Cesare Pavese Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 29 Sep 2024 07:34:34 +0000 it-IT hourly 1 Il compagno, romanzo di Cesare Pavese (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/il-compagno-pavese-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/il-compagno-pavese-riassunto/#respond Thu, 17 Mar 2016 14:51:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17473 Tra le varie opere di Cesare Pavese c’è un romanzo molto interessante, intitolato “Il compagno“, che racconta la storia di Pablo, un giovane torinese che entra a far parte di un movimento antifascista. Lo stesso Pavese non ha mai nascosto la sua ideologia politica: aveva collaborato alla rivista “La Cultura” che venne soppressa perché pubblicava contenuti contrari al regime fascista, e si era iscritto al Partito Comunista Italiano.

Il compagno (riassunto del libro di Cesare Pavese)
“Il compagno”, una copertina del libro di Cesare Pavese – Dalle confuse aspirazioni giovanili al maturare di una coscienza antifascista attraverso la disgregante realtà della dittatura.

Il compagno: trama e riassunto

Il protagonista di questo romanzo, Pablo, ama la musica e suona la chitarra, non ha un’idea precisa di cosa fare nella vita.

Mi dicevano Pablo perché suonavo la chitarra. La notte che Amelio si ruppe la schiena sulla strada di Avigliana, ero andato con tre o quattro a una merenda in collina – mica lontano, si vedeva il ponte – e avevamo bevuto e scherzato sotto la luna di settembre, finché per via del fresco ci toccò cantare al chiuso.

Incipit del romanzo “Il compagno”

Uno dei suoi amici, Amelio, lo invita spesso a trovarlo in ospedale, dove è ricoverato a causa di un grave incidente stradale. Pablo e Linda, la fidanzata di Amelio, sono attratti uno dall’altra e cominciano ad incontrarsi anche senza la presenza di Amelio.

Linda fa conoscere a Pablo due suoi amici: uno è Lubrani, di professione impresario teatrale, l’altro si chiama Carletto ed è un faccendiere di Roma. Mentre il povero Amelio perde l’uso delle gambe, Pablo sta cercando il modo di andare a vivere con Linda. Ma proprio quando il giovane si lascia andare a tali fantasie amorose, Linda comincia a frequentare Lubrani e si fidanza con lui.

Per dimenticare il triste epilogo della sua storia con Linda, Pablo abbandona la passione per la musica e si mette a fare il camionista, trasferendosi a Roma. Carletto gli propone di andare a vivere a casa di un’amica, Gina, e Pablo così fa. Per contraccambiare il favore il giovane torinese aiuta la donna a gestire la sua piccola attività.

Non passa molto tempo che Pablo comincia a frequentare l’ambiente politico della Capitale: in particolare il ragazzo entra a far parte di un movimento antifascista che, proprio per questo, mantiene la segretezza. Siccome alcuni degli appartenenti a tale movimento vengono arrestati, Carletto chiede a Pablo di eliminare alcuni libri compromettenti del movimento. Pablo decide incautamente di nasconderli in casa propria.

Finale

Un giorno Pablo e i compagni apprendono dell’arresto di Amelio: Linda va a trovare Pablo per dissuaderlo dalla sua intenzione di restare all’interno del movimento, ma non riesce a convincerlo. Poco dopo anche Pablo viene arrestato, e durante l’interrogatorio gli viene chiesto se sa qualcosa dei libri che nasconde in casa sua. Pablo nega di averli presi, e non confessa la verità neppure dopo essere stato malmenato.

Analisi e commento al libro

Attraverso le parole finali di Pablo, che dice a Gina di essere convinto a non lasciare il movimento, Cesare Pavese esprime il suo punto di vista nei confronti della situazione italiana del periodo storico del fascismo.

Il romanzo “Il compagno” di Pavese, è ambientato durante il periodo del Regime fascista in Italia, ma prima dello scoppio del conflitto mondiale. L’autore preferisce adottare uno stile informale ed un linguaggio diretto, a tratti utilizza anche espressioni dialettali. L’opera è cadenzata da momenti di riflessione dei vari personaggi, per questo il ritmo può sembrare piuttosto lento. Nel romanzo vi sono parecchie parti dedicate alla descrizione di persone e luoghi, il protagonista stesso è il narratore interno che parla al lettore. Per quanto riguarda le tematiche affrontate nel romanzo, “il compagno” affronta l’argomento del regime fascista e dell’ideologia politica.

Pablo, pur non avendo alcun obiettivo preciso nella vita, si appassiona alla politica e resta coerente alle sue idee sino alla fine. L’autore, Pavese, intende dimostrare, attraverso il personaggio simbolico di Pablo, come i valori di una persona possono essere difesi strenuamente anche rischiando gravi conseguenze (Pablo sfidava infatti la repressione del regime). Nella visione di Pavese l’impegno politico è appunto uno di quei valori da portare a compimento anche a costo di sacrifici e sofferenza.

Ciò che fa riflettere, di tutto il libro, sono le parole finali del protagonista. Pablo riesce a trasmettere al lettore la fiducia verso il futuro, una speranza di successo che può essere estesa alla vita in generale, non al movimento antifascista in senso stretto. Il finale del libro sicuramente riscatta in pieno il protagonista, che durante tutto il romanzo resta un personaggio superficiale, non appagato e alla ricerca di conferme.

Il romanzo “Il compagno” di Cesare Pavese è stato pubblicato nel 1947, prima con Einaudi, successivamente con Mondadori.

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La bella estate, di Cesare Pavese (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/bella-estate-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/bella-estate-riassunto/#comments Wed, 16 Mar 2016 21:14:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17444 Pubblicata a Torino nel 1949 per la prima volta, l’opera di Cesare Pavese intitolata “La bella estate” è in realtà una raccolta di tre romanzi brevi composti in momenti diversi dall’autore: La bella estate scritta nel 1940, Il diavolo sulle colline che risale al 1948 e infine Tra donne sole del 1949. Per questa raccolta di romanzi Pavese ricevette, nel 1950, il prestigioso Premio Strega.

La bella estate - libro - riassunto
La bella estate – libro – riassunto

I tre romanzi sono del tutto autonomi l’uno dall’altro, ma è possibile riscontrare in essi le medesime tematiche: il delicato momento di passaggio dall’adolescenza all’età della maturità, le fasi della scoperta e l’esplorazione della realtà seguite inevitabilmente dalla delusione e da un forte senso di impotenza e sconfitta.

In questi romanzi di Pavese la persona giovane è inesperta e perciò anche debole, non essendo in grado di gestire il momento in cui diventa adulta: proprio la sua debolezza la porta a vivere al limite della trasgressione fino quasi a tentare il suicidio. Un altro tema ricorrente è il confronto stridente tra la campagna e la città: il triduo di romanzi è comunque ambientato in città. Esaminiamo separatamente i tre romanzi che fanno parte della raccolta, partendo dalla loro trama.

A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era così bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all’improvviso

Incipit de “La bella estate”

La bella estate

Ne “La bella estate” la protagonista è Ginia, una ragazza sedicenne di Torino che di professione fa la sarta. La giovane vive in maniera spensierata la sua età, abita in casa con il fratello Severino che fa l’operaio. Come tutte le adolescenti, Ginia sogna di essere felice e di avere un futuro pieno di cose belle (quella che Pavese chiama appunto “la bella estate”). Ma la vita di Ginia cambia improvvisamente quando stringe amicizia con Amelia, una ragazza che fa la modella e che la introduce nel mondo bohemien torinese. Frequentando il circolo dei pittori di cui Amelia fa parte, Ginia conosce Guido e ingenuamente se ne innamora.

Tramite Amelia la giovane diventa l’amante dell’artista, ma questi è poco interessato a lei e preferisce passare il suo tempo con gli altri pittori: in particolare Guido ha una forte amicizia con Rodrigues, che un tempo era stato l’amante di Amelia. Ginia si rende conto che l’interesse di Guido nei suoi confronti è esclusivamente di tipo sessuale, ma non riesce a dirgli di no. Questo stato di cose provoca nella ragazza un forte stato di frustrazione.

Un giorno Guido chiede a Ginia di farle da modella per un suo dipinto e di posare senza niente indosso. La ragazza accetta, ma mentre sta posando si accorge che dietro una tenda c’è Rodrigues. Presa dalla vergogna e dall’imbarazzo, Ginia scappa via mentre riecheggiano le parole dell’amato Guido che la definisce “scema” davanti all’amico. La relazione con Guido si chiude così, portandosi via tutti i sogni e le aspettative di Ginia. La “bella estate” tanto agognata cede il posto ad una realtà cruda e deprimente.

Il diavolo sulle colline

Il diavolo sulle colline” racconta la vicenda di tre amici (il protagonista, Oreste e Pieretto) che hanno l’abitudine di girare per le campagne durante il tempo libero. In una di queste passeggiate incontrano Poli (che rappresenta il “diavolo” del titolo), un giovane ricco e amante della vita sregolata e dedito alle droghe. I tre giovani lo soccorrono perché Poli è svenuto e da allora questi entra a far parte del loro gruppo.

Poli ben presto attira l’attenzione di tutti per il suo carattere anticonformista e per la passione per le sostanze stupefacenti. Quando Poli viene ferito da una ex amante, i tre ragazzi decidono di allontanarsi momentaneamente da lui e riprendere la loro semplice vita di campagna. Tornano però a trovare Poli quando questi li invita nella sua tenuta del Greppo, dove abita insieme alla moglie Gabriella.

Tra lei e Oreste scocca una scintilla di attrazione. Durante una festa presso la tenuta, Poli accusa un malore e viene portato a Milano, mentre i tre amici se ne tornano nelle loro tranquille campagne alla vita di sempre.

Tra donne sole

Tra donne sole” è invece una storia di donne, un excursus nell’intricato universo femminile. La protagonista del romanzo breve si chiama Clelia e proviene da una famiglia di operai. La donna, originaria di Torino, si trasferisce a Roma dove spera di entrare nell’ambiente della moda. Una volta tornata a Torino, decide di aprire un negozio e di frequentare la società borghese cittadina, dove regna il cinismo e totale assenza di valori morali.

Clelia diviene amica di una giovane, Rosetta, che un giorno tenta il suicidio. Chiedendosi il motivo del tragico gesto, Clelia si rende conto che la povera ragazza vive una triste realtà di solitudine, visto che è circondata da persone che si fingono amiche, ma che non si curano minimamente di lei e dei suoi turbamenti. Rientrata a Torino, la sua città natale, Clelia riflette sulla sua vita e si rende conto di aver rinunciato all’amore e ai sentimenti per inseguire la realizzazione personale e il successo.

Clelia è consapevole di vivere in un ambiente vacuo e superficiale ma ritiene di essere abbastanza forte per fronteggiare il tormento interiore che a volte sembra incombere. Non è altrettanto forte l’amica Rosetta, che riesce purtroppo a portare a termine il suo desiderio di farla finita.

Cesare Pavese
Cesare Pavese

Commento all’opera

Nei tre romanzi si può individuare un tema comune: la crisi individuale dei giovani, che nel loro passaggio alla vita adulta attraversano momenti di difficoltà e di disillusione rispetto alle aspettative. Alcuni commentatori definiscono “di formazione” i romanzi compresi nella raccolta “La bella estate” di Cesare Pavese, proprio perché i protagonisti devono reagire ai momenti di delusione che seguono alle mancate aspettative, e questa reazione rappresenta per loro un’occasione di crescita e maturazione.

La vita nelle città, a differenza di ciò che avviene in campagna, è piena di ipocrisia e falsi valori morali. La contrapposizione tra la vita semplice e genuina in campagna e quella urbana è molto netta, e compare nei tre romanzi brevi di Pavese.

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La luna e i falò (di Cesare Pavese): riassunto https://cultura.biografieonline.it/la-luna-e-i-falo/ https://cultura.biografieonline.it/la-luna-e-i-falo/#respond Fri, 11 Dec 2015 09:48:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15890 La luna e i falò è l’ultimo romanzo dello scrittore Cesare Pavese, attivo nella prima metà del Novecento italiano. Pavese nacque a Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, nel 1908. Grazie all’incontro con un importante intellettuale, Augusto Conti, si avvicinò alla letteratura e si laureò in Lettere a Torino. All’inizio della sua carriera si dedicò alle traduzioni di narratori americani e collaborò con la casa editrice Einaudi. Nel 1935 venne incarcerato per opposizione al regime fascista, ma dopo qualche tempo ottenne la grazia. Tra le opere più importanti si ricordano: Lavorare stanca (1936), Paesi tuoi (primo romanzo del 1941), La bella estate (1949), La luna e i falò (1950), la prosa filosofica dei Dialoghi con Leucò (1950). Postumo venne pubblicato Il mestiere di vivere, il diario dello scrittore dal 1936 al 1950. Nel 1950 ottenne l’assegnazione del Premio Strega ma, nonostante questo, a causa di delusioni e inquietudini personali, scelse di suicidarsi il 26 agosto 1950.

La luna e i falò - Cesare Pavese - 1950
La luna e i falò – scritto tra il 18 settembre e il 9 novembre 1949 fu pubblicato nell’aprile del 1950.

La luna e i falò: riassunto

La luna e i falò rappresenta il lascito di Pavese, il romanzo che incarna il suo sentimento poco prima di morire. Il romanzo è ambientato al termine del secondo conflitto mondiale e narra la storia di Anguilla, un ragazzo adottato che torna dall’America al suo paese d’origine per ritrovare i luoghi della sua infanzia e sconfiggere la solitudine interiore, elementi comuni all’autore.

C’è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba. Qui non ci sono nato, è quasi certo; dove son nato non lo so; non c’è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch’io possa dire «Ecco cos’ero prima di nascere». [La luna e i falò, Incipit]

L’opera è divisa in 32 capitoli, nei quali il protagonista dialoga con alcuni personaggi del paese, Santo Stefano Belbo, che gli raccontano alcuni avvenimenti accaduti durante il Fascismo e la Resistenza. Oltre al suo miglior amico Nuto, Anguilla incontra anche Cinto, un ragazzo menomato, con quale rivive tutta la sua infanzia: da piccolo è stato adottato ma il Padrino viene costretto a vendere tutti i suoi beni e Anguilla deve lavorare nella fattoria della Mora per guadagnarsi da vivere.

Qui ha trascorso dei giorni felici ma preferisce non tornare in quei luoghi proprio per non vedere come siano diventati oggi. Cinto gli racconta anche la storia delle figlie del proprietario della fattoria, Irene, Silvia e Santa. Purtroppo sono tutte morte durante la guerra e Santa, la più bella, è stata giustiziata perché operava come spia sia per i tedeschi che per i partigiani.

Finale

La parte finale del romanzo si conclude con due incendi, dai quali deriva parte del titolo: il padre di Cinto che decide di bruciare la casa e sterminare la famiglia, e il falò del cadavere di Santa. Anguilla si rende conto che ormai questi falò non hanno nulla a che vedere con quelli mitici dell’infanzia, dove bruciava la legna secca e che venivano accesi per propiziare il raccolto.

Questi falò rappresentano l’orrore della storia, degli eventi della Seconda Guerra Mondiale e l’impossibilità di tornare indietro all’età mitica dell’infanzia. Di fronte a questa triste realtà, Anguilla decide di ripartire perché ormai è diventato straniero e nulla più lo lega a quei luoghi. Egli ha perso la sua identità e non si riconosce più in quei posti.

Cesare Pavese
Una foto dell’autore Cesare Pavese

Breve analisi

La conclusione del romanzo di Cesare Pavese è amara e disillusa: secondo l’autore, quindi, non c’è possibilità di riscatto o cambiamento positivo, il senso della solitudine e del fallimento pervade gli eventi.

Termina quindi con il crollo degli ideali mitici, atmosfera che coincide poi con l’imminente suicidio dell’autore. Il romanzo è però un importante spaccato dell’Italia del dopoguerra ed è testimonianza dei sentimenti degli intellettuali, che si sentivano impotenti difronte alla barbarie a cui avevano assistito.

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La casa in collina (Pavese): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-casa-in-collina/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-casa-in-collina/#comments Tue, 07 Apr 2015 13:36:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13946 Uno dei libri più significativi di Cesare Pavese è “La casa in collina”. L’opera è stata scritta tra il 1947 e il 1948 e successivamente pubblicata nel 1949.

La casa in collina - Cesare Pavese - 1949
La casa in collina (Cesare Pavese, 1949): il romanzo simbolo dell’impegno politico e del disagio esistenziale di un’intera generazione

La casa in collina: riassunto

Nel romanzo vengono narrate le vicende di un professore torinese, di nome Corrado, che si rifugia sulle colline torinesi cercando di sfuggire ai continui bombardamenti che costantemente mettono in ginocchio la città. L’uomo vive in compagnia di due donne molto premurose nei suoi confronti, ovvero Elvira e sua madre. Le giornate dell’uomo trascorrono veloci insieme con il suo amico a quattro zampe, Belbo, e in compagnia delle due donne. Poi Corrado decide di abbandonare la vita solitaria e si imbatte in una vecchia osteria, situata dalla parte opposta della collina. Qui incontra una sua vecchia conoscenza, Cate, una donna dalla quale si sente ancora attratto, che aveva amato tanto tempo prima. La donna nel frattempo ha avuto un figlio, di nome Dino, un bambino allegro e vivace con cui l’uomo trascorre del tempo. Il bambino gli ricorda se stesso da piccolo, poiché proprio come lui ama trascorrere le sue giornate girovagando per i boschi, ricordandogli la sua spensierata fanciullezza.

Corrado vive con uno spirito apatico e indifferente il periodo della guerra e trascorre sempre in compagnia di Dino, che si sospetta sia suo figlio, le giornate. I due girovagano spesso per boschi; di sera il loro ritrovo è presso le Fontane, mentre di notte i due discutono e rimangono inermi di fronte al terribile scenario della loro Torino in fiamme. La situazione però precipita quando l’8 settembre 1943 giunge l’annuncio dell’armistizio che, invece di portare buone notizie, porta solo ad incursioni, a rastrellamenti e alle deportazioni dei tedeschi con l’appoggio dei fascisti. A quel punto, nessuno di loro tre è più al sicuro, nemmeno in collina. Anche i nuovi amici di Corrado spariscono dalla circolazione, caduti in mano ai tedeschi. Lo stesso Corrado vive mesi di angoscia e paura finché un giorno i soldati tedeschi fanno una perquisizione nell’osteria che lui era solito frequentare. Corrado, per sua fortuna, riesce a salvarsi e si rifugia, per un breve periodo, nuovamente presso Elvira e sua madre. In seguito, l’uomo decide di partire alla volta di Chieri, chiedendo asilo presso il Collegio della cittadina.

Qui l’uomo insegna agli studenti per qualche tempo, soffermandosi spesso sulla formulazione di una sua teoria sul concetto di religione. Intanto Dino decide di trovare rifugio, anch’egli presso Elvira e sua madre, e solo in seguito raggiunge Corrado a Chieri. Ma nemmeno il Collegio di Chieri sembra essere un luogo sicuro per Corrado, che decide di tornare a casa da Elvira e sua madre. Dino invece si unisce ad un gruppo di partigiani per andare a combattere sui monti piemontesi. Corrado, in preda ad una vera e propria crisi esistenziale, ritorna a Chieri al Collegio ma una lettera da parte dei suoi genitori lo spinge a ritornare nel suo paese natale. Quindi decide di partire in treno fino ad Asti, proseguendo poi a piedi per le colline, con la speranza di non imbattersi nelle truppe nemiche. A quel punto però, l’uomo viene fermato da due giovani partigiani armati.

Finale

Per fortuna il capo dei partigiani, di nome Giorgi, era un giovane che Corrado aveva conosciuto in passato alle Fontane (locanda gestita da Cate) mentre partecipava ai discorsi politici. A quel punto, Corrado riprende la strada che lo porterà a casa al di là dei boschi e dal suo fedele amico a quattro zampe, Belbo. Finalmente Corrado è di nuovo a casa e può riabbracciare i suoi cari, ma non si placa la sua crisi esistenziale che lo accompagnerà per sempre durante il corso della sua vita.

Cesare Pavese
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La casa in collina: breve analisi

In questo romanzo, Cesare Pavese affronta le seguenti tematiche: dapprima quella della guerra che getta tutti, oltre che nello sconforto, anche nella totale apatia; il primo che non si oppone a questo destino avverso è lo stesso protagonista principale Corrado, che abbandona perfino Dino (suo ipotetico figlio) al suo destino; il secondo tema è quello del coraggio degli amici di Corrado che invece cercano di reagire a questa realtà cruenta ed avversa. Il terzo tema è quello della solitudine, della paura e della conseguente incontrollabile voglia di fuga. Il periodo storico nel quale è ambientato il romanzo è quello della Seconda Guerra Mondiale, più precisamente l’estate del 1943.

In quest’opera, Cesare Pavese adotta uno stile più maturo, utilizzando una scrittura più ritmata, quasi colloquiale, con frasi corte ma parecchio incisive. Nel romanzo è presente una forte contrapposizione tra due ambienti: da una parte quello della collina e dall’altra quello della città. In collina, il protagonista Corrado vive spensierato la sua vita insieme con i suoi amici, mentre la città rappresenta il luogo dove avvengono eventi cruenti che segneranno profondamente la vita di tutti i personaggi del romanzo.

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