biografie dei santi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 23 Apr 2024 07:32:52 +0000 it-IT hourly 1 San Giorgio nella Legenda Aurea https://cultura.biografieonline.it/legenda-aurea-san-giorgio/ https://cultura.biografieonline.it/legenda-aurea-san-giorgio/#comments Tue, 23 Apr 2024 07:22:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18321 La storia della vita di San Giorgio è ricca di leggende. Una delle leggende più celebri che lo riguardano compare nella cosiddetta Legenda Aurea.

La Legenda Aurea (spesso italianizzata per assonanza in Leggenda Aurea – con due g) è una raccolta di biografie agiografiche (vite dei santi) risalente al Medio Evo.

Fu composta in latino dal frate domenicano e vescovo di Genova, Jacopo da Varazze.

Nella Legenda Aurea un capitolo è dedicato proprio a San Giorgio: da questa leggenda nacque il mito di Giorgio e numerosi ordini cavallereschi a lui ispirati.

Legenda Aurea: San Giorgio e il Drago - Paolo Uccello
San Giorgio e il Drago (nella Legenda Aurea): dipinto di Paolo Uccello • 1456, olio su tela, 57×73 cm, National Gallery di Londra

La legenda aurea e San Giorgio

Si racconta che in una città della Libia di nome Selem vi fosse uno stagno di grandi dimensioni in cui si nascondeva un drago. La creatura, con il suo fiato, era in grado di uccidere chiunque.

Per placare la sua ira e sopravvivere, gli abitanti del posto erano soliti offrirgli due pecore ogni giorno. Ben presto però i capi di bestiame iniziarono a diventare pochi. Così il popolo decise che l’offerta quotidiana dovesse essere composta da una pecora e un giovane estratto a sorte.

La principessa Silene

Un giorno, a essere estratta fu la principessa Silene, la giovane figlia del re. Egli, spaventato, offrì a metà del regno il proprio patrimonio: il popolo, tuttavia, non accettò lo scambio, visto che già tanti giovani erano periti per colpa del drago.

Nonostante diversi tentativi e numerose trattative che si erano protratte per giorni e giorni, alla fine il monarca fu costretto a cedere. Così Silene si avviò verso lo stagno.

Silene, Giorgio e il drago

Mentre procedeva incontro al suo infausto destino Silene si imbatté in Giorgio. Il giovane cavaliere, venuto a sapere del sacrificio che di lì a poco si sarebbe compiuto, promise alla ragazza, tranquillizzandola, che sarebbe intervenuto per farla scampare alla morte.

Disse quindi alla principessa di avvolgere al collo del drago la sua cintura, senza timore.

In effetti, così facendo la fanciulla riuscì a convincere la bestia a seguirla verso la città.

La popolazione fu sorpresa nell’osservare il drago così vicino, ma ci pensò Giorgio a infondere loro fiducia, riferendo che era stato Dio a mandarlo ivi per sconfiggere l’ira del drago.

Il mostro sarebbe stato ucciso solo se gli abitanti avessero abbracciato il cristianesimo e si fossero fatti battezzare.

Così avvenne: la popolazione si convertì, e anche il re. Il cavaliere Giorgio uccise il drago, il quale fu trascinato da otto buoi e portato fuori dalla città.

San Giorgio II
San Giorgio II: anche in quest’opera di Kandinsky viene celebrato il mito di San Giorgio che uccise il drago

Simbolo della lotta tra bene e male

Questa leggenda nacque all’epoca delle Crociate, derivante con tutta probabilità da un’immagine trovata a Costantinopoli che ritraeva l’imperatore cristiano Costantino intento a schiacciare un drago enorme con il piede.

In epoca medioevale, poi, la lotta di San Giorgio contro il drago (e quindi la Leggenda Aurea) è stata scelta come simbolo della lotta tra il bene e il male. Ecco perché il culto del santo è cresciuto non solo in Occidente, ma anche nell’Oriente bizantino, dove compare con la definizione di “tropeoforo“, cioè “il vittorioso”, “il trionfatore”.

Oggigiorno sono numerosi gli Ordini cavallereschi che portano il nome di San Giorgio, dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio all’Ordine Teutonico; dall’Ordine della Giarrettiera all’Ordine Militare di Calatrava.

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San Luca https://cultura.biografieonline.it/san-luca/ https://cultura.biografieonline.it/san-luca/#respond Mon, 11 Mar 2013 11:24:01 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6561 Celebrato il 18 ottobre, San Luca è il patrono delle località di Praiano, Impruneta, Castel Goffredo, Capena, Motta d’Affermo e San Luca, oltre che protettore dei notai, degli artisti (viene ritenuto l’iniziatore dell’iconografia cristiana), dei chirurghi, dei medici (questa era la sua professione), degli scultori e dei pittori. Il suo simbolo è un toro alato, perché il primo personaggio che introduce nel suo Vangelo è il padre di Giovanni Battista, Zaccaria, sacerdote del tempio e quindi responsabile del sacrificio di tori.

San Luca Evangelista
San Luca

Vita di San Luca Evangelista

Nato nel 10 dopo Cristo ad Antiochia da una famiglia pagana, Luca lavora come medico, prima di conoscere Paolo di Tarso, giunto in città per intervento di Barnaba allo scopo di educare alla fede la comunità di pagani ed ebrei convertiti alla religione cristiana. Dopo l’incontro con Paolo, diventa discepolo degli apostoli.

Contraddistinto da un’ottima cultura (conosce in maniera eccellente la lingua greca), amante della letteratura e dell’arte, sente parlare di Gesù per la prima volta intorno al 37 dopo Cristo: ciò significa che non ha mai avuto modo di conoscerlo direttamente, se non attraverso i racconti trasmessigli dagli apostoli e da altre persone, tra cui Maria di Nazareth.

Il Vangelo di Luca

Luca si occupa della scrittura del Vangelo tra il 70 e l’80 dopo Cristo: la sua opera è dedicata a un tale Teofilo, nome in cui si è riconosciuto un eminente cristiano (visto che abitudine degli scrittori classici è quella di dedicare i propri testi a personaggi di chiara fama), o più probabilmente a chiunque ami Dio (visto che Teofilo vuol dire, appunto, amante di Dio). Luca è l’unico evangelista che parla dell’infanzia di Gesù in maniera approfondita, e inoltre racconta episodi riguardanti la Madonna non citati dagli altri tre. Egli si dedica, tra l’altro, alla narrazione dei primi passi compiuti dalla comunità cristiana in seguito alla Pentecoste.

Dopo la morte di San Paolo, non si hanno notizie certe a proposito della vita di Luca. Morto all’età di ottantaquattro anni (non si sa se per cause naturali o se da martire, impiccato a un olivo) senza aver mai avuto figli e senza essersi sposato, viene sepolto in Beozia, nella capitale Tebe.

Le reliquie

Le sue ossa vennero trasportate nella celebre Basilica dei Santi Apostoli a Costantinopoli; in seguito le sue spoglie arrivarono a Padova, dove si trovano ancora oggi nella Basilica di Santa Giustina.

La sua testa nel XIV secolo è stata trasferita a Praga, nella Cattedrale di San Vito, mentre una sua costola, nel 2000, è stata donata alla Chiesa greco-ortodossa di Tebe. Un’altra reliquia  (parte della testa) di San Luca è conservata nella Basilica di San Pietro in Vaticano, nel Museo Storico Artistico “Tesoro”.

Il primo iconografo

Una tradizione cristiana piuttosto antica individua in San Luca il primo iconografo, autore di quadri che ritraggono Pietro, Paolo e la Madonna. La leggenda che lo vuole pittore, e quindi iniziatore dell’intera tradizione artistica del cristianesimo, si diffuse durante il periodo della controversia iconoclastica, nell’VIII secolo dopo Cristo: Luca fu scelto dai teologi dell’epoca in quanto ritenuto il più preciso nella descrizione dei diversi personaggi sacri.

Non solo: nella tradizione tardo-antica la pittura veniva considerata come strettamente connessa alla professione di medico (quella esercitata da Luca) in quanto ritenuta fondamentale per la riproduzione di piante officinali nei repertori illustrati, oltre che per la competenza necessaria in ambito botanico al fine di confezionare i colori.

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San Giovanni Battista https://cultura.biografieonline.it/san-giovanni-battista/ https://cultura.biografieonline.it/san-giovanni-battista/#comments Mon, 04 Mar 2013 00:08:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6504 Celebrato il 24 giugno, San Giovanni Battista è considerato il protettore, tra gli altri, dei fabbricanti delle forbici, delle spade e dei coltelli (per la spada del supplizio), degli albergatori (per la causa della sua morte, il banchetto di Erode), di pellicciai, sarti e conciatori di pelli (per la cintura e l’abito in pelle di cammello da lui realizzato durante le sue peregrinazioni nel deserto) e dei cardatori di lana (per l’agnello).

San Giovanni Battista
San Giovanni Battista

Patrono dell’Ordine di Malta, della città di Ragusa e della Contrata della Pantera di Siena, viene invocato anche contro le gravi calamità naturali, ed è ritenuto il protettore delle Anime Decollate, morte a causa di un boia.

Nato a Gerusalemme il 5 avanti Cristo, figlio della cugina di Maria, Elisabetta, e di Zaccaria, che diventano suoi genitori in tarda età, viene alla luce dopo essere stato annunciato dall’arcangelo Gabriele. L’arcangelo si era infatti presentato a Zaccaria mentre questi era impegnato a offrire l’incenso nel Tempio, anticipandogli che suo figlio avrebbe operato numerose conversioni in Israele, pieno di Spirito Santo, con la forza di Elia. Da quel momento, Zaccaria aveva perso la voce a causa dell’incredulità, e l’aveva riacquistata solo alla nascita del figlio, avvenuta nel villaggio di Ain Karim.

Dopo essere andato a vivere nel deserto (della sua giovinezza non si conosce nulla), San Giovanni Battista intraprende una vita di preghiera e di penitenza, seguendo il voto di nazireato della tradizione ebraica. Cibandosi di miele selvatico e locuste, e indossando un abito di pelle di cammello, si dedica al battesimo di chi decide di convertirsi al cristianesimo. Lo stesso Gesù vuole farsi battezzare da lui nel fiume Giordano: è in questa occasione che Giovanni parla del figlio di Maria come dell’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.

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Nonostante quell’incontro, tra i discepoli di Gesù e quelli del Battista non mancano le polemiche, anche perché Giovanni, pur non dubitando del carisma del cugino, manifesta perplessità sulla sua definitiva messianicità: al punto che manda a chiedere allo stesso Gesù se sia lui il Messia, o se un altro è in procinto di venire. Pur avendo ascoltato Dio parlare di Gesù di Nazareth definendolo eletto, e pur avendo preso parte alla manifestazione dello Spirito su di Lui, il Battista sceglie di non seguirlo come discepolo e di non sciogliere la propria scuola. Da una parte, Cristo definisce Giovanni il più grande tra i nati di donna; dall’altra, lo definisce il minimo del regno, nel senso che chiunque riconosca il regno è destinato a diventare più grande di lui.

Non mancano, inoltre, i contrasti tra Giovanni e i gerosolomiti, la comunità guidata da Giacomo.

Nel corso della sua missione, San Giovanni Battista condanna lo sposalizio tra Erodiade, vedova di Filippo, ed Erode: essi, per vendetta, lo mettono in prigione e durante un banchetto lo fanno decapitare a Macheronte, per compiacere Salomè, la figlia di Erodiade. E’ il 28 dopo Cristo.

Divenuto, a causa della decapitazione, noto anche come San Giovanni decollato (la cui celebrazione cade il 29 agosto, data cui viene fatto risalire il ritrovamento della reliquia della sua testa), il Battista viene ricordato in numerose città che ne hanno preso il nome o hanno visto le proprie chiese intitolate al Santo. La tradizione cattolica vuole che le sue reliquie siano conservate attualmente a Roma nella chiesa di San Silvestro in Capite, qui giunte nel corso del papato di Innocenzo II.

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Sant’Agata, biografia e vita https://cultura.biografieonline.it/santa-agata/ https://cultura.biografieonline.it/santa-agata/#comments Sun, 03 Mar 2013 01:10:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6484 Celebrata il 5 febbraio, Sant’Agata è la protettrice dei fonditori di campane (che venivano suonate quando si verificavano gravi avvenimenti, cioè nel momento in cui la santa veniva invocata), dei tessitori (secondo la leggenda per cui Agata, una specie di Penelope cristiana, avrebbe convinto un uomo insopportabile che voleva prenderla in matrimonio ad aspettare che venisse conclusa una tela che stava realizzando, che lei tesseva di giorno e scuciva di notte), dei vigili del fuoco (poiché in epoca medievale veniva invocata per la protezione dagli incendi) e delle donne colpite da malattie al seno (poiché ella venne uccisa dopo aver subìto l’amputazione delle mammelle).

Sant'Agata - Santa Agata
Sant’Agata

Inoltre, Sant’Agata è patrona di numerose località italiane, tra cui Martinengo, Basiglio, Monticello Brianza, Catania, Capua, Asciano, Radicofani, Gallipoli, Palermo, Santhià, Sant’Agata sul Santerno, Bulgarograsso, Faedo, Ornago, Montiano e Guarda Bosone, ma anche di località estere come Mdina (a Malta), Alsasua (in Spagna), Le Fournet (in Francia) e Agathaberg (in Germania).

Vita di Sant’Agata

Sant’Agata nasce a Palermo o a Catania nell’anno 238. Consacratasi a Dio come diaconessa intorno ai ventuno anni, esercita un ruolo attivo all’interno della comunità cristiana, impegnata nella catechesi (istruendo alla fede cristiana i nuovi adepti) e preparando i giovani a essere battezzati, comunicati e cresimati. Tra il 250 e il 251 deve fare i conti con le molestie subite dal proconsole Quinziano, arrivato a Catania allo scopo di far abiurare pubblicamente i cristiani, secondo l’editto dell’imperatore Decio.

Invaghitosi della ragazza, Quinziano, dopo aver saputo della sua consacrazione, le impone di ripudiare la propria fede: Agata, però, rifiuta di adorare gli dei pagani, e per questo motivo viene affidata per alcune settimane alla custodia rieducativa di Afrodisia, cortigiana corrotta, e delle sue figlie. Lo scopo dell’affidamento a Afrodisia, dedita alla prostituzione sacra in quanto sacerdotessa di Cerere, è quello di corrompere moralmente la giovane siciliana, tra minacce e allettamenti, pressandola psicologicamente al fine di sottometterla alla volontà del proconsole.  Portata spesso in orge e ritrovi dionisiaci, però, Agata resiste strenuamente agli attacchi perversi che è costretta a subire, trovando forza nella fede in Dio: al punto che le sue tentatrici, scoraggiate dai continui insuccessi, rinunciano all’impegno di corromperla e la riconsegnano a Quinziano.

Questi, non riuscendo a scalfire i principi della ragazza, la processa. Convocata al palazzo pretorio, Agata viene quindi portata in carcere, dove subisce numerose violenze che hanno lo scopo di farle cambiare idea. Dapprima viene fustigata e, tramite delle tenaglie, sottoposta a un crudele strappo delle mammelle (quella notte riceve la visita di San Pietro, che le risana le ferite rassicurandola), poi è obbligata a camminare sui carboni ardenti. Agata muore nella sua cella la notte del 5 febbraio 251.

Le reliquie di Sant’Agata si trovano attualmente nel duomo di Catania, dove sono giunte il 17 agosto 1126 dopo essere state trafugate da Giorgio Maniace, generale bizantino, un secolo prima a Costantinopoli: i resti si trovano nel busto argenteo e in uno scrigno argenteo dell’edificio.

Altre città italiane ed estere, in ogni caso, possono vantare il possesso di alcune reliquie, come capelli o frammenti di ossa. Leggenda vuole che la mammella di Sant’Agata si trovi, invece, a Galatina, in Puglia, all’interno di un convento di frati francescani.

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San Matteo, biografia e vita https://cultura.biografieonline.it/san-matteo/ https://cultura.biografieonline.it/san-matteo/#comments Thu, 28 Feb 2013 13:33:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6475 Celebrato il 21 settembre, San Matteo è patrono di numerose località italiane, tra cui Perrillo, Cannara, Asiago, Riese Pio X, Orignano Raggiolo, Salerno, Savigno, Borghetto Santo Spirito, Chiaramonti, Laigueglia, Molinella, Mirano, Nichelino, Montenero di Bisaccia e Poggiofiorito.

San Matteo
San Matteo apostolo raffigurato in una celebre opera di Caravaggio: “San Matteo e l’angelo” (1602)

Inoltre, vista l’attività che svolgeva prima dell’incontro con Gesù e della conversione, è ritenuto il protettore della guardia di finanza, dei commercialisti, dei bancari, dei contabili, dei banchieri, degli esattori, dei doganieri, dei ragionieri e dei cambiavalute.

Nato negli ultimi anni del I secolo avanti Cristo a Cafarnao, in Galilea, San Matteo, chiamato anche Levi, in quanto pubblicano appartiene alla categoria degli esattori delle tasse, una tra le più odiate da parte del popolo ebraico: in quel tempo, infatti, agli esattori spetta pagare le tasse del popolo all’erario romano in anticipo, così che poi essi, nella maggior parte dei casi, si rifanno direttamente sulla gente, tartassandola. Insomma, oltre che essere additati come collaborazionisti, visto che finanziano gli occupanti romani, cioè un popolo oppressore, gli esattori si rivelano anche usurai.

San Matteo - Michelangelo - dettaglio
San Matteo (scultura di Michelangelo) – dettaglio del volto

I pubblicani, inoltre, sono indicati come peccatori, in quanto venerano l’imperatore: al popolo ebraico, infatti, i sacerdoti impediscono di toccare le monete romane che recano l’effigie dell’imperatore, per non violare il primo comandamento. L’incontro tra Matteo e Gesù viene raccontato da Marco: il maestro passa di fianco a Levi, vicino al suo banco all’aperto, poco dopo essersi reso protagonista della guarigione di un paralitico, e gli ordina di seguirlo: Matteo, semplicemente, si alza e lo segue, lasciando tutto, prima di tenere un banchetto al quale invita Gesù e numerosi pubblicani, oltre ad altri peccatori pubblici. Abbandonati tributi, tasse, monete e finanze, egli viene scelto da Gesù per far parte dei dodici apostoli (e infatti appare in quanto tale nelle liste tramandate dai tre vangeli sinottici).

La vita di San Matteo

Della vita di San Matteo si conosce molto poco: la fonte principale è rappresentata dal suo Vangelo, scritto non in greco ma in ebraico, o lingua paterna (cioè l’aramaico che a quei tempi si parlava in Palestina), come se egli avesse voluto parlare prima di tutto ai cristiani di origine ebraica, presentando loro gli insegnamenti di Gesù. Nella sua opera, Matteo collega continuamente richiami all’Antico Testamento con parole, fatti e gesti di Gesù, in maniera tale da evidenziare la provenienza di Cristo e lo scopo per cui è sceso in terra.

San Matteo - Martirio - Caravaggio
San Matteo in un dettaglio del quadro di Caravaggio “Martirio di San Matteo“. Al santo, Michelangelo Merisi dedicò altre due opere: “La Vocazione di San Matteo” e “San Matteo e l’angelo”.

E’ Matteo stesso a riportare, nel suo Vangelo scritto dopo la Pentecoste, le parole di Gesù: “Se fai elemosina, la tua sinistra non deve sapere ciò che fa la destra: l’elemosina deve restare segreta”. Il suo Vangelo, che si propone soprattutto di identificare Gesù nel Messia destinato a portare a compimento le promesse dell’Antico Testamento, è destinato agli Ebrei, per sopperire alla sua mancanza verso le altre genti.

Citato negli Atti degli apostoli insieme con gli altri Apostoli immediatamente dopo l’Ascensione di Gesù al Cielo, risulta presente anche nel momento in cui viene eletto Mattia al posto del traditore Giuda Iscariota. Non solo: si ha testimonianza della sua presenza anche quando, il giorno della Pentecoste, Pietro rivolgendosi alla folla dichiara che Gesù è Signore e Cristo. San Matteo, dopo aver predicato in Palestina, muore in Etiopia il 24 gennaio del 70.

Il nome Matteo significa Dono di Dio: secondo alcuni, Levi avrebbe cambiato nome solo dopo aver cambiato vita. La Chiesa lo ricorda come martire.

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