Chiesa Cattolica Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 29 Sep 2023 10:51:30 +0000 it-IT hourly 1 I Patti Lateranensi del 1929: riassunto https://cultura.biografieonline.it/patti-lateranensi/ https://cultura.biografieonline.it/patti-lateranensi/#comments Thu, 28 Sep 2023 18:38:44 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17904 Dopo l’Unità d’Italia, avvenuta nel 1861, gli italiani cominciarono a pensare a uno Stato unitario di carattere liberale. I rapporti con la Chiesa furono molto difficili. Una delle ragioni dello scontro fu soprattutto causata da quest’ultima che faceva parte del territorio italiano: rivendicò dall’inizio il suo essere Stato. Si giunse così alla sottoscrizione di un accordo di mutuo riconoscimento: i Patti Lateranensi.

Patti Lateranensi
Patti Lateranensi: illustrazione tratta da “La Domenica del Corriere” (24 febbraio 1929), supplemento al Corriere della Sera

Re Vittorio Emanuele II e la Battaglia di Porta Pia

Anche prima dell’Unità, si crearono tra gli “staterelli” che occupavano il territorio italiano e lo Stato della Chiesa delle piccole fratture. Esse cessarono in un certo qual modo con l’unificazione territoriale. Questa si completò nel 1870 attraverso un’azione militare voluta dal Re Vittorio Emanuele II contro la Roma Pontificia.

Ciò ebbe il suo culmine con la Battaglia di Porta Pia: i bersaglieri dell’esercito regio riuscirono a penetrare all’interno di essa rompendo le flebili difese delle truppe pontificie.

I partiti e la Chiesa

Dal 1870 al 1918, l’Italia fu caratterizzata da un governo liberale: i nuovi politici aderirono, per la maggior parte, alla Chiesa Cattolica ma il Papa non prese loro molto in considerazione, poiché nel corso di questi anni, nel nostro paese, non vi erano ancora presenti dei partiti di Chiesa, ossia dichiaratamente cattolici.

Il 1918 fu un anno chiave da questo punto di vista.

Nacque il Partito Popolare Italiano, un partito di cattolici, ma non clericale come fu quello della Democrazia Cristiana molti anni dopo.

Il Papa fu comunque contento e decise di sponsorizzare l’avvio di questo nuovo partito. Anche perché la Chiesa capì che era ormai importante avere uno strumento politico all’interno di un nuovo sistema che si stava sviluppando.

Mussolini e la Chiesa

Qualche anno dopo, precisamente dal 1922 in poi, vi fu l’avvento di Benito Mussolini. Il Duce capì che non poteva governare perfettamente senza il supporto clericale, nonostante fosse un ateo convinto e nonostante credesse nella laicità dello Stato.

Mussolini decise di avvicinarsi alla Chiesa con diverse manovre strategiche per attirare a sé le simpatie della comunità ecclesiastica.

Come ad esempio:

  • l’introduzione dei cappellani militari,
  • l’affissione del crocifisso negli edifici pubblici (scuole, uffici),
  • l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.

Furono inoltre gettate le basi per la costruzione dell’Università Cattolica di Milano. Nel frattempo, nel 1926, il Partito Popolare Italiano venne sciolto proprio dal regime fascista.

I rapporti tra Pio XI e Mussolini si rafforzarono: il Papa definiva il Duce come “Uomo della Provvidenza“, perché credeva che, grazie alla sua personalità e alla sua politica, la pericolosità del comunismo bolscevico non sarebbe mai subentrato in Italia.

Inoltre Mussolini rinunciò al suo anti-clericarismo riconoscendo la forza e l’influenza del Vaticano sul popolo Italiano.

C’erano dunque tutti i presupposti per una riappacificazione consensuale.

Le trattative tra il governo Mussolini e la Santa Sede ebbero inizio nel 1926 nel segreto più assoluto.

Il negoziatore per lo stato fascista fu inizialmente il consigliere di Stato Domenico Barone; per il Vaticano fu l’avvocato Francesco Pacelli, fratello del futuro papa Pio XII (Eugenio Pacelli).

Patti Lateranensi - firma di Benito Mussolini
Una foto del momento della firma di Benito Mussolini

I Patti Lateranensi (o Patti del Laterano)

Nel gennaio del 1927, Barone morì e le trattative furono continuate da Mussolini in persona; esse terminarono l’11 febbraio 1929 con la nascita e la firma dei Patti Lateranensi (o del Laterano, o Trattato del Laterano) in nome dell’edificio in cui furono stipulati e dichiarati. Le firme poste furono quelle del Duce e del cardinale Pietro Gasparri.

Patti del Laterano - protagonisti
Una foto storica con i protagonisti dei Patti del Laterano. Al centro, seduti: il cardinale Gasparri e Benito Mussolini.

I Patti Lateranensi furono distinti in tre accordi principali:

  1. il primo fu un trattato internazionale che diede origine allo Stato del Vaticano, il più piccolo Stato del Mondo;
  2. con il secondo accordo il governo diede una convenzione finanziaria, grazie alla quale il Regno d’Italia risarcì il Papa per la perdita dello Stato Pontificio con la Questione Romana del 1870;
  3. nel terzo accordo vi fu un concordato che regolò i rapporti fra lo Stato e la Chiesa.

Dopo la caduta del fascismo, il concordato creò molti problemi per l’assemblea costituente durante la composizione della Costituzione Italiana: esso venne rivisto nel 1984 per rimuovere la clausola riguardante la religione di Stato della Chiesa cattolica in Italia. Il nuovo concordato fu firmato a Villa Madama, a Roma, da Bettino Craxi (Presidente del Consiglio del periodo storico) per lo Stato Italiano e dal cardinale Agostino Casaroli in qualità di rappresentante della Santa Sede.

Le modifiche apportate furono diverse: la Chiesa cattolica, da quel momento in poi, sarebbe stata finanziata dall’Irpef attraverso il cosiddetto Otto per Mille; la nomina dei vescovi non avrebbe più avuto bisogno dell’approvazione del governo italiano; l’ora di religione nelle scuole, da obbligatoria diventò facoltativa.

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Chiesa anglicana: breve storia e riassunto https://cultura.biografieonline.it/breve-storia-della-chiesa-anglicana/ https://cultura.biografieonline.it/breve-storia-della-chiesa-anglicana/#comments Sat, 15 Jan 2022 07:22:30 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2153 La Chiesa anglicana indica, con nome latino, la Chiesa d’Inghilterra dopo la separazione dalla chiesa cattolica, avvenuta nel Cinquecento sotto il re Enrico VIII.

Lo scisma

Il monarca arriva allo scisma inizialmente per motivi personali: chiede al papa l’annullamento del suo matrimonio con Caterina d’Aragona, ottenendo ovviamente un rifiuto. Così decide di ricorrere a un’autorità inglese, l’arcivescovo di Canterbury, per mettere fine alle sue nozze e soprattutto risposarsi con Anne Boleyn (Anna Bolena).

Chiesa di Inghilterra
Chiesa Anglicana

Questa situazione trova nel Paese terreno abbastanza fertile, perché circa 50 anni prima John Wycliffe, riformatore religioso, dimostra la sua opposizione a Roma e al potere del Papa e degli ecclesiastici. Enrico VIII raccoglie quindi quest’eredità nella campagna antipapale e stila l’atto di successione, per annullare il suo matrimonio, e quello di supremazia nel quale dichiara il Re (e quindi si auto-elegge) “il capo supremo in terra della Chiesa d’Inghilterra”.

Il processo di trasformazione

Da un punto di vista organizzativo, vengono aboliti i monasteri e, invece, la Bibbia è diffusa in volgare, affinché sia comprensibile al popolo.  Non sono toccate le dottrine cattoliche nella loro natura.

Questo processo di trasformazione della chiesa d’Inghilterra dura tutto il regno di Enrico VIII e alla sua morte, nel 1547, la metà dell’episcopato inglese è filo protestante, grazie anche alla diffusione dell’Istituzione cristiana, opera riformatrice di Giovanni Calvino, secondo cui i cristiani hanno un’unica fonte di fede: la Sacra Scrittura.

Durante il regno di Edoardo VI (1547-53), monarca di orientamento filo calvinista, la Chiesa Anglicana continua la sua trasformazione e l’arcivescovo di Canterbury Cranmer, con l’aiuto di Thomas Ridley vescovo di Londra, elabora 42 Articoli di fede anglicana. Ma questa evoluzione della dottrina ha una battuta d’arresto con la morte del Re, succeduto da Maria I Tudor nel 1553.

Enrico VIII Hans Holbein
Enrico VIII (ritratto da Hans Holbein)

La Sanguinaria, questo il soprannome dato a Maria dai suoi nemici, è estremamente cattolica e cerca – inutilmente –  una riconciliazione con Roma.

Maria I Tudor, detta La Sanguinaria
Maria I Tudor, detta La Sanguinaria

L’anglicanesimo è riaffermato nel Paese da Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, grazie alla collaborazione dell’arcivescovo Parker. In questa fase gli inglesi imparano a conoscere la teologia anglicana e la Bibbia, dando al Regno una connotazione religiosa forte e davvero sentita.

Elisabetta I Tudor
Elisabetta I Tudor

I fondamenti

Sono del 1563 i 39 articoli che costituiscono le fondamenta della confessione di fede dalla Chiesa anglicana; essi nascono dalla rielaborazione dei 42 articoli pubblicati dieci anni prima sotto Edoardo VI.

All’interno della Chiesa, ovviamente, ci sono tante correnti eterogenee, perché la sua caratteristica è proprio quella di essere pluralista, ovvero di accogliere e far convivere tendenze diverse.

In questo periodo storico si delineano due macro divisioni, anche di carattere politico:

  1. quella dell’Alta Chiesa (tradizionalistica e filo cattolica);
  2. e la Bassa Chiesa (protestante).

I contrasti tra queste due correnti sono molto forti dopo il Regno di Elisabetta e, per trovare di nuovo il giusto equilibrio, il Regno Unito deve attendere il trono a Guglielmo III d’Orange (1689-1702), che determina l’affermazione della confessione riformata.

La chiesa anglicana oggi

Oggi la chiesa anglicana ha due province ecclesiastiche:

  1. quella principale, a Canterbury;
  2. e poi c’è quella di York.

Il Sovrano inglese svolge le funzioni di governatore della Chiesa e il Papa non ha alcun potere.

Dall’11 novembre 1992, la Chiesa ammette il sacerdozio femminile; solo in Inghilterra, raccoglie oltre 25 mila fedeli, rappresentando la comunità anglicana più grande.

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Cattolici e protestanti: differenze https://cultura.biografieonline.it/cattolici-protestanti-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/cattolici-protestanti-differenze/#comments Fri, 30 Mar 2018 10:03:21 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24545 Quando parliamo di religioni, e di confronto tra religioni, c’è spesso molta confusione in testa, nonostante si senta spesso citare alcuni termini che – gira e rigira -rimangono in mente, senza tuttavia conoscerne veramente le differenze. Brevemente, il cristianesimo, oggigiorno è la religione più diffusa al mondo, raggruppa diverse chiese e confessioni, talvolta molto diverse tra loro e addirittura in reciproca polemica. Le tre divisioni principali della cristianità sono la chiesa cattolica, la chiesa ortodossa e il protestantesimo[fonte: Wikipedia] In questo articolo ci soffermeremo sulle differenze tra religione cattolica e protestantesimo, quindi tra cattolici e protestanti: i due gruppi presentano notevoli divergenze riguardanti alcune tematiche come l’autorità delle scritture, l’autorità del papa, le opere di bene per la propria salvezza ed infine le rispettive visioni sul purgatorio.

La Bibbia - Storia e riassunto

Cattolici

I cattolici, pur riconoscendo la Bibbia, non credono che quest’ultima sia l’unica fonte di rivelazione di Dio al popolo, ma considerano anche la tradizione sacra cattolico-romana come elemento vincolante. I cattolici ritengono che il papa sia una figura determinante perché è il vicario di Cristo in terra e i suoi insegnamenti sono utili per tutti i cristiani; solo lui ha la capacità di parlare “ex cathedra” (con autorità sulle questioni di fede e di pratica).

I fedeli cattolici inoltre differiscono dai protestanti in quanto credono che, per essere salvato, il cristiano debba confidare nella fede, e debba praticare delle “opere meritorie”. Parlando di cattolicesimo, dobbiamo anche tenere conto dei sette sacramenti che sono:

  • battesimo;
  • confermazione;
  • eucaristia;
  • penitenza;
  • unzione degli infermi;
  • ordine sacro;
  • matrimonio.

Questi costituiscono i fondamenti della dottrina cattolica. I cattolici considerano il purgatorio come una sorta di luogo dove espiare le proprie colpe (considerate veniali) prima di giungere a migliore vita. Ne è un celebre e storico esempio la figura del Purgatorio di Dante.

Protestanti

La religione protestante (o protestantesimo) deriva storicamente dalla predicazione di alcuni riformatori: fra i più importanti vi sono Martin Lutero (che sviluppò 95 tesi), Huldrych Zwingli, e Giovanni Calvino. I protestanti pensano che la Bibbia sia l’unica fonte della rivelazione speciale di Dio all’umanità; solo questo strumento è considerato il criterio mediante cui dev’essere misurato tutto il credo.

Martin Lutero
Martin Lutero

I fedeli protestanti riconoscono soltanto la figura di Dio e non quella del papa. Solo Cristo è il capo della chiesa e nessun essere umano è infallibile. Il potere e l’autorità spirituali non possono essere nelle mani di un unico uomo, ma solo nella parola di Dio. I protestanti credono che tutti i credenti siano giustificati da Cristo in quanto le loro colpe sono state espiate da Cristo sulla croce. Inoltre secondo il protestantesimo non vi è alcun purgatorio, quindi quando “passeranno a miglior vita”, le uniche possibilità saranno quelle del paradiso o dell’inferno.

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Perché si dice fare l’avvocato del diavolo https://cultura.biografieonline.it/fare-avvocato-del-diavolo/ https://cultura.biografieonline.it/fare-avvocato-del-diavolo/#comments Thu, 23 Mar 2017 12:37:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=21871 In passato esisteva una figura, prevista nel diritto canonico, che metteva in discussione la santità di un candidato. Questa figura era l’avvocato del diavolo. Comunemente si usa dire che “fa l’avvocato del diavolo” (dal latino “advocatus diaboli”) colui che avanza qualsiasi obiezione possibile pur di demolire un progetto, un’affermazione o una tesi condivisa da altri.

Avvocato del diavolo - Canonizzazione dei santi
Canonizzazione dei santi: foto della cerimonia del 17 maggio 2016. Canonizzazione di due suore palestinesi, Marie Alphonsine Ghattas e Mariam Bawardy.

Questo modo di dire, abbastanza diffuso, ha un’origine precisa. In passato esisteva la figura di un ecclesiastico che veniva chiamato “promotore della fede” (dal latino: promoter dei) che aveva un compito. Quello di intervenire nelle cause di canonizzazione della Chiesa per trovare ostacoli affinché il candidato venisse eletto come santo. L’obiettivo era quello di eliminare qualsiasi dubbio circa l’effettivo diritto del Santo eletto, ad essere effettivamente considerato come tale.

 

La figura dell’advocatus diaboli è stata istituita da Papa Sisto V nel 1587. Pare che servisse proprio ad evitare che la Chiesa eleggesse troppo facilmente nuovi Santi e beati. E’ stata poi eliminata nel 1983 da Papa Giovanni Paolo II, che ha relegato la funzione del “promoter dei” a semplice redattore della relazione finale della causa (la “positio”).

Non è un caso che, durante il suo Pontificato ed anche dopo, i numero dei Santi eletti dalla Chiesa cattolica siano notevolmente aumentati. Papa Giovanni Paolo II ha riorganizzato il processo delle cause per la canonizzazione di Santi e Beati, coinvolgendo maggiormente i vescovi nell’attività preliminare di indagine.

Papa Giovanni Paolo II
Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla. Egli stesso è stato canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014

Come avviene la canonizzazione

Per decidere chi è in grado di ricevere l’appellativo di “Santo” la Chiesa Cattolica si avvale delle regole stabilite dal diritto canonico. Per evitare abusi e compromessi, la Chiesa, dopo il Concilio di Trento del 1545, ha fissato norme ben precise su questo argomento. Andando oltre quello che è scritto nell’antico codice canonico.

Il ministero che si occupa delle “cause dei Santi” ha la sede nei pressi di Piazza San Pietro in Vaticano. Funziona proprio come un tribunale ed è formato da una congregazione. I requisiti per procedere nella causa di canonizzazione sono specifici. Per la candidatura alla santità è necessario che:

  • il candidato sia morto;
  • il candidato abbia compiuto in vita un miracolo;
  • vi sia qualcuno che abbia richiesto l’apertura del processo;
  • il Vescovo locale accolga positivamente l’istanza.

Il processo

La prima parte del processo (istruttoria) si svolge dove il candidato Santo ha vissuto ed operato. Si raccolcgono testimonianze e documenti per ricostruire gli avvenimenti della sua vita. Il processo si svolge secondo lo schema tradizionale. Da una parte vi è l’avvocato difensore (che prende il nome di “postulatore”, dato che è lui che deve dimostrare la santità del candidato), dall’altra l’avvocato che rappresenta “la pubblica accusa”.

Generalmente si tratta di due sacerdoti, di cui il secondo (appunto quello che in passato era denominato “avvocato del diavolo”) fa parte della congregazione.

Prima della santità, i candidati devono “salire” altri tre gradini. Devono ottenere prima il riconoscimento di “servo di Dio”, poi “venerabile” e infine, finalmente, diventare ufficialmente “Santo“.

La Congregazione che si occupa delle cause dei Santi si avvale dell’operato di circa trenta funzionari esperti in diversi argomenti come medicina, storia e teologia.

Il senso moderno dell’affermazione

Fare l’avvocato del diavolo è un atteggiamento che, a differenza di quello che in genere si pensa, può essere produttivo soprattutto in campo professionale. Immaginate che, nel corso di una riunione per discutere di una progettazione di gruppo, emergano posizioni contrastanti rispetto al lavoro svolto. Spesso succede che vi sia qualcuno che, senza accorgersene, riveste il ruolo di “avvocato del diavolo”. Questi fa rivedere alcune cose che gli altri hanno dato per scontato o di cui non si sono accorti. Insomma, la figura dell’avvocato del diavolo non ha sempre un’accezione negativa, ma va adattata al singolo caso concreto.

Diversa cosa è il bel film del 1997 “L’avvocato del diavolo“, con Keanu Reeves che interpreta un avvocato di successo alle dipendenze di Al Pacino, il quale invece interpreta… il diavolo.

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Il Concilio Vaticano II https://cultura.biografieonline.it/concilio-vaticano-ii/ https://cultura.biografieonline.it/concilio-vaticano-ii/#comments Thu, 21 Jun 2012 09:50:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2621 Il Concilio Vaticano II fu annunciato da Papa Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959, suscitando, in alcuni vescovi e cardinali, una reazione fredda e stupita perché il papa, fin dalla sua elezione, sembrava un uomo mite e moderato e pochi si sarebbero aspettati una decisione di tale portata come primo passo del suo nuovo pontificato.

Una foto del Concilio Vaticano II
Una foto del Concilio Vaticano II

Il Concilio fu aperto ufficialmente l’11 ottobre 1962 e durò fino al 1965, si svolse in quattro sessioni durante le quali furono promulgate quattro Costituzioni, tre Dichiarazioni e nove Decreti. Giovanni XXIII non vide la conclusione dei lavori perché morì il 3 giugno del 1963 e fu il suo successore Paolo VI a portare a conclusione il Concilio, un evento non ripetuto che ha visto l’incontro di tutti i vescovi e cardinali del globo per discutere del futuro della Chiesa cattolica e del suo rapporto con il mondo.

Un Concilio di tali dimensioni e con scopi così ampi aveva bisogno di una lunga preparazione che coinvolgesse tutti i membri di rilievo della comunità ecclesiastica della Chiesa cattolica. Pertanto fu nominata una commissione con il compito di consultare tutti i cardinali, i vescovi, i teologi e i superiori degli ordini religiosi appartenenti alla Chiesa a cui chiedere di suggerire spunti di riflessione sugli argomenti principali del Concilio. Infatti il papa decise che non ci sarebbe stato alcun legame con il Concilio Vaticano I che fu sospeso nel 1870 ma sarebbe stato un consesso completamente slegato dal passato, in cui la documentazione prodotta avrebbe dovuto guidare la Chiesa del futuro.

Sarebbe stato quindi un Concilio senza alcun precedente e avrebbe dovuto essere esaustivo nel definire sia l’identità della Chiesa che il suo rapporto con il mondo e di conseguenza con la modernità.

La portata dell’evento andava ben oltre il suo proclama: era una profonda discussione su un’istituzione millenaria. Durante il 1959 vennero, quindi, coinvolti tutti i più eminenti esponenti della Chiesa cattolica e nel 1960 il papa nominò una commissione preparatoria che definì in modo più dettagliato gli argomenti, il modo in cui sarebbero stati trattati e la successione degli incontri in cui discuterli. In seguito, il 25 dicembre del 1961, il papa indisse ufficialmente il Concilio e stabilì formalmente la data, che come si è detto fu l’11 ottobre del 1962 e che aveva un collegamento sapienziale con il Concilio di Efeso, che fu il terzo Concilio ecumenico e si tenne nel 431 d. C. in Asia minore, a Efeso, e si occupò della definizione distinta di Gesù come uomo e Dio. Inoltre Nestorio, patriarca di Costantinopoli, considerava Maria solo madre dell’uomo mentre il Concilio stabilì che era anche madre di Dio.

L’apertura del Concilio avvenne solennemente nella Basilica di San Pietro con una celebrazione ufficiata da Giovanni XXIII durante la quale il pontefice pronunciò un discorso in cui stabilì, di fronte ad un consesso più ampio, quale fosse il percorso che sarebbe stato seguito per raggiungere lo scopo che il Concilio doveva realizzare.

Angelo Giuseppe Roncalli, Papa Giovanni XXIII
Angelo Giuseppe Roncalli, Papa Giovanni XXIII

Non tutti all’interno della Chiesa accolsero favorevolmente l’idea del Concilio. Molti, soprattutto coloro che interpretavano il ruolo della Chiesa in senso conservatore avrebbero preferito che non si portassero avanti questi temi ma che la Chiesa, nella sua funzione istituzionale, rimanesse nelle stesse posizioni assunte durante il Concilio Vaticano I senza approfondire il rapporto con il mondo e di conseguenza con la modernità. Uno degli aspetti più interessanti del Concilio fu la partecipazione di vescovi e cardinali provenienti da paesi dell’America Latina e dell’Africa che non avevano mai avuto grande peso nelle decisioni che si tenevano a Roma. Inoltre molte realtà che componevano la Chiesa non erano conosciute dalla generalità dei fedeli.

Durante i lavori del Concilio papa Giovanni XXIII si ammalò e morì il 3 giugno del 1963. Gli successe Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, con il nome di Paolo VI.

Giovanni Battista Montini, Papa Paolo VI
Giovanni Battista Montini, Papa Paolo VI

Il nuovo papa, malgrado i malumori di molti vescovi e cardinali conservatori che volevano sospendere il Concilio, chiarì subito la sua intenzione di portare a termine il progetto del suo predecessore seguendo le linee guida che Giovanni XXIII aveva tracciato durante le sessioni preparatorie. I lavori, quindi, proseguirono avendo come punti principali la definizione di Chiesa, quali opere sarebbero state necessarie per un rinnovamento della Chiesa, la necessità di lavorare per un’unità di tutti i cristiani e il rapporto fra Chiesa e mondo circostante che avrebbe dovuto essere approfondito attraverso un’azione pastorale più corrispondente alla necessità dei tempi moderni.

Il 7 dicembre 1965 la Chiesa cattolica annunciò la chiusura del Concilio Vaticano II.

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