cibi afrodisiaci Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 21 Apr 2022 09:18:15 +0000 it-IT hourly 1 Perché le ostriche si mangiano solo nei mesi con la “R”? https://cultura.biografieonline.it/ostriche-nei-mesi-senza-r/ https://cultura.biografieonline.it/ostriche-nei-mesi-senza-r/#respond Wed, 20 Apr 2022 05:30:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9417 Secondo la tradizione, è buon uso e salutare non mangiare le ostriche nei mesi che non contengono nel loro nome la letteraR”. L’antico detto viene usato, infatti, per ricordare a tutti il periodo in cui può essere dannoso cibarsi di molluschi crudi.

Spiegazione

Secondo la tradizione, i mesi senza la “r” nella lingua francese, così come in quella inglese, sono:

  • maggio,
  • giugno,
  • luglio,
  • agosto.
Ostriche
Ostriche

Ma il vero problema è essenzialmente il seguente: durante i periodi caldi, è molto più facile che i molluschi vengano a contatto con temperature elevate che possono renderli nocivi per la nostra salute, visto che le ostriche si consumano abitualmente crude.

Qualche secolo fa

Nei tempi indietro, più esattamente nel 1752, furono emesse le prime ordinanze che vietavano, in Francia, il commercio di ostriche durante i periodi più caldi. La prima ordinanza fu emessa dalla Polizia di Parigi.

Da lì in poi, si è diffusa la buona usanza che vieta di cibarsi di ostriche nei mesi senza la erre, nonostante si trovino in tutti i mesi dell’anno. La tradizione è arrivata ed è in uso anche ai giorni nostri, nonostante l’introduzione dei moderni sistemi di refrigerazione che permettono alle nostre ostriche di non deteriorarsi e di conservarsi sempre in ottimo stato.

Altri motivi

Tra gli altri motivi per cui è preferibile evitare di mangiare ostriche nei mesi estivi, vi è quello strettamente legato alle alghe che si sviluppano e propagano nelle acque marine, soprattutto durante l’estate e che hanno la tendenza a rilasciare in acqua tossine, facilmente assorbibili dai prelibati frutti di mare.

Sono note a tutti le proprietà afrodisiache del mollusco che contiene zinco, produttore di testosterone, e dopamina, un neurotrasmettitore che interviene sul desiderio sessuale.

Per gli amanti, ricordiamo che le ostriche si possono gustare in molti modi:

  • crude,
  • bollite,
  • stufate,
  • al vapore,
  • appena aperte, con un po’ di limone.
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Lo zenzero: proprietà e benefici https://cultura.biografieonline.it/zenzero-proprieta-benefiche/ https://cultura.biografieonline.it/zenzero-proprieta-benefiche/#respond Mon, 28 Apr 2014 14:13:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10670 Lo zenzero, pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee originaria dell’Estremo Oriente, viene coltivato nelle aree tropicali di Africa, Asia e America. Il termine zenzero è il nome italiano dello Zingiber officinale. Anticamente utilizzato in Oriente e oggetto di numerosi commerci è detto anche ginger, ed è attualmente molto utilizzato in fitoterapia.

Zenzero
Lo zenzero è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee originaria dell’Estremo Oriente

Caratteristiche della pianta

Lo zenzero è una pianta dal portamento eretto che può raggiungere un’altezza di un metro e mezzo. Presenta fusti con foglie lunghe lanceolate e fiori di color giallo-verde, con macchie violacee, raggruppati in infiorescenze collocate sulle sommità dei fusti più corti e sprovvisti di foglie. Il frutto dello zenzero è formato da una capsula che contiene numerosi semi. La pianta è provvista di un rizoma carnoso di forma irregolare dal quale si dipartono i fusti. Il termine rizoma deriva dal greco rizo-, cioè radice, con suffisso –oma, ovvero rigonfiamento; costituisce la radice dello zenzero ed è la parte maggiormente utilizzata, fresca o essiccata.

Proprietà dello zenzero

Lo zenzero agisce efficacemente sull’apparato digerente: viene infatti utilizzato contro la dispepsia (un disturbo che provoca pesantezza, bruciore, dolore allo stomaco e cattiva digestione), poiché allevia i sintomi dell’infiammazione della mucosa gastrica. È utile contro l’inappetenza, la digestione lenta e il gonfiore intestinale, attenua il mal di testa e la nausea provocata dal mal d’auto, di mare, d’aria. Dotato di attività antinfiammatoria, può essere utilizzato anche per la preparazione di cataplasmi (composti costituiti da un impasto che si applica sulla pelle) contro i reumatismi e i dolori muscolari. Accelera la guarigione dal raffreddore e dall’influenza. La sua azione è anche antiossidante: riduce le ossidazioni all’interno delle cellule, responsabili della formazione di radicali liberi che danneggiano le cellule. È considerato anche un potente afrodisiaco, un efficace tonico che ridona energia e vitalità.

Tavola botanica dello zenzero
Tavola botanica

Controindicazioni

L’assunzione di questa spezia è da evitare in gravidanza, allattamento e in concomitanza con l’assunzione di farmaci anticoagulanti orali, di antinfiammatori e di antiaggreganti piastrinici. Si consiglia di usarlo con cautela nel caso di patologie gastriche (ulcera, reflusso gastroesofageo). È buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico.

Forme in commercio

Lo zenzero si può acquistare fresco, al naturale, rivestito dalla corteccia sugherosa che gli conferisce un aspetto rugoso grigiastro, commercializzato come zenzero grigio, oppure decorticato, chiamato zenzero bianco, dal colore bianco avorio. Disponibili anche comode capsule vegetali, da ingerire all’occorrenza.

Lo zenzero in cucina

Lo zenzero ha un aroma particolarmente pungente, aromatico e dal profumo canforato, con sentore di limone e citronella. Il rizoma dello zenzero è generalmente proposto, essiccato e macinato, in polvere. È utilizzato come spezia in cucina per insaporire primi e secondi piatti, zuppe, carne, pesce, frutta, verdure e dolci ed è uno degli ingredienti per la preparazione del curry. Si utilizza nelle preparazioni di birre e altre bevande fermentate, di liquori, sciroppi e biscotti, oppure grattugiato fresco sulle pietanze. Lo zenzero può essere gustato anche candito o sciroppato e preparato anche in forma di tisana o decotto.

Zenzero
Lo zenzero ha un aroma particolarmente pungente, aromatico e dal profumo canforato, con sentore di limone e citronella – Photo credit: Anna Musio, food blog C’è di mezzo il mare

Curiosità

Nel 2004 il gruppo italiano Elio e le Storie Tese ha dedicato una canzone allo zenzero e alle sue numerose virtù: “Natale allo Zenzero”.

YouTube Video

Lo zenzero è chiamato ginger in inglese, gingembre in francese, jengibre in spagnolo e ingwer in tedesco.

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Il tiramisù e le sue origini https://cultura.biografieonline.it/tiramisu-storia/ https://cultura.biografieonline.it/tiramisu-storia/#respond Sun, 04 Nov 2012 14:51:40 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4640 Il tiramisù è un dessert al cucchiaio e gli ingredienti nella sua ricetta originale sono savoiardi, caffè, mascarpone, tuorlo d’uovo, zucchero e cacao in polvere. Alla ricetta originale sono subentrati alcuni ingredienti con i quali si ottengono il tiramisù al cioccolato, agli amaretti, al limone, ai frutti di bosco, all’ananas, alle fragole, allo yogurt, al lampone, alla banana, al cocco e alla birra. La forma originale del dolce è rotonda.

Tiramisu
Il Tiramisù e la ricetta originale

Il tiramisù è oggi riconosciuto come un dolce originario della provincia di Treviso (in veneto tirame sù). Giuseppe Maffioli, autore e attore italiano ed esperto enogastronomo, nel 1981 nella rivista “Vin Veneto: rivista trimestrale di vino, grappa, gastronomia e varia umanità del Veneto” fa risalire la creazione del dolce alla fine degli anni Sessanta, precisamente nel ristorante “Alle Beccherie” di Treviso, gestito dalla famiglia Campeol.

Il creatore del dessert, secondo il Maffioli, è da attribuire ad un cuoco pasticciere che aveva lavorato in Germania, Roberto “Loly” Linguanotto, il quale in un’intervista afferma di aver preso spunto dalla ricetta dello sbatudin, una miscela di tuorlo d’uovo e zucchero, solitamente utilizzato dalle famiglie contadine come rinvigorente e fortificante.

Tra i ristoranti a cui viene attribuita la creazione del tiramisù troviamo anche i trevisani “El Toulà” e “Al Fogher”.

Per quanto riguarda il termine tiramisù, la tradizione narra che derivi dalle sue proprietà nutrizionali e ritempranti; un’altra versione indica che il nome sia derivato dalle presunte proprietà dagli effetti afrodisiaci.

Un’altra versione dell’origine del dolce, pone la sua nascita a Siena. Preparato in onore di una visita del Granduca Cosimo III de’ Medici (1642-1723), Granduca di Toscana dal 1670 al 1723, era definito Zuppa del duca, un dolce “importante”, luculliano, prelibato ed invitante.

Si narra inoltre di un’origine torinese del tiramisù: la leggenda racconta che sia stato creato da un pasticcere di Torino per rafforzare e sostenere Camillo Benso conte di Cavour durante la sua opera per l’unificazione dell’Italia.

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