Carosello Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 22 Aug 2016 14:53:35 +0000 it-IT hourly 1 La nascita della televisione italiana https://cultura.biografieonline.it/nascita-tv/ https://cultura.biografieonline.it/nascita-tv/#comments Mon, 22 Aug 2016 14:47:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19049 Il 3 gennaio 1954 anche l’Italia entra nell’era televisiva. E’ in questa data che si è soliti far risalire la nascita della televisione italiana. La tv parte lentamente tra molte difficoltà di carattere economico e non poche incomprensioni del mondo politico e di quello della cultura. Ma poi, quasi di colpo, la Tv comincia a mostrare le sue straordinarie potenzialità.

La Stampa, 3 gennaio 1954
3 gennaio 1954 – La Stampa

La nascita della televisione italiana e le prime norme televisive

La domenica del 3 gennaio, Pio XII invoca pubblicamente l’emanazione di opportune norme dirette a far servire la televisione alla sana ricreazione dei cittadini e alla loro educazione ed elevazione morale. Per un biennio il controllo della Dc sulla Rai è marcato da una forte influenza dell’azione cattolica.

Monoscopio RAI (1954)
Monoscopio RAI (1954)

Il consiglio di amministrazione aveva già provveduto alla “tutela morale” dei cittadini emanando, nel 1953, un codice di autodisciplina da seguire sia nelle trasmissioni di varietà sia in quelle informative. Non si può pronunciare la parola divorzio e l’adulterio va messo in cattiva luce. Non si può parlare di prostituzione.

Il primo telegiornale e le prime trasmissioni

Il telegiornale va in onda alle 20.30, il primo direttore è Vittorio Veltroni. Nel giro di un quinquennio, gli succedono Massimo Rendina e Leone Piccioni, che militano nella Dc. Al termine del 1954, gli abbonati alla Tv sono 88.118. Il televisore ha ancora un prezzo elevato.

Ben presto però, con il successo del quiz “Lascia o raddoppia?”, lanciato nel 1955, si arriva alla Tv attraverso i locali pubblici e i ritrovi allo spettacolo di massa. La punta record raggiunta da Mike Bongiorno è di 10 milioni di telespettatori.

Mike Bongiorno, protagonista della nascita della televisione italiana
Mike Bongiorno fu protagonista della nascita della televisione italiana

In un biennio, si realizza anche l’informazione di massa perché il telegiornale, nonostante i condizionamenti, è una delle trasmissioni più seguite. È un telegiornale che trasmette cerimonie di ogni genere, che è parziale e fazioso in politica, privo o quasi di notizie di cronaca e su vicende giudiziarie.

Nel 1960, nasce “Tribuna elettorale” seguita un anno dopo da “tribuna politica”; con queste conferenze stampa compaiono per la prima volta sui teleschermi i leader delle opposizioni.

Il telegiornale di Enzo Biagi e il Carosello

Nel 1961, entra in funzione la seconda rete televisiva, ma il Tg resta prerogativa della prima rete. Il Tg diventa per un breve periodo più vivace, quando il nuovo direttore della Rai, Ettore Bernabei, chiama a dirigerlo Enzo Biagi.

Enzo Biagi
Enzo Biagi

Biagi toglie al Tg una porzione di noiose cerimonie ufficiali e di omaggi ai ministri in carica, ma non riesce a rinnovarlo come vorrebbe e, dopo meno di un anno, preferisce tornare alla carta stampata. Nel 1957, viene inserita la pubblicità del Carosello, nel 1962 nasce il primo “Rotocalco televisivo”, seguito l’anno dopo da TV7.

Calimero - pubblicità
Carosello: Calimero e la pubblicità

Il primo collegamento via satellite e lo sbarco sulla Luna

Nella prima fase dell’era televisiva i condizionamenti e i limiti quantitativi lasciano ai quotidiani un largo spazio informativo e di intervento. Sui settimanali di attualità la concorrenza del nuovo mezzo si fa sentire ancora poco.

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Il 12 luglio 1962 avviene il primo collegamento via satellite fra gli Stai Uniti e l’Italia. Eventi eccezionali possono essere visti da milioni e milioni di telespettatori nel momento in cui avvengono. Il momento più grandioso e sbalorditivo è la diretta sulla discesa dell’uomo sulla Luna, che gli italiani vedono nelle prime ore del 21 luglio 1969.

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Calimero (breve storia) https://cultura.biografieonline.it/calimero/ https://cultura.biografieonline.it/calimero/#comments Tue, 09 Jun 2015 11:13:22 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14421 Calimero, il pulcino piccolo e nero, è uno dei personaggi dei cartoni più amato, talmente famoso da essere diventato un cult! È entrato nelle case degli italiani grazie alla pubblicità di un detersivo, della quale era protagonista. Era un Carosello del lontano 14 luglio 1963: Calimero era un pulcino che veniva disconosciuto dalla mamma perché nero. Così, lavato e profumato grazie al detersivo della società Mira Lanza, tornava ad essere pulito e di colore giallo e veniva accolto di nuovo accolto dalla sua famiglia.

Calimero
Calimero, il celebre pulcino nero

Storia di Calimero

La prima pubblicità che vede Calimero protagonista andò in onda una sera su Carosello, una striscia quotidiana che veniva trasmessa dopo il telegiornale tutti i giorni dalle 20: 50 alle 21:00. Il programma consisteva in una serie di sketch televisivi in cui si poteva si pubblicizzare il prodotto ma si era obbligati anche ad inventare una piccola storiella ad esso legata, per garantire comunque uno spettacolo ai telespettatori. Il programma era seguitissimo e venne trasmesso per quasi vent’anni, dal 1957 al 1977 per un totale di 7261 episodi.

Calimero - pubblicità
Carosello: Calimero e la pubblicità

Come registi e attori, parteciparono volti notissimi: Pier Paolo Pasolini, Pupi Avati, Federico Fellini, Totò, Vittorio Gassman, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Renzo Arbore e persino Frank Sinatra.

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Carosello divenne così il trampolino di lancio per il personaggio di Calimero, che piano piano si distaccò da questo contenitore preserale e venne presentato come cartone autonomo. I primi autori del personaggio furono: Nino, Toni Pagot e Ignazio Colnaghi.

Oltre alle storie di Carosello, vennero realizzati anche 290 episodi a colori doppiati in moltissime lingue. Persino in Giappone Calimero è conosciuto e popolare come in Italia: la Rai, in coproduzione con alcune TV giapponesi, realizzò in due tempi (1974-75 e poi 1994-95) quasi 100 episodi dedicati al pulcino nero.

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Il personaggio è stato poi legato anche a numerose campagne di merchandising, diventando il volto di pubblicità, non solo di detersivo, ma anche di accessori per la scuola e gadget.

Calimero - Carta - Punti
Calimero: nei detersivi si trovavano carte a punti

Dal 2014 Calimero va di nuovo in onda su Rai Due su Cartoon Flakes. Sono stati infatti realizzati dal 2013 altri 104 episodi di 11 minuti ciascuno, cosicché anche i bambini delle nuove generazioni possano entrare in contatto con la sua storia.

Le sigle del cartone sono molto note: quella degli anni Settanta vanta, tra gli altri collaboratori, autori come Luciano Beretta e Carmelo La Bionda. Famosa anche la Calimero Dance, cantata da Cristina D’Avena e composta da Franco Fasano, forse la più conosciuta tra le generazioni.

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Il personaggio di Calimero e la trama 

Il nome Calimero deriverebbe dalla chiesa in cui si sposò Nino Pagot, quella milanese di San Calimero, e l’ambientazione in campagna dalle origini venete sempre dello stesso autore.

Calimero è il quinto figlio della gallina Cesira, una gallina veneta, e di Gallettoni, un gallo nero un po’ burbero che vive da sempre nel guscio dell’uovo da cui è nato. Nella fattoria il pulcino deve affrontare una serie di avventure, a causa del suo stato di “brutto anatroccolo”, dove non sempre il bene trionfa. Nelle puntate in onda con Carosello, viene salvato dall’olandesina della pubblicità di detersivi che lo lava, dimostrando che lui non è nero ma è solo sporco!

La fattoria in cui vive è popolata da tanti personaggi, tra questi ricordiamo: il papero Piero, molto furbo; il professore Gufo Saggio; la fidanzata Priscilla e l’amico Valeriano che invece incarnano le figure positive. Calimero viene quasi sempre salvato dalle brutte avventure da una figura buona, specie nel periodo natalizio.

Le storie indipendenti da Carosello hanno più ampia autonomia. La differenza rispetto alle prime è che il pulcino non viene abbandonato dai genitori ma vive insieme a loro e a tutta la famiglia nella fattoria.  Qui il piccolo non ritorna bianco ma resta sempre di questa speciale colorazione che lo contraddistingue. Le avventure del pulcino proseguono con gli stessi personaggi, di poco modificati.

Nell’immaginario comune Calimero incarna il piccolo brutto anatroccolo, che viene addirittura allontanato dalla famiglia per la sua caratteristica fisica. È stato anche aspramente criticato da molti a causa dell’utilizzo di toni quasi razzisti e per la presa in giro del regionalismo veneto ma tutto ciò non ne ha impedito il successo.

Il personaggio è diventato un cult nell’immaginario dei bambini di tutto il mondo perché rappresenta le disavventure che ogni persona vive, discriminata a causa di qualsivoglia motivo. Forse questo è il segreto di tanto successo: capita a tutti almeno una volta nella vita di sentirsi come Calimero, e soprattutto di desiderare una storia a lieto fine.

Calimero vive però anche tante belle avventure e si confronta con aspetti della vita fondamentali, una caratteristica importante che lo distingue da molti cartoni di oggi. In particolare colpisce la differenza con quelli contemporanei per l’insegnamento trasmesso, una morale leggera e velata ma comunque sempre presente.

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