Circe Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 12 Nov 2022 12:05:51 +0000 it-IT hourly 1 Le donne di Ulisse: analisi delle figure femminili dell’Odissea https://cultura.biografieonline.it/donne-di-ulisse-penelope-calipso-circe-nausicaa/ https://cultura.biografieonline.it/donne-di-ulisse-penelope-calipso-circe-nausicaa/#comments Wed, 22 Dec 2021 08:09:28 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=37531 Ulisse è il coraggioso viaggiatore protagonista dell’Odissea di Omero, poema della favolosa avventura del suo rientro in patria, Itaca. Ma è anche un uomo molto amato, che ha intrecciato legami con diverse donne incontrate nel corso del suo lungo viaggio attraverso il Mediterraneo. Il suo carattere astuto, tenace, coraggioso lo spinge ad avere un continuo bisogno di avventura e desiderio di conoscenza, lo rende anche più attraente agli occhi delle donne che lo incontrano. Egli, però, nonostante le numerose avventure, alla fine decide di ritornare ad Itaca, da sua moglie Penelope. In questo articolo ci focalizziamo e riassumiamo la storia delle donne di Ulisse.

Le donne di Ulisse: le protagoniste dell’Odissea

Le protagoniste dell’Odissea sono tutte donne forti ed indipendenti. Nonostante la cultura greca ai tempi di Omero fosse piuttosto misogina.

  • Penelope resiste valorosamente ai Proci per molti anni;
  • Circe e Calipso sono figure divine che vivono da sole, in maniera libera ed indipendente;
  • Nausicaa è una ragazza dolce e allo stesso tempo anche tenace.

Analizziamo nel dettaglio la storia di ognuna di loro.

Penelope

E’ la moglie dell’eroe, Ulisse. E’ regina di Itaca ed è madre di Telemaco. Secondo la leggenda, il suo nome deriverebbe proprio dall’astuzia usata dalla donna per attendere il marito. Ella aspettò il ritorno di Ulisse per venti lunghi anni, rimanendogli sempre fedele e sopportando con coraggio le insidie dei Proci, i rivali del marito che volevano usurpare il trono.

Per temporeggiare, Penelope aveva promesso ai Proci che avrebbe sposato uno di loro, solo al termine del lavoro che stava compiendo: stava tessendo il sudario per Laerte, il padre di Ulisse. Lo tesseva furbamente di giorno e lo disfaceva di notte.

L’inganno riuscì per quattro anni, al termine dei quali fu scoperta da una serva che riferì tutto ai Proci. Per fortuna Ulisse tornò in tempo, li uccise e finalmente si ricongiunse con la moglie.

Penelope, per la sua attesa e la sua tenacia è diventata il simbolo della fedeltà coniugale.

Calipso

Calipso è la bellissima ninfa abitante dell’isola di Ogigia (localizzata intorno a Gibilterra). Qui tiene prigioniero Ulisse. La ninfa, figlia di Atlante, era stata punita dagli dei e costretta a vivere su quest’isola, dove approdavano solo eroi o guerrieri costretti a ripartire.

Ulisse arrivò sull’isola dopo essere sopravvissuto al vortice di Cariddi. La ninfa lo accolse nella sua casa, che era composta da una grotta molto profonda con tante sale; in questo luogo dove lei e le sue ancelle trascorrevano le giornate tessendo e cantando. Calipso si innamorò dell’eroe e, secondo la tradizione, lo tenne prigioniero per sette lunghi anni.

Per costringerlo a restare lì con lei, gli offrì addirittura l’immortalità, ma Ulisse rifiutò ogni volta; il desiderio di tornare ad Itaca era più forte.

Atena, la dea che proteggeva l’eroe, ascoltò i lamenti di quest’ultimo e ne parlò con Zeus, che costrinse la ninfa a lasciarlo partire.

Ulisse sulla nave fa ritorno a Itaca
Ulisse sulla nave fa ritorno a Itaca

Circe

La storia di Circe è molto simile a quella di Calipso. Anche la maga era infatti tenuta prigioniera sull’isola di Eea, dove approdò l’eroe. I due vissero una bella storia d’amore che durò circa un anno; ma anche qui Ulisse non volle fermarsi perché sentiva di voler tornare nella sua terra natia.

Secondo la leggenda tra i due sarebbe nato anche un figlio, Telegono.

Circe, maga e dea
Circe, maga e dea

Nausicaa

E’ la figlia di Alcinoo, re dei Feaci. Ella accolse Ulisse, naufrago sulle sponde della sua terra, in seguito ad una tempesta scatenata dal dio Poseidone. La fanciulla si recò con le sue ancelle a giocare a palla sulla spiaggia, quando ad un tratto vide l’eroe completamente nudo uscire da un cespuglio.

Nausicaa ascoltò Ulisse con cortesia e lo invitò a recarsi presso il palazzo di suo padre per poter ricevere assistenza. Ulisse venne accolto dai Feaci e iniziò a raccontare al re e alla sua corte, la storia del suo viaggio e tutte le sue straordinarie avventure in un lungo flashback.

Nausicaa quasi si innamorò dell’eroe; egli la elogiava paragonandola ad Artemide. Il re Alcinoo gli propose la mano della figlia, ma Ulisse era desideroso di tornare nella sua terra.

Ulisse e Nausicaa
L’incontro tra Ulisse e Nausicaa (Illustrazione: Tommaso Chiarolini)

L’importanza delle figure femminili

Le donne conosciute da Ulisse nel suo viaggio di ritorno a casa, non rimasero un segreto. Ulisse raccontò alla moglie Penelope di tutti i suoi incontri.

Alla fine ogni donna incontrata lo aiutò a percorrere una parte del suo cammino, e a ritrovare la strada per il ritorno definitivo a casa.

L’Odissea, pur essendo un poema interamente dedicato ad un uomo, fa emergere una serie importante di figure femminili: sono donne forti ed indipendenti, protagoniste parimenti anch’esse di questa storia che resterà per sempre impressa nell’immaginario di tutti i lettori.

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Circe nella mitologia: chi era e cosa rappresenta https://cultura.biografieonline.it/circe-mitologia/ https://cultura.biografieonline.it/circe-mitologia/#comments Wed, 20 Oct 2021 20:36:49 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=36282 La figura della maga Circe è da sempre avvolta dalla leggenda, sin da quando la sua storia divenne famosa grazie al racconto del suo incontro con Ulisse presente nell’Odissea di Omero. Nell’opera omerica è indicata come una dea. Non esistono in letteratura molte fonti riguardanti la sua storia, se non quelle dello stesso Omero, di Virgilio, di Ovidio con Le Metamorfosi e alcuni altri autori greci. La figura della dea-maga è narrata anche nel ciclo degli Argonauti, in cui compare proprio nel ruolo di zia di Medea, moglie di Giasone.

Circe maga e dea mitologia
“Circe offre la coppa ad Odisseo”, dettaglio del quadro di John William Waterhouse (1891) • L’etimologia del nome Circe, dal greco kiv rko, sparviero.

La storia di Circe

Secondo la tradizione, Circe sarebbe figlia di Elio, dio del sole, e della ninfa Perseide; è sorella di Eete, sovrano della Colchide e padre di Medea, e Pasifae che sposò Minosse re di Creta e che generò il Minotauro.

Circe avrebbe quindi ottenuto l’immortalità e i poteri magici dal padre, mentre la voce melodiosa e umana dalla madre. Non si hanno molte notizie sulla sua infanzia, sappiamo solo che ella da adolescente si innamorò dell’umano Glauco. Il giovane, però, non la ricambiava ed era attratto della bellissima ninfa Scilla. Circe, pazza di gelosia, creò una pozione magica e trasformò la ragazza in un orrendo mostro marino che dimorò lungo le coste della Calabria diventando il terrore dei naviganti. Circe scoprì quindi di possedere alcuni poteri e di saper manipolare le erbe magiche (pharmaka), e divenne esperta nell’arte della trasfigurazione.

Non si sa molto altro di lei, se non che da adulta visse nell’isola di Eea (attualmente identificata come il promontorio del Circeo, nel basso Lazio) attirando i naviganti bisognosi di ristoro con la sua voce melodiosa.

La maga viveva circondata da bestie feroci che però aveva reso mansuete; si dilettava a creare filtri e pozioni nel suo laboratorio.

Circe con una tigre, quadro di John Collier del 1885
La figura di Circe rappresenta il fascino della natura e dell’istinto a cui i deboli soccombono diventando simili alle bestie. Simbolicamente ella rappresenta la lusinga sessuale femminile e la seduzione calcolata. (Nella foto: Circe con una tigre, quadro di John Collier del 1885)

L’incontro con Ulisse

Anche Ulisse, il protagonista dell’Odissea che viaggiò per dieci lunghi anni attraverso il Mediterraneo, incontrò la maga Circe. Lui e i suoi uomini si ritrovarono ad approdare ad Eea dopo aver visitato il paese dei Lestrigoni (zona geografica forse identificabile con la Sardegna).

«E arrivammo all’isola Ea: vi abitava
Circe dai riccioli belli, dea tremenda con voce umana»

Odissea, X, 135-6

Non appena approdarono sulle rive dell’isola, Ulisse inviò un piccolo gruppo dei suoi in esplorazione: l’isola sembrava disabitata ma essi sentirono una voce melodiosa e la seguirono, fino a giungere dalla maga.

Qui Circe li fece prima banchettare, poi, grazie ad un filtro – ciceone – li trasformò in porci. Tra di loro solo Euriloco non venne trasformato; questi tornò alla nave ad avvisare Ulisse. Egli, con l’aiuto di un’erba magica offertagli da Ermes (il moly), riuscì a non trasformarsi e arrivò a minacciare la maga di ucciderla se non avesse liberato i suoi uomini dall’incantesimo.

Messa alle strette, Circe trasformò di nuovo l’equipaggio in esseri umani e offrì a loro ospitalità.

La permanenza sull’isola durò molto più del previsto: Ulisse e Circe, infatti, vissero una passionale storia d’amore per quasi un anno.

Dalla loro unione sarebbe nato anche un figlio, di nome Telegono, cresciuto dalla madre fino all’età adolescenziale. Egli, secondo la Telegonia (poema epico attribuito a Eugamone di Cirene), si sarebbe poi recato ad Itaca dove avrebbe ucciso suo padre per errore e sarebbe diventato il fondatore di Tuscolo o Preneste.

La vita della maga Circa dopo l’incontro con Ulisse

Dopo la storia con Ulisse, Circe si sarebbe occupata del figlio avuto da lui, dedicandosi ad una nuova vita.

Le leggende narrano che la maga avrebbe poi sposato Telemaco, il figlio di Ulisse e Penelope, per vivere insieme a lui la sua vita immortale.

Ulisse insegue la dea-maga (vaso conservato al Met di New York)
Ulisse insegue e minaccia la dea-maga (vaso greco conservato al Met di New York).

Curiosità

Molte sono le rappresentazioni pittoriche del mito della maga Circe e del suo incontro con Ulisse; alcuni frammenti e vasi sono conservati al Museo Archeologico Nazionale di Atene e al Metropolitan Museum of Art di New York.

La figura della dea è ritornata alla ribalta nel 2018 quando la scrittrice americana Madeline Miller le ha dedicato un romanzo di grande successo (dal titolo Circe): in esso, la storia di Circe viene raccontata con straordinaria umanità dalla sua infanzia fino alla maturità, facendo emergere il contrasto tra il suo essere dea e donna allo stesso tempo. Circe nel racconto prova quindi le emozioni di una donna, piena di contraddizioni, alla ricerca della sua felicità terrena.

Nacqui quando ancora non esisteva nome per ciò che ero. Mi chiamarono ninfa, presumendo che sarei stata come mia madre, le zie e le migliaia di cugine. Ultime fra le dee minori, i nostri poteri erano così modesti da garantirci a malapena l’immortalità. Parlavamo ai pesci e coltivavamo fiori, distillavamo la pioggia dalle nubi e il sale dalle onde. Quella parola, ninfa, misurava l’estensione e l’ampiezza del nostro futuro. Nella nostra lingua significa non solo dea, ma sposa.

Incipit del libro di Madeline Miller

A Circe è dedicato un cratere su Teti, satellite di Saturno, e anche un asteroide.

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