tre parti, la seconda è esposta al Museo D’Orsay, mentre la terza, invece, non è stata mai esposta e se ne sono perse le tracce. Probabilmente è stata distrutta. Monet diede il quadro, nella sua interezza, al suo padrone di casa, perché non aveva i soldi per pagare l’affitto.

Il pittore, infatti, viveva, come molti sui colleghi, in forti ristrettezze economiche. Quando nel 1884 riesce a recuperare la tela, lo stato del dipinto è compromesso. Il padrone di casa aveva depositato la tela in cantina, arrotolata, per cui dopo diversi anni non poteva che essere deperita e rovinata. E’ a questo punto che Monet decide di dividerlo in tre parti.

Colazione sull’erba: analisi del quadro

Il tema del quadro fu preparato con una serie di schizzi, più piccoli in origine e, in seguito, uno più grande e dettagliato, che fece comprendere a Monet le difficoltà di riportare su una tela così grande il disegno in progetto.

Edouard Manet - Colazione sull'erba (1862-1863)
Il quadro omonimo di Edouard Manet fu realizzato tra il 1862 e il 1863

Accentuando i colori e lavorando sulla luce, Monet ottiene un risultato, sebbene parziale, straordinario, in piena sintonia con le idee dell’Impressionismo. E questo risultato è diverso da quello di Manet, perché quest’ultimo non riesce ad ottenere la luce reale, mentre Monet sì.

Dipinge un’opera che mostra la luce nell’attimo stesso in cui si pone sugli abiti, sui volti e sulla natura che circonda le persone protagoniste del dipinto. Purtroppo, però, la tela non fu mai vista nella sua interezza e possiamo solo immaginare come la terza parte avrebbe completato l’opera.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/monet-colazione-sull-erba/feed/ 2
Ritratto di Claude Monet (opera di Renoir) https://cultura.biografieonline.it/renoir-ritratto-di-monet/ https://cultura.biografieonline.it/renoir-ritratto-di-monet/#comments Fri, 21 Nov 2014 14:31:05 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12496 Nel 1875, Pierre-Auguste Renoir ritrae il suo amico Claude Monet realizzando, a parer mio, un’opera che può essere tranquillamente paragonata ai ritratti di maestri come Tiziano, Raffaello e Velasquez. Il dipinto è un olio su tela che misura 85 x 60,5 cm. Renoir e Monet furono per molti anni amici e compagni di quella avventura artistica che fu l’Impressionismo.

Ritratto di Claude Monet (eseguito da Renoir)
Claude Monet ritratto da Pierre-Auguste Renoir (1875, olio su tela) • Altezza: 85 cm; larghezza: 60.5 cm • Musée d’Orsay, Parigi (Francia)

La loro frequentazione avvenne mentre, insieme ad altri, si incontravano al Café Guerbois, all’inizio del 1860, per immaginare e definire non solo l’Impressionismo, di cui in seguito saranno due importanti rappresentanti, ma soprattutto il futuro dell’arte.

Ritratto di Claude Monet: il quadro

In questo dipinto, Renoir vuole giocare con l’amico, il quale si mette in posa mentre è ancora al lavoro su uno dei suoi quadri. L’abito è quello che Monet usa per dipingere e, mentre stringe una tavolozza fra le mani, si gira verso il suo interlocutore. L’affetto che Renoir aveva per Monet si può intuire per come colloca il cappello e circonda la testa dell’amico con le foglie di un oleandro, quasi a voler santificare con un’aureola e una corona il pittore che conserva la sua espressione ironica e trasognata. Il volto di Monet è luminoso e attira tutta la luce del quadro, che poi si disperde fra le finestre dello sfondo.

L’abito scuro contrasta questo passaggio della luce. La stanza è spoglia e tutta l’attenzione si dirige verso il soggetto che sembra stia per tornare da un momento all’altro al suo lavoro. La luminosità del volto è ottenuta grazie alle pennellate sovrapposte che aumentano le tonalità del bianco, mentre lo sfondo è stato dipinto con pennellate lunghe che sviluppano una diversa luce; per questo, osservando il quadro, la prima cosa che si nota è il volto di Monet, poi lo sfondo e infine l’abito del pittore.

Il quadro fu esposto nel 1876 ottenendo un certo successo di critica. In quel periodo gli Impressionisti iniziavano ad ottenere apprezzamenti per il loro lavoro dopo alcuni anni di critiche aspre e della derisione del pubblico.

Solo dieci anni prima, infatti, gli Impressionisti erano stati criticati e derisi al Salon de Refusés, dove avevano esposto le oro opere già rifiutate dagli organizzatori del Salon, che avevano deciso di non fare esporre i loro quadri perché li ritenevano troppo lontani dai canoni artistici dell’epoca. Ma le cose in seguito cambiarono rapidamente a loro favore. Un cambiamento questo che ha accomunato molti artisti di epoche diverse, in cui la derisione o l’indifferenza in breve tempo si sono trasformate in successo e fama.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/renoir-ritratto-di-monet/feed/ 6